Cara Benedetta

di Costanza Miriano

Cara Benedetta, la mattina del vostro matrimonio, alle 10, stavo ancora calcolando se avrei fatto in tempo a saltare su un treno, lasciare tutto, chiedere alla tata di venire a casa mia per una dozzina di ore (Guido doveva lavorare), scoprire che aveva da fare con la nipotina, cercarne un’altra, far arrabbiare mio marito, lasciare a tre quarti il cambio di stagione e la battaglia contro i tarli della credenza della cucina, coprire con un telo il chilometro quadrato di pentole abbandonato in salotto per pulire la credenza, mettere il vestito verde da cerimonia (non stirato), tirare fuori i sandali del mio matrimonio, ricoprire sommariamente le unghie dei piedi con uno strato di smalto nuovo sopra quello vecchio e partecipare almeno alla messa, per essere al vostro fianco in questo inizio di un’avventura che è cominciata e non finirà mai. Continua a leggere “Cara Benedetta”

Catechismo, il problema è la fede degli adulti

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di Benedetta Frigerio

Fare catechismo ai bambini? “Sembra che oggi i preti abbiano molto altro di meglio da fare”. E’ così che padre Maurizio Botta, sacerdote della parrocchia di Santa Maria in Valicella a Roma, ha cominciato a novembre la presentazione del suo libro di catechismo “Le domande grandi dei bambini” (ed. Itaca, 127 pagine, 10 euro) a una platea di prelati e catechisti presso l’eremo dei Santi Pietro e Paolo di Bienno. Ma proprio perché il libro è una provocazione innanzitutto alla fede degli adulti, visibilmente colpiti dall’intervento di padre Botta, e siccome dalle domande dei presenti è emerso il bisogno di punti di richiamo innanzitutto a loro, il lavoro proseguirà. Presso l’Eremo di Bienno, i catechisti e i sacerdoti si troveranno a guardare insieme i filmati ideati da Botta e Lonardo visibili sul canale youtube “Catechisti Roma”. In attesa del secondo volume di preparazione alla Cresima (in uscita l’estate prossima) e di un incontro conclusivo con il sacerdote romano.  Continua a leggere “Catechismo, il problema è la fede degli adulti”

Si parla di donne e medici nell’aborto. E il bambino?

di Benedetta Frigerio

Anche se nessuno la guarda, ancora una volta la realtà si impone mostrando l’ipocrisia delle argomentazioni con cui si è rimessa in discussione l’obiezione di coscienza, dopo che l’Europa ha condannato l’Italia perché non garantirebbe un adeguato accesso all’aborto. Al di là del fatto che i numeri del governo dimostrano l’opposto, la sentenza europea parla di violazione in nome del “diritto di salute della donna”. Mentre invece, come ha scritto settimana scorsa su Salon la femminista abortista Camille Paglia, accusando la stessa sinistra di mistificare la realtà nascondendosi dietro a un presunto “attacco alla salute delle donne”, bisognerebbe chiedersi: “Chi è la vera vittima qui?”. Continua a leggere “Si parla di donne e medici nell’aborto. E il bambino?”

Il vero potere di noi donne. Intervista a Costanza Miriano

di Benedetta Frigerio

È vero, il nuovo libro di Costanza Miriano incolla le donne perché descrive, svelandola, la sofferenza come caratteristica innata di ogni “femmina”, ma sopratutto perché cercare di suggerire «come rendere feconda la nostra condizione». Leggendo Quando eravamo femmine (Sonzogno, 174 pagine, 15 euro) non solo si capisce come «quello che ci fa soffrire diventa combustibile per un amore più grande», ma anche quanto sia grandiosa e potente la natura femminile delle donne, se assecondata. Continua a leggere “Il vero potere di noi donne. Intervista a Costanza Miriano”

«Per rialzarci dobbiamo stare in ginocchio a pregare». La lezione del cardinale Sarah

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di Benedetta Frigerio

«Dio o niente è solo un libro per proteggere l’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio. Dio o niente è solo un libro scritto per aiutare l’uomo a tornare a Dio. Dio o niente è un libro scritto per fermare le guerre. Dio o niente è stato scritto pregando». Martedì sera 24 novembre il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, invitato a parlare nella chiesa di Santa Maria in Vallicella di Roma, ha affrontato il tema della crisi economica, antropologica, ecclesiale e del terrorismo islamico, presentando il suo volume pubblicato nel luglio 2015 e già tradotto in 12 lingue. Continua a leggere “«Per rialzarci dobbiamo stare in ginocchio a pregare». La lezione del cardinale Sarah”

«Io, concepita in provetta, combatto per dire quanto è dura nascere così»

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di Benedetta Frigerio

Accorgersi quasi inconsciamente che c’è qualcosa che non va fin da quando si è piccoli e scoprire che non è vero che nascere in laboratorio da una persona diversada quella che ti ha cresciuto è indolore. Arrabbiarsi e poi realizzare che la responsabilità non è solo dei propri genitori, ma di tutto il sistema. Soffrire e poi reagire e cercare di combatterlo. È questa la storia che ha portato Audrey Kermalvezen (nelle foto), avvocato francese di 33 anni, a diventare una delle paladine della lotta contro la fecondazione eterologa e l’anonimato dei cosiddetti “donatori” di gameti. Continua a leggere “«Io, concepita in provetta, combatto per dire quanto è dura nascere così»”

Carissimo don Julian, da figlia del movimento…

gay_marriageLa mia amica-quasi-sorella Benedetta Frigerio mi ha chiesto di pubblicare questa lettera indirizzata a don Julian Carron, dopo averla inviata a lui e ad altri più vicini. L’ho letta e l’ho trovata rispettosa verso il sacerdote, piena di amore da figlia per il padre, piena di passione per la ricerca della Verità. So che pubblicandola innanzitutto alimenterò la convinzione di quelli che mi dicono che mi sono fissata su questo tema, e so anche che mi sto infilando in una questione interna al movimento che non conosco per niente (fino a che non ho cominciato a girare per parlare dei miei libri e conosciuto tante persone di CL, il movimento lo avevo pressoché solo sentito nominare, e da parrocchiana modello base mi stava vagamente simpatico e basta) e che non ho nessun diritto di giudicare. 

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Quel che avrei voluto dire all’incontro a Rimini

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Caro direttore , dopo aver ricevuto tanti messaggi in cui mi si domanda spiegazione della sospensione dell’incontro sulle bugie dell’ideologia gender, organizzato al Meeting di Rimini presso lo stand dei domenicani domenica 23 alle ore 18, chiedo poche righe per rispondere a tutti e lo spazio per pubblicare il mio intervento. Ho saputo della sospensione dell’incontro solo cinque minuti prima di intervenire insieme a padre Giorgio Carbone e Raffaella Frullone. Il giorno seguente ho chiesto spiegazioni ai responsabili e mi è stato risposto che si preferiva non creare polemiche inutili. Grazie, Benedetta Frigerio.

di Benedetta Frigerio   per Tempi.it

La prima bugia dell’ideologia gender è la sua negazione come tale. C’è chi dice che non esiste. Ma la storia documenta altro. All’inizio degli anni Sessanta il movimento femminista associa la liberazione della società con la liberazione sessuale secondo lo schema marxista ma rivisitato. Se per Marx la liberazione dell’uomo e della società sarebbe avvenuta attraverso la lotta fra padrone e operaio tramite lo strumento del capitale, per il femminismo sarebbe avvenuta nello scontro fra i sessi tramite lo strumento del corpo e del linguaggio. Continua a leggere “Quel che avrei voluto dire all’incontro a Rimini”

“Amor, ch’a nullo amato amar perdona”. L’inganno dell’amore omosessuale spiegato da Dante

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di Benedetta Frigerio   Intervista per TEMPI a Anthony Esolen, fra i maggiori traduttori inglesi della Divina Commedia. «Si ama davvero una cosa quando si riconosce la sua natura e il suo fine ultimo»

«“Amor, ch’a nullo amato amar perdona”. È questa la menzogna su cui si fonda la recente sentenza della Corte Suprema americana». Spiegando il verdetto federale che ha fatto dei rapporti omosessuali un diritto costituzionale pari al matrimonio, Anthony Esolen, fra i traduttori inglesi più noti della Divina Commedia di Dante Alighieri e professore di letteratura inglese al Providence College di Rhode Island, non può che tornare «all’inganno antico di cui parla Francesca nel canto V dell’Inferno». Continua a leggere ““Amor, ch’a nullo amato amar perdona”. L’inganno dell’amore omosessuale spiegato da Dante”

Cronaca di un sabato speciale

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di Benedetta Frigerio

«Novità?». «Oh Benny domani a Roma c’è la Madonna sul palco». Io e la Raffa Frullone ci parliamo così, le nostre news preferite, quelle per cui «dobbiamo assolutamente sentirci», sono quelle che riguardano i Piani Alti. I nostri colleghi giornalisti danno in escandescenza se lo spread diminuisce o se Corona viene condannato. Noi invece siamo deformate da un’appartenenza che è più che casa nostra e puntiamo a un’altra Storia. «Raffa, Raffa lo sapevo, è solo con Lei che possiamo vincere. Questo farà infuriare il diavolo». Lei ormai è abituata, ma il vivavoce della mia auto è talmente alto che l’autista della macchina a fianco mi guarda come fossi pazza. E forse non ha tutti i torti. Continua a leggere “Cronaca di un sabato speciale”

Siamo figlie della fecondazione eterologa

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di Benedetta Frigerio   Tempi.it

Dolce e Gabbana? Avevano ragione loro. I bambini devono nascere da un padre e una madre e non in laboratorio, perché «la vita ha un corso naturale e ci sono cose che non dovrebbero essere cambiate». È ciò che pensa Alana Newman, 28 anni, «nata con lo sperma di uno sconosciuto per fare piacere a mia mamma» e «usata come una sorta di strumento per risolvere le sue mancanze».

Newman è una delle tante figlie della fecondazione eterologa e parlando a tempi.it individua una fondamentale differenza rispetto a chi nasce naturalmente: «Io sono stata comprata. Mia mamma fece letteralmente shopping, pagando per me e per mio padre». Newman non si è mai sentita «accolta ma fabbricata. Sono cresciuta pensando che il mio ruolo nel mondo fosse quello di soddisfare i desideri degli altri a discapito dei miei diritti, come ad esempio avere un padre». Continua a leggere “Siamo figlie della fecondazione eterologa”

«Donne, ci hanno fregate con l’aborto. È ora di chiedere molto di più alla società. E agli uomini»

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di Benedetta Frigerio  per Tempi

Quello secondo cui «l’aborto tradisce le donne» non è di per sé un argomento nuovo. A meno che a sostenerlo non sia una femminista e per di più in un commento ospitato dalla Cnn. Erika Bachiochi è un avvocatessa americana che in passato ha sostenuto il “diritto di abortire” e che già sul Journal of Harvard Law & Public Policy aveva motivato il suo cambiamento di opinione illustrando la contraddizione del termine. Nell’articolo per la Cnn l’avvocato torna sulle sue tesi perché rileva un altro contrasto, quello fra le nuove campagne politico-mediatiche in favore dell’aborto e i recenti sondaggi che mostrano come invece un numero crescente di donne negli Stati Uniti guardi ormai con favore alle istanze opposte, ossia ai tentativi in atto in molti stati di arginare una pratica ormai senza limiti in America. Continua a leggere “«Donne, ci hanno fregate con l’aborto. È ora di chiedere molto di più alla società. E agli uomini»”

Se fossimo perfetti non ci converrebbe obbedire

foto di Leonora Giovanazzi
foto di Leonora Giovanazzi

 

di Benedetta Frigerio    per Tempi

Dopo Sposati e sii sottomessa e Sposati e muori per lei, Costanza Miriano è tornata in libreria con un nuovo libro: Obbedire è meglio. Le regole della compagnia dell’agnello (Sonzogno, pp 173, 15 euro). Alla scrittrice e giornalista piacciono i titoli che ribaltano i luoghi comuni. È il caso anche di quest’ultimo volume che, come i precedenti, mostra con prosa scanzonata e profonda che la vera rivoluzione oggi è il cristianesimo. «Sempre più impopolare, perché incompreso», spiega Miriano.

Miriano, lei vive per trasformarsi in agnello, ma questa è una società di lupi. Non ha paura?

Il libro parla della “compagnia dell’agnello”, cioè dell’amicizia cristiana. Per me vivere come Cristo significa vivere al meglio. Si può diventare agnelli solo con qualcuno che lo incarni, che lo segua e che ci faccia vedere che è possibile vivere così. Dio non ci ha consegnato delle regole da applicare da soli. Al contrario, si è fatto parte di me e di te, vive negli uomini che appartengono alla sua Chiesa con cui abbiamo necessità di bere, mangiare, ridere e piangere. È così che passa la paura: io il matrimonio l’ho imparato guardando spose felici che si barcamenano fra figli e lavoro. Dalla bontà di donne che servono docilmente amici, colleghi e parenti. Da donne abbandonate ma fedeli alla famiglia, tanto belle e femminili da fare invidia. Continua a leggere “Se fossimo perfetti non ci converrebbe obbedire”