Roma, piazza san Giovanni: l’intervento di Costanza Miriano

Questo è il testo completo dell’intervento di Costanza a piazza san Giovanni in Laterano

20 giugno bis

di Costanza Miriano

Innanzitutto vorrei salutare chi non è potuto venire, proprio perché sta “difendendo i suoi figli” come noi, ma dal posto di combattimento, da casa, dalla trincea direi: chi ha un bambino malato, come Paola, che è in ospedale con lui, chi ce l’ha sotto esame, chi non si è potuto permettere il viaggio, perché le famiglie a volte sono lasciate sole. Direi che per ogni persona che è qui, ce ne sono cento che avrebbero voluto, e alcuni hanno organizzato manifestazioni, fiaccolate, veglie la notte scorsa. Grazie!

Ecco, io sono qui per parlare della differenza tra maschile e femminile, e non so da dove cominciare, perché la differenza è talmente tanta e talmente evidente, che mi sembra davvero di sguainare la spada per dire che le foglie sono verdi in estate, e che due più due fa quattro.

E ci vuole uno strano coraggio per far questo perché si è sviluppata una sorta di isteria collettiva sul tema, per cui ogni volta che si parla di differenza qualcuno grida allo scandalo, ci dice che siamo imbevuti di stereotipi, qualcuno si offende. Qualche giorno fa, per dire, si è chiesto ufficialmente il ritiro di uno spot pubblicitario di pannolini perché diceva che alle femminucce piace farsi belle, ai maschi a giocare a palla, le femmine si fanno cercare, i maschi inseguono. Ritirare lo spot!

Ancora, un premio Nobel è stato messo alla berlina su twitter perché aveva detto che alle donne sul lavoro succede di essere emotive, di innamorarsi e di piangere se rimproverate. (ecco, a me tra l’altro sono successe tutte e tre le cose, al lavoro).

L’insofferenza a tutto quello che parla di maschio e femmina ha raggiunto il parossismo, e nell’epoca della comunicazione si restringe sempre di più il campo delle cose che si possono dire liberamente, c’è una sorta di polizia del pensiero.

Dire che le persone oltre alle loro caratteristiche particolari sono o maschi o femmine non significa essere sessisti – come hanno scritto davanti alla redazione milanese di Tempi insieme ad altri epiteti che non si possono dire qui perché ci sono bambini. La differenza parla di una grande bellezza. È la vera grande bellezza. È qui il segreto più profondo, più intimo dell’uomo, come diceva Giovanni Paolo II. Ed è qui, per chi crede alla Genesi, che sta la somiglianza con Dio.

È faticoso ma prezioso essere diversi, irriducibili gli uni agli altri, avere sempre nel cuore nostalgia di unione, di una complementarietà profonda, una nostalgia mai guarita, il segnaposto del totalmente altro, come scrive il cardinale Scola. Per noi credenti la distanza tra maschio e femmina è la nostalgia di Dio.

Ma qui prima di tutto non è questione di fede, è questione di realtà: noi siamo tra coloro che hanno visto, eppure hanno creduto – direbbe Chesterton. Uomini e donne spesso amano fare cose diverse, e anche quando amano le stesse, le fanno in modo diverso, e questa è una ricchezza, che nessuna legge potrà mai cancellare. Per esempio, in Norvegia, che è il paese con le politiche per le pari opportunità più aggressive, hanno addirittura dovuto mettere le quote azzurre nelle aziende perché c’erano troppe dirigenti femmine e i maschi erano all’angolo. Bene, anche nella paritaria Norvegia non si sa come mai nei reparti maternità ci sono solo donne, ma proprio 100%, e nei cantieri gli operai sono solo uomini.

E’ dallo scontro/incontro
tra un uomo e una donna
che si muove l’universo intero.
All’universo non importa niente
dei popoli e delle nazioni.
L’universo sa soltanto
che senza
due corpi differenti
e due pensieri differenti
non c’è futuro.”
Lo ha detto Giorgio Gaber.
E lo ha detto anche Papa Francesco, con altre parole: essere genitori viene dalla differenza di maschile e femminile. Innanzitutto biologicamente, sembra ovvio ma forse serve ricordarlo: solo così si possono fare figli, e non è una discriminazione, ci dispiace, è la natura. Solo la differenza è feconda, dà la vita. Il buio si definisce rispetto alla luce, la terra al cielo, l’acqua all’aria. Il mondo è stato creato così, con le distinzioni che hanno messo fine al caos.
Ecco, quando vogliamo fare questo, cioè dimenticare da dove viene la vita, dalla differenza feconda di maschio e femmina, produciamo sofferenza, perché Dio perdona, ma la natura no. La legge di Dio è la misericordia, ma la natura non è misericordiosa, ha delle sue leggi che non possono essere infrante senza conseguenze. È l’ecologia dell’umano! I limiti non sono qualcosa che ci opprime, ma proprio quello che ci custodisce, ci salva, ci fa bene.
Donna e uomo sono tali nel rapporto, nella relazione, nessuno si definisce da solo come vuole la cultura individualista. Abbiamo bisogno di questo, non possiamo dire cos’è l’uomo senza dire cos’è la donna, e imparare a funzionare insieme è la sfida della vita, nel senso che ci vuole una vita per riuscire, e non è detta che si riesca. Il primo organo sessuato è il cervello. Quello della donna ha molti collegamenti fra le varie parti, adesso non mi addentro perché questo è il lavoro del nostro conduttore, di Gandolfini, ma che noi femmine abbiamo un modo non lineare di pensare è evidente anche a me. Per un uomo la strada da A a B è la più breve. Un uomo va dritto al punto, ed è per questo che un uomo fatica a fare due cose insieme, mentre per noi donne la strada da A a B non è la più breve, ma la più bella, e lungo il percorso da A a B facciamo tante deviazioni, magari a raccogliere i fiori. La donna ha una speciale chiamata alla cura della bellezza, (che non è un tentativo di dare una giustificazione di nobiltà spirituale agli ultimi quattro vestiti che ho comprato…) Lo dico perché davvero questa chiamata alla bellezza è qualcosa di più. La donna è chiamata a ricordare all’uomo il bene e il bello di cui lui è capace e che lui tende a dimenticare quando vive al ribasso. La donna aiuta l’uomo ad alzare lo sguardo verso il di più, l’umanità è affidata alla donna, che prima ancora dell’uomo, vede l’uomo.
Forse nell’ansia di emanciparci ci siamo dimenticate di quanto sia preziosa la nostra chiamata, e ci dimentichiamo che invece la nostra fragilità non è una debolezza, ma è ciò che ci rende capaci di fare spazio, di essere fondamentali quando entra in gioco la vita. La donna fa spazio, allarga, l’uomo mette i confini, costruisce i muri, a cui poi possono appoggiarsi i ponti, ma sempre a partire da un’identità salda, che l’uomo aiuta a costruire per tutta la famiglia.

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La donna e l’uomo quando decidono di stare insieme, magari sull’onda del sentimento, forse non sempre sanno a quale fatica andranno incontro: è un lavoro su di sé continuo quello che stanno cominciando. La donna dovrà rinunciare alla sua volontà di controllo sull’uomo, alla sua tentazione di manipolarlo, per imparare un amore libero che sa partire dal bene che c’è, e accoglie e riceve senza chiedere, controllare, misurare. E anche l’uomo deve fare un lavoro su di sé, per vincere la sua tentazione dell’egoismo, la tentazione di tenere una parte di vita per sé, non totalmente coinvolta, non totalmente spesa.
Poi c’è il lavoro di tradursi, che devono fare uomo e donna, che non parlano neanche la stessa lingua. Noi parliamo per esprimere noi stesse, per sfogarci, lamentarci, esprimere vicinanza, gli uomini per dire delle cose. Per gli uomini le parole significano quello che dicono, per le donne non solo quello, perché poi c’è il tono della voce, cosa che getta a volte nel panico gli uomini, che non sempre riescono a decodificarlo.
Dire che le donne sono diverse, è appena il caso di ricordarlo, non vuol dire, ormai, nell’Italia del 2015, che ci sia preclusa qualche scelta di vita: possiamo fare le astronaute o dirigere il Fondo Monetario Internazionale. Ma i problemi che abbiamo al lavoro vengono soprattutto dal fatto che noi vogliamo stare con i nostri figli, per questa strana cosa che non potrà mai essere cambiata, cioè che i figli li partoriscono e li allattano solo le donne, e questa non è una discriminazione. Li facciamo e vogliamo stare con loro, e questo le nostre mamme e nonne che ci hanno consegnato l’emancipazione si sono dimenticate di dircelo! Conquistandoci il diritto di uscire di casa , e presentandolo come una conquista in assoluto, si sono dimenticate di dirci che una donna non può lavorare nei modi di un uomo. È ora di chiedere non pari diritti, ma diritti diversi. È ora di combattere non perché le mamme possano lavorare, ma perché le lavoratrici possano di più fare le mamme!
La differenza nei ruoli infine è evidentissima nell’educazione. La mamma accoglie il babbo mette le regole, e riesce meglio a farlo perché è meno empatico della madre. Con i figli la mamma è il pavimento il padre il muro, e anche qui la differenza è preziosa, quando noi genitori ci confermiamo gli uni gli altri, e facciamo vedere ai figli che le differenze sono buone, ed è decisivo metterle a disposizione della vita che nasce, o anche della vita in difficoltà, sto pensando alle famiglie che adottano, a quelle affidatarie, e che ammiro tantissimo la grande generosità che fa loro superare un vero percorso a ostacoli, quello dell’adozione.
Dalla differenza dei genitori i bambini imparano a relazionarsi, e a misurare la realtà, l’universo. E non è nostro diritto privare i bambini di un padre maschio e di una madre femmina, perché questo non permetterebbe loro di trovare il loro posto nel mondo. I genitori possono sbagliare, e anche moltissimo, e si possono anzi si devono mettere in discussione, infine anche rifiutare, ma prima sono l’unica chiave che i bambini hanno per aprire le porte della realtà. Non possiamo privarli delle chiavi. Non possiamo derubarli. Per questo ci siamo alzati in piedi, perché la vita umana è minacciata, e ancora ci alzeremo in piedi ogni volta che un bambino viene visto solo come un mezzo per soddisfare un’emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile. Ma non è per noi, e i suoi diritti vengono prima.

20 ngiugno ter

128 pensieri su “Roma, piazza san Giovanni: l’intervento di Costanza Miriano

    1. Paolo Marchionni

      No la foto ė di oggi! Guarda bene il palco, ė scoperto mentre quello del 2007 era coperto e aveva il tetto bianco! Lo dico perché c’ero allora e ci sono stato oggi, sotto l’acqua!!!

      1. admin

        Paolo
        Vittoria si riferisce a una foto pubblicata in precedenza.
        Questa sì è giusta e non è meno impressionante, per quantità di persone, della precedente.

  1. Davide

    Sono appena giunto all’autobus, puzzo parecchio, sono inzuppato dalla testa ai piedi (a nulla è servito il mio giubottino e l’ombrellino), mal di testa incipiente ……

    eppure ho il cuore leggero per la gioia di essere stato partecipe di questo meraviglioso momento!

    Grazie a Costanza, Mario, Massimo Gandolfini, Kiko e tutti quelli che ci hanno messo la faccia, grazie a tutti coloro che partecipando mi hanno permesso di sentirmi un po’ meno solo!

    Forse non è molto, ma forse è tutto!!

    Il popolo di oggi a S. Giovanni era bellissimo! 🙂 😉

    1. elisa fiore

      Grazie Davide per averci fatto un pò gustare la sensazione che si prova a partecipare a questi momenti così grandi..profondi e importanti!!!!…e Grazie a tutti coloro che come te oggi hanno combattuto in trincea per tutti noi!!!

  2. Marcello

    Grazie ti abbiamo ascoltato dal vivo con la mia famiglia, ora siamo felici e bagnati ma contenti di quello che abbiamo vissuto insieme. Un grande abbraccio a tutti specialmente a chi è venuto da lontano e anche a chi non ha potuto come diceva Costanza. Ancora Grazie
    Marcello

  3. vale

    Ecco.sono quasi,gli uomini non piangono,almeno in pubblico,commosso.
    Un uomini si sente completo quando una donna lo riconosce come tale. Eva ha riconosciuto Adamo.(però Adamo viene prima,eh!).
    Ma la bellezza la vediamo negli occhi della donna che amiamo. Ed attraverso lei il mondo intero.senza la bellezza_un po’o spesso incomprensibile della donna amata,non avremmo percezione della bellezza del mondo.
    Grazie Costanza.

  4. Maria

    Noi abbiamo seguito da casa…e ci è sembrato un vero miracolo!! Un milione di persone che si sono riunite in appena un paio di settimane!!! Grazie a tutti voi per aver dato voce alla maggioranza degli italiani.
    Grazie a Massimo, al prof. D’Amato, Kiko, Mario, Simone, a tutti gli altri di cui non ricordo il nome e a te Costanza.
    La famiglia è un bene insostituibile…
    Oggi si è ritrovato un popolo che è solo la punta dell’iceberg…da qui si può partire a ricostruire la famiglia, il rapporto con i figli, la società stessa…con la grazia, l’aiuto di Dio e la nostra buona volontà!

  5. vale

    P.s.leggo che “il messaggero” parla di “fantomatica” a proposito della teoria gender”imposta”.
    Possibile perfino capire che anche nell’ambito dei pennivendoli sia totalmente scomparso il senso del ridicolo.contenti loro….
    Si incominci a non leggere e pagare pubblicità a codesti…..
    Non che li si voglia educare alla Mao. Ma neppure dar loro la corda per impiccati…

    1. PaulBratter

      ah, il “fantomatico” Messaggero… saranno 15 anni che non ne compro una copia.

  6. Mario D'Astuto

    Splendida manifestazione e il tuo intervento, Costanza, lo considero “La Magna Carta” del progetto “Difendiamo i nostri figli”. Grazie!

  7. Luigi

    Credo che l’intervento troppo lungo di Kiko sia stata l’unica cosa che ho meno apprezzato di questa giornata… é stata peró, dobbiamo dirlo con grande onestá ed entusiasmo una giornata grandiosa… Straordinari gli interventi di Amato ed Adinolfi… peccato che i primi minuti di Costanza avessero un audio un pochino basso ma si é percepito forte che anche lei era molto molto emozionata… Un grazie a tutti…in primis al buon Dio!

      1. saras

        Anche secondo me Kiko è stato forse troppo lungo, credo non fosse facile da seguire per chi era in piazza sotto l’acqua. MI ha colpito molto di questa manifestazione, oltre a tutte le cose belle e vere che dite voi, il fatto che è stata così chiara nell’insistente richiamo alla nostra identità cristiana e cattolica… penso al crocifisso e alla Madonna sul palco e alle parole di Kiko. All’inizio ero un po’ perplessa perchè avevo capito che fosse una cosa aconfessionale (alla faccia, ahahah), poi mi sono detta che invece va bene così, perchè questo è il nostro punto di partenza e il nostro motivo di esserci, nonchè il vero collante che ci tiene uniti. Perchè tutti fanno a gara a chi le spara più grosse, vuoi vedere che gli unici a non dire la sparata più grossa della Resurrezione siamo noi! Scherziamo?! non so voi cosa ne pensate in merito!

  8. 61angeloextralarge

    Grazie a te, carissima Costanza (e famiglia…), grazie a tutti gli organizzatori, ai presenti (invidiati… si può in questi casi, vero?), agli assenti ma presenti con il cuore. Soprattutto grazie al Signore che muove i cuori verso la verità e la bellezza.

    1. 61angeloextralarge

      n.b: un tg ha messo questa manifestazione tra quelle a favore dell’immigrazione. Roba da chiodi!

  9. pietro grilli

    Sei stata bravissima, si percepiva la tua partecipazione e passione per l’argomento.
    Fortunatamente mi sono convinto a venire e devo confessare che un paio di volte ho pianto di gioia oggi.

  10. Luigi

    Quando ti chiedono “ma difendere i bambini da cosa?” allora ti chiedi… com’é possibile che quel pericolo che dinanzi ai miei occhi sembra essere cosí evidente per loro invece é totalmente impercettibile? Vogliono che fin dalla piú tenera etá i bambini prendano coscienza che loro anche se sono nati maschietti o femminuccia in realtá loro sono quello che si sentono di essere ed anzi devono “perseguire” questo loro “sentire”… Cioè com’é ha detto in modo inequivocabile l’imam di Centocelle…. “Vogliono inquinare il cervello dei nostri figli”… Per non parlare dell’educazione sessuale che spegnerebbe ogni pudore giá nella piú tenera età. E l’adozione dei bambini da parte di coppie omosessuali? Ci sono certamente dei distinguo da fare, ma in ogni caso mai un’adozione del genere dovrebbe essere quella preferibile. Mi spiego… Per un bambino orfano che non trovasse una famiglia di adozione è chiaro che sarebbe per lui molto meglio stare con delle persone che lo vogliono bene e che l’accolgono anziché restare per strada o in un freddo orfanotrofio. Ma nella realtá questo non può accadere, perché giá tante famiglie desiderano adottare, offrendo a questi bambini le due figure portanti della famiglia, un papá ed una mamma, due figure diverse che nella loro complementaritá diventano il riferimento piú completo possibile per il bambino. Ci sarebbero poi i bambini fatti nascere tramite utero in affitto…addirittura in questo contesto il bambino ha una mamma naturale ma le viene “sottratta” perché é un “oggetto del desiderio” di un’altra coppia. Questo è un delitto, uno scempio tremendo e vale sia per coppie omo che etero. Ci sarebbero ancora i bimbi che restano con un genitore che si scopre (o che si é sempre sentito) omosessuale. Ma lui essendo suo genitore è ovvio che ha giá piena podestà su di lui…perché si vorrebbe “allargare” la paternitá/maternità al compagno nuovo?La risposta è “perchè se dovesse accadere qualcosa al padre naturale avrebbe un figura su cui fare affidamento”. Ma l’altro genitore naturale? ( Ma poi…metti caso che la storia dovesse finire, che si fa con nuovo partner? Gli si toglie la paternitá/maternitá?). Ecco su questo argomento mi farebbe piacere ascoltare il parere di un esperto per capire le strade percorribili.

    1. fra' Centanni

      Sull’adozione dei bambini da parte di coppie omosessuali, non credo che ci sia alcun distinguo da fare: è sempre e totalmente sbagliata. Anche un orfanatrofio è certamente migliore di due omosessuali per la salute e la serenità di un bimbo. Mai, mai, mai, in nessun caso può essere accettabile l’adozione da parte di una coppia omosessuale.

      1. Luigi

        Caro “frá” (ps. sei campano?) faccio dei distinguo perché ci sono situazioni che vanno comunque prese in considerazione ed analizzate. Non basta dire “é inammissibile” senza dare una logica all’affermazione, altrimenti si diventa come chi impone qualcosa senza darne motivazione. Di esempi “estremi” ne vengono in mente tanti e stai pur certo che sarebbe molto meglio per quei bambini stare con persone che lo accolgono invece che restare da soli in mezzo alla strada o in una famiglia di violenti, di pazzi, di mafiosi, di malviventi, di cocainomani ecc… Credo che la stragrande maggioranza delle persone punta solo ed esclusivamente al maggior bene dei bambini e non certo a “contrastare” gli omosessuali. É certo che tuttavia per ognuno dei casi sopra citati vi é sempre la possibilitá che questi bambini vengano adottati da coppie etero che é e resta sempre l’ambiente (unico) ideale per far crescere un bambino, come ho giá scritto sopra. Per tale ragione sarebbe ingiusto equiparare le unioni omosessuali a quelle etero e dare loro le stesse possibilitá di adozione cosí come è assolutamente falso affermare che la famiglia omosessuale è equiparabile a quella tradizionale per altri ambiti. Molti contestano questo dicendo che “proprio nelle famiglie tradizionali si assiste a tante degradazioni”. Bisogna rispondere che non é la famiglia in senso oggettivo a commettere errori, ma é l’uomo in senso soggettivo a compiere azioni sbagliate e questo é verticale in ogni ambito della vita. Quindi cambiare il concetto di famiglia é un errore, piuttosto vanno sensibilizzate le persone che vanno a costruire la famiglia (ad esempio questo accade nei corsi prematrimoniali che la Chiesa impone alle future famiglie, argomento tanto caro al Papa e sul quale a ragion veduta lui vorrebbe che tali corsi fossero in realtá un’occasione forte di sensibilizzazione delle persone, che siano corsi di istruzione trascendentale, che tocchino cielo (Dio) e terra (uomo) e responsabilizzino in modo efficace i singoli rispetto alla coppia , cosa che la brava Costanza spiega in maniera esemplare nei suoi tanti interventi).

        1. fra' Centanni

          Sono toscano, di Siena, anche se non vivo più lì.

          Posso certamente e facilmente dare conto della mia affermazione “Mai, mai, mai, in nessun caso può essere accettabile l’adozione da parte di una coppia omosessuale.”. Diciamo semplicemente che una “coppia omosessuale” è quanto di più estraneo ad un bambino si possa immaginare. Non c’è alcuna relazione possibile tra un bambino e due omosessuali. E tanto basta, avanza pure.

          Il motivo per cui “sarebbe ingiusto equiparare le unioni omosessuali a quelle etero e dare loro le stesse possibilitá di adozione” non consiste nel fatto che ci sarà sempre qualche coppia etero disponibile ad accogliere un orfano. Anche se non ci fosse nessuna coppia etero disponibile ad adottare un bambino, neanche in quel caso sarebbe lecito pensare ad una “coppia omosessuale”. Molto meglio un orfanatrofio, dove sarebbe comunque possibile dare loro l’affetto di cui hanno bisogno senza falsificare la realtà.

  11. Angiblu

    Con 6 figli (da 13 anni a 5 mesi), un nonno e una zia siamo venuti da Treviso a Roma, ci siamo presi due acquazzoni e un po’ di proteste dei ragazzi che avrebbero voluto visitare la città (“abbiamo passato più ore in treno che a Roma “…), ma abbiamo spiegato loro che oggi era importante esserci, solo e semplicemente esserci. Ho riconosciuto la tua voce, anche se non ti vedevo (eravamo dietro la Scala Santa, all’ombra del muro… Ormai la piazza era piena!), sempre garbata ma chiarissima. Un giorno da ricordare!

  12. Eccomi… Eccoci (tutta la famiglia) di rientro a casa, neppure troppo stanchi, certamente contenti.

    Io poi contento di aver conosciuto di persona Davide e Alessandro (commentatori su questo blog)…
    É sempre bello dare un volto a chi si conosce e apprezza solo “virtualmente”. É sempre bello scoprire e riscoprire come sia semplice fare comunione quando in comune Ubi, che è successo? Non

    1. Opps… Scusate… Si è chiuso il commento 😒

      Dicevo quanto sia facile fare comunione quando si ha in comune Cristo e la Sua Chiesa.
      Comqstqetqetu

  13. …poi passa la forte emozione e le senzazioni che ci hanno completamente invaso e portati magari a piangere e tremare di spiritualita’ come la vorremo….e’ passata una settima,… e’ passato un mese e le chiese sono vuote e vivere il cristianesimo una possibilita’ di second’ ordine….non chi dice Signore, Signore entra nel regno dei cieli ma chi fa la volonta’ del padre mio che e’ nei cieli. Vivere in grazia di Dio, il resto molto secondario al punto che magari e’ inutile. Paul

  14. giuliana Filipetto

    Arrivati ora a Venezia. Giornata fantastica….è stato bello esserci ed esserci in tanti davvero. I mezzi di comunicazione diranno quello che vorranno come hanno sempre fatto. Ma i figli c’erano ed hanno visto un popolo numeroso eunito in questa battaglia.

  15. perfectioconversationis

    Io c’ero. Ieri e nel 2007, ho visto le due piazze e il colpo d’occhio era lo stesso. Stessa piazza stracolma, stesse famiglie, stessi passeggini e panini e bottigliette d’acqua, stessi canti dei neocatecumenali, stessa gioia nel riconoscersi un popolo. Con due grandi differenze.
    La prima organizzativa: nel 2007 la preparazione richiese uno sforzo di mesi, un impegno massiccio della CEI e a seguire di tutti i grandi movimenti ecclesiali italiani. La manifestazione di ieri è stata pensata e organizzata in 18 giorni, dal basso, con l’impegno esplicito di un solo grande movimento più tante piccole realtà parrocchiali, amicali, famigliari. Un popolo di laici che non aspetta le direttive dal clero per prendersi la responsabilità di svolgere il proprio ruolo nella società, proprio come insegna il Concilio Vaticano II.
    La seconda di contesto culturale: se da un lato nel 2007 la società italiana sembrava nell’insieme completamente impermeabile al matrimonio omosessuale e all’ideologia del gender, oggi il clima è radicalmente cambiato e bisogna dire che per certi versi abbiamo perso terreno. Nello stesso tempo il palco di allora era un palco per molti versi estraneo alla folla nella piazza (Pezzotta, ad esempio, non era certo un personaggio che scaldasse i nostri cuori), il palco di ieri invece era composto da persone che negli ultimi anni si sono spese oltre ogni ragionevole aspettativa, hanno girato sale conferenze, parrocchie, piccoli gruppi, hanno scritto libri e articoli, hanno incontrato quasi una per una le persone che erano nella piazza. Non sono state calate dall’alto, me erano davvero espressione di quel popolo. E questo fa ben sperare per il futuro. Nel 2007 infatti tornati a casa si ebbe l’impressione che tutto fosse finito, mentre sappiamo che già da oggi le persone che erano sul quel palco continueranno la battaglia culturale ognuno nel proprio ambito, ricominceranno a incontrare persone, a spiegare, a divulgare, a vigilare sull’attività del parlamento e dei tribunali. E questo fa una differenza enorme.

    1. Davide

      Daniela, concordo in pieno, e mi fa piacere che tutti coloro che si sono spesi per questi principi, nella convinzione di parlare a nome di un popolo (purtroppo) silenzioso e silenziato, abbiano potuto vedere che questo popolo esiste ed è pure numerosissimo.

      Un conto è intuirlo, un conto è vederlo. 😉

      Come dici tu, non è detto che i vari DDL si fermino (come nel caso dei DICO nel 2007), e comunque e facile immaginare che giá nel breve termine ne verrebbero riproposti altri.

      Perciò esserci visti e contati è stato molto incoraggiante, per tutti, sia per chi stava sopra il palco che per chi stava sotto.

      Infatti, se prima La Piazza del Family Day 2007, era data per morta (dalla nuova classe politica e non solo 🙁 ) ora che l’hanno vista “rinata” dal nulla e piú bella di quella di 8 anni fa, nel senso che tu hai ben spiegato, cercheranno di screditare e sminuire in ogni maniera.

      Quindi è molto consolante constatare che da oggi c’è “in giro” piú consapevolezza, piú desiderio di informarsi per poter essere vigili, o meglio “SENTINELLE”, contro queste “nuove forme di colonizzazione ideologica”!

      1. @ Davide e Daniela. Le vostre riflessioni sono importantissime. La manifestazione è un SEGNO, un messaggio per molti destinatari. I partecipanti stessi, la gerarchia ecclesiastica, il mondo della politica politicante e quello della politica decente (sia i politici “seri” sia i “tiepidi ma non del tutto persi”).
        Era necessario che fosse fatta, è stato bene farla e che sia stata fatta all’insegna dello “aiutati che Dio ti aiuta”, tanto meglio. A me, nelle retrovie, il periodo di preparazione ha fatto toccare con mano che tantissime persone (e neanche ignoranti o sprovveduti) non hanno neanche idea dell’esistenza della “teoria del genere” e dei tentativi di introdurla nelle scuole, tanto da prenderla per una bufala, quando ne sentono parlare per la prima volta. E’ importante soprattutto parlare di queste cose, parlarne in pubblico: con la commessa del supermercato, i passeggeri dell’autobus, la gente in fila alla posta.

    2. Alessandro

      Daniela, c’ero ieri e c’ero nel 2007, e condivido le tue considerazioni.

      Rimarco con forza anche quanto segnalato da altri commentatori.

      Attenzione: nel cattolicesimo italiano sta avvenendo qualcosa di inedito. La CEI, segnatamente nella persona del suo segretario generale, sta perdendo il contatto con il gregge, che malgrado l’operosa e caparbia ostilità di Mons. Galantino ha gremito piazza San Giovanni.
      Molti vescovi italiani non odorano più di gregge, a dispetto dell’esplicito e reiterato invito di Papa Francesco. Questi vescovi si sono meravigliati del formidabile successo della manifestazione: sintomo che non si accorgono più di che cosa desideri il popolo che è affidato alle loro cure.

      Penso che questa novità offra abbondante materia di riflessione anche a quelle realtà ecclesiali che, vuoi per convinzione vuoi perché paralizzate dalla “freddezza” della CEI, hanno disertato la manifestazione (malgrado molti loro aderenti fossero in piazza: altro caso di flagrante scollamento tra “vertici” e “base”).

      Tutto ciò è già stato detto, meglio che dal sottoscritto, dal già linkato don Fabio Bartoli:

      “la Chiesa italiana, quella vera, quella del popolo, ha mandato un messaggio chiaro e forte ai suoi pastori: vi vogliamo vigili, vi vogliamo in prima linea, non vi vogliamo compromessi con il potere e preoccupati solo di mantenere equilibri politici! Ringrazio il mio vescovo, il card. Vallini, di essersi stato tra i pochi a schierarsi da subito e in maniera inequivocabile, ma purtroppo la maggioranza dei suoi confratelli non lo ha imitato. Fratelli vescovi, voi siete stati eletti per essere guide e pastori e questo popolo invoca una guida, ma che sia certa, serena, coraggiosa e non votata ad un immobilismo che non è evangelico e non può che essere perdente.

      Ecco, se la manifestazione di oggi fosse servita anche solo a questo: a svegliare i nostri vescovi, penserei che è stato già un successo. I prossimi mesi lo diranno, lo diremo noi, se resteremo svegli e lucidi e vivi.”

      https://lafontanadelvillaggio2.wordpress.com/2015/06/20/il-potere-non-ci-ascoltera-purtroppo/#more-3301

      1. Davide

        Ciao Alessandro … speriamo bene e preghiamo tanto, la vedo complicata (la faccenda). 😉

          1. Sara

            Grazie a tutti!
            Condivido pienamente quanto osservato da Daniela, Viviana e Alessandro.

  16. Pino

    C’ero anch’io ieri e sono molto contento della portata e della qualità della partecipazione della gente, che si è praticamente organizzata dal basso, “auto-assemblata” per mettere in piedi questo evento in pochissimo tempo. E questo è un segno formidabile. Ma dubito che arresterà o rallenterà il percorso di approvazione del ddl Cirinnà. Per quello bisognerà trovare percorsi di disobbedienza civile, di obiezione di coscienza.
    Come fecero neri col “Montgomery bus boycott” a Montgomery, Alabama nel 1955 perché non volevano più cedere i posti davanti ai bianchi. La famiglia oggi è nella stessa condizione di poter sedere solo nei posti posteriori, come dimostra il fatto che ha pochissima voce in capitolo sull’educazione dei figli a scuola.
    Può essere anche la separazione civile, ipotizzata in questo blog, o anche altre cose, ma che incidano. potranno chiamarci “sovversivi”, “retrogradi”, manderanno i loro cani poliziotto a tenerci a bada, e sarà tutto un deja vu di Birmingham, Selma, Atlanta. Ma sarà necessario farlo, altrimenti la manifestazione di ieri, col tempo diventerà il nostalgico ricordo di un bel momento insieme, ma non inciderà sulla realtà.

    Io invece desidero che questa sia la partenza a cambiare la realtà attuale!

  17. M.Cristina

    perfectioconversationis:

    Concordo. Infatti l’invito ad esserci personalmente e non come “sigle” io l’ho apprezzato proprio perchè ha mosso ME ad esserci cercando di capire, perchè, come giustamente osservi tu, tutto non fosse finito con la pioggia finale.

  18. Marco

    Bellissimo! Grande giornata! Costanza e Mario mitici!
    Solo una domanda: perché tutti i relatori si sono dovuti mantenere sotto i 10 minuti (Costanza ha addirittura dovuto tagliare il suo intervento, purtroppo!), mentre a Kiko è stato concesso tutto quel tempo (eccessivo, direi…)?

  19. Stefania

    grazie Costanza e’ un discorso bellissimo. Non potevo esserci, ma c’ero col cuore.

  20. Gio

    Cara Costanza, felice di esserci stata e grazie di aver postato il discorso di cui ho perso qualche passaggio….meglio me lo sono goduto adesso. Ho due considerazioni da fare: la prima è che nonostante il vostro impegno tanti non sanno ancora cosa stia accadendo…ieri ho parlato di questo con una taxista che ci ha accompagnato in piazza che alla fine del tragitto ci ha ringraziato di averla informata e di andare alla manifestazione anche da parte sua che purtroppo era in servizio!
    La seconda considerazione è che per fortuna nonostante tutto è caduta quella bomba d’acqua alla fine, sicuramente chi è rimasto bloccato nel traffico di saraá domandato quel milione di persone (non quattro gatti) con bambini e passeggini da cosa era spinto per affrontare un simile disagio!!!!

  21. grazie di tutto. sto leggendo il documento dell’oms sulla sessualità che in realtà è sulla genitalità: i pedofili, quelli che scandalizzano oggi, sono solo degli avanguardisti un pò rozzi. quando il gender avrà conquistato le coscienze dei genitori dei bambini, chi li fermerà nel pretendere il”diritto” del bambino ad avere una sua vita sessuale?

    1. vale

      guarda che della faccenda del diritto dei bambini ad avere la loro vita sessuale ne parlava già Vendola parecchi anni fa. pensa un po’…

  22. Inzuppatissimi ma bellissimo. Gente che cantava, danzava. E poi quel Kiko, non lo conoscevo, ma ha detto delle cose che nemmeno i preti più dicono (figurarsi i vescovi): “Dio ha un ruolo, un compito per te; ma il demonio ci ha detto che Dio non c’è! E se Dio non c’è tu chi sei, qual è il tuo ruolo, il tuo compito, che devi fare nella vita!”. Stupendo! Grazie a tutti voi per l’impegno, a Mario, Costanza, Massimo, ecc. GRAZIE dalle mie figlie.

  23. Trovo a dir poco incredibile la freddezza con cui Avvenire sta trattando l’argomento. Ho letto più empatia, se non proprio comprensione di quello che è successo, su altri giornali (a parte ovviamente La Croce;). Nell’editoriale sul sito il commento è praticamente un “Sì, molto bellino”, con tanto di lagnanza perchè Kiko avrebbe “seminato zizzania”: e questa è veramente un’affermazione che sfiora il ridicolo, considerati i fatti che hanno provocato la frecciata di Kiko.
    Ma fortunatamente questa considerazione un po’ amara non basta a guastare la grandissima gioia per l’evento eccezionale accaduto ieri. E’ stata una grazia, in tutti i sensi!!!

  24. L’ha ribloggato su My Blog LeggiAmo La Bibbiae ha commentato:
    Grazie a ovviamente Costanza, grande in tutti i sensi anche Mario Adinolfi, Massimo Gandolfini , Kiko e tutti voi che ci avete messo il cuore… e anche la faccia.
    Giuliano ( Vicenza con 11 pulman pieni di nonni, papa ,mamme ,ragazzi e bimbi)

  25. Paolo Pettinella

    La differenza biologica tra uomo e donna è come un invito, in quanto tale da elaborare e quindi invito ad un lavoro, a recepire la ricchezza che può provenire da una partnership con l’altro da sé. E questo va oltre una fissità dei “ruoli” o degli stereotipi di quel che perlopiù accade. È comunque vero che quella differenza biologica è decisiva anche per l’orientamento del bambino e per il felice (o meno) esito del rapporto edipico. La differenza è presupposto per una partnership produttiva di ricchezza o, se si preferisce, per un aiuto nella strada verso la meta della vita, che è la soddisfazione mediante il rapporto con l’altro. L’omofobia impugnata dall’intelligentia politically correct è un concetto sbagliato, come tutto ciò che si fonda esclusivamente sul dogma della sessualità. I sessi non sono un assoluto, sono una “banalità” biologica, da cui ognuno può tuttavia prendere spunto per il lavoro di accoglienza di una diversità arricchente; e l’uomo è distinto dall’animale perché non è contraddistinto né solo da natura né solo solo da cultura, ma un essere caratterizzato da un corpo pensante la propria meta, cioè il beneficio mediante il rapporto con l’altro da sé. Paolo Pettinella. Trento.

  26. Maurizio Melchiorre

    Grazie! Intervento rispettoso di tutti ma senza compromessi con nessuno! Laico e cristiano insieme! Ottimo!

  27. Elisa

    Cara Costanza, non ci conosciamo di persona, ma fai parte delle nostre vite in modo speciale, grazie di cuore per queste tue parole così lucide. Quando leggo i tuoi scritti ripenso a quando Gesù disse (Mt 10,19-20): “Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”. In Italia non è ancora il tempo della “consegna” (vedi legge Scalfarotto che preghiamo di scongiurare), anche se il martirio per chi testimonia la proprio fede è già grande, e sono davvero certa che sia lo Spirito a parlare in te, e che tu, oltre a saper accogliere il marito, i figli, gli amici, gli sconosciuti e anche una nuova borsa, un nuovo vestito e un nuovo rossetto perché sei femmina ;), sai accoglierLo con docilità nel tuo intimo facendoti piccola piccola per far parlare Chi è Grande. Grazie con tutto il cuore di aver accettato nella tua vita di collaborare all’opera di Dio. Anche a me, vedendo la tua profonda bellezza, viene voglia di farlo ogni giorno di più! 🙂 Mio marito, da Torino, ieri era in piazza con voi, io e la nostra bimba a casa a guardarvi/pensarvi. GRAZIE!

  28. …senza entrare nel merito del bene o del non bene della manifestazione in difesa degli indifesi,una domanda:
    voi avete dato la cifra di un milione di partecipanti, io ho sentito astamani alla radio che la Questura ha stimato una folla di quattrocentomila persone, quale delle due valutazioni si avvicina di più al “vero”?

    1. Caro Alvise, come avrai letto (forse) io ero presente.

      Non ho fatto la conta ma ti posso dire questo:
      Io assieme alla mia famiglia e altri, simo arrivati in zona Colosseo verso le 13.30. A quell’ora la Questura comunicava alle Forze dell’Ordine di deviare in un determinato modo le affluenze perché era GIA’ stata raggiunta la quota 400 mila presenze. Quindi 400mila alle 13.30 è CERTAMENTE un stima difettosa ma di molto, e per difetto appunto.

      La capienza di Piazza San Giovanni è stimata in 500 mila persone (stima non mia) e ti posso assicurare (cercati un po’ di foto… anche le mie qui se vuoi http://pellegrininellaverita.com/2015/06/20/roma-20-giugno-2015-dal-nostro-inviato/) che era piena.

      La vie “affluenti” e “zone limitrofe” alla Piazza, con visibilità sulla stessa, potevano contenere verosimilmente dalle 200 alle 300mila ulteriori presenze.

      Quindi a stare “stretti”, 700/800mila persone… poi forse erano di più? Non lo so… certo NON di meno.
      Ciao.

      1. Bariom:

        …l’ho chiesto solo perché mi sembrava che il numero che avevo sentito alla radio fosse abbastanza lontano da
        1.000.000! Per quanto mi riguarda, fossero stati anche di più, buon per loro!

        p.s. non ho grande esperienza di piazze…

      2. Io non c’ero (fisicamente); posso dire che mio fratello – il quale abita non lontano da San Giovanni e quindi si è mosso con comodo – verso le 14.30 ha mandato un sms che diceva “in piazza non si entra…”.

    2. Davide

      Ciao Alvise, io non saprei dirti, credo che TUTTE le cifre delle manifestazioni in Piazza S. Giovanni degli ultimi decenni andrebbero riviste al ribasso.
      Lo dico in base ad un ragionamento un po’ lungo da esporre in questa sede.

      Tuttavia se si fanno un po’ di raffronti con qualche altra manifestazione, per la quale le cifre non sono state contestate come in questo caso, si possono fare “due conti”.

      Per esempio, i principali media (ho dato un occhiata a vari siti tra cui wikipedia) riportano che all’ultimo Concertone del 1°Maggio c’erano 1.000.000 di spettatori.

      Ora se hai la pazienza e la voglia di dare un occhiata sul web, potrai vedere le foto della piazza., che era piena grosso modo tanto quanto quella di ieri sera.

      Qui mi aggancio al ragionamento di Bariom, e aggiungo che, se:

      Piazza piena = 1.000.000

      o vale per tutti oppure per nessuno. 😉

      Nota bene che anche le arterie di accesso alla piazza erano pienissime.

      Ad ogni modo aldilá dei numeri, la Piazza ieri era bellissima, soprattutto i bambini erano meravigliosi.

    3. Io invece del balletto delle cifre proporrei una sottile considerazione filologica sulle formule (sentite con i miei personali orecchi) usate dalle televisioni per quantificare la partecipazione a:
      1) l’ultimo Gay pride romano (“migliaia di partecipanti”);
      2) la Giornata del rifugiato (“centinaia di associazioni hanno aderito”)
      3) la manifestazione di Piazza S. Giovanni (“un milione di persone secondo gli organizzatori”).

      Il candidato decida quale delle tre formule è quella più esplicitamente dubitativa 😉

  29. Matteo

    Siamo rientrati nella notte a Brescia un po’ annegati, ammalati?!? sfiniti, ma nessuno si è lamentato… troppo contenti di essere stati insieme a voi TESTIMONI DELLA VERITÀ!
    Grazie Costanza e tutti gli altri del comitato per questa battaglia a favore dei nostri figli!

  30. sascia

    Ieri abbiamo dimostrato la nostra forza, cioè l’unità delle famiglie concepite secondo la natura umana. No alla dottrina gender e un obbligo verso il nostro passato per il nostro presente ma sopratutto per futuro di nostri figli, nipoti e per loro ascendenti per tutti secoli dei secoli.

  31. Maria Elena

    Mio figlio mi ha chiesto mentre, tentava di ripararsi dotto il telone e noi adulti, genitori e nonni, intorno per cercare di riparazione, perché non andiamo via. Preoccupato e anche un po spaventato, ma paziente e noi a pregare a stare con una calma chevè solo dono del Signore va sua gloria.. Oggi gli ho chiesto,se fossimo stati bene ieri, entusiasta ha detto sì, lo rifacciamo!

  32. …leggo che Kikko avrebbe chiesto:“Dio ha un ruolo, un compito per te; ma il demonio ci ha detto che Dio non c’è! E se Dio non c’è tu chi sei, qual è il tuo ruolo, il tuo compito, che devi fare nella vita!”.

    Ora, a parte il fatto (credo grave) (o anche no), che ci sia ancora qualcheduno (anche tanti?) che credono nel demonio, che senso può avere questa domanda (a meno che non sia una domanda solo retorica) per chi al demonio non ci crede e crede (presuntuosamente?) di poter rispondere che la sua vita non ha semplicemente nessun senso (in se stessa) (senza interventi satanici) che non sia quello che lui sente (o non sente) che abbia? Più, crede, invece, giusto, parlare, semplicemente, del “senso” delle sue azioni. Per esempio, per un ladro, ha “senso” rubare, per un cristiano amare, adorare eccetra…

  33. Beh, non era proprio una domanda, ma parte di un discorso che chiariva le radici “ontologiche” di questo non senso di cui parla lei (filosofiazzero). Parlava di un Dio che amandoti dà l’essere alla persona, a te! Ma il demonio – se un cristiano non credesse nell’esistenza reale del demonio dovrebbe bruciare il suo libro di riferimento, dimenticare i suoi padri nella fede, (Agostino, Tommaso, Cipriano, ecc,) e, peggio ancora, non credere a Gesù – ci ha detto che questo Dio non è vero che ti ama, ma vuole castrarti, ti vuole limitare, è un dio geloso, un mostro. E se Dio non è buono, semplicemente non c’è. E se Dio non c’è nella tua vita, tu sei dio di te stesso! Le radici più profonde del tuo essere persona sono morte. Chi ti ha creato? Chi lo sa! Perchè vivi? Non lo so! Qual è il tuo ruolo nel mondo? Non lo so! Effettivamente l’uomo, essendosi separato da Dio, che è l’unico che è ( Io Sono Colui che Sono), si trova che non è. E, chiaramente, il discorso non si esauriva qui.

  34. Signor filoofiazzero, ha riassunto, con quello che ha scritto, lo scrivere di molti e non ho capito niente: vangeli troppo astrusi per me. Andiamo molto bene, come vede il diavolo vuole confondere, confusionare l’uomo a riguardo della dottrina di Cristo e per ora vince il suo gioco: la conquista delle anime, a milioni e milioni, Rendere inutile la salvazione offertaci da Cristo e dannarci eternamente. Ma lei non si preoccupi perche’ non ho capito bene se crede o meno che i diavoli esistano e sono scatenati a rovinarci, come possano inclinare verso l’inferno le anime dei malcapitati: “meglio per lui se non fosse mai nato…forse le dice qualcosa. Buona domenica, Paul

  35. Marco Segapeli

    Caro Filosofiazzero. Kiko ha anteposto a questa domanda una premessa, a mio avviso fondamentale: Il demonio non è un essere brutto o ripugnante come la mentalità comune vuol far credere. Nella Bibbia è chiamato “Lucifero”, portatore di luce dal latino. Il demonio viene cioè ad ingannare le persone proponendogli delle realtà illusorie e solo apparentemente appaganti.

    Per fare questo, il suo più riuscito inganno è quello di far credere all’uomo che lui in realtà non esiste. È proprio qui il punto cruciale: se tu credi che il demonio non esiste, sei legittimato a poter essere tu il giudice delle tue azioni, e a fare riferimento solo a te stesso per discernere se un’azione è buona o cattiva. In questo modo è molto più facile essere vinti nel combattimento spirituale, perchè la nostra vita, fisica e interiore, è fatta anche di combattimenti. Se non hai nessuno contro cui combattere, sei più portato facilmente ad abbassare la guardia. E a essere rinunciatario su alcuni valori veramente importanti. Invece, prendere coscienza di chi è il demonio e della lotta che ogni uomo è chiamato ad opporre al male è un passo importantissimo per trovare il senso della propria esistenza.

    Io personalmente, ti posso testimoniare che nella mia vita questa lotta avviene quotidianamente. Ho 18 anni e Sono un uomo debole, quindi a volte sono sconfitto. Ma una cosa te la posso garantire: a lottare al mio fianco c’è sempre Cristo, che mi sostiene e mi riaccoglie con amore tutte le volte che cado nel combattimento. Fondare la lotta non su me stesso, ma su Colui che ha VERAMENTE VINTO LA MORTE, è la certezza che la mia vita può trovare un senso.

  36. Questo Benedetto XVI la chiamava “dittatura del relativismo”. Il cristiano segue Colui (l’unico nella storia umana) che ha detto “io” sono la verità. Faccia un po lei.

    1. gomon78:

      …non pretendere, dicevo, sia vero e che tutti, di conseguenza abbiano a credere anche loro che sia vero, in quanto creduto vero da altri….
      Se questo lei lo chiama dittatura, faccia un po’ lei.

      Anche Ratzinger chiamava quello che scrivo io ora (perché sono io che lo scrivo, ora) “dittatura del relativismo”?

      1. Angiblu

        Secondo me (quindi vale quel che vale), sì, è dittatura del relativismo impedire a chiunque di affermare una verità, solo perché non la si crede. Non è un argomento mio, né nuovo, ma se io vedo il sole, ed un cieco no, non posso essere costretta a dire che il sole forse non c’è perché qualcuno non lo vede: se io lo vedo, sempre dirò che c’è. Tu (genericamente parlando) sei libero di dire il contrario, ma non mi convincerai, come io non pretendo di convincere te, perché non ho io il potere di darti la vista, posso solo offrirti la mia testimonianza.

          1. Signor filosofiazzero la veda questa’:chi puo’ testimoniare la Verita se dal Mistero veniamo al Mistero andiamo o,se le piace,da polvere a polvere? Dove eravamo noi quando il Creatore gettava le basi dell’Universo? E penso erano basi molto grandi perche’ anche Dio si stanco’ dopo sei giorni. Cosi’ soddisfece le curiosita’ di Giobbe che era curioso di sapere l’Operare di Dio. Buon divertimento e vedache e’ vero far nostra la Verita’ Rivelata che fare come tanti di scervellarsi per trovarne una sempre piu’ falsa dell’altra. Penso che la piu’ carina e’ il relativismo se tralasciamo solo la parte che riguarda la fisica…ecc. Per me pero’ sarebbe difficile vivere nella confusione di specchi senza mai sapere quell’e’ la mia immagine e somiglianza con il Creatore. Cordiali saluti, Paul

  37. Grazie Costanza per le tue parole sempre semplici ed efficaci, grazie per la tua emozione che era quella di tutti noi.
    Grazie Admin per averci dato la possibilità di leggere l intero discorso: la Miriano non si taglia! 😉

  38. Pingback: La nostalgia di Dio: una nostralgia mai guarita

  39. Piu’ leggo e meno ci capisco del cristianesimo cattolico di molte persone. Certo e’ chiaro e tondo che questo sesso, o se vogliamo sessualita’, e’ diventata una osssssessssssione di molti anche se ben poco ne parla il Vangelo e quello che ci viene dalla bocca di Cristo si puo’ sempre concentrare in tutto: “guai a chi scandalizza …questti piccoli ….non era cosi’ all’inizio…,,non commettere atti impuri…non desiderare la donna/uomo degl’altri”. Il demonio, sapendo la debolezza della carne (lo spirito e’ pronto ma la carne e’ debole) si diverte giorno e notte a vendere lussuria e praticarla, rendendo la vita delle anime a vivere giornalmente in stato di peccato grave, Massivo bombardamento a tappeto per 366 giorni all’anno su tutti i mezzi di comunicazione e scritti, spettacoli e chiappe chiare al mare per non dire nudita’ scandalose espresse in forme diverse pur di mostrare carne. Si serve sofisticatamente anche nelle forme vestite di moralita’ dalla parvenza cristiana e scientifica e medica e la titubanza clericale pur di deformare/pervertire in una maniera o l’altra la modestia prima e la purezza poi rendendo accettabile, piu’ o meno, tutto cio che passa per la mente legato alla carne e ai suoi piaceri sensuali secondo natura o contro natura e chi piu’ ne ha di fantasia piu’ ne metta. Dove sia contenuta questa impostazione spirituale nella dottrina di Cristo non l’ho ancora letta nel Vangelo/i, ne ricevuto come santo insegnamento dall’ufficiale catechesi cattolica e tantomeno leggendo il Catechismo del Santo Papa Giovanni Paolo II. Anche in fatto di sessualita’ umana nel suo splendore e bellezza perche’ vide che era cosa buona sia il nostro parlare e comportamento: si,si e no,no…tutto il resto viene dal maligno come constatiamo e vediamo. Cordiali saluti, Paul

    1. vale

      Tutti noi nella vita siamo passati per momenti in cui questa virtù è molto difficile, ma è proprio la via di un amore genuino, di un amore che sa dare la vita, che non cerca di usare l’altro per il proprio piacere. E’ un amore che considera sacra la vita dell’altra persona: io ti rispetto, io non voglio usarti, io non voglio usarti. Non è facile. Tutti sappiamo le difficoltà per superare questa concezione “facilista” ed edonista dell’amore. Perdonatemi se dico una cosa che voi non vi aspettavate, ma vi chiedo: fate lo sforzo di vivere l’amore castamente.

      http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/june/documents/papa-francesco_20150621_torino-giovani.html

  40. Ho un dejavu filosofiazzero…
    No filosofiazzero, non è quella la dittatura! Ma un’altra:
    Ratzinger dice “Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.”
    Nessuno vuole imporre niente ad altri, e capisco che avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. É lui la misura del vero umanesimo. Noi cerchiamo di avere una fede che non segue le onde della moda e l’ultima novità; ma una fede Adulta e matura, profondamente radicata nell’amicizia con Cristo. É quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità.
    Credo che questa sia la sintesi anche del pensiero profetico del Signor Kiko Arguello.
    E venendo a noi:
    Gli omosessuali non sono cittadini inermi e indifesi di fronte alla legge come i bambini vittima dell’aborto, ma costituiscono un gruppo di potere: una lobby. Questa lobby oggi impone il delitto di omofobia come “verità”, domani potrà imporre di eliminare il reato di pedofilia in nome del libero orientamento sessuale dell’individuo che voglia scegliere di appagare il proprio desiderio sessuale con un bambino (deriva, tra l’altro, già in atto).
    Chi glielo impedirà lei filosofiazzero? Non credo. E anche se tentasse potrebbero dire: “questa è la mia verità, che ha diritto di cittadinanza quanto la sua!”

    1. …come ho già cercato di descrivere, non esiste “il relativismo” ma esistonoi diversi punti di vista e opinioni su tanti argomenti di tutti i generi. Perfino sul gioco del pallone!Chi è convinto che il suo punto di vista sia quello giusto (o più giusto) cerca di convincere gli altri e gli altri cercano di convincere lui. Sul “mai mai mai mai e poi mai in nessunissima maniera” permettere che degli omosessuali adottino bambini c’èchi non è d’accordo. Dobbiamo ritenerli relativisti o semplici pensatori di un altra idea ? E poi, quanti di questi, per esempio, egoisti omosessuali reltivisti ricorrono agli uteri in affitto? Si verifica sempre e comunque il fatto che due omosessuali conviventi affittino insieme alla casa anche un utero, o magari, due? Chissaqquali altre turpi perversioni relativiste ci aspettano nel vicino futuro!

      1. A rigore no, filosofiazzero, si può non ritenerli relativisti a patto che quelle quelle persone:
        1) affermino che c’è una morale universale preesistente all’uomo e conoscibile con la ragione (pur imperfetta e quindi fallibile in quest’impresa);
        2) forniscano motivi razionali e ben fondati per cui il matrimonio e l’adozione gay sarebbero in armonia con tale legge morale (e applichino coerentemente tali principi a tutte le situazione che sono ad essi compatibili, non arbitrariamente!).

      2. Ok il relativismo non esiste, nemmeno la camorra e tantomeno l’inquinamento. Chiederò alle varie istituzioni di restituirmi i soldi che ho pagato per combattere queste piaghe. E perché l’idea di questi “pensatori” dovrebbe prevalere sulla mia, chi lo decide e con quali criteri? Mah!!

        1. …io alle spazzature e ai liquami pestiferi ci credo e all’aria sudicia, Vivo in una delle zone con più aria sudicia in atto! Perchè poi le idee (cosiddette) di certuni pensatori dovrebbero “prevalere” su altre, e con quali criteri, mi è oscuro!Sarà per via delle lobby?

          1. “…Sul “mai mai mai mai e poi mai in nessunissima maniera” permettere che degli omosessuali adottino bambini c’èchi non è d’accordo. Dobbiamo ritenerli relativisti o semplici pensatori di un altra idea ?”
            Beh, questo me lo deve spiegare lei!!

  41. L’ha ribloggato su l'ovvio e l'evidentee ha commentato:
    È ora di chiedere non pari diritti, ma diritti diversi. È ora di combattere non perché le mamme possano lavorare, ma perché le lavoratrici possano di più fare le mamme!

  42. Signor/a Vale, come da refrigerio allo spirito cristiano leggere il suo pensiero e ortodossia catechetica per chi e’ di fede cattolica. Pensiero di sempre dell’insegnamento della Chiesa Madre e Maestra. Volonta’ di Dio che anima tutta la vita con il suo Amore perfetto anche quello particolarmente d’aiuto al sacramento dell’Amore conuigale da Lui stesso istituito nella totale purezza dei suoi disegni divini: ” crescete e moltiplicatevi”. A noi non cadere nella concupiscenza, malizia o razionalita’ umana.
    “Beati i puri di cuore che vedranno il volto di Dio le parole eterne di Cristo. Cordiali saluti e grazie, Paul

  43. Aldo

    Aldo
    Per la serie “io c’ero”. PER AMORE DEI NOSTRI FIGLI.
    Giornata stupenda. Un centinaio dalla mia parrocchia dove peraltro tu Costanza sei stata (San Giovanni Evangelista Roma-Spinaceto). Mia moglie, due figlie grandi, mio genero e la mia nipotina con noi. L’altra figlia a casa con l’altro nipotino nato da 10 giorni.
    Siete stati grandi tutti voi. Soprattutto, diciamolo, Nostro Signore, vi ha ispirato questa…”pazzia”.
    Gli stolti in Cristo, i pazzi di Dio. Gli stolti in Cristo che abbandonano la sapienza umana per scegliere la “sapienza del cuore”.
    Come dice San Paolo: «Noi siamo gli Stolti per la causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi siamo deboli, ma voi forti; voi siete onorati, noi reietti. Fino a questo momento soffriamo la fame. la sete, la nudità, veniamo schiaffeggiati, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo con le nostre mani. Insultati benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino a oggi»
    (Prima lettera ai Corinzi, 4,10-13.). E questo siamo stati tutti in piazza San Giovanni. E’ stato stupendo.
    Si Kiko sarà stato lungo (sono neocatecumenale da oltre 40 anni) ma senza la stoltezza della predicazione, la stoltezza della croce, che ripeto vi ha ispirato, forse non saremmo stati presenti.
    Volevo anche dire dei disagi sofferti nella nostra città (la prima nella carità e nell’accoglienza) da tanti fratelli che venivano da tutte le parti d’Italia ma ….. non guastiamoci la festa.
    Un’ultima cosa. Rientro a casa e ascoltando la radio e precisamente Radio 1 19,30 circa, trasmissione “hashtag radio1” (andatela ad ascoltare) scopro che siamo tutti omofobi e “l’ISIS era più vicina a Roma di quanto pensassimo” (la “più carina” un milione di fondamentalisti cattolici). Va be’…
    Vi seguo sempre, prego per voi.

  44. Il nome cristiani penso ci venga da Antiochia dove cominciarono a chiamarci cosi’ quali seguaci della dottrina di Cristo. …e passarono i secoli e ci applicarono gli aggettivi tradizionalista e modernista , fra le tante eresie e concilii… ora da mettere dentro il quadro dell'”aggiornamento” che personalmente non ho mai capito a meno che inteso apostasiamente come conflueza di sacro e profano, Dio e Mammaona. Ora, Signor Aldo, mi piaciono i nuovi termini: relativisti, fondamentalisti. Cosa vuole, con i tempi che corrono chissa’ cosa ci aspettera’ di nuovo come aggettivo/i. al piccolo gregge di Cristo che resta sparso su tutta la faccia della Terra:quando ritornero’ trovero’ ancora Fede sulla Terra. “Saro’ con voi fino alla consumanzione dei secoli”….Cordiali saluti, Paul

  45. …perché Kikko (c.s.c.) ha parlato così tanto tempo?
    Perché si considera un “ganzo” e gli è piaciuto esibire la sua “ganzaggine”!
    Chiunque lo capirebbe!
    Fermo restando il principio che uno si avvesse a sentire come si vole, se
    non andesse a scapito del senso della misura…
    Quale misura, chiederà qualcuno, in un mondo relativista?
    La misura dell’educazione!

    1. @Alvise Kiko con una sola K…

      Ma evidentemente con i tuoi giudizi di ganzo e ganzaggine, parlavi di altra persona giusto?
      O sei massimo conoscitore di Kiko e dintorni pure oltre il resto o il tuo è solo un probelma di educazione che vorresti insegnare ad altri?

  46. Beh, io personalmente ringrazio Kiko del tempo impiegato per annunciarmi il “Kerigma”, del coraggio che ha avuto, della stoltezza. Poi, figurarsi, l’educazione è un punto di vista.

      1. Se l’educazione che intendi è quella che evita a tanti di annunciare Cristo per non “disturbare”, te la lascio tutta! E naturalmente tu contento te la tieni stretta…

  47. Luca

    Avrei voluto avvicinarmi alla piazza, per curiosità. I miei figli (10 e 12 anni) mi hanno pregato di non farlo, avevano paura (e, sinceramente, non me la sono sentita di dargli torto).
    Eravate tanti, e sembravate un tantino esaltati. Noi, pur essendo una famiglia di quelle che vi piacciono, abbiamo girato al largo.

    1. @Luca mi sa che di “esaltati” non ne hai mai incontrati, in realtà…

      Ma fai bene a girare alla larga, ti sarà più difficile farlo quando un legge imporrà ai tutoi figli siano fatte cose che non condividi…

      Magari quei 7/8/900 mila esaltati in piazza ti torneranno utili 😉

    2. Thelonious

      @Luca : ellapeppa ! addirittura paura ? cosa credi avrebbe potuto succedervi ? giusto per capire i tuoi timori….

  48. Signor Filofiazzero, abbiamo un punto in comune anche a me la folla non solo non mi piace e me ne sto alla larga: mi mette paura essendo sempre la base storica per eventi non guidati da un comportamento civile e razionale. La folla/e e’ sempre il luogo dinamico ideale per malintenzionati che, mescolandosi nella confusione e caos, portano a termine le loro turpi intenzioni di perpetrare atti criminali. Cordiali saluti,Paul

  49. …ma te, Bariom, e altri genitori con tanti bambini, che ci sono mai stati nelle vostre scuole casi di indottrinamento o corsi pratici eccetra per indurli (come se non lo fossero indotti già da sé) alla masturbazione coatta o a scambiarsi i generi ? Esistono davvero queste cose “terribili” o esistono solo nei vostri cervelli?
    Bariom, te che sei sempre vigilante, te ne dovresti essere accorto di queste cose nelle scuole del tuo bambino (che sembra stare proprio bene) che porti gioioso sulle spalle, no?
    E te Costanza che hai avuto e che hai bambini a scuola, che gli facevano i professori a scuola, la colonizzazione ideologica? O forse la cura del sonno, più facile?

    1. Oh alvise, il mio “bambino” tra un po’ porterà lui sulle spalle me (spero alla bisogna…), e le mie figlie a Dio piacendo avranno i loro di figli (come il maschio se quella è la loro vocazione…), ma detto questo hai capito o no che si parla di una legge che se approvata prevede che…? Dovremmo aspettare che ciò accada e poi ne parliamo?!

      A parte questo, in varie scuole e in varie parti d’Italia, con libri libretti e spettacolini più o meno favolistici o come giocose storielle, già questo s’è cercato di fare…
      Quindi i miei figli inquinati da questo andazzo no, ma perciò me ne posso lavar le mani?

      Cmq a suo tempo (dei miei qundo “piccoli”) già era partita l’educazione sessuale nelle scuole, ma al tempo almeno era concesso dire: “No grazie, all’educazione sessulale dei miei figli penso io… perché è cosa che mi spetta e mi appartiene.”
      E così ho fatto.

      Che altro ti preme sapere, ammesso ti prema o sia altro il tuo obbiettivo…

  50. —bisognerebbe che non ci fosse più le scuole, per nessuno, visti anche chi sono le persone uscite dalle esse, Voi potreste mandarli alle parrocchie, i figlioli, e noi a lavorare, come fabbri, muratori, meccanici, scalpellini, eccetra, e la sera ognun per sé, sotto il cielo stellato, se si vedranno ancora le stelle!(volevo solo dire che a me, che mi vengono a raccontare tutto mentre sono intento ai muriccioli da consolidare, non mi è mai arrivata notizia che qui, da noi, nelle scuole si partli di parti sensibili da scambiare,o eplorare,forse nell’ora di scienze, per spiegare, un minimo, la riproduzione, se la spiegano, o estrarrebbero subito i preservativi dal’armadietto, per spiegare come evitarla?IIo, però, solennemente prometto che quando te langurai in prigio ne, vittima della legge Scalfarotto, io ti verrò a trovare, e finalmente si parlerà insiem di tutto, e forse mi potrai convertire!
    I

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