Matrimonio low cost

di Susanna Bo        

 (Susanna Bo è autrice del libro La buona battaglia  del quale parlerà lei stessa in coda al post)

Due premesse, entrambe necessarie: la prima è che chi scrive è nata e vive in provincia di Genova, ragion per cui ha una certa sensibilità sull’argomento soldi. La seconda: dopo essere rimasta vedova piuttosto giovane e con due figlie, si è innamorata di nuovo, e di qualcuno così squilibrato da essere disposto a vivere in una casa con tre donne; ignorando però quanto sarebbe durata l’infermità mentale del futuro marito, la promessa sposa ha dovuto stringere al massimo i tempi dei preparativi nuziali (non si sa mai, un improvviso rinsavimento…). Ecco perché, in materia di matrimonio veloce e low cost, si considera un’autorità competente.

Ora, c’è da dire che sul tema ci sono già un sacco di siti Internet interessanti e pieni di belle idee (alcune un po’ estreme, per i miei gusti: eviterei l’esempio della coppia inglese che si è sposata in tenuta adamitica per risparmiare sugli abiti). Insomma, pare proprio che organizzare un matrimonio presto e bene sia alla portata di tutti, anche quando non si può spendere una fortuna o si è smarrito il telefono di Enzo Miccio. Eppure non è raro sentire da molte coppie di fidanzati: “Sì, ci sposeremmo anche domani, ma i soldi…” oppure: “Sì, finalmente abbiamo fissato” … e poi ti sparano una data da film di fantascienza tipo il millennio successivo “perché così abbiamo tempo di fare bene i preparativi…” Mah. A me ci sono voluti poco più di due mesi, e non sono una che brilla per capacità organizzative.

Personalmente, posso dire di aver contenuto i costi soprattutto grazie agli amici. Ne hai qualcuno che è appassionato o si intende di fotografia? Se non pretendi Oliviero Toscani e l’amico è disponibile a farti il servizio fotografico, lui si sarà risolto il problema del regalo, e tu quello del fotografo. Idem dicasi per il filmino. Stesso discorso (ma qui, me ne rendo conto, è più raro avere amici fra gli esperti del settore) per le bomboniere. Mi ha aiutato una santa ragazza (sempre sia lodata) che in passato gestiva una confetteria, dandomi un bel po’ di dritte sui costi dei materiali e su come farsi i sacchettini artigianalmente, a casa. Poi ci ha messo anche la sua manodopera, che è stata fondamentale (in una sera aveva fatto il triplo di sacchetti rispetto a me, che annodavo nastrini e tulle con la grazia di Edward Mani di forbice). Comunque a far lievitare i costi di un matrimonio sono soprattutto due cose: una è il rinfresco. L’altra, specialmente per la sposa, è l’abito.

Per quanto riguarda la prima cosa posso confermare l’esperienza di molte coppie di amici, che chiedendo preventivi in giro per ristoranti e trattorie si lasciavano sfuggire incautamente la parola “matrimonio”. E’ un termine da evitare assolutamente  perché, per qualche motivo che sfugge alla mia comprensione, fa lievitare il costo delle materie prime almeno del 20%. Piuttosto consiglierei di fare proprio il motto evangelico “astuti come serpi e semplici come colombe”, chiedendo candidamente al ristoratore: “Scusi, Lei cosa ci darebbe per questa cifra?” (quella che si può sborsare) ed eventualmente, una volta concordato prezzo e pietanze, far presente che si festeggia un matrimonio. Perché, diciamo la verità, non mi vengano a raccontare che è una questione di immagine del locale, della serie: “se è per un matrimonio dobbiamo saperlo prima, bisogna fare le cose in un certo modo…”  Ma perché, scusi, a tutti gli altri clienti che non vengono per un matrimonio sputate per caso nel piatto?

Infine, il vestito. Capisco benissimo che comprare il proprio abito da sposa su Internet, pagandolo in anticipo e senza la possibilità di vederselo prima indosso, può giustamente sembrare una follia. Ma se questa follia la paghi un decimo (tasse doganali incluse) di quello che pagheresti nel più economico degli atelier da sposa, direi che vale la pena di correre il rischio. A me è andata bene, il vestito è arrivato dopo un mese dall’ordine ed era perfetto. Perciò, coppie di eterni fidanzati, rompete gli indugi: anche se un po’ di corsa e con scarpe comprate all’outlet, il grande passo si può ugualmente fare.

*****

Il libro che non ti aspetti di scrivere

 

 

Una volta ho letto che uno scrittore è una persona che scrive perché ha qualcosa da dire, altrimenti è solo un tizio che scrive per dire qualcosa. Dev’essere per questo motivo che ho campato tranquillamente fino a 31 anni senza mai avvertire il bisogno sfrenato di darmi alla letteratura; essendo fra l’altro ligure, il risparmiare carta e inchiostro nella coscienza di non avere alcuna storia da raccontare mi è sempre sembrata una scelta quanto mai ovvia (si sa che noi liguri diamo un certo valore alla parola “risparmio”). Poi, per la disgrazia di chi mi vive accanto, quella storia (vera) da raccontare è arrivata. L’ho intitolata La buona battaglia, nella speranza che San Paolo non mi chieda mai i diritti d’autore sul titolo. E di tutto quello che dirò da adesso fino alla fine del post con l’unico scopo di farmi pubblicità e di spingervi a comprare il mio libro, posso assicuravi che almeno una cosa è vera: è stato impossibile non scriverlo.

Mi rendo perfettamente conto che, come ha detto Costanza a proposito di “Sposati e sii sottomessa”, non aver dato alla luce questo libro forse non sarebbe stata una perdita per l’umanità. Ma probabilmente lo sarebbe stata per due sue rappresentanti che rispondono al nome di Anna e Rachele, le figlie del protagonista maschile (e dell’autrice della storia, vabbè, dai diciamolo: alla fine ho ceduto alla tentazione del romanzo autobiografico). Perché Anna e Rachele, senza “La buona battaglia”, forse non avrebbero mai saputo davvero chi era il loro papà; quali erano i suoi gusti, le sue passioni, i suoi difetti, perché diceva sempre che tutti gli ingegneri sono degli emeriti imbecilli pur essendo anche lui uno di loro; e soprattutto come avesse potuto, a 33 anni, morire di tumore senza maledire Dio, la vita o il destino infausto, ma riuscendo sempre, e nonostante tutto, a guardare oltre: a quella Speranza che non delude – quella di cui tutti, credenti e non credenti, abbiamo bisogno – non sottraendosi a quella “buona battaglia” della fede che dà sale alla vita, anche quando questa sembra farsi matrigna.

Bè, perdonatemi se questo post è stato più che altro un messaggio promozionale per il libro sconosciuto di un’esordiente sconosciuta pubblicata da una casa editrice semi-sconosciuta (Edizioni Chirico, di Napoli). Ma, vedendo quanto ho amato scrivere questa storia, mi è venuto da chiedermi se, per caso, qualcuno prima o poi non avrebbe amato leggerla. Magari mi sono sbagliata. O magari no.

44 pensieri su “Matrimonio low cost

  1. Susanna sei un tesoro, se nel tuo libro c’è metà del cuore che metti in questo post è un must da comprare assolutamente!
    P.S. Ho fatto l’università in v. Balbi e sono mezzo ligure, sono pronto a sfidare a duello chiunque tira fuori luoghi comuni sui genovesi

  2. leggere questo post mi ha riportata alla preparazione del mio matrimonio. L’abito però non l’ho comprato su internet ma era un vestito di campionario, usato per le sfilate. Le scarpe me le ha prestate un’amica (nel rispetto della tradizione che vuole che la sposa indossi qualcosa di usato e qualcosa di prestato) e anche noi abbiamo organizzato tutto in poco più di due mesi. Proprio qualche giorno fa un familiare ci ha comunicato la data delle sue nozze: più o meno tra 18 mesi…..

  3. nonpuoiessereserio

    Complimenti per il post, la penso esattamente allo stesso modo. Capisco però anche chi, ritenendosi una principessa e ritenendo di sposare il principe azzurro ci tenga per il giorno del matrimonio a fare le cose un po’ in modo speciale, ma non bisogna sacrificare neppure un giorno di vita matrimoniale per i preparativi.

  4. Mario G.

    Susanna corro subito ad acquistare il tuo libro, non prima di averti ringraziato per ciò che hai scritto e che condividerò con alcuni amici, che non si sposano adducendo a scusa la questione… soldi. Grazie ancora!
    Tanti auguri per la tua nuova avventura amorosa, che nulla toglie a ciò che è stato…

  5. Erika

    Per me l’argomento “matrimonio” e’ sempre stato un po’ spinoso.
    I miei genitori non si vedevano da più di vent’anni, la mia matrigna e mia madre si sarebbero guardate in cagnesco, quindi non me la sentivo proprio di organizzare una festa. Non l’ avevo fatto neanche per la mia laurea.
    Poi, un nostro amico keniota, pastore protestante, ha insistito per celebrare il nostro matrimonio, anche se noi non eravamo religiosi.
    Così, matrimonio in una baracca di lamiera, piena di gente che cantava e ballava, una passeggiata sulla spiaggia dopo la cerimonia e costo praticamente zero.
    Certo, e’ più bello festeggiare con amici e parenti, ma il mio esempio vuole solo dire che tutti possono trovare il modo di sposarsi se vogliono.

  6. Sara

    ho perso mia mamma a 19 anni per un cancro, dopo una malattia durata 3 anni. Nonostante tutto, ringrazio il Signore per questa esperienza, la più grande maestra della mia vita. Mia madre se n’è andata serena in una calda giornata di Giugno e le sue ultime parole sono state di completo affidamento a Dio. Mio padre invece, medico, ha insegnato a me e ai miei fratelli a pregare “sia fatta la tua volontà” di fronte alla diagnosi di male incurabile. Ma siccome Dio è infinitamente buono, dopo tanti anni di sofferenze ha fatto incontrare una buona donna a mio padre e si sono sposati 3 mesi dopo essersi conosciuti (nonostante tutti quelli che gli davano del matto e dell’incosciente). E’ stato un matrimonio bellissimo, celebrato, non a caso, nella chiesa della Divina Misericordia a Vilnius (lei è Lituana). E dopo un anno, abbiamo anche ricevuto un fratellino! Tutto questo a testimonianza di come, se ci si affida serenamente a Dio, riceveremo cento volte tanto già in questa vita!

    1. lidia

      hej!! Io ho vissuto 4 mesi a Vilnius, quella chiesetta è bellissima, ma hai visto la cappella della Madre di Dio Ostrobramska (in lituano è detta “porte dell’aurora”, Aušros vartai)? Quella che si vede dalla strada vicino alla chiesa di S.Teresa. Io ci ho lasciato il cuore davanti a quell’immagine, ho un quadro in camera e ci ho passato ore in ginocchio davanti senza stancarmi mai! penso sia l’immagine mariana più bella, più commovente che abbia mai visto.

      1. Sara

        io a Vilnius sono stata solo 3 giorni per il matrimonio, ma abbiamo fatto un tour della città e visto anche la porta dell’aurora…l’immagine è piaciuta molto anche a me!tra l’altro so che è stato uno dei luoghi che visitò Giovanni Paolo II durante il suo viaggio in Lituania.

    2. lidia

      PS: scusa, ho parlato solo di Vilnius…mi dispiace tanto per la tua mamma, ma sono felice che tuo papà e voi stiate meglio, sicuramente lei dal cielo vi protegge!

  7. Ele86

    Io e Michele testimoniamo che per organizzare un matrimonio non ci vogliono ne tanti soldi ne tanto tempo. Non ho modo ora di potervi raccontare tutto ma noi in tre settimane siamo riusciti a fare tutto a costi molto molto contenuti e con un sacco di amici (650partecipazioni inviate). Dalle partecipazioni, alle bomboniere al buffet abbiamo fatto tutto noi. Per il mio abito, che alla fine è rimasta la spesa più grossa sono stata fortunata, ho trovato un modello di una super marca che mi è piaciuto subito sono andata a provarlo e di nascosto l’ho fotografato in tutti i dettagli poi mi sono rivolta a una sarta che me lo ha fatto uguale per 1500 euro. Per le foto noi abbiamo preso un fotografo amico solo per la chiesa per il ricevimento abbiamo fatto un concorso per gli invitati. Tutti avevano portato una macchina fotografica e alla fine con la bomboniera abbiamo regalato un cd chiedendo di regalarci le foto. Sono talmente tante che dobbiamo ancora finire di sistemarle.
    Il problema di organizzare un matrimonio è che lo si vuole rendere il giorno più bello della vita come se non ce ne saranno poi più. Diventa un giorno idealizzato perdendo di vista la cosa veramente importante di quel giorno, cioè il sacramento. Si prepara nei minimi dettagli tutto meno che se stessi e il rapporto di coppia. Ci si concentra tantissimo su cose effimere e poco su quelle importanti. Anche in coppie credenti è facile cadere nel tranello. Anche in questo ambito buona parte della chiesa si è completamente conformata al mondo.
    Per i giovani io faccio pubblicità di un corso sul fidanzamento e sul matrimonio davvero completo vero e tosto. E’ il corso per fidanzati di Padre Giovanni Marini che fanno ad Assisi. E’ un corso talmente ricco che noi ancora adesso abbiamo moltissimo materiale per continuare a parlarne. Per la realtà in cui viviamo noi nessun corso parrocchiale si avvicina alla potenza di questo. Solo in questo corso abbiamo trovato tanta saggezza sull’amore umano e sul matrimonio competenza e trent’anni di incontri con coppie.

    Grazie del libro corro a comprarlo, buona giornata

  8. Daniela

    “La buona battaglia” e’ un libro preziosissimo.. Ho avuto la fortuna di leggerlo e posso assicurare chi e’ intenzionato ad intraprenderne la lettura, che lo metterà tra i primi dieci libri della propria personale ” top ten” . E’ una storia importante e struggente che viene raccontata in maniera seria e divertente allo stesso tempo senza ma mai cadere nel baratro del “banale” , cosi spesso raggiunto da molti autori , purtroppo. E’ una storia profondamente toccante capace di far provare al lettore tutta la vastissima gamma di emozioni che un essere umano e’ in grado di provare. Lo consiglio a tutti. Soprattutto a chi crede di non aver bisogno della fede per vivere. E vivere bene.
    Scoprirà che la Fede e’ un dono irrinunciabile. E che passa attraverso un altro importantissimo dono: l’umilta. Susanna Bo grazie di cuore per aver condiviso con me la tua fantastica storia. Sei una donna speciale. E voglio dirlo a tutti!

  9. Paola

    AAA aiuto cercasi!Avrei una domanda banale e futile ma per me vitale. Mi sto per sposare e sono in crisi per….le scarpe (mi vergogno per la domanda ma vorrei chiudere la questione a breve). Esistono scarpe “da sposa” comode, semplici e non da trampoliere per non dover finire al traumatologico nel giorno X? Perchè la semplicità non appartiene al mondo sposa? Perchè non fanno delle hogan da sposa? Grazie e di nuovo….scusate per il quesito ma ne va del mio….EQUILIBRIO!!!

    1. Giada

      Mi sono sposata con ai piedi un paio di comodissime ballerine bianche, quando ancora non erano particolarmente alla moda, complice anche il fatto di essere alta come mio marito! L’abito stile impero ha aiutato la scelta! Mai stata più comoda e a mio agio!

  10. 61Angeloextralarge

    Post interessante. Se le premesse sono queste il libro deve esserlo altrettanto! Smack! 😀

  11. 61Angeloextralarge

    Fuori tema? Alvise TACI, grazzzzzie! 😉

    “Cari figli! Anche oggi vi invito alla preghiera e ad aprire il vostro cuore verso Dio, figlioli, come un fiore verso il calore del sole. Io sono con voi e intercedo per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
    (Medjugorje 25 aprile 2012, alla veggente Marija)

  12. Francesca

    Susanna, per una serie di fortunatissime coincidenze leggo proprio oggi il tuo post. Proprio oggi che mi domandavo: “e mo come faccio per il vestito?”.
    Sarebbe fantastico, da parte tua, se potessi esplicitamente indicarmi su quale sito hai fatto l’acquisto… Ho bisogno di una qualche traccia per non perdermi nel mare magnum delle offerte/pubblicità… Mi aiuteresti?
    L’appello è chiaramente esteso a tutte le spose rimaste soddisfatte dalle compere sul web 🙂

    1. Laura

      non so quale sia il tuo budget, ma ti elenco un po’ di siti dove puoi trovare abiti da sposa:
      http://www.yoox.com/YOOX/VESTITI/donna/primavera-estate/searchResult/dept/women/gender/D/c/cat_34/tskay/6383154F/ipp/40/toll/P#pg=1&sort=0&ipp=40&ene_designer=&ene_macrodesigner_descr=&macromicro_yoox=art_4944&color=&waist=&wash=&silhouette=&Environment=&IdAuthor=&size=&spr_code=&textSearch=&last=macromicro_yoox

      http://www.net-a-porter.com/intl/boutiques/wedding/list.nap?SelItem=2;0&custom_list=Dresses_and_Separates&image_view=outfit&keywords=Dresses_and_Separates&sortBy=price-asc&image_view=outfit

      poi altrimenti guarda su ebay, ebay annunci e, se hai tempo, anche su etsy http://www.etsy.com/category/weddings/clothing/wedding_gown (ci sono un sacco di sarte che fanno gli abiti su misura a prezzi molto bassi, ma il sito è in inglese e molte sarte sono d’oltreoceano).

      Spero di esserti stata d’aiuto e auguri per il matrimonio!

  13. cara Susanna,
    per quanto possa essere un luogo comune, non sai quanto e’ vera la prima frase che hai messo come premessa al tuo interessante articolo: “sono della provincia di Genova…”.
    Come genovese che vive a Roma posso testimoniare una differenza di approccio non trascurabile alla questione delle spese in occasioni mondane. Si’ perche’ un matrimonio e’ anzitutto occasione mondana, questo vale in tutta Italia, e l’aspetto religioso spesso lo colgono quattro persone in tutta la chiesa. Ora, la capitale e’ una citta’ dove gia’ chiedere quanto costa qualcosa ti mette in cattiva luce come sospetto “braccino corto”: pensare al matrimonio come a un’occasione di risparmio, nel cuore di una sposa romana e’ molto vicino a bestemmiare.
    Spero si colga l’ironia del mio commento, in realta’ io a Roma vivo benissimo. 🙂

  14. zippy

    http://www.lightinthebox.com/it/c/abiti-da-sposa_1181
    Attenzione a due cose: le tasse doganali, che sul sito non ti dicono (sono una percentuale sul prezzo dell’ordine che fai, più o meno ho calcolato che per un ordine di circa 130 euro mi hanno aggiunto quasi 50 euro di dogana, ma per un abito da sposa il gioco vale la candela, direi). Prendi bene le misure, vai da una sarta (per la lunghezza mettiti il tacco che metteresti al matrimonio, ché ad accorciare si fa sempre in tempo, allungare invece rimane un po’ più difficile) e magari calcola che ancora qualche piccolo ritocco quando ti arriva l’abito dovrai farlo (ma rimaniamo comunque nell’ordine delle 15-20 euro di spesa). Altro suggerimento: prima di scegliere circondati di mamma, sorelle, cognate o amiche fidate che possano consigliarti al meglio, e magari dirti senza pietà che quel modello che ti piace tantissimo nella foto del sito a te non starebbe affatto bene… meglio un giudizio sincero e tranciante che un acquisto poco indovinato, no? Poi, chiaramente, devi essere tu a decidere…in bocca al lupo!

  15. Luisa

    carissima susanna seguo da tempo il blog di costanza e con enorme piacere oggi ho visto questo tuo post… il tuo libro mi è stato letto in bozza, in anteprima ben due anni fa, da un sacerdote (pierangelo!) che mi ha seguita nel fidanzamento e che mi sposerà il prossimo 13 maggio!!! non sapevo fosse stato pubblicato, che piacevole sorpresa!!! prega per me!

  16. Ele86

    Paola si che esistono chi ti vende l’abito di solito ha da proporti svariati tipi di scarpe…chiedi e poi compra delle ballerine di cambio posto cerimonia post foto post tutto. Io ad un certo momento ho messo i sandali.

  17. Paola

    Grazie Ele86! Continuerò a girare. mi scoccia dover dare troppa importanza a cose futili, in fondo…i fiori del campo…..non tessono eppure il Signore provvede alla loro bellezza. Questa cosa però non funziona nel business matrimoni!!

  18. Il post è scritto in maniera divina, sia per contenuti sia per stile… quindi il libro può essere diverso?
    Appena letto ti farò sapere. Grazie.
    Stefano

  19. Complimenti per il post!
    Questo post mi ha fatto venire in mente quello che pensavo l’altro  giorno, mentre facevo l’ennesimo spostamento arredo con rimontaggio/smontaggio pezzi Ikea, sostituzioni fatte da new-entry regolarmente ereditate da qualche parente o amico che cambia arredo. Casa mia è fatta così, con i pezzi usati che nessuno vuole più, qualcosa comprata in uno stock di quelli dove vanno a finire i mobili esposti in un dato show-room, amalgamati da una perfetta conoscenza di tutto ciò che l’Ikea ha in catalogo. Vi starete chiedendo c’entri con il post? L’altra scusa che sentiamo spesso per le date improbabili dei matrimoni è quella della casa, insomma, se non è perfettamente arredata, cucina di marca, salotto, camera da letto, guai, non ci si può mica sposare! Scherzi, al limite si va a convivere nella casa Ikea! 
    Andare in affitto poi,  impensabile! Almeno così erano le cose 11 anni fa. Quando, dopo una crisi basata sul fatto che se decidevo di sposarmi decidevo anche di restare in Italia definitivamente, ho risposto si alla  proposta, abbiamo anche deciso che il matrimonio sarebbe di li a 6 mesi, con tutti che ci davano contro! Non avete una casa, i mobili, il ricevimento è tutto da decidere. Quando abbiamo detto che saremo andati in affitto e che come letto ci bastavano due reti e due materassi, apriti cielo!
    Pensavo proprio a questa tendenza ad avere tutto pronto, tutto perfetto, tutto programmato… Completamente contrastante con quello che è la vita vera. La nostra casa era una casa a divenire, così come lo è il matrimonio: un rapporto basato sull’amore e sulla fiducia dove nulla è scontato e va costruito giorno dopo giorno. Almeno il mio è così, come la mia casa, mi piace cambiare le cose, spostare i mobili, adattare alle nuove esigenze, aggiungere degli elementi di novità. Un ambiente programmato e rifinito fin da subito mi Sto arrivando! Di ingessato, un ambiente dove non c’é nulla di nuovo da aggiungere. In un ambiente così l’unico elemento possibile di cambiamento è l’invecchiamento, la ruggine, il tubo rotto. Se pensiamo di partire con tutto a posto, perfetto come lo abbiamo sempre sognato, rischiamo di schiantarci con la realtà e di non capire che ci serviva un tavolo più grande al posto di quel divano alla moda ma che é d’impiccio in mezzo al soggiorno. 

    1. Sara

      il tuo commento è molto bello e lo condivido appieno…non sai che fatica parlare in questi termini alle mie coetanee (25enni) che pensano al mutuo e alla convivenza in vista di un (eventuale) matrimonio, figuriamoci poi un figlio!

      1. G

        Ehm… per non parlare di alcune coppie che conosco che viaggiano per mezzo mondo ma poi dicono di non avere i soldi per il matrimonio… Ma per favore…

  20. matrigna di cenerentola

    questa devo proprio scriverla, anche se così ai tempi supplementari: quest’anno festeggiamo a dicembre (speriamo) 40 anni di matrimonio, avvenuto dopo circa 9 mesi di fidanzamento “ufficiale”. Vestito comprato in boutique, resto di una sfilata, costo medio-basso; cappello di visone affittato (sic!) e fiori per l’altare… comprati la sera prima al VERANO (cioè in una fioreria che serviva i visitatori del cimitero monumentale di Roma). Ancora resistiamo, malgrado le difficoltà…

    grazie per il bel post, e la sorellastra mi ha ordinato di cercare il libro…

  21. Mario G.

    Ehi Costanza manca il tuo commento! Non vorrai mica cavartela con un semplice “I like”?

    Intanto il libro è in arrivo (W internet).

  22. Cara Susanna, (a parte che mi sembra già di conoscerti !), quando già dal post si legge la verità con cui scrivi di te, e sei sul blog di Costanza Miriano, il libro verrà al più presto comprato dalla sottoscritta e immediatamente consigliato a sorella e amiche 🙂 , già fin da ora grata a te per aver messo su carta qualcosa che val sicuramente la pena di leggere non fosse che per il fatto che parla di Speranza. Seguirà commento dopo lettura libro, promesso!

  23. Giada

    Ho avuto la grazia di poter leggere il libro in itinere, proprio durante la gestazione! Lascio a chi lo leggerà la possibilità di lodarne lo stile, la storia, il senso di autoironia proprio di Susanna, ma una cosa devo dirla: pur sapendo perfettamente come si sarebbe concluso, ho avuto per tutta la durata della lettura, quell’irrefrenabile desiderio di arrivare all’ultima pagina e questo grazie alla scrittrice, che riesce ad essere mai banale! E poi è vero, tutto ti viene in mente leggendo, ma mai il desiderio di maledire Dio e la storia che compie! Una benedizione! (l’ho letto altre due volte!)

  24. Annalisa

    ieri sono andata in libreria a cercare il libro di Susanna….a Ravenna non è ancora arrivato e non lo conoscevano neppure…ora lo conoscono e me lo cercheranno…speriamo che lo trovino!!!!! Annalisa

    1. zippy

      Ciao Annalisa, so che l’editore sta preparando la ristampa, essendo un editore piccolo la prima edizione l’ha quasi esaurita, però mi ha detto che il suo distributore (Messaggero di Padova, che rifornisce più che altro librerie religiose) ne ha ancora qualche copia, quindi non dovrebbe essere proprio introvabile… comunque se hai urgenza puoi ordinarlo via Internet, anche se chiedendolo in libreria in effetti mi fai più pubblicità! Ciao e grazie!

  25. scrappy

    brava Susanna, complimenti per il libro, l’ho letto tutto d’un fiato e mi ha lasciato senza parole, ma con tanta Speranza …

I commenti sono chiusi.