di Paolo Pugni
Mi stupisce sempre quel darsi e non darsi, quel mezzo passo, quella finta della ragione che sembra un passo di danza, ma è solo un inciampo. Mi stupisce perché non riesco mai a decidermi se si tratta di fragilità o codardia, di manipolazione o effettiva incapacità di arrivare in fondo, per assenza di categorie e lucidità, di profondità e lungimiranza.
Che qui si gioca una partita importante della nostra società, il dovere di esaurire la verità tutta intera. Infatti come suggerisce Tolkien “la menzogna è la verità meno uno”, è quel darsi fin dove si vuole, è la citazione aspirata, tagliata al punto giusto, è “chi sono io per giudicare?” senza la premessa. È l’accadimento senza la causa.
Leggo con interesse la paginata che un acuto osservatore della realtà, Aldo Cazzullo, ha messo insieme per condannare il nichilismo dei giovani partendo dallo scempio fatto dai teppisti olandesi del Feyenoord a Roma. L’editorialista ne descrive con accuratezza i bordi taglienti: “la violenza a cui si sono abbandonati non era dettata dall’odio, ma dal nichilismo. Magari diventeranno tutti notai, come gridava Malraux ai sessantottini del maggio francese. Qualcuno avviato verso l’autodistruzione non arriverà alla maggiore età. Molti sopravviveranno galleggiando sull’onda di uno Stato sociale ancora generoso…come non vedere che lo stesso nichilismo, la stessa sfiducia in se stessi e nel futuro, la stessa mancanza di nerbo, di fibra, di forza morale la ritroviamo anche in molti nostri ragazzi, non tutti tifosi di calcio?”.
Implacabile analisi, magistrale descrizione. Tratteggiate in poche righe le tinte dello sfacelo della società: sazia e disperata diceva Biffi. Oggi indifferente e disperata, forse prosciugata del futuro ma di sicuro annegata nell’alcool o in tutto ciò che produce distacco dalla realtà, troppo dura per essere affrontata senza una guida.
E quindi? Ti viene da chiedergli. E allora? Perché? Coma mai? Come siamo arrivati a questo? Aiutaci a capirlo così magari riusciamo a fare un passo avanti guardando indietro, non per rimpiangere un passato che comunque non tornerebbe mai e specialmente nelle sue qualità migliori, ma per correggere, intervenire, salvare se non questa almeno la generazione che verrà e quella dopo. Per far sì che quel luogo comune, sempre detto e giocato sul campo, divenga una volta in più realtà: “come in un sabato sera italiano, che sembra tutto perduto e poi ci rialziamo”. Aiutaci a segnare alla Nigeria a due minuti dalla fine, passa la palla a Grosso perché trafigga la Germania al 119°. Dai, dacci l’assist.
E invece, l’interruptus. La colpa è della politica, del sistema, della scuola, che non prepara e che peraltro è attaccata senza precedenti in questi anni (davvero? E da chi? E perché?). Ma non solo. Anche dei ragazzi stessi che si trova lanciato sulla “strada del disprezzo di sé che non porta appunto al Nulla”.
Tutto qui?
Questo È il Nulla! Ma come? Mi fai promesse –e premesse- di dirmi tutto e poi mi lasci lì abbandonato? Sedotto ed abbandonato? Il sistema? La scuola?
Quale sistema!? Quale scuola!?
Perché siamo arrivati qui?
Ancora turbato da questa scivolata nella banalità giro poche pagine e mi trovo di fronte ad un francobollo di Cesare Viviani che discetta nuovamente sulla povertà morale delle generazioni attuali sparando questa volta sull’attivismo economico da milanese imbruttito –o forse da leghista lavoratore, si potrebbe percepire tra le righe, perché quasi nulla di ciò che scrivono i giornali è privo di una critica politica sottile e tessuta nella trama, che cogli solo in controluce ma ti avvelena il pensiero- accusando i genitori di essersi preoccupati di indirizzare i figli verso lavori redditizi invece che verso valori intellettuali e spirituali. Così oggi che prospettive di lavoro e di futuro non ce ne sono, tutto finisce in vacca, o per dirla in modo elegante, in Nulla.
Allora te lo dico io perché siamo arrivati qui: perché avete illuso generazioni intere con la menzogne della libertà per tutti e per tutto, perché avere reso lo sforzo e la fatica un valore solo per quei mentecatti di cattolici, perché avete tolto ogni limite rendendo tutto opaco e triste. Perché avete distrutto alla radice quella famiglia che poi dovrebbe essere il luogo dove si insegnano le virtù: quali virtù? Perché se una virtù non la vivi, non la insegni.
Perché avete distrutto l’amore nelle sue profondità trasformandolo in sesso e senza distinzioni, con la stessa miopia e crudeltà con la quale i barbari stanno distruggendo statue e templi. Perché avete svuotato la scuola del suo compito: educare non istruire e adesso ne toccate con mano le conseguenze. Perché avete indotto i genitori a bambagiare i propri figli salvo poi accusarli di questo crimini con sprezzanti epiteti anglofonici “choosy” o intrisi di spocchia “bamboccioni”. Perché non avete fatto anche una sola minuscola autocritica. Perché non capite il nesso tra ciò che ritenete libertà e le conseguenze sulle azioni delle persone.
Perché avete indotto a credere che la felicità fosse senza futuro, che avere figli –avere, non fare- fosse da conigli cattolici e adesso state qui a dire che “siamo il Paese al mondo che fa meno figli” e questa è una iattura. Perché avete privato le persone della speranza credendo di barattarla con la felicità da cogli l’attimo che fugge.
Perché avete svuotato di senso parole come umiltà, sforzo, rinuncia, limite, obbedienza, verità e le avete sostituite con un ridicolo linguaggio ricoperto di emozioni e di egoismo.
Perché avete chiuso il cielo negando un qualsiasi Dio, garanzia di una verità fuori e prima dell’uomo e avete riempito la terra di idoli che non saziano.
Perché se hai cominciato parlando del nichilismo degli olandesi non puoi cavartela parlando della scuola italiana, ma devi andare alla radice e capire che togliendo le origini cristiane del nostro continente spalanchi la porta ai nuovi barbari, dell’anima e della scimitarra.
Ecco che cosa ti dico.
Vuoi superare il problema del nichilismo? Vuoi ridare voglia e speranza ai giovani? Interessarli a questioni intellettuali e spirituali? Riparti dalla verità, che non ammette libertà senza limiti, che non sostituisce la gioia con il piacere, che non prepara il cammino per i figli, ma i figli per il cammino, che si costruisce sul sacrificio, che non è una parolaccia, ma rendere sacro quello che serve per arrivare alla felicità. Quella sana.
Articolo con un bel finale, pieno di accuse !!! un finale dove i pazzi cattolici vengono salvati, solo per loro lo sforzo e la fatica rimaneva, è rimasta e rimane come un valore!!! Ma l’articolista parla dell’Italia? ma l’Italia non è un paese a maggioranza di battezzati cattolici, con tantissime parrocchie? e che hanno fatto i cattolici in questi anni? cosa hanno insegnato? dove hanno insegnato lo sforzo e la fatica come valore? …. Guardiamoci le travi nei nostri occhi prima di sproloquiare in articoli come questo. Io mi domanderei ma di cosa si sono preoccupate le istituzioni cattoliche in questi anni ? di divorzio, di aborto, problemi pesanti ma di sforzo e fatica come valore no! di avarizia superbia gola invidia poco! di virtù poco, hanno sollecitato la fortezza, la giustizia contro la corruzione? poco! hanno esercitato la temperanza la pazienza e la prudenza? a me non sembra, io le ho viste giudicare con sicurezza, condannando chi chiedeva di negoziare argomenti definiti in modo altisonante non negoziabili; Io le ho viste raggrupparsi in una elite sempre più esclusiva fino a scrivere come in questo articolo che solo per quei mentecatti di cattolici lo sforzo e la fatica sono dei valori, ma quali cattolici? un piccolo club che segue le regole? e la gente dove sta? e le pecore dove sono?
mmm, credo anch’io che quella frase sia un po’ infelice “avere reso lo sforzo e la fatica un valore solo per quei mentecatti di cattolici”, forse va meglio approfondita perchè detta così in effetti sa molto di categoria facile e non corrispondente al vero… quanti non cattolici hanno vissuto e vivono con sforzo e fatica?- .
La seconda persona plurale credo sia rivolta un po’ a tutti, perchè tutti, cattolici compresi, erano presenti quando s’avanzavano ideologie nefaste. Esattamente come adesso.Ma qui forse è meglio che sia l’autore del post a rispondere!:)
saras un pezzo ha un suo stile, così un autore: il mio è la provocazione, lo scuotere per far riflettere. Gli aforismi sono tali perché provocano, generalizzano, per indurre a pensare. Ovvio che non si può mai generalizzare, ma è licenza poetica farlo, è stile giornalistico usare termini che tagliano. Questo vale anche per il plurale o per il noi o pe ril voi. è uno stile.
vedo che ha capito tutto
Paolo Pugni penso di essere più vicino alla realtà di lei. La chiesa è presente sul territorio italiano in modo capillare, se la situazione è quella che lei descrive qualche responsabilità educativa ce l’ha. Allora guardiamoci prima dentro e smettiamola con i piagnistei contro il pensiero unico che anche se va fuori le righe almeno dice di interessarsi di emarginati e diversi che non dovrebbero mai essere dimenticati da un cristiano. Il Signore toccava i lebbrosi, non dimentichiamolo.
non capisco perché in 50 righe uno dovrebbe farci stare tutto il mondo. E poiché ho chiarito quale fosse il punto di partenza ho risposto a due articoli, non ai mali del mondo. Che poi una certa chiesa sia connivente con questo male, è ineccepibile, ma non c’azzecca. Vedo che poi altro ad essere onniscente conosce anche la mia coscienza e la mia vita dato che è sicuro di essere più vicino alla realtà di me. Di grazia da dove deriva questa certezza?
Personalmente non mi è piaciuto quello snobbistico distinguersi dei cattolici come i “mentecatti” che difendono “valori”. Questo club dei cattolici “mentecatti (vicini alla santità?)”, che si sentono unici difensori di valori non negoziabili e altro, mi sembra sia più fuori dalla realtà dei moltissimi fedeli che cercano il conforto dell’incontro con il Signore, ma che di quel club non si sentono parte. O forse lei non si rende conto che molte regole espresse nel catechismo della chiesa non sono mai state applicate perché inapplicabili dalla maggioranza delle persone? Che la chiesa, se presa sul serio in alcune parti della sua dottrina, mostra solo una grande ipocrisia? che molte cose sono là scritte perché retaggio di una dottrina che mirava più al controllo dei fedeli che alla loro salvezza? e che, per queste ragioni, la maggioranza delle persone si è allontanata dalla chiesa e cerca di farsi un etica per conto proprio con le conseguenze alcune da lei accennate? Ecco perché lei, come molti cattolici “mentecatti”, sono fuori dalla realtà e fanno tanto danno alla chiesa stessa.
Bellissimo. Grazie… Chissà perché mi torna alla mente Gaber.
L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
Grandissimo Paolo Pugni, lo ribloggo con il massimo del piacere.
Analisi perfetta… Grazie
Quando ho finito di leggere ero in lacrime.. Sono parole che hanno raggiunto il cuore, la parte più profonda e intima di come siamo.. Grazie!!
Mah… «avete» chi? Aldo Cazzullo non è uno degli analisti più temerari, ma anche qui mi sembra che ci sia poco di nuovo, oltre al linguaggio da Reconquista e a una notevole inversione del rapporto causa-effetto, come se un mattino degli anni Sessanta qualcuno avesse deciso che, ah, la famiglia andava attaccata, la scuola contestata, l’autorità derisa.
Si può essere d’accordo o meno, ma se le idee hanno un seguito nella legislazione e nel costume è perché quelle idee sono considerate accettabili dal contesto in cui si sviluppano. A me fanno poca impressione quelli che giurano che, per esempio, «la maggioranza degli italiani è contro i matrimoni omosessuali». È possibile, ma lo si diceva anche all’epoca del referendum sul divorzio. Quando poi ci si è contati diverse certezze sono state riposte in fretta in un cassetto polveroso.
È vero invece che tendenzialmente, mentre li libera della presenza di Dio, la gente è portata non a non credere in niente, ma a credere un po’ a tutto.
@ evgenijonegin In realtà la cosa comincia un po’ prima degli Anni Sessanta, con un certo Wilhelm Reich cui pare si deva la paternità dell’espressione “rivoluzione sessuale” (cito Lucetta Scaraffia).
«Reich, staccatosi da Freud, era divenuto il profeta di una specie di religione che intrecciava psicanalisi e marxismo, centrata sulla convinzione che svilupparsi, vivere, esprimersi, amare compiutamente fosse impossibile per qualunque essere umano a cui fosse stata bloccata la funzione orgasmica e l’evoluzione verso la maturità sessuale, da lui definita come il “primato dei genitali”. […] La rivoluzione sessuale e quella politica erano dunque strettamente collegate nella ideologia del tempo, come riaffermarono pochi anni dopo Erich Fromm ed Herbert Marcuse, sia pure senza riferirsi a Reich, le cui opinioni, nel giro di qualche anno, diventarono così estreme e suscitarono tale sconcerto al punto che, negli Stati Uniti dove si era rifugiato, si ricorse al suo internamento psichiatrico.»
http://www.laici.va/content/dam/laici/documenti/donna/culturasocieta/italiano/la-rivoluzione-sessuale-e-i-progressi-scientifici.pdf
“debba”, non “deva” (quandoque dormitat…)
a senwebm…
in quanto all’italia,basta leggersi il fondo di oggi su “la croce” di adinolfi in merito alla lectio di flores d’arcais all’università di torino ed al codazzo di “republicones” che lo accompagna. ce” e inerente alla democrazia l’ostracismo di Dio,della sua parola e dei suoi simboli da ogni luogo dove protagonista sia il cittadino: scuola compresa e anzi scuola inanzitutto,poiché ambito della sua formazione”
che quest’idea,che il disegno -radicalmente simile a quello in atto in francia- e che discende dritto dal partito d’azione ma anche da una certa sinistra dc( tanto per capirci quella dei dossetti,la pira, per finire ai bazoli, de mita, e prodi e i loro attuali eredi politici) di coloro che cercavano la via democristiana( dove il termine cristiano-oramai l’abbiam capito- era solo per differenziare l’avanguardia “moderata” da quella social-comunista) che doveva indicare e guidare il popolo bue che certe sottigliezze proprio non le voleva capire a più magnifici destini,non sia ancora completamente realizzata lo si deve alla resistenza di questo “popolino”. ma sentono già profumo di vittoria.
in quanto alle anime belle che pensano non sia possibile indirizzare il pensare delle persone come si vuole in alto ,o altro,loco,temo che abbiano studiato poco: i contesti si creano.così come le “ondate emotive” e le situazioni socio-economiche per indirizzare il modo di pensare e di votare.
a proposito:la risoluzione Tarabella sull’aborto è passata.
http://www.europarl.europa.eu/news/it/news-room/content/20150306IPR31740/html/I-deputati-chiedono-maggior-impegno-per-la-parit%C3%A0-di-genere
“Il verdetto non è di certo eclatante: il cambiamento è troppo lento e diritti delle donne ne soffrono. Tuttavia, la maggioranza dei voti dimostra che il Parlamento europeo si batte per la parità salariale, la violenza sulle donne, il congedo di maternità e il diritto all’aborto”, ha dichiarato il relatore Marc Tarabella (S&D, BE) a seguito della votazione.
La risoluzione, approvata con 441 voti favorevoli, 205 contrari e 52 astensioni, valuta la situazione nel 2013 e mette in evidenza le sseguenti sfide per il futuro:
il divario nei salari e nelle pensioni, la posizione delle donne nel processo decisionale politico ed economico e l’impatto della crisi economica sulle donne (povertà);
il miglioramento dell’equilibrio lavoro/vita, dei sistemi di assistenza all’infanzia, del congedo di maternità e di paternità;
il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, compresi la contraccezione e l’aborto, e
la lotta contro la violenza sulle donne.
Diritti alla salute sessuale e riproduttiva
I deputati ribadiscono che le donne dovrebbero avere il controllo sulla loro salute sessuale e riproduttiva, compreso un facile accesso alla contraccezione e all’aborto.
“Le donne e gli uomini non sono e mai saranno identici, ma è nell’interesse di tutti che godano degli stessi diritti”, ha concluso Tarabella.
e dopodomani ci aspetta l’altra votazione di nuovo su aborto e gender.
la risoluzione proposta da un eurodeputato italiano del pd.
webmstr:
…Reich: morto, finalmente, in un carcere americano (ringraziando il Signore)!
Un “mi piace” soltanto non può bastare. GRAZIE, Paolo!
ma grazie a voi! Il paragone con Gaber scatena la mia vanità….
“Perché […] devi andare alla radice e capire che togliendo le origini cristiane del nostro continente spalanchi la porta ai nuovi barbari, dell’anima e della scimitarra.”
Che grande verità!!!!!
Grazie
Bello! Mi torna in mente l’abisso di due posizioni umane che mi segnarono profondamente già adolescente. Una, quella dei miei professori in uno dei licei milanesi più noti. Quasi tutti ex sessantottini, negli anni novanta erano passati al partito di mani pulite e rinnegato il periodo del brigatismo e delle occupazioni, dando a certa sinistra e ai cattolici la responsabilità del rammollimento della nostra generazione. Avevano fatto parte di Lotta continua e ne erano usciti, imborghesendosi anche formalmente e criticandola ora. Reputavano tutto ciò un errore di gioventù. Ecco, quest’ultima cosa non gliel’avrei mai perdonata. Soprattutto dopo aver incontrato Massimo Caprara che invece non parlò mai di errore di gioventù nel suo aderire al Partito Comunista. Non liquidava quella storia come un eccesso di ardore riprovevole. Era stato sì un errore, quello di un uomo che aveva vissuto in profondità esigenze di giustizia e di bene, aveva cercato la sua strada, si era illuso anche colpevolmente ed infine aveva trovato il coraggio enorme di cambiare vita. Che uomo! Questo sì! Uno che davvero risponde di sè e non dà ad altri – scuola, Chiesa, ormoni e sogni- la colpa e sopratutto non aspetta da altro se non da se stesso il cambiamento di sè. E poi si propone di vivere quello che gli resta per testimoniare tutto ciò, per aiutare altri a non cadere nei suoi stessi errori. Avevo 18 anni, e le lacrime di rabbia perchè il confronto mi balzava agli occhi così netto e spietato. Ogni giorno in classe non avrei trovato maestri, ma burattini che nemmeno tanto bene emettevano informazioni e ci trattavano come “adolescenti brufolosi”- uno dei tanti complimenti ricevuti- che non capivano niente della vita. Gli unici che andavano bene erano i bravi a scuola che non ponevano domande, i secchioni anonimi e ubbidienti. Distruggevano la nostra storia e le nostre radici con ogni disprezzo possibile, insegnavano l’individualismo e letteralmente massacravano chi aveva una posizione o una tradizione chiara, magari espressa con immaturità, ma per lo meno appassionata, dal marxista convinto che conosceva il Capitale meglio di loro, alla cristiana convinta.
Era dura riuscire a studiare con una disistima così profonda in questi pseudo adulti.
Che cosa ne poteva venir fuori?
Grazie a Dio io ho avuto la fortuna di incontrare ben altri maestri, validi non perchè non avevano mai sbagliato, ma perchè avevano una statura umana desiderabile, coi quali sì, era possibile imparare qualcosa della vita, diventare uomini e donne vere. Non so bene in che termini Cazzullo definisca le responsablità della scuola. DI certo non è estranea alla nostra situazione, ma non perchè crollano i muri, ma perchè può essere l’avamposto della mentalità nichilista (che però, certo, non ha solo lì la sua origine), il tentacolo più subdolo che arriva a soffocare e corrompere il cuore di un ragazzo.
Sono in pieno accordo, ho paura a pensare ad una scuola che educa!
Vuoi superare il problema del nichilismo? Vuoi ridare voglia e speranza ai giovani? Interessarli a questioni intellettuali e spirituali? Riparti dalla verità, che non ammette libertà senza limiti, che non sostituisce la gioia con il piacere, che non prepara il cammino per i figli, ma i figli per il cammino, che si costruisce sul sacrificio, che non è una parolaccia, ma rendere sacro quello che serve per arrivare alla felicità. Quella sana.
beh,pare che il parlamento europeo si appresti a votare oggi e il 12 linee dei rapporti che informeranno le linee di comportamento dell’euromostro.
uno di questi, quello in votazione al 12, presentato da un italiano del pd
“Rapporto annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo 2013 e la politica Ue in materia”
riporta il succo del kulturkampf gender-abortista che ha ammorbato questi ultimi decenni:
oltre al solito richiamo all’aborto come diritto senza se e senza ma.
L’eurodeputato poi «sottolinea la necessità di porre queste politiche al centro della cooperazione allo sviluppo con i Paesi terzi». Cioè a dire: se voi Paesi in via di sviluppo non vi adeguate al credo abortista e contraccettivo, non riceverete aiuti dall’Europa. Panzeri non parla solo di aborto ma anche di teoria del gender. Il rapporto «incoraggia le istituzioni dell’Ue e gli Stati membri a contribuire ulteriormente alla riflessione sul riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso o dell’unione civile tra persone dello stesso sesso come una questione di diritti politici, sociali, umani e civili».
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-aborto-senza-limiti-e-matrimoni-gay-legalileuropa-vuole-imporre-la-dittatura-gender-12025.htm
…hanno cancellato i valoriiiii!!!! (chi, chi è il soggetto?)
i saccenti come te ad esempio?
L’ha ribloggato su sapereperscegliere.
E poi, non siete voi nemici del cogito cartesiano (non si sa bene perché)?
Allora perché essere scontenti del Cogitus Interruptus?
mi stupisce che un genio della filosofia come te non capisca da dove arriva l’avversione verso la matrix cartesiana, un dilettante come me deve spiegarti che sta lì la matrice di ogni relativismo e della politically correctness? Mi deludi Alvise, ci fai o ci sei?
…allora sarebbero Loro (quelli di matrix) (non voi/noi) all’origine di ogni relativismo eccetra?
p.s. che poi tra l’altro Cartesio era anche (dice lui) un uomo credente (fonda su Dio la certezza del sapere). Non mi riesce di capire come mai il tentativo (da parte di Cartesio)di pensare in maniera chiara e distinta le cose del mondo possa essere stato (di per sé) una cosa cattiva.Forse perché era , in fondo, pur sempre, un tentativo di pensare?
Quanto meglio, a ogni modo, l’energico e costruttivo e pastoso ( pur anche burbero) pensiero dei cisalpini!
Hanno cancellato i valori. E noi dove siamo? Dove eravamo? Che ognuno si prenda il suo pezzetto di responsabilità, che ognuno guardi a quello che non ha fatto ma soprattutto a quello che può fare, oggi, domani, dopodomani e via così
Stando attenti: a volte scegliere il male minore, facendoci rappresentare/governare etc da chi si dichiara favorevole ai valori cattolici ma poi “razzola” male è mille volte la scelta peggiore. Sopratutto per i giovani: l’esempio è l’unica cosa che smuove. Non le parole, non i proclami.