Un accorato appello dai sacerdoti del Nicaragua

Abbiamo ricevuto questo accorato appello dei sacerdoti nicaraguensi. Fa accuse molto gravi e precise, che purtroppo non possiamo verificare di persona, ma conosciamo chi conosce bene quella realtà e conferma che è in atto una persecuzione gravissima contro la Chiesa cattolica e i suoi figli, non solo il clero. Anche il Papa ne ha parlato nell’Angelus, e siamo certi che molto più, nel silenzio, la diplomazia stia lavorando. 
Da fratelli col cuore gonfio di dolore  non possiamo che far sentire la nostra vicinanza “ai santi che sono in Nicaragua”, come direbbe san Paolo. Forza, siamo con voi! Ci uniamo a voi nella preghiera insistente. 

PRONUNCIAMENTO DEL CLERO DELLA DIOCESI DI ESTELI’

“[…] sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati”. (Ebrei 12,11)

Sig.ri ministri del Governo di Nicaragua:

Cosa volete? Cosa state facendo? Per quindici giorni avete tenuto illegalmente prigionieri il Vescovo di Matagalpa e Amministratore Apostolico della nostra Diocesi di Estelí, diversi sacerdoti e vari laici.

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“Il primato di Dio e la purezza della nostra vita, quando crollano quelli, con il tempo vengono giù anche gli altri”

Sono onoratissima di ricevere e pubblicare in esclusiva il testo integrale del discorso con cui Flora Gualdani ha accolto il premio Cultura cattolica. Leggetelo tutto, magari un po’ per volta, e arrivate alla fine, perché in fondo trovate delle perle, come questa:

In conclusione, se dovessi riassumere il nostro compito nella società, direi così: davanti alla diffusa malattia delle “3S” cioè soldi, sesso e successo, cerchiamo di rispondere con la terapia delle “3P”, cioè povertà, purezza, piccolezza. Con dosi sempre abbondanti di preghiera. E’ una ricetta che porta frutto e dà futuro. Ve lo assicuro.
Mi permetto di dire che certe sofferenze della società derivano da una profonda crisi della Chiesa. Mi pare che siano stati decapitati il primo e sesto comandamento: il primato di Dio e la purezza della nostra vita. Quando crollano quelli, con il tempo vengono giù anche gli altri. Ma tutto parte da un problema di fede. Quando si ha paura ad annunciare verità impopolari, alla radice c’è un calo della nostra fede.

Ecco il testo integrale:

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La salvezza ci interessa, eccome!

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di Costanza Miriano

Grazie a Dio non sono teologa, per cui non ci provo neanche a pesare col bilancino le parole che sono state dette dalle due parti in Svezia. Siccome sono cattolica, mi fido del Papa, e finché non cambia il Catechismo dormo come un bimbo svezzato in braccio a mia madre, la Chiesa. Una. Santa. Cattolica. Apostolica. Se cambia il Catechismo, avvisatemi (citofonate ore pasti).

Ma dire che non mi preoccupo, anzi mi fido delle scelte pastorali del Papa, non significa dire che non mi interessa ogni singolo iota del patrimonio che mi è stato tramandato. Non mi riconosco pertanto nell’incredibile articolo uscito sul Corriere della Sera a firma di Lucetta Scaraffia:

“oggi molti dei profondi dissensi che hanno causato la scissione della Chiesa non hanno più ragion d’essere: il problema della salvezza non assilla più nessuno”.

Io non so quali cattolici frequenti Lucetta, ma quelli che conosco io della salvezza si preoccupano eccome.

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Il regno della giustizia e dell’amore, una pericolosa chimera

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di San PIO X 

[…] Ma sono ancor più strane, nello stesso tempo spaventose e rattristante, l’audacia e la leggerezza di spirito di uomini che si dicono cattolici, che sognano di rifare la società in simili condizioni e di stabilire sulla terra, al di sopra della Chiesa cattolica, il regno della giustizia e dell’amore, con operai venuti da ogni parte, di tutte le religioni oppure senza religione, con o senza credenze, purché dimentichino quanto li divide, le loro convinzioni religiose e filosofiche, e mettano in comune quanto li unisce, un generosi idealismo e forze morali prese dove possono.

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Solo la Chiesa è davvero cattolica

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di Costanza Miriano

Una delle cose più belle della vacanza, insieme al brivido di andare in giro senza smalto, al privilegio di poter puntare la sveglia cattolica, come la chiama il mio amico Pippo (ci si alza «quando Dio vuole»), alla bellezza di stare con le persone a cui si vuole bene, è andare a Messa in posti lontani, a volte sconosciuti, a volte estranei, e sentirsi lo stesso a casa, o comunque in un luogo amico, dove si sa di cosa si stia parlando, dove si è amici della stessa Persona, dove si è parte dello stesso corpo. Continua a leggere “Solo la Chiesa è davvero cattolica”

Ma il bersaglio è un altro

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di Costanza Miriano   (da un commento per globalist.it)

Tutta la faccenda spagnola mi metterebbe una grande allegria – pubblicità gratuita, vendite che volano, corrispondenti stranieri che mi pregano di concedere loro qualche minuto, come se contassi qualcosa – se non fosse che il vero obiettivo di tutta la polemica è la Chiesa cattolica spagnola, in questo caso nella persona dell’arcivescovo di Granada, il grande Javier Martìnez, editore della versione spagnola del mio libro. Le parole Martinez e sottomissione nella stessa frase non sono tollerate dalle femministe spagnole, che ce l’hanno con lui in modo furente e inspiegabile. O meglio, spiegabile solo alla luce di una battaglia politica che vede la Spagna anticlericale in modo irragionevole, battaglia che non voglio commentare non conoscendola abbastanza.

Noi siamo di tutti

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di Emanuele Fant 

1. Mentre mangiamo suona il citofono. Qui nella cumunità di fratel Ettore siamo inflessibili riguardo agli orari: all’una e un quarto non si disturba, perchè anche se siamo sessanta poveri sciancati, siamo una famiglia, e questa è una casa. La voce di una ragazza agitata mi impietosisce: “La prego, ho letto che non è l’ora giusta, ma io devo entrare in chiesa, devo entrare…” Va bene il regolamento, ma come posso io oppormi a una tale sete di Dio? E se poi interrompo una conversione, che pene mi aspettano? Continua a leggere “Noi siamo di tutti”

Il ministro dell’essere supremo

da IL FOGLIO.it

Danton non avrebbe saputo dirlo meglio.“Non si potrà mai costruire un paese libero con la religione cattolica”. A parlare così non è un rivoluzionario del comitato di salute pubblica, ma l’odierno ministro dell’Istruzione di Parigi, Vincent Peillon. Le ardite dichiarazioni sono contenute in un video che da giorni circola su Internet, in cui Peillon presenta il nuovo libro “La Rivoluzione francese non è ancora terminata”. Dice Peillon che “non si può fare una rivoluzione unicamente in senso materiale, bisogna farla nello spirito. Adesso abbiamo fatto la rivoluzione essenzialmente politica, ma non quella morale e spirituale. Quindi abbiamo lasciato la morale e la spiritualità alla chiesa cattolica. Dobbiamo sostituirla”. Allora “bisogna inventare una religione repubblicana” e “questa nuova religione è la laicità”. Continua a leggere “Il ministro dell’essere supremo”

La grande meretrice

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Articolo tratto dall’Osservatore Romano

Dieci questioni, intorno a cui un’opinione diffusa e “politicamente corretta” chiama la Chiesa a giudizio davanti al tribunale della storia: la sua infedeltà rispetto alle origini del movimento cristiano, l’imposizione del celibato ecclesiastico, i tribunali dell’Inquisizione, l’arretratezza cattolica rispetto al progressismo evangelico, l’antisemitismo, la sessuofobia, l’anti-scientismo, la svalutazione della donna, il dolorismo. Sette donne, storiche di professione, di diversa estrazione religiosa, si confrontano con questi stereotipi senza pregiudizi, con un linguaggio ampiamente accessibile, mai rinunciando al rigore storico-critico delle affermazioni. Continua a leggere “La grande meretrice”