“libertà dell’uomo” e “Libertà di Dio”

Oggi vi proponiamo qualcosa di diverso: un video sperimentale  sul metodo per presentare la fede ai bambini a partire dal cuore della fede cristiana.

E’ stato realizzato da padre Maurizio Botta (abbiamo già parlato di lui e della Catechesi dei cinque passi) e Andrea Lonardo e ospitato sul sito del centro culturale Gli scritti

Da vedere, dura 15 minuti, fatelo. Clicca QUI o sulla foto.

Nota di metodo. La necessità di uno schema sintetico

L’importanza della “sintesi” in catechesi

I bambini hanno bisogno di visioni sintetiche che mettono ordine nel mondo – non bisogna dimenticare che questo è necessario anche per gli adulti. Per questo i bambini gradiscono tutto ciò che li aiuta a riassumere in maniera comprensibile quanto viene detto.

La catechesi ha sempre sentito la necessità di sintesi capaci di illuminare (si pensi solo al Credo, ai Comandamenti, ai sette Sacramenti, ai vizi ed alle virtù, alle preghiere, e così via). Così scriveva l’allora cardinale Joseph Ratzinger: «I Simboli di fede non sono la spiegazione che viene dall’esterno [della Scrittura] ed è riferita ai punti oscuri. Loro compito è, invece, rimandare alla figura che brilla di luce propria, dar risalto a quella figura, in modo da far risplendere la chiarezza intrinseca della Scrittura» (J. Ratzinger).

È per questo che queste schede propongono uno schema grafico semplicissimo, senza “effetti speciali”, che in maniera sintetica mostri fin dal primo incontro il cuore della fede cristiana.

La necessità di una catechesi che parta dal cuore della fede cristiana

Il contesto in cui viviamo accentua ancora più questa necessità di una sintesi chiara, perché oggi il cristianesimo non è conosciuto o è conosciuto male. Tante persone non saprebbero spiegare con chiarezza perché sono cristiane e cosa sia precisamente il cristianesimo.

Proprio per questo, l’itinerario qui proposto parte dal cuore della fede. Non vi giunge dopo un lungo itinerario, bensì fin dall’inizio vuole annunziare cosa è il cristianesimo e qual è la sua novità. Così ha detto il Papa in proposito: «La fede cristiana è nella sua essenza incontro con il Dio vivente. Dio è il vero ed ultimo contenuto della nostra fede. In questo senso il contenuto della fede è molto semplice: io credo in Dio. Ma la realtà più semplice è sempre anche la realtà più profonda e che tutto abbraccia. Possiamo credere in Dio, perché Dio ci tocca, perché egli é in noi e perché egli anche dall’esterno si avvicina a noi. Possiamo credere in lui, perché esiste colui che egli ha mandato: “Egli ha visto il Padre (Gv6,46)”, dice il Catechismo; egli “è il solo a conoscerlo e a poterlo rivelare”. Potremmo dire che la fede è partecipazione allo sguardo di Gesù» (Benedetto XVI).

Si potrebbe anche arrivare a parlare del cuore della fede al termine di un lungo itinerario, procedendo come a gradini successivi, dalla vita pubblica di Gesù, alla sua Pasqua, alla sua identità, fino alla Trinità. Si è volutamente escluso questo modo di costruire un itinerario, perché non risponde all’esigenza di un nuovo annunzio della fede che oggi è giustamente invocato per un serio rinnovamento della catechesi.

Il cuore della fede cristiana

La prima unità dell’itinerario vuole allora presentare il cuore della fede cristiana. Esso consiste nella piena rivelazione della Trinità all’uomo, rivelazione che è al contempo salvezza dell’uomo che diviene figlio in Cristo. Il “mistero” dell’uomo “capace di Dio” viene così illuminato dal “mistero” del Cristo.

Si vede subito come questo nucleo sia insieme cristologico, trinitario ed antropologico. Un teologo contemporaneo lo ha espresso con semplicità: «La divinizzazione della persona non è possibile che tramite l’Incarnazione, e l’Incarnazione non è possibile se Dio non è Trinità. Tutto il resto, in un modo o nell’altro, deve ricondursi a questo. Dunque che si parli di peccato o di virtù cristiane, che si commenti questa o quella scena dell’Evangelo, questo essenziale è sempre sullo sfondo» (F. Varillon).

È importante annunziare ai bambini fin dall’inizio che l’uomo è l’unico essere che cerca Dio, l’unico essere libero a cui non basta tutto l’universo per essere felice. È importante parlare loro in termini positivi dell’arte, della scienza, della filosofia, ma mostrando loro come tutto questo all’uomo non basti. È bene che comprendano fin dall’inizio che senza la Libertà di Dio, che vuole farsi conoscere dall’uomo, l’uomo mai potrebbe conoscere intimamente il Mistero di Dio.

I bambini hanno la capacità di percepire la serietà della Fede non meno degli adulti. È bene sottolineare che i bambini sono esigenti: non si può e non si deve umiliare la loro intelligenza con un discorso infantile su Dio. Una catechesi fedele al Vangelo non deve, allora, eludere le loro domande. Se è vero che la catechesi è differente dalla scuola, è altrettanto vero che Gesù non è una favola. I bambini non possono maturare se la fede viene banalizzata ai loro occhi.

In un mondo fatto di informazioni e comunicazioni molteplici e velocissime, aiutare i bambini a tornare e ritornare al centro è un aiuto decisivo. Èun modo di affermare che c’è qualcosa di così importante che gli adulti sentono la necessità di ridire ogni volta.

La necessità della “ripetizione” di ciò che è essenziale

La convinzione che ai bambini serve e piace la ripetizione nasce dagli studi scientifici, ma anche dall’osservazione della realtà: essi amano guardare e riguardare lo stesso cartone animato fino a conoscerlo a memoria. Hanno il piacere della scoperta, ma anche il piacere del riscoprire. Vivono il gusto di anticipare i catechisti ed il piacere di essere padroni di uno schema tanto da poterlo presentare poi ai loro genitori.

Così affermano i Catechismi della CEI: «I bambini sono sensibili alla ritualità. Ripetere più volte le stesse cose dà loro sicurezza. Le imparano con facilità e gioia se gli adulti le fanno con loro» (Lasciate che i bambini vengano a me, 188)

Le sintesi non si contrappongono assolutamente alla libertà ed alla creatività. Basti pensare alla Divina Commedia in cui il Dante “sistema” tutta la storia umana e la rivelazione divina secondo un preciso ordine, ma al contempo in essa tutto è freschezza e poesia.

Lo schema proposto da queste schede

Lo schema proposto da queste schede si propone di visualizzare quanto viene discusso nelle riunioni.

Esso non è assolutamente vincolante, poiché altre schematizzazioni sono senz’altro possibili. Vuole però stimolare all’utilizzo di uno schema, che renda il catechista consapevole di un’ossatura della proposta che offre, uno schema a partire dal quale svilupperà poi i diversi approfondimenti.

È importante non stancarsi di ripetere, tornando sempre alle sintesi che chiarificano il cammino compiuto. È bene ridisegnare lo schema ad ogni incontro. In questo modo alla fine dell’anno anche i più timidi sapranno padroneggiarlo.

di Maurizio Botta e Andrea Lonardo

per leggere e scaricare la scheda in PDF, clicca al link:

importanza_della_sintesi_in_catechesi_copy1.pdf


62 pensieri su ““libertà dell’uomo” e “Libertà di Dio”

  1. Adriano

    E’ curioso che un articolo a difesa e promozione di idee come la sintesi o il riassumere sia decisamente lungo… ;-);-)

    1. Alecs

      Non è curioso, anzi è perfettamente naturale.
      Un lavoro di sintesi è di per sè un lavoro lungo e difficile, ergo richiede tempo e parole per essere spiegato.
      Sta a chi ascolta (o legge) il compito di carpire e quindi di imparare la nobile arte della sinteticità.

  2. Non posso vederlo ora perché sono le tre di notte passate, anche io lo vedo domani. Però posso dire che padre Maurizio mi ha insegnato a prendere le domande dei bambini ancora più sul serio di quanto non facessi prima. Ieri sera, o questa sera, insomma cinque ore fa ho letto di Noè che si addormenta nudo e Lavinia quasi piangeva per il dispiacere di sentire di un padre e nonno che sbaglia ed è deriso dal figlio. Le ho detto che tutti sbagliamo, e lei tutta seria “ma io sbaglio di più di tutta la famiglia”. È seguita lunga rassicurazione nonché catechesi sul perdono. Grazie padre Maurizio!

  3. matrigna di cenerentola

    prima!! cioè prima ad aver visto il video (da questo blog). Ma allora la Chiesa (delle parrocchie) non è (tutta) ridotta a buoni mielosi sentimenti propinati a ragazzini giustamente annoiati e a inutili cartelloni colorati? ma allora c’è ancora speranza? Fossi il mio vescovo, costringerei i/le catechisti/e a ricominciare da zero con questo video. Grazie ancora.

  4. Alessandro

    Molto belli video e metodo catechetico.

    Ecco come Papa Benedetto fa catechesi ai bambini:

    “Andrea: «La mia catechista, preparandomi al giorno della mia Prima Comunione, mi ha detto che Gesù è presente nell’Eucaristia. Ma come? Io non lo vedo!»

    Sì, non lo vediamo, ma ci sono tante cose che non vediamo e che esistono e sono essenziali. Per esempio, non vediamo la nostra ragione, tuttavia abbiamo la ragione. Non vediamo la nostra intelligenza e l’abbiamo. Non vediamo, in una parola, la nostra anima e tuttavia esiste e ne vediamo gli effetti, perché possiamo parlare, pensare, decidere ecc… Così pure non vediamo, per esempio, la corrente elettrica, e tuttavia vediamo che esiste, vediamo questo microfono come funziona; vediamo le luci. In una parola, proprio le cose più profonde, che sostengono realmente la vita e il mondo, non le vediamo, ma possiamo vedere, sentire gli effetti. L’elettricità, la corrente non le vediamo, ma la luce la vediamo. E così via. E così anche il Signore risorto non lo vediamo con i nostri occhi, ma vediamo che dove è Gesù, gli uomini cambiano, diventano migliori. Si crea una maggiore capacità di pace, di riconciliazione, ecc… Quindi, non vediamo il Signore stesso, ma vediamo gli effetti: così possiamo capire che Gesù è presente. Come ho detto, proprio le cose invisibili sono le più profonde e importanti. Andiamo dunque incontro a questo Signore invisibile, ma forte, che ci aiuta a vivere bene.

    Alessandro: «A cosa serve andare alla Santa Messa e ricevere la Comunione per la vita di tutti i giorni?»

    Serve per trovare il centro della vita. Noi la viviamo in mezzo a tante cose. E le persone che non vanno in chiesa non sanno che a loro manca proprio Gesù. Sentono però che manca qualcosa nella loro vita. Se Dio resta assente nella mia vita, se Gesù è assente dalla mia vita, mi manca una guida, mi manca una amicizia essenziale, mi manca anche una gioia che è importante per la vita. La forza anche di crescere come uomo, di superare i miei vizi e di maturare umanamente. Quindi, non vediamo subito l’effetto dell’essere con Gesù quando andiamo alla Comunione; lo si vede col tempo. Come anche, nel corso delle settimane, degli anni, si sente sempre più l’assenza di Dio, l’assenza di Gesù. È una lacuna fondamentale e distruttiva . Potrei adesso facilmente parlare dei Paesi dove l’ateismo ha governato per anni; come ne sono risultate distrutte le anime, ed anche la terra; e così possiamo vedere che è importante, anzi, direi, fondamentale, nutrirsi di Gesù nella comunione. E’ Lui che ci dà la luce, ci offre la guida per la nostra vita, una guida della quale abbiamo bisogno.”

    (Benedetto XVI, Incontro di Catechesi e di Preghiera con i bambini della prima Comunione, 15 ottobre 2005)

  5. FilippoMaria

    Mooooolto interessante!!! E poi questi bambini sanno più cose sulla fede di molti adulti… veramente bravo p. Maurizio e grazie ad admin che ce lo ha segnalato!

  6. Alessandro

    “La prima questione di ordine generale, che si presenta, concerne il rischio e la tentazione di mescolare indebitamente all’insegnamento catechetico prospettive ideologiche, scoperte o larvate, soprattutto di natura politico-sociale, o opzioni politiche personali.
    Allorché tali prospettive prevalgono sul messaggio centrale che si deve trasmettere, fino a oscurarlo e a renderlo secondario, anzi fino a subordinarlo ai propri fini, la catechesi viene snaturata sin nelle sue radici. Il sinodo ha giustamente insistito sulla necessità, per la catechesi, di tenersi al di sopra di tendenze unilaterali divergenti – di evitare «dicotomie» – anche sul terreno delle interpretazioni teologiche date a simili questioni.
    E’ sulla rivelazione che la catechesi cercherà di regolarsi: la rivelazione quale la trasmette il magistero universale della Chiesa, nella sua forma solenne o ordinaria. Questa rivelazione è quella di un Dio creatore e redentore, il cui Figlio, venuto tra gli uomini nella loro carne, entra non solamente nella storia personale di ciascun uomo, ma nella stessa storia umana, della quale egli diventa il centro. Questa rivelazione è, dunque, quella del cambiamento radicale dell’uomo e dell’universo, di tutto ciò che costituisce il tessuto dell’esistenza umana, sotto l’influsso della buona novella di Gesù Cristo. Una catechesi così concepita oltrepassa ogni moralismo formalista, benchè includa una vera morale cristiana. Essa oltrepassa, soprattutto, ogni «messianismo» temporale, sociale e politico. Essa cerca di raggiungere l’uomo nel profondo.”

    (Giovanni Paolo II, Esort. apost. Catechesi tradendae, 52)

    1. Alessandro

      “Noi però non siamo di quelli che indietreggiano a loro perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della nostra anima.”

      (Eb 10, 39)

        1. Alessandro

          No, la citazione che hai fatto tu mette in guardia dal castigo che subirà chi “avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto profano quel sangue dell’alleanza dal quale è stato un giorno santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia”
          (Eb 10, 29).

          C’è un inferno e pure un paradiso. Non mi pare una novità sconcertante per un cattolico…

          1. Ma chi sono quelli che avranno “calpestato il Figlio di Dio e ritenuto profano quel sangue dell’alleanza dal quale è stato un giorno santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia”?
            Ma chi ci pensa a mettersi fare di queste cose? Noi non di certo! Altri grilli per il capo che profanare sangue eccetra!!!!

            1. Alessandro

              Ma si tratta di metafore!
              “Calpesta il Figlio di Dio” non chi Gli mette i piedi in testa, ma chi Lo disconosce, nega che sia Figlio di Dio, trasgredisce la Sua volontà ecc. altrettanto dicasi per la “profanazione del sangue” (profanatore è chi nega che il sangue del Figlio sia santo, che la sua effusione instauri l’alleanza eterna con Dio ecc.)

    1. 61Angeloextralarge

      Bisognerebbe spedire questo video a tantissimi parroci! Io inizio con quelli che conosco… 😉

      1. admin

        @61Angeloextralarge:”Bisognerebbe spedire questo video a tantissimi parroci! Io inizio con quelli che conosco…”
        scusa se mi permetto ma forse potrebbe essere indelicato

        1. 61Angeloextralarge

          Amin: permettiti tutte le volte che lo ritieni opportuno! 😀
          Hai ragione ma credo di non avere altro torto oltre all’avere lasciato un commento frettoloso.
          Bisognerebbe inviarlo a tantissimi parroci, ma solo a quelli con i quali c’è già un discorso in merito e/o un rapporto di fiducia reciproca. Chiaro che se lo invio come provocazione o tanto per far vedere loro che altri fanno cose “migliori”, l’indelicatezza è ovvia, anzi!
          Chiedo scusa se il messaggio che è passato è quello dello sfotto e o della strafottenza: i sacerdoti vanno assolutamente rispettati. Quando qualcosa non ci piace, preghiamo e se l’occasione lo permette, confrontiamoci caritatevolmente.
          Personalmente ho fatto così: ho inviato il video solo a quei sacerdoti che sono certa che lo accoglieranno come materiale interessante. L’ho inviato anche ad alcune cateschiste di fiducia che non vanno di sicuro a sbatterlo in faccia al loro parroco. 😉

        2. Alessandro

          Troppo tardi.
          Ormai Angela ha già inviato ai parroci della penisola stormi di piccioni viaggiatori messaggeri del nuovo metodo catechetico 😉

          1. Alessandro

            Scusa Angela, ho scritto prima di leggere la tua replica admin. Ovviamene la mia è una battuta 😉

          2. 61Angeloextralarge

            Naaaaa! 😉
            Quelli ai quali l’ho inviato mi ringrazieranno. Con altri non mi permetterei mai e/o tantomeno oserei! 😉
            in effetti di parroci nella penisola ne conosco un buon numero! 😉

            1. 61Angeloextralarge

              Ale: le “mail stormi di piccioni viaggiatori”… carina questa! 😀
              Ovviamente si capiva che la tua era una battuta. 😉

  7. Alessandro

    A proposito di catechismo ai bambini… il Papa ha detto che la prima Comunione va vissuta con sobrietà.

    “Cari amici, nel tempo pasquale la Chiesa, solitamente, amministra la Prima Comunione ai bambini. Esorto, pertanto, i parroci, i genitori e i catechisti a preparare bene questa festa della fede, con grande fervore ma anche con sobrietà. «Questo giorno rimane giustamente impresso nella memoria come il primo momento in cui… si è percepita l’importanza dell’incontro personale con Gesù» (Esort. ap. postsin. Sacramentum caritatis, 19). La Madre di Dio ci aiuti ad ascoltare con attenzione la Parola del Signore e a partecipare degnamente alla Mensa del Sacrificio Eucaristico, per diventare testimoni dell’umanità nuova.”

    (Benedetto XVI, Regina coeli, 22 aprile 2012)

  8. perfectioconversationis

    Un sacerdote, vestito da sacerdote, che dice cose da sacerdote! Viene da piangere.
    Se ci fosse un don Maurizio in zona, non farei certo io catechismo ai miei figli. Intanto però gli rubo qualche idea…
    Qualcuno ha notizia di una diffusione di questo metodo catechetico? Mi piacerebbe avere quante più informazioni è possibile.

  9. Mai mai mai mai mai indottrinare i bambini. MAI!!!
    Si indottrineranno da sé, se lo vorrano, respireranno la religione, eventuale, e tutto il resto, stando in casa col babbo e la mamma il nonno e la nonna o chi altro. La fede verrà, o non verrà.
    Mai indottrinare i bambini. Di nulla. Come se una famiglia educasse i bambini all’ateismo( sicuramente ci sono famiglie che l’hanno fatto e lo fanno e fanno male)Se saranno atei lo saranno da soli.

    1. Alessandro

      Non si tratta di indottrinare. I genitori cattolici hanno il dovere di introdurre al rapporto con Dio i loro figli: altrimenti sarebbero genitori ai quali non importa niente di Gesù Cristo. Come potrebbero dei genitori non educare a ciò che, a loro avviso, costituisce il significato unico e insurrogabile dell’esistenza propria e dei propri figli?

    2. perfectioconversationis

      Alvise, che qualunquismo!
      Dottrina deriva dal latino “doctrina” e ha la stressa radice di dotto e docente: “complesso logicamente ordinato di principi, di nozioni e di concetti generali, suscettivo di essere trasmesso per via di insegnamento (…)”.
      Il contrario di indottrinamento è dunque la totale ignoranza o il caos indiscriminato, non la libertà.
      Qualche seguace di Rousseau provò a lasciare i bambini liberi da ogni condizionamento fin dalla nascita: il risultato non fu una nuova razza di uomini liberi e felici, affrancati ormai dal pregiudizio. Il risultato fu la morte precoce. Quella libertà che invochi tu per l’infanzia, Alvise, può essere -forse – una scelta per te che ormai sei adulto e formato, ma per un bambino non è un dono, è veleno.

      1. Non ho detto liberi da ogni condizionamento (il che è impossibile, tra l’altro) ma dall’indottrinamento di ogni genere (nel senso in cui è comunemente inteso mil termine indottrinamento) specialmente precoce, non è giusto plasmare un bambino secondo una dottrina perchè a noi ci sembra giusta quella dottrina. Avrà il tempo e il modo per
        farlo da sé. Me ne frego di Rouseeau!!!!

        1. perfectioconversationis

          Mettiamola così: quando saranno adulti, i miei figli potranno ad esempio rifiutare il cibo e morire di inedia. Ciò non toglie che, fin dove è in mio potere, propongo e talora impongo il comportamento alimentare che mi sembra più adeguato per la loro salute. Se faccio questo per il corpo, che è destinato comunque a morire, non dovrei fare altrettanto per la loro anima, che è eterna?

            1. Alessandro

              Ma che “sofismi gesuitici!”, Daniela ha ragione. “non è giusto plasmare un bambino secondo una dottrina perchè a noi ci sembra giusta quella dottrina”; e allora, seguendo il tuo di sofisma, non è nemmeno giusto mettere al mondo uno che non ha dato l’autorizzazione ai genitori di essere messo al mondo…

        2. Alessandro

          Non mi risulta che Gesù Cristo abbia detto di portare il Vangelo a tutte le genti tranne che ai bambini. “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio… E prendendoli fra le braccia e imponendo loro le mani li benediceva” (Mc 10, 14-16)

          Gesù era un “indottrinatore” di pargoli?

          1. 61Angeloextralarge

            Ale: “Non mi risulta che Gesù Cristo abbia detto di portare il Vangelo a tutte le genti tranne che ai bambini “… ecco un commento che ti invidio. 😉

    3. 61Angeloextralarge

      Alvise Maria Vincenzo: ma se ai bambini non si passa un messaggio sulla e sull’amore di Dio che messaggio vuoi passare loro? Quello che quando si chiudono gli occhi per sempre è tutto finito? Poveri bambini!

        1. Alessandro

          Deciditi: ci hai già propinato troppe diverse versioni definitive e complete del tuo nome…

        2. 61Angeloextralarge

          Alvise Maria: basta co sto elenco… torno indietro! Andare avanti con te che aggiungi nomi è una roba da fuori di capa… -)
          Alvise Maria è sufficiente, soprattutto perché mi ricorda il fatto che alcune suore che conosco hanno aggiunto solo MARIA al loro nome di Battesimo. 😀
          Praticamente t’ho fatto fare la Professione. 😉

    1. perfectioconversationis

      Non ci crederai, Alvise, ma i bambini piangono anche in casa, nei musei, per strada, nei campi, ai concerti di Mozart…

      1. Sì, ma in chiesa e ai concerti di MOZART di più!!!
        Mai mai mai mai mai portare un bambino a un concerto e tantomeno di Bach o di Mozart, o torture del genere.

        1. 61Angeloextralarge

          Alvise Maria Vincenzo: che t’ha fatto quel poveretto di Mozart? Mica è colpa sua se i gentori portano ai suoi concerti i bambini, al posto di metterli a letto… 😉

        2. 61Angeloextralarge

          “Cari figli, oggi vi invito a rinnovare la preghiera nelle vostre famiglie. Cari figli, spronate anche i più piccoli alla preghiera e che i bambini si rechino alla S. Messa. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”.
          (Medjugorje, 7 marzo 2007, alla veggente Marjia)

  10. Carissima Daniela, noi siamo fortunati perché andiamo tutte le domeniche a messa da padre Maurizio!! Quando lo abbiamo conosciuto l’anno catechistico era già iniziato, quindi per quest’anno abbiamo continuato dove eravamo, con i due più grandi. Ma per il prossimo stiamo pensando di organizzarci. Purtroppo gli spostamenti (e i parcheggi) a Roma sono complicatissimi (meno di chilometri, 5, molto tempo), e magari significherà prendere una persona che porti l'”allievo” lì da lui, o che stia a casa con gli altri tre, ma ne vale la pena!

    1. perfectioconversationis

      Lo credo bene! I bambini del video sono molto più preparati di alcune catechiste che conosco! Fosse anche un video “riassuntivo” dell’anno di catechismo, ci metterei la firma.
      Mi chiedo inoltre come mai i genitori erano presenti alle spalle dei bambini: qui usa accompagnarli e poi riprenderli a lezione finita, c’è un motivo pratico o didattico?
      E poi tra un po’ scatterà magari il “circolo virtuoso” e i più grandi potranno iniziare ad accompagnare i più piccoli, almeno si spera!

      1. JoeTurner

        mi viene un dubbio: gli adulti presenti erano genitori o catechisti ai quali veniva illustrato un metodo ?

  11. Mi chiedo che modelli mostruosi di credenti (anche più di ora, se possibile) sareste venuti fuori con l’applicazione del nuovo metodo….
    O , se ho ben capito, a voi andrebbe bene questo ultimo modello e vorreste estenderlo a tutte le scuole di catechismo?
    Un metodo unificato di catechismo universale.

    1. Alessandro

      Mi chiedo che modelli sgangherati di non credenti verrebbero fuori con l’applicazione del tuo non-metodo (il “non indottrinamento”)…

  12. “In ogni caso equiparare Mozart a Ligabue significa che manca o l’abc del giudizio culturale o il senso del ridicolo o la pietà. O forse tutti e tre.
    ipse scripsit

      1. Sta a Aristotele come Ligabue a Mozart (fosse giusto fare paragoni, che non è giusto)
        Ma se a loro in chiesa gli piaceva Ligabue?
        Forse gli piaceva anche a loro amico.Era per lui il concerto.
        Credo che la cosa peggio sia stato, come il solito, “il baraccone mediatico” .

      2. ha ragione pressoché su tutto, ma che tristezza che ci si involtoli in queste polemiche (e sotto gli occhi di quelli che odiano la Chiesa, poi…).

  13. lidia

    In una parrocchia vicino casa mia dove l’ho fatto io non ho fatto un gran catechismo, ma probabilmente all’epoca non me ne fregava niente a me, tanto più che a casa mia neanche andavamo a Messa…grazie a Dio poi ho conosciuto gli amici giusti ;)), ma devo dire che nella mia parrocchia e nelle parrocchia vicino casa mia fanno molto bene catechismo – i preti stessi. Davvero tutti i giorni ringrazio dei sacerdoti meravigliosi che conosco a Roma, diocesani e dell’Opus Dei.
    Però vi credo quando dite che ci sono corsi di catechismo fatti male, speriamo cambino…

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