Dialogo di un tatuaggio e della moda

di Emanuele Fant per Credere

TATUAGGIO Volevi vedermi?

MODA Perché te ne vai in giro dicendo di essere mio figlio?

TATUAGGIO Mentre venivo al mondo, chi mi disegnava ha detto queste esatte parole: “I tatuaggi sono di moda”.

MODA Mi dispiace deluderti, ma tra noi non c’è nessuna parentela. Io sono caduca, tu sei definitivo.

TATUAGGIO Che delusione. Speravo di aver trovato finalmente qualcuno da cui andare a pranzo quando non ho voglia di cucinare.

MODA La tavola è occupata dai miei figli veri: i pantaloni slim fit, le scarpe sneakers con l’inserto animalier, lo smalto permanente.

TATUAGGIO Ma non è giusto! Anche lui rimane!

MODA Non farti ingannare dal nome. Dopo 30 giorni va rimosso.

TATUAGGIO Con il laser, mi possono cancellare.

MODA È una tecnologia ancora sperimentale.

TATUAGGIO Ma in futuro si affermerà.

MODA La moda è miope! Non si interessa del domani.

TATUAGGIO Vuoi provare i miei occhiali?

MODA Mi stai stancando! I miei figli hanno tutti una breve gloria, seguita da una morte prematura. È questo che desideri?

TATUAGGIO Se è il prezzo per starti vicino…

MODA Non mi abbracciare! I tatuaggi in regalo nelle patatine, quelli sì che hanno a che fare con me. Vengono via con un po’ di sapone.

TATUAGGIO Sei crudele. Non trovi che la mia persistenza sia una dote da stimare? Il ragazzino che mi sfoggia, almeno lui, mi vuole bene.

MODA Ne riparliamo quando inizierà a invecchiare, quando la sua pelle non riuscirà più a mantenere teso l’arabesco che ti compone; quando cambierà gusti, o la vita gli farà scoprire nuove passioni che non c’entrano con te.

TATUAGGIO Vuoi dire che anche lui, un giorno, mi vorrà cacciare?

MODA Forse sì. Ma, tranquillo. Non lo potrà fare.

67 pensieri su “Dialogo di un tatuaggio e della moda

  1. Io sono semplicemente contrario al tatuaggio, e non seguo la modo….non capisco che gusto c’è nel tatuarsi….mica è bello da vedere !!!…..penso che sia una debolezza di personalità…..non mi spiego diversamente….oggi nei giovani se ne vede di tutte le salse, peccato… la loro pelle giovane bella, perché rovinarla con il tatuaggio ??…..non ho ancora capito. …

  2. Tally-ho

    Tatuaggi? No Grazie !
    Personalmente sono contrario per una serie di motivi:
    a) religiosi :
    – Nella Bibbia la pratica di tatuaggi ed incisioni è condannata. Levitico 19:28 dice: “Non vi farete incisioni nella carne, né vi farete tatuaggi addosso, io sono il Signore.”
    Il tatuaggio può avere relazioni con l’occulto; questo sia per il disegno che si decide di far applicare, che per il sangue che si versa nell’atto e con la persona che esegue la prestazione.
    b) Sanitari:
    b1)Recenti studi hanno dimostrato una riduzione che va dal 3 al 5% della potenza, in diretta relazione con la % di superficie corporea tatuata, degli atleti tatuati.
    ref: http://calciatoribrutti.com/it/tatuaggi-studio-prestazioni
    b2)Rischi di ustioni in caso di lastre e tac, rischi derivanti dall’impossibilità dell’utilizzo, da parte dei medici, di questi presidi sanitari.
    ref . http://www.puntoradiologia.it/articoli-e-approfondimenti/tatuaggi-radiografie-possibili-rischi.html
    c) Significato Tatuaggi:
    c1) Spesso lo stesso tatuaggio può avere differenti significati a seconda del paese dove lo fai o dove ci si reca in visita.
    c2) Alcuni consorzi criminali si marchiano per riconoscersi o per loro politiche interne, aver tatuaggi che possono generare fraintendimenti potrebbe essere impegnativo.
    d)Rimozione :
    tatuarsi è doloroso, rimuove il tatuaggio lo è molto di più, inoltre non è nè economico nè rapido, la rimozione potrebbe durare mesi ed inoltre alcuni colori, come il bianco NON si possono più rimuovere.
    Infine il tatuaggio rivela un qualcosa di te al mondo, io credo sia più bello scoprirsi e conoscersi frequentandosi ed ascoltandosi.
    Ciao !
    Shalom!

    1. E non si può accedere (direi giustamente) a specifiche professioni (che in genere prevedono una divisa) quando il tatuaggio sia visibile in zone scoperte dagli abiti.

  3. elisa

    Ho molta stima di Emanuele Fant, ma non capisco proprio l’utilità di questo scritto. Non piacciono i tatuaggi? E’ sufficiente non farseli, così come possono non piacere i capelli viola, i piercing, ecc…
    E chi si fa un tatuaggio perché è di moda? Peggio per lui/lei, non credo nessuno lo abbia obbligato a tale scelta.
    Tutto questo per dire che trovo ci siano problemi ben più gravi nella società odierna che i tatuaggi.

    1. @ Elisa….concordo pienamente.. ma i tatuaggi secondo me è un disaggio che la persone sente, è come un messaggio, di mal etre…..non so credo… ciao !!

  4. Tally-ho

    @Kosmos.
    Ma certo!
    Ho semplicemente pensato di fornire argomenti seri a tutti quelli che potrebbero essere chiamati a dibattere sull’argomento con della prole assillante….
    Just Kidding…

  5. Il tatuaggio da due punti di vista

    https://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=4610

    https://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=1546

    Comunque non è vietato.
    A me i tatuaggi non piacciono… Ma una persona di mia conoscenza (portatrice di tatuaggi) ha sofferto molto per il fatto che un parroco (presumibilmente cattolico) le ha detto che la Bibbia vieta i tatuaggi – facendo intendere che anche la Chiesa li vieta. Quindi quella volta mi informai per bene.

    In realtà l’unica cosa alla quale fare attenzione sono i simboli che si tatuano, e quindi fare attenzione che il tatuatore non proponga al cliente strani disegni. Per il resto, non è vietato. Come i buchi alle orecchie: vietati ancora oggi dagli ebrei osservanti ma non dai cristiani.

    1. Resta il fatto che (vietato o non vietato, senza cercare sempre una legge x tutto) l’Uomo non è nato per essere “marchiato” e laddove gli uomini vivevano di altre culture, il tatuaggio aveva ben altri significati (non necessariamente condivisibili).

      1. Bariom. Non ho capito.
        Hai letto i link?
        Può piacere o non piacere (io ad esempio non lo farei mai), ma dalla Chiesa non è considerato né bene né male. Della serie: fai quello vuoi.
        È sufficiente fare attenzione a ciò da cui mettono in guardia gli esorcisti, come ho già accennato. Cioè non farsi tatuare cose strane.

        Se invece ti rifai al Levitico, la stessa identica cosa nell’ebraismo (io direi ancora più sentita tra gli ebrei) vale per i buchi alle orecchie. Infatti, trattandosi di ottimi acquirenti, c’è anche tutta un’ “industria” di orecchini con la clip per le donne hasidim, lubavitch, ecc.
        Quindi: che cosa c’è di sostanzialmente diverso tra un tatuaggio e i buchi alle orecchie? (eccetto ovviamente i casi eccessivi di grandi superfici tatuate e/o multi-buchi alle orecchie – che cmq è un problema più di estetica, oppure di intrattenersi in attività inutili iper-vanitose, per così dire).

        P.s. scusa… ma allora il maiale? (nel senso di prosciutto e braciole…). Io ad esempio personalmente sono molto più sensibile a quella come antica prescrizione biblica (e per miei approfondimenti in materia su alimentazione&salute), ma so benissimo che la Chiesa non vieta il maiale.
        Io credo che ci siano diversi tipi e modi di astensione da cose inutili che possiamo offrire come piccoli sacrifici… Ma se tu e io ci asteniamo dai tatuaggi (cosa facilissima) non ne dobbiamo fare una prescrizione di legge che NON c’è.

          1. Infatti ti avevo risposto che NON ho capito ciò che vuoi dire.
            Tradotto: che cosa vuoi dire con il tuo post

            “Resta il fatto che (vietato o non vietato, senza cercare sempre una legge x tutto) l’Uomo non è nato per essere “marchiato” e laddove gli uomini vivevano di altre culture, il tatuaggio aveva ben altri significati (non necessariamente condivisibili).”

            La “legge” (quella cristiana) serve per avere un minimo di riferimento e per orientarsi nei discorsi.
            E serve anche in qualche modo il “grado” della legge.
            Così si evita di trasgredire laddove non si dovrebbe trasgredire mai (facendola passare per legittima opinione teologica o liturgica – e qua ci capiamo tra me e te a cosa mi riferisco).
            Allo stesso modo, col riferimento “legislativo”, si evita di far passare o di ventilare come normative delle cose che non lo sono affatto.

            Perciò ti chiedevo: che cosa intendevi col tuo post. Non mi è chiaro il ragionamento. Tutto qua.
            (anche il prete di cui sopra ha fatto che una persona andasse a piangere disperata in chiesa davanti al crocifisso, e che volesse lasciare la parrocchia perché si sentiva additata come peccatrice, a causa dei tatuaggi e non solo… Ma appunto volevo capire meglio da te quel punto di vista sui tatuaggi perché penso che tu me lo possa spiegare e che fosse lo stesso di quel prete).

            Oh cavoli quanti giri di parole mi tocca fare 😂😅 ma credo che ci siamo capiti.
            Insomma: io detesto i tatuaggi per mio gusto personale ma tu spiegami che cosa volevi dire – così magari comprendo anche quel parroco.

          2. P.s. sempre per Bariom.
            Citazioni di Tommaso d’Aquino e Agostino (dai link sopra riportati). Deduciamo ad esempio che anticamente i soldati venivano tatuati. Si trattava anche di soldati cristiani…

            San Tommaso: “Chiunque viene destinato a un compito specifico, ne assume ordinariamente il segno distintivo, come i soldati che venivano arruolati nell’esercito solevano anticamente essere contrassegnati con un qualche segno sul corpo, data la materialità della loro prestazione.
            Ora, poiché con i sacramenti gli uomini vengono destinati a prestazioni spirituali attinenti al culto di Dio, è logico che per esse restino fregiati di un qualche carattere, o segno spirituale” (Somma teologica, III, 63,1).
            Scrive sant’Agostino: “Forse i sacramenti cristiani saranno meno efficaci di quel distintivo materiale che contraddistingue il soldato? Quando un soldato ritorna alla milizia che aveva abbandonato non gliene viene impresso un altro, ma si riconosce e si legittima l’antico” (Contra Parmenianum, 2,13).

            Agostino lo prende come cosa normale se si tratta di un tatuaggio che non vada contro la fede cristiana…

          1. @ Bariom ….metterei anche un bel simbolo ma non so come si fa….non sono una grande esperta…pazienza…..pace e bene….adesso notte…

  6. Trolley

    Io nutro un’avversione viscerale verso i tatuaggi, non li sopporto proprio e non ci vedo nulla di cristiano. Sara’ forse solo una mia impressione ma, quando vedo un soggetto tatuato “dal collo alla gamba”, questi mi appare come un adepto di satana. Si, per me chi si tatua con simboli tribali, ha mezzo piede nelle tenebre.

  7. Tally-ho

    @Francesca

    i cristiani possono mangiare il maiale in seguito ad una “visione” che ebbe Pietro … descritta negli atti Atti 10:9-16 Conferenza Episcopale Italiana (CEI)
    “9 Il giorno dopo, mentre essi erano per via e si avvicinavano alla città, Pietro salì verso mezzogiorno sulla terrazza a pregare. 10 Gli venne fame e voleva prendere cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi. 11 Vide il cielo aperto e un oggetto che discendeva come una tovaglia grande, calata a terra per i quattro capi. 12 In essa c’era ogni sorta di quadrupedi e rettili della terra e uccelli del cielo. 13 Allora risuonò una voce che gli diceva: «Alzati, Pietro, uccidi e mangia!». 14 Ma Pietro rispose: «No davvero, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e di immondo». 15 E la voce di nuovo a lui: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano». 16 Questo accadde per tre volte; poi d’un tratto quell’oggetto fu risollevato al cielo.”
    Sia lode a Dio!
    Shalom

    1. Shalom Tally

      Conosco il fatto 😉 ma non è esattissimo dire che il maiale è consentito in seguito alla visione di Pietro. Il maiale (e molto altro) è consentito per precise decisioni della Chiesa – le quali decisioni non si fermano al primo secolo d.C. (epoca del NT) ma continuano fino ad oggi.

      Altrimenti, in base al tuo ragionamento, la visione di Pietro, come puoi leggere, NON comprende i pesci.
      L’ AT è chiarissimo sul pesce vietato, come pure sui buchi alle orecchie, e anche sui tessuti di lana e lino / cotone.
      Riguardo il pesce oggi infatti risulta vietato agli ebrei il seguente che copioincollo:
      Pesci non kosher: l’anguilla, il pesce spada, il pesce gatto, lo squalo, tutti i crostacei, i frutti di mare ed i mammiferi acquatici.

      Insomma: spaghetti alle vongole o con le cozze, oppure insalata di polipo, ecc. non potremmo mangiarli secondo il NT (che non annulla l’AT)…
      Sempre secondo l’AT gli uomini dovrebbero portare gli tzitzit cuciti nei loro vestiti, e anche portare barba/capelli in certe guise (oggi visibili tra gli ebrei più osservanti).

      1. Trolley

        La concessione al consumo del pesce nel periodo quaresimale e di “magro”, risale al medioevo perche’ i monaci ritenevano che si riproducesse senza atti impuri ( differentemente dagli altri animali), e quindi meritevole di essere consumato senza inficiare la sacralita’ del periodo o del giorno.

        1. Scusa Trolley, non ho capito.

          Tu stai dicendo che fino al Medioevo i cristiani NON mangiavano il pesce ?
          Cioè fino al Medioevo secondo te i cristiani mangiavano kosher come gli ebrei e quindi evitavano molti tipi di pesci???

          No, a me non risulta questo.

          1. Trolley

            Non ho detto che non mangiassero pesce ma semplicemente che il pesce godesse di uno “status” che lo rendesse idoneo ad essere consumato anche in periodi dove solitamente era fatto divieto di consumare cibo come , ad esempio, la carne.

            1. Trolley, ho capito. Ma stavamo parlando di tatuaggi.
              Dai tatuaggi >>>> al pesce.

              Dei tatuaggi nel Levitico.
              Levitico.
              Divieto carne di maiale.
              Divieto di mischiare certi tessuti.
              Divieto pesce (molti tipi di pesce che oggi noi cristiani invece mangiamo).

              E altre prescrizioni varie levitiche ABOLITE dalla Chiesa Cattolica.
              [Passaggio da ebraismo a >>>>> cristianesimo].

              La domanda era: perché tu sembri accettare tutte le abolizioni della Chiesa Cattolica ECCETTO quella dei tatuaggi?

              Non ti ho detto che ti devi tatuare. Neanche io mi tatuo.
              Ma la dottrina cattolica NON vieta i tatuaggi.

              Più sotto mi è stato anche risposto che “oggi sono permesse tante cose che davanti a Dio non sono lecite”
              (grazie Marierose per la tua sincerità nell’esporre le idee!).

              Il punto qui è:
              la Chiesa ha l’autorità di pronunciarsi a nome di Gesù Cristo, oppure no?
              Oppure siamo noi singolarmente (oppure i fondatori di alcuni “carismi”) che possiamo pronunciare sentenze su ciò che Dio ritiene lecito o non-lecito?

              Per quanto mi riguarda, io dubito fortemente di chi tenta di convincermi che la Chiesa si sbaglia nei suoi insegnamenti – soprattutto quando si tratta di insegnamenti cattolici chiarissimi.
              Purtroppo ne ho ampia esperienza diretta, sia tra i progressisti che tra i tradizionalisti.

              La Chiesa si sbaglia?
              Io non credo.
              Usando Fede e Ragione, e constatando io razionalmente che la Chiesa sta insegnando bene… non vedo perché dovrei negare alcune cose, e non altre.

              Se devo scegliere dei pronunciamenti della Chiesa ai quali non prestare osservanza, posso scegliere quelli di “grado” più basso. Cioè quelli in cui la Chiesa mi lascia libertà di avere la mia opinione – in quanto non coinvolgenti strettamente la dottrina “sicura”.

              (e ultimamente mi sono fatta un’idea più precisa di “decisioni” della Chiesa temporanee alle quali non è necessario credere: ad esempio, per rimanere cattolici, non è necessario credere che un movimento ecclesiale sia effettivamente veritiero e che sia adatto a servire la Chiesa. A tanti gruppi e carismi io credo. Tanti hanno la mia ammirazione. Credo che alcuni producano frutti. Altri no).

              Però, sui tatuaggi: io devo seguire gli insegnamenti della Chiesa Cattolica.
              E quindi non posso dire alle persone che Dio lo vieta – perché starei falsando ciò che insegna la Chiesa.

  8. @Bariom e @tutti
    Per chi vuole cimentarsi in 34 pagine di discussioni …ahem ..
    http://www.cattoliciromani.com/40-ecumenismo-e-dialogo/12512-tatuaggi-piercing-altre-tecniche-e-religione/?page=1
    Giusto in prima pagina ricordano che la circoncisione è di per sè una “marchiatura” abbastanza forte.

    Ti riferivi forse a questo quando dicevi che l’Uomo non è fatto per essere marchiato e che il tatuaggio/marchio è usato in “altre culture”?
    Ciao.
    Grazie

  9. Antonio Spinola

    Al di là degli aspetti strettamente magisteriali, occorrerebbe considerare il tatuaggio pseudo-modaiolo per quello che è: una forma – tra tante – di eccesso esibizionistico, per diversi ovvi motivi.
    Spesso nasconde l’inconscio malessere di un io narcisistico, in cui sopravvalutazione di se e sentimento di inferiorità si scontrano. Mi pare evidente che un cristiano dovrebbe assolutamente evitarlo.

  10. exdemocristianononpentito

    Mah…..vietati non son vietati, perché la legge mosaica non è più vigente per i cristiani (cfr: atti concilio Gerusalemme) però resta il fatto che da un punto di vista dermatologico non fanno certo bene, perché la pelle, come sa bene chi ha avuto occasione di aver a che fare con qualche dermatologo, è un organo complesso, delicato e, spesso, ha reazioni imprevedibili. Inoltre, insieme all’apparato digerente, la pelle è l’organo che più subisce effetti psicosomatici.

  11. Vanni

    Scusate, mi inserisco anche quest’anno con un “fuori tema” ( ma non fuori tempo e luogo) per ricordare che oggi è la giornata del Ricordo.
    Chiedo, già molti di voi l’avranno fatto, una riflessione sulla tragedia dell’esodo dei giuliano-dalmati che ha cancellato in poco tempo la storica presenza italiana da quelle zone. E una preghiera per le migliaia di morti delle foibe. Gli unici profughi che la sinistra italiana non ha mai avuto in simpatia.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Treno_della_vergogna

    1. 1949 – 1952
      Ricordiamo anche dei “campi di rieducazione” europei (campi per cristiani) che non avranno probabilmente mai una giornata dedicata…
      Molto difficile parlarne, anche per i sopravvissuti.
      Se si crede che l’uomo non potesse inventare niente di peggio dopo i campi nazisti… a quanto pare invece può.
      Ma cosa ci può essere di peggio? Ad esempio impedire intenzionalmente che i prigionieri muoiano per continuare a torturarli, fisicamente, psicologicamente e moralmente. Uccidere fisicamente non era l’obiettivo del regime.

      Sono costretta a linkare un blog che tanto per cambiare è iper critico verso Papa Francesco ma mi serviva una breve sintesi in italiano dei fatti di Pitesti e qui l’ho trovata:
      http://lapologeta.blogspot.it/2010/10/pitesti-linferno-dei-cristiani-nella.html?m=0

      Un ex internato, quindi testimone oculare:

      https://youtu.be/_aZCQq0a2J4

      In italiano non si trova molto materiale. Principalmente i documenti sono in rumeno, e non sono cose che fa piacere tradurre.

              1. @ Francesca …. Grazie Francesca….per questo video……ora è tardi non scrivo di più…..ho lette il link…buona notte e buon risveglio.

  12. Perfetto a mio avviso l’approccio di Padre Mike Schmitz
    https://it.aleteia.org/2017/09/10/un-cattolico-puo-farsi-un-tatuaggio-un-approccio-originale-alla-questione/

    In breve riassumo per chi non ha tempo di guardare il video.
    Farsi un tatuaggio per la Chiesa è vietato o inopportuno o male?
    No. La Chiesa risponde di no.
    È quindi un bene?
    Nemmeno. Anzi la Chiesa invita ad alcune cautele (sia di salute fisica che spirituali).

    Dottrinalmente neutrale?
    Oggi sì, perché quella norma levitica è considerata temporanea al pari di quella sul prosciutto e sui gamberetti.

    Tuttavia un cristiano DEVE porsi dei limiti:

    1) ovviamente non farsi tatuare simboli del male né osceni o provocatori

    2) non farsi il tatuaggio in parti del corpo che risultano come oscenità o contro il pudore in senso cristiano

    3) non superare un certo limite di superficie corporea (altrimenti è bene passare al punto 4, al quale si deve passare comunque)

    4) QUAL È IL MOTIVO per cui si vuole fare il tatuaggio: che cosa voglio esprimere? – (ad esempio eccessiva vanità o esibizionismo, ma lo stesso problema si deve porre nell’indossare certe magliette, certe scarpe, certi orologi, certe collane, anelli, gioielli, e per le donne: tingersi i capelli, andare dalla parrucchiera, farsi cerette, depilazioni, trattamenti anticellulite, usare creme e profumi)

    5) altra domanda da persona razionale, non necessariamente cristiana: il tatuaggio che mi sarei fatto 10 o 20 anni fa (ad esempio un puffo blu) mi piacerebbe ancora oggi?

  13. Di seguito un’ottima trattazione di teologia morale (sul tatuaggio) che praticamente ripete ciò che dice padre Mike Schmitz, spiegandolo più dottrinalmente
    http://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Risponde-il-teologo/E-vero-che-secondo-la-Bibbia-non-si-devono-fare-tatuaggi

    Comunque pare che fino a Costantino [che si dice lo vietò, ma non ho trovato documenti storici di tale divieto] i cristiani si tatuassero per distinguersi dai pagani, oltre che per essere riconosciuti in caso di morte. E lo stesso ragionamento fecero anche i Crociati. Quindi il problema è il soggetto del tatuaggio – in quanto indelebile.

    ————

    Mia nota. Sarò chiara.
    Per me la questione è la coerenza del messaggio dei cattolici in generale più che il tatuaggio in sè.
    Neanche a me piace, ma qual è il problema con ragazzi di 20 o 30 anni che oggi hanno già i tatuaggi magari fatti senza pensarci a 18 anni e che si avvicinano alla chiesa o che parlassero con qualcuno imbufalito col loro tatuaggio ? [della serie “l’uomo non è fatto per essere marchiato!” Anathema sit ] ?

    Che se noi gli sventoliamo il Levitico o qualche altro nostro spiritualismo gnostico dedotto da letture bibliche fondamentaliste … faremo l’effetto di farli scappare tutti a gambe levate ; e solo se ci va bene ce li ritroviamo in chiesa piangenti a chiedere risposte davanti al crocifisso sul perché siano stati “rimproverati”.
    Se ci va male (e la responsabilità davanti a Dio sarà solo nostra) se ne vanno dai loro amici del gruppo-tatuati a farsene altri dieci mentre sparleranno di questi cattolici che senza motivo vorrebbero vietare una decorazione sul braccio o sul polpaccio, ma poi loro vedono, gli stessi “cattolici”, a strimpellare e a tamburare (tipo rito tribale) urlando canzoni durante la Santa Messa (che in teoria è roba sacra) oppure vedono donne, certamente senza tatuaggi, ma vestite belle attillate, pantaloni di dubbio gusto ad esaltazione latoB anche quando vanno a leggere la Sacra Scrittura rivolgendolo ai celebranti, o tacchi da capogiro (che magari quelle giovincelle tatuate mai indosserebbero), trucco marcato sul viso, rossetti ciliegia infuocata, e vistosi orecchini pendenti su recchie bucate (molto anti-levitici!)… Per gli uomini invece: pantaloncini bermuda a volontà durante l’estate perché fa caldo. Modalità di posture in chiesa: libere. Di tutto e di più.
    E appunto i giovani si possono chiedere: dov’è che io ho mancato di rispetto alla Chiesa o a Dio col mio disegnino sulla mia spallina?
    Se si parte con la predica sul corpo-tempio di Dio, sarà anche bene darne l’esempio sempre. Altrimenti quelle persone, in cerca di Cristo come lo eravamo noi, non comprendono perché qualcuno s’incaxxa così tanto col loro disegnetto sulla pelle…

    Non lo so voi, ma il quadretto che ad un certo punto ho visto io in certi ambienti è stato: una chiesa utilizzata senza problemi né discernimenti per conferenze varie, proiezioni, riunioni “pastorali” e recital di stagione (ad alcune delle quali ho dovuto partecipare anch’io), messe organizzate logisticamente ovunque, chitarre e canti che con le finestre aperte d’estate spaccavano i timpani fin fuori dei locali, nessuna attenzione per l’abbigliamento decoroso, perfino certi preti arrivano in pantaloncini correndo a cambiarsi verso la sacrestia mentre i fedeli attendono, nessun gesto di devozione davanti al tabernacolo, anzi andirivieni al bagno durante le Messe, processioni tra le vie del paese in cui tutti chiacchierano e scherzano… Però ogni tanto questi giovani, anche giovanissimi, subiscono una solenne lavata di capo che praticamente predica loro (a voce un po’ alta) e molto gravemente: “ricorda il sesto, la Humanae Vitae e sappi che i tatuaggi sono proibiti dalla Bibbia!!”
    [Ah, dimenticavo: le feste di Halloween sono tra i peggiori peccati che si possono fare!!! — però tenere in mano il Corpo di Gesù per dieci minuti invece è cattolico e molto consigliato se vuoi essere un “vero cristiano delle origini” ]

    La domanda è: tutto ciò risulta credibile ? È così che ci si rende strumenti di Dio perché Egli giunga a quel / quella giovane? Così si trasmette la sacralità del corpo e la nostra fede?

    Esiste ancora qualcosa che si chiama coerenza di vita cristiana?

    Lo so che Bariom adesso pensa che ce l’ho con lui. Ma non è così: la situazione che ho descritto è abbastanza generalizzata oggi in diversi ambienti cattolici italiani. Non riguarda solo una “corrente” o gruppetto.
    Il discorso tatuaggi che avrebbe pure una certa sua importanza… la perde tutta di fronte alla desacralizzazione dilagante.
    Perché risulta un messaggio moralistico slegato da tutto il resto.

    1. Antonio Spinola

      Come forse saprai, domenica scorsa qui a Venezia una signora in costume carnevalesco e con tanto di maschera, non solo ha preteso di entrare nella Chiesa di San Moisè, ma insisteva per ricevere la comunione in quelle condizioni…
      Segni, davvero brutti segni, dei tempi!

      1. Trolley

        Perlomeno era vestita. Io ho visto una “signora” con marito e famiglia a seguito, entrare in un santuario (in visita turistica), seminuda. Non credevo a tanto: alle mie naturali smorfie e commenti di disuppunto, cerco’ di coprirsi con uno scialle, ma il marito la invito’ a far spallucce ed a entrare ugualmente déshabillé. Segno dei tempi?

      2. No, questa non la sapevo… ma non mi stupisco. È da un po’ che non vengo a Venezia ma qualcuno che la frequenta giornalmente mi ha parlato di alcune chiese (di valore storico artistico notevole come è normale a Venezia) tranquillamente “sventrate” da alcuni gruppi cattolici, e poi riempite (stabilmente) di sedie di plastica sistemate in stile stadio per adattare i luoghi sacri alle loro creative celebrazioni. Come dire: le chiese non vanno bene così come sono, soprattutto se constano di banchi con annessi inginocchiatoi. Hai visto mai che a qualcuno venisse l’insana idea 😏

  14. Ci sono attualmente cristiani tatuatori a Gerusalemme per un servizio ai pellegrini. E i nostri frati francescani ce lo raccontano:
    Dal sito della Custodia di Terra Santa, anche con video
    https://cmc-terrasanta.com/it/video/gerusalemme-sulla-pelle-4400.html

    Ho trovato inoltre in un sito francescano che si occupa di orientamento / ricerca vocazionale la seguente domanda con la risposta del frate responsabile di tale settore

    Un utente scrive:
    “Avrei una domanda, sono ancora relativamente giovane (26anni) e sono in cerca della mia strada, ma ho un quesito importante, se sentissi il richiamo di cristo verso la vita come frate francescano, avere dei tatuaggi fatti anni fa sulle braccia potrebbe causare un rifiuto della mia domanda
    ?”

    frate Alberto
    16 aprile 2014 15:51 risponde:
    “pace a te caro Gianluca. grazie per la fiducia. i tatuaggi non sono un problema…(anche se poi è bene verificare che quanto hai tatuato non sia blasfemo o satanico come a volte succede in modo inconsapevole). In realtà per diventare frate serve un tatuaggio: e’ un tatuaggio al cuore, è il cuore trafitto per Gesù e il suo Vangelo e la Sua chiamata. ti benedico. fra alberto”

    1. (anche se poi è bene verificare che quanto hai tatuato non sia blasfemo o satanico come a volte succede in modo inconsapevole)

      Proprio ciò che intendevo dicendo l’Uomo non è fatto per essere “marchiato”…
      Molti si marchiano oggi inconsapevolmente, altri peggio consapevolmente (con disegni esoterici o mortiferi o deformanti la propria corporeità), anche solo con il nome di un “amato”, quasi gli appartenessero, salvo poi rimpiangerlo…

      In realtà per diventare frate serve un tatuaggio: e’ un tatuaggio al cuore, è il cuore trafitto per Gesù e il suo Vangelo e la Sua chiamata.

      Ciò che diceva (giustamente) marierose
      https://costanzamiriano.com/2018/02/09/dialogo-di-un-tatuaggio-e-della-moda/#comment-134073

      1. Era ciò che avevo fatto notare fin dal mio primo post sia con i due link chiarissimi di amicidomenicani.it sia scrivendolo esplicitamente.
        Alché non si comprendeva la tua risposta:
        “Resta il fatto che (vietato o non vietato, senza cercare sempre una legge x tutto) l’Uomo non è nato per essere “marchiato” e laddove gli uomini vivevano di altre culture, il tatuaggio aveva ben altri significati (non necessariamente condivisibili).”.
        Perciò ti avevo chiesto un chiarimento. Il tuo commento sembrava avere un altro senso, ad esempio potrebbe sembrare anche una disapprovazione dei pellegrini cristiani che oggi si “marchiano” a Gerusalemme…
        Anche ora non capisco il tuo esempio sull’ “amato” ma è meglio che lasciamo stare 😂
        (Se gli “amati” sono marito e moglie e se citano la frase del Cantico che è praticamente lo slogan abituale di ogni matrimonio ebraico… parlano di appartenenze reciproche… come dice anche San Paolo… e non lo dice per metafora)

        ———–

        Ho riportato la citazione del sito francescano anche per Marierose, appunto. Mi ricordavo la sua frase.

        1. Troppe cose mi pare tu non capisca (o le capisca per altro verso)… probabilmente abbiamo una incomunicabilità di fondo.

          Non trovo neppure così importante spiegare dettagli del significato di ogni singola frase se non addirittura dell’uso della singola parola, non comunque non su un argomento come questo.

          Per cui, passo…

          P.S. io per esempio non avevo capito perché spiegarti meglio cosa io intendessi, poteva aiutarti a comprendere meglio il prete del tuo aneddoto… cosa ne so io di lui?
          ( Insomma un non capisco ma vorrei capire cosa non capisco per capire meglio nel caso non avessi ben capito 😛 )

          1. “io per esempio non avevo capito perché spiegarti meglio cosa io intendessi, poteva aiutarti a comprendere meglio il prete del tuo aneddoto… cosa ne so io di lui?”

            Può essere che abbiate la medesima impostazione ideologica (il perché sia la stessa lo sappiamo io e te 😁 ).
            E magari mi potevi aiutare a capire dove si fonda.
            [e a me capire una certa ideologia interessa in quanto con altre persone sto cercando di riportare una certa unità che si è del tutto perduta in una parrocchia nella quale sono entrate certe ideologie].

            “non comunque non su un argomento come questo.”

            Era un argomento proposto dal sito e tu avevi partecipato alla discussione. Ma non è che sei obbligato a rispondere ai miei post… Anche perché non sono indirizzati @Bariom finché tu non m’invii un’osservazione che va a rintuzzare qualcosa di ciò che ho scritto…

            1. “medesima impostazione ideologica” bah, non suona esattamente come un complimento… Magari sei tu che hai un’unica predisposizione (all’ascolto, alla critica, ecc.ecc) ideologia. Ti saluto.

              1. Eccerto. Sono sempre gli altri a sbagliare.
                Medesima impostazione ideologica, come dicevo.
                Fatto sta che (in quel contesto territoriale) per riportare pace ed unità stanno collaborando tutte le provenienze “ideologiche” eccetto quella.
                Ma magari è un caso specialissimo e magari in altri territori ammettono qualche errorino di fondo e cercano di ripararlo.
                (se ci pensi, il fatto del tatuaggio della ragazza, da qualsiasi punto di vista cristiano è evidente dove stia l’errore di comportamento e di chi sia l’errore in senso “pastorale” ed evangelico… E concordo con te che effettivamente è abbastanza inutile sottolineare che “forse in certi casi nei tatuaggi ci potrebbero essere disegni sbagliati”. Perché invece in quel caso si affermava che tatuarsi è un peccato, che la Bibbia lo proibisce, eccetera. Per me, capire come si arriva a pensarla così poteva essere utile, in generale).
                Fermo restando che, come ho ripetuto ovunque, io non mi farei mai un tatuaggio. L’ho pure detto a quella ragazza, pensa un po’. Ma con me, e con altre persone, lei non si è messa a piangere, e non voleva scappare. È vero: il Signore permette un male per ricavarne un bene molto maggiore. Ad esempio, portare il Vangelo a quella ragazza che ne ha bisogno.

                E nel frattempo se ne poteva discutere con te, no?
                No.

                1. E infatti no..

                  Perché non vedo perché ne dovresti discutere con me o io avere voglia di discuterne con te.

                  Di cosa poi? Di un fatto che non conosco, persone che non conosco, di un fatto che tu ci riporti per quel che conosci tu?
                  Scusa parlaci tu con quel sacerdote (però risparmiami tutta la cronistoria del dialogo potresti anche aver avuto…)

                  O è per il fatto che la signora ha pianto (con te invece no che sei buone e misericordiosa) che allora è lapalissiano che ha subito un torto.
                  Da quando il pianto è il metro di giudizio di ciò che è giusto e di ciò che non lo è.

                  Sai quante volte mio padre mi ha fatto piangere, talvolta di rabbia, talvolta di scapaccioni, ma 9 su 10 aveva ragione lui.

                  O è perché (mi ripeto) hai deciso di livellare la mia persona sul modo di pensare del sacerdote in questione per i tuoi pre-giudizi (leggasi giudizi pre-impostati).
                  O dovrei sentirmi stimolato al confronto da chi ribadisce che ho un livellamento di pensiero ideologizzato?

                  Che vuoi da me Francesca?

                  Il ridicolo e l’assurdo poi è che su tutto quanto hai postato sull’argomento (quasi tutto perché c’è sempre il rischio dell’overdose), io mi trovo sostanzialmente d’accordo.
                  Quindi chiudiamola qui.

                  Vado a farmi un tatuaggio.

        2. @Francesca, troppe cose mi pare tu non capisca (o le capisca per altro verso)… probabilmente abbiamo una incomunicabilità di fondo.

          Non trovo neppure così importante spiegare dettagli del significato di ogni singola frase se non addirittura dell’uso della singola parola, non comunque non su un argomento come questo.

          Per cui, passo…

          P.S. io per esempio non avevo capito perché spiegarti meglio cosa io intendessi, poteva aiutarti a comprendere meglio il prete del tuo aneddoto… cosa ne so io di lui?
          ( Insomma un non capisco ma vorrei capire cosa non capisco per capire meglio nel caso non avessi ben capito 😛 )

  15. Antonio Spinola

    Riprendo alcune affermazioni riportate sopra:
    QUAL È IL MOTIVO per cui si vuole fare il tatuaggio: che cosa voglio esprimere? – (ad esempio eccessiva vanità o esibizionismo.
    Ma il tatuaggio è solo e soltanto un eccesso!
    Infatti, non è che un cristiano non debba aver cura del proprio corpo, cercando anche di nascondere i difetti e migliorarne l’aspetto con le tecniche disponibili (anelli, tinte e cerette comprese). Gesù stesso vestiva in modo sobrio ma realmente elegante. Di più, durante i digiuni raccomandava “profumati la testa e lavati il volto”.
    Un giusto e curato modo di presentarsi, non ha nulla a che fare con l’esibizionismo, che invece è la ricerca spasmodica di voler emergere e stare al centro dell’attenzione. La scelta di tatuarsi affonda in questa ossessione, ma ha l’aggravante di essere una scelta definitiva e irrevocabile fatta senza necessità, per puro divertimento.
    Frate Alberto dice che “i tatuaggi non sono un problema…”
    Spero ardentemente che quei frati, quelle suore e quei preti che in gioventù hanno fatto la scelta avventata di tatuarsi un braccio o una gamba, si rendano almeno conto della necessità di fare il possibile per evitarne l’esibizione (benedetto saio! benedetta talare!).

    1. Scusa Antonio, potresti leggere questo brevissimo articolo e/o guardare il breve video (2 minuti) ?
      https://cmc-terrasanta.com/it/video/gerusalemme-sulla-pelle-4400.html

      Potresti per favore dirmi in che cosa consiste l’errore che secondo te stanno facendo quelle persone?

      Hai scritto:
      “Ma il tatuaggio è solo e soltanto un eccesso!
      (…)
      Un giusto e curato modo di presentarsi, non ha nulla a che fare con l’esibizionismo, che invece è la ricerca spasmodica di voler emergere e stare al centro dell’attenzione. La scelta di tatuarsi affonda in questa ossessione, ma ha l’aggravante di essere una scelta definitiva e irrevocabile fatta senza necessità, per puro divertimento.”

      Vorrei capire se secondo te sbagliano anche loro.
      Io stessa non me lo farei per vari motivi (ad esempio perché a me piace variare nel tempo colori, stili, forme, e col tatuaggio non si può fare mentre con una collana sì).
      Però non mi pare che si possa classificare come peccato chi si fa un piccolo disegnino… E di solito si tratta di piccoli disegnini. Anche perché chi ha grandi tatuaggi ha anche tanti soldi da spendere.

      Poi, se mi parli di “esibizionismo”… secondo me OGGI la maggioranza delle persone eccede (con trucchi, creme, cerette, trattamenti estetici, monili) rispetto a ciò che facevano gli ebrei di 2000 anni fa. Io stessa a volte credo di eccedere oggettivamente in tal senso ma oggi siamo cresciuti così, e allora possediamo un prodotto, un sapone, e un profumo specifico per ogni centimetro del nostro corpo. Il tatuaggio dei giovani di oggi è un po’ così: comprarsi una maglietta, un braccialetto o farsi un tatuaggio è all’incirca la stessa cosa.

      Una buona analisi-ipotesi che avevo letto diceva che attualmente il tatuaggio è la ricerca di un’appartenenza e di un’identità in una società polverizzata, senza più punti di riferimento. E allora, in quel senso, tanta gente cerca un simbolo che faccia loro trovare una qualche collocazione. Un tatuaggio è una sorta di “punto fermo”.
      Quindi, più che esibizionismo (probabilmente lo era per i fricchettoni del 68) … potrebbe essere una ricerca di identità e un grido di aiuto – se proprio vuoi individuare un problema.
      Per questo noi cristiani possiamo fare molto nell’aiutare a trovare “identità”, sempre se non ci scagliamo col dito alzato e col Levitico in mano.
      (anche perché lo stesso Levitico vieta i buchi ai lobi. Il simbolo del buco alle orecchie forse è anche peggiore perché riguardava gli schiavi liberati che tuttavia decidevano di rimanere col padrone. Per “consacrare” ed evidenziare questa decisione si facevano bucare i lobi per mettere orecchini appositi. Insomma gente che voleva rimanere con un padrone). … Se guardiamo a “cosa significa cosa” nelle culture passate… molte nostre abitudini si rivelerebbero poco cristiane…

      1. Antonio Spinola

        Certamente piccoli tatuaggi possono passare inosservati, e dunque i danni fisici e morali restano proporzionalmente limitati. La scelta di simboli cristiani non fa del tatuaggio una pratica buona e accettabile in sé, e non andrebbe promossa proprio nei luoghi sacri, ma capisco che per rispettare certe tradizioni religiose ci possano essere persone che, in perfetta buona fede, si sentano spinte a farlo.

        1. Grazie per la risposta.
          Anche se mi piacerebbe capire “perché”.

          “Certamente piccoli tatuaggi possono passare inosservati, e dunque i danni fisici e morali restano proporzionalmente limitati. La scelta di simboli cristiani non fa del tatuaggio una pratica buona e accettabile in sé ”

          Solo che la Chiesa Cattolica non dice questo. Dice di stare attenti ai simboli sbagliati e di stare attenti a non eccedere in vane esibizioni appunto (come lo dice per altre cose).
          Ho compreso la tua posizione ma non comprendo in base a cosa tu dici che “è sbagliato in sè”.. In base a quale insegnamento cattolico. Sempre il Levitico?
          Addirittura parli di danni fisici e morali. I rischi fisici li posso capire, e tuttavia io attualmente rimarcherei di più i danni fisici (a fegato e reni) che i giovani subiscono con l’alimentazione costantemente errata nel 90% dei casi (alcool compreso, in giovane età)… Ma i danni morali (proporzionalmente limitati) di una croce di Gerusalemme fatta per il pellegrinaggio, quali possono essere… ? …

          1. Antonio Spinola

            Niente Levitico, Francesca. La Chiesa non si ingegna in normative dettagliate su ogni aspetto della vita quotidiana, lasciando al singolo una certa responsabilità di giudizio. Nel caso in questione, il singolo dovrebbe facilmente comprendere che quando a valle c’è danno fisico “voluto” (e permanente), a monte c’è deficit morale. Non vorrei poi che quelle croci tatuate fossero viste come una sorta di talismano… (Ma questo, lo riconosco, può essere un mio cattivo pregiudizio).

            1. Mah… a giudicare dalle frequentissime infezioni che assillano chi ha i buchi ai lobi delle orecchie (quelli per i normali orecchini delle donne) … direi che il danno non è così diverso, anche perché la cicatrice del tatuaggio guarisce, mentre l’orecchio è sempre sottoposta ad infezioni, dermatiti, allergie…

              Certamente nella Chiesa c’è un buonsenso da osservare anche in assenza di legge. Ma diversi utenti l’hanno presentato più come dettame di Legge cattolica permanente.

              Certo, son d’accordo sul problema “talismano”, e anche qui non vorrei che fosse visto solo come problema del tatuaggio… Visto che più frequente è l’utilizzo (anche cristiano) di ciondoli “ad effetto magico”.
              La linea di confine è labile perché noi crediamo al soprannaturale, in ogni caso…

              Inoltre, credo che a volte il problema del “danno fisico” si situi all’interno di una certa errata comprensione di ciò che sarà il nostro corpo risorto.
              Intendo dire che non sarà quello attuale, ed è per questo che la Chiesa ha autorizzato anche le cremazioni, mi risulta.

              Stiamo / sto andando OT 😌
              (il fatto è che amo approfondire i temi)

              1. @ Francesca …buongiorno….è vero che la chiesa permette la cremazione, ma non dimenticare che il nostro corpo è tempio dello Spirito Santo, io sono contrario e non sarà la mia scelta….
                almeno di essere bruciata da un incendio, ……oggi sai troppe cose sono permesso,e D’aventi a Dio non sono lecito……ciao e buona giornata.

  16. Capisco Marierose.
    Buongiorno ☺

    Cioè tu pensi che la Chiesa stia sbagliando davanti a Dio nel permettere la cremazione?

    La Chiesa si basa sulla teologia cattolica… e la Chiesa sa che il corpo è tempio dello Spirito.
    Di preferenza noi cattolici manteniamo la sepoltura normale, ma la cremazione, se non nega il Credo cristiano, non va contro Dio.

    L’ha detto Paolo VI
    https://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=2177

    Secondo la legge ebraica (quella più ortodossa) invece la cremazione va contro Dio, proprio perché “il corpo è tempio dell’anima” (gli ebrei usano la parola anima perché non credono allo Spirito).

    Secondo me dobbiamo stare attenti a ciò che dice la Chiesa, e se dice qualcosa di diverso dall’ebraismo, noi dobbiamo seguire il cristianesimo.

    Poi certamente la Chiesa non obbliga nessuno alla cremazione! Anzi consiglia di continuare con le sepolture per mostrare al mondo la nostra Fede.
    Ma afferma che una persona risorge lo stesso, anche se è stata incenerita.

    Oppure … tu credi che quelli cremati non risorgono… ?

    Grazie. Ciao.

    1. @ Francesca….Buona sera…….,Oppure … tu credi che quelli cremati non risorgono… ?
      Rispondo: certamente che risorgono, non ho mai dubitato, perché l’anima è immortale sia nel bene che nel male, lo so che la chiesa lo permette, cristianamente io non mi sente di farmi bruciare, ogni uno fa le scelte che si sente. (.Ho letto il link e lo avevo già letto in passato )..
      Grazie e buona continuazione….pace e bene.

      1. Ti ringrazio per la risposta, anche perché so che fatichi a tradurre in italiano.

        Non so se dipenda da un problema di traduzione, probabilmente lo è, però io leggo:

        “lo so che la chiesa lo permette, cristianamente io non mi sento di farmi bruciare, ogni uno fa le scelte che si sente.

        Sicuramente la scelta è personale.

        … Il fatto è che … Sembri mettere una differenza tra “la Chiesa” e il significato di “essere cristiani” o “fare le cose cristianamente”.

        La dottrina cattolica sicura (quella non sottoposta a opinioni personali) è pienamente cristiana.
        Non c’è una differenza tra Chiesa e cristianesimo.

        Pace e bene anche a te.
        Scusami se ti creo problemi (per la traduzione) e ti faccio scrivere.

        1. @ Francesca…..buongiorno a te,

          Non faccio nessuna differenza e credo fermamente alla chiesa Madre voluto da Cristo Gesù….

          La prima chiesa è stata la casa di Nazareth, anche perché li, nell’incarnazione Maria si Fece Chiesa Dimora di Dio Padre in Cristo Gesù morto e Risorto, per la nostra Salvezza, ecco la chiesa che io contempla..e credo.

          In fatti il mio italiano è limitato nello scrivere, non uso molto il traduttore,scrivo i miei pensieri, nessuno è perfetto, solo Dio.

          Buona giornata a te pace e bene. Ciao.

  17. @ Francesca …..PS è anche vero che i nostri pensieri non sono i pensieri di Dio….e i Pensieri di Dio non sono nostri, solo Lui conosce il nostri cuori, profondamente…..Pace e bene nei cuori nostri……Ciao.

I commenti sono chiusi.