I muri che salvano

porta latina

di Costanza Miriano

Da fuori forse posso anche dare ogni tanto l’impressione di essere una persona solida e realizzata, soprattutto a chi non mi conosce da vicino (gli altri lo sanno che sono pazza come una cavalla). Io, che mi conosco bene, sono certa guardandomi indietro di essere stata miracolosamente e misericordiosamente salvata più volte dal combinare non so quali disastri esistenziali, salvata un passo prima e a volte a dire il vero anche qualche centimetro dopo. Il fatto è che il nostro cuore è un groviglio incomprensibile anche a noi stessi. E questo, ne sono certa, vale per tutti. Non esistono persone rispettabili, esistono persone che fanno finta meglio delle altre. Sono stata salvata perché mi sono fidata delle cose che alcune persone mi avevano annunciato.

Ognuno trova il suo codice per decodificare il mistero che è il suo cuore. Chi crede nella Buona Notizia crede che è Gesù Cristo che svela l’uomo all’uomo. Crede che è lui che cerchiamo quando vaghiamo qua e là indecisi se ascoltare noi stessi o un’altra fonte di informazione sulla realtà – che è poi il primo dei comandamenti. Ascolta, Israele. Ascolta, non ti fidare solo del tuo cuore. Fidati di questa Buona Notizia che ti è arrivata (se non altro perché è la più bella di tutte e vale la pena di scommetterci su). Chi prova a fidarsi decide di appoggiarsi al deposito della fede tramandata nei millenni e confermata dalla vita dei santi, decide di legarsi a una compagnia di fratelli, decide di essere figlio di una madre, la Chiesa, maestra di umanità.

La Chiesa, nonostante la miseria dei suoi figli – tutti, laici e chierici – ha un dono speciale, il magistero, che è infallibile per dono dello Spirito Santo. Da brava mamma la Chiesa rompe le scatole ai suoi figli, ma lo fa perché li conosce più di chiunque altro, e li ama più di quanto li ami il mondo (che permette tutto ma non perdona nulla, mentre la Chiesa permette poco, ma perdona tantissimo, tutto). I muri che costruisce una mamma sono muri per proteggere i suoi figli. Prima di tutto i muri salvano noi da noi stessi, e dall’azione positiva – in senso etimologico – che il nemico continuamente tenta con noi. Il nemico, dunque, per la Chiesa non è mai il fratello. E’ sempre nel nostro cuore. Siamo noi. Siamo noi che abbiamo un cuore inaffidabile, un cuore che può diventare avido infedele ambizioso maligno, se non mendichiamo continuamente lo Spirito Santo che, lui solo, può renderci capaci di bene. Io ho bisogno dei muri. Come ho detto, mi accorgo di quante volte mi abbiano salvata. Spero che continuino a proteggermi, perché io senza muri non sono niente. Non so neanche chi sono, io, senza i comandamenti e la maternità della Chiesa e la paternità di Dio. I muri che mi hanno salvata sono stati quelli sui principi, quelli che non mi hanno lasciata sola nel giudizio, quelli che mi hanno permesso di trovare qualcuno a cui obbedire, quando capivo che non potevo fidarmi solo di me stessa.

Per questo quando sento parlare di abbattere i muri – adesso se non fai almeno un tweet contro i muri non firmi più un contratto a Hollywood, per non parlare di quanto giovi parlare di ponti alla candidatura per le presidenziali Usa – io vorrei tanto capire. Il mio nonno materno costruiva muri. La sua impresa costruì anche la casa dove sono cresciuta. Ricordo che per tutta l’infanzia nel fine settimana si andavano a guardare i lavori, che noia per me che non capivo come da quella collina piena di sassi e ulivi si sarebbe potuta ricavare una cameretta tutta mia. I lavori sembravano non finire mai, ma quei muri sono diventati il posto che ci ha custoditi, noi fratelli, finché fossimo in grado di abitare altre case. E sono il posto in cui torniamo quando vogliamo stare insieme. Se i muri hanno delle porte sono una cosa non solo buona, ma necessaria. Per questo voglio capire cosa intende chi parla. Forse è più chiara, la Clinton, quando dice direttamente che “codici culturali profondamente radicati, credenze religiose, e condizionamenti strutturali dovranno essere cambiati”, anche con la forza. Per quanto mi riguarda mi possono anche bombardare – con le bombe o con i modelli culturali – ma io le mie “credenze religiose” me le tengo strette perché sono quello che fa di me quella che sono. Senza, sono una canna vuota.

Anche il Papa parla spesso di abbattere muri, ma in ben altro senso. L’Amoris Laetitia non ha toccato nessuno dei paletti che sostengono questi muri. Ne sono certa. Ma sono altrettanto certa che ci sono alcuno passaggi volutamente lasciati aperti perché, affidando ai sacerdoti il compito di valutare le situazioni una per una – pur rimanendo fermi i punti che abbiamo ricevuto dal Vangelo e dalla tradizione – Francesco ha voluto che per ognuno la speranza della conversione fosse aperta fino all’ultimo giorno della sua vita. Questo è un Papa che non parla solo, e neppure principalmente, all’Europa. Parla ai più lontani dei lontani, quelli che “manco le basi” – come si direbbe a Roma – e allora capisco benissimo il senso di spalancare, aprire, nel desiderio di recuperare tutti per portarli dentro questi muri che sono lì dove erano sempre stati. Come ha detto un amico sacerdote, la Chiesa è una madre molto, molto prolifica, che prende in braccio ora uno ora l’altro dei suoi figli. E adesso in braccio non ci sono i figli un po’ più grandicelli, quelli che magari sembrano stare in braccio da soli. I famosi figli maggiori. Diciamo la verità, oltre a non stare in braccio, ultimamente stanno prendendo qualche bella sculacciata; io non sono contraria per principio a qualche energica correzione. L’importante però è che anche i figli maggiori possano sentire ogni tanto la paternità vicina e affettuosa, una carezza. Perché anche loro, anche se “stanno sempre col Padre”, come dice la parabola, fanno tanta fatica. Perché il cuore dell’uomo è lo stesso per tutti. Per i vicini e per i lontani. Il cuore dell’uomo è sempre bisognoso di guarigione. È sempre un cuore da cui “escono” come dice Gesù cattiverie in continuazione, e anche i figli maggiori non devono mai smettere di medicare lo Spirito per essere capaci di un qualche bene. Anche chi sembra rimanere nella sua vita rispettabile fa fatica, ha dubbi, ha bisogno di un abbraccio gratuito, di un regalo ogni tanto. Ha bisogno di conferme.

L’altro giorno con un’amica abbiamo passato in rassegna le vite di un sacco di gente (due amiche con un po’ di tempo a disposizione sono pericolose). Una Spoon River. Vite devastate, scombinate, assurde a vederle da fuori. Quasi tutti sono stati uomini e donne che hanno deciso di ascoltare il cuore, e che si ritrovano in situazioni più dolorose di quelle dalle quali cercavano di scappare. Per loro, certo, l’unica parola possibile è un abbraccio misericordioso. Silenzioso e senza prediche. Sapendo che la “punizione” sarà la loro stessa vita devastata. Ma questo abbraccio sinceramente io credo che già ci sia, nella Chiesa. Io non ho mai ricevuto parole dure o di condanna, neanche quando le avrei meritate. Ho sempre ricevuto comprensione e perdono. Quello che secondo me è mancato nelle vite dei nostri amici devastati è stata la certezza che i muri sono una custodia per te, qualcosa che ti salva da te stesso, qualcosa che è per la tua vera e profonda felicità, qualcosa che è per il tuo vero bene. Chi ti mette un limite, un divieto, chi ti dice un no, è chi non si rassegna a vederti sprecare tutto. Chi ti dice che il sesso è dentro al matrimonio, che l’apertura alla vita ti conviene, che la famiglia è fatta di un uomo e di una donna, è chi veramente ti vuole bene, ti vuole custodire salvare e far fiorire. L’inganno è sempre questo, dal giardino dell’Eden in poi: farci credere che Dio ci vuole fregare. Ma credo che nell’attuale relativismo questo inganno sia endemico, e sia anche a livello dottrinale in certe parti della Chiesa.

Oggi quello che manca all’Occidente – diversamente che alle parti più lontane e non evangelizzate del mondo – non è l’annuncio della misericordia (una parola a cui i più, intorno a me, mi sembrano abbastanza indifferenti), e neanche il senso del peccato – quello è scritto dentro di noi – ma la certezza che i comandamenti, i muri, le regole, i limiti, sono per la nostra felicità vera e piena e profonda, e che il peccato invece rende infelici. Manca un’alfabetizzazione umana, un’educazione affettiva, manca l’annuncio fondamentale su chi è l’uomo, e Chi è l’unico che può guarire il suo cuore malato, folle, disorientato.

190 pensieri su “I muri che salvano

  1. monica

    Ho scoperto da poco Costanza, i suoi libri e il suo Blog.. tutte perle di saggezza!
    Grazie infinite!
    Monica

  2. 61angeloextralarge

    Grazie Costanza! Mi accodo al fatto che questo post sia uno dei tuoi pezzi più belli. Aggiungo che il tuo occhio sta diventando sempre più attento e sensibile.
    Me lo rileggerà anche più tardi, con calma, perché hai dato alcuni spunti interessanti e da meditare. Smack! 😀

  3. Giusi

    L’ATTACCO FINALE
    Teologi di area germanofona: Amoris laetitia dovrebbe portare a una revisione del catechismo
    Secondo il teologo pastorale Rainer Bucher, professore a Graz, dopo Amoris laetitia vi sarebbe la necessità di “ri-contestualizzare la teologia morale e il diritto canonico”, mentre Eva-Maria Faber, professoressa di teologia fondamentale, insieme al collega di Bressanone Martin Lintner, arriva alla conclusione che le principali decisioni strategiche dell’esortazione dovrebbero anche tradursi in una revisione del catechismo.
    Quanto era previsto da Familiaris consortio n.84, in merito alla necessità di vivere come fratello e sorella per poter accedere all’eucaristia, secondo Faber e Lintner, sarebbe superato. Spetta ora alle chiese locali declinare al meglio questi nuovi approcci: “Coloro che temono questa differenziazione (…) perchè potrebbe portare ad abusi, dovrebbero porsi il problema che era abusiva anche la precedente forfettaria esclusione di tutti i divorziati risposati dai sacramenti”.

    http://sinodo2015.lanuovabq.it/teologi-di-area-germanofona-amoris-laetitia-dovrebbe-portare-a-una-revisione-del-catechismo/

      1. Fabrizio Giudici

        “Qua i muri tracollano.”
        Ma no, Giusi. Sono solo “passaggi volutamente lasciati aperti”.

        Dice Koch:

        “Any bond that strengthens and holds people is in my eyes good; that applies also to same-sex relationships.”

        Scriveva Cascioli ieri:

        “[…] obiettivo espresso nella linea editoriale di Avvenire per cui un’unione omosessuale stabile aumenta comunque il “tasso di solidarietà” della nostra società. ”

        Stesso esatto concetto: Koch come Galantino; e chi li ha messi nei posti dove sono?

        1. Piero

          Galantino chi?
          Quello “amicissimo” di Don Oreste Benzi e che voleva soltanto mettere in guardia le pie persone che recitavano il rosario dal non farsi inquadrare mentre sono inespressive?
          E’ tutto scritto qui,
          h**p://www.uccronline.it/2016/06/14/cala-l8-per-mille-ai-valdesi-per-loro-e-colpa-di-papa-francesco/#comment-180033

          nero su bianco…

          1. Fabrizio Giudici

            “cala-l8-per-mille-ai-valdesi-per-loro-e-colpa-di-papa-francesco”

            Vedo che dalle parti dell’UCCR si ringenialiscono sempre di più. Ammesso che il discorso dell’8×1000 abbia un senso, praticamente ci stanno dicendo che la Cattolica si è rinvaldesita, “conquistando” l’assenso della feccia del laicismo italiano (che ovviamente continua a pensarla come prima); e dovremmo esserne tutti contenti. Ecco dei bei “frutti del Concilio”: la Chiesa ridotta ad un club che si vanta se aumentano gli iscritti.

            1. Giusi

              Il rimbambimento di quel sito è qualcosa di inimmaginabile e ormai bannano ogni voce in dissenso dopo aver criticato Socci per questo con la differenza che Socci ha una pagina facebook personale e ha detto chiaramente che non ha tempo per diatribe infinite mentre loro si appalesano come sito e gruppo divulgativo ma ormai se la cantano e se la suonano!

              1. Piero

                E qualche giorno fa la “scrematura” e’ continuata. L’ Utente “Dario*” e l’utente “sara” sono stati “plonkati”, per cosi’ dire, solo per essere usciti dalle ehm… linee guida dell’articolo… Ho fatto in tempo a leggere le loro lamentele prima che fossero anch’esse cancellate.
                Tipica conclusione di chi fa il “moralista”…

                1. Fabrizio Giudici

                  @Thelonius
                  Credo che l’attualità, per il momento, l’abbiamo commentata a sufficienza e non c’è altro da aggiungere fino a fatti nuovi (il che vuol dire poche ore…).

                  Invece, visto che Piero parla di utenti… Se qualcuno si fa un giretto sui commenti dell’ultimo post del Mastino, potrebbe essere che trovi quello che è probabilmente (abbondo in condizionali) il nome e cognome del nostro amico Vincent aka Raoul aka forse-qualche-altro…

    1. ola

      “Teologi di area germanofona”
      E vai di generalizzazioni ( ovviamente non rivolto a chi cita, ma a chi scrive )!
      Ratzinger, Müller e Brandmüller porgono cordiali saluti.

      1. Fabrizio Giudici

        “Ratzinger, Müller e Brandmüller porgono cordiali saluti.”

        Ratzinger, Müller e Brandmüller sanno benissimo che il problema sta in casa loro, tant’è che gli hanno fatto lotta per tutta la vita. Hai presente cos’era la “Scuola di Tubinga”? E che la Teologia della Liberazione, tanto per fare un esempio, che dilagò in America Latina è un made in Germany?

        1. ola

          Ok, quindi lo Spiegel per esempio guardando Galantino e leggendo Avvenire può permettersi di generalizzare sulla teologia made in Italy?

          1. Fabrizio Giudici

            Se uno dice che esiste una teologia con certe particolari connotazioni non può far riferimento ad un momento storico contingente, ma ad una tendenza consolidata e sviluppata. Se poi la si associa ad un luogo geografico, dev’essere maggioritaria in quel luogo. Questa cose sono tutte vere per la teologia germanica, visto che la Scuola di Tubinga nasce grossomodo a metà dell’Ottocento – rimasta per decenni emarginata, poi cresciuta nell’ombra ed infine emersa al Concilio. Inoltre non è da sottovalutare il fatto che tale scuola nasce sull’onda delle idee di Hegel, esponente di spicco del pensiero filosofico di quel paese.

            In Italia? C’è la Scuola di Bologna, che però è nata dopo il Concilio e, fino al papato precedente, era minoritaria e tenuta a bada. Spero che l’incubo presente duri ancora poco e che quindi tale scuola non avrà mai modo di essere connotata come “italiana”. Comunque, per ora non se ne parla, per cui lo Spiegel al momento non ha molto da titolare.

            La situazione italiana, anche della Conferenza Episcopale, è sempre stata molto variegata. In nessun altro luogo del mondo, invece, odia(va)no Ratzinger come in Germania: basta riguardarsi le cronache del viaggio apostolico che compì, mi pare, nel 2006.

            1. ola

              “In nessun altro luogo del mondo, invece, odia(va)no Ratzinger come in Germania”
              Questa affermazione mi sembra un po’difficile da provare… ma non cambiamo discorso, perche’io contesto solo il titolo “Teologi di area germanofona” messo li a cercare di suggerire una cattolicita’definita lungo confini linguistici.

              1. Fabrizio Giudici

                “Questa affermazione mi sembra un po’difficile da provare”

                Facilissima: basterebbe essere minimamente informati.

                Ma un motivo per cui è stato facile equivocare quelle immagini è nel fatto inconfutabile che Papa Benedetto XVI non sia stato particolarmente amato nel suo Paese. Primo Papa tedesco da un millennio a questa parte (Adriano VI, eletto nel 1522, era infatti originario di Utrecht, e quindi olandese), ha subito trovato l’ostilità dei suoi connazionali. Le voci piuttosto contrariate dei commentatori della rete televisiva tedesca ZDF al momento dell’annuncio della sua elezione, il viso teso e sconsolato dei cardinali Lehmann e Kasper intervistati la sera stessa dalla medesima ZDF, il saluto assai poco deferente rivoltogli nel 2005 nel Duomo di Colonia quale «vescovo di Roma alla sua prima visita pastorale al di fuori dei confini della sua diocesi», il fatto che tra i suoi connazionali, fedeli laici ma anche sacerdoti, il Papa sia stato comunemente chiamato Herr Ratzinger, fanno comprendere con quale scarso amore buona parte della Chiesa tedesca abbia accolto l’elezione al soglio di Pietro di questo grande figlio della terra bavarese.

                Dalla maggioranza dei vescovi dell’area linguistica tedesca Benedetto XVI è stato fatto oggetto di una malcelata ostilità personale, poiché considerato come il continuatore delle politiche dei suoi predecessori, da Paolo VI a Giovanni Paolo II, che avrebbero affossato le riforme del Concilio Vaticano II. Il Papa è stato considerato come il massimo rappresentante di un’esecrabile visione conservatrice, per non dire reazionaria, della Chiesa e della sua azione nel mondo, e caratterizzata da una forte chiusura alla modernità e alle vere esigenze del popolo di Dio.

                http://www.lanuovabq.it/it/articoli-germania-chiesa-separata-in-casa-6116.htm
                http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1349547

                Quanto ai “confini linguistici”, sono piuttosto confini culturali: “cattolici” che a fur di far ecumenismo con i luterani, sono diventati luterani.

                “siccome pare non bastasse, l’hanno prolungato x sette giorni.” (il ban su Facebook)

                Io, fossi in voi, chiunque di voi ha scritto su un social qualcosa che vale la pena tenere, oppure che ha letto qualcosa che vale la pena tenere, lo salverei sul PC (la cosa più semplice è “stamparlo come PDF”). Prima o poi arriverà il momento che Google, Twitter, Facebook & co. ci spegneranno l’interruttore definitivamente.

                1. ola

                  Quanto ai “confini linguistici”, sono piuttosto confini culturali: “cattolici” che a fur di far ecumenismo con i luterani, sono diventati luterani.

                  Siamo d’accordo! Ma questa sottile distinzione il titolo dell’articolo non la fa e identifica 1:1 una lingua con una cultura.

        1. Giusi

          E in Italia Galantino e l’Avvenire sono in ottima compagnia: Braz, quasi tutti i nuovi vescovi e non vado più su……

          1. ola

            “E in Italia Galantino e l’Avvenire sono in ottima compagnia”
            Ragione in piu’per cui la generalizzazione lungo confini linguistici risulta ancora piu’incomprensibile.

              1. ola

                “Scusa ma di fronte allo sfacelo mi pare una questione di lana caprina……”
                OK, allora contestatemi che denunciare la generalizzazione e’irrilevante – e forse avete ragione, ma non che non c’e’generalizzazione, perche’e’evidente che c’e’.

  4. L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
    Un bellissimo articolo di Costanza Miriano. Fidatevi e leggetelo tutto, io vi riporto solo la conclusione.

    “Oggi quello che manca all’Occidente – diversamente che alle parti più lontane e non evangelizzate del mondo – non è l’annuncio della misericordia (una parola a cui i più, intorno a me, mi sembrano abbastanza indifferenti), e neanche il senso del peccato – quello è scritto dentro di noi – ma la certezza che i comandamenti, i muri, le regole, i limiti, sono per la nostra felicità vera e piena e profonda, e che il peccato invece rende infelici. Manca un’alfabetizzazione umana, un’educazione affettiva, manca l’annuncio fondamentale su chi è l’uomo, e Chi è l’unico che può guarire il suo cuore malato, folle, disorientato.”

  5. nonnonorbi

    Cara Costanza hai il dono di rendere semplice e comprensibile la realtà.
    Sembra una banalità ma dobbiamo proprio tornare bambini per accorgerci che siamo amati a prescindere.
    Grazie

  6. ENRICA CORRADINI BORDONI

    GRAZIE infinite per quest’altra meravigliosa perla. E’ una sensazione troppo bello vedere verbalizzati le proprie convinzioni e i propri pensieri in modo così lucido e convinto.

  7. Paola

    Queste parole tue sono un regalo. Un regalo che considero arrivato direttamente dal Dio per me, attraverso te. Grazie dal profondo del cuore, a te, e a Dio che tutto dispone per la felicità dei suoi figli.

  8. Ma se tutto questo è “strategia” quando capiremo se ha prodotto buoni frutti? Dalle conversioni? Dalle Chiese riempite?
    Se non vogliamo dire che è un errore teologico (io di mio lo direi pure), possiamo dire che è una strategia sbagliata?
    Il Giubileo è un fallimento d presenze, le udienze papali sempre più vuote, le chiese anche, e i “vecchi” fedeli sempre più confusi, i “nuovi” che se la cantano e se la suonano ( e misericordiosamente le suonano anche ai “vecchi” bigotti e farisei).

    1. Giusi

      Domenica scorsa in una parrocchia di Padova di cui non faccio il nome ore 18.00, unica messa vespertina, ovviamente di precetto: 12 persone. Le ho contate. Mai viste così poche. Secondo me la gente prende alla lettera Bergoglio: il Signore non ci chiederà se siamo andati a messa, ma solo se abbiamo costruito muri. Dunque diserta la messa e affolla la contestuale Sagra dove un’ombra dietro l’altra crollano muri, freni inibitori, di tutto…..

      1. ‘Sta specie di statistica (che dovrebbe poi riverberarsi su scala cittadina, nazionale o planetaria), non ho proprio capito quale valore dovrebbe avere ?! 🙁

        Come dire: “Oggi nel mio negozio non è entrato nessuno… il commercio sta per andar a scatafascio”.

        Vespertina (di precetto) cosa dovrebbe significarmi? Che dovevano esserci tutti i parrocchiani?
        Che magari quella sera lì, hanno deciso per una sagra, per una pizza o per quel che ti pare per poi esserci tutti Domenica (tanto meglio).

        O sei tornata fare i conteggi il giorno dopo?

        Un moralistico discorso da bar (bar della parrocchia, s’intende) 😛

        1. Giusi

          Conosco la chiesa in questione da decenni: tra un po’ chiude….. Poi non so se ti è giunta nuova ma pare che le chiese siano sempre più vuote non solo questa…..

        2. Piero

          Coerentemente, anche l’affermazione “X ha riportato la gente in chiesa” avrebbe valore statisticamente nullo…

          1. Non sono qui ad affermare il contrario.

            Questa tua è una sottolineatura che riporta solo a logiche di “schieramento”, che personalmente mi fanno solo venire l’orticaria… 😉

            1. Piero

              Ma da qualcosa si dovra’ pure partire per giudicare se un’azione (qualunque azione) ha prodotto i suoi frutti, o no?
              Altrimenti come facciamo a “…dai frutti, li riconoscerete“?

                1. Giusi

                  Bariom il mio è un esempio in linea con la tendenza. Non è che le chiese si siano svuotate con Papa Francesco ma da quando è Papa ad oggi si sono svuotate di più. E’ un dato di fatto. Del resto l’ho detto io che il Signore non ci chiederà se siamo andati a messa ma solo se abbiamo costruito muri?

                2. Piero

                  E allora si degni lei di indicare un metodo per “vedere i frutti”…
                  Certo, se è lo stesso metro con cui giudicare i “frutti del Concilio”…

                  1. Infatti mi pare che per taluni il metodo sia proprio lo stesso 😉 🙁

                    Ma direi Piero che sia ormai son cose già dette (anche se le piace tornarci ogni volta che le sia possibile) …

                    1. Piero

                      Questa cosa dei “frutti”, specialmente i “frutti del Concilio”, a me pare cominci ad assomigliare un po’ troppo a quello sketch del grande Walter Chiari, quello del Sarchiapone, del quale tutti ne parlano, ma nessuno sa com’e’.
                      Non so se lo ricorda…

  9. Ubaldo

    Gent.Dott.ssa Miriano, condivido il contenuto generale dell’articolo, la necessita’ di avere muri che proteggono, contengono, in un certo senso segnano anche dei limiti. Ma proprio per questo non condivido le sue affermazioni in merito alla “Amoris Laetitia” poiche’ non intravedo in essa quella finalita’ di accogliere chiunque chiamandolo alla conversione, quando piuttosto mi sembra tenti di annacquare (e quindi di frantumarne le solide mura) la dottrina bimillenaria della Chiesa trovando infinite scusanti alla responsabilita’ di chi vive in adulterio al punto di giungere, in taluni casi, ad ammettere queste persone ai sacramenti (cfr. nota 351). La citazione parziale al p. 295 della “Familiaris consortio”, p.34, che invita all’accoglienza e al discernimento nel caso dei divorziati risposati, tralasciando il passo immediatamente successivo in cui San Giovanni Paolo II ribadisce che la Chiesa, rispettando la tradizionale e prudente prassi fondata sulla Scrittura e sul Magistero, non puo’ ammettere tali persone ai sacramenti a meno che non si impegnino a vivere come fratello e sorella; questa citazione parziale, dicevo, e’ molto fuorviante. Come lo e’ la citazione, alla nota 329, della “Gaudium et spes”, p.51, in cui si dice che la mancanza di intimita’ favorisce l’infedelta’; ma nella “Amoris Laetizia” tale passo, che nella “Gaudium et spes” e’ applicato ai coniugi regolarmente sposati , viene applicato ai divorziati risposati come scusante per non poter vivere come fratello e sorella. Ma in una relazione adulterina deve essere salvaguardata la fedelta’, che sarebbe poi la continuazione dell’adulterio? E, soprattutto, se lascia intravedere (tra il detto e il non detto, con il ricorso al “foro interno”) per i divorziati risposati l’accesso ai sacramenti, pur continuando a vivere “more uxorio”, dov’e’ la conversione, dov’e’ il riconoscersi peccatori e il ritornare alla verita’ del proprio matrimonio e a Dio, che lei giustamente auspicava. Non c’e’ forse il rischio di banalizzare il matrimonio e la sua indissolubilita’, l’Eucaristia e le condizioni per accedervi, il concetto stesso di “peccato” (perche’ chiamare “situazioni irregolari” quelli che si dovrebbero chiamare “adulterii”?). Mi fermo qui. Ci sono molte altre ambiguita’ nel testo, al punto che diverse voci (dal Card. Caffarra che lo ha definito “non chiaro” il punto 8 della AL, a Spaemann, a Josef Seifert, a Stanslaw Grygiel, a Mons. Atanasius Schneider, Vescovo ausiliare di Astana, ecc) lo criticano e ne chiedono almeno una interpretazione autentica alla luce del Magistero costante della Chiesa. Chiedo scusa per la lunghezza del mio commento ma da semplice fedele laico sento il dovere di esprimere la necessita’ che la Chiesa continui a custodire intatto, ad ogni costo, il deposito della Fede che non e’ a disposizione di nessuno.

    1. ba

      supponiamo che uno si sia pentito di aver messo in piedi una seconda unione adulterina che però nel frattempo ha portato a dei figli, il pentimento sincero e il proposito di riparare fanno cessare l’adulterio ma non è detto che il proposito di riparare in tal caso si concretizzi nello sfasciare la nuova famiglia per quello si può restare in una situazione irregolare come conseguenza di scelte sbagliate passate ma non più in atto nella coscienza al presente.

      1. Piero

        Sciocchezze. Si può riparare al male fatto facendo voto di castità nella nuova unione.

          1. Piero

            Niente affatto.
            Queste sono le sue precise parole
            ma non è detto che il proposito di riparare in tal caso si concretizzi nello sfasciare la nuova famiglia per quello si può restare in una situazione irregolare come conseguenza di scelte sbagliate“.
            Anche premendo control-F la parola “castità” non è presente nel suo commento.

            1. ba

              tenga presente che rispondevo a: “perche’ chiamare “situazioni irregolari” quelli che si dovrebbero chiamare “adulterii”?” e vedrà che ci arriva.

  10. Andrea da Prato

    Grazie, davvero sorprende come parlando di te riveli tanto in cui riconosciamo le nostre stesse vite. Anch’io so di essere un salvato: sui trent’anni ancora “mongolfiera” e solo per invisibile e immotivata grazia oggi nella vita (casa, famiglia, padre e fratelli spirituali) che mi sta salvando (non finisce mai) da me

  11. vale

    questo,invece,pare essere un altro tipo di muro:

    “Oggi Facebook ha bloccato il simbolo del Popolo della Famiglia come mia foto profilo ed ha bloccato la possibilità per me di postare contenuti nelle prossime otto ore. Tutto questo a seguito di segnalazione degli Lgbt. Siamo già all’intimidazione di sistema. Dalle 19.40 ne parlerò alla Zanzara su Radio 24”
    Mario ( adinolfi).

    siccome pare non bastasse, l’hanno prolungato x sette giorni.

  12. vale

    p.s.

    non so se si può fare -casomai l’admin cancelli pure- ma ha riaperto il blog papalepapale.

    prosit

  13. PAOLA

    Oggi quello che manca all’Occidente – diversamente che alle parti più lontane e non evangelizzate del mondo – non è l’annuncio della misericordia (una parola a cui i più, intorno a me, mi sembrano abbastanza indifferenti), e neanche il senso del peccato – quello è scritto dentro di noi –…….

    Cara Costanza, il Signore ti ha usato molto in questi anni proprio nella mia vita. Ma ultimamente non mi ritrovo più con le tue affermazioni. Non mi piace la sempre la velata critica verso Papa Francesco, (obbedire è meglio, a tutto e tutti ma non al Papa?) e non mi ritrovo per niente in questo atteggiamento di “noi siamo brutti e cattivi”. E’ vero che lo siamo, però siamo anche creati a immagine e somiglianza di Dio, Lui ha dato ai suoi angeli l’ordine di custodirci nei nostri passi, ci ha creati come un prodigio. Sinceramente questa visione nera non la sento per niente corrispondente alla misericordia che continuamente il Signore ci dona. E volevo precisare che se intorno a te le persone sono così indifferenti a questa parola: misericordia, intorno a me, nella porzione di chiesa che conosco non lo sono, anzi sono grati al Papa di questa opportunità, di questa riscoperta. Di questo invito di lasciarli curare e coccolare da Dio per diventare capaci di curare e coccolare le persone intorno a noi.
    Non ti capisco più, se sei così “nera” avrai pure bisogno di misericordia. Mi sembra che tu stia cadendo spesso in contraddizione.

    1. Thelonious

      @PAOLA

      L’obbedienza non deve essere un’obbedienza cieca, come pecore matte, ma dev’essere una ricerca continua di ragioni.
      Se non implica la ragione e la libertà, la sequela scade in clericalismo.
      Poi, onestamente, la Misericordia è tutt’altro che “cura e coccole”.
      E’ una vita che viene rigenerata dalla potenza della Verità, è una medicina che può essere anche amara, ma che salva.
      Non mi pare che Cristo ci coccoli, ma fa molto di più: ci salva.

      Né io, personalmente, voglio coccolare il mio prossimo: vorrei – con la grazia di Cristo – cercare di essere vero con loro, come con me stesso.

    2. Giusi

      Si pure nella mia parrocchia: contentissimi. E’ tutta una misericordia. Non vanno più nemmeno a messa tanto al Signore misericordioso non interessa, un coccolamento unico…..

  14. PAOLA

    lo so cosa e’ la misericordia: è guida, è fedeltà di Dio, è correzione, oltre che cura, lo so bene. E’ atteggiamento materno e paterno, come vediamo bene nella Scrittura. Ovvio che in due righe non posso esprimere la grandezza di questo termine. Volevo solo esprimere il mio stupore ed il mio disaccordo nel considerarlo con tale indifferenza e, scusate, superficialità. Inoltre l’obbedienza alla quale mi riferivo era quella che molto bene Costanza esprime nei suoi libri, che si appella ad unasapienza superiore, non per “pecoraggine”. E’ che io vivo con profondo dolore queste continue critiche al Papa, proprio con vera sofferenza. Questa divisione proprio dentro la Chiesa! Ma a chi può giovare? Ma fuori cosa testimoniamo? Credetemi non voglio certo alimentare polemiche! E’ che penso spesso a Giovanni, il precursore, che preparava la strada a Gesù, e mi interrogo: quanto spianiamo la strada intorno a noi per favorire alle persone l’incontro con Gesù che salva, che è pienezza di vita, che è conversione di vita…….. e quanto invece siamo di intralcio o
    peggio ancora di scandalo?

  15. riccardo prando

    Ciò che stupisce è la straordinaria bellezza e verità che si palesa in un ragionamento così semplice e comprensibile che… la nostra società così complessa se l’è dimenticato.

  16. giovanni

    “i sommersi e i salvati”. Praticamente nessuno ha letto “i sommersi e i salvati”. E si vede.

  17. Ubaldo

    @PAOLA: Criticare il Papa non e’ una cosa negativa se ha delle solide fondamenta, anzi e’ un servizio che si fa al Vicario di Cristo affinche’ custodisca fedelmente il tesoro che gli e’ stato affidato, di cui e’ solo custode, non signore. La storia ci presenta diversi papi che hanno errato o stavano per diffondere eresie e che poi si sono ravveduti grazie alle critiche ricevute (si pensi all’opera di Caterina da Siena o di Sant’Atanasio contro il pericolo di diffusione dell’eresia ariana). Ovviamente le critiche devono essere svolte con il rispetto e la deferenza dovute, ma devono anche essere chiare, senza giri di parole e argomentate. Questo, a giudizio di un semplice laico che pero’ legge e si informa circa cio’ che dicono eminenti filosofi e teologi, e’ un servizio reso al Papa e alla Chiesa. Non rendono un buon servizio al Santo Padre coloro che lo adulano e ne tessono acriticamente le lodi.

      1. ba

        ma perchè la bibbia lo è? adamo ed eva, fermati o sole, la terra ha 6000 anni, ecc. se uno sta a guardare al capello senza capire il senso e lo spirito finisce che fa come i jihadisti che votano allo sterminio gli infedeli perchè la sura tal dei tali dice che… come questo papa dice spesso , il tango si balla in due, lui è un uomo e parla come mangia, a questo punto sta alla gente di ascoltare come caca, vagliando il buono ed espellendo il non buono. questo a cominciare dalla parola di dio figurarsi nella parola di uomo. che poi nei venti secoli di magistero ci sono tali e tante schifezze che soffermarsi su queste imprecisioni odierne mi pare ridicolo e pretestuoso.

        1. Giusi

          L’unico commento possibile a questo volgare sproloquio è il nome che si è scelto: bah!

            1. Giusi

              Non avevo dubbi. Le sue teorie le conosco: le ha espresse varie volte su questo blog…

          1. ba

            non so mettere il link comunque dei verbum,12 e 13 parla di ”condiscendenza divina” e cose del genere, dio stesso parla come mangia(mo) e per farlo si è scelto un corpo. ma iblis rispose: “Io sono migliore di lui. Me Tu creasti di fuoco e lui creasti di fango!” e non fece una bella fine…

          1. ba

            secondo te le aveva prese “il Signore degli eserciti” le medicine? Così disse il Signore degli eserciti: “Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a Israele, ciò che gli ha fatto per via, quando usciva dall’Egitto (…cioè tre secoli prima…). Và dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini». non penso che l’unico commento possibile sia un ‘BAH’, ma una lettura letterale sarebbe errata e, se non fosse tragica, anche ridicola

            1. Giusi

              La fiera delle banalità più becere contro la Chiesa. Le leggevo sulla pagina di un omosessuale ateo che sosteneva la teoria del Dio crudele. Io mi rifiuto di rispondere…..

              1. ba

                se qui si pensa che il cvii (dei verbum, vedi sopra) è contro la chiesa dipende che cosa si intende per chiesa

                1. Giusi

                  E che c’entra adesso questo discorso? Il fantomatico spirito del concilio prevederebbe che si possa dire quello che si vuole?

                  1. Quello è lo “pneuma”, nel senso in cui ne parla «A che punto è la notte» di Fruttero e Lucentini (lo sto leggendo su raccomandazione di Vittorio Messori e lo consiglio, tanto per svagarsi…).

  18. Savatore Scargiali

    Leggo troppe parole e troppe ipotesi. A me fanno simpatia i peccatori i deboli e gli irregolari. Hanno le loro pene e vanno aiutati e anche amati..

  19. maria mosca

    Carissima Costanza, nel leggere le tue parole e la tua testimonianza di vita mi sfarfalla lo stomaco, come se mi stessi innamorando in modo adolescenziale per la prima volta! Ti ringrazio per l’immagine che dai della nostra misericordiosa madre chiesa che….ora l’uno e ora l’altra raccoglie, abbraccia e perdona…tutto!! cosa che di sicuro il mondo non fa! Con tutta l’inquietudine che purtroppo ora c’è nel mio cuore, capisco che non mi devo arrendere e devo, desidero continuare a fidarmi della buona notizia, del capo che ha dato la sua vita per me, delle mura che salvano!! Grazie sorella mia…

  20. Giusi

    PER NON FARSI MANCARE NIENTE: SI CORRE PER MISERICORDIA, SPONSOR: LA COOP!
    Savona: Misericordia da correre
    C’era una volta la Milano da bere, emblema di una frenesia rivelatasi poi fallace.
    Ora c’è la Misericordia da correre.
    Accade in quel di Savona.
    l’ennesima testimonianza della fatua e sterile “ecclesiologia” dei nostri giorni: il trionfo dell’orizzontalismo e della banalizzazione del sacro.
    Il volantino illustrativo della “camminata-corsa”, inquadrata “nelle iniziative dell’Anno Giubilare straordinario” della Diocesi di Savona-Noli, parla solo di ” relazioni umane caratterizzate dalla misericordia”: nessun cenno alla preghiera o alle pie pratiche necessarie per l’acquisto della Santa Indulgenza Giubilare.

    http://blog.messainlatino.it/2016/06/savona-misericordia-da-correre.html#more

    1. Fabrizio Giudici

      C’è anche una COOP clericale:

      Il ricavato di cotanto impegno e concorso di autorità religiose e civili “verrà consegnato alla Comunità di S. Egidio per l’acquisto di attrezzature e materiali per attività di animazione per favorire la socializzazione e la realizzazione di momenti di festa, incontro e preghiera”.

  21. brunella.rosano@tin.it

    Cara Costanza, ho letto e riletto questo post, ma il senso di disagio che ho provato alla prima lettura non si è dissolto. Normalmente aderisco totalmente con quello che scrivi, ma non questa volta. In particolare nella parte in cui dici che il Papa ha voluto lasciar libero il discernimento dei sacerdoti nel giudicare le varie situazioni. Io credo che quando un Papa parla o scrive deve dare una parola chiara, che non lasci dubbi e non sia suscettibile di interpretazioni. Se no, può stare zitto. Se parla in modo ambiguo lo fa per raggiungere un obiettivo che non è proprio bello e buono. L’arcivescovo di Chieti- Vasto l’ha detto chiaramente e pubblicamente che il fine dell’esortazione Amoris laetitia, o Amoris furbizia come l’ha definita Socci, lascia aperte porte e finestre per la normalizzazione delle coppie “cosiddette irregolari”! Inoltre, proprio il Papa che si dice contrario alla “casuistica”, di fatto invita i vari sacerdoti a “discernere caso per caso”, per cui avremo il prete di manica larga che darà la comunione a tutti e quello di manica stretta che si atterrà alla tradizione. Come la mettiamo? A questo punto la Chiesa fa prima a modificare il Vangelo e le lettere di San Paolo, e dirci che hanno sbagliato la traduzione dei testi sacri! Stamattina ho commentato in fb un articolo di Socci. La Chiesa Cattolica mi sembra che abbia adottato il sistema “atrazina”. Tu sei giovane e non te lo ricordi, ma alcuni anni fa la presenza di atrazina presente nell’acqua potabile aveva superai livelli consentiti dalla legge. Che fare? Aumentiamo le percentuali di atrazina così rientriamo nella norma! La Chiesa sta facendo la stessa cosa: aumentano i divorziati-risposati? Aumentano i gay? Modifichiamo pastorale e poi la dottrina (passo obbligatorio) così tutti rientrano nel popolo di Dio con le carte in regola! Ma è proprio quello che vuole Nostro Signore per la nostra salvezza? Brunella Rosano

    1. Monica

      1 Cor 9,19-23

      Pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.

      1. @monica
        “Commento”, il tuo, ingiustamente ignorato
        Ho iniziato a leggere l’esortazione del Papa e nella sua forma mi ha dato la sensazione del contadino che ara e getta semi ovunque

  22. admin @CostanzaMBlog

    Registro che riguardo allo stesso articolo ci sono lettori che hanno accusato Costanza di essere troppo critica verso papa Francesco e altri che invece l’hanno accusata di troppa accondiscendenza.
    Sono tempi strani…

    1. Sono tempi, caro Admin, in cui ognuno ha la sua idea e cerca appoggi e fiancheggiatori, applausi e followers, simil pareri e simil pensatori, per convincersi di avere la verità e di stare nel giusto… (e redarguire chi non ci stà)

      Tempi in cui la capacità di ascoltare e mettersi per primi in discussione è, come si diceva un tempo, andata “a farsi benedire” (se bastasse una benedizione) 😉

      1. Fabrizio Giudici

        “in cui ognuno ha la sua idea e cerca appoggi e fiancheggiatori”

        Parla per te, magari. 🙂 Fai di tutta l’erba un fascio, ma in realtà non è così: c’è chi porta argomenti a suffragio delle proprie tesi (e ormai sono una valanga) e chi invece, come hai per esempio rifatto poco fa con Piero, dice che non è d’accordo, però poi non sa spiegare perché o si rifiuta di rispondere. Sono mesi che io, e sicuramente altri, attendiamo di ascoltare una risposta da te, ma non arriva mai, per qualsiasi argomento scottante. Fai come vuoi, ma onestamente NON DARE la colpa alla non volontà di ascolto degli altri se non sai cosa dire.

      2. Piero

        Ecco un’altra cosa che non ho capito e che si ripresenta puntuale in diversi blog…
        Quand’anche ammettessimo per un solo istante che io cercassi “appoggi e fiancheggiatori”, dopo che avessi “vinto” un confronto su un blog, cosa me ne faccio? La birra?
        Il mio nick e’ comune, non sono riconoscibile, non mi presento alle elezioni, non cerco popolarita’, non mi danno un gettone ogni volta che rispondo… Dopo che mi sono “beato” di avere altri che la pensano come me, cosa ci faccio?
        Un tressette?
        E, in ogni caso, il modo migliore di “farmi abbassare la cresta” non sarebbe quello di spiegarmi per filo e per segno dove sbaglio? Non e’ quello di mostrarmi in COSA la mia posizione e’ sbagliata?
        Io quando vado su un blog quando faccio una domanda, e’ perche’ non riesco a trovare da solo la risposta…

  23. Mah, non ho capito…

    Credevo il mio commento/risposta ad Admin, potesse anche essere per certi versi condivisibile (non che la cosa mi tolga il sonno), invece vedo reazioni personali quasi che avessi detto scritto “dedicato a Tizio o Caio”… io non pensavo né a Tizio, né a Caio, ma “a lo mondo tutto”. Di fatto la cosa poteva anche coinvolgere Costanza stessa…

    Quindi ragazzi mi spiace dirlo, ma in questi casi è facile la battuta: “che c’hai la coda di paglia?!”
    😛 🙂

    1. Fabrizio Giudici

      “ma “a lo mondo tutto”. Di fatto la cosa poteva anche coinvolgere Costanza stessa…”

      Infatti. Non ti s’è contestata la risposta perché andava sul particolare, ma proprio perché è inconsistente sul generale. Te lo ripeto: non puoi fare di tutta l’erba un fascio e criticare la “mancanza di ascolto” degli altri.

      1. Ah ecco… “inconsistente sul generale”… vabbè.

        Comunque chi dice che non posso esserlo o “crititcare”, tu?

        Mi sa la la stai facendo troppo lunga solo perché ti sei sentito punto sul “personale particolare” (e non è mia la colpa) 😉

        1. Comunque ribadisco quanto detto: questo è l’andazzo del mondo oggi, dai talk show all’infinito mondo social-tecno-web-blog-interinauta soprattutto.

          A te non pare? Amen…

          1. Fabrizio Giudici

            Non è che “a me” non pare. Ripeto: ci fai una pessima figura a tentare di livellare tutto. Sei l’ennesima dimostrazione che a seguire pedissequamente Francesco si diventa in qualche modo relativisti: tutte le opinioni sono uguali, non importa se uno le fonda o no su qualcosa. Tu insisti su una cosa che, detta papale papale, è una bugia, e come tale non dovresti dire: che quelle degli altri sono semplici “opinioni” e basta. No, lo ripeto: riportano _fatti_ e poi danno un’opinione fondata su quelli. Tu non riporti nessun fatto, e alla mala parata te ne esci con la pernacchietta. Ripeto: fai come vuoi, ma è disonesto mettere gli altri sullo stesso piano. Se tu riportassi dei fatti a sostenere le tue opinioni, allora si potrebbe dire che siamo sullo stesso piano. Ma non lo fai. Come spesso non lo fa Enrico, per esempio quando se ne esce a dare giudizi su Cascioli, mentre in realtà il punto chiave è il fatto che riporta Cascioli.

            Fai come vuoi, ma te l’ha detto Piero: alla maggior parte di quelli che scrivono qua dentro non frega niente “far punti”. Interessa dare una testimonianza. La tua, sui punti di cui stiamo parlando, è missing in action. Il tuo atteggiamento è una delle migliori conferme dei critici di Francesco. Su questo dovresti riflettere: perché tu invece pensi di fare il contrario.

            1. Fabrizio te lo già detto, il mio commento non livella un bel niente!

              Ho letto tutti i commenti qui, TUTTI e non ho fatto commenti in merito…

              L’unico mio era, in modo affettuoso e ironico (certo non scientifico), rivolto alle perplessità di Guido, quindi NON mi tirare in “altro” per la giacchetta…

              Non ci faccio una bella figura de che? Ai tuoi occhi forse o di anche di altri forse…
              Posso dirti “chissenefrega”!

              Sai qual’è per me il tuo piccolo difetto di commentatore qui? Quello di pretendere (e dico pretendere) sempre dagli altri risposte, che tu ritenga a tono, puntuali e circostanziate e possibilmente al tuoi livello di approfondimento.

              Beh, non tutti sono al tuo livello (io no di certo), non tutti ne hanno la voglia e io manco meno il tempo (che tu sembri avere, beato te…).
              Quindi diamoci un taglio anche perché il mio “missing in action” ha precise ragioni di circostanze personali che mo’ sta a vedere devo giustificare a te!

              Poi tu gli vuoi dare un “spessore” e motivazioni che sono una delle migliori conferme di “bla bla bla…”, fai pure. Fa sempre parte del piccolo difetto di cui sopra.

              1. Giusi

                Scusa Bariom ma dimostri proprio di non essere in grado di difendere l’indifendibile. Chiediti onestamente da chi viene questa confusione. Non è corretto che te la prenda con gli altri (non si capisce con chi) e addirittura con il mondo intero (della serie in che tempi viviamo signora mia! che non significa esattamente niente). Non offendere la tua e la nostra intelligenza. Ammiro la posizione di Alessandro che disse onestamente: dovrei parlar male del Papa ma non me la sento e sparì ma la tua francamente no.

                1. Uno: io non devo difendere nessuno…
                  Due: il mio commento da cui è partita la risposta con accuse di livellamento e non-responsabiltà laica ecc, ecc. di Fabrizio, era un, se vogliamo pure banale, commento a ciò che Admin aveva scritto rispetto le reazioni a questo articolo.
                  PUNTO.

                  Sul resto la sostanza è chiara: Tu, Fabrizio e altri (lunga lista) avete un precisa idea, altrettanto chiaro che manco il Padreterno vi farà cambiare idea (si fa per dire non poniamo limiti…).
                  Alessandro lo stimi (come io pure) perché tace, ma avento fatto intendere le sue perplessità sta “dalla vostra” e quindi va bene, tutti gli altri che parlino o NON parlino (posso farla anch’io questa scelta e/o commnentare solo quando mi pare, o no?) sono in dfetto e grosso modd minus habens (o anime belle, struzzi, cechi, sordi, papolatri, ecc, ecc, ecc, ecc, ecc!)

                  Ala fine guarda, ne esce megli Alvise! 😛

                  Ti saluto.

                    1. Giusi

                      A me di me, di te, di Alvise di chi ne esce meglio o peggio non importa nulla. La posta in gioco è ben altra ma se vuoi far finta che stiamo giocando ad antibergogliani contro papolatri fai pure…..

                2. Piero

                  Mah.. a dire la verita’ io in questi del “dovrei parlare male del papa ma non me la sento” ci vedo un velo d’ipocrisia.
                  Vorrei vedere cosa dicono di Alessandro VI, Giulio II, Innocenzo III, o di Pio IX.
                  Perche’ quelli si’ e questo no?

                  1. Ci sono quelli che vorrebbero che la Chiesa chieda scusa per un’infinità di cose e magari sono gli stessi che dicono che però non si può criticare il Papa. Se si ammette che il papato nella sua storia abbia commesso errori perché non si può ipotizzare che oggi si stiano facendo degli sbagli.

                    1. Piero

                      Diciamoci la verita’.
                      perche’ questo e’ “simpatico”, da’ il cinque in Piazza San Pietro, beve il mate, “bastona” il clero con le loro “ricchezze”, APPARE come quello che ti “lascia” nei tuoi vizi e in fondo tran-tran della tua vita…
                      Se fosse stato uno “rigoroso” nella sua fedelta’ alla Dottrina Immutabile, vedi se non lo criticavano…

            2. Enrico

              @Fabrizio
              Su Cascioli abbiamo discusso a lungo riguardo ad un altro suo articolo che accusava Avvenire di essere pro-gay. Alla fine della discussione ognuno è rimasto del suo stesso parere per cui non starò a perdere tempo a discutere su ogni articolo che scrive e che viene portato qua come fosse il Vangelo (e Avvenire il Corano). Anche per il fatto che oggi nella posta non mi sono arrivate notifiche riguardo a nuovi commenti. Sono entrato direttamente ora e ho visto che in realtà ce n’erano stati, sia qui che nell’altro, quello relativo ad Adinolfi, ma è tardi e vado a casa. Buona serata a tutti

              1. Piero

                Insomma a sti “normalisti” ogni volta che gli si chiede queste benedette “prove” cambiano discorso…

                  1. Piero

                    Insomma alla fine quando “loro” chiedono “prove” e gli vengono mostrate, sono solo “opinioni”. Quando le chiedono gli “altri”, queste benedette “prove”, trallalallalaralallalallà

  24. Fabio

    Grazie Costanza, bello il tuo scritto, però sulla mancanza del senso del peccato, non sono tanto d’accordo … perché secondo me manca eccome … a motivo di chi ha abbattuto i muri … dei cattivi maestri di cui siamo circondati

  25. Fabrizio Giudici

    “Beh, non tutti sono al tuo livello (io no di certo), non tutti ne hanno la voglia e io manco meno il tempo (che tu sembri avere, beato te…).”

    Non è il “mio” livello, neanche in questo caso. Infatti non solo l’unico. Che non tutti ne abbiano voglia o il tempo, be’, è un peccato… Il tempo è una variabile indipendente e capisco; la voglia è altra cosa. Da quando siamo in questa fase infima della Chiesa, non sto a fare il conto di quante ore di tempo libero e quanti soldi di ore non lavorate per consulenze ho “perso” per informarmi, capire quello che succedeva ed imparare cose che non sapevo. La prendo come una piccola croce. E, di nuovo, pare che non sia l’unico a farlo; e certamente la giornata è fatta di 24 ore anche per gli altri.

    È il CVII: noi laici siamo investiti di responsabilità dirette e le responsabilità costano. Curioso che proprio questo frutto passi inosservato, anche perché sinora è proprio quello che si sta rivelando come il più importante. Cito PapalePapale dell’altro giorno, perché l’ha scritto meglio di me:

    […] quanto disse il filosofo cattolico Jean Guitton alla fine del XX secolo: il XXI secolo sarà il secolo dei laici, che dovranno prendersi sulle spalle un clero che non sarà più in grado di guidarli. Ma, aggiungeva il filosofo, questa sarà una fase transitoria: un giorno, forse tra un secolo, i laici che avranno conservato la Chiesa, dovranno riconsegnarla integra al clero.

    1. E rieccoti e prendere te stesso come metro delle responsabilità da prendersi (citandomi anche il CVII)… bravo fai bene a prendertele.

      Tutte le responsabilità che ci si prende o che vengono date costano…
      Io ho le mie, stai tranquillo.

      Quanto alla frase di Guitton la sottoscrivo e la considero profetica.
      ‘Notte

  26. Ubaldo

    Concordo pienamente con quanto scritto dalla signora Brunella Rosano: dalla Chiesa, e dal Papa in particolare, credo che ciascuno fedeli si attenda parole chiare, comprensibili, non ambigue, non aperte a diverse interpretazioni. La Chiesa cattolica e’ stata per molto tempo una attrattiva fortissima per i fratelli separati anglicani e protestanti perche’ in essa si potevano trovare certezze, punti di riferimento, se vogliamo anche limiti che indicavano vie corrette di crescita umana e spirituale ( la cui assenza, nel clima di relativismo e soggettivismo delle chiese protestanti ne ha segnato il fallimento storico, vedi Olanda, Belgio, etc). Ora sembra che, con l’attuale papato “ognuno ha la sua idea di male e di bene e deve essere aiutato nel perseguire quell’idea di male e di bene che si e’ fatto” ( questo il contenuto di una delle interviste a Scalfari mai smentite). Poi, a solo titolo di esempio, cio’ che le parole di Cristo hanno definito in maniera chiarissima : ” Chi lascia sua moglie e ne sposa un’altra commette adulterio” e ancora ” Per la durezza del vostro cuore Mose’ permise il libello di divorzio” vengono ribaltate per cui e’ duro di cuore chi non permette ai divorziati risposati di continuare a vivere more uxorio e di accedere ai Sacramenti, I precetti della Chiesa sono ” pietre scagliate contro le persone” e ” i confessionali non devono essere camere di tortura”…Io da povero peccatore mi sono confessato tantissime volte e mai nessun sacerdote mi ha torturato, anzi ho sempre trovato, da sempre, comprensione, verita’ e misericordia. Mi chiedo se ci si renda conto della portata di simili affermazioni. Dio e’ Misericordia? Vero. Ma Dio e’ anche Verita’ e Giustizia ed e’ prima Verita’ e Giustizia, poi Misericordia, nel senso che Dio ama a tal punto la liberta’ dell’uomo da correre anche il rischio di lasciare che l’uomo decida di allontanarsi da Lui se, di fronte alla verita’ del proprio peccato, in cui tutti siamo immersi, io per primo, non si riconosce peccatore, non decide di rifiutare il peccato e di affidarsi alla misericordia di Dio per riprendere con gioia il cammino rinnovato della vita. Dio non ci salva “contro” la nostra volonta’, e’ necessaria la partecipazione dell’uomo, la sua risposta alla Grazia, che e’ possibile nonostante la natura dell’uomo sia stata corrotta dal peccato originale: anche questo ci rende cattolici e ci distingue dai protestanti. Misericordia per tutti, indipendentemente dal proposito di cambiare vita, e’ solo una melliflua menzogna che non ha nessuna base nella Scrittura e nella Tradizione della Chiesa.

  27. cinzia

    Sono d’accordo con Giusi, con Ubaldo e con altri. Ormai la Chiesa non ci dà più indicazioni chiare, ma …. ognuno segua la sua coscienza!

    Avrei tante cose da dire, ma – chiedo scusa – non ne ho il tempo, e per questo mi limito a indicarvi questi articoli

    https://anticattocomunismo.wordpress.com/2016/06/09/lavventura-di-un-povero-cristiano-oggi/#more-6633
    https://anticattocomunismo.wordpress.com/2016/06/06/enzo-bianchi-la-sessualita-e-cambiata-includere-divorziati-e-omosessuali/
    https://anticattocomunismo.wordpress.com/2016/05/31/fatelo-smettere-di-insultare-gesu/
    https://anticattocomunismo.wordpress.com/2016/06/13/austria-ateologi-chiedono-di-cambiare-il-catechismo/

    e mi fermo qui, ma potrei andare avanti.

    Questa mancanza di chiarezza è semplicemente devastante! Questo voler reinterpretare tutto distruggendo quello che i Vangeli, le lettere del Nuovo Testamento, dottori della chiesa hanno chiaramente espresso per 2000 anni è semplicemente terrificante.

    So benissimo di aver commesso parecchi peccati, ma non è che perché alcuni li abbiamo commessi in tanti allora facciamo in modo che non lo siano più. Così almeno ci sentiremo tutti più in pace. Ognuno deve prendersi le sue responsabilità, e cercare di cambiare, di convertirsi…. Poi ogni volta che cadrò se andrò a confessarmi incontrerò la sua misericordia, ma solo se poi da parte mia ci sarà la volontà di sforzarmi a cambiare…. E non che visto che tanto non ce la posso fare allora va comunque bene così!
    Personalmente vivo tutto questo con grande sofferenza……

  28. Giusi

    CHE LA CHIESA DIFENDA IL SUO CARDINALE INVECE DI PENSARE A PANNELLA SENZA NEANCHE CONVERTIRLO! RISCHIA TRE ANNI DI CARCERE! LA CONFERENZA EPISCOPALE SPAGNOLA MUTA! SARANNO AMICI DI GALANTINO!

    Omofobia, cardinale indagato: rischia 3 anni di carcere
    di Andrea Zambrano

    L’arcivescovo di Valencia Cañizares è indagato per omofobia dopo un’omelia contro l’impero gay. Rischia tre anni di carcere. Emerge il silenzio della Conferenza episcopale spagnola e dei 4 candidati alle elezioni. Intanto l’odio anticattolico è ormai dilagante: profanata la cappella universitaria di Madrid.

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-omofobia-cardinale-indagato-rischia-3-anni-di-carcere-16497.htm

    1. Ecco allora invece di stare qui a farci della pugnette mentali, denunce scandalizzate “da monitor”, anche alla Conferenza Episcopale, organizziamo dei pulman per manifestare davanzi all’Ambasciata Spagnola in Italia o andiamo in Spagna direttamente, oltre a invitare a un prolungato digiuno con Adorazione, implorando l’aiuto di Dio…

      Altrimenti le chiacchiere stanno a ZERO!

      Con beata pace del nostro laico impegno che spende ore a “informarsi” e a scrivere fiumi di parole!

        1. Non avevo dubbi che azioni di riparazione spirituale se ne facciano in continuazione…
          Se organizzi invece un pulman, fammelo sapere. 😉

          Poi hai ragione: un Padre deve difendere i suoi figli!

          1. Giusi

            Quanti pullman sono stati organizzati per il Family Day? Ma la legge è passata. Ti devo spiegare perché? Dai che ci puoi arrivare da solo……

      1. Piero

        Mi scusi se mi intrometto Bariom,
        ma questo discorso assomiglia terribilmente a quello che protrebbe fare l’Antimafia dicendole: “Allora mettiti a cercare Matteo Messina Denaro o chiudi il becco!” ad un post in cui lei denigra Cosa Nostra.
        E cmq credo che sia positivo che nei blog, anche tra la gente “comune” se ne parli, delle proprie perplessita’ di questo papato e della china che ha ormai preso la Chiesa da parecchio tempo a questa parte.
        E figuriamoci quello che potrebbe succedere se tutti facessero, come lei (dal suo punto di vista legittimamente) invita, “zitto e mosca!”.

      2. Luigi

        “… o andiamo in Spagna direttamente…”

        Come ottant’anni or sono?
        Ci sto! 🙂

        Ciao.
        Luigi

      3. Ubaldo

        “In estrema sintesi”: 1) La lunghezza di un intervento ( “i fiumi di parole”) non indica necessariamente che esso sia fatto di “chiacchere”, puo’ darsi che contenga idee chiare, condivisibili o meno; 2) e’ vero che talvolta, nonostante la lunghezza di un testo, all’autore non riesca di esprimere in maniera chiara e inequivocabile le proprie idee. Reputo che le 260 pagine della “Amoris Laetitia”, lunga piu’ di tre volte la ” Familiaris Consortio”, non trasmettono la medesima chiarezza dottrinale e assenza di interpretazioni ambigue.

    1. Ecco ‘mo il Papa deve fare le reprimende alle vignette!!

      E perché non ad ogni singola immagine pornografica o satanica o irriverente che viene postata sul web?

      Ma dai Giusi, fammi il pèiacere!

        1. Tanto ci se tu che sei “sveglia”!

          Non ho detto “è solo una vignetta”, ho detto che è STUPIDO aspettarsi un intervento del Papa, ma sospattutto stigmatizzare il suo NON commento!

          Ma il tenore della tua risposta ben conferma quanto dicevo alle 9:58

            1. Mi pare che il soggetto della stupidità era il tuo commento…

              Quindi devo rispondere: si che TU intervenga su “tante altre cose”, può essere (+ o -) moto intelligente… 😛 😛 😀

  29. Fabrizio Giudici

    “Ecco ‘mo il Papa deve fare le reprimende alle vignette!!”

    Il Papa deve difendere i suoi vescovi fedeli al Magistero. È uno dei suoi doveri chiari e lo è tanto di più quanto è più in grado di farsi ascoltare. Quindi il suo silenzio è gravissimo. Per non dire che molte delle sue parole pronunciate in questi tre anni e mezzo stanno fornendo munizioni ai persecutori.

    https://www.lifesitenews.com/blogs/popes-rhetoric-against-fundamentalist-catholics-could-help-pave-way-for-act

    È lui che ha ridotto più volte, con parole dure, il cristianesimo ad una qualsiasi delle religioni tra le tante, dicendo che ci sono fondamentalisti da noi come nell’Islam, oppure parlando di atteggiamenti aggressivi o coloniali confrontabili con quelli dell’islam, eccetera. E sono proprio queste parole che ora ci stanno gettando addosso. È chiaro che l’avrebbero fatto lo stesso, ma l’atteggiamento di Francesco è un aggravante.

    Sì, Bariom, tu dormi. E tanti cattolici dormono; e se non lo facessero, forse non saremmo al punto in cui siamo – e chissà cosa ancora ci aspetta.

    1. Ve bene, con questa chiudo per un bel po’…

      E’ veramernte insostenibile che continuamente chi si dovrebbe definire un Fratello (o Sorella) in Cristo, dia del “dormiente” a persona (io o un altro poco importa) della cui vita spesa o meno per il Vangelo e per la Chiesa, pur con tutti i propri limiti, nulla sanno.

      O molti dubbi che con questa premessa, pur con tutto il vostro “vegliare” e darvi da fare per “salvare” il mondo, qualcosa possa veramernte cambiare…

      Vi saluto.

      1. Giusi

        Questo è ingeneroso perché Fabrizio più di una volta ha detto che ti stima e che crede che tu sia un buon cristiano e anche io lo penso e sono sicura che tu faccia dell’ottimo apostolato con una preparazione sicuramente superiore alla mia. Non è questo il punto. E’ che tu ci butti addosso cose di cui non siamo responsabili. Potresti dire: non voglio esprimermi invece non entri mai nel merito delle questioni (non certo perché tu non sia capace di farlo) ma anche questo è un tuo diritto. Quello che non mi sta bene è che praticamente ci denigri come fossimo cattivi e contrari al Papa per partito preso. Non hai rispetto del nostro dolore.

    2. ba

      per me il cristianesimo è una delle religioni tra le tante perchè i cristiani sono solo alcuni tra i tanti che sono stati creati da dio padre e salvati da gesù cristo, infatti anche i buddisti, i musulmani, gli atei ecc lo sono, per non parlare degli uomini di neanderthal e degli uomini primitivi per circa 1’000’000 di anni prima della nascita della civiltà, dei popoli pagani etc… ora è vero che da una lettura letterale della bibbia nel regno di dio ci sono solo 144000 posti non uno più nè uno meno come dicono i testimoni di geova, eppure io non credo che si debba interpretare così…
      e che ci sono fondamentalisti cristiani, atteggiamenti aggressivi o coloniali da parte di cristiani è senz’altro vero e secondo me un’aggravante sarebbe tacere per difendere la propria parte , come davide nel fatto di uria che per coprire il peccato ne fa uno più grande ancora, e come lo è stato, sempre secondo me, la difesa della chiesa dei ”suoi” sacerdoti pedofili. gesù mica ha difeso i ”suoi” sacerdoti e i ”suoi” scribi (suoi perchè del padre e quindi anche suoi), ma le vittime a qualunque ”parte” ”appartenessero”. perchè alla fine giovanna d’arco l’hanno fatta santa? visto che l’hanno bruciata i ”suoi” vescovi si sarebbe dovuto tacere no?

      1. Giusi

        Nemmeno Alvise che il più delle volte fa il cretino apposta è mai riuscito a mettere insieme una simile accozzaglia di idiozie!

  30. Thelonious

    @Bariom, Fabrizio, Giusi: eddai rigà…fate i bravi. Già siamo degli atomi: facciamo pure la scissione sub-atomica?
    Lo sapete cosa succede quando l’atomo si scinde? Un disastro..

    1. Giusi

      Ecco cadi a fagiolo Thelonious: tu nel “giochino” che si è inventato Bariom potresti far parte della squadra sua però non ci hai mai messo quel carico da novanta, infatti non ti ho mai quasi detto niente…..

      1. Thelonious

        @Giusi: non mi interessano “giochini”, e non voglio far parte di nessuna squadra di qualcuno contro qualcun altro tra di noi.
        Vi dico di fare “i bravi” nel senso che ho stima per tutti e tre, e sinceramente non ho proprio voglia di mettermi in schieramenti.

        Comunque, fuori dalle battute, sono ben consapevole del momento drammatico che sta vivendo la Chiesa.

        1. Giusi

          Si lo so è Bariom che si inventa il giochino ma non ci crede nemmeno lui. Comunque hanno rimosso il blocco ad Adinolfi: protestare serve… lo facesse l’ubi maior……

          1. Fabrizio Giudici

            Oltre alla rimozione del blocco, gli hanno “concesso” di nuovo di usare il simbolo del PdF come avatar o no?

              1. Giusi

                Però aspetta è una sua iniziativa:

                Mario Adinolfi

                Mi è stato intimato di non usare il simbolo del Popolo della Famiglia come foto profilo. Non riconosco loro alcuna autorità.

                1. Giusi

                  NON CI POSSO CREDERE! HANNO RI-BLOCCATO!

                  Silvia Pardolesi

                  Hanno ribloccato la pagina di Mario, del Pdf e de La Croce perché non abbiamo obbedito alla loro intimazione di non usare il simbolo del Popolo della Famiglia e perché abbiamo protestato per le due pagine pubblicitarie riservate da Repubblica all’utero in affitto e a Nichi Vendola.
                  Noi non obbediamo, resistiamo.

                  1. Fabrizio Giudici

                    Ormai sono spudorati con la loro censura. Apprendo da vari giornali che un tal Milo Yiannopoulos, giornalista, dichiaratamente omosessuale ma fuori dal mainstream (per dirne una, supporta Trump), è stato bannato da Twitter per qualche ora (prima che vigorose proteste lo facessero riammettere) in quanto ha attaccato l’islam per via della strage di Orlando.

                    Tra le spigolature, leggo anche che avrebbe dovuto tenere un discorso ad Orlando, saltato perché la polizia “non può garantire la sicurezza”. È una motivazione curiosa: dopo i fatti di Orlando ogni discoteca gaia degli USA dovrebbe essere o considerata obiettivo sensibile, e come tale posta sotto protezione, oppure chiusa se le autorità locali non fossero in grado di “garantire la sicurezza”. Mi pare che sguazzino abbondantemente in questa motivazione.

  31. Giusi

    SECONDO IL PAPA CI SONO CONVIVENZE CHE SONO MATRIMONI VERI…….
    “Eppure davvero dico che ho visto tanta fedeltà in queste convivenze, tanta fedeltà; e sono sicuro che questo è un matrimonio vero, hanno la grazia del matrimonio, proprio per la fedeltà che hanno” (Papa Francesco)
    CHIAMO A RACCOLTA IL CUCUZZARO DEI NORMALISTI: CHE FINE FA IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO? E’ DUNQUE SUPERFLUO SPOSARSI? SPIEGATEMI QUESTO FATTO!

    Domande e risposte del Papa sui temi di Amoris laetitia

    http://sinodo2015.lanuovabq.it/domande-e-risposte-del-papa-sui-temi-di-amoris-laetitia/

    1. luigi igiul

      @Giusi,
      Mi scusi ma non concordo. Ho letto tutto l’articolo che ha linkato e il passo che lei ha riportato è, a mio parere, incompleto e pertanto distorce il senso di quanto ha affermato il papa.
      Lo riporto per comodità:

      “E poi la questione è molto legata al fatto sociale. Io ricordo, ho chiamato – qui in Italia, l’anno scorso – ho chiamato un ragazzo che avevo conosciuto tempo fa a Ciampino, e si sposava. L’ho chiamato e gli ho detto: “Mi ha detto tua mamma che ti sposerai il prossimo mese… Dove farai?…” – “Ma non sappiamo, perché stiamo cercando la chiesa che sia adatta al vestito della mia ragazza… E poi dobbiamo fare tante cose: le bomboniere, e poi cercare un ristorante che non sia lontano…”. Queste sono le preoccupazioni! Un fatto sociale. Come cambiare questo? Non so. Un fatto sociale a Buenos Aires: io ho proibito di fare matrimoni religiosi, a Buenos Aires, nei casi che noi chiamiamo “matrimonios de apuro”, matrimoni “di fretta” [riparatori], quando è in arrivo il bambino. Adesso stanno cambiando le cose, ma c’è questo: socialmente deve essere tutto in regola, arriva il bambino, facciamo il matrimonio. Io ho proibito di farlo, perché non sono liberi, non sono liberi! Forse si amano. E ho visto dei casi belli, in cui poi, dopo due-tre anni, si sono sposati, e li ho visti entrare in chiesa papà, mamma e bambino per mano. Ma sapevano bene quello che facevano.
      >>>La crisi del matrimonio è perché non si sa cosa è il sacramento, la bellezza del sacramento: non si sa che è indissolubile, non si sa che è per tutta la vita. È difficile.<<>> e questa è una sfida, chiede lavoro. Non dire subito: “Perché non ti sposi in chiesa?”. No. Accompagnarli: aspettare e far maturare. E fare maturare la fedeltà.<<>> E poi, da nonni, fanno il matrimonio religioso. E’ una superstizione, perché dicono che farlo subito religioso spaventa il marito! Dobbiamo lottare anche contro queste superstizioni.<<>>E’ la pastorale più difficile, quella del matrimonio”<<<

      Quello che emerge, in base a quello che leggo, non è un dire: "basta che ci sia fedeltà e abbiamo un matrimonio vero", quanto piuttosto il notare la presenza di impedimenti perché si comprenda il vero senso del sacramento e si guidino le coppie a riceverlo con consapevolezza.
      Non vedo nulla di scandaloso in questo, anzi, ci trovo molto buonsenso: un prete che deve amministrare un sacramento ha il dovere di verificare che ci siano le condizioni per riceverlo degnamente. In caso contrario non ci si deve limitare a negare, ma invitare a fare un cammino di fede perché si raggiunga la consapevolezza del passo che si sta compiendo e di ciò che si sta ricevendo…

      1. luigi igiul

        Dal cell non posso mettere in grassetto i passi che volevo sottolineare. Avevo perciò pensato di servirmi dei segni (>>>) e (<<<) per segnalare quelli per me più importanti. Purtroppo il testo risulta con una formattazione diversa da quella data da me…
        Sorry.
        Spero si comprenda quello che intendevo sottolineare

    2. grazia

      Ieri sera su TV2000 c’era la diretta di questo convegno, arrivati al passaggio riportato da Giusi , ho detto no, questo da un Papa non lo sto a sentire ed ho spento la TV. Si l’ho spenta perché se da un Papa ci tocca sorbirci questo figurarsi da altri cosa ne viene fuori ! Perché ? Perché alle domande su un tema tanto sensibile, difficile e già talmente sfiduciato come quello del matrimonio sacramentale, all’interno della Basilica di San Giovanni in Laterano, in un edificio cattolico , rivolgendosi a cattolici (quindi togliendo le circostanze attenuanti del Papa che parla a tutti…) oltre alle trite risposte sentite e risentite di fatti avvenuti nella lontana Buenos Aires, sentirci dire dal Papa che Gesù fa il finto tonto…., di aver visto tanta fedeltà nelle convivenze, considerandole matrimoni veri… E la grazia di Dio, il Sacramento cosa sono diventati, un optional ?

      Voleva essere una battuta? No grazie. Caro Papa, quelle di Crozza bastano e avanzano. Battuta o non battuta questa frase rimarà in testa ai più, con l’aggravante che l’ha detta il Papa. Proprio qualche ora prima avevo letto il post sopra di Costanza convenedo in pieno quando dice “Chi ti dice che il sesso è dentro al matrimonio, che l’apertura alla vita ti conviene, che la famiglia è fatta di un uomo e di una donna, è chi veramente ti vuole bene, ti vuole custodire salvare e far fiorire. Beninteso, lungi da me voler fare un paragone fra i due.Sarà una questione di padronanza nella comunicazione…..ma la chiarezza nella misericordia è possibile. Certo, c’è sempre il problema di questa ambiguità voluta come riporta Padre Spadaro. Ma mi chiedo: ai fedeli comuni, ai più, anche ai lontani a che giova l’ambiguità?

  32. Ubaldo

    Credo che il punto non sia se sia opportuno o meno attendere la maturita’ dei nubendi, ma l’affermazione che delle semplici convivenze “sono matrimoni veri, hanno la grazia del matrimonio”. Come affermazione teologica mi sembra molto azzardata. Per i “normalisti” suggerisco una risposta ‘Il decreto “Tametsi” e’ solo una disposizione canonica quindi…”

    1. Giusi

      Appunto. Non vedo perché si debba sempre far finta di non capire. Eppure sono stata chiara. Di tutto ha parlato Luigi tranne che della, a mio avviso, gravissima affermazione per un Papa: ““Eppure davvero dico che ho visto tanta fedeltà in queste convivenze, tanta fedeltà; e sono sicuro che questo è un matrimonio vero, hanno la grazia del matrimonio, proprio per la fedeltà che hanno”

      Basta la convivenza e la fedeltà per avere la grazia di un matrimonio vero? Il Sacramento del matrimonio che fine fa? E’ chiara adesso la domanda?

      1. luigi igiul

        Solo ora mi avvedo che la mia citazione è monca della parte riportata da Giusi. Riporto per intero e poi aggiungo qualche considerazione.

        “E poi la questione è molto legata al fatto sociale. Io ricordo, ho chiamato – qui in Italia, l’anno scorso – ho chiamato un ragazzo che avevo conosciuto tempo fa a Ciampino, e si sposava. L’ho chiamato e gli ho detto: “Mi ha detto tua mamma che ti sposerai il prossimo mese… Dove farai?…” – “Ma non sappiamo, perché stiamo cercando la chiesa che sia adatta al vestito della mia ragazza… E poi dobbiamo fare tante cose: le bomboniere, e poi cercare un ristorante che non sia lontano…”. Queste sono le preoccupazioni! Un fatto sociale. Come cambiare questo? Non so. Un fatto sociale a Buenos Aires: io ho proibito di fare matrimoni religiosi, a Buenos Aires, nei casi che noi chiamiamo “matrimonios de apuro”, matrimoni “di fretta” [riparatori], quando è in arrivo il bambino. Adesso stanno cambiando le cose, ma c’è questo: socialmente deve essere tutto in regola, arriva il bambino, facciamo il matrimonio. Io ho proibito di farlo, perché non sono liberi, non sono liberi! Forse si amano. E ho visto dei casi belli, in cui poi, dopo due-tre anni, si sono sposati, e li ho visti entrare in chiesa papà, mamma e bambino per mano. Ma sapevano bene quello che facevano. La crisi del matrimonio è perché non si sa cosa è il sacramento, la bellezza del sacramento: non si sa che è indissolubile, non si sa che è per tutta la vita. E’ difficile. Un’altra mia esperienza a Buenos Aires: i parroci, quando facevano i corsi di preparazione, c’erano sempre 12-13 coppie, non di più, non arrivare a 30 persone. La prima domanda che facevano: “Quanti di voi siete conviventi?”. La maggioranza alzava la mano. Preferiscono convivere, e questa è una sfida, chiede lavoro. Non dire subito: “Perché non ti sposi in chiesa?”. No. Accompagnarli: aspettare e far maturare. E fare maturare la fedeltà. Nella campagna argentina, nella zona del Nordest, c’è una superstizione: che i fidanzati hanno il figlio, convivono. In campagna succede questo. Poi, quando il figlio deve andare a scuola, fanno il matrimonio civile. E poi, da nonni, fanno il matrimonio religioso. E’ una superstizione, perché dicono che farlo subito religioso spaventa il marito! Dobbiamo lottare anche contro queste superstizioni. Eppure davvero dico che ho visto tanta fedeltà in queste convivenze, tanta fedeltà; e sono sicuro che questo è un matrimonio vero, hanno la grazia del matrimonio, proprio per la fedeltà che hanno. Ma ci sono superstizioni locali. E’ la pastorale più difficile, quella del matrimonio”.

        Spero che il cell non mi faccia brutti scherzetti quando premerò invio…
        Tra le mie considerazioni c’è un richiamo al Codice di Diritto Canonico. Lì viene definito cosa è il matrimonio e le norme che lo regolano.
        Non potendo citare a memoria segnalo solo i punti principali:

        1) Il matrimonio è un patto/contratto stabilito da un uomo e una donna (per la vita, in ordine al bene reciproco e alla procreazione).

        2) I celebranti del matrimonio sono i due sposi. Il ministro ordinato ha il compito di assistere allo scambio delle promesse matrimoniali ricevendole a nome della Chiesa (ma in alcuni casi eccezionali anche un laico può ricevere tale mandato e, in casi estremi, bastano i testimoni).

        Alla luce di questi due punti, sembra chiaro che se i celebranti sono i due sposi, non sembra eretica la posizione espressa dal papa quando dice che in una coppia di conviventi può esserci un matrimonio sacramentale. Certo ci sono dei difetti di forma, ma resta il fatto che per celebrare il sacramento del matrimonio, “fondamentali” sono i due sposi che lo celebrano e qualcuno che possa testimoniare l’avvenuto scambio delle promesse. Teniamo anche presente che il papa prima di fare questo esempio ha ribadito il valore del sacramento, la sua indissolubilità e l’importanza della preparazione…

        Ora, pongo una domanda: se i celebranti sono gli sposi, cosa c’è di eretico nelle parole del papa, visto che ha fatto l’esempio di un impedimento dato da una superstizione che bisogna comunque aiutare a superare in quelle coppie prima conviventi e poi solo sposate civilmente?
        Inoltre, mica ha detto che i due conviventi sono in stato di grazia e quindi non in peccato mortale, ma solo affermato che ci sono coppie di conviventi in cui c’è la grazia del sacramento del matrimonio…

        1. Ubaldo

          @luigi igiul: Ho definito le affermazioni del Pontefice teologicamente “azzardate” ( non eretiche, non sono titolato per farlo) perche’ e’ vero che, secondo la dottrina cattolica, ” e’ il consenso che fa il matrimonio” e che i celebranti sono gli sposi. E’ tuttavia vero che: 1) perche’ ci sia il matrimonio ci deve essere la volonta’ di contrarre matrimonio, espressa dal consenso. Mi sembra di capire che gli ” sposi” in questione NON vogliano sposarsi religiosamente per via di una superstizione. Esiste il consenso in questo caso? 2) il Concilio di Trento, con il decreto ” Tametsi” ha disposto in merito alla liceita’ e alla validita’ ( “ad validitatem”) del matrimonio cattolico, richiedendo la forma canonica. Le eccezioni alla necessita’ della forma canonica riguardano impedimenti esterni ( difficolta’ in alcune regioni di trovare sacerdoti cattolici, pericolo di persecuzioni, mancanza delle parrocchie in territori di missione,…) e non impedimenti INTERNI legati alla non volonta’ di celebrare il matrimonio religioso. Ora, se il matrimonio religioso non e’ stato contratto per mancanza di volonta’, per via di una superstizione o altro, mi chiedo se possa esistere la grazia di un sacramento tra due persone che questo sacramento non hanno voluto contrarre (il fatto che abbiano contratto matronio civile non significa nulla, anzi e’ a mio giudizio un aggravante perche’ hanno voluto contrarre matrimonio civile MA NON matrimonio religioso, per scelta). Ritengo che la risposta positiva a questa domanda, quale si potrebbe evincere dalle parole del Pontefice in questione, sia una tesi teologicamente azzardata, tutta da dimostrare ( perche’ a questo punto si affermerebbe che un matrimonio civile che dura da tempo e in cui ci sia la fedelta’ reciproca conferirebbe la “grazia dello stato matrimoniale” connessa al matrimonio religioso).

          1. luigi igiul

            @Ubaldo,
            Rispondo velocemente ora solo per segnalare che ho usato il termine eretico in modo improprio (complice anche la stanchezza dopo una giornata di lavoro). Ci ho ripensato stamane, ma ormai non si può correggere…
            Infine, cerdo che la risposta non possa essere data se non da esperti di teologia sacramentaria e canonisti insieme. Io ho solo fprnito una ipotesi…

  33. Fabrizio Giudici

    ““sono matrimoni veri, hanno la grazia del matrimonio”. Come affermazione teologica mi sembra molto azzardata. ”

    Io sto ancora finendo di leggere tutto l’intervento originale, e qualche commento. Intanto mi sento di concordare con il commento di Ubaldo. Una relazione extraconiugale è peccato mortale, sempre e comunque. Certo, ci sono tutte le possibili circostanze attenuanti; mi sta bene – anche se qui ci sarebbe da approfondire – che in certi scenari sia necessaria una certa “diplomazia” per sortire gli effetti desiderati (in altre parole: limitarsi a dire a muso duro ai conviventi “è peccato mortale” può essere controproducente).

    Ma non si può arrivare a dire che c’è la grazia del matrimonio. In tutti i mesi in cui su questo forum si è parlato di matrimonio si è sempre ribadito – per esperienza di chi ha scritto e commentato – come sia sostanzialmente impossibile per una coppia di umani reggere da soli le responsabilità di un’unione per tutta la vita, ed è proprio per questo che si invoca la grazia di Dio attraverso il sacramento. Qui Francesco sta sostenendo il contrario: che prima c’è la grazia, poi forse arriva il sacramento. A parte che mi vien da citare il pelagianesimo (parzialmente a sproposito, come d’altronde è stato citato parzialmente a sproposito un sacco di volte in questi anni), mi vien da chiedere: ma alla fine, quindi, per quale misterioso mezzo si potrebbero convincere i conviventi a sposarsi in Chiesa? Gli si dice che la grazia c’è già, per loro iniziativa (“proprio per la fedeltà che hanno”), perché dovrebbero andare a cercare quella di Dio? Mi vien da dire ironicamente: per la cerimonia in chiesa, ovvero proprio quello che il Papa ha stigmatizzato.

    Oltretutto, ci sono motivi oggettivi che portano a comprendere che la convivenza prematrimoniale danneggia il rapporto di coppia:

    Lo ha ben spiegato il teologo padre Angelo Bellon: «il motivo principale per cui la convivenza prematrimoniale è sbagliata viene dal fatto che poggia sull’esperienza sessuale, che in se stessa è falsata prima del matrimonio. Ma è proprio l’esperienza sessuale non vissuta secondo Dio che è all’origine dell’insicurezza. Infatti non vi è un vero donarsi. Nei rapporti prematrimoniali e nella convivenza prematrimoniale ci si dona “limitatamente”. Vi è anche un altro fatto: i due, consegnandosi in fretta prima del tempo e in maniera sbagliata, non mettono le loro risorse nel costruire il vero edificio che rende sicuro il loro matrimonio. Parlo dell’edificio spirituale, fatto di condivisione di esperienza di fede e di vita, l’unico all’interno del quale si trova la vera sintonia, quella che fa amare l’altro perdutamente perché lo si sente proprio come la metà di se stesso».

    Il giudizio di padre Angelo è chiaro e netto, come sempre, oltretutto trova conferma nelle indagini sociologiche. Si è scoperto, infatti, che «i coniugi che convivevano prima del matrimonio hanno dimostrato comportamenti più negativi e meno positivi di problem solving e di supporto reciproco rispetto ai coniugi che non convivevano prima di sposarsi». Un altro studio ha concluso: «le coppie che convivevano prima del matrimonio hanno riferito una qualità inferiore e un impegno minore nel loro matrimonio, una visione più individualistica (solo le mogli), e una maggiore probabilità di divorzio rispetto alle coppie che non convivevano». Una ricerca sul Journal of Family Issues ha rilevato: «L’idea che la convivenza migliora la selezione del partner e le formazione coniugale dev’essere respinta. La convivenza è negativamente correlata all’interazione coniugale e positivamente correlata al disaccordo coniugale, predisposizione per il divorzio e per la probabilità di divorzio».

    Non vi dico dove ho pescato il riferimento qua sopra, perché mi vien da ridere. Ma fate l’esercizio di verificarlo con Google: così verrà da ridere anche a voi.

    1. Piero

      E se vuoi divertirti ancora di piu’ leggi i commenti del nostro “amico” abituato ad aprire profili fake

  34. Ubaldo

    Volevo aggiungere due precisazioni in merito al discorso citato: il cardinale Schonborn non e’ ne’ e’ stato segretario della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, ma solo un membro;
    quanto poi alla rassicuranti dichiarazioni del Pontefice circa la “sicura dottrina”, tutta “tomistica” della “Amoris Laetitia” ci sono molte prove a confutazione: per un solo esempio riporto uno stralcio di un commento di Claude Barthe: ” le persone che sono a conoscenza di una norma morale che obbliga sub gravi (il comandamento divino che proibisce la fornicazione e l’adulterio) non possono essere scusate del peccato, e dunque non possono esser dette in stato di grazia. San Tommaso spiega in una questione della Somma teologica che tutti i moralisti conoscono bene, la questione 19 della IA e IIÆ: è la bontà di un oggetto che la nostra ragione si propone che rende buono l’atto della volontà, e non le circostanze dell’atto (art. 2); e che se è vero che la ragione umana può sbagliarsi e considerare buono un atto cattivo (art. 5), alcuni errori invece non sono mai scusabili, in particolare quello di ignorare che non ci si deve avvicinare alla donna d’altri, poiché è direttamente ordinato dalla legge di Dio (art. 6).
    In un altro passaggio, anch’esso ben noto ai moralisti, il Quodlibet IX, questione 7, art. 2, San Tommaso spiega che le circostanze possono cambiare non il valore di un atto, ma la sua natura, per esempio il fatto di uccidere o colpire un malfattore rientra nella giustizia o nella legittima difesa: non si tratta di una violenza ingiusta, ma di un atto virtuoso. Invece, afferma il comune Dottore, alcune azioni «hanno una difformità che è loro connessa in modo inseparabile, come la fornicazione, l’adulterio e le altre cose del genere: esse non possono in alcun modo diventare buone».

    cfr:http://www.corrispondenzaromana.it/r-de-mattei-intervista-il-teologo-barthe-non-si-puo-interpretare-secondo-la-tradizione-il-capitolo-viii-di-amoris-laetitia/

    1. Fabrizio Giudici

      Aggiungo che Schönborn si è inventato di sana pianta interpretazioni fantasiose, ma forse è meglio usare il termine schietto “false”:

      Rimanda in proposito al paragrafo 84 della “Familiaris consortio” del 1981, dove effettivamente papa Karol Wojtyla parla di “coloro che hanno contratto una seconda unione in vista dell’educazione dei figli, e talvolta sono soggettivamente certi in coscienza che il precedente matrimonio, irreparabilmente distrutto, non era mai stato valido”.

      Ebbene, Schönborn asserisce che “né papa Giovanni Paolo né papa Benedetto hanno mai esplicitamente messo in dubbio” l’ammissione di costoro ai sacramenti, che “già era una prassi da lungo tempo”.

      E più avanti, rispondendo a Diane Montagna di Aleteia, torna a insistere su come nella “Familiaris consortio” fosse già “implicito” ciò che papa Francesco ora “dice chiaramente, esplicitamente”, nel solco “dello sviluppo organico della dottrina”.

      In realtà, né Giovanni Paolo II né Benedetto XVI hanno mai ammesso alla comunione dei divorziati risposati, nemmeno “implicitamente”, salvo nel caso che nella seconda unione – tenuta ferma “per seri motivi quali ad esempio come l’educazione dei figli” – essi “assumano l’impegno di vivere in piena continenza”.

      Per averne la conferma basta rileggere per intero – e non per frasi ritagliate a bella posta – proprio quel paragrafo 84 della “Familiaris consortio” che Schönborn adduce a sostegno delle innovazioni della “Amoris laetitia”.

      http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351305

  35. Fabrizio Giudici

    La risposta di Ubaldo è chiara e non serve alcun esperto: d’altronde lo stesso Francesco poi parla di incapacità di fare scelte definitive e questa cosa è proprio l’opposto dell’impegno per la vita che è fondamentale perché ci sia il sacramento.

    Aggiungo due considerazioni: non vedo cosa ce ne deve fregare di qualche comunità di decerebrati superstiziosi argentini. È un problema locale di qualche comunità locale, non può essere preso come pretesto per cercare pastorali globali. Oltretutto è un segnale dell’incapacità del clero locale: l’Argentina è evangelizzata da due secoli, mi pare. O la superstizione pre-esisteva, e non sono stati capaci di sradicarla in due secoli, oppure – ancora peggio – l’hanno fatta nascere dopo l’evangelizzazione. Possibile che contro i farisei arrivano nugoli di bastonate e invece una “superstizione” viene tranquillamente accettata senza obiezioni? Proprio da quel cantone, evidentemente non molto competente, devo sentirmi proporre soluzioni pastorali?

    Infine: se proprio uno volesse parlare di una soluzione pastorale alla questione delle convivenze, si abbia il coraggio, per esempio, di proporre di viverle in castità, tanto per dirne una. Non che la cosa mi convinca un gran che, come soluzione pastorale; ma sarebbe certamente meno peggio di quello che leggo. Solo che, figuriamoci: castità?

    1. Giusi

      E poi potrebbe pure smetterla di parlare come fosse al bar con questi aneddoti del cavolo dell’Argentina, della nonna e della zia! E’ il Papa! Non sta mica al Costanzo show!

    2. luigi igiul

      “Aggiungo due considerazioni: non vedo cosa ce ne deve fregare di qualche comunità di decerebrati superstiziosi argentini.”

      @Fabrizio Giudici
      Complimenti davvero per la squisita finezza… Davvero un galantuomo.

      A questo punto le auguro buonissime disquisizioni teologico-pastorali-canoniche. Buon divertimento.

      1. Giusi

        Non vedo cosa trova di strano nella frase di Fabrizio: lo ha detto pure il Papa che sono superstizioni salvo poi affermare che questi superstiziosi conviventi hanno la grazia del matrimonio. Cosa facciamo? Introduciamo il reato di superstiziosofobia?

  36. Giusi

    Lombardi costretto ad arrampicarsi sugli specchi ma non dice nulla sulle convivenze con la “grazia del matrimonio”: lì è impossibile pure tentare di metterci una pezza…

    Il giallo dei “matrimoni nulli” nelle parole di Papa Francesco (e la precisazione di Lombardi)
    Corrette le parole che il Pontefice ha detto “a braccio”
    http://www.askanews.it/top-10/il-giallo-dei-matrimoni-nulli-nelle-parole-di-papa-francesco-e-la-precisazione-di-lombardi_711838507.htm

  37. Fabrizio Giudici

    “Davvero un galantuomo.”

    Forse non l’ha ancora capito, ma il cristianesimo non è il galateo di mons. Della Casa.

    1. luigi igiul

      @Fabrizio Giudici
      Forse ha ragione, non ho capito nulla del cristianesimo. E sicuramente, grazie alla sua arroganza, non lo capirò mai.
      Per quel che mi riguarda, preferisco seguire l’indicazione di Santa Teresa d’Avila data alle sue monache verso la fine del “Cammino di perfezione”:
      “Più sante, più affabili”.

      Ovviamente, saprà anche in questo caso rigirare tutto a suo favore e sentenziare contro chi non la pensa come lei, magari dando del decerebrato a persone che neppure conosce. Complimenti davvero.

      Buon proseguimento.
      Le auguro ogni bene.

      1. Giusi

        Luigi ma perché non la smette di fare la mammoletta? Ci manca solo che dica che cambierà religione per colpa di Fabrizio! Si sta parlando di persone che secondo il racconto del nostro augusto pontefice aspettano di diventare nonni per sposarsi perché ritengono che porti male farlo prima! Come li chiama lei? Io decerebrati.
        Santa Teresa d’Avila fu scomunicata dalla chiesa dell’epoca per la rigidità della sua regola, san Giovanni di Dio il suo amico spirituale sottoposto ad ogni vessazione. Santa Teresa si rivolse al Re per salvare la riforma del ramo maschile e femminile. Una guerriera non una mammoletta! Anche oggi la Chiesa attende, come 500 anni fa, anime coraggiose, pronte a sfidare l’errore per restaurare la verità dentro e fuori i conventi!

    2. Giusi

      Come quelli che se ne escono ogni tre per due con: “Preghiamo per i sacerdoti” Certo che bisogna pregare e prego ma una bastonata la darei personalmente al prete o ai preti che hanno fatto questo manifesto! Riporto al proposito un bel commento di Massimo Viglione:

      Massimo Viglione
      Io ricordo sempre a tutti che il tanto osannato Concilio Vaticano II una cosa buona, almeno una, l’ha fatta: ha tolto la scomunica a chi gliele suona di santa ragione ai preti. Ecco, così, giusto per ricordarlo. Non guasta mai. E se dicono qualcosa, si può sempre rispondere che perfino il CVII ha depenalizzato la cosa. E SE LO DICE IL CONCILIO….
      E neanche possono querelare, altrimenti in cosa consisterebbe il perdono e il porgere laltra guancia?
      Già immagino la scontata e corale risposta dell’esercito della salvezza nostrano: “bisogna pregare per i sacerdoti”… Certo. Preghiera e, di tanto in tanto, quando superano ogni limite di decenza, qualche bastonata sulla schiena. E’ scientificamente e teologicamente provato che aiuta la conversione dei traditori. Si chiamo penitenza.
      Se sapeste cosa facevano i nostri antenati ai preti giacobini e rivoluzionari durante l’invasione napoleonica (per non risalire al medioevo)… non vi scandalizzereste affatto per qualche sanissima e raddrizzante bastonata… Vi assicuro che li potreste considerare mooolto fortunati al confronto.
      Ma i nostri antenati erano cattolici, non clericali. Cosa pensate che avrebbero fatto vedendo una profanazione e bestemmia simile fatta da preti alla Madre di Dio? E, infatti, a loro non capitava di vedere certe cose… E’ tutta lì la differenza… E noi oggi ne paghiamo le conseguenze.

      https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/13417604_10209336843248496_3390947366033952513_n.jpg?oh=d0ae4a5da9fa8f97d941210382dd4fa1&oe=57E5658E

  38. Fabrizio Giudici

    Vede, Luigi, proprio perché anch’io le auguro ogni bene, non posso non farle presente il modo superficiale con cui sta ragionando (per cui non mi sorprende che le piaccia la “pastorale” di Francesco: anziché stimolato a uscire da questa superficialità, si sente confermato in essa).

    Visto che le piace Santa Teresa d’Avila (e fa bene), le rispondo con una citazione molto pertinente, visto che di sesso fuori del matrimonio stiamo parlando, cioè di peccato mortale:

    “Chi commette un peccato mortale intende di contentare non Dio ma il demonio; e siccome il demonio è la stessa tenebra, la povera anima diviene una medesima tenebra con lui…Non le giovano a nulla per l’acquisto della gloria, neppure le sue buone opere, perché non procedono da quel principio per cui la nostra virtù è virtù…Ma siccome l’albero è piantato nella stessa terra del demonio, che altro frutto potrebbe dare?”

    Per quanto riguarda il termine “decerebrato”, non ho niente da rigirare, in quanto il ragionamento è molto lineare: secondo il vocabolario vuol dire, in senso figurativo, “privo di intelligenza o di senno”. Cioè una persona che non ragiona, che non usa la razionalità. Stiamo parlando di cattolici battezzati che non si sposano per “superstizione”. Già io le potrei dire che qualsiasi superstizione da parte di un cattolico è roba da “decerebrati”, anche toccar ferro o fare le corna (s’intende: se ci si crede davvero, non se quei gesti sono semplicemente una forma di comunicazione non verbale). Questo che le superstizioni non abbiano fondamento è una questione in gran parte che ha che fare con la razionalità.

    Figuriamoci poi persone che, come conseguenza di quella superstizione, male interpretano un Sacramento.

    Ma mi dica: lei non è d’accordo col fatto che non sposarsi per superstizione è una posizione totalmente irrazionale? Se è d’accordo, perché tanto scandalo? Se non è d’accordo, ci spieghi perché.

    1. Giusi

      «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» (Gesù)

    2. luigi igiul

      @Fabrizio Giudici
      Rispondo alle sue domande facendo notare cbe il papa non ha affermato che quelle coppie vadano lasciate nella condizione in cui sono, ma che vanno aiutate a superare la superstizione in modo da capire che sbagliano. Razionale o irrazionale che sia, necessitano di una cura che li aiuti a crescere. E il senso del matrimonio, il suo valore sacramentale, il papa lo ha ribadito prima della frase incriminata qui. A parte questo, cui già avevo risposto, quello che mi colpisce è la facilità con cui ha sentenziato: “Aggiungo due considerazioni: non vedo cosa ce ne deve fregare di qualche comunità di decerebrati superstiziosi argentini”. Ci leggo un tono di disprezzo piuttosto forte e questo in un buon cristiano stona parecchio.
      Comunque, non mi va di lanciarmi in una discussione che mi fa apparire come una mammoletta e supponente…
      Buon cammino di cuore…

      Ps: Teresa non è mai stata scomunicata. Inquisita sì, ma non scomunicata.

      1. Giusi

        Beh furono scomunicate le religiose dell’Incarnazione di Avila che osarono eleggere Teresa di Gesù priora del convento, Madre Teresa di Gesù venne reclusa nel convento di San José, Giovanni della Croce arrestato. Non è che cambi molto…

      2. Fabrizio Giudici

        “Ci leggo un tono di disprezzo [decerebrati superstiziosi] piuttosto forte e questo in un buon cristiano stona parecchio.”

        Caro Luigi, quelle seguenti sono tutte espressioni usate da Francesco, a torto o a ragione. Sono solo quelle che mi ricordo a memoria, la lista è molto più lunga:

        “vecchie signore”, “sgranatori di rosari”, “cristiani rigidi”, “trionfalisti”, “mummie da museo”, “facce da funerale”, “elististi”, “pessimisti queruli e disillusi”, “piccoli mostri”, “ripetitori di credo a pappagallo”, “che fanno figli come conigli”, “farisei che lanciano pietre”, “fomentatori di coprofagia”, “cristiani pipistrello”

        Mi spieghi: devo leggerci un tono di disprezzo piuttosto forte? Che stona in bocca a un buon Papa?

          1. Giusi

            Per quanto riguarda i decerebrati superstiziosi è chiaro che nessuno conosce i membri di questa enclave argentina di conviventi con la grazia. Che siano superstiziosi lo ha detto pure il Papa e il termine decerebrato mi pare chiaro che attiene al comportamento di gente che non usa il cervello, la razionalità per capire che sposarsi non può portare male che è per l’appunto una sciocca superstizione, non vedo dove sia tutta questa offesa.

            1. Giusi

              Se dobbiamo parlare di offese (e con questo chiudo perché ho toccato il fondo dell’umiliazione come cristiana) trovo veramente offensivo che il Papa dica che Gesù “fa un po’ lo scemo” nell’episodio dell’adultera… Il sito vaticano ha tentato di metterci una pezza “traducendo” con “fa un po’ il finto tonto” (sempre dal Vangelo secondo Bergoglio) ma c’è la registrazione. Le offese ai cristiani mi scivolano addosso e per certi versi m fanno anche ridere (per non piangere) ma quelle a Cristo mi gettano nella prostrazione più totale e mi fanno sentire sola, una pecora senza pastore.

            2. Giusi

              Questa è la vita vera dei cattolici non quella di fantomatici argentini conviventi fedeli con la grazia. A giudicare dalla premessa gli sono girate pure a Giovanoli! Bellissima testimonianza: leggetela!
              Andrea Torquato Giovanoli

              Perdonatemi lo sfogo: oggi me la suono e me la canto da solo, perché sennò qui un giorno si e l’altro pure ti senti un coglione per le scelte di vita che hai fatto…

              La casuistica di Dio

              https://andreatorquatogiovanoli.com/2016/06/20/la-casuistica-di-dio/

I commenti sono chiusi.