Uomini sotto scacco (replay)

di Costanza Miriano  

Appena sveglia una dei miei quattro figli, Livia, che ha 5 anni e comincia a cercare di capire qualcosa del calendario, mi ha chiesto che giorno fosse. Con uno sforzo titanico, raccogliendo le forze, ho recuperato alcune coordinate (chi sono, perché vivo, che mese è): “E’ l’8, è la festa della donna”. “Bene, che regalo facciamo al babbo e ai fratelli?” – ha chiesto la saggia ragazza, avviandosi all’asilo.

Effettivamente, se la logica non la inganna, come succede a Natale, che è la festa di Gesù, è il festeggiato a dare qualcosa agli altri. “Regaleremo noi stesse” – ho risposto, più che altro un po’ terrorizzata all’idea di passare un pomeriggio a cercare qualcosa per mio marito, soggetto difficilissimo e amante della tecnologia, materia a me ostile (se entro in una stanza i computer smettono di funzionare e ho anche l’impressione che ridano di me).

Bene, se alla mia bambina avessi insegnato solo questo in cinque anni mi riterrei soddisfatta. Spero che lei e la sua sorellina appartengano finalmente alla generazione di donne pacificata con gli uomini, desiderose di onorarli, piene di stima e rispetto nei loro confronti, consapevoli di avere bisogno di loro, del loro sguardo sul mondo, della loro virilità, che è essenzialmente capacità di dare la vita per la sposa, i figli, e quelli di cui si fanno carico. Sarà che hanno un padre di poche parole ma di molta sostanza, generoso e presente ma autorevole e anche autoritario all’occorrenza. Sarà che non leggono giornali né guardano televisione, e quindi non vedono nessuna discriminazione in casa o fuori. Sarà che sanno che maschi e femmine sono diversi, e questa cosa a noi tre donne di famiglia piace moltissimo. E non si dica che è così perché il nostro è un uomo eccezionale: è meraviglioso, è vero, ma per il resto è un perfetto esemplare del modello base dell’essere umano. Anche lui chiede come stai e poi esce dalla stanza nel momento in cui comincio a rispondere, anche io, se lui mi guarda ammirato, mi giro a controllare se per caso c’è uno schermo che trasmette un dribbling di Totti o un piano sequenza di Scorsese (di solito sì, c’è), anche lui perde liste della spesa, chiavi e ricevute, anche lui trova difficoltà a fare due cose insieme.

Parlare male dei maschi è il nuovo nero, va bene su tutto, ma forse è ora di smettere: altro che 8 marzo e quote rosa, quella che sta vivendo la virilità ai nostri giorni è una crisi inedita nella storia dell’umanità. Se c’è qualcuno a essere sotto scacco sono gli uomini, indotti dalla pressione sociale e dalla ideologia unica e monocorde, quella del gender, a diventare più femminili, sentimentali, a indossare gli abiti del servizio e a deporre quelli dell’autorevolezza, ormai quasi sinonimo di barbarie. Sarà che autorevole viene da augeo, accresco, porto verso l’alto, e dell’Alto, invece, si è persa memoria, senso, direzione.

Si parla così male dei maschi perché si dimentica che Dio ha creato l’uomo, enigma teologico per eccellenza, maschio e femmina. A sua immagine e somiglianza, maschio e femmina. La tensione tra maschile e femminile deve essere una dinamica di accrescimento reciproco, che rievoca quella di Dio, di cui è immagine. Dio Trinità: tre persone diverse e unite.

Siamo diversi, e per questo non occupiamo gli stessi posti nella società, non per una congiura dei maschi. E’ perché diverse sono le cose che davvero ci realizzano nel profondo.

Che regalo fare, dunque, ai maschi, per cogliere il suggerimento di mia figlia Livia anche dopo l’8 marzo? Uno sguardo accogliente, leale, pieno di sincera approvazione. Propongo a tutte le donne di schiacciare la propria lingua, di solito sempre pronta a brontolare, fare battutine, sottolineare il male. Propongo che da oggi, dunque, ogni donna, rasserenata e pacificata, rimandi al suo uomo un’immagine di sé profondamente bella. L’uomo non è sensibile alle manifestazioni di piazza, mentre non resiste a una donna leale, che abbia uno sguardo pronto a vedere in lui la parte migliore.

Questo articolo è già stato pubblicato il 9 marzo 2012 su Avvenire e il 10 marzo 2012 sul blog

51 pensieri su “Uomini sotto scacco (replay)

  1. admin

    oggi a Roma alle 13,30 Costanza sarà al campus Biomedico a parlare di uomo e donna con un sacco di gente simpatica (tra cui Bruno e Nadine Mastroianni) ; alle 17 presenterà il libro di Pippo Corigliano alla Pontificia Università della Santa Croce insieme al rettore dell’università e ad Aldo Cazzullo; alle 18,15 sarà a piazza san Calisto per il movimento pro sanctitate dove parlerà di matrimonio come desiderio del di più (quest’ultimo incontro potrà essere seguito in diretta streaming a questo indirizzo http://www.slogin.org/live/ )

  2. Mentre sono in attesa di incontrarti quando tornerai qui nelle Marche, mi complimento e ti ringrazio cara Costanza per aver ripostato questa tua riflessione che non avevo letto né su Avvenire (seppur abbonato) né tanto meno sul blog. Mi perdonerai? 🙂

  3. …la derivazione da “augeo” è giusta. Meno giusto è invece forzarne il significato nel senso di innalzar, innalzarsi verso l’alto (nel caso della Miriano,verso Dio, ovviamente, lo si vede quando “alto” diventa “Alto”) quando invece augeo vuol dire aumentare, rafforzarsi, innalzarsi, consolidarsi , espandersi, crescere, di qualcuno o qualcosa, anche verso l’alto, ma non verso qualcuno o qualcosa che sta in alto. Anche in questo caso è stata operata una distorsione ad usum credulitatis.
    E poi lasciamo perdere a cosa l’uomo non resiste…

  4. Parlare male dei maschi è il nuovo nero, va bene su tutto, ma forse è ora di smettere…

    «un tipo di cultura in cui non conta la verità; anche se apparentemente si vuol fare apparire tutta la verità, conta solo la sensazione e lo spirito di calunnia e di distruzione. Una cultura che non cerca il bene, il cui moralismo è, in realtà, una maschera per confondere, creare confusione e distruzione. Contro questa cultura, in cui la menzogna si presenta nella veste della verità e dell’informazione (…) diciamo no» (http://www.tempi.it/il-diavolo-berlicche-rende-lonore-delle-armi-al-suo-nemico-numero-uno-benedetto-xvi#.UTmpwY6-IqY)

  5. vale

    “Se c’è qualcuno a essere sotto scacco sono gli uomini, indotti dalla pressione sociale e dalla ideologia unica e monocorde, quella del gender, a diventare più femminili…”
    proprio fresca fresca: sala parrocchiale concessa dal parroco-si presume che non sia stato fatto senza che ne sapesse nulla- a S. Bellino( padova) per l’elezione di miss gay filippino per il nord italia.( avvenuta il 3 marzo)
    da “il mattino” di padova.in cronaca del 3 marzo http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/03/05/news/quot-miss-quot-gay-filippino-in-parrocchia-la-comunita-si-scandalizza-1.6643612
    fra poco altro che festa della donna….

      1. vale

        tipo università di padova dove il gravissimo problema di cambio di sesso durante il corso di laurea è stato risolto con la possibilità di un doppio libretto universitario?( riportante gli esami fatti prima a nome ubaldo e poi moana dallastessa persona-mai in questo caso la derivazione dall’etrusco “maschera” è stato più azzeccato.

  6. sabina

    Repetita iuvant….grazie Costanza,sempre,di cuore!!!un abbraccione e in bocca al lupo per oggi!

  7. Forse avevo anche già risposto allo stesso modo a suo tempo, ma io non mi sento per nulla sotto scacco (!!!) 😉
    Ma neanche un po’…

    Sarà solo perché, come dice mia moglie ;-), ho un ego smisurato! 🙁

    1. Giusi

      Bravo Bariom! Così mi piace! Uomini, cominciate a fare gli uomini che le donne non aspettano altro! Per tanti uomini il femminismo è una scusa e anche una comodità: lei è tanto brava….. Poi ci sono anche le colpe delle donne ma non stiamo sempre lì ad autoflagellarci: anche gli uomini devono assumersi le proprie responsabilità e spontaneamente che cavolo! A me esce dalle orecchie questa storia che li abbiamo impauriti: ma per favore! Tirate fuori le p….! Una donna non resiste a un uomo con le p….!

      1. Mi viene una battuttaccia, ma proprio non resisto…. (!!!)

        “Anche perché sennò la moglie a chi le rompe!” 😀 😀 😀

        Io AMO mia moglie 🙂

      2. “anche gli uomini devono assumersi le proprie responsabilità e spontaneamente che cavolo! A me esce dalle orecchie questa storia che li abbiamo impauriti: ma per favore! ”
        sante sante parole…

    1. Giusi

      Grande San Bernardino! Basterebbe che l’uomo si ispirasse a San Giuseppe….. (per la serie: ti pare poco?)

  8. Eliza

    Perchè invece non leggere il libro “Questo non è amore – Venti storie raccontano la violenza domestica sulle donne”?
    Auguro a tutti voi di non fare mai esperienza di realtà di questo tipo, con i fantasmi che compaiono con tutto il loro orrore a distanza di anni. Altro che mordersi la lingua, molte donne se la sono morsa – e se la mordono – già ogni giorno, senza bisogno di ulteriori inviti da chi spero per lei non abbia mai vissuto realtà similari (e sono felice per lei, non fraintendetemi).
    Mi dispiace, perchè alcune persone che partecipano a questo forum sono veramente brave persone, babyduckling e lidia in particolare, ma non ho potuto trattenermi.
    Che Dio vi benedica.

  9. vale

    eh, ma S,Bernardino è stato un “grande”. anche sulle teorie economiche e l’usura( forse qualche economista odierno farebbe bene ad andarselo a rileggere….)

  10. Lucia

    Un’amica mi ha appena mandato questa. Forse la conoscete giá…

    “Il grazie al Signore per il suo disegno sulla vocazione e la missione delle donna nel mondo, diventa anche un concreto e diretto grazie alle donne, a ciascuna donna, per ciò che essa rappresenta nella vita dell’umanità.

    Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

    Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

    Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

    Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

    Grazie a te, donna-consacrata, che sull’esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio, aiutando la Chiesa e l’intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

    Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.”

    (Giovanni Paolo II, Lettera alle donne, 29 giugno 1995)

  11. Velenia

    OT,ma non troppo,da madre di 3 scacchisti( domani ci sono le provinciali,alè),ho imparato che il re è il cuore degli scacchi ma il pezzo più importante e potente è la regina il cui compito è proteggerlo e sostenerlo strenuamente fino alla fine.
    Non è male come analogia della vita,non credete?

  12. “Si parla così male dei maschi perché si dimentica che Dio ha creato l’uomo, enigma teologico per eccellenza, maschio e femmina. A sua immagine e somiglianza, maschio e femmina. La tensione tra maschile e femminile deve essere una dinamica di accrescimento reciproco, che rievoca quella di Dio, di cui è immagine. Dio Trinità: tre persone diverse e unite.”

    Qualche tempo fa ho raccolto, telecamera alla mano, questa interessante riflessione di padre Francesco Rossi de Gasperis. La condivido:

  13. …correggo: uomo e donna LO creò e cioè creò l’essere umano uomo e donna,
    Prima creo l’uomo maschio e femmina, poi creò la donna da una costola dell’uomo, almeno così è scritto.

  14. Pingback: COSTANZA MIRIANO: Uomini sotto scacco (replay) e REGALO PER GLI UOMINI per l’8 marzo « La Rassegna Stampa di Rosa

  15. Costanza85

    Un po’ di tempo fa sono andata a prendere una delle mie figlie all’asilo e la maestra mi ha detto “Stamattina tuo marito mi ha chiesto di fare la coda ai capelli della bimba perché lui non è’ capace di farla..adesso noi maestre glielo insegneremo!”..io sono rimasta sbigottita…cosa me ne frega se mio marito non è pratico di acconciature femminili, sopratutto su una bimba di due anni e mezzo??? A me interessa che il padre sia il padre e che faccia rispettare le regole in casa e fuori…per carità, se mi da ogni tanto un aiuto in casa molto volentieri, tipo portare via la spazzatura, spazzare un po’ la cucina dopo mangiato…ovviamente non gli chiederò mai neanche sotto tortura di pulire il bagno, perché l’ultima cosa che voglio e’ vedere il mio uomo con il grembiulino e lo straccetto in mano pronto a tirare su il minimo pulviscolo evidente. Mio marito purtroppo avendo solo figlie femmine si lascia un po’ troppo intenerire e io cerco di farglielo capire ma non perché voglio fare la maestrina ma perché desidero davvero che le nostre bimbe capiscano che il capo e’ lui è che quello che detta lui è’ legge, solo ed esclusivamente per il loro bene.
    Basta con questi uomini “mammizzati” e svirilizzati da quello che in realtà sono…a volte sono così stanca, (le bimbe sono piccoline, la più piccola ha quattro mesi) che è inevitabile prendersela con il proprio consorte e alla sera mollargli la piccolina piangente in braccio dopo che lui è’ appena rincasato…ma sto cercando di migliorarmi, di pregare la Madonna dieci secondi prima che il mio istinto si sfoghi sugli altri e faccia prevalere i sentimenti sulla ragione…perché il compito più duro spetta a noi, care mogli e mamme…non so voi, io quando lavoro fuori casa mi riposo!!! Adesso sono a casa a tempo…indeterminato, e sto davvero facendo fatica..notti in bianco, porta una all’asilo, cambia l’altra..ma perché devono fare la pipì nello stesso momento?!?!?!si mettono d’accordo??? Sto cercando di fare mia la preghiera di Don Giussani per quando si è tristi e stanchi..”le due grazie che il Signore ci dona sono la tristezza e la stanchezza. La tristezza perché obbliga alla memoria, la stanchezza perché mi obbliga alla ragione per cui faccio le cose..” Un abbraccio a tutti i lettori!

    1. Lalla

      Cara Costanza85, grazie per aver condiviso la preghiera di Don Giussani. Non la conoscevo, ma da oggi la farò mia. Davvero da meditare. Sembrano parole semplicissime, ma è proprio lì il “succo” per santificare il quotidiano. Morire a fettine ma con il sorriso! 🙂

    2. Costanza 85:

      …ma con che tono te l’ha detto? Scherzoso, voglio pensare…
      O invece di stizza, o di rimprovero serio? Perchè se così fosse sarebbe solo una stupida codesta maestra!

    3. Aleph

      Sarà che mio marito non è italiano e non ha vissuto con mammà fino a 35 anni… ma io proprio non capisco quale attacco alla virilità sarebbe il vedere il proprio consorte pulire il bagno. Mica deve mettersi il grembiulino. Ma, scusate, voi donne che scrivete su questo blog, vi mettete il grembiulino quando fate i lavori di casa? Io no. (Solo, a volte, per ridere… con mia figlia quando facciamo i biscotti e ci infariniamo tutte…)
      Mio marito non è per niente effemminato, femminilizzato, mammizzato, come volete dire voi… Ma non ci trova niente di strano o offensivo nel pulire il bagno o caricare la lavatrice. Sarà che ha vissuto da solo per più di dieci anni prima che ci incontrassimo, quindi le mutande non gliele lavava la mamma e ha dovuto imparare. Orrore? Io credo di no. A volte i lavori di casa vengono visti con quest’aura mistica che francamente non capisco… Per mandare avanti una famiglia si devono fare tante cose, ci si divide i compiti. Soprattutto se non ci si può permettere tate, colf e aiuti vari…
      Mio marito nemmeno sapeva pettinare mia figlia, ma ora la coda gliela fa. Un po’ stortina, ma gliela fa. Alla fine, non occorre essere uno scienziato per imparare a fare una coda. In coppia a volte si deve fare lavoro di squadra… Se io sono al lavoro e lui è con i bimbi a volte, che si fa? Aspetta che io torni a casa per far la coda alla grande o cambiare il pannolino al piccolo, così conserva la sua virilità? Ma fatemi il piacere… Ed io, se lui non c’è e si ottura il lavandino cosa faccio? Provo a risolvere il problema o sarebbe un affronto alla mia femminilità?

      1. @Aleph, credo anch’io mascolinità e femminilità non stiano nello svolgere le attività qui descritte e non è neppure detto che, a priori, il maschio o la femmina riescano meglio nell’una o nell’altra cosa (se non su base statistica…). Forse, a volte, cambia lo spirito con cui si fanno alcune cose…

        Io mi sono sentito molto “padre” nel fare anche il lavoro della “mamma” per più di due anni (dopo che la mia prima sposa è salita al Cielo) 🙂

        1. Giusi

          D’accordo con Aleph e Bariom. La mascolinità e la femminilità non hanno nulla a che vedere con chi pulisce cosa o con chi aggiusta cosa. Sono ben altro! Francamente non capisco certe vocazioni al martirio che si sono appalesate in alcuni commenti!

  16. vale

    La divinità o vuol togliere i mali e non può o può e non vuole o non vuole né può o vuole e può. Se vuole e non può, è impotente; e la divinità non può esserlo. Se può e non vuole è invidiosa, e la divinità non può esserlo. Se non vuole e non può, è invidiosa e impotente, quindi non è la divinità. Se vuole e può (che è la sola cosa che le è conforme), donde viene l’esistenza dei mali e perché non li toglie?( epicuro,citazione dimenticata….)

    E siccome ho sempre fallito nel mio tentativo di entrare in armonia con la verità, ho sempre fallito in tutto, nella mia vita, eccetto la morte. ma da chi nel suo nel suo blog fa simili citazioni, che gli frega di sapere non solo se dio (minuscolo,perché se va bene ,è un teista o deista. prego notare la sottile differenza…)esite o è. ma addirittura se maschio o femmina o tutt’e due( o tre.ma qui si entra nel dogma trinitario….. vasta questione)

  17. vale:

    …a me mi sembra molto interessante la questione sia dogmatica sia interpretativa della narrazione della creazione nella Genesi. A te no?

  18. Costanza85

    Per filosofiazzero:
    Il tono era sullo scherzoso ma serio…il concetto cmq era che mi da fastidio che si debba affibbiare ai papà certe incombenze per certi versi ‘da mamme’ e che vengano rimproverati se non lo fanno, oppure che ci sia lo slogan che i padri sono dei veri padri se puliscono bene il sederino ai bebè come le mamme :)..ma per piacere..lasciamo fare ai padri il mestiere da padri..vedo che con l’aiuto dello Spirito Santo riesco a tenere ferma la lingua a volte (non sempre purtroppo..) e a cercare di non lamentarmi, anche se ho dormito tre ore non filate e le altre 21 le ho passate a preparare pranzi, cambiare pannolini, fare la spesa, pulire la striscia di cioccolata sul pavimento…etc…etc…a chi mi capisce mando un abbraccio di incoraggiamento!

    1. 61Angeloextralarge

      E’ sempre un piacere “vederti”, Costanza. La cosa che ho notato è che ogni volta ti trovo più giovane, nel senso di più bambina “dentro” e questa cosa mi piace molto, mi mette allegria. Grazie! Smack a te, a Paola e agli altri.
      Posso avere il libro che ha cambiato la tua vita? Doppio smack! 😀

  19. Marta

    Bello il discorso sull’autorevolezza, dote piuttosto rara negli uomini di oggi, che preferiscono non prendersi responsabilità e far decidere tutto alla moglie, per poi criticarla, magari, sull’educazione dei figli!
    Si può stimare e onorare solo chi E’ uomo al 100%, non chi pende ancora dalle sottane di mamma, anche a 50 anni.

  20. LIVIA

    Ci sarebbe anche da leggere “Donne che amano troppo”, ormai un testo noto. Quello che desidero aggiungere è che la nostra fede non può escludere dai suoi destinatari tutte quelle situazioni che non sono serene e facili come quelle descritte e parlare, come ha sempre fatto Gesù Cristo, a quelle sofferte, non convenzionali e fuori dai binari tracciati, alle donne abbandonate, abusate, perseguitate, sottoposte a violenza psicologica, vessate, sfruttate. Sono nel nostro pianerottolo di casa, sono in ufficio con noi, sono nelle nostre chiese la domenica. E ci sono gli uomini che con loro formano la relativa coppia malata. Non le cancelliamo dall’orizzonte, la Parola di Dio e le considerazioni sulla base della fede devono essere calate anche su queste realtà! Queste considerazioni sono molto limitative.

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