di Costanza Miriano
Quando correvo, facevo atletica leggera in modo serio (o forse dovrei dire folle), avevamo coi miei amici corridori alcuni indicatori della riuscita dell’allenamento. Intanto se vomitavi alla fine delle ripetute l’allenatore cominciava a pensare che forse avessi fatto quasi abbastanza. Poi, se correvi meno di un’ora non potevi manco dire di avere corso. Cinquanta minuti non valevano, non era omologato. Ormai questo modo di pensare mi è rimasto (corro da oltre trenta anni, il mio cervello ne è rimasto irreparabilmente danneggiato), e così penso che andare in giro con Padre Maurizio Botta, Mario Adinolfi e Marco Scicchitano non vale neanche, è troppo facile, è troppo bello. Niente fatica, niente meriti.
Così non so se l’incontro del 28 luglio a Lerici con i miei tre amici moschettieri, alla festa di Avvenire, me lo posso far cambiare in punti paradiso.
Eppure tutti dovremmo avere una simile compagnia. Ci serve, ne abbiamo bisogno. Gli altri ci confermano in quello in cui crediamo, e ci dicono che anche se a momenti ci sentiamo come il pazzo contromano in autostrada, se ci guardiamo intorno vediamo che svariati amici sono pazzi come noi, e ci sentiamo incredibilmente sollevati.
Non per niente Gesù ha fondato la Chiesa: anche per la necessità che abbiamo di guardarci gli uni gli altri, di essere a volte pasciuti dal pastore, a volte capaci di prenderci qualcuno sulle spalle.
A Lerici (il 28 luglio alle 21, se non lo avessi detto abbastanza) noi quattro parleremo del falso mito di progresso del gender, che sarebbe in soldoni l’idea che essere maschio o femmina sia un fatto culturale e non un dato anche biologico, e che si possa scegliere del tutto autonomamente a quale orientamento appartenere. Parleremo di come questo falso mito sia lontano dalla nostra fede, di quanto tocchi la natura dell’uomo, il profondo del suo cuore, di come sia infondato scientificamente, di come una minuscola, residuale lobby lontanissima dal buon senso e dal sentire comune – provate a chiedere a un passante qualsiasi cosa pensi del gender – stia cercando di cambiare la cultura di un popolo a colpi di legge (perché la legge, quella sì, fa cultura e cambia i popoli, progressivamente). Di come cancellare la differenza tra maschile e femminile renda difficili i rapporti tra questi due esseri così lontani e così vicini, e mini alla base la struttura stessa della famiglia.
Abbiamo fatto svariate meravigliose riunioni trabocchevoli di amicizia e divertimento per prepararci. Gli altri tre sono ferratissimi sul tema. Io ho dimenticato non so dove gli appunti, però oggi ho visto un bellissimo vestito da mettere il 28. Mi sembra il dato più rilevante in vista della serata, non è colpa mia se sono una femmina.
***
Lunedì 28 luglio alle ore 21:00 alla Festa di Avvenire a Lerici (La Spezia)
con
Mario Adinolfi, padre Maurizio Botta, Costanza Miriano e Marco Scicchitano .
Venite in tanti!
Qui il video della serata del 19 maggio 2014 all’Antonianum di Roma
Carissima
Inviato da iPhone
>
Costanza è Costanza, Porthos è inconfondibile, Aramis bisogna che sia Scicchitano e Padre Botta sarà dunque la più terribile lama di Francia e di Navarra 😀
“parleremo del falso mito di progresso del gender, che sarebbe in soldoni l’idea che essere maschio o femmina sia un fatto culturale e non un dato anche biologico”
…anche le religioni (la vs. inclusa) sono un “fatto culturale”.
Hanno implicazioni e risvolti culturali, ma NON sono un “fatto” culturale…
Il Cristianesimo poi (Rivelazione Divina) è vissuto e si è “innestato” in tante e tanto diverse realtà e culture, in TUTTE le epoche, da quando Cristo è nato, morto e risorto, che è assolutamante irrealistico definirlo “fatto culturale”.
@alvise
Direi l’opposto: è la cultura ad essere un fatto religioso. Anzi, la cultura, tutte le culture, compresa la nostra, si forma e cresce intorno ad una religione. Il “fatto religioso” nasce direttamente nel cuore dell’uomo, dal bisogno di senso che agita l’uomo.
Gira pure la frittella
La “cultura” è sempre quella!
Gira pure la frittella…
per TE rimane sempre quella!
Lo sarà per te. Ma non é affatto un ” fatto culturale”. Il cristianesimo é una persona. Non una filosofia di vita.
…come no!
No.
“Passeranno i cieli e passerà la terra ma le mie parole non passeranno”, le culture, le filosofie di vita passano, il cristianesimo sarà sempre qui.
Il problema è che maschile e femminile non possono essere ridotti a sola cultura.
è vero, filosofiazzero. Le religioni sono un fatto culturale. Rappresentano nei millenni i tentativi dell’uomo di dare forma e colore a quella domanda universale di senso che – come il sesso – l’uomo si trova “data”. Per inciso, il cristianesimo ha la pretesa di non essere una religione perché invece di essere il frutto del ragionamento, del sentimento o dell’emozione dell’uomo è l’incontro con la risposta incarnata alla domanda di senso.
cIAO Lorenzo,bentrovato.
@Lorenzo. più che un fatto culturare, si potrebbe definire un fenomeno antropologico… è l’esigenza dell’Uomo a comprendere ciò che sente essere trascendentale, a cercare senso a motivo a tutto ciò che sfugge non solo alla sua comprensione, ma anche alla sua possibilità di dominare gli eventi e gli accadimenti e – non ultimo, anzi… – la ricerca di risposte alle domande che la morte spalanca nel suo irrimandabile e incontrovertibile accadere.
Sostanzialemente è la ricerca di un dio, da parte dell’Uomo.
Il Cristianesimo, e prima di esso l’Ebraismo, in cui il Cristianesimo pone le radici e in cui Cristo nasce, è Dio che si manifesta all’Uomo per Sua iniziativa… E’ Dio che va verso l’Uomo, è Dio che “torna” a manifestarsi all’Uomo (da Lui stesso creato), è “Dio che cerca l’Uomo”… non l’opposto.
Ciò che hai racchiuso nell’ultima tua frase: “l’incontro con la risposta incarnata alla domanda di senso” 😉
….ha la pretesa, è vero!
Eh… me l’aspettavo questo commento…
Stai diventando troppo prevedibile 😉
….se qualcheduno asserisce che c’è stata la resurrezione dell’uomo dio o del dio uomo e che quindi, anche S. Paolo lo dice, stando in questo modo sicuramente le cose, etc. etc. , che cosa mi dovrei inventare io per non essere prevedibile?
Ah non lo so… sei tu il “geniaccio”… l’uomo delle mille risorse razionali… il caustico demolitore di irrazionali certezze… il fustigatore di peregrine superstizioni… colui che illumina le fosche credenze…
Sta a te sorprendere… se stai qui a dire prevedibili banalità, mi deludi! 😉
…siete voi che mi sorprendete, sempre!
Bene OTTIMO 😀
Appuntoquindi sipuò capire se è vera o no solo verificandola,filosofeggiando non si cava un ragno dal buco.
…comunque la si rigiri sempre un fatto culturale rimane! (mica morde!)
Comunque la rigiri, tu puoi dargli la definizione che ti pare… (puoi anche dire che gli asini volano), ma se si parte da una definione non corretta, ogni possibile ragionamento sul tema risulta falsato.
Comunque la si rigiri, lei sta sviando il discorso: l’uomo (Homo sapiens) nasce maschio e femmina.
webmrs:
…lei,invece non ha ancora risposto alle domande che (cortesemente) le avevo fatto ieri, sugli scritti di Paolo Pugni eccetra…
Se si riferisce alla cortesissima sua del 23 luglio 2014 alle 14:58 in cui mi chiedeva schiarimenti in re intento recondito mio precedente commento e particulariter alla chiusa: «E se il buon giorno si vede dai controfiocchi, sa che ci può fare lei con quella nota?» rincrescemi doverla deludere ma lo scenario che mi figuravo avrebbe piuttosto previsto che Ella usasse il nastro dei controfiocchi per legarci la nota e attaccarsela al collo stile cravatta alla lavallière
Lavalliere s.f. inv.
Tipo di cravatta maschile morbida, generalm. nera, annodata a formare due grandi fiocchi, indossata in passato da quanti professavano idee anarchiche o repubblicane
webmrs:
…si, certo, benissimo, alla lavallière, grazie, ma la citazione (mia) di ieri 23 Luglio 2014 ore 15:11? Che ne pensa Lei? Non potrebbe sembrare essere tratta dalle opere sparse di Paolo Pugni sull’arte (chiedevo)?
…nasce come tutti (o quasi) gli altri animali, con il pene e con la vagina, il che non toglie che esista il fenomeno dell’omosessualità, come anche esiste il fenomeno (altrettanto bizzarro) della credenza religiosa, dove si vedepersone inchinarsi davanti ad un crocifisso, per esempio, o alzare un pezzo di pane credendolo carne di Cristo (di Dio), o vanno a torme a un fiume “sacro” a purificarsi. Tante sono le forme attraverso le quali l’homo sapiens (cosiddetto) cerca il suo soddisfacimento fisico e psichico.Dall’ingurgitazione di bevande alcoliche all’scetismo.
Mitico Allvise… Dall’antropologicofiscolbiologico al socioculturalpsicoreligioso!
Taluni in effetti nascono anche come Alvise… O ci si diventa cercando il proprio soddisfacimento fisico e psichico? 😉
Buongiorno filosofia,
Come appunto qualcuno prima di me Le spiegava, la nostra fede è rivolta ad una Persona, non ad una cultura. Molte persone malate, rivolgendosi a Questa Persona, sono anche guarite da mali incurabili. E i dossier medici sono lì a testimoniarlo. Sono interessato alla spiegazione che Lei vorrá offrirmi, di come ‘un fatto culturale’ possa far ricrescere un osso divorato da un tumore (per esempio, sono mille le guarigioni che vengono dette inspiegabili).
Aspetto la sua risposta. Saluti.
Max
Massimo:
Massimo:
Tutte le religioni credono ai miracoli.
Allora: o tutti sono opera del Dio Cristo che interviene anche a favore dei non credenti, o sono opera di un altro
dio che non è il Dio Cristo, e allora Cristo non è Dio, o non sono miracoli (nel senso che non sono opera di nessun potere divino). Questo è quello che posso risponderle io. Comunque molto meglio non avere mai “un osso divorato da un tumore”:!
E infatti i miracoli sono opera dell’Unico Dio che è “il Dio di Gesù Cristo” (perché non esiste altro Dio al di fuori di Lui).
Che interviene come vuole, quando vuole e presso chi vuole… (hai speranza Alvise… visto che il miracolo più grande è quello “morale” o se preferisci, della guarigione spirituale)
…quanta saggezza!
Saggio è colui che impara dai suoi errori… 😉
…no di certo noi due, allora!
No di certo…
Non esiste “il Dio di Gesù Cristo”, Esiste Dio, che si rivela in Gesù Cristo. L’espressione “il Dio di Gesù Cristo” fa pensare ad un dio separato da Gesù Cristo, che NON ESISTE. L’unico Dio è Gesù Cristo stesso.
Naturalmente per quello stava tra virgolette… nel parlare comune che serve a indicare “Quel Dio” e non un altro… ma grazie della lezione di teologia (che teologicamente parlando neppure la tua è perfettamente espressa e quindi altrettanto passibile di correzione).
Sempre a disposizione.
Ad ogni buon conto e per l’erudizione dei più “Il Dio diu Gesù Cristo” è anche (e moti altri esempi ci sarebbero) il titolo che il nostro Papa Emerito, ha dato ad un libro di meditazioni…
Vedere e leggere qui: http://www.fdcsardegna.it/public/documenti/Il_Dio_di_Ges_Cristo_Meditazioni_sul_Dio_uno_e_trino.pdf
Interessante anche il sottotitolo “Meditazioni sul Dio uno e trino”.
Bisognerà che qualcuno avvisi Benedetto XVI che, secondo il fine teologo Giancarlo (che ha la tendenza a spararle grosse senza sapere nemmeno di cosa parla…), “l’espressione il Dio di Gesù Cristo fa pensare ad un dio separato da Gesù Cristo, che NON ESISTE.”
Sempre a disposizione 😉
Indubbiamente l’espressione è lecita. Tuttavia credo che Giancarlo volesse non certo fare il “fine teologo”, ma una precisazione che in realtà non è per nulla fuori luogo e che, ad ogni modo, esposta con quel “fa pensare” è ancora più lecita, dal momento che evidentemente si tratta di una sua personale considerazione (con la quale, altrettanto lecitamente si può essere d’accordo o meno). Giancarlo sarà anche impulsivo e drastico (e questo secondo aspetto non credo poi sia un difetto…), ma non è neanche che ogni cosa che dice sia da stigmatizzare! Del resto, mi pare, in modi diversi, ma avete sostenuto la stessa cosa. Se mi posso permettere, sono del parere una volta espresso da Giusi: forse fareste meglio a non puntualizzarvi sempre tutto a vicenda…
Sara, hai pienamente colto le mie intenzioni. Non so cosa intendesse il papa emerito con l’espressione “Il Dio di Gesù Cristo”, so però che questa espressione è oggi molto in voga tra i teologi moderni, che amano parlare di un Gesù tutto terreno, solo umano. Bariom, non era mia intenzione offenderti.
Per un interessante approfondimento : http://www.fedeecultura.it/file/brunoforte.pdf
@Giancarlo non mi sento e non mi hai offeso… non personalmente.
Quello che mi irrita (se fossi meno irritabile su certi punti il problema non sussiterebbe, ma così è) è quanto ho espresso rispondendo a Sara. Poi trai le conclusioni che preferisci, anch’io non ho alcuna intenzione di offenderti, certo potrò risultare “non accomodante”, ma purtroppo è tra noi due nello specifico, un problema quasi “storico”… capita 😐
Sono d’accordissimo, ma anche Giancarlo dovrebbe applicarsi in questo esercizio, soprattutto cercando di evitare affermazioni totalizzanti e definitive scritte poi in MAIUSCOLO o esordendo con frasi tipo “ma alora tu dormi…” e simili.
Io non mi considero affatto infallibile o irreprensibile. E’ sempre un piacere confrontarsi su questi tema e chiunque ricordi (ma non è fondamentale) ho già avuto confronti-verifiche con persone come Alessandro, Roberto o altri, che pogggiano il loro dire, quando debbono confutare, su basi che non sono il solo “secondo me” o la loro reazione di “pancia”… sulla “forma” poi c’è un abisso, ma su questo ognuno avrà il suo stile (quello di Giancarlo non lo apprezzo e sarà pure un problema mio…).
Tornando al merito e vista la fonte che ho citato, “fa pensare a un Dio che NON ESISTE” è un’affermazione senza alcun senso, seppur lecita a livello personale, perché è lo stesso che affermare che “cibandoci del Corpo di Cristo” come alcuni affermano – o sarebbero portati a pensare – saremmo “cannibali”… si cresce facendo una verifica del proprio pensiero prima di confutarne un altro, perché se lo si fa a ragion veduta si cresce entrambi e anche coloro che si trovano a leggere senza commentare… altrimenti si fanno chiacchiere da bar a sfondo religioso. 😐
25 luglio 2014 alle 12:28 era in Risposta a Sara…
Bariom, l’espressione “il Dio di Gesù Cristo”, contiene, implicitamente, almeno secondo me (così sei contento), due fatti strani.
Primo fatto. Si allude ad un dio presentato da Gesù Cristo; da notare che dio senza lettera maiuscola è pienamente legittimato dal fatto che, se c’è un dio di Gesù Cristo, e questo è il primo fatto cui alludevo, allora ci saranno anche altri dei presentati da altri uomini. Passa, quasi sotto traccia, l’idea che il dio di Gesù Cristo non è Dio, ma un dio, tra tanti possibili.
Secondo fatto. Si allude a Gesù Cristo che presenta un dio. Ora, di solito, c’è distinzione tra presentatore e presentato. Ecco perché trovo particolarmente irritante questa espressione: lascia passare, sia pure implicitamente, quasi di nascosto, l’idea che Gesù Cristo sia solo un profeta, un uomo e basta.
Ecco. Come vedi, nessuna teologia, di cui non ho neanche un’infarinatura. Semplice ragionare sul significato delle parole. Lascia perdere le battutine sul “fine teologo”, sullo stile (però riconosco di essere, spesso, arrogante e chiedo scusa), sulle “basi” (che so benissimo di non avere, non avendo studiato). Rispondimi sul merito e correggimi dove sbaglio, se sbaglio; te ne sarò grato. Infine, se permetti, io non faccio chiacchiere da bar, io provo a ragionare sulle cose con i miei poveri mezzi. Ogni persona, anche se ignorante come me, merita di essere rispettato quando prova a ragionare. Se poi sbaglia, lo si corregge. Senza insultarlo.
@Giancarlo, parto dal fondo.
Un altro “vizio” che hai, se mi permetti di evidenziarlo, è quello di chiedere per te quello che non applichi generalmente agli altri…
Senza insultarlo… come vogliamo chiamare un tuo apprezzamento conclusivo nei mie confronti del tipo “commentatore da strapazzo”, preceduto da un perentorio “vai a commentare da un’altra parte…” (come fossimo a casa tua)?
Persino admin in quel caso ti ha richiamato, ma io non ho visto neppure l’ombra di una scusa, se non un catartico silenzio durato un breve tempo.
Detto questo, tu proclami tanta “umile” ignoranza, perché quindi parti – quasi sempre – certo in questo caso, “lancia in resta” dando praticamente all’altro dell’ignorante e NON chiedendo lumi o spiegazioni quando ti trovi con un pensiero difforme? Se sai poche cose come affermi, e ammesso io ne sappia più di te, chiedi, non fare semplici e drastiche affermazioni auto conclusive.
Poi ti trovi a chiedere come ora, solo in seconda battuta, vestendo i panni dell’umile ignorante.
Un’altra cosa che forse non conosci… su un blog, su una mail, in genere nella comunicazione “digitale”. scrivere tutto in MAIUSCOLO equivale a GRIDARE! Se non lo sapevi, ora lo sai. Se lo sapevi, perché URLI di continuo a questo o a quello il tuo pensiero? Per poi dire “scusate sono solo un povero ignorante…”.
Ciò detto e sul merito della questione, certo si potrebbe discettare sul senso della singola frase spaccando in quattro il capello grammaticale e infiorettando sull’uso di maiuscola o minuscola, ma detta frase non è affatto scorretta in sé ed e da porre nel contesto anche del solo dibattito… Ti pare che per come e dove lo usata, potesse minimamente dare ad intendere un significato erroneo come quello che vai ipotizzando? Dei due l’una: o sei uno spacca… capelli (in quattro) per antonomasia, o altra cosa che ti riesce sempre bene, dai l’impressione di non esserti mai fatto una chiara idea di chi sta scrivendo… cioè come se fosse il suo primo intervento su questo blog e lecitamente uno si domandasse: “ma costui, intende ciò che a detto in senso ortodosso o eterodosso?”
Ah, c’è sempre la terza via… il dubbio che sempre ti attanaglia e che ti fa chiedere ad ogni più sospinto: “ma tu sei cattolico?!” Dubbio che evidentemente continui ad avere verso il sottoscritto (problema tuo).
Concludendo e non per volerti negare spiegazione, ma se dubbi hai sul corretto senso della frase, e seriamente ti senti in difetto di conoscenza, quale miglior maestro del Nostro Emerito Papa? Certo non posso io competere, quindi, prendi la palla al balzo e leggiti lo scritto che ho indicato, dato che la “frase incriminata” ne è addirittura il titolo.
Una cosa ti posso assicurare, il mio pensiero non è in nulla difforme da ciò che Benedetto XVI ha scritto, non per scienza infusa, ma – anche – da lui (Benedetto), aiutata a crescere a piccoli passi.
Bariom, sono d’accordo; e infatti il consiglio che mi sono permessa di suggerire era rivolto ad entrambi.
Grazie Sara… mi applicherò 😉
Bariom, le mie parole “commentatore da strapazzo” e l’invito a commentare altrove furono solo un goffo tentativo di scherzare, non intendevo assolutamente offenderti, puoi credermi. Mi resi conto che non era stato correttamente inteso il mio intento scherzoso e, stupidamente, non volli puntualizzare, ma io intendevo solo scherzare. Se avessi inteso offenderti, ora, sicuramente, ti chiederei scusa. Ti prego di accettare queste parole come verità.
Sul secondo punto, quello della “lancia in resta”, ti do, in parte, ragione: sono un impulsivo. Tuttavia, quando ho letto “il Dio di Gesù Cristo”, ho avuto un attacco di orticaria ed ho sparato senza riflettere, la mia sentenza. Però, se non ho riflettuto prima di scrivere, è perché avevo già, in passato, riflettuto sulla questione, per cui mi sentivo sicuro. Del resto anche adesso non posso che ribadire quanto da me affermato: l’espressione “il Dio di Gesù Cristo” è un’espressione gravemente ambigua, rasente l’eresia direi. Naturalmente questa è una mia opinione che posso cambiare in qualunque momento, se qualcuno mi fa vedere dove sbaglio. L’unica cosa che mi rimprovero, sul secondo punto, è che avrei potuto chiederti spiegazioni senza partire subito “lancia in resta”. Però, in sostanza, ribadisco la mia “sentenza” fin quando qualcuno non mi farà vedere dove sbaglio.
Sul terzo punto, quello delle scritte in maiuscolo. Carissimo amico, ognuno si esprime come può e come ritiene meglio. Molti, ad esempio, amano utilizzare le faccine per arricchire il loro scritto. Io preferisco usare il maiuscolo, talvolta per alzare la voce (mi debbo confessare?), più spesso per mettere in rilievo alcuni passaggi. Abbi pazienza.
Sul quarto punto, quello in merito all’espressione “incriminata”. Io penso che quell’espressione sia sbagliata ed ho spiegato, in poche parole, perché. Tu rispondi che spacco il capello in quattro. No Bariom, non ci sto. Mettere in chiaro e pretendere chiarezza sul fatto che Gesù Cristo è Dio, non è spaccare il capello in quattro. Pretendere che Dio non venga messo sul piano degli dei possibili ed adorati nelle altre religioni, anche questo è questione capitale, mi pare.
Sul libro del papa emerito. Leggilo tu, visto che tu l’hai indicato. Fai tuoi gli argomenti di Benetto XVI e mostrami dove sbaglio. Perché, ti faccio notare, ancora non mi hai confutato nel merito, a parte sostenere che spacco… il capello in quattro.
Caro Giancarlo,
sui punti che riguardano i fraintendimenti “personali” è evidente che io non riesco a cogliere sfumature ironico scherzose da parte tu… è probabilmente un mio limite nei tuoi confronti e ad una “immagine” complessiva che mi sono fatto. Non ho ragione di dubitare su quanto affermi qui rispetto le tue reali intenzioni, quindi, come si usa dire “mettiamo ci un bella pietra sopra” e andiamo avanti.
Venendo al nocciolo: “Pretendere che Dio non venga messo sul piano degli dei possibili ed adorati nelle altre religioni, anche questo è questione capitale, mi pare.”
Non ho nulla da eccepire, anzi non posso che avere lo stesso punto di vista e la stessa preoccupazione.
Come dicevo sopra, ogni frase (anche la meno riuscita), va inserita nel contesto giusto… la mia non era forse inserita in una confutazione con il solito Alvise che tendeva a “fare di ogni erba” e di ogni religione “un fascio”? Mi pareva evidente, quindi come poteva la frase in oggetto essere lì per insinuare proprio il dubbio contrario?
E’ una cosa che hai letto tu, ma una tua chiave di lettura che ripeto, non trova secondo me giustificazione se non in una analisi avulsa dal contesto. Ha senso questa analisi? Quasi qualunque concetto estrapolato dal contesto potrebbe significare l’esatto opposto…
Poi e chiudo per questioni di tempo e impegni personali, tu potrai valutare la frase addirittura “ambigua” se è utilizzata così com’è, da un uomo della statura di Benedetto XVI parlando di Cristo, anzi meglio, del Dio Trino e Unico?
Io non mi sento di dover stare qui a confutare una cosa lapalissiana (intendo che la frase non può essere considerata teologicamente ambigua), in più e nuovamente faccio fatica a valutare come non sprezzante (come vedi continuo ad essere in difficoltà) una conclusione come la tua: ti invito a leggere un testo illuminante – non di un pinco pallino qualunque – e per tutta risposta mi dici “leggilo tu…”
Potrei anche averlo già letto e quindi che dovrei fare? Il riassunto in 20 righe pro domo tua? Per poi riaprire il dibattito…
Ti rifaccio l’invito… leggilo, altrimenti è segno che vuoi solo restatare della tua idea (fino a confutazione contraria…).
Se una cosa interessa veramente, si va a fondo e la ricerca diviene personale, non si aspetta che qualcuno venga a dirti “è vero” o “non è vero” (sempre ammesso si sia disposti ad accettare la seconda ipotesi).
Buona serata.
E’ anche un fatto culturale, nascere con il pisellino o senza non è qualcosa che l’uomo può inventare. (perdonate la filosofia spicciola)
…ma può inventare di piacergli di andare con chi ci ha il pisellino, nel caso che ci abbia il pisellino, o senza, nel caso non ce lo abbia!
(la religione del pisellino, la vostra!)
Ah, forse ho capito: lei è uno pseudonimo di Oliviero Toscani!
….casomai “il suo è uno pseudonimo” abbia pazienza!
(intanto sto ancora aspettando una sua gentile risposta)
http://www.lastampa.it/2014/07/24/esteri/meriam-la-giovane-condannata-a-morte-in-arrivo-a-roma-su-un-volo-del-governo-LZ8pnEay9SHk8O8WwnDGNL/pagina.html
,,,oh perbacco!
ma fin laggiu’ ??
venite presto a Roma e fatevi incontrare
ciao
a presto
nonsitoccalafamiglia@gmail.com
compagnia dell’agnello roma ,quello folle pero’……
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…nella foto di apertura Adinolfi sta dormendo, o mi sbaglio io (ovviamente)?
[saepe dormitat obesus (Ovidio)]
In Liguria… così vicini!!! Ora blindo il 28-29 sul calendario in modo che nessuno ci possa mettere impegni diversi.
L’ha ribloggato su Beppe Bortoloso.
webmrs:
….ettendoLa!
webmrs:
…rispettosamente attendendoLa, cordialmente…
Lavallière.
p. s. saepe dormitat obesus, non trova che sia così anche lei?)
Alvise,vergognati,sei un obesofobo!
….”saepe dormitat obesus” (Ovidio, Tristia) …e Adinolfi dorme davvero (non si vede?) della grossa!
Come diversamente magra mi sento fortemente discriminata dal tuo commento,Alvise,che seppur supportato da autorevoli riferimenti classici (ah,le scuole dei preti)tradisce la tua cultura obesofoba e castrante della libera,liberissima scelta di sottrarsi ai canoni imposti da questa società di magri insonni in cui noi siamo minoranza emarginata.
…ma memmeno Gesù, per esempio, era pingue, un cristiano pingue è un ossimoro!
Sta perdendo colpi. Poche settimane fa se ne è parlato, lei ha detto la stessa stracca battuta e le sono stati menzionati san Tommaso d’Aquino, sant’Antonio da Padova e Gilbert K. Chesterton, tutti molto sovrappeso.
Mi sa che Velenia ha ragione, lei ha un pallino per gli obesi. Obesofobo!
webmrs:
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..perdo colpi,(se mai li ho avuti) è vero, ogni giorno, purtroppo, ha ragione (in attesa, comunque, ancora. di un Suo gentile riscontro) non starò mica diventando anche io obeso?
Mah, la immagino più in stile «Cassio sparuto». E siccome perdo colpi anch’io (magari son più vecchia di lei…) non ho francamente più chiaro a che diamine di proposito lei voleva un mio gentile riscontro.
Facciamo così, apra una portafinestra e si goda il “riscontro” del venticello tra camera e cucina. Mi sa che io farò lo stesso 🙂
webmrs:
…ma la citazione (mia) del 23 Luglio 2014 ore 15:11? Che ne pensa Lei? Non potrebbe sembrare essere tratta dalle opere sparse di Paolo Pugni sull’arte (chiedevo)?
Stanno arrivando…