di Chiara Boldrini Strada Facendo…
“Ma siete matti?”
Due occhi sgranati mi osservano subito dopo il mio grande annuncio: “ci sposiamo!!”.
Non è la prima persona che reagisce così, quindi non mi sconvolge più di tanto, ma ammetto che la prima volta ho dovuto attendere un paio di secondi prima di rispondere.
Cosa c’è di così assurdo?
Ingenuamente pensavo che la mia gioia – ben visibile, sono mesi che saltello per casa – avrebbe risposto a tutte le domande che si sarebbe posta la gente e che di conseguenza tutti alla fin fine avrebbero gioito con me e con il mio futuro sposo.
Invece capita che le smorfie sulla bocca di chi ci sente annunciare la buona notizia assomiglino a quando il gelato ti si ferma sui denti e i brividi ti arrivino fino ai piedi in un nano secondo, gli occhi si spalancano e una guancia sale leggermente verso l’alto…che neanche Quasimodo.
“Ah ok quindi prima andate a convivere…vero?”
“No”.
A questo punto della conversazione (che ha una sua scaletta ormai..sembra che tutti si siano messi d’accordo), si rischia lo svenimento. Una persona, un filo teatrale aggiungerei, addirittura ha dovuto fare due passi in apnea prima di dirmi “eeeeh?”.
Mi pare di aver capito che funziona così: prima di sposarsi (se proprio proprio devi farlo) conviene che metti alla prova l’altro. Non vorrai mica che poi ti ritrovi con uno che non chiude bene il tappo del dentifricio, no? E se lascia i calzini per terra la mattina? E se inforca l’insalata in un modo che non ti aggrada? E se un giorno ti dirà che non è molto felice che tu ti svegli ogni mattina cantando a squarciagola “mamma mia dammi 100 lire”?
Così ti poni qualche domanda…ma poi ti metti in ginocchio a pregare e leggi:
“perché il Signore, tuo Dio, sta per farti entrare in una buona terra: terra di torrenti, di fonti e di acque sotterranee, che scaturiscono nella pianura e sulla montagna;
terra di frumento, di orzo, di viti, di fichi e di melograni; terra di ulivi, di olio e di miele;
terra dove non mangerai con scarsità il pane, dove non ti mancherà nulla; terra dove le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame.
Mangerai, sarai sazio e benedirai il Signore, tuo Dio, a causa della buona terra che ti avrà dato.”
(Dt 8, 7-10)
Per fortuna poi, oltre a Dio che ti incoraggia, ci sono gli amici e le rispettive famiglie che non vedono l’ora di venire a vedere la tua futura casa, che al momento contiene più prodotti per pavimenti che locali, stracci, spazzolone e l’indispensabile per accogliere chi passa: bicchieri di plastica, 4 sedie, acqua e bibite, due cavalletti e un’asse come tavolo, un pavimento pulito nel caso non bastassero le sedie.
Non sono esperta di matrimonio, ma in fondo al cuore sento non è una gara olimpica. Nessuno deve raggiungere tot punti per potersi aggiudicare il premio finale (se penso ad un’ipotetica gara in casa a chi lava prima un vetro, lui vincerebbe sicuramente…è più alto e più agile di me…quindi non mi conviene, perderei prima di iniziare! E secondo me vincerebbe anche una gara di sudoku.).
Se la gente la smettesse di svenire ogni volta che dico che mi sposo, forse riuscirei anche a spiegargli che: se casa mia sta diventando un magazzino per la dote, se ogni tanto torno a casa con un mobile da montare che magicamente sono (quasi!) riuscita a far stare in una panda anche se era lungo due metri (chiedendo poi aiuto a mio zio perché ero ferma in una rotonda mentre il mobile tentava di scappare giù dalla macchina…ma questi sono dettagli), se passo le serate in cantina con il mio bellissimo ometto a fabbricare le bomboniere invece che andare al cinema, se la mia futura metà di Cielo (come direbbe il mio confessore) misura decine di volte gli attacchi della cucina e le misure sono sempre le stesse….un buon motivo ci deve essere!
E c’è!
C’è perché è lì che ci vogliamo giocare la vita ed è lì, nel sacramento, che il Signore farà il miracolo di tenerci insieme senza chiederci requisiti ulteriori se non quello di volerci amare e onorare a vivenda.
Proprio il 2 giugno a Milano, Benedetto XVI diceva così:
“Nel Rito del Matrimonio, la Chiesa non dice: «Sei innamorato?», ma «Vuoi», «Sei deciso».”
Capisco quindi perché è così sconvolgente sposarsi, perché è prendere una posizione, fare una scelta. Se poi in questa scelta metti anche Gesù Cristo…sei matto due volte.
Allora eccoci.
Matti per Grazia e felici di esserlo.
fonte: http://provoavolare.wordpress.com/
Sembra incredibile… ma le parole degli scettici sono sempre le stesse… anche a me dissero le stesse cose… quella del dentifricio compresa… tra parentesi, mia moglie stringe il dentifricio proprio al centro… è vero è fastidioso… ma se uno non si dovesse sposare per così poco… che farà di fronte alle grandi prove della vita o all’immenso impegno che sono i figli ?
Grazie a Dio c’è Gesù Cristo e la Sua Chiesa. 🙂
noi abbiamo risolto: un bagno per ciascuno! (mia nonna sosteneva fosse il segreto per la buona riuscita di ogni matrimonio!) 🙂 Scherzi a parte, è semplicissima e potente la risposta che dai: se sono queste quisquilie a fermarti, forse meglio se lasci perdere, magari manca ancora qualche passaggio per una decisione del genere.
Dicono che siete matti ma è tutta invidia mascherata da questo apparente disappunto. Tanti auguri. Il Matrimonio non passerà mai di moda.
«Anima mia, anima mia, / Ama Dio e tira via.»
(versione zuavopontificale del dantesco «non ragioniam di lor…»)
E naturalmente: auguri!
Ommioddio, Aldejes mi aggrego, sono sposata da quattro anni, ma quattro anni fa dicevano esattamente le stesse cose! E mi chiedevano “Ma che bisogno c’è di sposarsi…?” Cosa piripiffero significa che bisogno c’è?!
Oltre a pregare per te, Chiara, che male non fa mai, se può esserti di supporto la mia esperienza (anche se più delle Sue Parole direi che non c’è nulla), io sono andata a convivere (e a far altro) dopo il matrimonio, in casa nostra alla festa per il suo acquisto c’erano il medesimo tuo cavalletto con asse per tavolo e sopra piazzata bellamente l’affettatrice, mio dono di laurea per il futuro sposo sposo, unico “arredo” esistente. Quando gli amici sono arrivati col gelato non avevo nè freezer dove conservarlo nè cucchiaini per mangiarlo, e siamo finiti ridendo come matti a farcelo fuori di corsa con pezzi di bicchiere di plastica tagliati ad hoc, mentre mia nipote di 6 anni ronfava sul materassino gonfiabile buttato a terra come unica alternativa al pavimento…
Non me ne sono ancora pentita nemmeno per un solo attimo, e anche se adesso ho i comodini al posto delle sedie da giardino, il clima in casa nostra è sempre lo stesso di quella prima serata!
Non capisco e non voglio capire chi dice che se non verifichi prima il tuo partner non puoi sposarlo responsabilmente (i matrimoni post convivenza non dovrebbero fallire mai nè funzionare quelli che non l’hanno sperimentata), ma in ogni caso teniamo sempre bene in mente che – per fortuna – il Sacramento ci cambia, ci trasforma, ci unisce e ci regala una, due, cento marce in più. Se diciamo il nostro sì, perfino la marcia per sopportare i calzini in terra! 😀 Che miracolo, eh?!
“Se la gente la smettesse di svenire ogni volta che dico che mi sposo,”
Ma per favore!!!
Confermo che la gente reagisce così. Anche con me e mio marito le reazioni era tutte sullo stesso tono “ma state scherzando?ma godetevi la vita fin che siete giovani”…Come se sposandosi si diventasse automaticamente tristi.
Ahahah, filosofia, giuro che lo fanno sul serio! E non hanno nemmeno la decenza di – come dire – mitigare la loro reazione di fronte all’entusiasmo di chi li informa della cosa. Anzi, di solito ti rispondono pure pensaci bene, non ti incatenare, lascia perdere, non sai quello che stai facendo. Oltre al sempiterno “Ah, l’entusiasmo dei primi tempi, dura poco sai, goditelo finchè ce l’hai” pronunciato con tono di chi la sa lunga e accompagnato dal contorno di occhiata sardonica – compassionevole – invidiosa a seconda del caso. Non è la fine del mondo, anzi fa anche un po’ ridere, ma è vero che succede. Dai, fatti una risata anche tu! 🙂
E che dire della moda dei volantini appiccicati a tutte le cantonate, con foto dei nubendi (generalmente in posa e tenuta imbarazzanti e /o da segnalazione di polizia) e scritte come «Fermateli!» o simili? Forse che all’Antella non usano? Beata l’Antella, allora 😉
domanda: che ne pensi tu, che ne pensate voi, degli addii a nubilato/celibato?
Cose non punto belle 😉
Non punto, per l’appunto. A meno che non siano una bella occasione per stare con le amiche, ritagliandosi un momento per loro e per sè in mezzo alle questioni pratiche e organizzative. Magari qualche coccola, confidarsi, buttare fuori paure e dubbi, ridere, una giornata di relax in piscina, che ne so. Ecco, in quel caso lo accetto, ma non è il trattamento che hanno riservato a me, che pure l’avevo richiesto espressamente. In ogni caso, il week end prima del matrimonio siamo scesi ad Assisi, alla faccia degli addii! E basta, che sono off topic e poi l’admin mi banna!
http://costanzamiriano.wordpress.com/2012/04/20/addio-a-che/
Grazie mille, mi era sfuggito…
Finchè si scherza…
Ma mai mai mai mai e poi mai a me è capitato di sentire prendere in giro NON bonariamente chi si voleva sposare,
sempre sempre sempre chi si voleva sposare è stato preso in giro, burlato, ha subito scherzi, metteggi, eccetra, tutte cose che fanno parte del rituale sociale in uso in tutti i paesi del mondo. Se uno non è bono nemmeno a distinguere lo scherzo, la presa in giro dalla stronzaggine pura (che già non sarebbe più nemmeno una critica) allora non so che dire.
Significa che voi vedete tutto male, di malocchio, come già ben ebbe a dire Thibon nel suo bel commento al libro “De maleficiis”. O invece sono io che sono corto.
No, guarda che non prendono in giro. Nè bonariamente nè con stronzaggine, non è che noi cristiani siamo privi del senso dell’umorismo e non sappiamo distinguere l’affetto e la bontà di motti e sbeffeggiamenti vari, caspiterina! Essù, dai anche tu! Qui si parla di gente che seriamente ti prende da parte, ti parla, cerca di farti ragionare, ti dice pensaci, non lo fare, chi te lo fa fare, sei matta… Poi chi ti prende in giro bonariamente c’è, ci mancherebbe, son quelli che ti vogliono bene, gli amici, i parenti burloni. Ma non è di loro che si parla, qui. Io ho 30 anni e posso garantirti che, nel confrontarmi con i miei coetanei che hanno preso questa strada come me, il feed back è stato sempre lo stesso.
Ti prendono da parte?
Forse stai parlando dei padri spirituali?
ahahah, nein, zero padri spirituali, quelli ce li siamo scelti di Assisi, un bel calcione nel sedere e pedalare! Parlo proprio di amici, parenti, conoscenti, colleghi di lavoro, gente qualunque che conosci e a cui fai sapere la tua intenzione di sposarti. Poi se un giorno mi rispondi anche a tono e non ti attacchi al sarcasmo e ad una – felice o meno – scelta lessicale, per cogliere invece il senso complessivo di quel che scrivo, credimi sarei ben lieta di capire il tuo punto di vista. 🙂
Il mio punto di vista è che quello che dite voi non è vero. NESSUNO o compagno di lavoro, o amico, o conoscente o parente si permette di criticare seriamente chi ha deciso di sposarsi. Se lo fa o ha delle ragioni fondate (per esempio essere a conoscenza che uno dei due è uno stronzo reale) o è un imbecille. E non vogliamo mica qui tenere in considerazione i discorsi di qualche imbecille, no?
E rispondo anche a emidiana dicendo che charigari e scampanate testimoniano a mio favore.
A meno che in qualche Archivio di Stato marchigiano non giacciano documenti che…
Un po’ esagerata come affermazione, non le pare? (Nessuno etc. …). Ammettiamo pure che l’uomo sia la misura di tutte le cose, ma l’uomo in genere, non UN uomo in particolare a.k.a. la sua riverita persona, eccheddiamine 😉
Questo è un modo velato per far capire che lo charivari, italicamente scampanata, non ha segreti per lei? 🙂
p.s. il precedente era per Don Alvise
Il matrimonio mette di buon umore, migliora l’alimentazione e allunga la vita!
http://www.uccronline.it/2011/08/25/ricercatori-inglesi-il-matrimonio-migliora-la-salute-e-allunga-la-vita/
…allora io vivo in un altro mondo?
Solo a Voi cattolici vi dicono queste cose?
Forse Iddio vuole metterVi alla prova?
No adesso poi magari dico una scemenza eh, ma quanti anni fa ti sei sposato? Perchè mi pare di notare che il fenomeno sia dilagato nell’ultimo decennio, mentre prima era più “normale” vedere due persone che si sposavano. Non entro nel merito di giusto e sbagliato eh, dico solo che la gente aveva mediamente una reazione diversa. Ti basti pensare che la mia mamma a 26 anni era quasi vecchia per convolare, io alla medesima età, 27 anni dopo, ero matta perchè ancora troppo giovane. Nel mezzo è successo qualcosa. Ai tempi, alla società, alle persone. Succede. Poi se invece hai 25 anni e ti sei sposato nel 2011, mi scuso per l’errore e cerco altre possibili soluzioni, ok? 😉
…e successo qualcosa. Non sono più ora i bei tempi che erano una volta che c’era più serietà e cultura e ordine e educazione e più pulizia anche, sotto le unghie, che nessuno di questi giovani se le puliscono, per esempio, più le unghie, per non parlare di altre parti, come anche le ascelle, e, con permesso, i piedi, che se uno è pendolare nei treni che c’è ora, no quei bei treni di una volta, lo sa cosa vuol dire i piedi e le ascelle e altre parti anche peggio, ammorbare i vagoni e gli autobus eccetra!!!
Questo è un esempio di ciò che a Roma usa dire “buttarla in caciara”
😀 😀
Ora, vi prego, qualcuno mi spieghi, perchè sono nuova di queste parti, come funziona con Filosofiazzero… se è necessario prenderla sul ridere o pensare che parli sul serio. Se rispondere battuta su battuta o provarci comunque, ad instaurare un dialogo sensato… Ma saremo mica tutti rimbecilliti, che solo a noi e a quelli che noi conosciamo ci vengono a dire ste robe susl matrimonio e a lui non è mai successo? E se fosse, per il rasoio di Ockham, sarà più probabile che quello fortunato sia lui o che gli anormali siamo noi tutti? Ma più di ogni altra cosa, perchè ho la lievissima sensazione che tutto quello che diciamo venga appena un po’ travisato ed estremizzato? Non ho mica detto – non mi pare – che si stava meglio quando si stava peggio, che non ci sono più le mezze stagioni e che il mondo oggi è uno schifo, torniamo tutti nel medioevo! L’ho fatto? E se non l’ho fatto, come mai invece di parlare con me, ogni volta che scrivo qualcosa mi sfotte? Non mi sento offesa, sia chiaro, solo vorrei capire se e in che termini il confronto con lui sia possibile. E non parlo direttamente a te, FZ, perchè tanto non mi rispondi e mi prendi solo per il deretano. Ecco, uffi.
Gli a-normali siete voi, senza bisogno di scomodare i rasoi. O non c’è scritto anche sul tittolo del post? O mi volere far passare me per grullo?
La domanda da un milione di dobloni di Spagna 😉
Praticamente così:
il problema dei calzini per terra è roba da principianti rispetto al caos che io riesco a creare attorno a me in ogni piccola faccenda domestica. infatti mio marito è un santo.
ora, a 9 anni dal fatidico sì, con 5 figli gioiosamente rumorosi e una casa “non del tutto ordinata”….continuiamo a credere che se ci sposa in tre, con Cristo al centro, quello che umanamente è destinato a fallire, può fiorire e portare frutto.
No no, macchè tre, e come sei riduttiva! Mio marito dice sempre che c’è uno squadrone, a casa nostra! Conta bene: tu e lui, e fa due, Padre, Figlio e Spirito Santo, che fa cinque, i rispettivi Angeli Custodi, che fa sette, vorrai mica che la Madonna non ci mette lo zampino?, che quella sta sempre a intercedere per noi e per le nostre famiglie, insomma, penso che vada inclusa nel pacchetto, suvvia. E siamo a 8… XD Scherzi a parte, hai beccato il punto: quel che da soli pare e a volte è impossibile, con Loro diventa reale. Io rispondevo: vuoi mica che na roba così grande mi metto a farla io da sola con quel cialtrone di Livio, vero? In due con ste teste qua, allora sì che è un suicidio, son mica scema! Io voglio l’upgrade! 😀
Stella Polare: smack! 😉
Ricambio con trasporto!! 😉
Ho 22 anni, il mio ragazzo 26…dopo poco più di due anni passati a vivere un fidanzamento “all’antica” parliamo di una cosa così scandalosa come il matrimonio…gli scandali in questo caso sono tre: il fidanzamento all’antica, il matrimonio in sé e la nostra (soprattutto la mia) giovane età…le frasi come “ti rovinerai la vita”, “divertiti fin che puoi”, “siete matti”, “e se poi cambi idea” accolgono quasi sempre la nostra storia…e devo dire che ho trovato anche qualche sacerdote che mi ha detto che sono giovane per pensare al matrimonio, ho tutta la vita davanti e non mi conviene fare un passo così a questa età perchè è difficile avere le idee chiare…è triste questa cosa..e forse le idee chiare non le hanno tanti nostri coetanei e sfortunatamente tanti ragazzi più grandi che continuano a preferire non fare scelte, non prendersi impegni seri o preferire impegni con la condizionale..”e se poi tutto passa? vai a convivere così poi sei libera di andartene quando e se le cose non funzionano” “la comunione dei beni?ma siete impazziti?” ..ma noi le idee le abbiamo chiarissime…un’idea “pazza” di costruire una grande famiglia aperta alla vita, magari rinunciando a tanti grandi e piccoli lussi superflui, un’idea di matrimonio indissolubile che non immaginiamo tutto “rosa e fiori” ma un continuo sforzarsi per confermare ogni giorno il SI pronunciato davanti al Signore, un’idea di ruoli abbastanza definiti, di specificità (ancora in questo campo ci stiamo lavorando)…fortunatamente riceviamo sostegno dalle nostre famiglie che, anche se vorrebbero per entrambi, preferibilmente prima del grande passo, un posto fisso (illusi), sostengono la nostra scelta di vita e ci stanno aiutando con l’esempio a rafforzare le nostre idee…e noi siamo sempre più felici delle nostre scelte
Eleonora M.: auguri! Se le basi che state messo sono queste… state costruendo sulla roccia Smack! 😀
@Stella Polare: sul serio hai regalato a tuo marito un’affettatrice per la laurea? 🙂
Senza dubbio più utile della classica valigetta di pelle…
Il matrimonio religioso è un sacramento, una cosa seria, e francamente mi stupisco io per prima di quanti se ne celebrano: ne sono felice, certo, ma mi chiedo quanto sia diffusa la consapevolezza dell’impegno spirituale che ci si prende. Mi verrebbe da pensare che tra i matrimoni celebrati in Chiesa solo una parte infinetesimale dovrebbe fallire, invece purtroppo non è così, quindi purtroppo alcuni lo prendono con eccessiva leggerezza.
Essendo stata però a lungo una “convivente more uxorio” vorrei provare a spiegare che le ragioni di una tale scelta non sono sempre dettate da una scarsa volontà di impegnarsi.
Quando sono andata a convivere col mio futuro marito avevo 22 anni, ero in partenza (di lì a qualche mese) per un soggiorno di studio all’estero e avevo dato la disdetta dell’affitto del mio appartamento.
Anche se ci frequentavamo solo da un paio di mesi, mi ha chiesto di restare da lui fino alla partenza e….bè, non me ne sono più andata….
Non abbiamo mai fatto ragionamenti del tipo “conviviamo per vedere come va”.
Semplicemente, non essendo religiosi, non avevamo mai pensato di sposarci. Nonostante questo la nostra unione è passata attraverso tribolazioni che, vi assicuro, non avevano nulla a che fare coi tubetti di dentifricio.
Allo stesso modo una mia amica convive col suo compagno da 15 anni, senza il minimo tentennamento neanche quando a lui è stata diagnosticata la sclerosi multipla.
Insomma, per concludere, vorrei dire che, pur senza fare paragoni con il matrimonio religioso, che ha ben altre implicazioni, non è detto che la convivenza sia una scelta fatta da persone che vogliono una cosa leggera e senza impegno…
Ne sono certa 🙂 Infatti più su non so dove dicevo appunto che esistono convivenze che funzionano e che no, matrimoni che funzionano e che no, ci vuole sempre il nostro sì e per i credenti il Signore ci piazza lo zampino anche se tu, ateo, il tuo sì lo dici pur senza credere nel Suo aiuto. Te lo darà lo stesso, ne sono certa. Ma in ogni caso, è vero che tante persone scelgono il matrimonio in chiesa per la “location” e la tradizione…
C.:”Voglio sposarmi e fare subito figli”
parente di C.: “Ma sei matta?? Non crederai mica che la Provvidenza ti farà trovare i soldi che scendono dal cielo!???”
…. mmmm… scommettiamo??
E’ che tutti vogliono farcela solo ed esclusivamente con le proprie forze. Deve dipendere sempre tutto da noi. Ma ci si sposa in due. E Il cristianesimo è quella cosa meravigliosa dove 1+1=3… purtroppo non tutti ci credono davvero…
Padre Giovanni, francescano completamente fuori di testa che segue il corso Fidanzati – Fondamenti biblici dell’amore cristiano (ma dai più, ormai, ribattezzato Fidànzati!) ad Assisi, dice sempre come provocazione (?) che se sei incasinato con i conti, devi fare un figlio: vuoi mica che la Provvidenza lo lasci morire di fame!?
Io confermo quanto dice Padre Marini, funziona. Ma bisogna mettere in conto di smussare sempre di più tutti quei bisogni che crediamo irrinunciabili.
Sìsì, confermo anche io, ho scritto non so dove che da quel giorno, per un nostro sì interiore, credo, scattato anche grazie a quel corso, le cose si sono incastrate tutte alla perfezione o quasi… SI-PUO’-FARE!!! (cit.), ma sempre con una sana organizzazione nell’ordine delle priorità! 😉 Che poi, quando ti sei fatto con amore e collaborazione la tua casetta, quanto bello è starci dentro con gli amici a far casino? Altro che spendere miliardate in giro a locali, che voglio dire, ci sta, un giro ogni tanto lo facciamo eh, ma non è così fondamentale, manco per niente!
Scusa maaaa…. poi chi sarebbe sta Grazia?!
concordo pienamente erika… l’importante è avere l’essenziale. poi, chiaro, bisogna vedere cosa ognuno intende come essenziale. per quel che mi riguarda conto che non devono mancare gli sposi, il prete e i testimoni…perché la festa è lì in chiesa, il pranzo è un di più.
e ancora la gente non sa come sarà il matrimonio (francescano) e dove andremo a mangiare. lì sì che saranno sconvolti. Ma siamo pronti, perché se sono queste cose Belle a sconvolgere…ben vengano le “critiche”! 🙂
essere matti è proprio liberante!
Dovevi vedere le facce delle ricche zie di mio marito all’ingresso nel locale del ricevimento (l’agriturismo – enoteca di un amico d’infanzia sui colli veneti, chiaramente in puro stile francescano, tovaglie a scacchi e tutto! Ma non sai che mangiata e quanto divertimento!! 😉 )
Eleonora, anche a me il mio don ha detto qualcosa di simile…”prima trova i lavoro poi puoi pensare di sposarti..ma cos’è ‘sta fretta?!”. Ma le cose sono arrivate insieme…come diceva p. Giovanni al corso ad assisi: “tu decidi e la Provvidenza si muove per trovarti casa e lavoro”. così è stato. sul lavoro c’è ancora una piccola incertezza, ma non ho dubbi che la Provvidenza non ci lascerà a piedi.
Chiara: grazie! Smack! Soprattutto per il discorso sulla Provvidenza… 😉
Dopo quel corso per noi è scattato il vero sì, è una roba dentro, non so come dire, è come citavi tu, non ha a che fare con l’essere innamorati. Non solo, almeno. E le cose, tutte le cose, si sono magicamente infilate per il verso giusto. Lui non lavorava nemmeno, ufficialmente, nel primo anno di matrimonio il lavoro l’ho perso io, eppure oggi abbiamo una casa nostra (niente fideiussioni!), un lavoro bello, una vita piena di amici e di allegria. (Ah, no, non siamo pieni di soldi di famiglia! 😉 ) La Provvidenza non ti lascia mai a piedi, se non dubiti di lei. Il controllo, la mania ossessiva di avere tutto a posto, previsto ed organizzato da te e dai tuoi tempi, quello sì che manda tutto a gambe all’aria…
Vero. Ci sono anche genitori che scoraggiano i figli, magari giustamente preoccupati di doversene fare carico anche da sposati. Ma in questi tempi privi di certezze occorre uno sguardo di fiducia!
http://www.amiciperlacitta.it/articolo.cfm?id=1552
Chiara: complimenti per il post, mette allegria. E complimenti alla tua mamma, che ha scritto un commento simpaticissimo
Aridatece don Camillo 😉
Cara Chiara, anche noi vogliamo un matrimonio francescano (siamo entrambi nella GiFra) e abbiamo trovato tante conferme e spinte nel corso di Padre Giovanni (che non abbiamo potuto seguire ma del quale abbiamo le registrazioni)…la cosa più difficile è affidarsi alla provvidenza perchè se ragioniamo soltanto come essere umani è difficile decidere di affidarsi a qualcosa di così poco concreto….ma senza fede non si può andare lontano…e forse non si parte nemmeno
Oggi purtroppo si tende a pensare che senza lavoro fisso, casa finemente arredata e megafesta sia impossibile sposarsi, cosa che ritengo una solenne sciocchezza…
Per fare dei figli, certo, un minimo di prudenza ci vuole, giusto per non finire in tre “sul groppone” dei nonni…
Ma per il resto credo che, quando due giovani uniscono le forze per un obiettivo comune (e che obiettivo!), sono in grado, paradossalmente, di tirare fuori molte più risorse che restando a casa con mamma e papà.
Ce ne sono molti che a trent’anni suonati ancora si domandano come si possa vivere senza l’abbonamento a Sky, credono che i vestiti acquistati ai grandi magazzini siano radioattivi e per affrontare le molte asperità della vita hanno bisogno, poverini, di una vacanzina esotica almeno una volta l’anno…
Ci sono persino genitori che arrivano a lesinare sul cibo pur di comprare lo smartphone ai figli…mah…
Eccerto, e se oggi come oggi aspettiamo posto fisso e garantito, casa acquistata, 30.000 euro minimo di festone, quando mai ti sposi più? A 50 anni forse?! Nulla in contrario ai matrimoni da 50enni, per carità, ma insomma, ce la si fa con molto molto meno. E come dici tu, con una buona gestione dell’ordine delle priorità 😉
Che sorridere a leggere questo post, rivivo diverse scene dell’ultimo anno!
Il corso ad Assisi l’ho fatto anche io, da sola, una decina di anni fa e lo capisco totalmente, ora che ho Fra al mio fianco, dopo essermi rassegnata a lasciare che fosse la Provvidenza a pensar per me e non il contrario. Che sorprese gente…per caso (?) conosco Francesco e nel giro di 3 mesi tutto cambia!
Il 7 luglio ci sposeremo, dopo 2 anni che ci conosciamo, dopo non aver convissuto neanche un giorno, dopo averlo deciso appena dopo 6 mesi che uscivamo insieme, dopo aver lasciato di stucco soprattutto tanti amici che dopo fidanzamenti decennali stanno ancora ad aspettare…perché in fondo il matrimonio è una scelta impegnativa, è per tutta la vita, è mettersi in gioco, è inguaiarsi, è far quadrare i conti, gestire una casa, è roba vecchia, è la fine delle uscite con gli amici, della spensieratezza, della tranquillità, insomma è roba da matti…e per fortuna noi lo siamo!
Un augurio di cuore per la tua avventura! Dici bene, è una scelta. E nessuno, nessuno al mondo, nemmeno il Signore ti fa una telefonata per garantirti che sia quella giusta, al momento giusto, con la persona giusta. Sennò che scelta è?! forse questo spaventa: scegliere. Buona scelta, Ele! Sarà straordinario!
“Lunedì sono vent’anni. Vent’anni da quella mattina di pioggia in cui ci siamo sposati. Nell’album delle fotografie mio marito è magro e pallido, la faccia spaventata di un ragazzo il giorno dell’esame di maturità.
Io più spavalda invece, con addosso un tailleur comprato solo tre giorni prima – giacché non riuscivo a convincermi che mi avrebbe sposata davvero.
Sorrido ancora nel pensare alla mia rapida incursione in un negozio del centro. Sono entrata affannata, la macchina lasciata in sosta vietata: «Ho bisogno di un abito per un matrimonio», dico. Su che colori vuole stare, mi domanda la commessa. «Beh, sul bianco naturalmente», rispondo, pensando: che domanda sciocca. E la commessa: «Ma signorina, il bianco a un matrimonio è solo per la sposa!». Io di rimando, seccata: «Infatti la sposa sono io, si sbrighi e mi faccia vedere qualcosa in fretta, che mi danno la multa». Ho comprato il primo tailleur che mi ha fatto provare, me ne sono uscita con il sacchetto in mano, dubbiosa: ma quello là, poi, mi sposerà veramente? E mi veniva in mente la sua faccia al momento di spedire le partecipazioni, da una buca delle lettere di piazza Novelli: occhi sbarrati, un preoccupante colorito verde, da epatite – oppure da panico.”
http://www.tempi.it/blog/cosa-ci-tiene-insieme#axzz1z4zzdTMU
(Provocazione, da prendere come tale – ma con un pizzico di verità 🙂 )
Leggo:
“Sorrido ancora nel pensare alla mia rapida incursione in un negozio del centro. Sono entrata affannata, la macchina lasciata in sosta vietata: «Ho bisogno di un abito per un matrimonio», dico. Su che colori vuole stare, mi domanda la commessa. «Beh, sul bianco naturalmente», rispondo, pensando: che domanda sciocca. E la commessa: «Ma signorina, il bianco a un matrimonio è solo per la sposa!». Io di rimando, seccata: «Infatti la sposa sono io, si sbrighi e mi faccia vedere qualcosa in fretta, che mi danno la multa».
Ok…ma seccata perché? fossi stata la commessa avrei risposto così pure io, sinceramente…che ne so che una si compra l’abito da sposa da sola, di fretta, lasciando la macchina in doppia fila, e chiedendo “un abito per un matrimonio” (avesse detto il “mio” matrimonio…) – e mi dice pure “si sbrighi! non vede che ho macchina in doppia fila! (e la parcheggi, signorina, le avrei detto, che cmq la macchina in doppia fila non si lascia per buona educazione, né si apostrofano così le commesse, già che siamo in tema di cortesia)?
Io, poi, sicuramente ho degli amici davanti al matrimonio dei quali alcuni altri hanno detto “ah ma siete giovani..” però a dire la verità per la maggior parte dei miei amici che si sono sposati le nostre reazioni sono state di gioia, di entusiasmo, ecc. e l’età media dei miei amici sposi era 25-26 anni, mica 37. Sarà che siamo cristiani…ma anche con amici semi-atei o proprio atei le reazioni semmai erano di sorpresa, magari loro non avrebbero fatto la stessa cosa, magari dicevano “oh che pazzi” ma con tono felice, erano felici per gli sposi.
Alcune mie amiche mi dicevano “ma no, non puoi non andare a letto col tuo ragazzo, e se poi va male dopo il matrimonio?” ma alla fine erano solo che contente per me, nessuno scandalo, svenimento, niente (ok che non c’è stato il matrimonio, ma non credo sarebbero svenute né mi avrebbero guardato come un australopiteco: mi avrebbero accompagnata a comprare il vestito, magari tenendomi la macchina in doppia fila).
Devo anche dire che io houn sacchissimo di amici – cristiani, atei, musulmani – che si sposano. O sono un caso particolare io – che in Bielorussia, Italia, Germania, Lituania, Slovenia, Francia ecc. becco solo amici pronti al matrimonio o non so. Magari sono io, eh! Ora non so che amici e parenti abbiano tutte le persone che scrivono di essere stati considerati dei pazzi da internare…sui parenti non si può far nulla, e pazienza si sa, ma gli amici…rimediar si può!
(Fine della provocazione 🙂 Scusate, ma le generalizzazioni mi urtano. Sicuramente però è vero che c’è un trend di dire “mah, convivo e poi vediamo”, ma non so se sia più un fenomeno mediatico…mi pare che i giovani si sposino sempre di più. però non so, magari mi sbaglio! )
In calce aggiungo che auguro tanta tanta felicità a Chiara, Ele etc. e prego per voi! 🙂
Lo ammetto, ho sorriso nel leggere la tua provocazione sull’acquisto dell’abito postato da Alessandro. A parte che credo l’autrice stessa ci rida su, ora, vent’anni dopo, osservando le stesse cose che osservi tu con occhio distaccato, e che ne abbia scritto perchè fa tenerezza, fa ridere e sorridere vedere come ci si comporta in quei momenti, presi da cose che nemmeno ben ralizziamo e via discorrendo. Ma comunque sia. Quel che non colgo è la tua paura di generalizzare. Abbiamo (io perlomeno l’ho fatto) detto che ci sono state moltissime persone felici per noi, che ci hanno accompagnate e supportate, ma ho riscontrato una tendenza percentualmente elevata al commento costernato anche tra persone comuni (amici di amici, conoscenti, commessi di negozio con cui si cade per caso in argomento, insomma, varia umanità, non i migliori amici, non tutti…) quindi non è che parliamo per assoluti, parliamo per la sensazione che deriva dal nostro vissuto. E sinceramente se non si può almeno un po’ parlar per sommi capi, temo non si possa parlare proprio di nulla… In ogni caso condivido l’idea del scegliersi gli amici giusti, quelli che capiscono o se non lo fanno rispettano e supportano!
ma certo, io infatti parto dal mio vissuto (amici che si sposano – tantissimi). è solo che ogni tanto riaffiora in me l’insofferenza profonda verso i post che sembrano dire “ma quanto fa schifo il mondo presente, rendiamo grazie a Dio che ci siamo noi che non la pensiamo così”. Ormai questa insofferenza è ben sedata dall’osservazione della bontà e gentilezza di Costanza, Alessandro, Andreas, Erika, Angela, admin ecc ecc ecc che sono persone stupende, ma certe volte, come si dice a Roma, “nun gliela fo'”. Mi viene un senso di claustrofobia assurdo, mi viene da dire: ma le persone che commentano così acide e costernate dai, presentatemele, perché nella mia vita ne ho conosciute poche (e ho vissuto in quattro paesi europei diversi!).
Ok i commenti costernati sulla castità pre-matrimoniale ne ho sentiti tanti, verissimo! Ma acidi sul matrimonio no, semmai sempre ammirati.
Però sarebbe una generalizzazione scema da parte mia dire che “eh ma allora oggi si sposano tutti!”, so che non è così. Magari molti miei amici sì, ma loro non sono il mondo, perciò la cosa vale per me 🙂
anch’io sono passata per le catechesi di Padre Giovanni….e mi fa tanto bene leggere di matrimoni, di allegria e gioia, di letizia!
Grazie al Signore e che ci dia pace!!!!!!!!
“Care famiglie, siate coraggiose! Non cedete a quella mentalità secolarizzata che propone la convivenza come preparatoria, o addirittura sostitutiva del matrimonio! Mostrate con la vostra testimonianza di vita che è possibile amare, come Cristo, senza riserve, che non bisogna aver timore di impegnarsi per un’altra persona! Care famiglie, gioite per la paternità e la maternità! L’apertura alla vita è segno di apertura al futuro, di fiducia nel futuro, così come il rispetto della morale naturale libera la persona, anziché mortificarla!”
Benedetto XVI, Omelia della Santa Messa in occasione della Giornata Nazionale delle famiglie cattoliche croate, 5 giugno 2011)
Anche a me, quattro anni fa, le stesse frasi: “ma perchè ti sposi? sei così giovane!!”
Sembrava che avessi detto che partivo per la legione straniera!”
Oppure la migliore…” ma non sarai mica incinta?”
Non credevo esistessero ancra i matrimoni riparatori!
Comunque l’annuncio mediamente viene accolto come una cosa negativa, manca poco che ti facciano le condoglianze!
Anche noi siamo stati fidanzati all’antica, niente vacanze da soli, niente convivenz prima del matrimonio….e il sacramento ci ha cambiati tanto anche se quel giorno pensavamo di essere arrivati al massimo della “maturità” di essere sicuri e consapevoli…a quattro anni di distanza a volte ci guardiamo e diciamo:”ci risposiamo?” ….Ora lo rifare con un convinzione ancora maggiore!
Il più grande errore, l’errore più stupido e grossolano è di credere, è immaginarsi che la vita di famiglia, siccome è una vita ritirata, sia anche una vita ritirata dal mondo. È esattamente e diametralmente il contrario. La vita di famiglia è invece la vita più coinvolta nel mondo, incomparabilmente, che al mondo ci sia. C’è un solo avventuriero al mondo, e ciò si vede soprattutto nel mondo moderno: è il padre di famiglia. Gli altri, i peggiori avventurieri non sono nulla, non lo sono per niente al suo confronto. Non corrono assolutamente alcun pericolo, al suo confronto. Tutto nel mondo moderno, e soprattutto il disprezzo, è organizzato contro lo stolto, contro l’imprudente, contro il temerario….
…contro lo sregolato, contro l’audace, contro l’uomo che ha tale audacia, avere moglie e bambini, contro l’uomo che osa fondare una famiglia. Tutto è contro di lui. Tutto è sapientemente organizzato contro di lui. Tutto si rivolta e congiura contro di lui. Gli uomini, i fatti; l’accadere, la società; tutto il congegno automatico delle leggi economiche. E infine li resto. Tutto è contro il capo famiglia, contro il padre di famiglia; e di conseguenza contro la famiglia stessa, contro la vita di famiglia. Solo lui è letteralmente coinvolto nel mondo, nel secolo. Solo lui è letteralmente un avventuriero, corre un’avventura.
Péguy. “Veronique”
e suppongo pure che il ribelle tirolese ne sappia qlcsa….
Consiglio una robusta lettura di Jack London!!!
Non mi sconfinfera. Thackeray? O G.R.R. Martin che ho appena scoperto (arf, arf)?
di J.L. conosci “Martin Eden”?
Mai letto niente di J.L., a parte forse un’operetta minore intitolata Assassini Spa, molto molto tempo fa. Non lo conosco e non mi piace, come diceva qualcuno.
Comunque, a proposito di scampanate e charivari, guardi che non danno ragione a lei ma casomai, di squincio, all’autrice del post. La scampanata non si faceva a TUTTI gli sposi, ma a quelli MALE ASSORTITI per età (Matusalemix e signora, la carampana e il garzoncello), Nel bel tempo che fu si considerava degno di scherno il matrimonio male assortito tra Inverno e Primavera, non il matrimonio tout court, fra giovani.
emidiana:
Come non detto, benissimo, mi sono sbagliato, come sempre succede, a me.
A proposito dell’ “idolatria” dell’antichità classica sommessame3nte consiglierei la lettura di Erasmo da Rotterdam.
Probabilmente un babbeo, anche lui, ho paura…
“Martin Eden” è un piccolo capolavoro, mi sembra a me. Certo non paragonabile a Chesterton, si capisce…
A proposito di Martin Eden e Jack London le dò ragione senz’altro. Diciamo che è come con un paio di sandali da sera ricoperti di cristalli Swarovsky e col tacco di 25 centimetri. Sono bellissimi di sicuro, donano tantissimo di sicuro ma non fanno per me e non me li metterei neanche se me li regalassero. De gustibus, come dicono a Porta Portese.
E ora la lascio alla partita 🙂
@ vale
Ah sì, mi è giunta notizia di quest’altro francese, questo Péguy… 😉 Quanto mi piacciono questi francesi! Gli perdono anche d’essere connazionali dei felloni che mi fecero fucilare un paio di secoli or sono… 😀
Che poi non è che una volta (diciamo 40-50 anni fa) le cose stessero molto meglio, dal punto di vista della sicurezza economica. Oggi pare che il precariato sia un’invenzione degli ultimi vent’anni ma…c’era anche prima. Idem i problemi trovare un lavoro («Il posto» di Ermanno Olmi è del 1961).
Mio padre si è sposato che era precario ed è stato precario fin dopo la nascita del quarto e ultimo figlio. Abbiamo vissuto in case di affitto fino all’età adulta. Il mobilio e le suppellettili (fatto salvo l’indispensabile) si sono accumulati nel tempo. Fino a non molto tempo fa era normale imbarcarsi per la vita coniugale senza troppe garanzie e troppe provviste e facendo il rinfresco o il pranzo a casa. Quelli che cominciavano con la casa di proprietà arredata di tutto punto quadri e ninnoli compresi erano, tutto sommato, l’eccezione non la regola.
Sarebbe interessante capire quando è cominciata l’attuale rivoluzione della mentalità dominante. Forse da quando si è cominciato a sentir parlare di ristoranti specializzati in matrimoni da seicento invitati?
I wedding planner, i wedding planner!!!! Dagliela al wedding planner! (no dai che scherzo, che sennò qui mi si offende qualcuno 😉 )
19 anni fa quando incoscentemente mi sposai con una donna precaria che da quasi 10 anni girava le scuole del lazio per racimolare uno straccio di supplenza, io che avevo un bel contratto a tempo determinato che mi sarebbe scaduto da li a 10 mesi, non solo la gente ma i nostri più stretti parenti ci guardavano come si potrebbe guardare un austrolopiteco nel proprio bagno appena svegli la mattina! Eppure siamo ancora qua con tutti i nostri difetti le nostre paure, i nostri tre figli (più pazzi di noi) e sopratutto con lo stesso filo per ricucire le nostre ferite: Gesù Cristo taumaturgo per tutti i mali, quello che ci ha fatto prendere il suo giogo leggero e ci ha permesso di prendere decisioni e responsabilità importanti come quelle del matrimonio indossolubile perchè, come dice il vangelo di oggi “fondato sulla roccia”. Tutto questo non sarebbe potuto accadere senza di Lui.
Davide: grazie per la tua testimonianza. Smack! 😀
Ma non mi dire!!!!!!
🙁
emidiana:
correggo: charivari
Stella Polare:
…ma come è che è? Tutti sono contro i cattolici che si vogliono sposare?loro si vogliono sposare eroicamente a tutti i costi (magari sottocosto)(ma con l’aiuto divino però)ora subito senza casa soldi lavoro e gli “altri” li sfottono, li pigliano per il culo cercano di dissuaderli gli appiccicano i manifesti contro per le strade ma loro non si arrendono anzi l’essere detti male è per loro una sfida contro la cretinità e incultura degli “altri” e la malizia del “Cornutazzo”…
Io l’ho capita così.
questo post mi ha fatto tornare in mente un episodio di parecchi anni fa, quando la allora mia futura suocera aveva osato propormi di andare a convivere col figliolo prima di sposarmelo. A parte il fatto che credo a sua figlia non avrebbe mai fatto una proposta tanto ardita, in quel momento l’avrei presa a schiaffi!
“L’UOMO E’ MISURA DI TUTTE LE COSE, DI QUELLE CHE SONO IN QUANTO SONO, DI QUELLE CHE NON SONO IN QUANTO NON SONO”
Reblogged this on BABAJI and commented:
Auguri !
Quanto mi sono ritrovata in questo post!!! Grazie!!! Io mi sposerò tra 2 mesi ed è proprio vero, spesso mi sento guardata come fossi una pazza e anche un po’ ingenua, che crede che il suo matrimonio sarà diverso dai tanti altri che in poco tempo si spengono, senza una preventiva convivenza poi… impossibile! E allora anche a me iniziano a sorgere dubbi, paure… ma grazie a Dio non sono sola! Il matrimonio, ma anche la vita stessa, se vuole essere davvero vissuta non è una sfida semplice, ma questo non ci esime dal voler combattere ogni istante per essere all’altezza dei nostri desideri! Indispensabile, oltre all’affidarsi, è la presenza di persone che siano a noi compagni in questo cammino, che ci aiutino a giudicare nel modo corretto la realtà. Il mio desiderio è che sia sempre più accresciuta la nostra Fede e che ci siano sempre Amici Veri accanto.
Confermo, anche io quando ho detto che mi sposavo da alcuni conoscenti/amici ho avuto reazioni simili?
ti sposi!!!!??
ma convivi!!!!??? -no
addirittura in Chiesa????!!!
non capivo se erano seri/e o no, poi andando avanti nel discorso ho capito che erano seri
Pensando alla mia esperienza sinceramente non stento a credere alla tua…. se è difficile far accettare alla gente la tua scelta quando comunque hai al tuo fianco una persona che è disposta a scommettere su di essa la pripria vita, figurati quando non hai nessun matrimonio in vista!!!!!
Dopo aver avuto le mie storie d’amore come tutti (ed essendo una persona normale ed attratta anche fisicamente dai miei fidanzati non è stato semplice rimanere fedele ai miei principi!) mi ritrovo single… Ma niente paura: mi affido alla Provvidenza ed ad una vorticosa vita sociale, e sarà quel che sarà: tutto concorre al bene!
La cosa che mi amareggia e mi sbalordisce è che la mia scelta venga attaccata non tanto dai miei amici, cresciuti in famiglie forse meno ferventi della mia (e comunque sempre molto rispettosi su una scelta che non comprendono), ma soprattutto (e con attacchi molto personali e livorosi) dalla famiglia allargata: le mie zie, che pure hanno avuto fidanzamenti “all’antica” e sono credenti, praticanti e coinvolte in gruppi ecclesiali, ormai non sanno più come dirmi che sono bloccata, complessata, che ho le manie e che se continuo così resterò zitella (ci girano intorno ma il succo è questo!)
E’ una cosa per me inspiegabile: non avendo più i miei genitori mi farebbe piacere sentirmi sostenuta da persone più adulte di me in questa scelta difficile e controcorrente, invece sembra che siano quasi infastidite da essa, io vi giuro che non faccio certo la prima della classe sbandierando i miei valori (e non sono certo perfetta quindi ho ben poco di cui vantarmi!) ma mi chiedo che mondo sia il nostro, in cui devo giustificarmi del fatto che cerco di vivere secondo il vangelo… e devo giustificarmi con gente cattolica, mica con atei anticlericali!!!
A volte mi sento molto sola in questa scelta…. leggervi mi fa bene…
Grazie per aver condiviso con noi questa testimonianza di vita….non vedo l’ora che venga anche il nostro momento così da poter cominciare a vivere pienamente la vita insieme…tanti auguri che il Signore possa sempre benedirvi!
E’ da un po’ che leggo il blog di Costanza (ah se avessi letto il libro prima di sposarmi :p) e questo post mi ha proprio convinta a mettere il primo commento perche’ mi ci ritrovo completamente.
Mi sono sposata 9 mesi fa e ho passato i mesi precedenti a guardare le espressioni addolorate di amici e conoscenti che non capivano come avevamo potuto maturare una simile decisione. Dopo 6 anni di fidanzamento itinerante (200km di distanza) che NOI abbiamo vissuto solo con lo scopo finale di sposarci quando fosse arrivato il momento, poi un bel giorno mio marito finalmente trova lavoro nella mia citta’. Ecco il segnale della Provvidenza ci siamo detti!
Anche se tutti ci tenevano a dirci che era meglio prima provare a convivere, vedere come sarebbe andata con questo nuovo lavoro, e soprattutto che avrei dovuto trovare lavoro anche io visto che con un solo stipendio non si va avanti.
Grazie anche al supporto (da qualcuno avremo pure preso) dei nostri genitori abbiamo deciso di andare avanti nonstante tutto, poi mentre si avvicinava la data la scoperta che mio papa’ aveva un tumore e andava operato al piu’ presto e chissa’ se sarebbe bastato; stavamo quasi pensando di posticipare il matrimonio a dopo l’intervento, ma lui s’e’ opposto, si sarebbe fatto operare subito dopo il matrimonio per potermi portare all’altare.
Cosi’ ci siamo sposati! Ovviamente niente “viaggio di nozze”, che non c’eravamo neanche presi la briga di organizzare vista la situazione, ma una settimana di ospedale insieme in un’altra citta’ e poi separati, proprio come durante il fidanzamento, perche’ lui doveva tornare a lavorare.
Dopo altre due settimane la gioia piu’ grande! Scopro che c’e’ una nuova vita che cresce dentro la mia pancia.
Tutti questi mesi di attesa in cui si alternavano momenti di gioia e di tristezza per le condizioni di papa’ che non riusciva ad accettare la sua nuova condizione di “quello che s’e’ salvato (per ora) ma e’ un peso per tutti e tutto sommato era meglio se non si faceva operare”
E finalmente pochi giorni fa e’ nata! (per questo commento solo ora a qualche giorno di distanza :D)
Ogni volta che la vede gli si ingigantisce la voglia di guarire per starle accanto ed ha accettato tutte le limitazioni che la malattia gli ha posto.
Per come la vediamo noi con un solo piccolo aiuto in momenti non sospetti la Provvidenza ha messo in moto tutta una serie di eventi che hanno aiutato non solo noi come coppia ma anche le nostre famiglie dimostrando una conoscenza degli eventi futuri che nessuno di noi avrebbe neanche potuto immaginarsi.