13 ore di parole per nascondere la verità

Wendy Davis

di Giuliano Guzzo

A volte la verità fa paura. Non sempre, naturalmente. Ma a volte è così; e si delinea all’orizzonte come un avversario minaccioso, un incubo da evitare comunque, costi quel che costi. Ne è un esempio l’impresa della senatrice texana Wendy Davis, 50 anni, la quale è giunta a parlare per ben 13 ore consecutive pur di impedire che il Senato si pronunciasse su un disegno di legge che contenava nuove restrizioni sull’aborto e che, se approvato, avrebbe messo il bastone fra le ruote a parecchie strutture abortiste.

Il ragionamento della senatrice Davis è il stato seguente: siccome non posso escludere che il Senato approvi una legge parzialmente antiabortista (non prevedeva l’abolizione tout court dell’aborto), tutto quello che posso fare è sabotarne la votazione. La votazione infatti si è poi tenuta ma, essendo stata effettuata poco dopo la mezzanotte – vale a dire a legislatura scaduta -, è stata subito resa nulla. Una vittoria, anzi un trionfo politico dei democratici, con tanto di festeggiamenti via Twitter di mister Obama. Che bello.

Apparentemente, in effetti, quello di Wendy Davis ha tutto il sapore di un successo: c’era un “pericolo” ed è stato evitato. Però è proprio questo il punto: il “pericolo” – guardandolo dall’ottica dei democratici e, più in generale, degli abortisti – non è stato sconfitto e nemmeno affrontato sul campo, ma solamente evitato. Evitato come si evita un “pericolo” vero, come qualcosa da cui è bene tenersi alla larga. Come un avversario minaccioso – lo dicevamo all’inizio -, come un incubo da evitare a tutti i costi.

Peccato che quel “pericolo” si chiami verità. Peccato cioè che anche nelle prossime legislature ed anche in altre assemblee legislative, popolate da altre pugnaci Wendy Davis, il giorno del “pericolo” si ripresenterà. E con lui l’obbligo, per chi sostiene la liceità dell’aborto, di spiegare le proprie ragioni. Di dire cosa c’è di giusto nell’impedire ad un bambino di nascere perché la sua mamma non si sente pronta ad accoglierlo, e cosa c’è di umano nel far pesare ad una donna le proprie difficoltà fino al punto di toglierle per sempre chi le è più caro.

Fino a quel giorno, fino a quando si continuerà a parlare tanto – fino a 13 ore – non solo senza dire nulla ma addirittura col solo scopo di rimandare un dibattito, siamo autorizzati a credere che il fronte abortista, in effetti, non sia unito che da questo: dalla paura per la verità e, di conseguenza, dall’amore per la menzogna. Del resto, è sempre stato così: già per depenalizzare l’aborto furono dette montagne di falsità, a partire dal numero degli aborti clandestini, regolarmente sovrastimato per plagiare l’opinione pubblica.

Non è un caso che proprio l’America, negli anni, abbia visto entrare nel fronte antiabortista notissimi ex abortisti: dal dottor Bernard Nathanson, grazie al quale in una grande clinica – il Centro per la salute sessuale e riproduttiva di New York – e in ambulatori privati furono effettuati 75.000 aborti, a Norma McCorvey, la donna – soprannominata «Jane Roe» –  per il cui aborto, nel 1973, fu emessa la storica sentenza «Roe vs Wade», che spalancò le porte alla pratica abortiva.

Non è un caso – dicevamo – che proprio in America, dove l’aborto legale è arrivato prima che in altri Paesi, molti che ieri lo sostenevano oggi lo avversano, e quelli che oggi lo sostengono, come Wendy Davis e Barack Obama ed altri, gioiscano già per il fatto che certi leggi non vengano discusse, e quindi che dell’aborto, in definitiva, non si parli. Non è un caso perché la verità, lo abbiamo detto, può far paura e pure fare male. Ma anche ripetere ed amare una bugia – per giunta una bugia colossale come quella che nega l’umanità del bimbo non ancora nato – non dev’essere facile.

fonte: http://giulianoguzzo.wordpress.com/

9 pensieri su “13 ore di parole per nascondere la verità

  1. Testo di Happy Birthday, di Flipsyde

    Buon Compleanno
    Quindi esprimi un desiderio

    Per favore accetta le mie scuse, mi chiedo come sarebbe stato.
    Saresti stato un piccolo angelo o un angelo del peccato?
    Un, maschiaccio sempre in giro, che va con i maschi,
    o un ragazzino forte come l’acciaio, con dei begli occhi castani.
    Ho pagato per ucciderti prima di sapere il sesso,
    scegliere la nostra vita prima della tua significava la tua morte.
    E tu non hai avuto neppure la possibilità di aprire gli occhi,
    a volte mi chiedo se, come feto, hai combattuto per la tua vita.
    Saresti stato un piccolo genio? Appassionato di matematica?
    Avresti giocato col vestito della scuola e mi avresti fatto impazzire?
    Saresti stato un piccolo rapper come il tuo papà?
    Mi avresti fatto smettere di fumare trovando uno dei miei accendini?
    Mi chiedo quale sarebbe il colore della tua pelle e la forma del naso,
    e in che modo avresti riso e parlato.
    Io ci penso ogni anno, così ho preso una penna.
    Buon Compleanno, ti amo chiunque tu saresti stato.
    Buon Compleanno.

    Ritornello:
    Ciò che pensavo fosse un sogno
    Esprimi un desiderio
    Era reale come sembrava
    Buon Compleanno
    Ciò che pensavo fosse un sogno
    Esprimi un desiderio
    Era reale come sembrava
    Ho fatto un errore

    Ho un milione di scuse, per il modo in cui sei morto.
    E altri hanno le loro ragioni per l’omicidio.
    Chi può dire che avrebbe funzionato e chi può dire di no
    Ero giovane e confuso, ma abbastanza grande da essere un papà.
    Il terrore di essere mio padre non mi ha mai lasciato,
    ci rifletto spesso mentre sorseggio la mia birra.
    La mia visione di una famiglia era artificiale e fasulla
    così quando fu tempo di crearne una, ho fatto un errore.
    Ma ora tu hai un fratellino, forse in realtà lui è te.
    Forse ci hai davvero perdonati, sapendo come eravamo confusi.
    Forse, quando lui sorride, sei tu che con orgoglio
    vedi che tuo papà sta facendo la cosa giusta, ora.
    Non dirò mai ad una donna cosa fare del suo corpo,
    ma se non ama i bambini, allora non possiamo spassarcela.
    Ci penso ogni anno, così ho preso una penna.
    Buon Compleanno, ti amo chiunque tu saresti stato.
    Buon Compleanno.

    Ritornello (2 volte)

    E dal Cielo al grembo, e di nuovo al Cielo.
    Dalla fine alla fine senza mai cominciare.
    Forse un giorno potremo incontrarci faccia a faccia,
    in un posto fuori dal tempo e dallo spazio.
    Buon Compleanno.

    Ritornello

  2. Sara

    “Ma anche ripetere ed amare una bugia – per giunta una bugia colossale come quella che nega l’umanità del bimbo non ancora nato – non dev’essere facile”.
    Non solo non dev’essere facile, è pure diabolicum!

    1. E’ una bugia nel momento in cui tu conosci come stanno le cose.

      Ma nel momento in cui c’è gente che crede veramente queste cose che copincollo di seguito (si parlava della 194 ed io avevo commentato riportando le parole di Bobbio nella sua famosa intervista), risultato di una discussione, ho i miei dubbi che proveranno dolore o rimorso.

      Questo è il primo:

      “sulla base di cosa il diritto del concepito è fondamentale?
      il concepito al momento del concepimento è un agglomerato di cellule senza coscienza né personalità, perché bisognerebbe attribuirgli diritti che non si attribuirebbero ad una sedia? Coscienza e personalità non le ha nemmeno lei.
      “Al primo articolo è detto che lo Stato “garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile”. Secondo me, questo diritto ha ragione d’essere soltanto se si afferma e si accetta il dovere di un rapporto sessuale cosciente e responsabile, cioè tra persone consapevoli delle conseguenze del loro atto e pronte ad assumersi gli obblighi che ne derivano.
      Rinviare la soluzione a concepimento avvenuto, cioè quando le conseguenze che si potevano evitare non sono state evitate, questo mi pare non andare al fondo del problema. Tanto è vero che, nello stesso primo articolo della 194, è scritto subito dopo che “l’interruzione della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite”.—-> Diritto alla procreazione cosciente e responsabile significa che i figli devono essere voluti, non che da un rapporto sessuale debba scaturire una genitorialità che non si vuole. Da come la metti sembra che o possano legittimamente fare sesso solo quelli che desiderano essere genitori oppure che poi si sia obbligati a portare avanti una gravidanza che non si desiderava: e se si rompe il preservativo? Devo metterne in conto l’eventuale rottura e assumerneme le conseguenze? E una donna stuprata? Non deve andare in giro, magari vestita in maniera provocante, perché se la va a cercare? E una coppia che si dimentica delle precauzioni nella foga? Il sesso è buono solo se fatto in costanza di matrimonio prodromico alla formazione di una famiglia? E la disinformazione sessuale, per cui gli adolescenti non vengono, anche volutamente, informati adeguatamente sulla contraccezione? Idem come sopra, scopa solo se sposato/a e solo per avere dei figli? E la genitorialità omosessuale? Non va bene per definizione perché gli omosessuali non possono concepire tra di loro e quindi è contro natura? E una coppia che economicamente non sarebbe in grado di mantenere un figlio? I bambini costano, anche per lo Stato. Perché spendere i soldi dei contribuenti per mantenere bambini magari fatti nascere col timore di non riuscire a prendersi cura di loro piuttosto che rafforzare la rete dei consultori? Perché far ricadere la responsabilità su una coppia a tuo dire “irresponsabile”? E magari sulla donna che per natura è una troia?
      “L’interruzione della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite”: sì, a livello pubblico, non privato relativamente alla scelta del singolo individuo, cioè della singola donna.
      E cosa c’entra l’aborto col furto, stai comparando le mele con le banane, uno è una lesione illegittima alla sfera patrimoniale e l’altro è una pratica consentita anche a tutela della salute psico-fisica della donna, soggetto pienamente formato, contrariamente al feto che non lo è e tantomeno all’embrione, a cui la legge italiana per ora fortunatamente manco si sogna di attribuire diritti. L’embrione non è un individuo e non può essere legittimamente titolare di un diritto alla vita.
      Poi gli articoli che hai pubblicato sono palesemente infondati: primo perché se conoscessi un minimo di storia recente sapresti che in Italia fino a prima dell’approvazione della 194 e della legalizzazione dell’aborto si moriva per il ricorso alle mammane che praticavano aborti clandestini non sicuri dal punto di vista igienico sanitario, secondo perché hai ammesso tu stesso che sono di parte e si vede chiaramente che sono di ideologia prolife, quindi si presume che anche la pubblicistica portata a sostegno rispecchi quell’ideologia e si sospetta fortemente che i ricercatori autori di quegli articoli abbiano manipolato i dati e contraffatto le informazioni. Affermare che l’aborto illegale migliora la salute della donna è semplicemente criminale, né più né meno.”

      Questo è il secondo, sempre della stessa persona perchè io le avevo risposto con le parole di Casini nel suo libro “Le cinque prove dell’esistenza dell’uomo”:
      La prova biologica era appunto quella che tutti gli scienziati sono d’accordo col dire che dal momento del concepimento, dalla fusione delle singole cellule da 23 cromosomi ne risulta una con 23 coppie di cromosomi, inizia un processo senza soluzione di continuità che porta alla nascita.

      “Peccato che tu confonda la biologia con la personalità, su cui c’è consenso unanime tra la comunità scientifica e filosofica *seria* che il suo presupposto fondamentale sia la coscienza di sé, cosa che manca ad un ammasso di cellule, raddoppiate o meno che siano.
      Anche le cellule tumorali hanno uno sviluppo autonomo e finalisticamente orientato all’autoriproduzione, solo che quelle ti distruggono e se avessero coscienza di sé qualche problemino etico sul fatto che stanno facendo morire il loro ospite se lo porrebbero. Quindi, se vuoi essere coerente col tuo discorso, non curarti se ti becchi il cancro o la leucemia.
      Le balle e le minchiate a livello logico e scientifico le stai scrivendo tu, dov’è il fondamento dei tuoi dati? Che le donne in Italia morissero ai tempi in cui l’aborto era illegale è un fatto, come è un fatto che una donna che viene costretta a portare avanti una gravidanza non voluta si vede compromesso seriamente il suo equilibrio psicologico. Ma la tua letteratura di parte non ne parla, vero? Come immagino non parli della sindrome depressiva post-partum, che invece è un altro fatto che parte della popolazione femminile ne sia afflitta.
      E poi, dove sono le tue contestazioni di merito alle mie obiezioni? Mi hai solo rigirato le domande in maniera fallace e pretestuosa.
      Come faccio a mettermi nei panni di un omossesuale non essendolo? Un mio amico carissimo e tra i più stretti è gay. Frequento Arcigay ed Arcilesbica dove ci sono persone *esattamente come me e te* che lottano affinché venga riconosciuta la loro dignità.
      Come faccio a mettermi nei panni di una donna stuprata(mai fatto l’esperienza, per fortuna)? E tu? Hai subito una violenza? Ci hai a che fare? Lavori nei consultori e nei centri antiviolenza dove ti portano i loro vissuti?
      Come faccio a mettermi nei panni di un uomo a cui si rompe il preservativo se tra le gambe ho la vagina e non il pene? E tu come fai a metterti in quelli di una donna che a causa di un preservativo rotto può andare nel panico perché si trova a dover fronteggiare situazioni che magari non è in grado di affrontare? E perché dai come assunto che normalmente gli uomini a cui si rompe il preservativo chiedono alla donna di abortire? Hai l’evidenza empirica?
      Che biologicamente siano le donne e non gli uomini a portare avanti una gravidanza è un fatto notorio, peccato che la tua visione di parte non ti faccia notare che questa palese differenza comporta anche che psicologicamente possano essere vissute in maniera molto diversa.
      Anche dire che l’aborto, l’eterologa e l’adozione per gli omosessuali siano pretese e non diritti è una fallacia: è un fatto che le donne ricorrono all’aborto nel loro interesse ad avere salvaguardato il loro diritto alla salute(nel libro che ti ho segnalato, quello di Chiara Lalli, ci sono *testimonianze* di donne che affermano che l’aborto ha salvato loro la vita, e sono dati presi da chi è a contatto quotidianamente con queste vicende, non da chi pontifica da una torre d’avorio), è un fatto che molte coppie vanno a farsi fecondare con l’eterologa nei paesi dove è consentita dato che lo Stato italiano glielo nega, è un fatto che in Italia ci sono già bambini e ragazzi con genitori dello stesso sesso e ci sono studi che dimostrano che i figli di omosessuali hanno gli stessi problemi dei figli di eterosessuali, e il loro benessere deriva da non venire additati per il fatto avere due padri o due madri, e non che il loro malessere deriva dal fatto che ce li hanno. Ma tutto questo è ignorato dalla tua letteratura di parte, suppongo.
      E poi è paradossale, penalizzi le persone che i figli li desiderano e sono anche pronti ad accoglierli con amore ma non possono farlo o per motivi biologici in quanto sterili o perché la legge glielo vieta in quanto omosessuali e invece imponi le gravidanze a chi non le desiderava, uomini e/o donne, come punizione per una condotta che secondo la *tua* opinione è irresponsabile. Tu spacci per responsabilità e “diritti del concepito”, come se delle cellule incoscienti potessero esserne titolari, quello che invece è solo personale prepotenza.
      Ah, a proposito: art. 1 codice civile, capacità giuridica: “La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita.
      I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita.” Non nasci, niente diritti, per cui anche il tuo tanto caro diritto alla vita te lo tutelo dal momento in cui nasci e nasci vivo. E visto che Clelia ha parlato di Corte Costituzionale, segnati queste sentenze: Corte Cost. 151/2009, Sent. Trib. Cagliari 22/09/2007, Ord. Trib. Salerno 9/1/2010 e Sent. CEDU 28/08/2012: riguardano la procreazione medicalmente assistita e la diagnosi pre-impianto, ma ovviamente c’è anche il riferimento alla IVG e non nel senso che lo intendi tu. Cosa sei tu? Giurista? Medico? Se sei un giurista è una gravità inaudita che non conosca queste cose, se sei medico è altrettanto grave che tu non sia informato sulla posizione del nostro ordinamento giuridico su questioni esiziali in materia di salute umana. Tra parentesi, l’OMS parla di diritti riproduttivi delle donne, non di fantomatici “diritti del concepito”…
      Io tutelo la libertà di scelta e autodeterminazione, che è l’espressione più naturale di una condotta responsabile, non certo subire la volontà altrui, soprattutto di persone che non hanno niente a che vedere con me. E l’unica cosa che sono stata sicuramente è voluta dai miei genitori, come lo è stata mia sorella, e non un errore evitabile. Tra l’altro, è anche significativo che tu non mi abbia replicato al mio argomento sulla contraccezione, come la pillola, di recente anche nella versione per uomini, rimedio efficace per, usando le tue parole, “evitare le conseguenze che si potevano evitare”.
      Giocare? Scegliendo di non portare a termine una gravidanza non gioco, mi comporto responsabilmente: se sono una giovane ragazza con una carriera scolastica o accademica davanti a sé è in gioco il mio futuro, ad esempio, se faccio nascere un figlio che non so come accudire perché non sono pronta ad accoglierlo personalmente e/o economicamente. Al figlio non voluto e costretto a nascere che poi fa una vita di merda non pensi? Magari maltrattato, magari abbandonato, magari cresciuto in un orfanotrofio? Lo sai che è un altro fatto che le ragazzine povere vengono pagate per partorire figli a donne ricche sterili?
      E infine, è un altro fatto che il sesso sia importante per l’equilibrio psicofisico delle persone e quello fatto a fini riproduttivi costituisce la netta minoranza dei rapporti sessuali. Quando faccio sesso, e lo faccio protetto, non faccio del male a nessuno e anzi, faccio stare bene l’altra persona. E ne vado fiera.”

      Amen

  3. paulette

    non dico di non combattere l’aborto, ma oggi si fa poco o niente per convincere le donne che il modo migliore per evitare l’aborto è evitare una vita sessuale disordinata. Ricordo le catechesi di Suor Elvira alle ragazze della sua comunità:” Sapete perchè non dite di nò…….per paura. Si si vi sposeranno anche, ma non avranno mai rispetto di voi e alla fine vivrete così, se tu te ne freghi di me, io me ne frego di te.” l

  4. Giuseppe

    ma per quale ragione siete così preoccupati di quello che accade negli U.S.A. o in Francia?
    Messi assieme fanno meno del 5% (5 percento) della popolazione mondiale.
    Se hanno deciso di pasticciare con il sesso, peggio per loro.

    Il Barrack-one (premio nobel per la pace) non è riuscito nemmeno a raddrizzare la schiena ai talebani in Afghanistan, dopo aver speso 700 miliardi di dollari per 5 anni in spese militari, figurati se fà testo nel mondo la sua personale visione del sesso!

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