“Difendiamo i nostri figli” diventa comitato permanente

2015-07-07_002732

COMUNICATO STAMPA

LE FAMIGLIE DEL 20 GIUGNO CHIEDONO AL COMITATO ORGANIZZATORE DI STRUTTURARSI E DIVENTARE PERMANENTE

Il comitato “Difendiamo i nostri figli” che ha organizzato il grande family day del 20 giugno 2015 si struttura in modo permanente e diventa una realtà permanente per fare formazione sul piano culturale e battersi sul piano politico per riaffermare i diritti dei bambini e fermare la deriva gender nel nostro Paese. Inizia ora la fase costituente per allargare la partecipazione ad altri soggetti associativi e lavorare sul territorio. Forte delle centinaia di migliaia di visi e di occhi incontrati, delle mani strette, degli abbracci bagnati dalla pioggia il 20 giugno scorso, il Comitato Difendiamo i nostri figli, che era nato al solo scopo di organizzare la manifestazione di Piazza San Giovanni, ha deciso che, lasciato l’evento alle spalle, non può sciogliersi, pur avendo raggiunto e abbondantemente superato l’obiettivo che si era dato. Quasi un miracolo si è compiuto davanti ai nostri occhi.

Proprio per quella piazza che ancora abbiamo tutti nel cuore, noi che l’abbiamo organizzata e quelli che l’hanno generosamente riempita, abbiamo capito che non possiamo lasciare da sole le famiglie che chiedono aiuto, consapevoli della grande partita culturale che si sta giocando sulle teste dei loro figli. Il Comitato dunque diventa permanente, con lo scopo di mantenere alta l’attenzione pubblica sui temi della educazione dei figli, della difesa dei loro diritti – prima di tutto quello a crescere in una famiglia con un padre e una madre; con lo scopo di diffondere cultura e consapevolezza; soprattutto di affiancare i genitori, i primi responsabili dell’educazione dei figli, perché sappiano dove informarsi e come muoversi se percepiscono che, per esempio a scuola, i loro ragazzi sono fatti oggetto di un indottrinamento nell’ideologia gender. Sono i genitori l’avamposto della nostra battaglia culturale, che cercherà di giocare le sue carte anche tenendo alta l’attenzione sui politici, sapendo però che è nelle case che si svolge la resistenza più importante. Il Comitato, pur avendo una struttura necessariamente ristretta per poter essere operativo, ha deciso di aprirsi al contributo di altri: movimenti, associazioni, spiritualità, singoli che vogliano dare una mano. C’è da fare per tutti, perché è in gioco l’idea stessa di uomo, e i mezzi di cui disponiamo sono risibili, inadeguati ad arginare la marea di una cultura che a momenti sembra avere la meglio. Eppure, anche se non disponiamo della comunicazione e del potere, abbiamo la forza di un popolo che si è incontrato e si è riconosciuto, dando vita a qualcosa di nuovo e molto grande.

Per questo il Comitato vuole soprattutto dire grazie a tutte le famiglie e le persone che hanno affrontato sacrifici e costi e fatica e disagi per testimoniare in piazza insieme a noi. Grazie a chi ha fatto ore e ore di viaggio, con ogni mezzo, grazie a chi ha dovuto fare dei sacrifici seri per affrontare la spesa, grazie a chi ha portato i bambini, anche molto piccoli, a chi ha preso la pioggia e sofferto il caldo, a chi è stato in piedi per ore, a chi si è messo in coda lontanissimo dal palco, solo per esserci. Grazie alla storia che vi ha portato ad essere lì, il 20 giugno, agli incontri a cui avete partecipato, al lavoro quotidiano che fate a difesa della vita e della famiglia in tanto modi, ognuno al proprio posto e col proprio carisma. È grazie a voi che adesso la nostra piazza può mettersi con autorevolezza nel dibattito pubblico, e anche dialogare con la politica perché produca leggi a difesa dei bambini, con la forza data da un evento dalla portata storica, di cui non si ha memoria negli anni recenti del nostro paese.

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41 pensieri su ““Difendiamo i nostri figli” diventa comitato permanente

  1. rosina

    nonna di 12 nipoti ero sotto la pioggia ,e sotto il sole de 20 giugno ci sarei ancora questa è una buona notizia è rimasto un segno, Dio lo benedica, e lo accresca.

  2. vale

    per chi avesse ancora dubbi sulla bufala della bomba demografica, e quindi sulla conseguente distruzione della famiglia come metodo di contenimento, oltre al rapporto che ho linkato qualche post fa, beccatevi questo:

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-siamo-in-troppi-cosi-kissinger-diede-lordine-13172.htm

    Sul numero di giugno del mensile Il Timone, la giornalista Raffaella Frullone ha intervistato l’economista e demografo Gérard-François Dumont, che nel 1991 pubblicò il celebre saggio Il festino di Crono in cui prevedeva il suicidio demografico europeo. Interessante il passaggio in cui parla delle organizzazioni internazionali che promuovono la c.d. “salute riproduttiva” (che cosa intenda realmente significare questo eufemismo è noto ed è inutile tornarci sopra). Dice Dumont: «Si tratta di organizzazioni profondamente influenzate dal maltusianismo degli Stati Uniti che è la conseguenza del rapporto di Henry Kissinger del 1974, rimasto per molto tempo secretato. Questo testo spiegava che per mantenere la loro potenza nel mondo gli Stati Uniti dovevano impedire la crescita demografica negli altri Paesi e quindi finanziare la contraccezione e l’aborto all’estero. E questo è quello che è accaduto».

    Se gli Usa abbiano effettivamente seguito il Piano stilato nel 1974 non si sa. Però è un fatto che il neomalthusianismo non ha mai più smesso di procedere con una potenza di mezzi mai vista. Che poi abbia convinto i popoli sviluppati e molto meno gli altri fa parte della sterminata collezione di boomerang che gli apprendisti stregoni hanno nella loro panoplia. L’ingegneria sociale apre sempre vasi di pandora e crea guai molto più estesi di quelli che voleva evitare.

  3. M.Cristina

    Perchè, strutturandolo, non chiamare il comitato: “DIFENDIAMO SPAZI DI LIBERTA'” o ” DIFENDIAMO LA LIBERTA’ DI EDUCARE”? Mi sembra riduttivo restringere la difesa ai nostri figli… ci sono le donne dell’utero in affitto, le famiglie…..

    1. saras

      Ciao M.Cristina, credo che proprio la difesa dei figli sia il cappello più ampio per difendere anche tutti gli altri diritti…

  4. “Nello spettro delle argomentazioni la psicologia occupa un posto
    non marginale, ma non occupa di certo l’unico posto. Essa è un sapere
    empirico-clinico con le limitazioni inerenti al suo statuto scientifi co
    e poggia inevitabilmente su presupposizioni antropologiche che, in
    tema di fi liazione, fanno riferimento alla cultura che ha forgiato l’Occidente.
    E perciò, anche noi ricercatori e operatori della salute non
    possiamo non fare i conti con la concezione dell’umano che ci guida
    e con i seri interrogativi che si pongono se essa viene messa in discussione.
    A meno di essere servi della stupidità sulla base del pregiudizio
    che «la ricerca ha dimostrato» e dell’affermazione che «tanto quello
    che conta è l’amore».

  5. ….ma anche se fosse “dimostrata” la patologia (quale?) dei figli adottati da coppie omosessuali,
    non potrebbero anche essi non essere da subito pre-scartati (ante litteram) come non lo sono scartati. per esempio, i
    bambini affetti da altre patologie conseguenti alla conformazione genetica dei gameti dei genitori?
    Affermando, in questo caso, che quello da difendere è comunque la vita, o che “tanto quello che conta è
    (ancora) l’amore”? O che i genitori “lo desiderano davvero profondamente” il loro figliolo, quello che sia?

  6. vale

    Galantino ha immediatamente e discretamente diffidato il “Comitato Difendiamo i nostri figli” dal convocare un secondo “Family Day” prima del 3 ottobre, giorno della veglia di preghiera per il Sinodo sulla Famiglia per la quale il segretario della CEI ha convocato tutti i movimenti e le associazioni ecclesiali.

    tratto dal link postato da paulbratter-(nella prima lettura de la bussola, me l’ero perso…)

    chiedo al comitato: è vero?

    1. Lo stesso giorno lo vedrei decisamente inappropriato (banale considerazione…)
      Ma prima?? O anche dopo…? 😉 😐

      (Sempre che suddetta “disceta diffida” esista… a me sinceramente i “si vocifera” fanno scendere la catena, almeno all’interno di una informazione che dovrebbe distinguersi da quella “del mondo” – e così non è…)

      1. vale

        @bariom

        mah. intanto ha detto prima dell’incontro.il si vocifera lo può confermare o meno il comitato.

        mi limito a considerare che galantino non è nuovo a dire una cosa e farne altre. una per tutte valga:

        A San Pietro ci troveremo per pregare con Francesco per tutte le famiglie e con tutte la famiglie – spiega Galantino -. La testimonianza è tanto più efficace ed evangelica quanto più è resa con mitezza e rispetto. Quando sento o leggo espressioni violente o poco rispettose delle persone sulla bocca di alcuni credenti mi sorge il dubbio che a dettarle non sia il Vangelo o l’amore per valori evangelici, ma solo interessi personali».( galeazzi su “la stampa”)

        lo stesso galantino che parla di espressioni violente( ma che, p.za s.giovanni? facce ride…si vede che anche qui senza mitezza e rispetto… oltre al pressoché totale oscuramento della manifestazione da parte di tv 2000 di cui galantino è,di fatto, il controllore) era il medesimo de:

        “Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche( si vede che lo facevano senza mitezza e rispetto), che praticano l’interruzione della gravidanza, ma con quei giovani che sono contrari a questa pratica e lottano per la qualità delle persone, per il loro diritto alla salute, al lavoro” (Quotidiano Nazionale, 12 maggio 2014).

        per cui deduco che se pregare fuori da una clinica che fa aborti, anzi, recitare il rosario, renda il volto inespressivo( e sottintendendo chiaramente altro,parmi ovvio), o testimoniare in piazza s. giovanni , chissà quale sarà l’espressività facciale della preghiera del 3 ottobre per il sinodo sulla famiglia.
        ah, no, mi sbaglio. siccome su questa veglia ci ha messo il cappello, allora sarà cosa serissima ed altamente espressiva. almeno dal punto di vista facciale….

        1. @Vale, perché una mia considerazione di carattere GENERALE (penso sia lecita e abbia pure una logica…) dovrebbe essere una difesa d’uffico di chichessia? (e riaprire tutta una polemica…)

          Se volevo difendere Galantino o chichessia, lo facevo direttamente (come mi pare di aver fatto in altre occasioni – per altri).

          Ciao

          P.S. una veglia di preghiera al di là di chi ci mette il cappello, diviene “serissima” per le intenzioni e la fede dei partecipanti e per la Fedeltà di Nostro Signore che ascolta le preghiere del Suo Popolo e guarda alle intenzioni dei cuori.
          O no?

          ari-ciao

          1. vale

            @bariom
            infatti non era per puntualizzare una tua difesa d’ufficio inesistente.mi par di capire che quando hai da dire qualcosa la dici senza giri di parole.

            era solo per rimarcare che ,talvolta, o forse abbastanza spesso, invece di parlare a braccio, taluni rappresentanti delle gerarchie varie, farebbero meglio a tacere. od a pensare bene quel che stanno dicendo-ammesso e non concesso che non lo stiano facendo-( divertente a tal proposito un articolo di adinolfi qualche giorno fa su “la croce” dove ricordava che se a parlare o intervistare è il giornalista tal dei tali, è il quirinale che vuol dire qualcosa a qualcuno per saggiarne la reazione prima di fare dichiarazioni ufficiali.)

            sulla veglia di preghiera son d’accordo con te. non pare esserlo l’altro.
            bye

  7. Lucia Dallagnese

    Grazie di cuore al Comitato Difendiamo i nostri figli ed a chi ha partecipato al 20 giugno: alla follia malinconica del gender abbiamo risposto con il coraggio, la ragione e l’allegria. Grazie per la vostra testimonianza così semplice e vera.
    Staremo al vostro fianco ed aiutiamoci a risvegliarci a vicenda per non cedere alla tiepidezza del conformismo.
    Mi sembra profetica la lettera della domenica mattina del 12 luglio 1942 di Etty Hillesum: “L’unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, e anche l’unica cosa che veramente conti, e’ un piccolo pezzo di Te in noi stessi, mio Dio. E forse possiamo anche contribuire a dissepellirTi dai cuori devastati di altri uomini. Si’, mio Dio, sembra che Tu non possa far molto per modificare le circostanze attuali ma anch’esse fanno parte di questa vita. Io non chiamo in causa la Tua responsabilità, più tardi sarai Tu a dichiarare responsabili noi. E quasi a ogni battito del mio cuore, cresce la mia certezza: Tu non puoi aiutarci, ma tocca a noi aiutare Te, difendere fino all’ultimo la Tua casa in noi”.

  8. Anonimo69

    Indubbiamente nelle nostre società occidentali dove è ancora presente l’omofobia, seppur in modo non troppo palese e senza sfociare, se non di rado, in reati (gli omofobi sono sì intolleranti, ma non fessi!) OPPURE non è più presente da 10-20 anni (ma persiste sempre nella c.d. “memoria collettiva”), i figli di genitori omosessuali, qualche difficoltà di integrazione nella scuole e nelle comunità giovanili, ce l’hanno. E’ un fatto.

    Non ci vuole poi molto perchè i ragazzi, notoriamente più crudeli degli adulti, se la prendano con un loro coetaneo per qualunque motivo, e, una coppia di genitori dello stesso sesso, sicuramente costituisce un motivo “ghiotto”.

    Del resto, non a caso, quando, parlando con i miei conoscenti insegnanti, apostrofo scherzosamente (ma non troppo…)gli studenti, e i giovani in generale, con l’appellativo di “ignobile marmaglia”, quei miei conoscenti, non solo non mi contraddicono, ma sorridono e annuiscono.

    Quindi non sappiamo se i malesseri di cui si parla, riguardo ai figli di coppie gay, siano determinati dalla condizione in sè o dalla più o meno latente omofobia della società.

    Per saperlo dovremmo poter studiare i figli dei gay nell’ambito di un contesto sociale che li accettasse pienamente (senza riserve mentali derivate da tradizioni e abitudini), e poi vedere se il malessere di cui trattasi, persiste.

    Gli studi fatti finora e da voi citati, mi ricordano un esperimento su microorganismi fatto in un ambiente non sterile, per cui l’esito di tale esperimento è inattendibile, perchè non si sa quante interazioni ci possano essere state.

    DAL MIO PERSONALE PUNTO DI VISTA, poi, io non credo che gli omosessuali facciano un buon affare a chiedere l’adozione.

    Non che non abbiano diritto, ma che NON gli convenga.

    Infatti come diceva O. Wilde (che fu ottimo padre): ” I figli cominciano con l’amare i propri genitori, poi finisce che li giudicano e, quasi mai, li assolvono”; figuriamoci dunque un figlio che avesse subito delle discriminazioni a causa della condizione dei genitori adottivi, quanto potrebbe essere ingrato con loro! A69

    1. Anonimo69

      PS. Quando parlo di “giovani”, nel post di cui sopra, mi riferisco agli “adolescenti”. A69

  9. antonella47

    Che il comitato diventi permanente e’ una bella notizia! Quanto alla manifestazione, penso che vada fatta a settembre,prima che il Parlamento si occupi del Ddl Cirinna’…
    Forza e coraggio, stiamo combattendo la buona battaglia!

  10. Che bella notizia…io madre di quattro figli che ero in piazza sabato anche con la mia ultima bimba di soli due mesi, gioisco di cuore nell apprendere questa notizia.. Ora come genitori saremo lasciati meno soli nell’affrontare questa situazione… Anche se qualcuno ancora nega che ci sia questo qualcosa da cui difendere i nostri figli…

    1. Anonimo69

      Eh, caro Alvise, penso che ce ne sia PARECCHIA, PARECCHIA, PARECCHIA differenza fra quel comitato e il più celebre Comitato di Salute Pubblica. A69

  11. Ok..se nasce e cresce dal di dentro..e resti ancorato alla base..come il cordone ombelicale..okkio..!!! Lo dico da Non addetto ai lavori..semplice uomo di …virtuale connessione globale…le strutturizzazioni sono necessarie…e scientificamente valide…pero’…si corre poi il rischio che la “Testa “…pensa in una maniera xche’ a contatto con il Potere e li suoi tentacoli da piovra…da medusa..il popolo resta …di sotto ..e nel frattempo ..festeggia.gozziviglia..onora idoli d’oro…la Storia ce lo dice..insegna..noi ad imparare siamo di dura cervice…negli ultimo 20 anni siamo stati spettatori di tanti vertici…che hanno visto i vari…Casini..Bossi..Fassino..Fassina..Fini..e fino al M5S..o alla Grecia di queste ore..non e’ x …uccello di malaugurio…!!!..credo fermamente nella verace Fede e sensibilita’ di chi fin dall’inizio ha messo anima e corpo..ok..havseminato..raccolto..consensi…comunicato.e condiviso idee e valori Sacri..ok buon lavoro..preghiamo x Voi …x Noi..assieme..xche’ la preghiera deve essere un pilastro centrale di tutto e di tutti..grazie 🙂

    1. Anonimo69

      @ liggen gennaro

      bravo. Vorrei riportarti una massima di L. de Vauvenargues che mi sembra molto adatta al nostro dialogo:
      “La chiarezza adorna i pensieri profondi”.

      E, a parte le facili ironie, mi sembra che dovrebbe valere per tutti (a cominciare da me). A69

  12. Luigi I.

    Qua ci vuole una perla di S. Agostino:
    “I diecimila che si mettono a combattere contro il re che ne ha ventimila indicano la semplicità del cristiano, che si dispone a lottare contro la doppiezza del diavolo, cioè contro i suoi inganni e le sue false lusinghe. Il Signore colloca queste virtù nel cuore di colui che rinunzia a tutto ciò che ha di proprio.” (Quaestiones Evangelorum II, 31)

  13. Marco

    Grazie per l’ottima notizia!
    Colgo lo spunto sul nome per rilanciare “Difendiamo i bambini” (non solo i nostri).
    E poi un’altra cosa: ora l’emergenza erano i ddl in discussione, che sono stati fermati. Ma visto che siamo così tanti e così motivati, perché non pensare qualcosa anche conro l’aborto? Se ci pensiamo, non c’è paragone come gravità tra l’affidare un bambino ad una coppia gay e l’ucciderlo nel grembo! Perché dovremmo dare per persa questa battaglia? E’ vero, l’abbiamo persa nel 1981, ma magari possiamo provare a chiedere una rivincita!
    Ho constatato che quasi nessuno sa della possibilità di non riconoscere il bambino appena nato e lasciarlo in ospedale, facendolo adottare ad una delle tante coppie in lista per l’adozione. Perché non provare a chiedere una modifica alla 194, con l’obbligo almeno di informare la donna su questa opportunità?

  14. Luigi I.

    Filo in merito al divorzio credo tu abbia un pochino di memoria corta se non ricordi quanto fatto in passato. Il divorzio purtroppo é legge non si puó piú far niente per cambiare le cose. Le questioni di cui discutiamo oggi non sono ancora “legge” pertanto finchè si puó diremo la nostra, secondo coscienza e democraticamente.

  15. MARIA

    Pensò che dovrebbe aggregarsi anche chi come me ha figli già sposati perché c’è di mezzo il futuro dei nipotini.

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