Il video della catechesi di Suor Fulvia Sieni del Secondo Capitolo del Monastero Wi-Fi del 20 ottobre 2019, a San Paolo fuori le mura a Roma.
Continua a leggere “SUOR FULVIA SIENI – La Parola che matura #monasteroWiFi”
Il video della catechesi di Suor Fulvia Sieni del Secondo Capitolo del Monastero Wi-Fi del 20 ottobre 2019, a San Paolo fuori le mura a Roma.
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di Costanza Miriano
Fermare il frullatore in cui vivo e mettere ogni giorno in fila le cose, dare lo spazio e il tempo a Dio, a mio marito, ai nostri figli, smettere di rincorrere le urgenze e prendermi la parte migliore, dare le energie e le risorse – affettive, economiche e via dicendo – a ciò che conta davvero. Credo che la mia emergenza spirituale sia il discernimento: giudicare le cose che mi succedono, le mie emozioni e i sentimenti, giudicare a cosa accordare il mio tempo e le forze, a cosa togliere risorse. Ognuno ha la sua fatica ed emergenza spirituale se vive seriamente, cioè facendo un lavoro su di sé, stando presente a quello che vive, con gli occhi interiori bene aperti, senza cedere troppo spesso all’addormentamento (tanto lavoro per l’industria dell’intrattenimento). Però è un combattimento spirituale, e servono le armi (cioè, voglio dire, anche con le armi non è affatto detta che si vinca, ma disarmati si perde proprio facile facile).
Continua a leggere “Monastero wi-fi del 19 ottobre, ultima chiamata! #monasteroWiFi”
di Costanza Miriano
La cosa bella è che io non sto nella pelle all’idea di ascoltare le catechesi del 19 ottobre. L’altra notte in sogno ero in una specie di paradiso con un sacco di amici wi-fi e tutti quei sacerdoti che ci saranno al Capitolo, solo che avevo cucinato il daino con le mele per duemila persone, ma mi si era bruciato (sono leggermente sotto pressione per i preparativi…).
La cosa brutta è che quando finalmente arriverà il grande giorno, e potrò finalmente ascoltare, dormirò, talmente tanta sarà la stanchezza accumulata (comunque registreremo tutto, e avremo anche la diretta grazie ad Aleteia).
Continua a leggere “LA PAROLA DI DIO, il tema del #MonasteroWiFi del 19 ottobre”
Siccome le suore di clausura non spostano il monastero a Rimini ma rimangono sempre lì, a presidiare le nostre città di cui sono il cuore pulsante, anche lunedì prossimo 1 luglio per l’ultima volta prima della pausa estiva, ci vediamo per la lectio, l’adorazione e la compieta e per darci i compiti per le vacanze, al monastero dei santi Quattro Coronati. Alle 20 per chi vuole c’è un momento per fare due chiacchiere, scambiarsi la bombola di ossigeno o consigli sui deodoranti (chi può porti una tartina o una bibita), alle 20.30 si comincia. Dopo la riflessione di suor Fulvia, la lectio sarà tenuta da padre Nicola Commisso, poi adorazione e compieta. Alle 22 tutti a casa (o dal cocomeraio).
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Per iniziare la quaresima in comunione, ecco le registrazioni delle catechesi di Suor Fulvia e don Pierangelo, del 4 marzo ai Santi Quattro. Quelli che seguono invece sono i miei appunti presi mentre parlava Suor Fulvia.
Ricordiamo che oggi è giorno di digiuno per tutti quelli che hanno compiuto 21 anni, se in buona salute e non incinta. Ricordiamo che, anche se liquida non frangunt (le cose liquide non rompono il digiuno), come mi ha detto don Alessio una volta, non vale frullare la salsiccia, e neanche far sciogliere lentissimamente i pocket coffee in bocca fino a che non sia più necessario masticarli. Insomma, non è una grande idea inventare trucchetti per fregare Dio, perché il digiuno non è certo un favore che noi facciamo a lui. È piuttosto uno strumento fondamentale per il combattimento spirituale, un urlo da samurai in guerra.
E poi la cosa belle è che finisce; Gesù dopo quaranta giorni e quaranta notti ebbe fame, io invece a mezzanotte del primo giorno scuoio il cinghiale.
di Costanza Miriano
Oggi una persona mi ha detto “guarda che un’esperienza come il monastero wi-fi non è affatto nuova”. “Me lo auguro proprio!” – ho risposto. È semplicemente la via che la Chiesa propone da circa duemila anni, minuto più, minuto meno. Ascolto della Parola, preghiera, eucaristia…. Niente di speciale. Ma qualcosa che cambia la vita, radicalmente.
Se preghiamo o non preghiamo, cambia tutto. E se preghiamo da soli o preghiamo insieme, cambia tutto ancora una volta, perché la preghiera è sempre da fratelli, non è mai solo per noi, infatti il Padre nostro è nostro, non mio, come ha ricordato due giorni fa il Papa (anche se ogni tanto a me mi rode – licenza poetica – perché vorrei sentirmi meglio degli altri, e non figlia dello stesso padre, il che è precisamente il motivo per cui prego: imparare ad amare Dio e i fratelli).
Grazie a Lucia Massolo, che ha pazientemente trascritto la strepitosa catechesi fatta il 19 gennaio a San Giovanni da Suor Fulvia Sieni sul monachesimo dei laici, possiamo mettere a disposizione di tutti questo compendio di sapienza e bellezza. Ascoltarla, guardandole gli occhi brillare, è stato davvero bello, ma rileggerla lo è forse anche di più, perché c’è davvero tanto, tanto qui dentro, e vale la pena tornarci su, con calma. Fermarsi a metà frase, tornare indietro, ripartire.
di Costanza Miriano
E’ stata una giornata di grazia esagerata, un pezzetto di paradiso per le 2000 persone (oltre 1900 sedie, più gente in piedi qua e là) che sono riuscite a venire a Roma, e che hanno avuto il privilegio di essere accolte nella chiesa che è capo e madre di tutte le chiese dell’urbe e del mondo – mica bruscolini – cioè l’Arcibasilica Papale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano, come ci ha ricordato don Fabio.
di Costanza Miriano
Il mondo contemporaneo complotta per farci dimenticare di Dio, per distrarci, intrattenerci, dare il nome sbagliato alla nostra sofferenza, o meglio, per farci soffrire inutilmente. Per convincerci che Dio è irrilevante, e comunque, se c’è, non è Padre; che il tempo che passiamo con lui è perso, non un guadagno, non l’unica via alla felicità. Per il mondo è inconcepibile credere che è la preghiera la forza che cambia le cose, è la più importante delle nostre azioni, perché, come dice papa Francesco, la preghiera o cambia le situazioni, o cambia il nostro cuore in modo che noi agiamo per cambiare. Ecco, c’è un popolo che si fida di queste parole, che non ascolta la voce del mondo, e continua a cercare Dio, nonostante le miserie, i peccati e le fragilità, nelle pieghe delle giornate, tentando caparbiamente di rimanere attaccato al Signore facendo tutto il resto, desiderando di conservare un cuore unitario, consegnato a Lui qualunque cosa si faccia.