di Emanuele Fant
Settembre è il vero Capodanno: parte l’ennesima vita nuova. Dato per certo il fallimento della prova costume, progettiamo per l’autunno a venire di nutrirci di verdura, di correre al parco prima e dopo il lavoro, di vestirci sempre carini come fino all’altroieri sul lungomare. Facendo meno movimenti possibile perché non ci si sfili di dosso l’abbronzatura, rivediamo volentieri i colleghi che finalmente hanno storie da raccontare, che sembrano vivi perché non abbiamo condiviso con loro, per l’era geologica di due settimane, il panorama del solito muro.
Settembre è pure, a suo modo, una primavera: si schiudono le scuole, il traffico sotto il balcone raggiunge i rassicuranti livelli che ricordavamo, la televisione si scrolla dal torpore delle repliche, ricordando di possedere la tecnologia per produrre anche programmi dal vivo. Se le piante sul balcone hanno perso la battaglia col caldo estivo (noi partendo gli avevamo raccomandato di procurarsi da bere…), germogliano perlomeno i vicini, e i loro usuali rumori.
Settembre è un trionfo di calendari: la piscina e i suoi nuovi orari, il treno puntuale, l’inserimento del bambino all’asilo, si siedono ad un tavolo e cercano un accordo perché nessuno debba trasferirsi nell’agenda di un altro nucleo familiare.
Settembre non può che stare simpatico per quanto è vivo. Tutti si lamentano in coro, ma poco dopo hanno voglia di darsi da fare, alzando addirittura gli obiettivi. Fanno pace con i propri appartamenti da cui si sono separati a male parole: tornano il posto migliore dove ambientare la vita, magari dopo una imbiancata. Anche la temperatura adesso aspira alla mediazione: l’essere umano privo di condizionatore può lasciare finalmente il cono d’ombra.
Il Creatore sorride, molti chilometri sopra al sole, per il nostro sincero entusiasmo di inizio stagione. Ripartire sentendoci nuovi, sigillare i vecchi tombini: in ogni bacheca condominiale è affisso, ad uso comune, un riflesso di Redenzione
fonte: Credere
Carissimo Emanuele,
Grazie, perfetto.
Stavolta è un capolavoro.
Davvero, Lalla, è proprio un capolavoro: quello che ci voleva in questa mattinata appicicosa di garbino…
Che bello! Dici “garbino” e mi riporti alle vacanze! 🙂
Vacanze in Algarve, in “al harb” o sulla riviera marchigiana-romagnola? 😉
La seconda! 😉
…un Settembre da bravi bambini buoni, regrediti all’infanzia!
“L’unica gioia al mondo è cominciare. E’ bello vivere perché vivere è cominciare, sempre ad ogni istante” (Cesare Pavese)
..una delle intuizioni di Pavese che amo di più…
🙂 anch’io
Mah, per fortuna aspiriamo alla Metà, altrimenti c’è da piangere!
che significa?
In due pennellate ecco descritto il sentimento profondo di ogni settembre. E, dietro l’entusiasmo del nuovo inizio, l’attesa altrettanto entusiastica dell’autunno, che è anch’ esso, in fondo, attesa del caldo casalingo quando fuori diventa freddo, della luce casalinga quando fuori diventa buio. Del Natale. Un altro grande inizio. E poi nei mesi apparentemente fermi e rigidi dell’inverno, avvertire il fremito nascosto di una nuova vita, attendere i primi bucaneve e bulbi in fiore, fino all’esplosione della Pasqua nuova Vita. Attesa e inizio, attesa di un nuovo inizio. Continuamente gustare il presente pregustando il futuro. Insomma, mi piace invecchiare così, ogni anno ancora e mai, ma proprio mai potersi annoiare. Grazie Emanuele per questo post che condivido fino all’ultima virgola:)
L’ha ribloggato su paolabelletti.