di Costanza Miriano
E’ stata una giornata di grazia esagerata, un pezzetto di paradiso per le 2000 persone (oltre 1900 sedie, più gente in piedi qua e là) che sono riuscite a venire a Roma, e che hanno avuto il privilegio di essere accolte nella chiesa che è capo e madre di tutte le chiese dell’urbe e del mondo – mica bruscolini – cioè l’Arcibasilica Papale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano, come ci ha ricordato don Fabio.
Adesso mi viene da ridere a ripensare come è nata questa avventura, in un bar sul lungomare di Viareggio, tra cinque amiche – mogli e mamme – che desideravano un momento di spiritualità da condividere tutte insieme (poi abbiamo aperto ai maschi), noi che ci incontriamo fugacemente in giro per l’Italia, ma che sappiamo che l’amicizia ha bisogno anche della carne, noi che nel quotidiano dei nostri chiostri familiari riusciamo a tenere i contatti fra di noi quasi solo in wi-fi, cioè con una fedeltà senza fili. Pensavamo a qualche decina di amiche, ed eravamo certe che sarebbe bastata una parrocchia qualsiasi. Ma se lavori per il Signore, ho imparato, il Signore lavora per te. E così ha sfondato porte e portoni, ha vinto critiche, resistenze e sospetti, ci ha spianato le strade, le autostrade. Il segreto è che qui nessuno ha voluto fare il protagonista. Le amiche, capeggiate dalla condottiera Monica, hanno fatto un lavoro ciclopico, ma senza apparire, i sacerdoti si sono messi al nostro servizio, con umiltà, perché hanno capito bene che non era per nessuna di noi, ma per Lui. Tutti quelli a cui abbiamo chiesto ci hanno aiutato, le amiche caterpillar hanno fatto un lavoro mostruoso, e nell’ombra, Aleteia ha fatto la diretta, grazie al sacrificio di Paola Belletti e Rocco Spiezio. Sui grazie potrei soffermarmi varie ore, ma per farla breve ringrazio il padrone di casa, Papa Francesco, e, diciamo, l’inquilino, cioè Sua Eminenza il Cardinal Angelo De Donatis, che ha creduto in questa avventura, fidandosi del nostro cuore desideroso solo di avvicinare a Cristo noi e gli amici; infine grazie a don Pierangelo Pedretti, il nostro cavaliere!
Quello che è successo è stato commovente. E’ ovvio che c’è la mano di quell’intrallazzona della Madonna, che scioglie tutti i nodi, nel silenzio. Nel momento in cui tutte le strade sembravano sbarrate, siamo andate a San Giovanni a pregare, e come faceva madre Teresa, abbiamo lanciato una medaglia miracolosa, che ha fatto una rovesciata con triplo carpiato in aria, ha curvato a destra, si è capovolta, ed è finita nell’unico fiore che stava sotto la madonna di Czestochowa. A parte che quasi ce la facevamo sotto dalle risate, piegate in due sulla panca, non pensavamo mai che avrebbe esagerato così tanto, lasciandoci entrare nella sede della cattedra papale. Cioè, eravamo andate a san Giovanni perché eravamo in zona, e mi sono ricordata che c’era quell’icona amata da san Giovanni Paolo II, non certo per chiederle la Basilica.
Un’altra cosa che ho imparato, è che Dio provvede a te se tu non vuoi fare da solo. Il punto fermo che mi sembrava inderogabile era che non si chiedesse un solo euro alle persone, perché già dovevano affrontare il viaggio. Non volevamo aprire il conto postepay che poi abbiamo aperto e che, lo promettiamo, rimarrà vuoto, a zero, quando avremo coperto tutte le spese. E più dicevamo che non volevamo soldi, più arrivavano. Allora abbiamo pensato di usarli per pagare i viaggi (gente che arriva a fine mese per un pelo ha pagato tre viaggi) a persone per le quali il costo del biglietto era un po’ troppo. Ora, i cestini a fine incontro erano pieni, e pagate le spese rimanenti (un’offerta alla basilica, alle baby sitter, il costo delle sedie etc), il resto andrà ai poveri. Tutto verrà rendicontato al centesimo, e sono certa che tutto sia andato così bene perché abbiamo lasciato fare a lui.
Il senso di questa giornata era solo pregare insieme, e distribuire agli amici un buon alimento per la vita spirituale, per aiutarci, tutti, a ricordare che quella è la cosa più seria della nostra vita, e che non si fa con gli avanzi di tempo e di energie. Servono il nostro sì, l’intelligenza al massimo grado, e la volontà, anche se poi non è una questione di bravura. Il cristiano non è quello bravo, ma quello che sa di non esserlo, a causa del peccato originale, e del male. A noi è chiesto solo di dire sì. Di decidere a chi appartiene il nostro cuore. Bisogna custodire il cuore, ogni giorno fare un lavoro di trincea. Mendicare a Cristo un cuore nuovo, ed è questo il senso della preghiera che abbiamo messo in fondo alla messa. Ma le parole ognuno trova le sue. L’importante è mendicare. Con un cuore nuovo io rispondo diversamente alla domanda : a chi voglio piacere, io? Divento capace di deludere gli altri, di stare davanti alla realtà con un giudizio chiaro.
Poi c’è il fatto che tutti abbiamo bisogno di una compagnia, di una appartenenza, prima di tutto per quella che il Papa chiama evangelizzazione per inseguimento. Vedi della gente davvero felice, e ti chiedi: che droga assuma. (Io vado a messa). La compagnia poi serve perché ci si corregge a vicenda, ci si sostiene, consiglia, accompagna. Insomma, si fa quello che fanno gli amici, ma con una direzione, un obiettivo. Quelle che mio marito chiama chiacchiere, per me sono lavoro, è una riunione del consiglio di amministrazione della mia anima. Infine la compagnia è necessaria perché si prega gli uni per gli altri (e quando si dice “prego per te” poi bisogna farlo sul serio). Anche in questa avventura abbiamo toccato con mano la potenza incredibile della preghiera e del digiuno.
Questo incontro dunque serve ad aiutarci a ritornare alla nostra realtà con più amore – la realtà è il chiostro di noi monaci laici, ci ha ricordato suor Fulvia – e a farlo sempre con amore verso la Chiesa, nostra madre. E se la crisi della Chiesa, almeno secondo me, è una crisi di preghiera, crediamo che venire a pregare qui nella madre e capo di tutte le chiese del mondo sia un segno di appartenenza e amore totale a un corpo che si regge su duemila anni di tradizione: noi quindi non stiamo inventando niente, né mai lo faremo.
Abbiamo ascoltato delle catechesi spettacolari, che potrete riascoltare a questi link:
padre Maurizio Botta (qui i primi 3 minuti)
l’audio dell’omelia di don Fabio Rosini – (QUI per scaricare il file audio).
Abbiamo scelto di non registrare i momenti di preghiera vera e propria, cioè la messa e il rosario, e infine l’adorazione guidata da don Pierangelo Pedretti, il vero problem solver di questa avventura, colui che nel silenzio l’ha resa possibile, e come dico sempre io, un santo al cubo.
Don Pierangelo ha parlato praticamente dal paradiso, incoraggiandoci a pensare al giorno della nostra morte come al più bello della vita, quello in cui incontreremo Dio, quando Gesù e sua Madre verranno a prenderci. Mi dispiace perché ero così assorta nella preghiera e grata, che non ricordo niente, e non ho preso appunti!
Invece sono riuscita a segnare qualche passaggio dell’omelia di don Fabio Rosini, e poiché tanti la stanno chiedendo, vi lascio con le sue parole.
Questo incontro oggi è importante e provvidenziale, questo è il cuore della faccenda, la cosa più urgente oggi. E’ fondamentale aiutare le persone a vivere la vita spirituale, e questa forse è una dolorosa lacuna dei preti. Ma cos’è la vita spirituale? È il contatto del tuo spirito con lo Spirito Santo. Partiamo dalla parola di oggi, anche se ce ne sarebbero molte altre da dire.
Noi siamo fatti di tre parti: il corpo, la psiche, e normalmente la gente si ferma qui. Ma ce ne è un’altra, una parte più profonda, che è lo pneuma, lo spirito, e devi saper accogliere questa parte di te. Ma è lo spirito con la s maiuscola o minuscola? Tutte e due.
La vita spirituale non ha regole, ma ritmi. Se ti metti delle regole è frustrante, perché non ci arrivi mai. E’ invece importante avere un ritmo (cioè puoi dire anche il vespri sul fuso di Kuala Lumpur, ma intanto li hai detti ndr).
La parola di Dio entra nel punto di divisione tra anima (psiche) e spirito, cioè discerne. Entra nelle giunture e le midolla, cioè nei punti più nascosti di noi. Nel punto più profondo di te devi distinguere due livelli. Tu sei tu, e pure no. Cioè devi distinguere tra l’io e l’ego, che è il prodotto di tutti i casini che abbiamo combinato. Non confondere te stesso con quel groviglio, con quella metereopatia, con la tua educazione, con le tecniche di sopravvivenza che negli anni hai sviluppato. Anzi, la salute mentale è proprio la disintonia con quello che provi. C’è un posto in fondo al cuore in cui Dio ti dice la verità, e tu la sai, come dice Chiara Corbella.
Il monaco è uno che ha cominciato a liberarsi del suo ego. Sennò vai sempre per uno, come si dice a Roma quando ti serve solo un numero per fare tombola, cioè ti manca sempre un pezzo per essere felice. Guardata come è fatta questa chiesa (in origine era diversa, poi è stata spostata perché ci stesse il monastero wi-fi!!!). Ci sono i 12 apostoli, ci sono 12 porte, quando entri per la messa sei nella Gerusalemme celeste, qui (e in ogni messa!) noi il santo lo cantiamo con tutti i santi, san Pio, san Francesco, san Benedetto, san Paolo. A me spetta stare in un corpo solo con Gesù Cristo, infatti me lo magno (scusate il romano ma era troppo bello ndr). A te spetta, nonostante tutti i casini che fai, le cose che rompi e che ti scordi, nonostante tutto, perché dentro di te c’è un progetto meraviglioso. Tu sei la perla preziosa per cui Gesù ha venduto il campo. Gesù dice a te. “tu sei mio figlio, mia figlia prediletta, senza di te non si può fare. Tu mi piaci moltissimo, sennò non ti avrei creato!” Tu ti puoi sbagliare, ma io no, dice Dio!
Matteo oltre a essere un pubblicano, che riscuoteva le tasse, ci faceva pure la cresta, san Camillo de Lellis è venuto a Roma con una malattia venerea, che non si prende andando al monastero wi fi, per cui lo rifiutavano pure i monasteri, san Francesco era uno che non aveva voglia di far niente. Ma lo sa Gesù chi siamo noi. Noi non ci saremmo mai accordati questo ruolo che lui ci ha dato. Dentro tutti noi abbiamo un fariseo che ci dice “ma a quest’ora tu preghi? Tu a messa? Ma vai all’immondezzaio!” A Gesù invece va bene pure ‘sto disgraziato, perché tutti viviamo solo per grazia questo rapporto.
Sei nella chiesa che è madre e capo di tutte le chiese, TU SEI IL CORPO DI CRISTO, TU SEI LA CHIESA.
Insomma, torniamo tutti a casa con una certezza: senza di te non si può fare.
Parole stupende, grazie grazie grazie ancora!
GRAZIE ^______^
Grazie a tutti: a Costanza che ci prende per mano, come quando si usciva da piccole con amiche e per tutti i religiosi che con le loro parole ci hanno indicato la strada per essere felici.
Ieri è stata una bellissima giornata. Io cercavo questo.
Si posso rispondere così al “Il tuo volto cercavo Signore.
Ieri l’ho visto!
Lia
Io c’ero….. Beati Noi!!!
Mentre leggo la tua lunga mail di oggi che mi riempie di gioia , sto ascoltando da radiomaria la musica presentata dalla brava Emma che oggi ci dona G. Verdi. Sta andando in onda il coro della Scala col “va pensiero” che a me fa l’effetto di commuovermi per una gran nostalgia della Terra natal. Un po’ la musica, un po’ la giornata di ieri che io ho vissuta da casa, e che tu mi andavi in parte descrivendo,
…Descrivendo, mi sono commossa alle lacrime!
Sento che ciò che ho provato fa parte di una esperienza unica, forse, chissà, è il frutto della mia partecipazione al Monastero Wi Fi?!
Affettuosamente GRAZIE
Anche io c’ero!!! Grazie anche io ho sentito di essere in famiglia ed il sostegno e la consapevolezza che esistono altri che sentono quello che sento io.
Ed ho continuato a scoprire ed avere la conferma che quando vado a cercare….ottengo sempre una risposta!
E sono ripartita carica….grazie a Lui che per mezzo tuo ci ha chiamati!!! A presto
Grazie! É stata una giornata speciale, un momento di verità che spalanca il cuore e rilancia nel quotidiano. Oggi sono ancora più certa di ciò che il mio cuore desidera, dentro a tutti i miei limiti….
Sì, cercavamo il Tuo volto Signore, e Tu ieri ce l’hai mostrato. A noi ora spetta continuare a riconoscerlo nella cella profonda del nostro cuore e nel volto e nel cuore del nostro prossimo, da quello più vicino a quello più lontano. Che la Madonna ci aiuti ad essere monaci fedeli e costanti, capaci di vivere nella affollata clausura della nostra realtà, con cuore indiviso, sempre in tensione verso Lui che ci ama di un amore infinito
Una giornata splendida! ci avete avvicinato al Signore! grazie grazie
Difficile trovare le parole per descrivere la pace e la serenità che ho provato ieri!
Avrei voluto che tanta Grazia non finisse mai!! Grazie… infinitamente grazie!
P.S. A quando il bis?
Grazie immensamente, da lontano abbiamo seguito e scoprire che don Fabio ha pure celebrato, ci ha resi ancora più felici, in Brianza eravamo rimasti alle notizie ospedaliere! Grazie per questo dono, Grazie! Raffaella e Ciro
Ho – avrei- bisogno di pregare. Della “compagnia” e del tempo. Del silenzio.
Preghiamo anche per chi desidera , e non può.
Signore, come Tu vuoi, io posso.
Amen!
Grazie: è la parola giusta, grazie ricevute, grazie agli organizzatori,… sono venuta a Roma col cuore e la testa leggera di chi spera di approfittare per fare anche un po’ la turista e andare finalmente a vedere la “vocazione di Matteo” di Caravaggio alla Chiesa di San Luigi. Poi mi sono resa conto durante la messa che la lettura del giorno, guarda caso, era proprio quella lì, la chiamata di Matteo,. E nell’omelia il sacerdote ha parlato proprio di quei reietti, disgraziati, inutili , malati dentro e/o fuori che si stenta a credere che abbiano qualcosa di buono o utile ma che invece Lui conosce, ama, chiama. Come Matteo che era un esattore delle tasse, come dire un mafioso corrotto responsabile di un ufficio di equitalia (pardon: agenziaentrateruscossione), o un commercialista che fa la cresta sulle tasse dei clienti …. eppure. Così mi è tornato in mente il quadro di Caravaggio: Gesù passando indica un uomo, ma non è quello con la barba che a sua volta sembra indicare se stesso pensando “chi, io?!”, ma quell’altro con la testa bassa che conta i soldi e quindi nemmeno lo vede Gesù. E allora capisci che l’uomo con la barba siamo noi farisei che indicando Matteo chiamato proprio lui pensiamo “ma chi, lui?!” Ma siamo anche Matteo, in quel momento li che Caravaggio ha immortalato nel dipinto, non alziamo (ancora) lo sguardo verso quell’uomo che – scegliendoci fra tanti – ci ama e ci chiama e non lo alziamo perché siamo nelle nostre faccende affaccendati. Ps: si, sono miracolosamente riuscita poi anche a trovare il tempo di andare a vedere l’affresco dal vivo e lo consiglio a tutti, anche a chi non è commercialista come me e che quindi si sente un po’ chiamata in causa… grazie Monastero wi-fi!
Gent.ma Sig.ra Paola,
dispiace leggere certe affermazioni scritte in modo molto approssimativo e rancoroso.
I commercialisti normalmente non fanno “nessuna cresta sulle tasse dei clienti……”.
ps. l’opera del Caravaggio ” la vocazione di san Matteo” è molto bella.
Cordialità
Nessun rancore, sono un dottore commercialista anche io e come la stragrande maggioranza dei miei colleghi non faccio ovviamente la cresta sulle tasse dei clienti ne’ intendevo sminuire nel mio post in alcun modo la categoria a cui io stessa appartengo, evidentemente. Mi spiace che abbia frainteso l’oggetto del mio commento. Mi porto avanti col lavoro e mi scuso preventivamente anche con eventuali funzionari dell’agenzia entrate-riscossione che si siano risentiti di una possibile associazione con soggetti corrotti e infine, che non guasta, mi scuso anche con i mafiosi che dovessero sentirsi urtati per essere stati ncautamete citati in un blog di fedeli cattolici. Il dipinto di Caravaggio, per fortuna. resta molto bello nonostante i miei commenti, speriamo che l’autore nell’aldila’ non si sia risentito pure lui….
Peraltro la “attualizzazione” della figura “professionale” di Matteo è decisamente centrata.
Potremmo anche parlare anche di un tal Zaccheo… 😉
@Paola
ti ringrazio, il senso del tuo commento mi è parso, invece, assai chiaro, e molto acuto.
Siamo tutti affaccendati con le cose, e il rischio di non accorgersi della Voce che ci chiama è grande, così come quello di rimanere attaccati al sacchetto delle monete :-).
un caro saluto.
Gentile collega i commenti scritti hanno un peso e rimangono.
Ai posteri l’ardua sentenza.
Cordialità
Anch’io devo ringraziare Dio e tutti voi che avete reso possibile questa meraviglia! Io sono uscita dalla Basilica che mi sembrava di essere stata fuori dal pianeta, non appartenevo più al mondo! Grazie di cuore!
Carissima!!!!!!!!Avrei voluto esserci ma vi ho pensato tutto il giorno:) Siete meravigliose per aver organizzato un’impresa del genere…vi ammiro tanto (anche se so che non accetterete alcuna gloria, in pieno stile Costanza!!). E se una cosa del genere venisse da noi al nord…e poi giu’ al sud…e poi anche un pò dappertutto?:D Eddai…:D
L’ha ribloggato su Felicemente Stanchi.
è disponibile l’audio dell’omelia di don Fabio Rosini
https://www.dropbox.com/s/pbrd111jla7v8ca/Monastero%20wi-fi%20don%20Fabio%20Rosini%20%2819%20gennaio%202019%20%29.m4a?dl=0
Grazie Costanza e grazie a tutti coloro che hanno contribuito a questa splendida giornata piena di momenti intensi che arrivano al cuore. Vivendo questa preghiera in comunità ho pensato quanto vera fosse la parola ” Signore da chi andremo ? Tu solo hai parole di vita eterna” .
Grazie per aver condiviso ancora, cosi nonostante il febbrone ho potuto esserci anche lo. Che il Signore vi benedica
Ringrazio Monica la bionda per avermi aiutato a buttare il cuore oltre l’ostacolo! Sono venuta sola da Reggio Emilia lasciando a casa il marito con i quattro figli ( grazie anche a lui soprattutto per la cucina pulita al ritorno!)
Un abbraccio wi-fi
Cara, ieri non sono potuta venire ma mi sto guardando le catechesi in streaming. Io seguo i 5 passi da un paio di anni e venerdi sono andata a sentire p. Botta, ma non sono riuscita proprio a “bissare”, per motivi familiari. Sono venute però 3 persone del nostro gruppo di preghiera: Lilia, Sabrina e Carla tutte da Roma. Da 3 anni abbiamo un gruppo di preghiera e condivisione su whatsapp, per donne impegnate ma credenti (ci sono persone anche di fuori Roma, Emanuela da Riccione, Valentina da Avellino, Angela medico a Trento, Dianora da Bergamo) c’è chi è semplicemente mamma o nonna, io sono madre di 3 figli psicologo clinico, Carla è una biologa madre di 2 figli, Lilia ha un’agenzia di comunicazione etica tutta al femminile che collabora con tanti enti religiosi madre di 2 figli, c’è Dianora che è una professoressa che collabora col Miur per il progetto “Impara digitale” all educazione all’uso della tecnologia tra i giovani, Livia che fa la fisioterapista madre di 2 figli, Regina che viene dal Brasile e pulisce gli uffici, Luisa che vive alle porte di Roma e ha un figlio ammalato, Rosella e Chiara due nonne… insomma siamo donne unite dall amore, di età tra i 30 e i 60 anni, che non hanno tempo di essere in chiesa insieme nello stesso momento.
Ed è Maria che ci ha ispirate a fare questo gruppo, un giorno in cui doveva partire la novena all Immacolata, ho iniziato a chiedere a tutte queste donne mie conoscenti o mie amiche se volevano pregare la novena con me, novena che avrei postato ogni giorno. Poi abbiamo iniziato a vederci per una messa, e molte si sono conosciute di persona. Siamo 18. Eravamo nate in 40, poi molte si sono sentite forzate a pregare e a pensare da credenti e sono uscite. Ma ora sul nostro gruppo imperversa lo streaming di ieri, e chi ci è stato è tornata piena piena di Spirito, gioia e senso di unità che ha condiviso sul gruppo whatsapp. Stiamo condividendo la giornata di ieri a tanti.
Grazie!!!
Cara Costanza lode a Dio per te e tutte voi che vi siete messe al nostro servizio. L,influenza ha stroncato tutta la mia grande famiglia, impedendomi così di venire a Roma, tuttavia, riascolto in continuazione le registrazioni postate . Le abbiamo riascoltate con il mio sposo, e ci siamo ritrovati nella diversità di genere , riuniti dentro queste,”dolci mure monastiche”. Il profumo di una vita in tensione verso il Cielo si è espanso fra le mura della nostra casa, ora respiriamo aria fresca di Paradiso in terra. ….battuta dai nostri piedi. Con riconoscenza e promessa sincera di preghiera,Marta ,Giampietro da Verona
Ringraziamo il Signore per questa giornata di fratellanza, di catechesi e di preghiera. Che Dio ti benedica, cara Costanza!
Una giornata straordinaria, Grazie di cuore a tutti!
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Giornata meravigliosa, una felice ispirazione!
Ma qualcuno ha fotografato la faccia di Guido?
Costanza io intendevo una foto quando gli hai detto :Caro sai …… siam a più di 100″
Cari tutti, mi sarebbe piaciuto partecipare, ma la distanza da Roma e gli obblighi della vita me lo hanno impedito.. sono contento di vedere che siete tutti baciati da grazie su grazie, miracoli e porte che si aprono grazie alla preghiera, io evidentemente tutto questo non lo merito visto che più prego e vado a messa e più calci in bocca ricevo.. chiedo aiuto e ricevo pietre.. a me basterebbe una domenica senza gli ululati senza fine di mia madre, povera creatura malata di Alzheimer, magari non essere solo come un cane a 51 anni, ma mi rendo sempre più conto che evidentemente siano tutti figli dello stesso Dio ma ci sono figli e figliastri.. forse anche nella preghiera bisogna essere raccomandati..
@Alessandro, comprendo la sofferenza, ma tra figli e figliastri il più delle volte (oserei dire sempre) i figli sono proprio quelli a cui il Padre chiede di assomigliare al Suo Figlio Unigenito a cui certo non fu risparmiato il patire.
Così come per la preghiera, che più che di raccomandazioni, come per Gesù Cristo, che pure ci ha insegnato il Padre Nostro, ha bisogno di divenire quella del Figlio: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà».
Ciò non significa che ci resti sempre e solo il patire, ma c’è un tempo per ogni cosa e il tempo delle consolazioni è della ritrovata gioia certamente verrà.
Ciao Alessandro,
se ti consola anche io, che pur sono riuscito a partecipare, non mi sono sentito “baciato da grazie su grazie”.
Ho vissuto, e sto vivendo ancora, situazioni difficili … quando si è nella sofferenza, ci si sente abbandonati e si pensa sempre che agli altri tutto vada bene.
Questo però non mi fa dimenticare che il figlio di Dio ci ha chiamato “amici” … e non mi fa perdere la speranza … del resto, come non sottoscrivere le parole di Pietro … “Signore, da chi andremo, tu hai parole di vita eterna”.
Stasera pregherò per te.
Riguardo all’incontro, vorrei ringraziare davvero tutti quelli che hanno organizzato e dato testimonianza, Costanza in primis, di quanto esista la Provvidenza.
Per terminare e fare un commento che sia in linea con quanto preconizzato da Costanza, direi … bello!
Non dire così ti prego! Se guardi la tua mamma con gli occhi del cuore scoprirai lo sguardo con il quale lei ti ha sempre guardato da quando sei nato! A me è successo! E vorrei anche dirti c the ho provato che q u andò ci si sente soli bistrattato arrabbiati spesso ci capita perché nel nostro cuore è entrato il male. Andare da Lui riceverlo parlargli rimette in carreggiata!!!
Vi ho seguito in modalità WI FI, non potendo essere presente fisicamente.
Grazie a Costanza e alle sue grandi amiche……….
Roberta
Grazie di questa bella condivisione che nutre lo Spirito. Buona giornata.
Se può essere utile, io ho la registrazione integrale della catechesi di Padre Maurizio.
Sulla giornata, direi che è andata bene. Unica nota stonata, il freddo pazzesco della Basilica, quasi da scappare. La prossima volta si fa d’estate!
Salve a tutti. Sottoscrivo tutto quello che di positivo e bello è stato raccontato qui sopra e altrove. Vorrei soltanto fare qualche considerazione
1) mentre la catechesi di Suor Fulvia (a quanto mi ha raccontato mia moglie) era incentrata sul nostro essere “monaci” nel mondo moderno, quella di padre Botta aveva un target molto più preciso e diverso. Ho come avuto l’impressione che il tema scelto per gli uomini presupponesse che gli stessi avessero più strada da fare, prima di arrivare al livello di spiritualità delle donne. Sicuramente uomini e donne hanno spiritualità diverse ma una catechesi sul “monachesimo” laicale maschile sarebbe stata più attinente alla giornata e sarebbe stata più inclusiva (ho sentito molti commenti di uomini che si sono sentiti esclusi dal tema di padre Maurizio)
2) ho trovato la catechesi di padre Emidio molto difficile da seguire, molto lunga. Bene aver postato il video
3) fondamentale ora capire come possiamo andare avanti.
Grazie
Cara Costanza,
io e mia moglie vorremmo ringraziarvi per quanto è stato fatto e per il dono che abbiamo avuto da parte di Dio per mezzo vostro. Una giornata indimenticabile, ci siamo ritrovati fra gente sconosciuta ma che sentivamo vicinissima a noi spiritualmente. Ci siamo sentiti accolti a abbiamo provato una sensazione di pace che non provavamo da molto tempo. Grazie ancora.
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Stupefacente ! Lo stupore è proprio il sentimento determinante di questa giornata ,proprio come quello espresso dal volto di Matteo nel quadro di Caravaggio quando indica se stesso pensando : Proprio io ?Lui chiama proprio a me? Possibile? Ma lui ha alzato lo sguardo dal suo peccato e incontrato quello di Gesù.La sua figura quasi si nasconde lasciando che sia preponderante la figura di Pietro ,e oggi anche noi ,cercando il volto di Cristo lo incontriamo nella esperienza della Chiesa ..
E la chiesa siamo noi,sei tu …Quanta gratitudine !
Note stonate? (ma che ci aiutano a crescere..tutto concorre al bene per coloro che lo amano!)
– quando in chiesa ho sentito il paragone droga-felicità è stato come un pugno nello stomaco..vi prego ,la droga dà la morte non la gioia,e Dio non puoi paragonarlo al pusher…so che è per scherzo,ma non lasciamoci contaminare dai luoghi comuni di questo mondo.. non facciamo apologia delle…sostanze mortali affiancandole a Colui che dà la vita..!!!
– La catechesi di Padre Emidio..ma dove voleva andare a parare? Una serie di consigli senza un nesso..forse non si era preparato ? Ma si percepiva che è certamente un gigante nel confessionale.
Avrei voluto rimanere lì anche nella pausa pranzo ma proprio non ce la facevo più dal freddo..approvo la primavera per il prossimo appuntamento.
Grazie
Laura
il resoconto di Paola Belletti
https://it.aleteia.org/2019/01/21/cronaca-monastero-wifi-aleteia-diretta/
Grazie grazie sono felice. ..È voi siete unici..
Quante cose belle fa Dio..Non ci sono parole…
Grazie di cuore.
In questi giorni ho lasciato sedimentare nel cuore le parole, le emozioni e le riflessioni che la giornata di sabato mi hanno suscitato. Fino all’ultimo eravamo in dubbio se partire o no (salute, figli, stanchezze varie…), la voglia era tanta e avevo chiesto al Signore di farmi capire se era bene per noi venire a Roma: venerdì 18 mio marito mi ha detto “però non c’è nulla che ce lo impedisca veramente…”, così davanti a noi si sono spianate tutte le strade, tutti i pezzi sono andati a posto, almeno provvisoriamente, e ci siamo ritrovati in Laterano.
Il Signore, come sempre, ha trovato il modo perfetto per parlarci, le parole che abbiamo sentito ci hanno aiutato a leggere meglio e più in profondità il momento che stiamo vivendo e la nostra fede e ci hanno restituito alla nostra realtà, al nostro chiostro (che illuminazione la catechesi di Suor Fulvia, grandissima!) con una nuova cura, una nuova pace, una nuova consapevolezza.
Una particolare gioia ho provato nel fare adorazione: era un sacco di tempo che non facevo adorazione e ne sono stata così rinfrancata!
“Tu sei il Corpo di Cristo”.
Siamo tornati a casa così felici e rinforzati!
Grazie davvero!