Recuperiamo l’essenziale

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intervista di Renzo Beghini a Costanza Miriano per Verona Fedele

Il suo ultimo libro ha un titolo molto provocatorio Quando eravamo femmine. Lo straordinario potere delle donne. Siamo nel postfemminismo?

«Certamente siamo sulle macerie del femminismo. Perché con il femminismo le donne si sono perse. Hanno perso la loro vocazione. E quando una donna perde la sua vocazione, la perdono anche tutti coloro che le sono affidati. La frattura enorme e mai abbastanza esplorata dell’aborto ci ha rese schizofreniche. Chi cresce in una cultura abortista se non ne è consapevole, ha perso già qualcosa della sua vocazione».

Perché questo titolo: Quando eravamo femmine?

«Il titolo del mio ultimo libro prende spunto da un documentario su Muhammad Alì o Cassius Clay.

Quando tornò in Africa per un combattimento, si trovò al contempo alla ricerca delle sue origini di persona di colore e di uomo di fede musulmana. Nella sua biografia si legge che questa scoperta delle proprie radici lo ha reso più forte perché più consapevole. Penso che ogni donna debba fare questo viaggio non tanto nel passato. “Quando eravamo” non è un riferimento temporale ma riguarda le radici. È un invito a mettersi in viaggio alla scoperta dell’essere donne. Il cuore della donna è molto più inquieto rispetto a quello dell’uomo. Esso desidera un amore perfetto, pieno. È un amore che ogni donna vorrebbe sempre su di sé. Credo che le radici alla fine le scopriamo nell’Unico a cui anela il nostro cuore. È la scoperta di un rapporto sempre vivo e inesauribile che solo il Signore ci dà».

– Com’è il suo rapporto con Dio?mirianoQUANDOcover ridotta

«Sto cercando di convertirmi sempre di più ad un rapporto vero con una persona viva. Il mio sforzo in questo momento è quello di passare dalla religione alla fede».

Nell’ultimo libro scrive che l’esperienza del soffrire diventa combustibile per un amore più grande. Che cosa significa?

«Innanzitutto è una cosa che nasce dall’esperienza. Siamo già ad immagine di Dio ma la somiglianza la dobbiamo raggiungere attraverso la Grazia e poi attraverso un lavoro di conversione. Noi siamo abituati a pensare alla sofferenza come un limite, una necessità imposta. Qualcosa da evitare per quanto possibile. L’annuncio del Vangelo è che la salvezza passa dalla croce. Non si tratta di cercare la sofferenza. Accogliere la croce significa spogliarci della parte malata della nostra umanità. Perché sia necessaria la croce, per me forse è ancora un po’ mistero. Però in questa dinamica mi sperimento viva».

Con il linguaggio che la caratterizza, provocatorio ed efficace, che cosa vorrebbe dire alla Chiesa ed in particolare ai preti, ai vescovi o a papa Francesco?

«Alla Chiesa direi che per convertirci seriamente dobbiamo ritornare all’essenziale, ad un rapporto vivo con il Signore. Credo che tutti ci dobbiamo un po’ convertire da una religione un po’ nevrotica. Al Papa vorrei dire di stare un po’ attento. Perché il suo modo di parlare è pienamente comprensibile per i credenti, mentre deve stare un po’ attento a comunicare con il mondo. Mentre a noi vuole togliere la rigidità dei princìpi, forse non sempre è consapevole del contesto culturale liquido e nebulizzato dell’Occidente. Può comportare qualche rischio. Se potessi stare seduta davanti al Papa, gli direi: quello che fai è santo. Io sono sicura che ci stai portando ad una conversione e rinnovamento della Chiesa. Però attento perché sei circondato da lupi. E non dobbiamo dimenticare che il mondo – come i nostri figli – ha bisogno di certezze».

 

62 pensieri su “Recuperiamo l’essenziale

  1. cinzia

    “Al Papa vorrei dire di stare un po’ attento. Perché il suo modo di parlare è pienamente comprensibile per i credenti, mentre deve stare un po’ attento a comunicare con il mondo. ”

    Mi dispiace Costanza ma non concordo per nulla su questa affermazione. “Il suo modo di parlare” è assolutamente incomprensibile anche per i credenti. O meglio quel che si comprende è tragico. Comunque un po’ di chiarezza non guasterebbe…. perché la sua mancanza di chiarezza (e lo dico per concedergli il beneficio del dubbio!) è a dire poco imbarazzante!

    1. @Cinzia, se però per taluni è comprensibile e per talaltri no, chi non comprende potrebbe farsi delle domande, visto che altri comprendono.

      Poi c’è chi comprende cose tragiche, chi cose che non condivide, chi…, chi…, chi… ma sarebbe comunque bene evitare di parlare a nome di tutti (i credenti).

      Nella comunicazione si è sempre in due, minimo: chi parla è chi ascolta.
      Il problema può essere in chi parla, ma anche in chi ascolta (anche concedendogli il beneficio del dubbio).

        1. Paul Candiago

          Signor Stefano Re:

          Astratto :

          secondo lei dai commenti che leggiamo le sembra di vedere cattolici cristiani di stessa Fede o far parte di una evoluzione spirituale del Deposito della Fede con intenzione di formare un parlamento democratico che ben poco ha senso e valore con l’ ortodossia della Parola Tradizione e Magistero della Una Santa Cattolica Apostolica Chiesa Romana?

          A me non semrba, altrimenti discuterebbero la liberta’ del loro ragionare alla SOLA luce che ci viene dalla Catechesi Ufficiale della Chiesa: che non e’ un parlamento che non potra’ mai essre e mai esserlo fino alla consumazione dei secoli indipendemente da quanto “puo’ diventare piccolo il Gregge fedele al Pastore”.

          La Chiesa non e’ una Associazione o un Club Sociale e pensare di poter avere la tendenza di “inserirsi” nel Magisterio che e’ solo sua Autorita’ come voluta dal suo Fondatore: “Tu sei Pietro….

          Cordiali saluti,

          Paul

        2. Fabrizio Giudici

          Mi ero perso questo “geniale” commento di Bariom.

          Dunque, Bariom, visto che evidentemente tu sei parte di quei credenti che comprendono, dicci come va interpretata la Amoris Laetitia. Anche Stefano, se vuole, ovviamente.

          Sennò ha ragione Cinzia.

          1. Invece questo tuo commento è decisamente stupido visto che Cinza non ha ragione parlando in modo del tutto generico e presupponendo di parlare a nome di tutti i credenti.

            Quindi cosa dovrei spiegare a te di qual si voglia argomento visto che o sei d’accordo con lei in toto o non hai capito questa semplice cosa che il mio commento contestava.

            1. Fabrizio Giudici

              “Invece questo tuo commento è decisamente stupido visto che Cinza non ha ragione parlando in modo del tutto generico e presupponendo di parlare a nome di tutti i credenti.”

              Se vuoi pignolare sulle parole, bene: Cinzia non ha mai scritto “tutti”. È pienamente dimostrato che ci sono abbastanza credenti confusi, incluso scrittori, vaticanisti, preti, teologi, vescovi e cardinali, per giustificare quanto ha scritto. In tutto ciò, la cosa grave ed evidente è che il Papa, interpellato, si rifiuta di rispondere.

              Quanto agli altri, che invece contestano questa affermazione, si dovrebbe dedurre che hanno capito tutto. Invece, quando li si interpella, non rispondono, proprio come fai tu. Il che è doppiamente stupido, perché vuol dire che non avete capito niente, ma fate finta che non sia un problema, e ve la prendete invece con quelli che, senza essere vittima di dissociazione cognitiva, dicono le cose chiare e tonde.

              1. Paul Candiago

                Signor Fabrizio Giudici,

                sempre piu’ si nota l’attacco all’Autorita’ del Papa, nella nostra presente realta’ la presa di mira di Papa Francesco.

                Il piu’ delle volte cio’ viene espresso in modo molto superficiale privo di catechesi o tralasciando il quadro completo della Catechesi Cattolica Ufficiale della Chiesa che deve evangelizzare il Mondo e non alcuni con proprie mentalita’ e culture.

                Come credenti cattolici se le pecorelle cominciano, gia’ da 40 anni, a fare opposizione al Magisterio della Chiesa siamo messi male, molto male: si intaccano le fondamenta istituite da Cristo.

                Nonostante tutto questo, non meravigliamoci perche’ le profezie devono avverarsi e la strada per la venuta dell’Anticristo e’ gia’ in costruzione: prima la grande apostasia come in progresso oggi e poi l’Anticristo.

                Provata questa situazione spirituale del Corpo della Chiesa, sia anche da far nostro e ponderare che non diventati mentalita’ del credente che ogni volta che il Sommo Ponteficie parla deve essere excattedra tralasciando che puo’ applicarsi solo a una particolare situazione di gruppo.

                Povero Papa se fosse cosi’: si troverebbe nella posizione di non saper mai se parlare o tacere e cio’ non fa senso: ben sa quando parla e sa quando scrive una enciclica di magnitudine universale.

                Andate e predicate la Buona Novella.

                A supporto di questo comando ricordiamoci il dire del Maesto: Li riconoscerete se sono miei seguaci dalle loro Opere.

                Veda lei se Papa Francesco ha buone opere o se nel suo Ufficio non si prodiga assiduamente per Dottrina ed Ortodossia del Deposito della Fede in sintonia Ufficiale con le Sacre Scritture.

                Non so se lei e’ un cattolico romano, ma dal Catechismo impariamo che su la Persona del Santo Padre vigila lo Spirito Santo a cui in materia di Fede ha ancor oggi gli elargisce il dono dell’Infallibilita’: “ Tu sei Pietro e su questa Pietra edifichero’ la mia Chiesa”.

                Lascio a lei pensare e ripensare se Cristo diceva la Verita’ o meno.

                Nonostante i 2000 anni di vita turbolenta della Chiesa, e sara’ sempre cosi’ perche’ la Chiesa Pellegrina e’ un Corpo formato da peccatori, e’ un miracolo vivente che la Fede la Speranza e la Carita’ sono intatte provando: saro’ con voi fino alla consumazione dei secoli.

                Mia opinione: se l’errore e l’apostasia tendono ad oscurare “piu’ di tanto” la Verita’ Evangelica della Chiesa penso che si entrera’ in un cataclisma Terrestre mai visto prima.

                Cristo stabilira’ il suo Regno e le forze del Male saranno il suo sgabello.

                Che poi molti cristiani diano scandalo e non facciano loro o vivano l’insegnamento Evangelico e’ un soggetto spirituale e reale diverso e legato alla nosta debolezza umana e alle forze del Male di cui siamo soggetti.

                Cordiali saluti,Paul

  2. enrico venturoli

    Mi stupisce leggere che cerchi la fede: proprio tu? Ed io allora cosa dovrei fare se la religione cristiana mi riempie di tanti dubbi che non mi consentono di abbandonare la ragione per lasciarmi avvolgere dalla fede. Quali sono, secondo te, i “lupi” intorno a Bergoglio? Io non condivido quesi niente di questo argentino, che vuole piacere a tutti i costi, usa parole banali e troppo buoniste che non hanno alcuna utilità per risolvere i problemi che ci circondano, mentre tace su twmi sensibilissimi, come la progressiva scristianizzazione del mondo, che ama Bergoglio, ma se ne frega del prossimo, assiste assente alla caduta di tanti modelli di amore e non va più nemmeno a messa. Ciao, enrico

    1. E tu Enrico quali risposte dai a problemi come la scristianizzazione?
      Quella del tuo mondo magari, quella che incontri tutti giorni (presumo).
      O aspetti che il Papa, lui e lui solo, venga a darti le risposte e a risolvere i tuoi dubbi?

    2. Thelonious

      @enrico venturoli: “la religione cristiana mi riempie di tanti dubbi che non mi consentono di abbandonare la ragione per lasciarmi avvolgere dalla fede”.

      caro Enrico, mi pare che in questi termini il problema sia mal posto.

      Tu non devi abbandonare la ragione per “lasciarti avvolgere dalla fede”. Fede e ragione devono camminare insieme, senza alcuna contraddizione.
      Altrimenti si tratta di una concezione sbagliata della fede, o della ragione, o di entrambe.
      Perchè la fede rappresenta il compimento, e non la contraddizione con la ragione.

      Questo è stato uno dei temi principali del magistero di Giovanni Paolo II e poi di Benedetto XVI.
      Ti esorto a leggere con attenzione, ad esempio, l’enciclica “Fides et Ratio”, ma anche tanti altri documenti scaturiti dal magistero di questi due Pontefici.
      Ti potrebbe essere molto utile anche “Il senso religioso” di don Luigi Giussani.

      Insomma, vedere la fede contrapposta alla ragione è una delle trappole artificiose create da una certa cultura anticlericale. Questa contrapposizione, però, non è vera, perché non tratta né dell’autentica fede cristiana né della ragione rettamente intesa, ma solo delle loro caricature.

  3. Buona sera a tutti voi…….nel mio piccolo rispondo cosi……Per me la fede è un incontro nella mia storia di vita,… un conoscere e riconoscere quanto è grande il Mistero della Croce…..di Gesù per l’umanità, la Sua umanità….non c’è redenzione senza il vernerdi Santo, per ogni uomo…..come dice bene Costanza tutto passa attraverso la croce…..al meno questo ho visto nella mia storia…..la scelta è libera …tutto dipende come ogni uomo vive la sua croce…..perché ogni uomo ha la sua croce…….ciao a tutti….

  4. fra' Centanni

    Mi dispiace Costanza perché credo che sia la prima volta, ma non sono d’accordo con te. Non sono d’accordo quando dici: “Al Papa vorrei dire di stare un po’ attento. Perché il suo modo di parlare è pienamente comprensibile per i credenti, mentre deve stare un po’ attento a comunicare con il mondo”.

    Io, invece, che pure sono credente e che ho sempre respirato, fin da piccolo, aria di chiesa e di fede, non capisco, per usare un eufemismo, tante cose che dice papa Francesco. Ad esempio:

    1) Mentre siamo profondamente grati per i doni spirituali e teologici ricevuti attraverso la Riforma, confessiamo e deploriamo davanti a Cristo il fatto che luterani e cattolici hanno ferito l’unità visibile della Chiesa. Differenze teologiche sono state accompagnate da pregiudizi e conflitti e la religione è stata strumentalizzata per fini politici.
    2) Vi avevo detto che vi avrei dato di cuore la mia benedizione. Molti di voi non appartengono alla Chiesa cattolica, altri non sono credenti. Di cuore imparto questa benedizione, nel silenzio, a ciascuno di voi, rispettando la coscienza di ciascuno, ma sapendo che ciascuno di voi è figlio di Dio.
    3) Molti pensano in modo diverso, sentono in modo diverso, cercano Dio o trovano Dio in modi. diversi. In questa moltitudine, in questa ampia gamma di religioni, c’è una sola certezza per tutti noi: tutti siamo figli di Dio.
    4) Il proselitismo è una solenne sciocchezza.
    5) Non convertirti perché altrimenti devo scegliermi un altro amico ateo.
    6) Una Chiesa senza le donne è come il collegio apostolico senza Maria. Il ruolo delle donne è l’icona della Vergine, della Madonna. E la Madonna è più importante degli apostoli. La Chiesa è femminile perché è sposa e madre (…) ma ricordiamo che Maria è più importante degli apostoli vescovi, e così la donna nella Chiesa è più importante dei vescovi e dei preti.
    7) Io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio.
    8) La monopolizzazione delle terre, la deforestazione, l’appropriazione dell’acqua, inadeguati agro-tossici sono alcuni dei mali che lacerano l’uomo dalla sua terra natale. Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la deforestazione stanno già mostrando i loro effetti devastanti nei grandi cataclismi siamo testimoni.
    9) Lui, che era lei, ma è lui…
    10) Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e anche del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene.

    1. Procopio

      Per favore,
      basta cosi’.
      Costanza Miriano ha cercato di essere diplomatica: Il Papa e’ sempre il Papa. Certo ora che ricordi queste frasi e’ ancora piu’ duro.

    2. emanuela

      6) Una Chiesa senza le donne è come il collegio apostolico senza Maria. Il ruolo delle donne è l’icona della Vergine, della Madonna. E la Madonna è più importante degli apostoli. La Chiesa è femminile perché è sposa e madre (…) ma ricordiamo che Maria è più importante degli apostoli vescovi, e così la donna nella Chiesa è più importante dei vescovi e dei preti.
      perdonami fra100, cosa non ti piace in questa frase? io la trovo a dir poco straordinaria. Non ti piace il ruolo che Papa Francesco vorrebbe assegnare alle donne? o sei un nostalgico dei tempi cupi, duri e avversi contro le donne…tipo la caccia alle streghe?

      1. @ Emanuela 18 gennaio 2017 alle 16:38: perché fermarsi alla caccia alle streghe? Non ci vuole mettere anche “quando la Chiesa pensava che le donne non avessero l’anima”?

        1. cinzia

          @emanuela
          Il problema è che sembra si stia pensando al diaconato femminile…. e la cosa mi sembra grave, visto che poi per passare al sacerdozio femminile il passo è breve! San Giovanni Paolo II ha scritto pagine meravigliose sulle donne, ha dato loro molta importanza… ma è sempre rimasto nella tradizione!

        2. Fabrizio Giudici

          “tipo la caccia alle streghe?”

          Da http://www.storiaechiesa.it/la-caccia-alle-streghe/

          Gli studi di grandi storici come Henry Kamen (L’Inquisizione spagnola, Feltrinelli, 1966), Bartolomè Bennassar (Storia dell’inquisizione spagnola, Rizzoli, 1980), Andrea Del Col, (L’inquisizione in Italia, Mondadori, Milano, 2009), Adriano Prosperi (Tribunali della coscienza, Einaudi, Torino, 1996), F. Cardini, Marina Montesanto (La lunga storia dell’Inquisizione, Città Nuova, Roma, 2005), Brian Levack (La caccia alle streghe in Europa agli inizi dell’età moderna, Laterza, Roma-Bari ) …. e di tanti altri hanno dimostrato che laddove vi fu l’Inquisizione, soprattutto in italia e Spagna, le condanne per stregoneria furono pochissime e finirono molto prima che altrove.

          […]

          Oggi gli storici, pur non potendo arrivare a conclusioni certe, sono di questo avviso:

          il numero complessivo di processi in Europa in 3 secoli: circa 110 mila

          di questi circa 50.000 si svolsero nella sola Germania (laddove Italia e Spagna ebbero circa 5000 processi a testa, cioè un decimo)

          il numero complessivo di vittime della caccia alle streghe: circa 60.000.

          Parte della Germania e alcune terre tedesche (in particolare la Svizzera tedesca) sono state quelle che più di tutte hanno avuto il fenomeno della caccia. Il Trentino, che dalla cultura tedesca è stato sempre influenzato, è stato proprio per questo caratterizzato da fenomeni di caccia estranei a gran parte del resto dell’Italia.

          Da notare:

          un forte intervento contro le streghe di Martin Lutero, che così come aveva invitato i principi ad ammazzare “come cani arrabbiati” i contadini ribelli (Martin Lutero, Scritti politici, Utet, Torino 1978, p. 515), e come aveva invitato a “dare fuoco alle sinagoghe e alle scuole” degli ebrei, a “distruggere e a smantellare le loro case” (Martin Lutero, Degli ebrei e delle loro menzogne, Torino 2000, pp. 188-190; si veda anche Angela Pellicciari, Martin Lutero, Cantagalli, Siena, 2012), analogamente incitò ad usare la stessa durezza verso le streghe: “bisogna ammazzarle tutte”; “accenderei io stesso i loro roghi” (Massimo Centini, Le streghe nel mondo, De Vecchi, Milano, 2002, p. 37)

          Cioè, semmai la caccia alle streghe la praticavano quelli che, passando sempre da un eccesso all’altro, poi sono approdati al sacerdozio femminile.

          Però, ancora nel 2017, dobbiamo sentire cattolici che associano la Chiesa Cattolica alla “caccia alle streghe”, ripetendo come pappagalli le calunnie dei nemici della Chiesa.

          1. Cioè la stragrande (grandissima) maggioranza dei casi, sopratutto quelli conclusi con i “famosi” roghi, si devono a chiese e/o fenomeni di stampo protestante.

          2. Paul Candiago

            Signori senm-webmrs, Emanuela, Fabrizio Giudici e fratelli Cristiani,

            Un punto di vista nel contesto della Catechesi Ufficiale della Chiesa Cattolica Romana, la sua ortodossia e spirito di Vita integralmente cristiana=santa.

            Molti oggi si ostinano a mostrare gli sbagli del comportamento umano della Chiesa Cattolica Romana.

            Inquisizione, le Crociate, Galileo, “quando la Chiesa pensava le donne non avessero l’anima”….e altre novita’ dei nostri tempi, come la predominante attitudine/i di fai da te religione/catechesi.

            Siamo stati catecheticamente indottrinati e apparteniamo per chi e’ cattolico romano, alla Chiesa Pellegrina/Militane comel Corpo Mistico di Cristo in formazione in concomitanza con la Chiesa Purgante e Chiesa Trionfante.

            Questa unica Chiesa fu istituita da Cristo e confermata, testimoniata dallo Spirito Santo a Pentecoste.

            Segui’: “… andate a predicate la Buona Novella e battezzate nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

            “Vi daro’ il Paraclito e Lui vi sara’ il vostro Avvocato e Vivificatore fino alla consumazione dei Secoli.

            Alla maturazione dei Tempi Cristo ritornera’ in Potenza e Gloria istituendo il suo Regno Universale che non avra’ Tramonto e i suoi nemici saranno sbabello ai suoi piedi.

            Quando Cristo predicava la Buona Novella il futuro della Chiesa Pellegrina gli era noto: “vi porteranno di fronte ai Giudici…”, per cui la Vita della Chiesa: “non scandalizzatevi…nel Mistero dell’Iniquita’ rimaniamo fedeli fino alla fine.

            Per il Cristiano cattolico romano, forte della Sua Fede Speranza Carita’, attende con virtu’ e pazienza che la Volonta’ di Dio abbia il suo corso vivendo nei Dieci Comandameti: non sette o otto e mezzo.

            Il buon grano cresce oggi, come ieri o domani, con la zizzania fino a quando arriveranno gl’angeli per la mietitura e cernita.

            Purtroppo oggi e da quello che si legge, molti i commenti sembrera’ che quanto scrivo sia da un libro di fiabe.

            Immutabile base spirituale e di catechismo non prendiamo mai il difettoso reale, scandaloso comportamento umano , di certi aspetti della Vita della Chiesa Pellegrina, come leva, ragionamento a se stante o la via per sostenere contestazione alla Parola Tradizione Magisterio della Chiesa.

            Leggendo Le Sacre Sritture= Vecchio Testamento e Nuovo Testamento= La buona Novella possiamo trovare tutte le spiegazioni anche per i peccati, scandali, confusione dei nostri giorni.

            Il comportamento umano del popolo Ebreo, o il nostro, i loro sbagli /peccati e il ripetersi dei castighi che ricevevano per essere “gente di dura cervicie” e’anche per noi oggi lo specchio della veirta’.

            Per 2000 anni la Chiesa Cattolica Romana, penso siate concordi con la sua storia, ha vissuto molte volte non in conformita’ alla Buona Novella.

            Lunghi periodi di decadimento e prevaricazione rispetto alla morale evangelica. (Ricordiamoci il lavoro di “ricostruzione” di San Francesco d’ Assisi per esempio )

            Se la Chiesa Militante, nel cammino dei Tempi,fosse stata o sara’, una istituzione in perfetto stato di Grazia che necessita’ ci sarebbe stata di essere istituita? o che valore avrebbero avuto i sette sacramenti tanto necessari per tenerci infallibilmente nellal Fede in Cristo?

            ( Restando necessario il riscatto Cristo per l’Umanita’ a causa del peccato originale)

            Il Santo Papa Giovanni Paolo II ha chiesto perdono all’Umanita’ per gli sbagli della Chiesa Militante.

            Pensiamo com e’ grandioso che anche San Paolo, prima delle Crociate e Galileo, fra filosofi, sofisti, idolatri, pagani dei e dee a non finire, aveva gli stessi pensieri di noi su certe cose della appena nata Chiesa.

            ( Interessante leggere San Paolo Lettera 1 ai Corinti)

            Non e’ certo con la razionalita’ umana che si “capisce” la Chiesa, ma sempre e solo con la Fede.

            Nella Fede Speranza Carita’ invece ognuno di noi trova la Via la Verita’ la Vita per diventare santo e avere da Dio la Vita Eterna.

            Non penso che il dire di Cristo mai potra’ essee interpretato nel contesto di una relazione solamente umana per la nostra formazione morle e catechetica come fedeli appartenenti alla sua Chiesa.

            La saggezza dell’Uomo “e’ follia di fronte ai Disegni e Misteri di Dio” conseguentemente una possibile mentalita’ da tenerci lontano da questa tentazione.

            Sempre sicuro per mantenere lo stato di Grazia delle nostre anime e’ far nostro:

            Tu sei Pietro…e a lui furono date le Chiavi di aprire e chiudere in Terra come in Cielo il Deposito della Fede nel suo mandato dell’ infallibile Magisterio assistito dall’Operare dello Spirito Santo.

            Cordiali saluti,

            Paul

  5. fra’ Centanni

    Il mistero del libero arbitrio.

    Nella Verita’ della Rivelazione, se ce ne fossero due poveri noi come sbrogliare la/le matasse, ci fu dato tramite lo strumento delle Sacre Sritture ( 72…76 codici umanamente scritti sotto Illuminazione divina se le va di accettare) a chi e’ dato di conoscerli e per altri la legge naturale impressa dal Cratore (Genesi)), la Volonta’ di Dio di come Adorarlo e Servirlo.
    Sa meglio di me la loro sintesi dei codici: 10 comandamenti o distillati ad Ama Dio e il prossimo tuo.

    Sta a lei e a tutti noi farsi ragione se Dio ha dimenticato qualcosa a questa sua didattica per questo “tipo” di Sua Creazione che sia piu’ che sufficiente, attraverso il tempo Umano, a servire ogni persona per un fine UNICO ed ETERNO: la Salvezza della propria anima.

    Al di fuori di questo lascio a lei pensare cosa centri il resto del Mondo se non usato a questo fine.

    Nella liberta’ che abbiamo ad ognuno di noi valutare la partita che dobbiamo giocare.

    Cordiali saluti,Paul

  6. Chiara Pizzimenti

    Cara Costanza,
    anch’io ti ammiro per la tua tenacia e per la continua ricerca di conversione e rinnovamento della fede.
    Ma credo che Gesù sia venuto a portarci un’unica grande certezza: l’Amore di Dio.
    E su questo Bergoglio non lascia dubbi a nessuno.
    Un abbraccio affettuoso,
    Chiara

  7. Gentile Signora Marierose,

    il suo srivere, verso il quale mi permetto solo di dire che come Cristiano cattolico romano, lo voglio leggere nel contesto della Catechesi Ufficile della Chiesa Romana come da sua didattica da Catechismo.

    Mi ricorda che i Protestanti hanno per lecito di interpretare la Sacre Sritture a seconda del loro modo di “sentire” la Buona Novella=Dottrina Evangelica.

    Noi cattolici romani abbiamo una Catechesi unica a cui dobbiamo ubbidire.

    Se facciamo un po’ di “moda” religiosa a nostro gusto prima o poi proveremmo solo le tante sette che si sono formate nei secoli come “pensamento” umano ecc.

    Uniamoci sempre piu’,pochi o tanti che siamo, per Una Santa Cattolica Apostolica Chiesa Romana= La Sposa Immacolata di Cristo: per il quale ha dato la sua Vita il Venerdi’ Santo e non altro e che e’ stata Confermata e Testimoniata fino alla consumazione dei secoli dall’ azione costante sopra di Essa dello o Spirito Santo a Pentecoste.

    Cordiali, rispettosi saluti, Paul

  8. Signor Enrico Venturoli,

    leggendola mi viene in mente un “articolo” del Vangelo in cui e’ scritto in parole di memoria mia:

    Il Signore rivela i sui Misteri ai bimbi che si stanno allattando.

    Che ne pensa di gomma da masticare per la razionalita’ della mente del fare di Dio o di capire i misteri dei suoi doni ( …mi pare nella Genesi …vedranno tutto saranno nella Creazione e non capiranno nulla . ..Dio che ci dice che non siamo capaci di capire la sua Onnipotenza e Omniscienza)
    di cui il primo e averci creati dal nulla ( il crollo della scienza e teconlogia cosi’ esaltata e fuori binario con l’esistenza dell’Universo fatto con il nulla)

    Continuiamo a pensare e non perdiamo la Fede (che fa certe cose future che avveranno alla maturita’ dei Tempi) perche’sara’ impossibile bilanciare interiormente e praticamente il Mistero del nostro essere: non dimentichiamo che in questa forma umana siamo soloin modo transitorio.

    Dopo la morte fisica o a BBQ o a spasso con San Pietro per vedere la costruzione delle villette che ci stanno costruendo per la nostra prossima migrazione e sono a prova di onde sismiche: non c’e’ scampo.

    Cordiali rispettosi saluti, Paul

  9. Thelonious…
    Insomma, vedere la fede contrapposta alla ragione è una delle trappole artificiose create da una certa cultura anticlericale. Questa contrapposizione, però, non è vera, perché non tratta né dell’autentica fede cristiana né della ragione rettamente intesa, ma solo delle loro caricature.

    Gentile Signore Thelonious,

    le consiglio, se le aggrada di leggere dalle Sacre Scitture il libro di Daniele e vedra’ che il suo razionalismo quanto mai logico e valido in termini umani, ben poco quadra, si oppone o appoggia alla virtu’ teologale della Fede,Speranza,Carita’.

    Inoltre l’ortodossia didattica, per la formazione catechetica del Cristiano Cattolico Romano, ‘e sempre alla portata di qualsiasi persona che voglia leggere il Catechismo della Chiesa.

    Si immagini che ha scritto che la Fede Cristiana Romana e’ contraria al modo di ragionare.

    Provi invece a “conoscere” la virtu’ della Fede e vedra’ che filosiofia, pensamento umano, scienza e tecnologia li contiene tutti senza nessuna novita’ o contraddizione .

    La prova le da lei stesso: come fa a pensare che Dio non leggeva o legge il suo/nostro ragionamento fin dall’eternita’: se non fosse cosi’ che infinito Dio sarebbe?: le pare?

    Cordiali saluti e comperi il campo del Tesoro perche’ solo ora e’ il tempo propizio che di Parola ne siamo ricchi di 2000 anni di Chiesa Romana e responsabili a tanto bene elargitoci dalla Provvidenza.

    Poi puo’ avvenire: cercheranno la Parola e non la troveranno .

    Paul

  10. Procopio

    Personalmente, credo che l’attuale Papa sia intenzionalmente ambiguo quel tanto da non essere tacciato di eresia e quel tanto da affabulare la cultura nichilista occidentale.

  11. Fabrizio Giudici

    @Bariom “chi non comprende potrebbe farsi delle domande, visto che altri comprendono.”

    Veramente le domande ci sono, e copiose. Anche da parte di quattro cardinali. Sono le risposte che mancano. Qui mancano i fondamentali delle responsabilità papali, altro che santità…

    1. Questo è un altro aspetto, ma tornare sempre sugli (amati) tasti dolenti, rischia solo di essere un pretesto per non interrogare noi stessi…

      (Ero certo del tuo commento…) 😉

      1. Beatrice

        Tu invece, Bariom, gli (amati) tasti dolenti sembri sempre volerli ignorare deliberatamente, quando in realtà hanno a che fare con i fondamenti della nostra fede, non precisamente con quisquilie di poco conto!

          1. Fabrizio Giudici

            Ero anch’io certo del tuo commento… 🙂 Ma interrogare noi stessi, e – esplicitando – riflettere circa il nostro peccato rischia di essere un pretesto per non vedere le cose che succedono.

            1. Mmmmh… sa di cane che si morde la coda! 😐

              Però non credo proprio guardando agli insegnamenti di Gesù, dei Padri, dei Santi, riflettere sul nostro peccato abbia effetti tanto nefasti.

              1. Beatrice

                Esistono anche i peccati di omissione, tipo non difendere la Verità quando bisogna farlo. Cito dalla recente intervista di Matzuzzi al cardinale Caffarra, che spiega le ragioni per cui sono stati inviati i dubia al Papa:
                «Molti fedeli e sacerdoti dicevano ‘ma voi cardinali in una situazione come questa avete l’obbligo di intervenire presso il Santo Padre. Altrimenti per che cosa esistete se non aiutate il Papa in questioni così gravi?’. Cominciava a farsi strada lo scandalo di molti fedeli, quasi che noi ci comportassimo come i cani che non abbaiano di cui parla il Profeta. Questo è quanto sta dietro a quelle due pagine.»

  12. enrico venturoli

    I peccati di omissione sono i peggiori perchè vogliono dire non stare vicini al prossimo ed amarlo. In queste risposte ai miei dubbi leggo tanti soloni che non hanno un dono fondaMENTALE DEL BUON CRISTIANO, VALE A DIRE L’UMILTà. nON CI POSSO FARE NIENTE SE LA RAGIONE MI OSTRUISCE IL DONO DELLA FEDE: NE HO PARLATO TANTO E MI HANNO CONSIGLIATO, MENTI PIù APERTE, DI PERSEVERARE. e cos’ faccio o cerco di fare.

  13. M. Cristina

    Cara Costanza, proprio come lo direi ad una sorella, lo dico a te: guarda che questa tentazione di ricordare al Papa come deve fare c’ era già tanto tempo fa, addirittura con il Capo stesso…posso avere torto, e lo dico con tutto il mio affetto, la mia riconoscenza per tutto quello che imparo da te, e quindi con libertà…..
    “Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?». Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? E’ lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio».
    Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.”

    1. Beatrice

      @M. Cristina

      La “tentazione di ricordare al Papa come deve fare” l’ebbe pure San Paolo, ma più che una tentazione sarebbe meglio definirla un’ispirazione dello Spirito Santo visto che San Paolo aveva ragione a redarguire San Pietro in quel caso:
      “Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto.” (Gal 2, 11)

      Il Papa non è Cristo, ma è il vicario di Cristo e c’è una differenza tra le due cose: Gesù, in quanto Seconda Persona della Trinità, non ha mai sbagliato né peccato in alcun modo, il Papa, invece, in quanto uomo ferito anch’egli dal peccato originale, può sbagliare ad eccezione di quando parla ex cathedra (in questo caso sappiamo per il dogma dell’infallibilità pontificia che gode di una speciale assistenza da parte dello Spirito Santo). A proposito dell’infallibilità papale voglio citare un passo di un articolo di Antonio Righi che puoi trovare a questo link: http://www.libertaepersona.org/wordpress/2017/01/139257/

      «Proprio a seguito della proclamazione del dogma della infallibilità pontificia (1870), il beato cardinal John Henry Newman, nella Lettera al duca di Norfolk, volle chiarirne il significato, consapevole delle banalizzazioni e delle incomprensioni che ne sarebbero derivate: “Con tutto ciò sono lontano dall’affermare che i papi non abbiano mai torto; che non ci si debba mai opporre a loro, oppure che le loro scomuniche abbiano sempre effetto. Non sono tenuto a difendere la politica e gli atti di singoli Papi… Indubbiamente ci sono azioni di papi alle quali nessuno amerebbe aver avuto parte”. E aggiungeva che la Chiesa docente non è sempre stata, nella storia, “lo strumento più attivo dell’infallibilità: vedi il caso della crisi ariana”: “Fu forse Pietro infallibile, quando ad Antiochia Paolo gli si oppose a viso aperto? O fu infallibile san Vittore allorché separò dalla sua comunione le chiese dell’Asia, o Liberio quando, egualmente, scomunicò sant’Atanasio?…”.»

      1. “La “tentazione di ricordare al Papa come deve fare” l’ebbe pure San Paolo, ma più che una tentazione sarebbe meglio definirla un’ispirazione dello Spirito Santo visto che San Paolo aveva ragione a redarguire San Pietro in quel caso…”

        Proprio così e oggi quanti ispirati dallo Spirito Santo (siam proprio fortunati), nessuno mai semplicemente preda di tentazioni e non in un caso, ma in tutti i casi possibili immaginabili secondo come soffia il vento… pardon, lo spirito.

    2. Alessandro

      “Guarda che questa tentazione di ricordare al Papa come deve fare c’ era già tanto tempo fa”

      Allora prenditela pure tu (tanto lo sport è ormai tristemente diffuso) con i quattro cardinali che stanno facendo il loro dovere indicando al Papa dove sta gravemente sbagliando.

      Questi cardinali sono così docili e corrivi alle tentazioni del Nemico divisore e irriguardosi della Chiesa di Cristo che stanno… semplicemente ricordando al Papa che le applicazioni di Amoris laetitia (capitolo 8) che egli sta purtroppo avallando sono platealmente contrastanti nientemeno che con il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 1650 e con il Codice di Diritto Canonico al canone 915 (non riporto i testi, facilmente accessibili; leggere per credere).

      Mettiti pure tu, con la scusa pelosa di “non insegnare al Papa cosa deve fare”, nella sventurata condizione di quanti rimproverano i quattro cardinali per il motivo, davvero surreale, che essi, in qualità di Pastori, stanno semplicemente ribadendo ai fedeli che cosa insegnano e stabiliscono quei pericolosi strumenti del Nemico che notoriamente sono… il Catechismo della Chiesa Cattolica (!) e il vigente Codice di Diritto Canonico (!).

      Stiamo messi bene, stiamo. Difendere il Catechismo della Chiesa Cattolica e il Codice di Diritto Canonico è diventata una colpa di cui vergognarsi e da cui emendarsi!
      Ma i Pastori che ci stanno a fare se non per pascere il gregge loro affidato (ne risponderanno!), indirizzandolo sul sentiero della salvezza quale è tracciato dal Magistero autentico della Chiesa fedelmente espresso dal Catechismo e dal Codice di Diritto Canonico?

      Altro conto, ovviamente, è che qualcuno faccia lo sbruffone e il saccente pretendendo infondatamente di ravvisare in questa o in quell’altra affermazione o iniziativa del Papa un contrasto con il Magistero autentico della Chiesa.

      Ma la devozione filiale per il Santo Padre non deve mai spingersi ad assecondare i suoi eventuali errori.
      E che il Papa possa commettere errori, e pure gravi, è ciò che chiunque abbia una elementare conoscenza del Magistero al riguardo dovrebbe sapere, poiché dovrebbe sapere che il Papa è infallibile (ossia: preservato dal commettere errori) solo ed esclusivamente a determinate condizioni, e cioè 1) quando ribadisce il Magistero infallibile o 2) definisce qualche contenuto dottrinale come appartenente al Magistero infallibile (tra parentesi: in Amoris laetitia al capitolo 8, nei punti oggetto dei “dubia” avanzati dai cardinali, il Papa non fa né 1 né 2, quindi in quello che c’è scritto lì il Papa può sbagliarsi, può fallire eccome…).

  14. fra' Centanni

    Non stiamo parlando di infallibilità pontificia, quella nessuno la mette in dubbio. Stiamo parlando di tanta cose dette o fatta da papa Francesco che sono, nella migliore delle ipotesi, incomprensibili. Sopra ho fatto un elenco di alcune tra queste cose. Ne riprendo una su cui vorrei una risposta: al punto numero 1 il papa ringrazia Dio per i doni spirituali e teologici ricevuti attraverso la Riforma. Ho sempre creduto e continuo a creadere che la riforma sia stata un’eresia e Martin Lutero un eresiarca. Altro che doni. Inoltre deplora davanti a Cristo il fatto che luterani e cattolici hanno ferito l’unità visibile della Chiesa. Sarebbero i cattolici ad aver ferito l’unità visibile della Chiesa?

  15. Fabrizio Giudici

    Dunque, M.Cristina si ripete come un disco rotto. Beatrice ha dato l’ennesima paziente risposta su quanto sia lecito, opportuno e doveroso correggere un Papa in certe circostanze. Ennesima, perché la cosa è stata ripetuta qui un sacco di volte (per non parlare di altri siti e riviste cattoliche). Ma M. Cristina, sul punto, non ha mai risposto. Anzi, ci ripete che è una tentazione, fa riferimento a fatti storici, ma non conosce o fa finta di non conoscere altri fatti storici in cui qualche Papa è stato corretto da errori gravi. Amnesia o malafede?

    Finora pensavo che fosse solo cafonaggine: perché è maleducato uno che prende parte ad una discussione e non risponde all’interlocutore su certi punti: non una volta, ma sempre. Ma la citazione a sproposito del Vangelo dà l’indizio che forse va considerata un troll. Perchè quel pezzo di Vangelo è portato da varie parti come fondamento alla critica di Amoris Laetitia e del lassismo di Francesco sul matrimonio: che è una legge dura, ma così è. Oggi invece apprendiamo che ha qualcosa a che fare con le correzioni ai papi. Ma pensa tu. Certo, con i Galantino che reinterpretano le Scritture a capocchia, con Lutero che è il re degli interpreti a capocchia e commemorato dal Papa come un grand’uomo, cosa c’è da stupirsi?

    Meglio che non commento la risposta qualunquista di Bariom. Anzi, no, qualcosa la devo dire. Ma non eri tu quello che parlava di discernimento? Ecco, il discernimento è saper riconoscere una tentazione da un’ispirazione. Come si fa? Nel caso di Paolo, era ben difficile: perché ci si muoveva nel solco di una grande novità. C’era la tradizione ebraica, che non andava buttata via, ma della quale non bisognava mantenere tutto. C’erano da interpretare le parole e i gesti di Cristo “a caldo”, perché la sua predicazione era roba di pochi anni prima. L’errore di Pietro, peraltro, era umanamente comprensibile.

    Noi siamo più fortunati, perché abbiamo duemila anni di Magistero alle spalle: duemila anni in cui migliaia di persone hanno lavorato sulle Scritture, sono stati ispirati dallo Spirito Santo e ci hanno fornito spiegazioni sempre più accurate. Vedere una contraddizione in quello che è sempre stato detto oggi non è così difficile. Non farlo è ostinazione e verrà il momento che in molti dovranno pentirsi amaramente di tutte le occasioni in cui avrebbero potuto dare testimonianza e non l’hanno data. Penso che il timer è agli ultimi giri di lancette.

    1. “Meglio che non commento la risposta qualunquista di Bariom. Anzi, no, qualcosa la devo dire. Ma non eri tu quello che parlava di discernimento? Ecco, il discernimento è saper riconoscere una tentazione da un’ispirazione. Meglio che non commento la risposta qualunquista di Bariom. Anzi, no, qualcosa la devo dire. Ma non eri tu quello che parlava di discernimento? Ecco, il discernimento è saper riconoscere una tentazione da un’ispirazione.”

      Mmmmh ti vedo indeciso… commenti, non commenti… qualunquista? Bah…

      Appunto, ci vuole discernimento per riconoscere questo o quello…
      Posso mettere in dubbio il discernimento altrui o lo devo sempre prendere per buono perché lo dite voi? (voi, quelli che tutti gli altri dicono fregnacce… voi che paragonate il vostro a quello di San Paolo).

  16. M. Cristina

    @ Fabrizio Giudici
    scusa se non ho risposto, ma davanti al pc ci sto mica tutto il giorno…cmq mi riprometto di rileggere tutto per bene e, se ho qualcosa di interessante da dire, di dirlo…sennò pazienza, non è la dialettica a tutti i costi che mi interessa, credimi…

  17. M. Cristina

    Comunque, mi sembra non in discussione il fatto che il Papa sia infallibile solo ex-cathedra, mi sembra pacifico che i Cardinali possano formulare i “dubia”, questo per me non costituisce un problema; nel tempo, nella pazienza, nell’ esperienza di chiesa vissuta, penso che la Verità si rende evidente nelle pieghe dell’umanità nostra e di tutti i cristiani, Papa compreso….

  18. Fabrizio Giudici

    @Bariom “lo devo sempre prendere per buono perché lo dite voi”

    Be’, un piccolo progresso l’hai fatto: hai scritto “voi” e non “tu”. Detto questo, continui a mettere tutto sullo stesso piano, come se fosse una discussione democratica, in cui ognuno esprime le proprie opinioni. Le “nostre” non sono “nostre” opinioni.

    @M. Cristina ” non è la dialettica a tutti i costi che mi interessa”

    Se “non hai letto tutto” e “non ti interessa la dialettica”, in base a cosa parli di “tentazioni” degli altri?

    A proposito di dischi rotti, ecco l’ultimo di Avvenire:

    https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/eucaristia-il-papa-ha-gi-detto-che-si-pu

    “Eucarestia? Il Papa ha già detto che si può. Esplicita la sua risposta al testo dei vescovi di Buenos Aires: «Molto buono, non c’è altra interpretazione»”

    Non solo ad Avvenire si dimostrano molto ignoranti sui pronunciamenti papali, se non sanno distinguere tra un pronunciamento magisteriale ed uno personale… Non solo sono molto ignoranti in questioni sinodali, se confondono l’esito di un Sinodo con un pronunciamento della Chiesa (per non parlare delle manipolazioni)… Evidentemente ha proprio ragione il card. Caffarra a parlare di ignoranza.

    Ma forse ora gli difetta pura la memoria, perché il riferimento alla lettera argentina è già stato usato, e smontato. Quando si raccontano fregnacce, la regola è tirarne fuori sempre una nuova, perché quelle vecchie diventano presto stantie.

    Che cos’altro dovrebbe dire Francesco di più esplicito?

    Rispondere a cinque domande semplici semplici. Se è tutto così chiaro, cosa ci vuole?

    1. Alessandro

      L’articolista di Avvenire non fa che ripetere in breve le corbellerie che ci aveva già abbondantemente propinato tempo fa:

      https://costanzamiriano.com/2016/11/30/cosmolatria/#comment-121516

      All’articolista di Avvenire chiedevo e chiederei ancora se ad Avvenire hanno ancora in dotazione il Catechismo della Chiesa Cattolica e il Codice di Diritto Canonico promulgati da Giovanni Paolo II, o se nella loro redazione vale un nuovo Catechismo mutilato del numero 1650 e un Codice di Diritto Canonico sbianchettato al canone 915.

      Certo è che se il livello dei rilievi al cardinal Caffarra sul quotidiano della CEI è questo, ha proprio ragione il porporato a lamentare che nella Chiesa sta dilagando l’ignoranza dottrinale più crassa…

      1. Alessandro

        Buone notizie…

        Mentre i vescovi di Malta sono sfortunatamente tratti in inganno dal Catechismo taroccato in circolazione che sfortunatamente prendono per buono pure ad Avvenire e alla CEI, l’Ordinariato Personale della Cattedra di San Pietro (il quale, conforme alla Costituzione Apostolica Anglicanorum coetibus di Benedetto XVI, “include quei fedeli, di ogni categoria e condizione di vita, che, essendo originariamente appartenuti alla Comunione Anglicana, sono ora in piena comunione con la Chiesa cattolica”) ha ancora in dotazione il Catechismo autentico, e quindi il suo Ordinario ha comunicato che per i fedeli che fossero divorziati risposati conviventi more uxorio niente assoluzione sacramentale e niente ammissione all’Eucaristia:

        https://ordinariate.net/letters-and-statements

        Ciò non meraviglia, d’altro canto, poiché nella Costituzione Anglicanoroum Coetibus c’è scritto che in questi Ordinariati “il Catechismo della Chiesa Cattolica è l’espressione autentica della fede cattolica professata dai membri”.

        Il Catechismo autentico, ovviamente, non quello taroccato.

  19. Giusi

    LA CHIAMANO MISERICORDIA.

    L’incredibile decreto con cui il vescovo di Pereira, Colombia, Monsignor Rigobert punisce il coraggiosissimo Padre Luis Carlos per non essersi piegato alla falsa pratica della comunione agli adulteri…
    Per questo sarà sospeso a divinis, dichiarato “eretico apostata dalla fede” e minacciato di essere ridotto allo stato laicale…
    Siamo giunti al momento in cui i sacerdoti fedeli vengono scomunicati, umiliati e cacciati dalla chiesa…

    http://adelantelafe.com/exclusiva-suspendido-divinis-sacerdote-colombia-discrepar-francisco/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

      1. Paul Candiago

        Gentile Signora Giusi,

        non so tutti i dettagli del caso, ma veda la sua/nostra Carita’ se puo’ inquadrare il fatto: “ Sorgeranno Falsi Profeti e ne seduranno moltissimi ”. ( Santa Giovanna D’Arco la misero al rogo}

        In questo contesto:

        cristiani, religiosi, sacerdoti, Vescovi, Cadrinali non saranno esenti da prevaricazione, errori ed apostasia al Deposito della Fede Cattolica della Una Santa Cattolica Apostolica Chiesa Romana.

        Preghiamo e vigiliamo per non cadere in tentazione.

        A noi far nostro il profondo significato e riscontro profetico le parole del Beato Papa Paolo VI:

        Il fumo di Satana e’ entrato nella Chiesa.

        Lo vediamo e lo viviamo nelle forme di irriverenza e sacriligio nel Tempio=Chiesa.

        Scandali, disordine, mancanza di Unita’ nella Chiesa, secolarismo, ecclesiastici diventati Impresari, Attori ed Attrici, Registi di Telecomunicazioni e del fai da te Ortodossia Catechetica nell’Internet e Blogs…e avevano giurato fedelta’ alla Chiesa.

        Assistiamo ad un insieme di Chiesa Cattolica che va dal sacro al profano, dallo spirituale al mondano, dal soprannaturale al materialismo razionalista nel solito predominate uso dell’emotivismo e sentimentalissmo per accontentare il cliente e far denaro.

        Molti ecclesiastici ci servono questa camaleontica mistura di falsa religione vestiti da mansueti agnelli mentre dentro di loro sono servitori del proprio ego e lupi rapaci per la rovina delle anime. ( Non si possono servire due Padroni. )

        Cordiali saluti, Paul

      2. Alessandro

        Purtroppo alla base di tutta questa drammatica confusione c’è il fatto – come il sottoscritto, tra gli altri e peraltro scoprendo l’acqua calda, ha ripetuto qui parecchie volte – che nel capitolo 8 di Amoris laetitia (AL) si fanno affermazioni in contrasto con il Magistero autentico della Chiesa, e quindi tali che non possono essere considerate Magistero ma constano essere solo opinioni personali errate (e quindi non vincolanti alcun fedele all’assenso) del Papa che firma il documento.

        L’ammissione all’assoluzione sacramentale e all’Eucaristia di un divorziato risposato perseverante nella convivenza more uxorio pare essere concessa, nella celeberrima nota 351, sulla base dell’affermazione fatta al n. 305:

        “A causa dei condizionamenti o dei fattori attenuanti, è possibile che, entro una situazione oggettiva di peccato – che non sia soggettivamente colpevole o che non lo sia in modo pieno – si possa vivere in grazia di Dio, si possa amare, e si possa anche crescere nella vita di grazia e di carità, ricevendo a tale scopo l’aiuto della Chiesa”

        Insomma: secondo AL al n. 305 il confessore, davanti a un divorziato risposato perseverante nella convivenza more uxorio, potrebbe ravvisare che costui, malgrado si trovi in uno condizione oggettiva di peccato grave, tuttavia, a causa di fattori attenuanti soggettivi,

        1) non è in peccato grave o mortale (perché sia in peccato grave o mortale è necessario infatti che il peccato suo sia grave sia oggettivamente sia soggettivamente, e non solo oggettivamente), ma solo veniale
        2) perciò non ha perso la grazia santificante, ossia è in grazia di Dio
        3) perciò non gli può essere negata l’Eucaristia.

        Questo ragionamento di AL è tuttavia irricevibile perché in contrasto con il Magistero infallibile del Concilio di Trento, il quale stabilisce che nessun uomo (nemmeno il confessore) può giudicare con giudizio infallibile (cioè: scevro di falso) che alcuno sia in grazia di Dio:

        “come nessun uomo pio deve dubitare della misericordia di Dio, del merito del Cristo, del valore e dell’efficacia dei sacramenti, così ciascuno nel considerare sé stesso, la propria debolezza e le sue cattive disposizioni, ha motivo di temere ed aver paura della sua grazia, non potendo alcuno sapere con certezza di fede, scevra di falso, se ha conseguito la grazia di Dio.” (Sessione 6, capitolo 9)

        Invece AL pretenderebbe addirittura che un sacerdote (o il divorziato stesso) possa constatare (cioè: sapere con indubitabile certezza, con giudizio infallibile) che chi si trova in uno stato oggettivo di peccato grave (nel caso: il divorziato risposato convivento more uxorio) sia in grazia di Dio, cioè non abbia perso la grazia santificante!

        Dietro a questo grave errore ce ne sono altri, che discendono da un pesante frantendimento del Magistero autentico sulla grazia.

        Dio non solo ci comanda di rimanere in grazia con Lui, ma ci mostra anche come fare per rimanerci (altrimenti sarebbe un sadico che ci vuole in grazia con Lui ma ci tiene all’oscuro su cosa si debba fare per esserlo e alla fine ci punisce perché non siamo in grazia…).
        Dio ci ha dato dei comandi e ci ha detto che osservare questi comandi è il modo per essere in grazia, in amicizia con Lui, e trasgredire questi comandi conduce alla rottura di questa amicizia e alla nostra rovina.
        “Non commettere adulterio” è un comando divino vincolante sempre e tutti: in nessun caso ad alcuno è concesso da Dio di commettere adulterio.
        Tutto ciò considerato, come deve comportarsi un divorziato risposato convivente more uxorio (cioè: chi si trova in una condizione adulterina) che voglia essere in grazia di Dio? Gliel’ha detto chiaramente Dio stesso: non deve commettere adulterio, e visto che lo sta commettendo, deve cessare di commetterlo e ristabilire nella propria vita l’osservanza del comandamento divino. E concretamente come deve comportarsi il divorziato risposato convivente more uxorio per cessare di commettere adulterio? Deve interrompere la convivenza more uxorio. La convivenza (ma non more uxorio) può perdurare solo in presenza di accertati e gravi doveri (come l’educazione della prole nata nell’unione adulterina) che non possano essere debitamente adempiuti interrompendo la convivenza stesso. E’ quello che dice Familiaris consortio al n. 84 e il Catechismo al n. 1650.

        E nessuno creda che interrompere la convivenza more uxorio sia troppo difficile, ossia di fatto impossibile (purtroppo, pure questo è toccato sentir dire da molti vescovi); è infatti in palese contrasto con il Magistero infallibile della Chiesa asserire che Dio non largisca a qualche fedele la grazia necessaria e sufficiente ad adempiere i comandamenti che (come “non commettere adulterio”) Dio stesso ha stabilito debbano essere osservati sempre e da tutti, senza eccezioni:

        “Nessuno, poi, per quanto giustificato, deve ritenersi libero dall’osservanza dei comandamenti, nessuno deve far propria quell’espressione temeraria e proibita dai padri sotto pena di scomunica, esser cioè impossibile per l’uomo giustificato osservare i comandamenti di Dio. Dio, infatti, non comanda l’impossibile; ma quando comanda ti ammonisce di fare quello che puoi e di chiedere quello che non puoi, ed aiuta perché tu possa: i suoi comandamenti non sono gravosi, il suo giogo è soave e il peso leggero.
        Quelli infatti che sono figli di Dio, amano Cristo e quelli che lo amano (come dice lui stesso) osservano le sue parole, cosa che con l’aiuto di Dio certamente possono fare” (Concilio di Trento, sessione 6, capitolo 11).

        Non mi dilungo ulteriormente, ma non posso tacere due parole ancora sul fatto che sia una palese contraddizione ammettere all’Eucaristia chi infrange un comandamento di Dio come i divorziati risposati conviventi more uxorio. Ammetterli è come porre Cristo contro sé stesso. Infatti, da un lato Cristo insegna che per essere in amicizia, in comunione con Lui bisogna non commettere adulterio, e dall’altro lascerebbe che entrino in quell’intima, ineffabile comunione con Lui in persona che è la Comunione eucaristica chi persevera impenitente nel commettere adulterio.

        Che giovamento sarebbe mai, per costoro, ricevere l’Eucaristia? Uno stimolo a perseverare in quella condizione adulterina che Cristo, presente realmente nel Sacramento, comanda loro di rigettare? E perché mai dovrebbero rigettarla, se, mentre non la rigettano, possono accedere a quell’intima, ineffabile Comunione con Cristo che non compete a chi persevera nel trasgredire i comandamenti di Cristo?

      3. Alessandro

        “Brasile, Africa, Germania… Geografia di una Chiesa a pezzi”

        “nella diocesi di Roma la comunione ai divorziati risposati che vivono “more uxorio” è ammessa, mentre nella diocesi di Firenze non ancora; a San Diego sì e a Philadelphia no. E così in tutto l’orbe cattolico, dove tra diocesi e diocesi e tra parrocchia e parrocchia vigono ormai le prassi più diverse ed opposte, e tutte si richiamano alla rispettiva lettura di “Amoris laetitia”.

        In gioco non ci sono solo i sì o i no alla comunione, ma la fine dell’indissolubilità del matrimonio e l’ammissione del divorzio anche nella Chiesa cattolica, come già avviene tra protestanti e ortodossi.

        Quattro cardinali, l’italiano Caffarra, lo statunitense Burke e i tedeschi Meisner e Brandmüller, questi ultimi all’opposto di altri loro connazionali, hanno chiesto pubblicamente al papa di sciogliere una volta per tutte con una parola chiara i “dubbi” dottrinali e pratici messi in circolo da “Amoris laetitia”.

        Francesco non ha risposto. Né lo potrà fare, a meno di contraddire se stesso.”

        http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/01/21/brasile-africa-germania-geografia-di-una-chiesa-a-pezzi/

  20. Digital

    “ E’ inutile che ti affanni per la Verità perché Lei si difende bene da sola! Solo che la Verità ha i suoi tempi…”.
    Ricordo che quando un sacerdote mi disse queste parole, per sedare la mia agitazione e inquietudine all’affronto che subiva la Verità, mi resi subito conto che nessuno mi aveva nominato paladino della Verità. Dico questo perché vedo che la discussione è piuttosto accesa.
    Premesso che condivido pienamente i “dubia” dei 4 cardinali, credo che dal punto di vista pratico nulla cambierà con l’Amoris Laetitia. Infatti, il sacerdote secolarizzato continuerà a concedere la comunione ai divorziati risposati così come faceva in passato mentre il sacerdote coerente con il Vangelo continuerà a negarla così come agiva in precedenza. Questo perché tutto viene lasciato alla discrezionalità del confessore. A differenza di quanto avveniva prima…

    1. Giusi

      Prima erano iniziative personali adesso c’è l’avallo del Papa e c’è chi va dai sacerdoti a rivendicarla perché l’ha detto Papa Francesco……

      1. Digital

        @Giusi

        Certamente, ma sempre un bel NO si beccherà dal sacerdote perché la concessione della comunione, come ben sai, non è automatica.
        E così alla fine il credente divorziato risposato finirà con mettere in pratica il consiglio che diede Papa Francesco ad una donna che si era lamentata del rifiuto che aveva subito: “Cambia parrocchia”. Ecco, quando sentii per la prima volta una cosa del genere capii subito quale sarebbe stato l’andazzo…

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