Diverso

Dall’omelia di padre Maurizio Botta di domenica 8 marco 2015

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Gesù grida. Gesù si indigna.
Gesù ha la forza fisica per compiere un gesto profetico veemente far uscire pecore e buoi dal tempio, ribaltare tavoli pieni di monete.
Gesù porta su di sé il peso della solitudine e dell’incomprensione.
Gesù dice cose durissime ai farisei, prende le distanze da loro senza ammorbidimenti verbali e gridando li accusa di essere vipere, ipocriti, figli del Demonio. Gesù sceglie. Gesù rimprovera. Gesù ordina.
Gesù si circonda anche di uomini focosi come gli zeloti disposti ad usare la spada per scacciare i romani. Pietro di spada ne possedeva una e all’arresto di Gesù la usò tagliando un orecchio. Gesù è virile.
Gesù fa la faccia dura come la pietra andando incontro alla Croce.
Gesù piange per un amico morto. Gesù prega anche da solo nella notte.
Gesù subisce una quantità di colpi capace di ammazzare un uomo meno che robusto. Il telo della Sindone ce lo svela atletico.
Gesù non ha paura di rimanere solo. Gesù non risponde a tutte le domande. Gesù non ha paura di deludere. Gesù sta in silenzio. Gesù canta.
Gesù è semplice. Gesù dice cose non immediatamente comprensibili. Gesù è intelligente. Gesù è un grande camminatore.
Gesù scaccia i demoni.

L’Amore e la Misericordia di Dio emergono da tutti i lineamenti ben definiti del vero volto di Cristo che il Vangelo ci consegna. Terribile farne un fantoccio senza volto con uno SMILE per bocca e due bottoni al posto degli occhi. Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo, quello vero.
E chi conosce tutte le parole del Vangelo, sa che Gesù è veramente così.

Ho usato il presente perché lo Spirito Santo realizza in noi che siamo le membra del suo vero corpo questo stesso Cristo. L’imperativo di Gesù è quello di seguirlo, di imitarlo, fino ad amare come lui ama. Non è né automatico, né spontaneo, né immediato appartenere a Gesù come discepoli. Gesù, in particolare, vuole conformare noi suoi pastori a lui unico pastore. La frase diffusissima: “Eh… Gesù è Gesù, ma noi siamo noi…”, sembrerebbe ovvia e innocua, ma non ce n’è altra che ci allontani di più dalla sua volontà. Parole solo apparentemente umili, ma così intrise di orgoglio da annullare la volontà di Cristo.

Gesù Cristo rimanendo lo stesso ieri, oggi e per sempre, non cambia rispetto a quello vero del Vangelo. Rispetto a quello che dovrebbe essere per risultare gradevole a ogni palato moderno, inesorabilmente diverso.

Padre Maurizio Botta

fonte: cinquepassi.org

 

34 pensieri su “Diverso

  1. irene

    E del perchè Gesù si arrabbia tanto neanche una parola? Io mi sono chiesta: sono forse anch’io quel mercante che fa della casa del Signore un mercificio? Sono forse anch’io un mercante preso dalla logica del benessere e del guadagno? Perchè ormai parliamo di povertà solo in senso figurato.. ma siamo disposti a vivere veramente in povertà cambiando ogni giorno la nostra logica del successo e del guadagno, la nostra avidità?

    1. Giancarlo

      Cara Irene, la povertà, quella vera, quella materiale… te la lascio volentieri, io non so che farmene.

    2. Vanni

      Irene, perdonami, ma dal tono aggressivo sembra che tu rivolga queste domande più agli altri che a te stessa.

      1. irene

        A dir la verità è da qualche settimana che mi rendo conto che entrare nella logica del guadagno e della continua insoddisfazione che porta alla ricerca di nuovo guadagno e nuove sicurezze è un attimo…forse perchè, anche se precaria, mi sto affacciando al mondo del lavoro adesso..A parte questo, volevo solo sottolineare che un commento del genere personalmente non mi aiuta a farmi delle domande e a cambiare di un pochino la mia vita..mi hai aiutato molto di più una domanda del Papa all’Angelus: “il Signore si sente veramente a casa nella mia vita?” ..e mi sono sentita bisognosa di conversione, di immergermi in quelle acque che purificano di cui parlava la prima lettura di oggi…

  2. L’ha ribloggato su manuroma86e ha commentato:
    “Terribile farne un fantoccio senza volto con uno SMILE per bocca e due bottoni al posto degli occhi. Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo, quello vero.”

  3. Giancarlo

    Gesù sa essere sgradevole, non porta alcun rispetto all’uomo. Cos’è più importante, rispettare usi e costumi, oppure salvare le persone? Gesù non ha dubbi: è più importante salvare. Anche perché il rispetto è dovuto a Dio, non agli uomini. Agli uomini è dovuta la misericordia, non il rispetto. E la misericordia consiste, prima di tutto, nell’annunciare la Verità, senza alcun rispetto per le credenze religiose.

    Oggi, il rispetto, è diventato un gigantesco idolo sul cui altare si sacrifica qualunque cosa, soprattutto la Verità. Naturalmente occorre rispettare la volontà altrui, anche quando è una volontà cattiva. Questo significa che non è lecita la violenza. Ma non è lecito spingere il rispetto fino al punto di stare zitti, di non dire la Verità. Nelle nostre famiglie, ovunque abbiamo una responsabilità verso altre persone, con forza e con grande virilità, come ci insegna Gesù, noi dobbiamo e vogliamo scegliere, rimproverare, ordinare, ma anche colpire e punire gli errori delle persone di cui abbiamo la responsabilità. Senza avere rispetto per le persone che sbagliano, che travisano, che falsificano.

  4. Giov II. 13 “Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. 15 Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del Tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, 16 e ai venditori di colombe disse: “Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato”.

    1. Vanni

      Sì, grazie, Alvise, è il Vangelo di ieri, domenica. Ce lo proponi con un giorno di ritardo rispetto alla Chiesa.

  5. saras

    “La frase diffusissima: “Eh… Gesù è Gesù, ma noi siamo noi…”, sembrerebbe ovvia e innocua, ma non ce n’è altra che ci allontani di più dalla sua volontà. Parole solo apparentemente umili, ma così intrise di orgoglio da annullare la volontà di Cristo.”

    cavolo, che sberla. Grazie

    1. Anonimo69

      Quello che fa Gesù è vario e complesso. Un numero prevalente di passi lascia chiaramente intendere che quella cristiana è essenzialmente una religione NON violenta. Però ci sono alcuni brani che fanno riferimento alla violenza verbale del Cristo (ma sarebbero armonizzabili con i primi, in forza della distinzione fra violenza fisica, non ammessa, e violenza verbale, ammessa per affermare la verità, ipocritamente falsata).
      Ma c’è un punto in cui Gesù non disdegna la violenza fisica (Giovanni 2, 13 e sgg: la cacciata dei mercanti), e, vi dirò che quei passi hanno sempre rappresentato un problema per me. Mi sono, cioè, sempre sembrati contraddittori col contesto generale dell’insegnamento del Messia. Mah? A69

      1. Vanni

        Però violenza e collera non sono la stessa cosa. Secondo me il vocabolario Treccani coglie bene la differenza.

        “Improvviso sentimento di ira, di breve o lunga durata, insorto per reazione a un torto subìto o a una grave mancanza altrui…”

        “Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale…”

        Indovinate quale definizione si può attagliare a Gesù nell’episodio del tempio.

        1. E poi discutibile anche il definire l’agire di Cristo come “violento”, piuttosto che “semplicemente” un’azione di virile forza mossa, non dimentichiamo, dallo zelo per la casa di Dio.

          1. Eh sì, vagliela a spiegare, la virilità di Cristo, agli adepti del “tenerume sentimentale”, ai “predicatori di dolce niente, dolce morte, dolce pacifismo, dolce animalismo… ” che vanno per la maggiore di questi tempi 😉

            1. .webmrs:

              ..o la ce lo dica Lei allora in che maniera ci si abbia a contenere colle bestie o quant’altro!
              O ci è digià tutto contenuto nelle Scritture: alle bestie “cordicellate” (quande sia il caso)!
              Per il resto…meglio lasciassimo perdere, no?

            2. anonimo69

              @ sem_webmrs

              cosa vuole, cara amica…….. la vita è tanto amara che è abbastanza normale la ricerca delle cose dolci.
              E la prego di credere che non faccio dell’ironia sulle sue parole: io credo veramente che la vita sia TROPPO amara. A69

          2. anonimo69

            @ Vanni e Bariom

            sarà anche un’azione di “virile forza” quella di Cristto nei confronti dei mercanti, ma mi sembra sia innegabile che la violenza FISICA ne sia una componente.

            Inoltre se quella di Cristo fu “collera” secondo la definzione del dizionario Treccani, ne consegue un uso (magari non eccessivo) della violenza FISICA sia consentito a seguito della “collera”. E’ così? A69

            1. @A69

              Riandiamo ai 4 Evangelisti.

              Matteo:
              Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: «La Scrittura dice:
              La mia casa sarà chiamata casa di preghiera
              ma voi ne fate una spelonca di ladri».

              Marco:
              Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe 16 e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio. Ed insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:
              La mia casa sarà chiamata
              casa di preghiera per tutte le genti?
              Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!».

              Giovanni:
              Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato».

              Luca:
              Poi, entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà una casa di preghiera”, ma voi ne avete fatto un covo di ladri».

              Azione di forza certo, di fermezza anche, come pure un agire “d’autorità”… violenza? Se vuoi puoi chiamarla violenza… E’ detto anche che il Paradiso è dei “violenti”.
              La collera non la vedo nominata… e anche fosse? Non esiste forse una (giusta) collera di Dio?

              In sostanza, non vedo dove sia il problema.

              1. Anonimo69

                @ Bariom

                per quanto riguarda la giustezza della collera, nulla da dire (i mercanti e i cambiavalute stavano violando la legge e, si noti, nessuno dei farisei o dei sadducei intervenne in loro difesa). Per quanto riguarda le male parole e il rovesciare i banchi, nulla da dire lo stesso, ma il vangelo di Giovanni (e solo quello) aggiunge qualcosa: la “sferza di cordicelle” con cui caccia i mercanti di cui sopra.
                Non credo che Gesù si sia servito di quella sferza per carezzare i summenzionati, quindi fa uso della violenza FISICA sulle persone. E’ ammissibile ciò nell’ambito della dottrina cristiana? E’ qui che sta il problema. A69

                1. Ebrei 12,6

                  “…perché il Signore corregge colui che egli ama
                  e sferza chiunque riconosce come figlio.”

                  Resta il fatto poi che la sferza di cordicelle può aver avuto la funzione di “attivare” 😉 l’allontanamento dei mercanti ne più ne meno che un “energico spintone”… sinceramente non vedo il problema se non nel voler ricercare un mieloso (in questo caso) purismo di atti, tipico dei cavilli farisaici che volevano cogliere in fallo Gesù (vedi il “lavorare” nel giorno di Sabato o i riti di abluzione non eseguiti).

                  Ti racconto un aneddoto personale e poi valuta tu.

                  Qualche anno fa stavo partecipando ad una Celebrazione Eucaristica nella mia parrocchia, ad un certo punto entra un ragazzo mai visto (almeno per me…) che dal fondo della chiesa, stando nel mezzo tra i banchi, inizia a mimare degli strani passi di marcia e saluti militari.
                  Non era particolarmente rumoroso, farfugliava delle cose e ovviamente non sembrava del tutto “a posto”…
                  Certo era elemento di disturbo, ma per un po’ nessuno interviene, così lui procede con il suo passo di marcia sin davanti all’altare, dove continua a mimare saluti “alla bandiera”…
                  Il nostro buon parroco continua la Celebrazione imperterrito e arriva all Consacrazione.
                  Io stavo al 4°/5° banco e non potevo certo far a meno di tenere d’occhio il ragazzo. Improvvisamente il suo segnare il passo sul posto, si trasforma in una salita all’altare. Beh, io sono scattato quali all’unisono, l’ho raggiunto alle spalle e l’ho afferrato *con forza* per le braccia (tieni presente che vi erano le Sacre Specie sull’altare) e ho “indirizzato” il suo procedere al lato dell’altare, per poi scenderne e riportarlo, sempre tenendolo per le braccia, al fondo della chiesa, dove l’ho invitato a stare seduto e calmo se voleva restare in Chiesa… e così ha fatto.
                  Gli ho usato violenza? Forse sì, forse poca cosa… e se una volta afferratolo averre reagito lui con violenza? La mia preoccupazione non era per me e magari avrei anche preso qualche colpo, ma certamente avrei esercitato tutta la forza necessaria a empedire che commettesse qualche sacrilegio.

                  Senza voler per carità fare alcun paragone diretto con l’agire di Gesù nell’episodio in questione, ho forse agito male?

                2. Vanni

                  E io non credo che nessuno si sia fatto male se colpito o, più probabilmente, “minacciato” da un mazzetto di cordicelle.
                  Si è trattato di un “gesto profetico”, cioè destinato a scuotere e suscitare domande (infatti ne discutiamo…). Comunque, dare a Gesù lezioni di bontà e moderazione mi sembra un tantino presuntuoso.
                  Per quanto riguarda la legittimità dell’uso della forza, a certe condizioni, nell’ambito della dottrina cristiana, l’argomento è interessante e complesso. Potrebbe essere ripreso.

                  1. Anonimo69

                    @ Vanni e Bariom

                    “Per quanto riguarda la legittimità dell’uso della forza, a certe condizioni, nell’ambito della dottrina cristiana, l’argomento è interessante e complesso. Potrebbe essere ripreso”.

                    Si, il punto è proprio quello, risolto il quale, risolveremmo automaticamente la questione della “sferza di cordicelle”. Ma ripensiamocela ancora un po’. Riprenderemo l’argomento in un momento più propizio.
                    Comunque, io non volevo dare a Gesù lezioni di bontà e moderazione, ma soltanto chiarirmi un aspetto che mi pareva contraddittorio. A69

  6. giuliana75

    A me quello di Gesù che fa la frusta di cordicelle e rovescia i banchi dei cambiamonete non sembra il gesto di uno a cui girano i cinque minuti. Il suo e’ uno sdegno sano. Un gesto profetico. Si arrabbia perché sa che in ogni tempo anche futuro noi rischieremo di barattare la sua misericordia con cose, con un mercanteggio. Io ti do se tu mi dai, tu mi darai perché io ti offro…. E invece Lui non vuole nulla. Nessun sacrificio, solo obbedienza. L’obbedienza nasce dall’affezione e non da uno scambio di favori. Il mercanteggio e’ un ricatto, e’ una spiritualità pagana. Per gli ebrei era del tutto normale offrire sacrifici al tempio ma al tempo di Gesù quella pratica devota si era trasformata in un gesto vuoto, un omaggio al simulacro di un dio che non sentivano più nel loro cuore. Sacrificio senza obbedienza o obbedienza formale. Una serie di precetti osservati senza ricordare il gesto d’amore da cui erano scaturiti i comandamenti, la liberazione dalla schiavitù.

    1. Sottoscrivo Giuliana…
      Mi viene in mente questo passo di Isaia che, seppure rivolto ai capi di Sòdoma e Gomorra, credo sia bene avere sempre presente:

      «Che m’importa dei vostri sacrifici senza numero?»
      dice il Signore.
      «Sono sazio degli olocausti di montoni
      e del grasso di giovenchi;
      il sangue di tori e di agnelli e di capri
      io non lo gradisco.
      Quando venite a presentarvi a me,
      chi richiede da voi
      che veniate a calpestare i miei atri?
      Smettete di presentare offerte inutili,
      l’incenso è un abominio per me;
      noviluni, sabati, assemblee sacre,
      non posso sopportare delitto e solennità.
      I vostri noviluni e le vostre feste
      io detesto,
      sono per me un peso;
      sono stanco di sopportarli.
      Quando stendete le mani,
      io allontano gli occhi da voi.
      Anche se moltiplicate le preghiere,
      io non ascolto.
      Le vostre mani grondano sangue.
      Lavatevi, purificatevi,
      togliete il male delle vostre azioni
      dalla mia vista.
      Cessate di fare il male,
      imparate a fare il bene,
      ricercate la giustizia,
      soccorrete l’oppresso,
      rendete giustizia all’orfano,
      difendete la causa della vedova».

      (Is 1, 11-17)

  7. Franca 35

    A me, fin dai tempi del catechismo da ragazzina, questo passo del vangelo di ieri mi è sempre piaciuto da matti. Che bello questo Gesù che butta per aria tutte le nostre stolte sicurezze interessate, che fa pulizia del nostro perbenismo ipocrita. Frusta di cordicelle, se la fabbrica lì per lì ad hoc e la usa senza risparmio…Magnifico Gesù, anche con la sua santa ira!

    1. Franca35:

      “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell’aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. Guide cieche, che filtrate il moscerino e inghiottite il cammello.”

      Forse questo!

  8. “Che bello questo Gesù che butta per aria tutte le nostre stolte sicurezze interessate, che fa pulizia del nostro perbenismo ipocrita.”

    Sì, va be’, d’accordo, ma forse ti riferisci a qualche altro passo del Vangelo!

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