28 – Perché anche quando sono felice mi sento triste? – Le domande grandi dei bambini

numero ventotto :  “Perché anche quando sono felice mi sento triste?”
 
 
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22 pensieri su “28 – Perché anche quando sono felice mi sento triste? – Le domande grandi dei bambini

  1. Che semplice e stupenda domanda! Quanto realismo in questa domanda. Torna alla mente la frase di sant’Agostino: il nostro cuore e’ inquieto finché non riposerà in Te (Cristo)…

  2. 61Angeloextralarge

    Veramente “grandi” questi bambini! Smack! 😀
    Mario: mi era venuta in mente la stessa cosa, quindi concordo con te.

    1. 61Angeloextralarge

      N.B.: tutti i luoghi doe avete girato “le domande” mi fanno venir la voglia di “essere lì” in raccoglimento. Complimenti per le scelte e per le inquadrature: non sono una che se ne intende ma mi piacciono molto, compresa la splendida mimosa fiorita. 😀

  3. GIUSEPPE

    ADMIN ieri ero incasinato non ho visto l’intervento di Costanza alla pro sactitate mi riesci a ttrovare iul link.
    grazie

    1. admin

      per Giuseppe e anche per Enrico (che lo chiede in un altro post): dell’evento dell’8 marzo che io sappia era previsto solo lo streaming non la registrazione.

      1. MPS Roma

        Caro Admin, abbiamo la registrazione. I ragazzi di slogin.org ci stanno lavorando. Ho ricevuto diversi apprezzamenti, grazie di cuore: prima di tutto a Costanza, che a fine giornata di una vera ‘maratona oratoria’ ha saputo condividere con gli amici Pro Sanctitate il desiderio del ‘di più’ , e a tutti coloro che ci hanno manifestato la loro simpatia, come ad esmpio AngeloXL.
        Paola

  4. Perché anche quando sono felice mi sento triste?
    Basterebbe rispondere a me stesso con la famosa frase di Sant’Agostino… perché il mio cuore è inquieto sinché non riposa in Te.

    La tristezza, anche quando la mia vita è piena di cose, anche di cose belle, è il termometro del mio rapporto con Dio. Quando inizio a stancarmi di tutto (anche delle “cose di Dio”), a sbuffare per poco, a lamentarmi del “brodo grasso”, è segno che il mio rapporto con Dio si sta facendo flebile, rarefatto, saltuario. Le mie labbra pronunciano il Suo nome, ma non il mio cuore.

    Lo stesso e ancor più, vale per chi Dio non conosce, sempre nella frenesia di riempire il cuore di “cose”, di affetti, di emozioni, che durano un attimo per lasciarti poi povero come eri partito.

    E’ la nostalgia! La nostalgia del non trovare (ancora) *Colui che non cercheremmo se non ci fosse già venuto incontro* (* Benedetto XVI)

  5. “Lo stesso e ancor più, vale per chi Dio non conosce, sempre nella frenesia di riempire il cuore di “cose”, di affetti, di emozioni, che durano un attimo per lasciarti poi povero come eri partito.”

    Mica vero che chi non conosce Dio etc.

    Approfitto qui per citare la versione del discorso della montagna di Matteo (dove Gesù parla dall’alto, non dal basso)
    “Gesù, veduta la folla, salì sul monte e quando si fu seduto gli si avvicinarono i suoi discepoli. Allora egli aprì la sua bocca per ammestrarli , e disse: Beati…”
    Mt 5 2-3

    1. Alvise vero quanto è vero che TUTTI cercano la felicità, o almeno un po’ di felicità, o almeno si accontentano di non essere infelici (per quanto possibile…)
      Tu magari no, ma non credo, a meno che tu non sia un’ameba 🙁

      Il resto credo sia fuori contesto e quindi che “c’azzecca”?
      Uno ti legge e non capisce di che parli.

  6. 1) volevo dire che non tutti sono presi dalle frenesie di godere e poi restano col culo in terra. C’è anche chi pur non conoscendo e non importandogli di conoscere Dio trova la cosiddetta felicità nella serietà del vivere, negli affetti, nel lavoro, nello studio, nellla zappatura dell’orto eccetra.
    2) col discorso della montagna mi riferivo al blog di oggi dove si sostiene che Gesù (perlopiù) non guardava dall’alto in basso(il che forse è vero nel senso che non era arrogante, ma non dal punto di vista fisico)infatti parlava dalla mantagna (che magari sarà stata una collina)

    1. Alvise

      1) posso concordare che il termine “frenesia” poteva anche non esserci (sarò stato preso dalla frenesia nello scrivere) ma di “frenesia” in questo senso in giro ce n’è tanta non trovi?
      La felicità nella serietà del vivere ecc, ecc, la puoi trovare (e in sé non c’è nulla di male) ma è incontrovertibilmente passeggera e non credo non ci sia un uomo che almeno una volta nella vita non si domandi: “tutto qui…?” o che si senta infelice quando, in teoria, non avrebbe ragione di esserlo (vedi la domanda dei bambini).

      2) l’obiezione al discorso a cui ti riferisci – è e rimane fuori contesto qui – è veramente puerile… al di là del fatto che il testo che hai riportato tu stesso “quando fu seduto” o “messosi a sedere” (Mt a seconda delle traduzioni) o Lc “alzati gli occhi verso i suo discepoli” da sempre una prospettiva dal basso verso l’alto, penso il senso ultimo sia che, anche fosse in punta di piedi sul punto più alto della montagna, lo sguardo di Cristo SEMPRE e COMUNQUE si è spostato dal basso verso l’alto se si considera la Sua kenosis.
      “Cristo Gesù svuotò sé stesso assumendo la condizione di *schiavo*…Umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte in croce.”
      (Filippesi 2,7-8)
      Comunque dire perlopiù – il testo dice “raramente” – non è una affermazione assoluta e rimane una questione di “lana caprina”.

      Direi non ci sia altro da aggiungere.

    2. 61Angeloextralarge

      Alvisuccio!!! Ma tu… tu sei felice? Direi proprio di no. Altrimenti non saresti un bisbetico indomato, ne! 😉

  7. …e voi? No, voi siete infelici.
    State sempre a anelare. Uno che anela non è mai felice. Deve stare in croce. E patire.
    Tutta la vita. Come minimo.

      1. …no, a me mi piacerebbe che voi foste contenti, ma senza pretendere che gli altri non fossero contenti perchè non sono come voi. Io sono contento. Voi decidetevi. Da una parte siete sempre in croce, dall’altra siete contenti perché ci avete avuto la rivelazione. Ad ogni modo c’è gente contenta con la rivelazione e senza rivelazione. E viceversa.

        p. s. Luca parla di un ripiano, Matteo di una montagna. Matteo dice che si mise a sedere. Luca non lo dice .
        Sicuramente ha ragione S.Paolo!!!

        1. P.S. la cosa non ha alcuna importanza…

          Una volta ti piacerebbe fossimo contenti, un’altra che i nostri figli ci odiassero perché li portiamo a Messa.
          Se poi non sei in grado di vedere quanta gente sta in una profonda tristezza, solo perché tu non lo sei, buon per te.

          Buonanotte Alvise, per oggi ho esaurito la voglia di dialoghi che non portano da nessuna parte (che a te sembrano piacere tanto…)

    1. 61Angeloextralarge

      Alvise Maria: avrei molti motivi per strapparmi letteralmente i capelli, soprattutto in questo periodo. Ma ti garantisco che il sorriso spontaneo e l’allegria non si allontanano facilmente dal mio volto. Tiè! Non solo… quando me ne sto un po’ più in intimità con il Grande Capo… mi accorgo che rido pure! Dalla gioia. Certe figure se c’è qualcuno poco distante…
      Prova a mettermi la camicia di forza se hai il coraggio! 😀

  8. 61Angeloextralarge

    Torniamo ai bambini che è più divertente e comunque sono pù seri di alcuni adulti… 😀

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