Una difesa dei cristiani a intermittenza

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di Marco Guerra  per IntelligoNews

L’Italia festeggia la liberazione di Meriam, giovane sudanese cristiana condannata a morte per apostasia. L’arrivo della donna e della sua famiglia qui – dove resterà un paio di giorni prima raggiungere gli Stati Uniti – è il risultato di una mobilitazione senza precedenti della diplomazia internazionale. Uno sforzo che l’Occidente ha compiuto anche in nome della libertà religiosa, e questo nel resto del mondo prosegue la persecuzione di milioni di cristiani costretti a rinnegare la loro fede o a non poterla professare pubblicamente, come denuncia a IntelligoNews Costanza Miriano, giornalista di Rai Vaticano e autrice di Sposati e sii sottomessa e Sposala e muori per lei, fino all’ultima opera Obbedire è meglio.

Allora, epilogo a lieto fine per Meriam. Possiamo dire che in questo caso l’Occidente ha fatto il suo dovere o mette semplicemente il cappello?

“L’Occidente si mobilita e si indigna per Meriam e altri singoli casi, ma non c’è una vera presa di coscienza della condizione dei cristiani nel mondo. In Europa si assiste ad una diffusa preoccupazione per la discriminazione dei musulmani e di altre confessioni, ma in realtà i Cristiani sono di gran lunga i più perseguitati al mondo: sono circa 150 milioni quelli che subiscono vessazioni e discriminazioni a causa della loro fede, mentre in totale i perseguitati delle altre confessioni sono 120 milioni”.

La battaglia per la liberazione di Miriam viene citata, infatti, più legandola al diritto di libertà religiosa che alla difesa dei cristiani…

“Certo perché i cristiani vengono percepiti ancora come egemonici in tutte le parti del mondo, ma non è assolutamente così. Poi in occidente i cristiani sono considerati i ‘nemici’ delle cosiddette conquiste del progresso come aborto, eutanasia, matrimonio e adozioni per gli omosessuali, gravidanza surrogata… Quindi più di tanto non addolora sapere che in alcuni Paesi la professione della fede cristiana viene  a mala pena tollerata”.

Insomma possiamo parlare di indignazione a corrente alternata, a seconda del riscontro mediatico della vicenda…

“Esattamente, infatti nessuno punta i riflettori su quello che sta avvenendo nel Nord dell’Iraq occupato dai jihadisti dell’Isil. A Mosul sono fuggiti tutti i cristiani dopo che le autorità dell’autoproclamato ‘califfato’ hanno segnato le loro case e li hanno privati dei servizi essenziali come acqua, gas e corrente elettrica. Le comunità cristiane stanno fuggendo un po’ da tutto il Medio Oriente”.

 In altri casi, come la Cina, l’Occidente chiude gli occhi per interessi economici?

“Si, in Cina c’è anche il dramma del genocidio perpetrato con gli aborti di massa selettivi, alimentati della politica del figlio unico, che non scandalizza nessuno. In India nel 2008 ci furono dei veri e proprio pogrom contro i villaggi cristiani, ma anche in quel caso dall’Occidente non si levò alcuna voce”.

14 pensieri su “Una difesa dei cristiani a intermittenza

  1. andrea

    del fatto che Meriam fosse cristiana non importava nulla a nessuno, ma per sua grande fortuna i giornalisti ci hanno imbastito una storia strappalacrime da dare in pasto all’audience: la massa è un animale bruto ma, perlomeno, sa ancora commuoversi di pancia quando vede una mamma, come sa bene il pubblicitario della Barilla. aggiungiamo che Renzi aveva tutto da guadagnare a fare il Ty Pennington, e il gioco è fatto.

    1. Rosanna

      X Andrea ” Il gioco e’ fatto” Ma Merian e’ libera! Facciamo uno sforzo e cerchiamo di essere contenti senza fare le pulci da dove arriva il bene.

  2. …per allargare un po’ il discorso:

    Goethe così scriveva a un amico:

    “E anche se voi foste in grado di interpretare la storia e di esaminarne tutte le fonti,che cosa trovereste? Niente altro che una grande verità, che è stata scoperta da gran tempo e di cui non occorre più cercare la conferma:la verità cioè che in ogni tempo e in ogni luogo la condizione umana è stata miserabile.Gli uomini sono sempre stati preoccupati e angosciati, si sono tormentati e torturati reciprocamente, hanno reso difficile a sè e agli altri quel po’ di vita loro concesso e non sono stati capaci di apprezzare la bellezza del mondo e la dolcezza dell’esistenza, loro offerta da questa bellezza.Soltanto per pochi la vita è stata comoda e piacevole. I più, dopo aver sperimentato il gioco della vita per un certo tempo, hanno preferito andarsene piuttosto che cominciare di nuovo. Ciò che offriva ed offre loro ancora un attaccamento alla vita, era ed è la paura della morte.Così è, così è stato, così anche rimarrà. Questo è dopotutto il destino degli uomini. Di quale testimonianza v’è ancora bisogno?”

    1. Alessandro

      San Pietro diceva ad amici:

      “Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete -, dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l’avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l’avete ucciso.
      Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere…

      Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e la sua tomba è ancora oggi fra noi.

      Poiché però era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò:
      questi non fu abbandonato negli inferi,
      né la sua carne vide corruzione.
      Questo Gesù Dio l’ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni.
      Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire…

      Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!”.

      All’udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: “Che cosa dobbiamo fare, fratelli?”.

      E Pietro disse: “Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo.

      Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro”.”

      (At 2, 22-41)

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