La tragica triade del male – dolore, colpa, morte – vista dall’Alto… della croce

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di Robert Cheaib

Nessuno ha potuto strappare la vita di Gesù, perché egli l’aveva già deposta. Gesù ha dato senso a quello che ha vissuto e patito esorcizzando il male e la morte con l’amore fino alla fine. La vita «deposta» con le vesti e il dono del corpo e del sangue hanno annientato la volontà di male contro Gesù. Gli uomini, di fatto, non sono più colpevoli, perché è Gesù che ha consegnato se stesso per loro.
L’unico che detiene la possibilità di giudizio dice a tutti gli uomini quello che disse alla donna colta in adulterio: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più» (Gv 8,11).
Balthasar evidenzia la doppia dinamica di consegna che Dio effettua. Il Padre consegna il Figlio per amore dell’uomo (cf. Rm 8,32). Non lo consegna agli uomini, ma per loro. Il Figlio a sua volta consegna se stesso al Padre: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23,46). Ogni altra consegna è terza e quindi superflua. Ogni tradimento è reso innocuo, è perdonato, perché l’Amore si è già donato! Continua a leggere “La tragica triade del male – dolore, colpa, morte – vista dall’Alto… della croce”

Vivere come se Dio non esistesse, alla presenza di Dio. Una lettera aperta a Umberto Veronesi (Seconda Parte)

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di Robert Cheaib    theologhia

Caro Professore,

Come promesso, rieccomi a parlare del secondo punto, quello in cui ci regala un’istantanea del suo mondo da medico, portandoci precisamente in sala operatoria dove racconta dell’affidamento commovente che il paziente fa della sua vita nelle sue mani. Al riguardo scrive: «E tu, chirurgo, non puoi pensare che un angelo custode guidi la tua mano quando incidi e inizi l’operazione, quando in pochi istanti devo decidere cosa fare, quando asportare, come fermare un’emorragia». Continua a leggere “Vivere come se Dio non esistesse, alla presenza di Dio. Una lettera aperta a Umberto Veronesi (Seconda Parte)”