Prima di raccontarvi cosa accadrà lungo il mese di ottobre (ormai alle porte), nell’università Sapienza, desideriamo ringraziare Costanza, che ci ospita in questo spazio divenuto familiare e caro a tanti: il buonumore e la sana ironia che qui si respirano ci mettono a nostro agio.
Siamo un gruppo di studenti e amici desiderosi di condividere la bellezza è la sorpresa che ci è venuta addosso (letteralmente) nell’incontro con Gilbert Keith Chesterton (che molti di voi, lo sappiamo, già apprezzano e conoscono a fondo).
A partire dal due di ottobre e per tutti i giovedì del mese, nella città universitaria della Sapienzasi aggirerà una presenza imponente, spiazzante e “poco adatta” all’ambiente asettico dell’ineccepibile mondo accademico: quella del nostro Autore e del suo stupefacente alter ego, Innocent Smith. Nell’aula II della facoltà di Lettere e Filosofia, i giorni 2, 9 e 16 ottobre alle ore 18.00, si terrà una serie d’incontri pensati per introdurre all’opera di Chesterton e conoscere meglio i personaggi nati dalla sua instancabile penna. La narrativa e la poesia sembrano appartenere ad un ambito dell’esistenza umana astratto e lontano dalla vita concreta, in realtà l’esperienza della creazione artistica succhia la sua forza vitale dal fertile terreno della reale esperienza di vita; il vero poeta e il vero narratore, infatti, per comunicare quello che desiderano, non si servono di astruse formulazioni teoriche, ma di immagini, sensazioni e oggetti concreti.
Saranno le cose semplici e a volte scomode, perché ingombranti, il filo conduttore dei tre incontri nei quali si cercherà di riscoprire, grazie a Chesterton, il valore reale e l’importanza capitale di una genuina esperienza letteraria. L’essere umano è un narratore perché vive la vita che gli è piombata addosso come la sua più grande avventura e il bello di questa grande storia è che anche i personaggi all’apparenza più insignificanti giocano una parte importante e imprescindibile. Dice Chesterton: «Dobbiamo certamente trovarci in un romanzo, e quel che più mi piace di questo narratore, è che si prende tanta briga dei suoi personaggi minori».
Accompagneranno questi tre incontri grandi amici e appassionati conoscitori di Chesterton: Sabina Nicolini, don Fabio Bartoli (che molti di voi, qui, hanno già il piacere di conoscere e aver lungamente frequentato), Andrea Monda e Paolo Pegoraro.
A chiusura di questo entusiasmante viaggio nell’opera di Chesterton, giovedì 23 ottobre alle 18.30 nell’Aula Magna dell’Università Sapienza verrà messo in scena da Compagnia Bella lo spettacolo Uomovivo-Manalive. Quest’opera ispirata al celebre romanzo di Chesterton, racconta le vicende e la surreale storia di Innocent Smith, l’uomo vivo che irrompe nella vita tiepida e annoiata di alcuni ospiti di una grigia pensione della periferia londinese.
Si tratta di un regalo che abbiamo desiderato fare alla nostra università, alla nostra città e a tutte le persone che credono di aver smarrito la meraviglia per questo «impossibile universo che ci fissa in volto», e che di continuo ci pone domande più grosse dei grattacieli di Dubai e quotidiane come l’aria, l’acqua e il pane.
Ogni attitudine e atteggiamento disilluso, cinico e pessimista è avvertito: noi gli abbiamo dichiarato guerra e lo combatteremo a colpi di risate, paradossi, buon senso e bellezza, avendo come compagno di viaggio il comandante Gilbert Keith Chesterton! Venite a trovarci su Facebook o su Twitter oppure, se desiderate maggiori informazioni (e in ogni caso qui potete leggere la nostra lettera di presentazione ufficiale, e qui il relativo comunicato stampa), scriveteci a uomovivoallasapienza@gmail.com.
Vi attendiamo. Numerosi e agguerriti.
Nessun ripensamento del magnifico Rettore? Nessuna protesta dei LGBT? E le femministe? in fin dei conti si parla di uomovivo…………..i diritti delle donne?
Mah!
Eh… Rosa, aspetta e vedrai, magari si stanno ancora organizzando! 😉
“a tutte le personeche credono di aver smarrito la meraviglia per questo «impossibile universo che ci fissa in volto»
Che vuole dire? Che hanno smarrito e che sentono di aver smarrito? Ma allora se sentono di aver smarrito è come dire che sentissero la necessità di ritrovarlo e quindi fossero pur sempre consapevoli della meraviglia di questo universo impassibile eccetra. E se fossero consapevoli della meraviglia di questo universo impassibile eccetra, è come se non avessero smarrito nulla…
Sempre discorsi a effetto si sente nell’aria risuonano!
Ma ben venga, ovviamente, qualsivoglia rappresentazione teatrale, o che altro, con tantissimi auguri di successo!!!
Pper quanto riguarda le “iniziative sociali e culturali promosse dagli studenti” …lasciamo perdere.
non puoi capire, tu sei l’uomomorto: dall’icona al pensiero… 🙁
Paolo Pugni:
Credo che (in sostanza) tu abbia ragione!
@filosofiazzero
splash! splosh!
un po’ lontanucci da Milano.
ma se capita…. almeno mi rifaccio dell’aver saputo ,questa mattina,leggendo Kasper intervistato da “la Nacion” ,che non sono cattolico.
spero di essere vivo.e forse pure uomo.
sull’OT sollevato: notevole il passaggio
D: Muchos analistas piensan que no es una coincidencia que este libro salga justo en vísperas del sínodo…
R: -Sí, es un problema. No recuerdo una situación semejante, en la que de forma tan organizada cinco cardenales escribieran semejante libro. Es como se manejan los políticos, pero creo que en la Iglesia no deberíamos portarnos así.
gia’, i politici si organizzano per scrivere i libri, e non rilascerebbero mai interviste come questa. interviste come questa sono invece quello che ci si aspetta da umili uomini di Chiesa, senza alcuna mania di protagonismo, la cui unica preoccupazione e’ l’unita’ della stessa…
si puo’ mandare un cardinale a scopare il mare?
lo spettacolo Manalive é meraviglioso e commuovente..mi raccomando partecipate numerosi…
. se siete vivi vale la pena!
Grazie ragazzi! Spero di avervi presto come colleghi… ho letto a tredici anni “L’uomo che fu giovedì” e credo di essere rimasta segnata a vita. I miei figli crescono guardando “I racconti di padre Brown” con lo splendido Rascel… abbiamo diffuso Chesterton in parrocchia. È un autore virale. Se lo conosci, non puoi fare a meno di diffonderlo.