di Costanza Miriano
Lo so, mi ripeto, ma ormai “c’ho ‘n età”, come non mancano di ricordarmi i miei figli (“Io e Livia abbiamo dei nomi antichi, mamma. Io lo so perché: è che tu sei molto vecchia, dei tempi dei Romani”) e si sa che noi anziani ci ripetiamo. Però non è solo colpa mia. Ancora ieri ben due persone mi hanno detto che faccio male, per me e per il futuro dei miei figli, a stare in piazza con le Sentinelle, a fare gli incontri Contro i falsi miti di progresso, a dirmi contro le adozioni omosessuali. Un’alternativa migliore sarebbe invece un atteggiamento più positivo, non contro ma per, non in opposizione ma rilanciando cose più belle che facciano impallidire quelle brutte.
A parte che io vorrei proprio sapere quando avrei detto cose contro. Sì, va be’, alla seconda ora di fila per fare cinque chilometri in macchina magari mi può sfuggire un giudizio non proprio pacato e sereno sulla giunta Marino, ma nei miei libri e nelle uscite pubbliche non credo di essere mai stata aggressiva. Quando sentinello sto zitta come tutti, e leggo Zerocalcare o John Williams o Francis Scott Fitzgerald. La prossima volta per essere ancora meno ultracattolica (che vorrà dire?) porterò con me l’imprescindibile Cose che Marylin non avrebbe mai fatto (ho scoperto che non sarebbe mai arrivata puntuale, vedi che faccio bene allora). Quando parlo cerco sempre di essere lieve, anche perché il vantaggio di avere un’età è soprattutto quello di scoprirsi bisognosa e sbagliosissima, i deliri di onnipotenza non reggono l’impatto con tanti errori e tante cadute.
A parte questo, dicevo, secondo me c’è un po’ di confusione, e credetemi, di confusione io sono un’esperta (ho appena trovato una ciabatta di sei numeri fa nella scatola dei travestimenti delle bambine. Ecco dov’era finita). Il punto da chiarire è questo: quando sentinello o faccio gli incontri dei quattro moschettieri contro i falsi miti di progresso combatto sul fronte pubblico contro una legge che rischia di essere approvata, e che riguarderà la carne e il sangue di tante donne e tanti bambini. La politica vive di consenso, e se si riempiono le piazze e i teatri parlando di queste cose la notizia arriva di certo a chi vive di consensi e le cose possono davvero, concretamente cambiare, in modo decisivo. Si possono rallentare o fermare o modificare cambiamenti legislativi, perché poi quando una legge passa diventa costume, come la 194, e adesso non si riesce più a fermare la mattanza, con un bambino ucciso ogni cinque minuti di tutte le 24 ore della giornata, centoseimila all’anno. Se dopo la legge sarà possibile affittare uteri, vendere ovuli e sperma, comprare bambini, be’, questo riguarderà la carne e il sangue, bambini in carne ed ossa, non princìpi. Questo è il fronte pubblico. Come scrive Camisasca “questi convincimenti (la necessità di un padre e di una madre, il figlio come dono e non come diritto) non nascono da una posizione confessionale, ma sono patrimonio comune dell’esperienza umana, fondata sulla ragione. È per questo che anche la Chiesa, da sempre avvocata dell’uomo, si impegna a difenderli”. E così noi, la Chiesa fatta di pietre vive, non possiamo sottrarci a questo impegno.
Poi c’è l’altro piano della questione, e la confusione è quando i due piani si mescolano, come secondo me fa chi è contro la battaglia sui principi. L’altro piano riguarda la conquista dei cuori, l’evangelizzazione vera. Ecco, quella non si fa scendendo in piazza, ma camminando vicino a qualcuno. Non a tutti perché nessuno di noi è così potente. Ognuno si trova accanto dei compagni di cammino, e decide di fare un pezzo di strada con loro, proprio con quelli e non con altri, proprio con quelli anche se a volte sono antipatici e hanno le scarpe brutte. Lo spiega benissimo Don Ugo Borghello nel suo Nuova evangelizzazione e comunione primaria in parrocchia (appena uscito per Cantagalli). Con l’acume e la vera sapienza del cuore – i suoi libri sono densissimi ma davvero decisivi, di quelli che ti cambiano la vita, soprattutto Liberare l’amore e Saper di amore – don Ugo spiega che la vera conversione avviene quando il cuore di una persona viene toccato, e questo succede quando c’è una comunione primaria, cioè quando l’appartenere a una comunità ti è più a cuore di ogni altra cosa. Nonostante papati eccezionali, e folle oceaniche nelle piazze, il secolarismo avanza, e spesso le parrocchie non offrono la vera comunione e l’appartenenza che propongono invece i movimenti. Non è la catechesi che cambia la vita, ma l’appartenenza.
Io ho sperimentato che una persona veramente si convince quando tu fai per lei qualcosa che non ti conviene. Quando ci perdi qualcosa di tuo. Allora si comincia a chiedere perché lo fai, e tu puoi spiegare che non è un perché ma un per chi. E puoi dire che c’è una persona molto molto importante per te, e che fare le cose per lui rende tutto dolce e consola di ogni dolore e di ogni fatica.
Questo lo puoi dire solo a una persona per volta, perché l’amore conta solo fino a uno. Questo lo puoi, lo devi dire con pazienza e perdendo tempo, e a tua volta ricevi solo così l’amore, perché qualcuno perde qualcosa per te. Questo cerchiamo di dirlo e di farlo. Cerchiamo.
Ma nel frattempo, mentre poveramente, debolmente, incostantemente lavoriamo per convertirci noi e fare un pezzo di strada con qualcuno, dobbiamo continuare a fare gli avvocati dell’uomo, come dice Camisasca. Perché se non nasce non potrai manco fargli compagnia. Se viene ucciso. Se rimane congelato in un frigo perché nessuno pesca quel numero dal catalogo. Se non sa cosa vuol dire un padre non potremo parlargli del Padre. Se non ha una madre non saprà dare il nome alla sua nostalgia. Se la grammatica dell’uomo sarà stravolta, come faremo noi uomini a parlare usando parole svuotate di senso?
leggi anche Il male che c’è
Ti dicono che sei “contro” perchè non hanno capito. Tante volte mi sono trovato a spiegare ai miei interlocutori che io non sono contro la legge sull’aborto, ma sono per la vita. Ovviamente questo significa essere contro l’aborto, ma non contro la legge, bensì contro il concetto.
Quando mi contestano con la frase “lo stato è laico e c’è una legge, quindi è legale”, mi fa rabbrividire la loro pochezza e la loro inedia. Il bello è che poi lo dicono a noi cattolici che siamo pecore che seguono il gregge senza ragionare, che ci mangiamo tutto ciò che Madre Chiesa ci propina senza proferir parola.
Ultimamente ho iniziato a dire che non sono CONTRO l’aborto, ma PER la creazione di una società dove non esista alcuna donna che arrivi a sentirne il bisogno.
.. solo che tocca dirlo … e ridirlo … e ridirlo …
L’ha ribloggato su Beppe Bortoloso.
Io non sono “contro” neanche quando faccio la sentinella… manifesto pacificamente perché è bello essere liberi di esprimere le proprie opinioni. Colgo la bellezza della democrazia e la esprimo in piazza, offrendo a chi mi vede un’occasione per riflettere con me, per testimoniare con me, per dissentire da me…a ognuno la sua scelta, ma, auspicabilmente, garantendo il livello minimo di rispetto riconosciuto finora a tutte le manifestazioni autorizzate nella storia della Repubblica!
Grande Costanza!!!
L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
Non possiamo sottrarci all’impegno della vita! “…mentre poveramente, debolmente, incostantemente lavoriamo per convertirci noi e fare un pezzo di strada con qualcuno, dobbiamo continuare a fare gli avvocati dell’uomo”.
“Quoto” con grande umiltà ogni parola che hai scritto. Grazie Costanza. Tanto più che ora ne hanno depositato un altro di DDL sulla stessa linea!
Come si fa a mettere 2 o 3 “mi piace”?
E quale Stefano? Raggugliami/ci, grazie.
Come scrive George Orwell “La libertà è poter affermare che due più due fa quattro. Se ciò è garantito, tutto il resto segue.”. Vogliono in pratica mettere il bavaglio alla libertà di pensare ciò che è ovvio e ci accusano di essere noi gli oltranzisti…
Se non l’avete già visto, consiglio la visione di Interstellar, anche solo la scena del colloquio con gli insegnanti sul comportamento “sedizioso” della piccola Murph, alla fine sospesa dalla scuola perchè rea di aver portato in classe dei libri “non allineati” alla versione storica ufficiale.
Stasera con mio figlio…. 😉
“Io ho sperimentato che una persona veramente si convince quando tu fai per lei qualcosa che non ti conviene. Quando ci perdi qualcosa di tuo.”
Ad esempio, quando non chiedi il tuo anche a chi te lo sottrae.
Quando chiedi perdono a chi dovrebbe chiederlo per primo.
Quando fai un regalo a chi ti ha fatto un torto.
Quando non chiedi “giustizia” rimettendo la giustizia a Colui che solo è Giusto.
Quando chini il capo anche di fronte a chi umanamente si direbbe “inferiore” a te.
Quando al male reagisci con il bene.
Quando benedici chi ti maledice.
Quando a chi ti prende la tunica dai anche il mantello.
Quando…
Quando…
Quando…
Roba da “stolti”!… Già la stessa stoltezza di Cristo Nostro Signore 😉
“Quando non chiedi “giustizia” rimettendo la giustizia a Colui che solo è giusto”.
Ma in quali casi è “giusto” fare così? E in quali no? O in tutti i casi?
… e se ti dicessi in tutti i casi?
Bariom:
…ognuno si regola come crede!
E allora che mi chiedi a fare?!
…hai ragione, non lo dovevo chiedre, allora.
“Non è la catechesi che cambia la vita, ma l’appartenenza.”
Vero… alla lunga. Ma se per catechesi intendiamo la “stoltezza della predicazione”, spesso e questa la prima breccia, il pirmo Avvenimento che ti cambia la vita, che ti fa desiderare una Appartenenza.
E “catechesi” può anche essere quanto sopra: incontrare qualcuno che per te “perde qualcosa di suo” (inspiegabilmente – contrariamente ad ogni logica).
E come restare incinta… tutto cambia e arriva una nuova vita, che diviene “appartenenza”, comunione, dono di sé, ma all’inizio c’è un seme, c’è una fecondazione. C’è un cuore che forse era sterile che si apre al Dono per divenire a sua volta Dono ( a volte con un miracolo immediato, a volte dopo una più o meno lunga “gestazione” 😉 )
…hai sperimentato anche la gravidanza?
Quella dello Spirito certamente… 😉
…mi dispiace, non avevo capito.
L’ha ribloggato su paolabellettie ha commentato:
È così !
Premesso che non sono favorevole a livello personale al matrimonio tra persone delle stesso sesso ed alle adozioni da parte di persone gay,per ragioni antropologiche ed educative, non certo religiose, quello che mi premerebbe comprendere bene è: Da un punto di vista strettamente religioso, cattolico, in che cosa un cattolico e/o credente, si dovrebbe sentire minacciato in ciò in cui è profondamento convinto, da provvedimenti legislativi del genere?..In che cosa il matrimonio tra gay metterebbe in dubbio, minaccerebbe il matrimonio tra uomo e donna, sacralizzato in una chiesa?…
Invero l”avverbio “strettamente” mi sembra il meno appropriato da associare al “cattolico” («da un punto di vista strettamente universale…») 😉
Diciamo che alla base della minaccia c’è proprio l’equiparazione di questa unione alla famiglia naturale.
Grazie a questa equiparazione essi potranno adottare e, non contenti, chiederanno il diritto a procreare con utero in affitto (i gay, perché le lesbiche non ne avranno certo bisogno, anzi, esse potranno fin da subito prodursi figli che saranno adottabili dalla “moglie 2” con la stepchild adoption.
Quello a cui sei contrario diventerà realtà in pochi istanti.
(È incluso l’aborto, poiché per l’utero in affitto si praticano tecniche assistite che generano embrioni in sovrannumero)
Mi scusi Filippo:quello che lei afferma,e che viene portato avanti nella maggior parte del mondo cattolico è,spesso, un “processo alle intenzioni”,che oltre ad essere tale,non ha presupposti ideali e “strettamente”..:-) cattolici,di contenuto evangelico dimostrabile.Come cattolico e come persona raziocinante mi diventa complicato pensare che, la mia situazione di persona sposata sia oggettivamente “disturbata”, “minacciata” da un umanesimo laico, in quanto non cattolico e/o di altre fedi religiose, che ponga anche altri riferimenti di carattere normativo.
Se una cosa è un errore, una cosa è male, secondo me si ha il dovere di dirlo, rendere testimonianza alla verità. Poi gli altri hanno la libertà di fare come vogliono.
Alla fine verrà chiesto conto di tutto, anche del silenzio (assenso).
Se, esempio, tuo fratello persiste nel seguire una strada che tu ritieni sbagliata, taci e lo lasci fare senza dire una parola, perché questa sua azione non danneggia te e la tua famiglia? O ti scappa un “attento, fratello!”?
In tal senso Cacciatrice, si dimentica troppo spesso la funzione “profetica” che viene dal nostro Battesimo e sul senso della profezia, basta riandare alla vita dei numerosi profeti dell’Antico Testamento e non di meno a quella di Cristo stesso.
Questa “funzione” che è anche investitura, che è anche un preciso onere e dovere e più che comprensibile non venga compreso (scusate il gioco di parole) dall’ateo, ma è quanto meno singolare non venga compresa nella sua fondamentale importanza (non la principale né l’unica) da chi si dice Cattolico come pure Cristiano.
Forse, nelle troppe parole (e questo è sintomatico del maligno che ci fa parlare parlare parlare perdere di vista le cose essenziali) abbiamo perso il soggetto. Qui stiamo parlando della minaccia ai più piccoli, a coloro che hanno bisogno di essere protetti da un relativismo senza freni. Io mi sento minacciato nella misura in cui lo sono i miei figli. Gli amici dei miei figli, i bambini che verranno abortiti, i bambini che non avranno diritto ad una mamma e ad un papà perché la società laica permette che siano cresciuti da coppie omosessuali.
In aggiunta, l’inerzia ormai acquisita dalla società laica, travolge tutto quello che trova sui suoi passi e diventa laicista, ossia non più solo disinteressata ad una morale cattolica, ma addirittura contraria e repressiva con essa, per cui (e non è un processo alle intenzioni bensì una constatazione dei fatti recenti) non è più possibile neanche contare sul fatto di poter dire/fare come vogliamo nemmeno in casa nostra. Abbiamo parrocchie che vengono additate come covi di odio e di razzismo, scuole cattoliche sotto i riflettori perché non rinnovano contratti ad omosessuali, genitori (tedeschi) condannati perché si rifiutano di far studiare le teorie gender a scuola.
Io non mi sento personalmente minacciato, mi so difendere, i veri minacciati sono i deboli e gli indifesi.
Se posso e se non verrò cancellata… Spesso guardo la tua bacheca su fb. In linea di massima non sono sempre contraria a quello che dici (anche se non sono sempre d’accordo, ma questo credo che sia nella normalità dei rapporti) ed è vero che sei misurata nella presentazione dei tuoi post . Quello che non capisco e, se vuoi, potrai spiegarmi è perchè spesso dopo commenti taglienti, a volte offensivi e a volte (spessino) palesemente omofobi e palesemente immersi nel pregiudizio tu metti il tuo “mi piace”.
Ecco questo non riesco a comprenderlo e lo trovo contraddittorio con l’articolo che hai pubblicato qui sopra.
Delle volte mi arriva come se ci fossero due Costanza: quella è buona e brava e che scrive i post e quello che si mischia dentro tutti i “mi piace” che seguono commenti che non sono ne buoni nè bravi. Forse, dico forse, se invece di assecondare questa tua modalità, rispondessi in maniera asservita stigmatizzando certi commenti e certe parole risulteresti più lineare e coerente… e credibile.
Grazie se vorrai rispondermi.
“commenti taglienti, a volte offensivi e a volte (spessino) palesemente omofobi e palesemente immersi nel pregiudizio”
così è come li percepisci tu, “l’omofobia percepita” è proprio uno dei nodi più controversi della legge Scalfarotto. Magari quei commenti sono semplicemente netti, diretti, non inclini al politicamente corretto, sottilmente ironici o palesemente sarcastici.
,,,A parte che io vorrei proprio sapere quando avrei detto cose contro…
Rispondevo a questa sua perplessità che non era evidentemente dettata da qualcosa che io avevo già manifestato, ma che le era arrivata altrove.
Poi, per carità, uno può decidere di rifletterci un po’ su..oppure buttarla immediatamente via una risposta.
Tu dici:
“Magari quei commenti sono semplicemente netti, diretti, non inclini al politicamente corretto, sottilmente ironici o palesemente sarcastici.”
Magari si e magari no….. Quindi a me sembra correttissimo, proprio in virtù delle diverse sensibilità, che ci sia una legge che stabilisca quali parole e modalità possano essere definite omofobe o meno.
Se usassimo il buonsenso non servirebbe neanche una legge.
Basterebbe attenzione al dolore che determinate parole ed espressioni possono generare nelle persone alle quali quelle parole sono indirizzate.
Pingback: La battaglia sui principi e la conquista dei cuori
Altro giro, altra corsa: si ricomincia col questionario. E’ un incubo ricorrente!
http://www.ilfoglio.it/articoli/v/123545/blog/sorpresa-la-relatio-bocciata-al-sinodo-torna-in-pista-nelle-diocesi-e-schnborn-plaude-alla-rissa.htm
” Forse, dico forse, se invece di assecondare questa tua modalità, rispondessi in maniera ASSERVITA stigmatizzando certi commenti…”
Lapsus interessante 😉
Spero di non risultare inopportuna se approfitto di questo spazio per fare una richiesta spirituale importante
mia sorella, quasi quarant’anni, dopo anni di speranze e aspettative e preghiere disilluse, circa sei mesi fa è finalmente rimasta incinta di due gemelli. Poche ore fa la placenta di una dei due si è rotta. Se le contrazioni partono, i medici dovranno procedere con il cesario…e i bambini sono davvero troppo piccoli per potercela fare. Siamo davvero preparati al peggio e distrutti dalla preoccupazione. Stiamo pregando la Madonna ma abbiamo bisogno di preghiere.
Vi prego di invocare anche voi l’Onnipotenza del Signore Nostro Gesù Cristo.
Grazie a tutti in anticipo
Lucia: preghiere assicurate.
Aggiungo, affidando soprattutto a Filippo due bambine. Lisa di 3 anni, con tumore al fegato e Elisa Maria di 7 anni, con tumore alla testa.
Nella “civilissima” Norvegia:
http://www.notizieprovita.it/notizie-dal-mondo/norvegia-servizi-sociali-e-la-sottrazione-di-minori-ai-genitori-naturali/
Giusy:
…non sapendo di preciso come stanno le cose, in quali casi dei bambini vegano affidati a altre famiglie (soprattutto, come direbbe Alessandro non avendo a disposizione fonti dirette fonti dirette) voglio pensare che questi affidamenti vengano fatti pensando alla felicità dei bambini. O ci pensate solo Voi alla felicità dei bambini?
No, ci pensavano anche quelli della Hitlerjugend e del Komsomol.
Vanni:
….pensi che in Norvegia sia uguale?
So che nel secolo scorso i Paesi scandinavi si sono dati molto da fare con l’eugenetica.
E la felice e ridente Danimarca che è fiera di essere “Down free”?
Anche da queste parti col manganello non si scherzava, e allora?
Già, c’erano i balilla e le giovani italiane…
…ma abbi pazienza!
Cosa non si fa per la felicità delle persone!
A proposito di battaglie educative:
Intervistatore: Viviamo in un momento in cui, solo per fare un esempio, il ministero dell’Educazione fa coppia con le associazioni Lgbt per introdurre nelle scuole l’insegnamento della cosiddetta “cultura gender”. E così i genitori si trovano a fare i conti con educatori che insegnano ai figli che la differenza tra maschio e femmina non esiste, che si possono avere due mamme o due papà etc…
Intervistato «Io conosco bene questa situazione. Mia mamma è stata una delle fondatrici di tutto il pensiero e la filosofia New Age e mia sorella è un’esponente molto conosciuta di una certa espressione della cultura lesbica. Dunque, io sono cresciuto proprio nell’ambiente omosessuale. Quando ero ragazzo la nostra casa in California era frequentata da diversi personaggi di rilievo di questa cultura, persone con cui spesso mi capitava di discutere, e posso dire con certezza che tutto quello che oggi sta accadendo era già scritto e stabilito. Mi raccontavano come il loro obiettivo fosse innanzitutto quello di impadronirsi dell’educazione, di entrare nelle scuole, specialmente in quelle elementari, per diffondersi nei corridoi della politica e della burocrazia. Perché mirare all’educazione? Gli esponenti di questa cultura sanno bene che una persona adulta e sana quando sente certe cose, quando viene a conoscenza di certi atti sessuali li disprezza, è normale che li respinga. Loro lo sanno bene ed è proprio per questo che devono prevenire simili reazioni, costruendo una nuova mentalità. Devono fare in modo che un ragazzo non si permetta nemmeno di pensare in un certo modo e perciò lo devono “educare” sin da piccolo. Mi spiegavano tutto questo quarant’anni fa, ora lo stanno mettendo in atto. Noi non possiamo pretendere di non appartenere a questo momento storico. Questa è una strada che non va da nessuna parte».
(http://www.lanuovabq.it/it/articoli-i-genitori-non-pensino-a-essere-perfetti-maindichino-ai-figli-la-strada-di-unavventura-buona-11144.htm)
Un grande mastino:
http://www.qelsi.it/rubriche/antonio-margheriti-mastino/i-gay-che-sputavano-sulle-donne-incinte-a-milano/
Giusi.
….ho copiato un pezzettino del link che hai trasmesso. Si parla di Veronesi:
“O forse no: persino un porcilaio putrido e intriso di materia seminale, un carnaio da selezione suina, un mattatoio sessuale com’è quello del cosiddetto mondo gay (e inutile che fanno gli ipocriti: lo sanno benissimo), pure quello gli sembrerebbe “bello-edificante amore-gay”?
Costanza, chi ti critica e critica i cristiani che agiscono, secondo me sbaglia. Manifestare contro le adozioni alle coppie gay significa testimoniare la famiglia, contro l’aborto vuole dire prendere posizione per la vita, ecc. Queste non sono battaglie contro ma PER. Come ha detto Gesù Cristo, “Chi non è con me è contro di me”. Il cristiano non può adattarsi a mezze misure. Cosa vorrebbe dire atteggiamento positivo? Venire incontro alle attuali follie del mondo? O dobbiamo sempre mettere sul tavolo una finta e dannosa misericordia? Gesù ha perdonato l’adultera, ma gli ha detto chiaramente la verità, che doveca cambiare vita. Molti cristiani di oggi sembrano averlo dimenticato. Continua così, finché senti che e’ la cosa giusta. Questo nostro attivarci può servire non solo per ribadire la verità ma come testimonianza che può scuotere le coscienze, anche fosse di una o pochissime persone. Del resto, un cristiano non può che essere sempre attivo e testimoniante, secondo l’esempio di Nostro Signore e di Maria Nostra Madre.
…vaà bene, amettiamo pure che voi siate sempre nel giusto che la vostra causa sia solo in protezione dei più deboli, bambini nati e non ancora nati eccetra, ma per l’eutanasia, non si tratta in quel caso di persone ADULTE che non ce la fanno più a patire?
Persone ADULTE e in condizione di INTENDERE e di VOLERE. O un malato che patisce non è più in grado di intendere e di volere? O se una persona si trovasse in stato di demenza e di impotenza assoluta e avesse digià lasciato scritto la sua volontà di eutanasia, lo dovreste stabilire sempre Voi il daffarsi? Bisognerebbe prima sempre dover passare da Angelo da Giusi da Vanni da Bariom dalla Miriano da padre Botta da adinolfi eccetra, per essere autorizzati o meno?
Per favore non mi rispondete che nei paese scandnavi già si pratica da sempre la eutanasia eugenetica in conto terzi. Che c’entrano i paesi scandinavi !? Ma ci siete mai stati Voi nei paesi scandinavi? Ci hanno anche la croce, tutti, sulla bandiera!
Io caro Alvise non devo autorizzare PROPRIO NESSUNO!!
Meno male!
Stai tranquillo, Filosofiazzero (maiuscolo, perché le regole della grammatica non le devi imporre tu), sull’eutanasia (ma anche sulle nozze gay con adozione, utero affittato, fecondazioni di ogni tipo fuorché quello normale etc.) la nostra battaglia è persa. Fra pochi anni sarà dura per un vecchio o un malato convincere le autorità sanitarie che preferisce restare in vita, così tu e i tuoi amici sarete finalmente contenti. E la croce sulle bandiere è l’unica traccia di cristiano che è rimasta a quei paesi.
…requiescant in pace!
da il Venerdì di Repubblica del 5 dicembre 2014
di Filippo Ceccarelli
Peccato per il nome: Sentinelle in Piedi. «Sentinelle», in effetti, tradisce un retropensiero militaresco, oltretutto gravato da un’impostazione obiettivamente conservatrice, la difesa della famiglia tradizionale. Ma ciascuno è ovviamente libero di chiamarsi come gli pare e piace. Quanto all’aggiunta «in Piedi», suona francamente superflua: quando mai s’è vista una sentinella seduta?
Ciò detto, e con il più doveroso e perfino complice riguardo per qualsiasi ridondanza stilistica e lessicale, si coglie l’occasione per dire che le forme di protesta messe in atto dalle Sentinelle in piedi sono molto civili, molto ragionevoli, molto «diverse», molto belle e forse anche efficaci.
Le forme, appunto, perché sulle motivazioni e dunque sulla sostanza (contro la legge sull’omofobia e le sue pretese conseguenze liberticide) ci si riserva un giudizio differente, se non opposto. Ma certo l’immagine fa riflettere sulla maturità di una manifestazione che prevede la presenza di uomini e donne immobili, distanziati, in silenzio, che leggono un libro.
Questa che si vede nella foto qui sotto è una piazza di Milano, ripresa da Alberto Cattaneo come fosse una prua. La ragazza in primo piano è molto presa dalla lettura, forse non s’è nemmeno accorta del fotografo; altri hanno poggiato lo zainetto in terra; a sinistra, una carrozzina. Su quella distesa di uomini e donne il tempo è come sospeso. La coreografia esprime un’essenzialità tanto più intensa e preziosa quanto più normalmente chi manifesta lo fa ammucchiandosi in movimento, serrando le fila, facendo massa pure con carriaggi, bandiere, cartelli, striscioni, e strepiti, fischietti, trombe, altoparlanti e comunque in una giostra di colori. Adesso poi vanno molto i fumogeni, le vernici, il lancio di uova e anche qualche improvvida manganellata di poliziotti bardati come robot.
La potenza della foto sta proprio nel ribaltamento dei modelli vigenti. Al posto di un’esibizione di forza ci sono individui motivati ma inermi. Non ribellione, né lamentela, né beffa. La dignità piuttosto della testimonianza. E leggere come pregare, forse.
admin:
…sì, un bell’articolo quello di Filippo Ceccarelli, ben scritto e dice anche cose giuste. E’ vero, è importante anche lo stile, e quello delle sentinelle non può non colpire se non altro per la differenza con gli altri “stili” soliti.
Ma a me è proprio quel tipo di stile che non piace, a cominciare dal comportarsi per benino che dà subito l’impressione proprio di brave “personcine per bene” coi loro bambini carrozzine e librini in mano. Sì. questa dei libri (che magari è solo un espediente per far vedree la assoluta pacificità della folla che però non è più folla dal momento che ognuno sta per conto suo leggendo un libro) è una cosa che a me mi dà proprio noia, come dire, ecco noi leggiamo, noi non siamo dei buzzurri (come gli altri) noi siamo istruiti, ci abbiamo cultura, non facciamo parte della marmaglia ignorante e vile che accetta l’imposizione del pensiero non-pensiero unico. Noi il pensiero ce lo facciamo per conto nostro, noi ci abbiamo un altro pensiero, prova ne siano i libri che abbiamo in mano. Noi leggiamo Adinolfi, Melville, S.Agostino, Plutarco, Sofri, don Giussani, padre Pio, Ratzinger, e comunque leggiamo, ecco, guardateci.
Ecco, è questo mettersi a stare in piedi con un libro un mano, di per se stesso, in assoluto che stride, che è borioso, che è provocatorio (senza per questo giustificare nessuna violenza, nemmeno minima contro queste personcine per bene, coi loro bambini, passeggini, cappottini, sciarpine eccetra)..
E TE PAREVA!!
Ma d’altronde c’è qualcosa che ad Alvise non da noia? A parte annoiare gli altri con i suoi “moralismi anti-moralistici” che son solo moralismi di ritorno al cubo… 😉 😐
…le famigline perbenino-ino coi librini sono sopportabili, sescondo te, Bariom?
Visto le reazioni di taluni, che arrivano agli insulti e alla fisica violenza, si dovrebbe arguire che siano decisamente insopportabile, ma ciò non dipende dalle “sentinelle”, che siano perbenino-ino o meno (che è una tua mera valutatione nonché, come ho detto, giudizio, anzi pre-giudizio visto che non credo tu ne conosca alcuna), ma dipende dal grado diciviltà, di tolleranza e dovrei dire di intelligenza di chi trova insopportabili tali manifestazioni…
Giusto, meglio su un carro a culo ignudo.
… È proprio stare fermi che vi irrita? Ma come siete suscettibili.
Fermi no, in piazza no, in movimento no … dove dobbiamo stare “di grazia” per non disturbare “sua maestà” ?
Siete solo intolleranti e ve ne approfittate perché noi vi porgiamo tutte le guance che abbiamo.
Andate a combattere dove stanno combattendo i cristiani per i diritti fondamentali. Siria, Iraq, Cina … Andate adesso a sbandierare le vostre grazie dai carrozzoni multicolori in quei luoghi.
Non quando avremo ridato dignità all’umanità, distruggendo tutto quello che avremo fatto. Come qui in Europa. Dove state distruggendo una civiltà millenaria.
Non durerete un decimo con la vostra anarchia.
Mi sa che là il loro “pride” non durerebbe un secondo… 😐
” Dove andiamo domani, mamma?
” Andiamo, prima alla Messa, e poi il babbo ci porta tutti
a manifestare (civilmente) contro le famiglie omosessuali,
siete contenti bambini?”
“Nooooo, ancora!?”
Continui a sbagliare. Insisti nella tua ottusa convinzione che noi protestiamo contro le persone.
Noi siamo per la salvaguardia del diritto di ogni bambino a crescere come nasce. Cioè grazie alla diversità biologica (unita) dell’uomo e della donna.
Non CONTRO un certo numero di persone, ma PER uno stile di vita sano.
Sarebbe come dire che chi fa le dimostrazioni di spinning in piazza fosse contro alle persone grasse. Piantala di cambiare discorso.
Sì, ho capito, VOI siete per la salvaguardia, non contro, ma per, ho capito!
Anche io penso che i bambini (non sempre) stiano bene col babbo e la mamma che li hanno fatti.
Ma penso anche che non sempre è così come uno penserebbe che dovrebbe essere meglio.
Non si pole riparare a tutto, si dice in Toscana, e allora si fa tutti il meglio che si pole, nel nostro piccolo, senza sempre pensare male di tutto quello che voi pensate che non è così che dovrebbe essere, ma solo nel modo che VOI pensate, in quanto VOI pensate le cose giuste, per tutti, perché VOI siete la salvaguardia.
Il tuo ragionamento fa acqua, zero, non mi scadere nella banalità di chi dice che “noi non accettiamo le coppie omosessuali, ma accettiamo le stragi commesse dai padri di famiglia” perché sennò “ti mi caschi di collo” come si dice anche noi, in toscana.
Non accettiamo né l’una né l’altra, professando e accettando tutto quello che professiamo e accettiamo stai tranquillo che non capiterebbe mai niente di quello che si legge nei giornali.
Allo stesso modo sono certo che quando le famiglie omosessuali saranno un numero statisticamente significativo, il numero di atrocità commesse saranno pari e identiche (percentualmente parlando) a quelle commesse nelle famiglie eterosessuali.
Noi siamo la salvaguardia, non io, non Costanza, NOI, la comunità di cattolici, che si controlla fa autocritica ed evolve, a dispetto dei singoli cattolici che sono uomini e quindi fallibili. Quindi è inutile che continui ad additarci singolarmente, la nostra forza è la Comunione, quella in Cristo.
Hai voglia a criticare e svicolare.
….se non posso svicolare che devo fare? Ti do ragione, voi siete voi e io sono me, tapino. E poi io non penso, ma sono pensato dal pensiero unico.
Allora che fo? Chiudo il becco!
Filosofiazzero, hai usato una espressione vera e molto efficace…”sono pensato dal pensiero unico”… è quello che il pensiero unico fa, fagocitando la capacità di milioni di persone di rendersi conto dell’ovvietà e dell’atrocità che ogni giorno ci circondano e facendole apparire “logiche”