Manuali d’amore

Qualche giorno fa ho ricevuto questo messaggio su feisbùk. Lo so, ci sono un po’ troppi complimenti a me, e non è bello diffonderli. Però credo che contenga anche qualche utile spunto di riflessione e di commento. Per questo, autorizzata gentilmente dalla sua autrice, ve lo sottopongo. 

Ho letto il tuo libro dopo che mi era stato consigliato da una mia amica. Bene, ora sono io a consigliarlo a tutte le mie amiche! Sai una cosa? Io ho 30 anni, passati più o meno sempre da single, ho letto tutti i “manuali” che cercano di convincere le donne a non piegarsi, “la dignità prima di tutto!”, “al primo segnale di crisi, molla tutto e cercatene un altro!”. Non ci ho mai creduto più di tanto, ma ho un’amica che lavora in editoria e che quindi mi ha sempre passato tutte le novità di “chick lit“. Da luglio avevo iniziato a frequentare un uomo e speravo proprio potesse essere quello giusto! Ho iniziato la relazione seguendo i consigli dei manuali sopra citati: “Non si deve nominare la parola MATRIMONIO, perchè l’uomo scappa”, “Fai come se non te ne fregasse niente”, “Fagli credere che stai frequentando anche altri”, “Non dargli troppo potere su di te!”. Insomma, dopo un mese, l’uomo in questione mi ha detto: “Scusa, credevo che tra noi potesse funzionare, ma non è così, tu non fai progetti, tu sembri una che non vuole il matrimonio, nè una famiglia, tu sembri una che “se ci sono io, bene, altrimenti ce n’è un altro”, perdonami, ma io voglio una relazione seria!”. A quel punto mi sono svegliata e gli ho spiegato che la vera “me” era proprio come voleva lui, solo che quella ragazza era stata sepolta sotto anni di consigli di amiche emancipate, sotto anni di manuali per fare carriera o per farsi desiderare da un uomo negandosi. Ora la relazione sembra rinata, è presto per dirlo, certo, ma ora, grazie al tuo libro, ho riscoperto una nuova me stessa, che, devo ammettere, mi piace molto di più!

 

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53 pensieri su “Manuali d’amore

  1. Adriano

    Se anche solo uno dei manuali in vendita nelle librerie funzionasse veramente, non ne verrebbero più stampati degli altri…
    E il fatto che invece se ne pubblichino a getto continuo è la prova migliore del fatto contrario.

    Così il mercato si auto-alimenta… È forse per questo che i consigli contenuti in questi libri fanno abbastanza regolarmente cilecca? 🙂

    1. vale

      come quelli che ti vendono-a pagamento,naturaliter,-i numeri del lotto….
      ma non è ke ,forse,tra uomini e donne,si dovrebbe ritornare a dirsi,senza timore, cosa ci si aspetta e quel che si cerca senza giri di parole,senza troppi tira e molla,senza eccessivi e svenevoli giochi-ke per un po’ van pure bene-tra innamorati o solo concupiti( spero non si noti la lingua in fantozziana posizione…)dopo un po’ stuccano.
      insomma essere un po’ più quel che si è e non quel che si vorrebbe apparire(pensando ke funzioni meglio.)

      se non altro si perde meno tempo con la persona-eventualmente-sbagliata. e si evitano anche una discreta quantità di fig. di…

  2. Oh no.
    Ce la farò.
    Io ce la farò.
    Riuscirò a resistere a tutti i tentacoli poliposissimi di questo post, io combatterò strenuamente – STRENUAMENTE – contro la tentazione di rispondere a questo post HIC ET NUNC e a ogni singolo commento di ogni singolo commento in codissima ai singoli commenti di questo argomento su cui me n’è successo e me ne succede a ogni starnuto e battito di ciglia hephurniano con ogni uomo con cui sono galantemente andata a cena (un esercito di prodi).
    Io combatterò fino alla luna piena di stanotte e nel mentre di codesto giorno io tacerò.
    E anche se stanotte al mio ritorno non mi fossi ancora trasformata in una vampira, io sino ad allora, se giurassi io immantinente giurerei:
    -ohhhhh taaaaaceròò.
    Me ne starò bellina bellina a fare il mio dovere ogni singola ora di questo santo nuovo giorno e non clikkerò giammai in questa pagina.

    Manuali d’amore/donne che strategicamente si negano/ la s-i-n-g-l-t-u-d-i-n-e / il sorriso scappato che schianta/ lui che ti raccompagna a casa e deve spegnere il motore mentre ti dice almeno ‘sei bellissima’ (vero o non vero, ovvio) – o è certo che sia un uomo finito -: no, non posso. Non è un manuale da bancarella di piccola fiammiferaia che potrei scriverci, ma qualsiasi cosa sarà, se proprio dev’essere non sarà adesso, io resisterò, io ce la farò, comparirò davanti a Dio un giorno e mi sarà chiesto conto del numero dei commenti nel sottomesso blog: Gli dirò che quel mattino, all’argomento “UOMINI E DONNE CHE MUOIONO D’AMORE FINGENDOSI FURBISSIMAMENTE DISTRATTI E CONCENTRATI ALTROVE ” io ho resistito fino a sera. Il Suo sopracciglio appena appena sollevato mi persuaderà che sono stata perdonata. Ma non avrò il tempo di sospirare nemmeno ‘FIUUUUUUU’, che mi rimanderà sulla Terra ordinando di scompisciare tutti dalle risate, raccontandone una o due, e senza un filo di palla.

    Nel dubbio io mo rimando.
    Si, si: rimando.
    L’ho già detto che ce la farò?

    1. vale

      auguri in anticipo(non so se sono computerizzato nei proxx.giorni)
      e poche ciucche sabato.
      vale

  3. Quello che non si trova mai, o quasi, in questi preliminari di famiglie cristiane, è la experientia coeundi, la quale, invece, io, credo, essere importantissima prima venga compiuto il passo matrimoniale perpetuo. Che poi dopo uno/a non si abbia trovare davanti a delle situazioni non dico solo spiacevoli, ma, di più, trissemente irreparabili. Avendo io avuto uno zio che amando la sua fidanzata e sposatala si è trovato poi a non potersi congiungere con lei per problemi dovuti a vaginismo, terror penis eccetra, e non avendola mai lasciata, ma, volendo dei figli , gli ebbe da un’altra donna (un vecchio sistema di procreazione assistita). E tutto questo andò bene considerato il carattero dello zio e della zia che si sottomisero docilmente a questo impegno preso tra loro, ma non tutti farebbero uguale.

    1. giuliana z.

      non vorrei dire cavolate,( e Scriteriato sarebbe più utile di me), ma nell’impossibilità e non volontà di congiungimento carnale, il matrimonio non è valido!

      1. Io ho portato un caso limite, ma ci sono i casi di tutti i giorni, la eiaculazione precoce (che per i cattolici, in verità, andrebbe benissimo) la accidia coeundi (di uno o dell’altro) il micropene
        la microvagina la vergogna di copulare e mille altre diavolerie che si scoprono solo con l’esperienza. Il diavolo ci vuole sempre mettere la coda, si diceva!!!

        1. E poi, scusa, io ti ho detto che il mio zio era buono e non avrebbe mai lasciato la moglie sola, nullità o non nullità.
          Questo della nullità è una tipico esempio di capziosità cattolica. Nullum erit si ad coitum non pervenerunt!!!

          1. giuliana z.

            ma io non metto assolutamente in dubbio che tuo zio fosse buonissimo, certo che lo era se ha tenuto con sè sua moglie pur non avendola come sposa, ma io credo che il matrimonio non può essere un contratto di mutuo soccorso. Questo vale in linea generale. Poi le motivazioni di tuo zio saranno state certamente anche altre, di affetto, di stima…. Ma nel matrimonio è imprescindibile la comunione dei corpi, oltre che delle anime.

            1. “e mille altre diavolerie che si scoprono solo con l’esperienza” (sesso secondo Alvise)

              ….E’ per quello ALVISUZZOMIOADORATO che dovremmo – ogni singola donna/ ragazza/ bambina/ e freudiana nenonata dovrebbe – copulare con tutti gli uomini della terra e almeno 1000 volte al dì e prima e dopo e durante i pasti e poi ricominciare daccapo senza un filo di stanchezza e rigorosamente senza neccesità alcuna di sposarsi prima /durante/poi/ mai.
              Bisognare fare allenamento, allenamento, allenamento.
              Se no il sesso che ginnastica è?

              Oh, questi cattolici che dimenticano di preventivare quanto il sesso sia del tutto alla stregua d’una spulciata di narici che lascia il tempo/ il seme / lo sbadiglio/ il forum che trova.

              FARSI I CONTI su come il partner sarà mai a letto, preventivando se ne valga la pena o meno – prendergli le misure, ditemelo adesso perchè no – a mo’ di salto con l’asta: è stuprarci sottopelle di qualsiasi delle sorprese che ne verranno.
              Ma è il MIO patner,perdindirindina.
              Nessuno può metter bocca sul MIO patner. Nemmeno io.
              E’ sacro, il suo corpo, quel suo donarmelo, come diamine mi si dona mi si dona.
              Ma solo perchè ci amiamo.

              Poi la ginnastica io la fo in palestra.
              E non necessariamente sposata.
              ( A me questa storia di scevrare il sesso dal suo IMMENSO POTERE FUSIONALE E PULLULANTE DI VITA mi infervora il neurone. Ma non è che ve ne chieda perdono, se poi due voltine all’anno sfurio. Ecco. Poi, Alvise mio, te devi cominciare a suonare il flauto con le principesse, i topini massificati girano sempre a vuoto – echenoiachebarbachenoia.

            2. Questo è il sesso per me,
              io non voglio sapere altro – prima – che amore.

              http://www.youtube.com/watch?v=FHrEKpZolTs&feature=related

              La nostra notte, la nostra prima notte sarà una sorpresa.
              Intensissimamente buffa o intensissimamente perfettamente appassionata senza pieghe.
              Il mio uomo non patirà mai ansie da prestazione.
              Perchè il sesso tra due che s’amano e che per sempre se lo sono promesso ha in sè tutto l’amoroso tenero turgido effervescente scibile necessario.
              Senza bisogno di prove e provini.
              Amarsi, magari nel silenzio assoluto, e parere invece di giacere nel sacro di mille cattedrali nel palmo schiuso della sua mano tesa alla mia.
              No, non ci vogliono provini per questo.
              Uno se le sente, le cattedrali dentro, ma solo se ama davvero.

              http://www.youtube.com/watch?v=IRNTbgBsnJg&feature=related

              (Oh, Cyrano…si…vedo il tuo video solo ora. Cyrano: si)

  4. David

    E’ curioso come uomini e donne ce la mettano tutta per nascondersi i loro difetti, finendo per nascondersi anche i reciproci pregi.
    Spengiamo la televisione, chiudiamo i libri, accettiamo inviti e teniamoci i pantaloni al loro posto, almeno per un po’ (quest’ultima piacerà ai più, immagino).
    Io credo che funzioni. Ha sempre funzionato…

    Ciao a tutti.

      1. Velenia

        Sono profondamente d’accordo con te,Daniela,niente è più bello della sorpresa.
        Ti auguro di vivere con il principe che arriverà (ne sono certa) una prima notte bella e commovente come quella che ho vissuto io.Nessuna disavventura,ma un’Avventura che dura da 16 anni e che è sempre più bella,sempre più grande,nei nostri corpi che invecchiano,nella lieta fatica dei nostri giorni,nella passione per il nostro Destino e per quello dei nostri figli.
        Di tutto quello che siamo sono pieni i nostri abbracci,di tutto il nostro “per sempre”,niente per meno di questo.

  5. E più mi guardo attorno,più mi accorgo che c’è sempre, in ogni essere umano, qualcosa di nobile, di eroico e di ammirevole. Nella madre che lavora e cura la casa e i suoi figli, nell’uomo che fa bene il suo mestiere per pochi soldi, nella guardia giurata che passa la notte al freddo. Ma soprattutto nell’adattarci al continuo cambiare del mondo che modifica il nostro ambiente sociale, con nuovi costumi, nuovi valori, nuove leggi. E spesso non ci serve più l’esperienza che abbiamo accumulato, non possiamo più contare sugli amici di un tempo. Per questo dobbiamo sempre ritrovare il filo nascosto della nostra vocazione, della nostra missione, della nostra dignità, ricominciando daccapo come fosse il primo giorno.
    Da Massimo D’Azeglio “I miei ricordi”

  6. “Da una settimana Alberoni ha traslocato e , da lunedì scorso, sdottoreggia sulla prima pagina de “Il Giornale”. A beneficio di chi si fosse perso le puntate precedenti ha esordito affermando che “i due amanti costituiscono un universo separato in cui trovano le radici profonde di se stessi”. E’ vero che spesso ripetere un concetto lo rafforza, ma qui siamo all’eterno ritorno. Del banale.”

    1. Velenia

      @Alvise,per una volta sono d’accordo con te,la fiera delle banalità.ma che vuol dire un universo separato?Che si guardano col canocchiale?

  7. FRATE LEONE

    Io credo che il “modus vivendi e cogitandi” americano si sia infilato nella nostra mentalità italica, nella quale il matrimonio resterebbe ancora un evento tutto sommato legato alla Chiesa Cattolica e al vestito bianco, ad un fondo di purezza seppure relegato all’ambito del sogno, dell’inconscio.
    Agli americani invece interessa lo spettacolo ed al tempo stesso la massima concretezza, l’esagerazione, il meravigliare a tutti i costi, cioè alla fine un gran darsi da fare .
    Il fare è sempre e solo razionale, pura razionalità. Con questo non voglio dire che razionale è sbagliato, ma pura e semplice razionalità certamente si. Non è possibile cercare l’uomo o la donna della vita come al supermercato. Perchè loro fanno così e da qui nascono tutti i manualetti o le istruzioni per l’uso.
    Il punto dolente è che noi siamo inondati di film e filmetti americani pieni di tanta buona volontà, di scaltrezze varie e ridicole amenità, per cui anche la nostra società, sempre più lontana da una sana e seria spiritualità, si sta trasformando ed adattando.
    I film americani sono devastanti nella loro irritante ovvietà. A me spesso fanno sorridere, ma evidentemente alla massa della gente cui non interessa affatto la profondità delle cose, andare a fondo, rischiare, piacciono, forse perché risvegliano quella parte di noi rimasta ferma all’adolescenza, al tuffo al cuore, ai sentimentalismi. Il fatto poi che ci sia il divorzio ha facilitato la superficialità con la quale si affrontano certe scelte, il che dimostra che comunque resta, nonostante quello che si dice, la ricerca costante di un partner con cui condividere, ma si tratta purtroppo della ricerca di un partner ideale, idealizzato, che va pertanto fatta in modo super oculato, della persona cioè che fa veramente scattare la scintilla, quella che somma le caratteristiche che noi cerchiamo, quella che ci fa sognare, che ci sorprende continuamente, e soprattutto che ci faccia ridere… Ma da quando in qua un uomo o una donna per sposarsi devono diventare dei clown ?
    Non ci si può sposare solo a livello razionale, andare al supermercato per risolvere il problema in questo caso non basta, non può bastare. In questo mercato dell’infelicità, in cui ci hanno fatto credere che tutto si compra, l’unione misteriosa di un uomo e una donna non si può comprare né inventare.
    Quello che fa di un matrimonio qualcosa di unico e irripetibile è legato all’amore, che riguarda l’entrare in relazione con l’altro non avendo mai la certezza assoluta che è la persona giusta per noi, ma che in realtà è la persona che abbiamo incontrato non necessariamente a causa di una ricerca spasmodica perché c’eravamo autoconvinti di avere assolutamente bisogno di avere qualcuno che ci coccolasse , adulasse e adorasse, ma che ci si è fatta prossima nel corso della nostra esistenza e che ha cominciato a condividerla con noi. Conoscersi lentamente approfondendo, prefigurando, presumendo, aspettando, immaginando, va a cozzare con la velocità , con la necessità del colpo di fulmine che appartiene alla mentalità americana ; conoscersi slowly non vuol dire andare subito a letto per verificare la compatibilità, altra specialità puramente yankee che ritiene giusto e necessario sempre e comunque “provare per credere”, con il loro ” fare sesso” così mortificante e degradante, altro aspetto del “fare” a tutti costi.
    E’ disumano far passare tutto attraverso la spiegazione, il senso accettabile, la motivazione valida. L’amore è spesso incomprensibile perché va oltre noi, ci supera e per questo è capace di salvezza per le nostre piccole vite. Salvezza da noi stessi e dalle nostre elucubrazioni mentali, spesso frutto di legami familiari malati, che ci hanno dato una sorta di imprinting attraverso il quale valutiamo e giudichiamo.
    Solo andare a fondo nella propria vita la salva, solo fare chiarezza le dà senso .
    Solo rendersi finalmente conto di essere dei malati che hanno bisogno del medico tutti i santi giorni ci può fare piccoli e ridimensionare quella superbia che ci obbliga a guardarci e riguardarci costantemente allo specchio ;. solo credere di aver bisogno di aiuto, che la nostra presunta autosufficienza non ci porterà mai da nessuna parte può permetterci di spostarci un po’ per accettare di far entrare nel vetro dello specchio la presenza di un altro, che è o può diventare parte integrante della nostra vita.
    Poter accogliere in sé un altro da sé non come un prototipo del meglio che c’è in giro, non come un trofeo da mostrare trionfanti quale risultato della nostra bravura, ma come la chiave mancante capace di aprire quelle porte della nostra storia che senza la sua presenza rimarrebbero inesorabilmente chiuse.
    Di cui abbiamo bisogno per entrare nella vita, quella vera.

  8. Maxwell

    ………..Questa situazione di dannazione (il peccato originale) cessa solo nel caso del grande amore dove invece nessuno può volere il dominio sull’altro ma solo la sua libertà e la sua felicità, così come l’altro le vuole per lui. Questo amore costituisce l’uscita dal mondo del dominio e della violenza. I due amanti costituiscono allora un universo separato in cui trovano le radici profonde di se stessi e la sicurezza di fronte alle minacce del mondo esterno

    È la bolla, la sfera incantata della loro intimità, della loro unicità, il luogo della loro verità, della loro fedeltà, della loro felicità. Il luogo in cui si danno tutto ciò che desiderano. Ma, al suo interno, essi devono restare personalità distinte, libere, con propri gusti, proprie esperienze di vita, in modo da avere tante cose da raccontare all’amato. ………………..

    IL DISCORSO COMPLETO E’ MOLTO MENO BANALE.
    Datemi un’enciclica ed un paio di forbici e vi scomunico anche il Papa.

        1. Maxwell

          @ Velenia

          la mia era solamente una risposta ad Alvise.
          Lui ha sempre voglia di provocare tutti, in particolare LGT e grozino, però stavolta è stato disonesto intellettualmente prendendo una frase.

          Poi ormai sai come la penso io………… 🙂

  9. Alberto Conti

    “ho riscoperto una nuova me stessa, che, devo ammettere, mi piace molto di più!”

    In questa frase si riassume come l’esperienza si impone da solo senza alcun bisogno di discorsi e/o manuali.

    Il grandissimo pregio che ha Costanza, ed il suo libro, è che parte dall’esperienza (o “dal basso” come dice).

    Leggendo questo messaggio mi è tornato subito in mente l’episodio che Costanza ha raccontato a Milano (cito a memoria per gli assenti, si accettano correzioni): “una mia collega mi ha detto che non condivide le mie idee e che non leggerà mai il mio libro, però su 3 piani di uffici ha notato che sono l’unica che sorride sempre”.

    Sui discorsi ci si può azzuffare per ore (ad esempio estrapolando una frase …) ma di fronte all’esperienza uno può solo riconoscerla, e una volta riconosciuta può censurarla nel pregiudizio come la collega di Costanza (“non condivido le tue idee e non leggero mai il tuo libro”) o può seguirla: nel primo caso l’insoddisfazione aumenterà perchè pur avendo notato una possibilità l’avrai rifiutata.

  10. Erika

    Secondo me la simpatica trentenne che è passata dai manuali di auto aiuto per trovare Mr. Right al libro di Costanza rischia di fare un po’di confusione.
    Il libro di Costanza, che io ho molto apprezzato, non credo vada inteso come uno di questi manualetti americani, non serve a trovarsi il fidanzato.
    Sono semmai riflessioni sul modo di vivere l’amore, che è ben diverso e ben più importante.
    Per trovarsi il fidanzato, il principio base che cerco di diffondere tra le amiche single è il seguente: NON ANDATE A PESCA DI TONNI IN UN LAGHETTO DI TOTANI.
    Vale a dire: se dopo i 35 anni continui ad andare in discoteca e lì conosci un simpatico aitante quarantenne discotecaro con macchina sportiva, non venire poi a lamentarti da me che il poveretto è immaturo e superficiale…:-)

  11. perfectioconversationis

    Sono sempre stata una col cuore tenero e la testa dura (oppure: una che ragiona da uomo e sente da donna, come ha detto una volta mio marito), ma la mia storia è stata senza manuale.
    Ero senza Dio e con troppa me stessa, avevo visto quest’uomo esattamente tre volte. Ci eravamo scritti qualche mail che andava un po’ sul personale (ricordo che parlavamo di fiabe). Abitavamo in due città diverse, avevamo fedi diverse.
    Il giorno che ci siamo baciati, fidanzati, promessi per la prima volta c’era già tutto: il matrimonio, i figli. Abbiamo parlato dei figli. E, non detta, c’era anche la conversione.
    Senza manuale, solo perché ci siamo riconosciuti, perché non abbiamo avuto paura di ammettere chi eravamo, cosa sentivamo. Abbiamo parlato anche della fatica nel rimanere fedeli ai propri impegni, cioè a sé stessi: sì il primo giorno, quello dell’incanto.
    So bene che il brivido iniziale è spesso destinato a trasformarsi in qualcosa di molto più “domestico”, ma oltre l’incanto a me sembra che ci fosse da subito una mano che ci ha fatto vedere l’uno nel fondo dell’altro. Non tutti i giorni è facile ricordare quel che abbiamo visto, alcuni giorni siamo stanchi, arrabbiati, distratti, ma io ancora non lo dimentico e, se lo dimenticassi, ci sarebbero i figli, la vita, quel che siamo diventati, a fare da memento.

    1. Una storia come quasi tutte, non ce n’è mica tante di altre possibilità, ci si ncontra si fa i figli poi crescono fanno i figli poi crescono…….che altro c’è? QUanto ci si ama e quello che ci si dice tra noi nessuno lo sa e nessuno lo deve sapere!!!

      1. perfectioconversationis

        In effetti, le possibilità si riducono a un paio:

        ci si ama, si fanno i figli, si crescono

        oppure

        ci si ama, poi ci si detesta, ci si fanno i dispetti, si tradisce l’altro e sé stessi, ci si dimentica

        Sono due dall’inizio del mondo e per sempre, niente di nuovo, se non il fatto che questa volta tocca a noi.

          1. Maxwell

            appena ho letto mi è scappato immediatamente un urlo interno ” IMPOSSIBILE”
            e una serie lunga come il codice iban di insulti.

            Devo tornare dai miei fraticelli carmelitani scalzi……

  12. Pinna

    Scusate lo so che non centra niente ma mi piacerebbe un bel post di Costanza sul film TOMBOY che sta per uscire nelle sale. Ciao

  13. Ma sicuro che l’amore non è prove e provini e misure e contromisure eccetra, dicevo solo che di solito non se ne parla mai ANCHE di questo aspetto osceno corporeo, sembra quasi che i cattolici non ce l’abbiano una vita completa prematrimoniale, ma essi vivano uno stato di incubazione sospensiva assoluta fino al giorno delle nozze, allora i casi sono due, o ci pigliate per il culo col dire che ci si giace insieme solo da sposati, o invece realmente vi è permesso un periodo di prova anche animale, ma di questo non ne parlate, lo tenete segreto, deve essere tenuto segreto eccetra….

      1. FRATE LEONE

        E’ come dici, Alvise… Allora non capivo nulla e pensavo fosse giusto che tutto andasse così. Poi ne ho pagato care le conseguenze nel matrimonio, soffrendo il rifiuto dell’altro e dovendo intraprendere un difficile cammino di ritorno, che è stato possibile soltanto con la Grazia di Dio.
        D’altronde, il grande santo di Assisi, prima di diventare santo, e’ stato quello che è stato… spero ci sia ancora tempo anche per me….

          1. paulbratter

            @Alvise
            se vuoi tratto male te: trovo insopportabile il tuo atteggiamento da cane da guardia dei commenti, mi rendo conto che imperversi dalla mattina alla sera ma questo non credo ti dia nessun diritto di dare voti o patenti.
            Io ho detto a FRATE LEONE che non mi piacevano i suoi sermoni e il suo atteggiamento superiore (“che tristezza”) verso chi era così superficiale da parlare di calcio, lui non mi pare si sia lamentato più di tanto, e probabilmente (e giustamente) non gliene frega niente di quello che penso io.
            E poi vorrei capire perchè invece ti senti autorizzato a trattare male tu, ogni volta ti si presenta l’occasione, Laura Gotti Tedeschi. Forse perchè non ti si fila, forse perchè è giovane, o forse perchè ti sei creato il tuo bravo pregiudizio stereotipato e classista? (si può essere anche classisti al contrario sai)

        1. Maxwell

          @ FRATE LEONE

          Ho sempre immaginato che la prima volta che non avessi fatto il copia-incolla ma ti fossi lasciato andare …avresti fatto il botto!!!!
          Benvenuto.
          Ti voglio (cristianamente) bene.

  14. @ Mio adorato Avise

    Mannaggia la pupazza, mannaggia.
    Devo scendere e pure oggi non ho cansio di poter leggere e scrivere – almeno ad ora.
    Provo a condensare tutta questa impotenza di non poter al momento dirti, o Alvise mio ( non lo devi dare MAI per scontato, intanto, quanto io sia NIENT’AFFATTO IMMUNE al fascino che eserciti sulla mia delicata personcina e no che non me lo devi chiedere il perchè te la appunti sul petto e adesso, questa frasetta qua tra denudate parentesi ):
    Alvise, non era la vergine, che ti scriveva.
    Circa tutto quel mio stupido sciorinarti la mia idea di sesso, ecco, nossignore che non è una vergine, quella che spero stasera possa avere qualche minuto per raccontarti che tentar di diventar cristiano è stato ed è per me un cammino nella continua tensione del tentar di prendere sempre maggiore consapevolezza di essere un po’ meno di ateo di ieri.
    Tutto un retrodiscorso verso il vero divenire se stessi – a mio parere – ricapitolato nella presa di coscienza della propria autentica identità: essere figli.
    Tutto qua.

    Ero una cubista – anche.
    Vergine per un casotto di tempo, e per scelta meticolosissima dell’homo delle mie grinfie.
    Poi è successo altro( te e parlerò? – te ne parlerò).
    Mo scappo da Colui che mi sedusse. Fatemi annà, devo far in tempo a pregare almeno una corona prima di ricevere il Re in queste mie oscene labbra. O finisce che durante la Messa mi distraggo a pensare a questo e a quest’altro.
    Il Rosario, il Rosario, sciorinarci tutto dentro, tutto dentro, svuotarsi e farsi morbido con quell’assurda pretesa che solo un figlio può ardire di ardere schiudendo le labbra a uccellino:
    essere reso felice, sfamato, sempre e nonostante tutto.
    Diamine. Decisamente nonostante tutto.

    (Segue cavolata stravecchia della neofita al tempo appena sedotta)
    A stanotte. E si spera.

  15. Vi lascio qualche giorno perché oberato dal lavoro (in azienda e a casa) e guarda quanti begli spunti che avete postato in questo strano e pur utile blog. Grazie a tutti e a Costanza che con il suo libro mi ha sorridere riflettendo o se volete riflettere sorridendo.
    A presto!
    Vi quoto tutti, con simpatia

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