Ai bambini serve la verità non un certificato bugiardo

di Costanza Miriano

Volevo avvisare il collega che ha scritto del bambino registrato come figlio di due madri a Torino che io capisco l’entusiasmo, ma purtroppo con tutta la benevolenza possibile verso la vicenda non si può, assolutamente non si può scrivere che “due donne lo hanno partorito” all’estero. Mi dispiace, nel caso non sia mai stato in una sala parto glielo dobbiamo svelare noi: è proprio tecnicamente impossibile. Un bambino passa da un canale del parto. Uno solo. Si possono fare violazioni alla natura in laboratorio, come mettere un embrione dall’ovulo di una donna e dallo spermatozoo di un uomo nell’utero di un’altra, per quanto in Italia sia vietato. Ma proprio non si può partorire in due. Questo tanto per stare ai fatti.

Fatta la piccola precisazione tecnica, volevo dire che registrare dei bambini come figli di “due madri” o “due padri” come avvenuto recentemente a Torino e Roma, non è solamente una bugia, perché nessuno ha due madri o due padri, e c’è sempre una terza persona che viene cancellata con un clic, ma nella realtà esiste. Non è solo una violazione della legge, un monstrum amministrativo e un’azione che disprezza la più grande mobilitazione spontanea di piazza degli ultimi anni in Italia. Chi se ne fregherebbe, se fosse davvero per tutelare dei bambini. Se fosse davvero che questi bambini si sentono discriminati, ma un foglietto col timbro li facesse sentire meglio, davvero, sarei anche io per sanare questo dolore anche andando fuori legge. Il dramma è che a questi bambini, a cui è stato scientemente e programmaticamente tolto il rapporto con un genitore per una decisione arbitraria e unilaterale, la sofferenza non la toglierà mai nessuno. Non un atto amministrativo, non un foglietto in cui sta scritto “figlio di due mamme”.

Giustamente il bambino verrà protetto e la sua riservatezza tutelata, ma mi piacerebbe molto sapere come si sentirà a sedici anni, a diciotto, ma anche prima, quando starà costruendo la sua identità maschile e saprà che un uomo, che è biologicamente suo padre, esiste, deve esserci per forza, ma non ha fatto il suo dovere, e che le due donne che lui chiama mamma hanno deciso questo per lui. Sono assolutamente certa che il fatto di avere un timbro del comune non gli toglierà un briciolo di fatica. Anzi. Al contrario. Vorrà sapere che occhi ha quest’uomo, che pensa, cosa gli piace, che squadra tifa, se anche lui ogni tanto non capisce le femmine, e un po’ gli piacciono un po’ non le sopporta.

A Roma in una scuola hanno abolito la festa della mamma per non far sentire discriminato un bambino a cui due maschi hanno tolto la sua, per soddisfare il loro desiderio di paternità. Purtroppo però quel bambino non si sente discriminato perché gli altri festeggiano, ma perché loro ce l’hanno la mamma, e lui no. Il primo passo per guarire dal dolore è dire la verità. A un bambino che soffre di una mancanza bisogna dare l’aiuto necessario a farci i conti, non se ne fa niente delle bugie. Altrimenti gli si toglie il suo grande, indisponibile diritto: quello di essere arrabbiato con la sua storia, quello di avere una storia diversa dagli altri, nella quale c’è stata una frattura del corso naturale degli eventi, una scelta artificiosa che ha interrotto il corso naturale della vita, e che è stata possibile grazie a un intervento di molte persone, di medici e laboratori, e di soldi, tutte cose che alla trasmissione della vita dovrebbero essere estranee.

A questo punto le due parti, quelle favorevoli e quelle contrarie alle famiglie con due adulti dello stesso sesso, cominciano a sfoderare studi clinici di segno opposto, che dimostrano inconfutabilmente come i bambini a) stanno benissimo e sono più sereni che nelle famiglie naturali, perché quello che conta è l’amore b) sviluppano problemi psicologici legati all’identità e al bisogno di conoscere le proprie origini. Ma mentre del fatto che si possa (è possibile, non scontato) crescere equilibrati in famiglie naturali abbiamo fatto esperienza per migliaia di anni, onestà intellettuale vorrebbe che i sostenitori delle magnifiche sorti e progressive delle famiglie con un genitore accompagnato a uno dello stesso sesso ammettessero che il campo di studio di queste vicende è troppo giovane per affermare con certezza che una volta adulti questi bambini riusciranno a fare i conti con la ferita della mancanza.

Voglio cercare di essere onesta intellettualmente: credo che l’essere umano sia un congegno meraviglioso con ottime risorse autoriparative. (Dal mio punto di vista credo anche che sia sempre l’amore di Dio a colmare tutte le lacune della nostra esistenza, ma questo è un altro tema). Penso che gli umani possano trovare il modo di farcela anche in condizioni estreme. Credo però che si possano suturare solo le ferite che riconosciamo. Un certificato bugiardo, che dice a un bambino che ha due madri e nessun padre, cosa che biologicamente NON è la verità, toglie al piccolo anche il diritto a essere arrabbiato con la sua storia, se vorrà esserlo. Gli dice che è tutto normale quello che è successo, quando non lo è.

Sono sicura che i bambini che sono stati da poco registrati con “due madri” o “due padri” saranno amatissimi. Sono stati cercati, sono costati impegno, energie, anche soldi. Sono voluti e saranno seguiti, con attenzione, cura, impegno. Non possiamo sapere, onestamente, come se la caveranno. Ma come tutti i ragazzi dovranno fare a pugni con i loro genitori. Dovranno ribellarsi, odiarli a volte, criticarli e poi farci la pace. Dovranno sapere che è giusto essere arrabbiati per non poter conoscere uno dei genitori. Dovranno sapere che è loro diritto sentirsi diversi, perché lo sono. Allo stesso modo un bambino adottato vuole sapere cosa è successo – conosco ottantenni che ancora si arrovellano per capire che fine abbiano fatto i suoi veri genitori: ma per chi è adottato è diverso. I genitori hanno accolto un bambino che aveva una mancanza, non l’hanno creata artificiosamente. Un certificato che dice loro che è tutto regolare, non solo non risolve niente, ma dicendo che “va tutto bene”, che “è normale e regolare” priva queste persone del diritto di fare i conti con la loro storia. Di essere inquieti, di dire no, non ho due madri. Ho una madre, un’altra persona che mi ama, e un padre che non c’è stato, e sono molto arrabbiato per questo.

 

52 pensieri su “Ai bambini serve la verità non un certificato bugiardo

  1. La Samaritana

    Anche se è una disgrazia, perché condividendo la serrata analisi della realtà di vita dei bimbi in questione, più migliaia di altri, considero che fosse necessario che esponenti politicamente impegnati del M5S si trovassero in condizione di esprimere il loro pensiero sia sulla filosofia di vita di stampo laicista, sia della gestione della legge quando sono loro al potere. Questo perché con il mantra dell’ onestà hanno intortato molte persone, cattolici compresi, che dovrebbero riflettere su quali estensioni etiche e morali implichi essere onesti. La mia impressione, nel tempo, è diventata che con il denaro a cui hanno rinunciato si sono acquistati una credibilità sproporzionata.

  2. L’assurdo è che all’obiezione (banale forse ma siamo sempre a livello delle foglie che sono verdi), che un figlio /a ha bisogno di padre e madre, lor signori/e tirano sempre fuori il discorso degli orfani, come se gli orfani di padre o madre non avessero le loro sofferenze, così queste gaie coppie, fanno orfani questi figli prima a ora che vengano al mondo.

    La differenza poi, sempre per stare alla verità delle cose, non è che il padre/madre di queste omocoppie sia morto, laddove il genitore rimasto in vita, dell’altro ti parla e ti racconta dalle vicende sino ai tratti somatici… No, il padre o la madre in queste omocoppie non è mai esistito, al massimo avrà i connotati di un ovulo o di un po’ di liquido seminale.

    Il padre o la madre dei “figli” di queste omocoppie è stato da loro annientato, eliminato, ontologicaente ucciso.

    È questa è una realtà che nessun certificato potrà ribaltare. Una realtà con cui l’intelligenza di qualunque bambino fattosi adulto, si dovrà confrontare e ne subirà le conseguenze.

    La discriminazione la vivranno nel profondo del loro cuore. Non perché il mondo la farà loro pesare, ma perché chi li ha voluti al mondo ad ogni costo gliel’ha imposta!

    1. Ma certamente, dovesse presentarsi il problema, questi scaltri “genitori”, tanto pratici a driblare, leggi di natura, logica, realtà e normative (si va all’estero a praticare ciò che qui non è concesso per tornare a casa e pretendere la “sanatoria”), troveranno una soluzione.

      Potrebbero sempre affittare un padre o madre “a ore”… Oppure semplicemente mentire. Così il genitore mancante, sarà morto in tragico avvenimento o, infame, avrà abbandonato la prole in tenerissima età.

      Oppss pardon… ai bimbi serve la verità

  3. giuliano

    Ma a mio vedere la questione é principalmente un problema di egoismo fuori controllo. Quando l’egoismo la fa da padrone due ometti o due lesbiche non potranno mai cercare di capire perché non è bene privare un bambino della contemporanea presenza della mamma e del papà.

  4. Finchè i bambini saranno senza un diritto certo ad avere un papà ed una mamma, non se ne verrà mai fuori. Quali sono i diritti di un bambino ? L’ONU e l’UNICEF ne hanno una sfilza di diritti per bambini….. Una casa, possibilmente calda di inverno ? Certo che sì ! 2/3 pasti al giorno ? certo che sì ! Un’istruzione (ovvero saper leggere e scrivere e far di conto ) ? Sì ! Vivere in un ambiente familiare sano e sereno ? Ma certo che sì……insomma, la questione messa così, con parole ed espressioni melliflue, liquide e convenevoli sarà sempre melmosa e impantanata….ma finchè non sarà chiaro che il PRIMO Diritto di un bambino è quello alla VITA e che il secondo è quello ad avere un padre e una madre, non se ne verrà mai fuori.

    Avete letto ? In NIgeria ci sono le “fabbriche dei bambini” dove si vendono bambini abbandonati, orfani, figli di strupri e ci sono anche donne che si vendono l’utero per campare…..il dio denaro la fa padrone anche lì.

  5. fra' Centanni

    Se siamo arrivati a questo punto di aberrazione è perché troppi di noi hanno scambiato il rispetto dovuto a qualunque persona, con il rispetto “dovuto” a qualunque scelta personale. Questo è un errore gigantesco! Le scelte personali non sono affatto necessariamente rispettabili. Due persone dello stesso sesso che scelgono di avere rapporti intimi o, peggio, scelgono di convivere, fanno una scelta sbagliata e quindi non rispettabile. Le “coppie omosessuali” (in realtà asessuali omoerotiche), sono una aberrazione per due diversi ordini di motivi:
    1) Primo perché la “coppia omosessuale” è fallimentare sul piano biologico, anzi è insensata, contro natura. Di conseguenza porta al fallimento anche sul piano esistenziale personale e su quello sociale, in quanto impedisce alle persone di realizzare le proprie legittime aspirazioni di paternità o maternità.
    2) Poi è sbagliata dal punto di vista morale, perché si oppone radicalmente al progetto di Dio.
    Se dunque le “coppie omosessuali” sono una aberrazione, allora noi dobbiamo dire a queste persone che devono vergognarsi del loro comportamento che non solo non merita alcun tipo di riconoscimento da parte dello stato, ma che merita la riprovazione e la condanna morale (ma anche quella giudiziaria, se vivessimo in un mondo onesto) di tutte le persone oneste e timorate di Dio.

    Ecco perché oggi succede che un giornalista possa scrivere zozzerie del tipo “due donne lo hanno partorito” all’estero; perché noi cattolici, da troppo tempo ormai, abbiamo paura a dire alle “coppie omosessuali”. vergognatevi!

  6. Francesco

    Sul fatto che saranno amati certamente non concordo. La natura ha le sue leggi. Secondo me saranno comunque privi dell’amore spontaneo e istintivo proprio dei genitori.

    1. Concordo e non concordo : io non mi sono mai sentito amato da mia madre e mai compreso dai miei genitori. Con questo non voglio insinuare nulla…ma sia chiaro che solo chi ha incontrato Dio, ovvero un Tu, un TU di Amore immenso e misterioso, può comprendere davvero cosa sia l’amore umano e quindi l’amore tra un uomo e una donna uniti nel Sacramento del Matrimonio.

      Chi si sposa in Chiesa (perdonatemi l’espressione) per tradizione o per folklore o perchè “è bello a vedere” ha già messo in pericolo la sua propria vita, quella del futuro coniuge e quella dei possibili figli a venire. Il Sacramento è valido, ma il Matrimonio nasce già pericolante.

      Chi non ama il Signore, che è Santo e Perfetto ed è sommamente degno e meritevole d’amore, come potrà mai amare una creatura debole e imperfetta ? Solo se ami Dio con tutto il cuore e le tue forze riuscirai ad amare il tuo sposo/coniuge ! Senza Dio non ci riuscirai mai ad amare nessuno.
      Ecco perchè gli Sposi DEVONO aver compreso cosa è la Fede Cattolica e cosa sono i Sacramenti….insomma, prudenza e Timor Dio ce ne vogliono a quintali !

      Ecco perchè Gesù dice che il Matrimonio “è un mistero” : perchè lo stesso Amore è un mistero. Certo possiamo dire cosa NON è l’amore, ma dire ed elencare tutte le qualità e gli attributi dell’amore sarebbe molto difficile.

      Insomma, se non si è compreso CHI è Dio, non si può, anzi, non ci si riesce proprio ad amare. Potrai fare del “bene” costruendo ospedali, scuole, fare carriera con professionalità, tanta elemosina e magari mettere anche su una ‘bella’ famiglia….ma l’amore non ci sarà tra questi componenti e prima o poi si romperà il giocattolo che credevi di aver costruito.

      Solo l’Amore di Dio fa da roccia, il cosìdetto amore umano, da romanzo, fatto di lecca-lecca-cuoricini-arcobaleno-volemose-tutti-bene dura molto poco e di solito finisce in malo modo…. e parlo perchè io l’ho vissuto sulla mia pelle e si vede ogni giorno accanto a noi, senza neanche sforzarsi di guardarlo in tv o leggerlo sui mass-media.

      1. Non son affatto d’accordo.

        Sarà bene tornare al CCC più che farsi le prorprie idee su Matrimonio umano ancorché Cristiano.

        Il matrimonio nell’ordine della creazione

        1603 « L’intima comunione di vita e di amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dal patto coniugale […]. Dio stesso è l’autore del matrimonio ». 234 La vocazione al matrimonio è iscritta nella natura stessa dell’uomo e della donna, quali sono usciti dalla mano del Creatore. Il matrimonio non è un’istituzione puramente umana, malgrado i numerosi mutamenti che ha potuto subire nel corso dei secoli, nelle varie culture, strutture sociali e attitudini spirituali. Queste diversità non devono far dimenticare i tratti comuni e permanenti. Sebbene la dignità di questa istituzione non traspaia ovunque con la stessa chiarezza, 235 esiste tuttavia in tutte le culture un certo senso della grandezza dell’unione matrimoniale. « La salvezza della persona e della società umana e cristiana è strettamente connessa con una felice situazione della comunità coniugale e familiare ». 236

        Ben si comprende che l’uomo e la donna che con retta intenzione di cuore si uniscono in Matrimonio (anche al di fuori del Sacramento Cristiano), hanno particolare dignità e trattandosi di unione che si basa su principi di fedeltà e di mutuo aiuto, con apertura alla prole e sentimenti di profondo amore (non ammmore) e rispetto, ricevono da Dio – che la fonte prima dell’Amore tutto l’aiuto necessario a proseguire il loro cammino verso la perfezione della vita Cristiana e nell’educazione dei figli.

        Chi si sposa “in chiesa” con “leggerezza” certo perde un’occasione di approfondire e poggiare sin da subito la loro unione sulla pietra fondamento che è Cristo, ma non “mettono in pericolo la loro vita”…. semmai hanno l’opportunità in più di scoprire il senso della Grazia e dell’aiuto di Dio.

        Se non erro gia San Giovanni Paolo II affermava che il Sacramento “opera”, non è solo un sigillo o un “timbro” su carta bollata (parole mie a ricostruire il senso…)

        L’Uomo è capace di amore per quanto Dio da all’Uomo di amare, pur con tutti i suoi limiti, i suoi egoismi e i suoi peccati (cose tutte da cui non è esente neppure la migliore delle coppie “sposate in Chiesa”).

        La mia esperienza a differenza della tua Pierpaolo, mi dice che anche genitori che non hanno conosciuto Dio, sono capaci di amore, reciproco e verso i figli, di fedeltà, di grandi sacrifici, di essere aperti alla vita e rinunciare a se stessi per la famiglia… genitori perfetti? Certo che no, ma di certo genitori che hano saputo infondermi l’amore per la vita e il desiderio di una famiglia basata proprio sul Matrimonio, cosa di cui Dio si è servito per poi chiamarmi a conversione.

        Forse è la tua esperienza negativa per come la racconti, che ti porta ad una diversa visione, infatti proprio da quella sei partito.
        Ma talvolta il limite nel non vedere l’amore altrui nei nostri confronti sta in noi stessi, magari solo perché riteniamo avremmo dovuto essere “amati di più”.

        1. Guarda , se leggi bene quel che ho scritto, non dico affatto cose contrarie o lontane da quello che dici tu :
          E’ che il matrimonio, come contratto/istuzione, esisteva anche prima dell’avvento di Cristo : ma perchè allora Cristo ne ha fatto un Sacramento ??!!

          Fatti la domanda e datti la risposta (la domanda è semi-retorica, il tono è garbato, e non sto polemico ) ! 😉

          Solo che lo devi capire PRIMA di sposarti : ecco perchè la Chiesa che è Madre e Maestra (e fa bene), prima di sposare, ti fa fare i corsi pre-matrimoniali e il ‘processetto’ (se c’è ancora qualcuno che lo fa, ahimè, molto pochi). Per avvisarti che non c’è nulla di folkloristico o ‘bello a vedere’ con quello che stai per fare.

          Il Matrimonio, forse mi hai frainteso, è una partenza, certo, non un punto di arrivo come lo si vuol fare sembrare oggi….ma se non si parte dal primo Comandamento (sia lo sposo che la sposa, INSIEME ed entrambe lo devono avere ben chiaro nella mente e nel cuore) : Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore con tutta la tua anima e con tutte le tue forze, nessun matrimonio Sacramento si può reggere da solo per se stesso, ovvero dalla Grazia infusa nel Sacramento.
          Ripeto, se non c’è amore di Dio, singolarmente, nello sposo e nella sposa, il Matrimonio è già in pericolo.
          Ovvio che i figli e l’umanità continuerà a prolificare…..ma non secondo la Volontà di Dio !

          Stessa cosa dicasi per OGNI Sacramento : se non c’è il sincero amore di Dio e della Sua Legge, ogni Sacramento è a rischio di sacrilegio.

          E poi che parlo a fare, la Madonna, a Fatima, lo ha detto meglio di me e in 4 parole.

          1. “… ecco perchè la Chiesa che è Madre e Maestra (e fa bene), prima di sposare, ti fa fare i corsi pre-matrimoniali e il ‘processetto’ (se c’è ancora qualcuno che lo fa, ahimè, molto pochi). Per avvisarti che non c’è nulla di folkloristico o ‘bello a vedere’ con quello che stai per fare.”

            Ecco allora magari parliamo di come la Chiesa (e lo dico con dolore sapendo che punto il dito contro mia Madre), prepara per lo più i novelli sposi ad entrare nel Sacramento…
            Anzi, prima ancora, a fare un serio discernimento sulla prorpia vocazione è realtà di Fidanzati 😉

            Ciò che poi ti contesto in buona sostanza sono frasi categoriche come:

            “Solo se ami Dio con tutto il cuore e le tue forze riuscirai ad amare il tuo sposo/coniuge ! Senza Dio non ci riuscirai mai ad amare nessuno.”

            Perché sono avulse dalla realtà.

            Se invece vuoi dire che senza Dio non potrai mai amare come Cristo ci ha amati (e vale per ogni altro amore), allora è cosa diversa, ma dovresi esprimerti meglio.

            Peraltro neppure amerai Dio come vuole essere amato se Dio non te lo concede per Grazia.

            1. Grazie per la risposta.

              Forse ne so molto poco, e mi esprimo male, hai ragionissima, ma quello che vedo, incluso e non avulso dalla realtà, è che TUTTI i matrimoni fatti “in Chiesa” alla leggera si sono sfasciati dopo pochi anni.

              Di quelli che si reggono ancora in piedi, ma in malo, malissimo modo, è perchè uno dei due ce la mette tutta a cercare Dio, il Suo regno, la Sua Via e il Suo aiuto a suon di preghiera, sacrifici, pene ed umiliazioni.

              I Matrimoni Cattolici felici e riusciti sono solo quelli dove entrambe gli sposi (ciascuno singolarmente davanti a Dio) hanno sempre cercato prima Dio e poi/insieme il bene (in senso evangelico e cattolico) dell’altro, sia prima che dopo il Sacramento.
              Alla prossima 🙂

              1. “I Matrimoni Cattolici felici e riusciti sono solo quelli dove entrambe gli sposi (ciascuno singolarmente davanti a Dio) hanno sempre cercato prima Dio e poi/insieme il bene (in senso evangelico e cattolico) dell’altro, sia prima che dopo il Sacramento.”

                Non ci piove e non lo metto in discussione…

                Resta il fatto, che io conosco e ho conosciuto altri Sposi (primi tra tutti i miei genitori), ma forse tu no, che sposati in chiesa, ma di fatto non “praticanti” e non ho problema a dire, non credenti, hanno avuto un vita Matrimoniale onesta, fedele e felice sino al loro ultimo giorno di vita.*

                Ciò significa che ciò che hai asserito e io riporto concordando, è falso?
                Che nel Matrimonio un serio cammino di conversione personale è ininfluente?
                O che lo sia addirittura il Sacramento?

                Assolutamente no.

                Se non hai conosciuto Dio non ti è possibile metterti sempre prima di front a Lui singolarmente, come non è facile amare Dio prima di tua moglie, di tuo marito, dei tuoi figli (a volte si fatica anche per molto meno), quindi la spiegazione è un’altra se questi Matrimoni hanno retto nel tempo e nelle fatiche che ogni Matrimonio conosce.

                Alla prossima volentieri

                *Forse parliamo solo di anni diversi in cui comunque il Matrimonio era un serio impegno ed un vincolo… ma gli amarcord non sempre spiegano tutto.

          2. Emanuele

            Una precisazione…

            Gesù non ha istituito il sacramento del matrimonio, lo ha riconosciuto. Infatti cita espressamente le parole di Adamo nella Genesi (in realtà attribuendole a Dio stesso) quando incontra Eva.

            Il sacramento del matrimonio è l’archetipo di ogni sacramento, perché è sacramento dell’amore. Infatti è un sacramento istituto da Dio nell’Eden, celebrato dai progenitori nella perfezione della grazia, sporcato ma mai vinto dal peccato.

            Infatti, anche nella benedizione degli sposi nella messa del matrimonio recitiamo:
            O Dio, in te, la donna e l’uomo si uniscono,
            e la prima comunità umana, la famiglia,
            riceve in dono quella benedizione
            che nulla poté cancellare,
            né il peccato originale
            né le acque del diluvio.

  7. 61angeloextralarge

    Torno dopo con calma. Volevo solo dire che anche a Cattolica o Gabicce (l’ho letto giorni fa e non me lo ricordo bene) due uomini hanno avuto la registrazione di due bambine (gemelle). Ma oltre alla cronaca locale, nessuno ne ha parlato.

  8. Eugenio

    Se i “figli” di coppie omo sono così felici e sereni, che bisogno c’è di evitare la festa del papà/mamma nelle scuole e negli asili?

    1. Laura

      Il primo anno d’asilo di mia figlia ci aspettavamo il 1 lavoretto per la festa del papà… lavoretto che nn è arrivato. Incuriosita ho chiesto spiegazioni e mi è stato detto che era una questione di rispetto x chi ha 2 mamme e 2 papà e nn si usava più festeggiare… io e qualche mamma abbiamo fatto un pò di rumore e a Maggio hanno fatto qualcosa x la festa della mamma. Quest’anno anche per il papà…. Quindi ti dicono per rispetto

  9. Pingback: Ai bambini serve la verità non un certificato bugiardo — il blog di Costanza Miriano – La forza della Preghiera

  10. giovi

    A poco a poco cominciamo ad adeguarci a quel linguaggio fuori dalla realtà: leggo sull’ home page della Bussola quotidiana un titolo , nella rubrica gender watch, che dice ” Roma, un’altra registrazione di una figlia di coppia gay”.
    Certo, è un titolo che prende atto del fatto della registrazione di un figlio di coppia gay sulle arte, ma si sarebbe dovuto scrivere , a mio parere, ” Roma, un’altra registrazione di una figlia, come se fosse figlia di una coppia gay” o qualcosa di simile.

      1. giovi

        Già, Bariom, oltre ad accettare “figlio DI coppia gay”, cominciamo ad accettare anche la dicitura “gay” come inevitabile.
        A dirla tutta, quando mi capita di interagire in qualche discussione sui figli comprati, o regalati che dir si voglia, preferisco sottolineare “coppia di due uomini o due donne”, perché si evidenzi la verità di dove va a finire il bambino.

        1. Infatti il termine di “gay” (gaio, felice) è già termine che si siamo lasciati imporre e che mistifica tante verità.

  11. marco

    Ancora una volta, diabolicamente e intenzionalmente, il linguaggio del politicamente corretto prepara il salto di paradigma: chi chiama più aborto volontario una IVG?

  12. Tally-ho

    Avrei una sola domanda : a prescindere da quasi certe domande in merito alle proprie ascendenze da parte dei neonati ora in affido a coppie gay; questi genitori sono davvero convinti di poter garantire uno sviluppo psicofisico scevro dal loro orientamento alla prole date a loro in affido?
    toh :altre persone per cui pregare .

  13. questi bambini comperati, di questo si tratta soffriranno per sempre perchè vivono nella menzogna.
    1 Non sono un dono sono stati comprati
    2 non hanno un padre o una madre
    3 neanche l’amore più grande cancella la menzogna, posta all’origine che vivranno costantemente e odieranno chi li ha comprati

  14. Tally-ho

    A supporto della mia tesi e anche di quanto scritto da Vic Crep … suggerisco la rilettura di questo articolo de La Croce:
    http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2017/01/13/storie/silvana-de-mari-al-contrattacco
    Vi ricordo che Il Medico Silvana DeMari è stata attualmente rinviata a giudizio sia per le sue affermazioni sul mondo omosessuale che per le sue critiche ad un associazione omosessuale romana, Mario Mieli.
    Vi consiglio:
    a)Vi consiglio la lettura integrale dell’articolo :
    https://www.silvanademaricommunity.it/2018/03/21/sono-appena-stata-rinviata-a-giudizio/
    b)Vi chiedo di pensare a dei minori affidati a persone che approvano queste idee e frequentano questo o ambienti analoghi.
    c)Vi chiedo di unirmi a me nella preghiera per questo medico così coraggioso.

  15. 61angeloextralarge

    OT: chiedo preghiere urgenti per un mio familiare che è in rianimazione. Non si sa se supererà la notte. Grazie di cuore a tutti.

  16. blaspas59

    Ma non soffermiaci sulle iscrizioni, se i problemi che stanno a monte non si risolvono le iscrizioni dovranno essere fatte cosí. Il bambino di Torino veniva con un documento che diceva propio quello in base a cosa il comune di Torino potrebbe aver cambiato la carta di identitá valida del luogo di nascita? Finché non siano reati l´utero in affitto e simili le iscrizioni con due mamme o due papa continueranno. Dopo rimangono le adozioni di bambini da parte di unioni civili.

  17. admin @CostanzaMBlog

    dal profilo facebook di Marina Terragni

    FALSO IN ATTO PUBBLICO:
    SE SEI GAY NON E’ REATO, SE SEI ETERO SI’
    Quando nasce una bambina o un bambino, è la madre (semper certa) a indicare chi è il padre, insomma il titolare dello spermatozoo: mio marito, il mio compagno, quell’uomo. Se indico all’anagrafe un uomo che non è il padre biologico, commetto il reato di falso in atto pubblico, tengo nascosta al bambino la verità sulle sue origini, e posso essere perseguita penalmente.
    Se un uomo, padre biologico, indica all’anagrafe un uomo come l’altro padre, sta senz’altro mentendo e quindi sta di sicuro commettendo il reato di falso in atto pubblico, e sta negando al bambino la verità sulle sue origini.
    Ma io vengo perseguita, lui invece no. Gli ufficiali di stato civile trascrivono, e festeggiano: W il progresso, W la civiltà.
    In questo caso, quindi, la legge non è uguale per tutti, in violazione dell’art. 3 della Costituzione.
    Se io al mio bambino voglio dare un padre che non è il padre biologico -perché quest’altro uomo lo sta crescendo insieme a me- la strada è una sola: l’adozione in casi particolari. Adozione che comporta una lunga trafila, l’intervento del Tribunale dei minori, degli assistenti sociali, molti colloqui, ispezione dell’abitazione, e così via. E il cui buon fine non è garantito. Possono anche dirmi di no, come spesso capita quando si chiede di adottare.
    E’ la strada che la recente sentenza della Corte Costituzionale indica come soluzione anche per le coppie gay, per salvaguardare il superiore diritto del minore a mantenere il nucleo in cui sta crescendo, negando invece la possibilità dell’evidente falso in atto pubblico.
    E invece quello che per me è un reato, per un maschio gay a quanto pare non lo è. Se sei gay -ovviamente ricco, altrimenti non te lo puoi permettere- puoi essere un padre del terzo tipo: né biologico, né adottivo.
    E chi se ne fotte della verità, della natura, del fatto che l’utero in affitto è vietato in Italia in tutto il mondo (salvo che in 18 Paesi), che è classificato dall’Europa tra le più gravi violazioni dei diritti umani, che è stigmatizzato dalla nostra Corte Costituzionale. E chi se ne fotte della Costituzione! Chi se ne fotte della disuguaglianza tra cittadini! Chi se ne fotte del bambino a cui è tolta la madre, chi se ne fotte del suo diritto a che sia dichiarata la verità sulle sue origini. Chi se ne fotte di tutto!
    Il sindaco di sinistra di Gabicce Mare è tanto felice perché è così moderno, e sui giornali parlano di lui, finalmente! E Raggi fa pesce in barile.
    Evviva il dirittismo e la libertà!

    1. Luigi

      Povera Marina!
      Qualcuno è riuscito a sorpassarla sulla luminosa strada del sole dell’avvenire… ma lo diceva, la saggezza dei padri da lei odiati (perché infatti nulla ha da dire, sui bambini cui viene tolto il padre): chi semina vento raccoglie tempesta.
      Ad metalla.

      Ciao.
      Luigi

  18. Non voglio giudicare. Penso però si tratti di una specie di esperimento sociale sulla pelle di chi non può difendersi. Auspicherei davvero delle ricerche serie, non contaminate ideologicamente (e questo è il difficile), che permettano di stabilire se i bambini cresciuti in coppie omogenitoriali godano della medesima salute psicologica dei bambini cresciuti in analoghe coppie eterosessuali. Solo questa risposta permetterebbe di avere un punto di vista oggettivo sulla questione.

  19. vale

    @, Armin
    Bellina quelladel padre del terzo tipo.
    Aspettiamo le un procuratore o sostituto avvii azione penale.
    Come x Alfie.
    Temo aspetteremo mooolto a lungo.purtroppo.

  20. amos

    Per la religione Cristiana privare un bambino di un genitore è un sacrilegio terribile anche perché il bambino è un innocente che non si può difendere un volta questo peccato era chiamato “Intrinsece malo” e col divorzio noi abbiamo aperto la porta, ma mi chiedo ora questo che tipo di peccato è ?

    1. Guendalina D'Alba

      Ovvero, sig. Amos, tipo il sacrilegio (se di sacrilegio si tratta) che commisero Agostino (già avviato sulla strada della conversione) e sua madre Monica quando si tennero il figlio di lui, Adeodato, strappandolo alla madre, la concubina di Agostino… donna povera e che, certo, non apparteneva alla loro classe sociale e che venne rimandata a casa sua… ma senza il figlio?
      Oppure si riferisce alle schiere, lungo i secoli, di oblati e di oblate (bambini in tenerissima età) “donati” dai loro genitori (un po’ per vera devozione… un po’ perché troppe erano le bocche da sfamare e poco il pane) a ricchi monasteri dove rappresentavano, nella migliore delle ipotesi, manodopera a gratis…et amore Dei… e dove venivano educati ed accuditi da gruppi di soli uomini (monaci) o di sole donne (monache)? E l’alterità delle figure genitoriali?
      Per tacere che, se San benedetto, nella sua regola, dettaglia con precisione la disposizione dei dormitori… forse una ragione vi era… e ben importante…
      Poi, certo, come molte volte si è già detto, il Signore fa spirare il suo Spirito dove e come vuole… anche nonostante e, anzi, talvolta attraverso le miserie umane…
      Insomma la mia riflessione è che di nuovo, sotto il sole del cuore umano, vi è veramente poco…
      Saluti, Guendalina.

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  22. Marco

    Questo episodi rappresentano egoismo allo stato puro, ma credo sia normale se non ci riconosciamo creature limitate e bisognose del Creatore e del suo immenso Amore, che tutto può sanare e colmare.

  23. Admin. @ Costanza…..Il link..dal profilo facebook di Marina Terragni…..è una realtà ….oggi troppo grande le colpe …le legge fatte per la morte, un vero disgusto….

    Ma guai a non andare contro corrente, .(..ti mangiano vivo…)..
    Sapere, per difendersi da questi lupi ….e che Dio ci protegge sempre…
    Grazie.

  24. roberto

    L’Attuali uomini di chiesa sono tiepidi parlano poco e non condannano.Un cattolico che è favorevole:al divorzio lampo,al diritto all’aborto alla eutanasia,all’utero in affitto, alla ideologia gender ecc. Non può far parte della comunità cristiano cattolica.Non può ricevere l’eucarestia si è escluso dalla comunità.Non risulta che la Chiesa abbia scomunicato qualcuno.Tutto tace,tutto va bene.Dobbiamo essere difensori della fede,bisogna combattere i Male Diabolico.Basta col timore, dobbiamo diventare dei veri rivoluzionari della Fede.

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