#HumanaeVitae vissuta. Parte terza

Quando ho scritto l’appello, l’Humanae Vitae mi sembrava solo una stupenda enciclica. Adesso, leggendo le storie che ci arrivano sul blog, scopro di quanta bellezza e salvezza ha riempito un’infinità di vite vere, concrete, con nomi e facce e storie. 
Cari pastori che avete istituito la commissione: non c’è niente da rivedere, solo da rilanciare.

Ecco dunque la terza parte delle lettere arrivate al blog . Grazie a tutti, continuate a scrivere a  pav@pav.va, al professore che organizza il corso alla Gregoriana, Humberto Miguel Yanez (unigre.it) e al relatore cui abbiamo fatto riferimento chiodimaurizio@ gmail.com

Siamo Roberto e Marisa Barbaria, sposati da 35 anni.
Dalla giovinezza siamo stati accompagnati dalla Chiesa che per noi è stata Madre e Maestra. L’Humanae Vitae ci è stata trasmessa da santi  pastori e catechisti e noi  abbiamo imparato a  sperimentarne quotidianamente la profondità. La Chiesa è stata Maestra perché ci ha indicato la strada per un matrimonio “a tre” nel quale è indispensabile la presenza del Signore e Madre perché ci ha accolto e ha avuto pazienza con la nostra testa dura!
L’apertura alla vita non è stata un obbligo morale o una gara per ostentare il maggior numero di figli, è stata il sale del nostro matrimonio che ci ha permesso di dialogare con il Signore ogni giorno.
Abbiamo 7 figli e altri 5 concepiti “solo” per la Vita Eterna. Apertura alla vita significa per noi accettare la volontà di Dio anche in questi eventi non sempre comprensibili.
Vi supplichiamo di difendere il patrimonio di sapienza che ha sostenuto la nostra fede!

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Desidero  raccontare la mia esperienza riguardo alle tematiche proposte dall’enciclica Humanae Vitae. Sono fidanzata da circa un anno con un ragazzo splendido che spero sarà un giorno mio marito. Fin dall’inizio della nostra storia abbiamo deciso di vivere in continenza, perchè ci fidiamo di quello che ci hanno insegnato i sacerdoti che abbiamo avuto la fortuna di incontrare in momenti critici della nostra formazione. E la prima volta che vivo un’esperienza del genere, in passato ho avuto altre storie, molto diverse da quella che vivo attualmente.
Non ci siamo mai pentiti di questa scelta perchè ci ha permesso di vivere un’intimità profonda nel conoscerci, nel raccontarci, nel confidarci. Da questa scelta sono scaturite tante grazie, soprattutto una conoscenza profonda dell’interiorità dell’altro, che cresce ogni giorno di più. è difficile rispettare una simile scelta, soprattutto con il crescere della confidenza e con le occasioni che si creano. Personalmente ho vissuto e tutt’ora vivo dei momenti di sconforto, dei momenti in cui desidererei che la vita fosse più semplice senza questa complicazione in più che ti porta a frenarti, a prenotare due stanze in albergo quando vai in vacanza, a farti sentire una mancanza quasi dolorosa del corpo dell’altro. Ma se mi volto indietro e guardo tutto quello che abbiamo costruito grazie anche a questa piccola scelta (indubbiamente abbiamo tante cose in comune e sembra siamo fatti l’uno per l’altra, non c’è solo la questione della castità a unirci), non posso che essere grata al Signore per tutto quello che ha voluto donarci.
Personalmente mi ha insegnato a rispettare dei tempi, a rispettare il corpo e l’essenza dell’altro, a essere paziente, e ha creato un’atmosfera di gioiosa attesa di quel momento che spero arrivi presto, in cui potremo finalmente donarci l’uno all’altra senza riserve. A volte sembriamo due bambini che aspettano eccitati di aprire i regali sotto l’albero di Natale. Credo che se avessimo già sperimentato tutto avremmo avuto sicuramente dei bellissimi momenti ma ci saremmo privati di tutto questo, che ci fa sognare tanto e considerare il matrimonio come qualcosa di qualitativamente diverso dal fidanzamento. E di tutto questo dico grazie alla Chiesa, sinceramente.

Elena

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Buongiorno Don Maurizio Chiodi,

le scriviamo in riferimento al suo intervento tenuto durante la conferenza alla Gregoriana su Humanae vitae e in particolare riguardo alla necessita di concedere il “diritto di contraccezione” anche alle coppie cristiane.

Le confessiamo che ci ha un po’ rattristato perché più come un diritto, che quindi implicherebbe una libertà, a noi suona come un limite e un vincolo.

Cerchiamo di spiegarci meglio: noi siamo una giovane coppia (33 e 32 anni di età), a Dicembre compieremo 10 anni di matrimonio e abbiamo sei figli tra gli 8 anni e 4 mesi di vita.

Ci verrebbe da invitarla a cena per poterle mostrare la bellezza, di quello che vediamo noi nei nostri figli ogni giorno.

Noi possiamo solo testimoniare che ciascuno di loro è stato una vittoria di Gesù Cristo sui nostri egoismi, paure e incertezze economiche. Siamo testimoni che una vita spesa è una vita ritrovata! Abbiamo, infatti, sperimentato non solo un costante rinnovamento nel nostro rapporto di coppia, ma anche l’abbondanza del Signore in beni che non sono mai mancati, in migliori proposte di lavoro e soprattutto una gioia e una pace nel cuore che viene dall’aspirare alle cose del cielo prima di quelle terrene. Per noi vivere l’HV significa vivere il nostro rapporto di sposi aperti all’intervento di Dio.

In ultimo in risposta a chi è  preoccupato che nel mondo siamo troppi pensiamo sinceramente che con tutte queste leggi che promuovono vie di uscita facili dovremmo augurarci che ci saranno generazioni avvenire capaci di testimoniare con la vita l’amore di Dio.

Concludiamo con un’appello alla Chiesa, che come madre, ci ha sempre guidato, aiutato e consolato: non abbandonateci!

Preghiamo per lei

D. & G.

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L’Humanae Vitae è stata una scommessa con Cristo durante il cammino del fidanzamento, col matrimonio è diventata fondamento della nostra vita affettiva e spirituale. Abbiamo conosciuto la bellezza di un desiderio e di una sessualità che ignoravamo potesse esistere e di un cammino fatto di attese, attenzioni e aperture che ci ha permesso di conoscerci sempre più nella nostra intimità e di rafforzarci come coppia e come famiglia. Una catechesi del corpo e dello spirito che si rinnova ogni volta.

Non interpretate l’ Humanae vitae, aiutate invece i giovani a comprenderla e attuarla questa è la vera rivoluzione!

Fabio

Buona sera,
Mi chiamo Francesca e sono sposata con Pietro da 17 anni e abbiamo 5 figli di cui una coppia di gemelli.
Abbiamo desiderato queste 4 gravidanze ed ora che i più piccoli hanno 8 anni e sembra che altri figli non vogliano arrivare ringrazio Dio per la scelta di apertura alla vita fatta quando la giovinezza ha consentito la nascita di questi ragazzini che ci fanno tanta allegria. Se non fosse stato per l’Humanae Vitae, questa rivoluzione nelle nostre vite sarebbe stata impensabile e mai avremmo conosciuto la maestra del metodo Billings che per me è stata come una sorella più grande.
Si pensa ai metodi naturali per distanziare o evitare le nascite ma si rinuncia ad evidenziare  quanto sono importanti per ricercare una gravidanza in maniera serena, naturale , rispettosa della dignità della persona. L’uomo è immagine del Dio vivente, un Dio fedele che conosce la verità profonda dell’uomo e lo difende da se stesso continuando ad annunciare nella Chiesa cattolica e in tutti i tempi questa verità.
Non ci facciamo ingannare dalle generalizzazioni: Di superficiali e millantatori il mondo è pieno. Noi cristiani continuiamo a difendere la nostra regalità di figli di Dio: il mondo lo chiede e noi vogliamo portare Dio a tutti con le nostre vite.

Cordialmente

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Cari Professori, Pastori e Cara Costanza,

Vi scrivo perchè sento l’urgenza di urlare che Gesù Cristo è risorto ed è vivo. Questa notizia non ha nulla di astratto, anzi ha un impatto incredibile sulla vita quotidiana e sul mio matrimonio!
Io e Serena siamo sposati da otto anni e abbiamo quattro figli.
Si è compiuta una promessa che ci è stata fatta dai nostri catechisti: il sacramento del matrimonio ha trasformato le nostre vite in un’avventura, dove ogni giorno possiamo sperimentare l’amore al nemico (inutile dire che entrambi ci riferiamo all’altro/a), possiamo godere della Provvidenza di un Padre Onnipotente e possiamo assistere all’impossibile che prende carne e ossa, diventando possibile.
La verità è che non avevamo intenzione di avere pochi figli o tanti figli, ma il desiderio di RISPONDERE all’Amore con cui siamo amati noi stessi da Dio.
Oggi si parla spesso a sproposito di paternità responsabile. Basta qualche figlio in più e molti sacerdoti ti richiamano a responsabilità.
Trovo interessante che questo termine, responsabilità, abbia la stessa radice della parola rispondere e non della parola temere. E allora non sarà che è responsabile quella genitorialità vissuta senza paura, ma rispondendo all’amore ricevuto?
Ecco secondo me il punto. Chi parla ha sperimentato l’Amore di Dio? ha mai visto realizzarsi l’impossibile? si è mai chiesto come sia possibile che i soldi spesi dalla famiglia siano più dei soldi presenti sul conto? ha mai visto la bellezza della moglie essere sempre più sorprendente?
Ecco forse perchè l’Humanae Vitae viene letta solo come un vademecum per coppie di perbenisti.
Invito tutti a fare esperienza dell’Amore di Dio. Dopo, l’Humanae Vitae sarà un prezioso e saggio sussidio per il matrimonio.
C’è un momento, un attimo, la domenica sera, dopo una settimana di lavoro e un weekend ancora più impegnativo (tra feste di compleanno e impegni vari!!), quando i nostri figli si addormentano, in cui io e mio moglie crolliamo sul divano e, stanchissimi ci guardiamo…non c’è bisogno di dire nulla. E’ evidente cosa stiamo pensando: CHE SPETTACOLO!
L’HV rende tutti i giorni il nostro matrimonio uno spettacolo.

Un saluto

Federico e Serena

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Carissimi tutti, mi chiamo Elisa, ho 28 anni e sono sposata con Giulio dal 2015. Abbiamo un figlio di 9 mesi, Davide. Dove sono in questo momento? In una sala d’attesa in ospedale, con mio marito al fianco. Davide? In sala operatoria, per un intervento delicato alle ossa del cranio. Abbiamo già detto due volte il rosario e pregato le lodi. Siamo preoccupati, ma sereni? Perché? Perché siamo sostenuti da Gesù Cristo, che ci ama dalla notte dei tempi e che ci ha affidato il nostro preziosissimo bimbo. Non quando lo abbiamo voluto noi,ma quando ha voluto Lui, dopo che lo cercavamo da un anno. Non senza sofferenza, ma facendoci conoscere nelle tribolazioni l’ampre di Cristo. Dunque? Una cosa meravigliosa, dono dela grazia, è che siamo già in grado di parlare di altri figli. Che in questi nove mesi ci siamo affidati a Dio e alla parola della HV. Forse Dio mette al mondo un suo amato figlio, Davide, e poi mette in difficoltà i suoi genitori? C’è forse bisogno di intervenire umanamente per evitare “incidenti”? No, no di certo. Questo Padre Altissimo ama i suoi figli e fa cose meravigliose.

Santa Chiesa, in tutti, tutti, tutti i tuoi ministri: difendi la famiglia e la parola di Cristo, annuncia il Vangelo e la parola di HV. L’enciclica stessa afferma che nessuna circostanza di alcun tipo può contraddirla, perché essa è fondata sulla natura stessa della Creazione come Dio l’ha pensata e come Cristo ce l’ha annunciata.

Elisa

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Buongiorno,
non sono sposato nè fidanzato ma non è difficile capire la bellezza immensa di Humanae Vitae così com’è scritta, perchè propone il massimo, e non il mediocre, agli uomini e donne di ogni tempo, visto che il suo contenuto non ha tempo, è sempre attuale e fresco.
Mi piace ricordare il paragrafo 28 “Il vostro primo compito(dei sacerdoti) – specialmente per quelli che insegnano la teologia morale – è di esporre senza ambiguità l’insegnamento della chiesa sul matrimonio. Siate i primi a dare, nell’esercizio del vostro ministero, l’esempio di un leale ossequio, interno ed esterno, al magistero della chiesa. Tale ossequio, ben lo sapete, obbliga non solo per le ragioni addotte, quanto piuttosto a motivo del lume dello Spirito Santo, del quale sono particolarmente dotati i pastori della chiesa per illustrare la verità”. E la conclusione al paragrafo 31 ” …l’uomo non può trovare la vera felicità, alla quale aspira con tutto il suo essere, se non nel rispetto delle leggi iscritte da Dio nella sua natura e che egli deve osservare con intelligenza e amore”.
Vi chiedo di lasciarla intatta senza cambiarla nè reinterpretarla, oggi i problemi sono altri, mi permetto di dire che è urgentissimo formare discepoli di Cristo che evangelizzino nella vita ordinaria, e non operatori sociali come spesso si sta facendo.
Grazie infinite.
Cordiali saluti e uniti in Cristo!

Alberto Masoero, un cattolico di Torino

 

4 pensieri su “#HumanaeVitae vissuta. Parte terza

  1. Grazie per le vostre bellissime testimonianze…..di cuore buona domenica….

    ( io ho scoperto H.V. molto tardi mi dispiace che nessuno prelati me ne parlò, ma gioisco per voi che l’avette e mettete in pratico, dono del Signore.grazie )

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