Due ostinati pezzi di ferro

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di Gilbert K. Chesterton

Vorrei dire per via di metafora che i sessi sono due ostinati pezzi di ferro, che se mai si potranno fondere, si fonderanno allo stato incandescente. Ogni donna finirà per scoprire che suo marito è un animale egoista, se paragonato all’ideale femminile. Ma è bene che ella compia la scoperta della bestia mentre entrambi si trovano ancora a vivere la storia de “La Bella e il Mostro”.

Ogni uomo deve scoprire che sua moglie è irritabile, vale a dire tanto sensibile da fare impazzire: perché di fronte all’ideale maschile ogni donna è folle… Tutto il valore dei normali rapporti fra uomo e donna sta nel fatto che essi incominciano veramente a criticarsi quando incominciano ad ammirarsi davvero. Ed è bello che sia così.

Io sostengo, e non rifiuto alcuna parte di responsabilità in tale affermazione, che è meglio che i due sessi non si comprendano, fino al momento in cui si uniranno in matrimonio. E’ bene che non abbiano la conoscenza prima di avere il rispetto e la carità… Coloro che da Dio vennero separati, nessun uomo osi unire.

Gilbert K. Chesterton da  “L’uomo comune”

29 pensieri su “Due ostinati pezzi di ferro

    1. Non so se lei vuole scherzare. Se fa sul serio mi dispiace per lei, che non ha mai letto o sentito raccontare «La bella e la bestia» e, soprattutto, non ne ha mai capito la bellezza e la profondità.

      1. Sara

        E ad ogni modo, anche fosse, è il punto di vista di un grande uomo e, per giunta, quasi Santo (speriamo prestissimo): come minimo ci mediterei su…

          1. Thelonious

            “..E poi, sarebbe credibile un obeso santo?..”

            e perché ? Solo gli snelli possono ardire alla santità?

            1. Sara

              Thelonious, io non mi ci impelagherei… sono solo miseri quanto evidenti tentativi di gettare il discorso alle ortiche…

              1. Sara Thelonius (Monk):

                ….uno strafalcione, è vero:

                “E’ più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago, che un obeso etc…… ”

                …è evidente!

              1. Per sant’Antonio (morto a 38 anni) pare che fosse un problema di idropisia (cito il Mastino
                http://www.papalepapale.com/cucciamastino/senza-categoria/il-volto-del-santo-ricostruito-in-3d-il-viso-di-antonio-da-padova/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-volto-del-santo-ricostruito-in-3d-il-viso-di-antonio-da-padova)
                Per san Tommaso (che morì a 50 anni) sembrerebbe che fosse proprio costituzione – alla Sorbona lo chiamavano “il bue muto” – e forse soffriva di ipertensione
                “Nel 1272 fu richiamato in Italia dal suo ordine, per riorganizzare a Napoli il collegio domenicano. Fu qui che, mentre celebrava Messa, ebbe un’esperienza che lo portò a interrompere la stesura della Suntma theologiae, quando ormai ne stava ultimando l’imponente terza e ultima parte. Egli confidò al suo compagno e segretario Reginaldo di voler smettere di scrivere perché:

                «Tutto ciò che ho scritto mi sembra paglia al confronto di ciò che ho visto e mi è stato rivelato».

                Si era trattato di una specie di visione, o forse un “avviso di morte” in forma di un leggero infarto o forse ancora un misto delle due cose, di cui non rivelò ulteriori dettagli. Egli di fatto non terminò mai la Summa (completata da Reginaldo, sulla base del commento di Tommaso alle Sentenze di Pietro Lombardo). Convocato da papa Gregorio X perché lo accompagnasse al concilio di Lione del 1274, dopo qualche ora di viaggio ebbe un malore (non sarebbe un’ipotesi azzardata quella di un forte infarto) mentre si trovava presso il castello di Maenza appartenente a sua nipote, contessa di Ceccano. Su sua richiesta fu accompagnato al vicino monastero cistercense di Fossanova, tra Napoli e Roma, e qui morì il 7 marzo. Il suo incredibile ritmo lavorativo, associato probabilmente a una crescente obesità, gli aveva presentato il conto.” (http://blog.studenti.it/biscobreak/2013/01/san-tommaso-daquino/)

                  1. Thelonious

                    Non ho capito perché ti poni questo tipo di problema.
                    Ma secondo te per andare in paradiso bisogna amare Cristo oppure passare la prova costume?
                    Perché dato che la risposta giusta è la prima, non vedo proprio perchè uno grasso non possa essere amico di Gesù.

                    1. Gesù era obeso? Ha mai predicato l’obesità? Avete mai visto raffigurati santi o martiri obesi?
                      Allora in che modo Chesterton potrebbe essere santo e Adinolfi martire?

  1. Bel post, che va fatto conoscere.

    Io ho già un paio di amiche, oltre a mia moglie a cui farlo leggere.

    E non dite che è dal punto di vista maschile, o forse sì perché siamo più semplici e… diretti.

    Grazie!

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