Tag: G.K. Chesterton
Il Natale deve andarsene
Charlie Gard e l’apparente vittoria di Lord Voldemort
di Giacomo Bertoni
È il 6 febbraio 1943. Il dottor Ernst Illing, psichiatra responsabile di un ospedale del Terzo Reich, scrive ai genitori di un bambino ricoverato:
«Devo comunicarvi il mio rammarico nell’informarvi che il bambino è morto il 22 gennaio 1943 per infiammazione delle vie respiratorie… Egli non aveva fatto alcun tipo di progresso durante il suo soggiorno qui. Il bambino non sarebbe certamente mai diventato utile alla società ed avrebbe anzi avuto bisogno di cure per tutta la vita. Siate confortati dal fatto che il vostro bambino ha avuto una dolce morte».
Nella Germania nazista più di 5000 bambini e adolescenti con disabilità fisica o disturbi mentali furono uccisi in reparti speciali, come quello del dottor Illing. Continua a leggere “Charlie Gard e l’apparente vittoria di Lord Voldemort”
Siamo tutti fuori. Viaggio nel paese delle meraviglie di G. K. Chesterton
… ovvero inno alla vita ed alla quotidianità, che non è mai noiosa!
di Rosalba Scrima
Come spesso accade, il sottotitolo di un’opera è sempre rivelatore del suo profondo contenuto. Così anche in questo testo, pubblicato per Berica Editrice, all’interno della collana UOMOVIVO, l’autrice, Annalisa Teggi, saggista e traduttrice di svariati testi di Chesterton, ci accompagna alla scoperta della “meraviglia” contenuta negli scritti dell’autore inglese. Di che tipo di meraviglia si tratta? Su cosa Chesterton ci costringe a riflettere, operando un costante ribaltamento di prospettiva del pensiero e dell’esperienza del mondo moderno? Sulla vita ad esempio, e sulla sua positività, nel suo significato etimologico di positum, cioè dato. Afferma infatti in Cosa c’è di sbagliato nel mondo: “Io sono molto più sicuro del fatto che le cose sono buone in principio, piuttosto che andranno bene alla fine.
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Essere uomini, essere vivi, essere realisti ed essere cristiani
di Giulia Tanel
«Posso chiederle una cosa? È una domanda che mi frulla in testa dal primo momento che l’ho incontrata…», Malthus si voltò verso il suo compare, guardandolo dritto in faccia. «Dite, dite pure», acconsentì Pecherton. «Perché diavolo sorride sempre? Cioè, è una malattia, la vostra? O siete semplicemente toccato?». «In effetti sì, lo è. Si tratta di una malattia piuttosto grave, una malattia che, una volta che ti ha preso, non ti abbandona mai». «Ma… è contagiosa?», chiese Malthus preoccupato. «Oh, cielo, contagiosa come nessun’altra!», esclamò il presunto malato, destando in entrambi gli uomini all’interno dell’auto un certo disagio, tanto da indurlo ad aggiungere in fretta: «Ma è una malattia che chiunque vorrebbe contrarre, non temete». «Chi mai vorrebbe contrarre una qualunque malattia?», chiese perplesso l’esattore. «Chiunque voglia essere un uomo vivo». «Ma di che male si tratta, insomma?». «Visto che ci tenete a saperlo, questo male così tremendo si chiama realismo». Continua a leggere “Essere uomini, essere vivi, essere realisti ed essere cristiani”
60 giorni con la mamma, ma non per i bambini
Uomovivo alla Sapienza
Prima di raccontarvi cosa accadrà lungo il mese di ottobre (ormai alle porte), nell’università Sapienza, desideriamo ringraziare Costanza, che ci ospita in questo spazio divenuto familiare e caro a tanti: il buonumore e la sana ironia che qui si respirano ci mettono a nostro agio.
Siamo un gruppo di studenti e amici desiderosi di condividere la bellezza è la sorpresa che ci è venuta addosso (letteralmente) nell’incontro con Gilbert Keith Chesterton (che molti di voi, lo sappiamo, già apprezzano e conoscono a fondo).
A partire dal due di ottobre e per tutti i giovedì del mese, nella città universitaria della Sapienza Continua a leggere “Uomovivo alla Sapienza”
Due ostinati pezzi di ferro
di Gilbert K. Chesterton
Vorrei dire per via di metafora che i sessi sono due ostinati pezzi di ferro, che se mai si potranno fondere, si fonderanno allo stato incandescente. Ogni donna finirà per scoprire che suo marito è un animale egoista, se paragonato all’ideale femminile. Ma è bene che ella compia la scoperta della bestia mentre entrambi si trovano ancora a vivere la storia de “La Bella e il Mostro”.