Wish you were here

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di Costanza Miriano

Ieri mattina ho parlato al telefono con una donna che grazie al suo lavoro ha salvato dalla morte oltre dodicimila bambini. Con la voce rotta e stanca mi ha detto che ieri non era andata al suo lavoro, non sapeva se ce l’avrebbe fatta a tornare.

Quella donna si chiama Paola Bonzi. Da ventotto anni dirige il Centro di Aiuto alla Vita (CAV) della Clinica Mangiagalli di Milano. Le donne che decidono di abortire in quella clinica vanno a parlare con lei, perché la legge 194, che pure è una legge profondamente sbagliata, almeno prevede che ci sia un colloquio (che in realtà in molti ospedali non si fa davvero) per verificare se i motivi che spingono una mamma a uccidere il suo bambino possano essere rimossi. Questa donna con i suoi bellissimi occhi azzurri non vede (ha perso improvvisamente la vista quando era incinta), ma in compenso vede benissimo col cuore, e sa abbracciare le persone, sa dire “è una cosa buona essere vivi, è una cosa buona che tu sia venuta qui, le tue difficoltà io provo ad affrontarle con te, ti sono vicina”. È aiutata da un gruppo di volontari, pronti a tutto per salvare la vita di un bambino. A volte bastano le parole di Paola e dei suoi per permettere a una donna di ascoltare la sua voce interiore, la voce che, se non soffocata, dirà sempre a ogni mamma di difendere suo figlio. A volte le parole fanno scattare la molla del coraggio che trasforma ogni donna in una leonessa pronta a tutto per il suo cucciolo.

Altre volte le parole non bastano. Servono gesti di carità incarnata, e al CAV della Mangiagalli si faceva anche questo; pannolini, latte in polvere, busta della spesa, a volte anche una sistemazione per dormire, per vivere, un appartamento.

Adesso però mancano i fondi, e Paola sta per gettare la spugna. Perché è vero che la parte più grossa del suo lavoro è aiutare a riconoscere che dentro la pancia c’è un figlio, e non un grumo di cellule, ma senza la possibilità di un aiuto concreto a chi è davvero disperato, davvero alla fame, non se la sente di andare avanti. “Mi faccio solo del male”, ha detto “perché so che lì, seduta davanti a me, c’è una donna che ha suo figlio vicino al cuore, e so che ha già prenotato la camera operatoria, e domani il figlio sarà ucciso, e io non riesco fermarla. Non dormo più la notte, faccio sogni orribili, so che il CAV non è una cosa mia, e non dovrei prendermela tanto, ma non posso fare a meno di soffrire per quei bambini.”

Ha bussato a tutte le porte, ha detto ovunque ha potuto che i figli sono l’unico investimento sicuro, più del mattone, dell’oro, più di tutto, perché fra venti anni saranno loro a sostenerci. Ha detto che invece un aborto è un costo per la società, perché poi bisognerà fare i conti con la sindrome post aborto, con donne depresse, distrutte, bisognose di cure, a meno che qualcuna di loro non abbia il coraggio di chiedere perdono a Dio ed essere guarita dalla sua misericordia (ne ho conosciute alcune meravigliose, donne rifiorite, anche sante, a cui molto è stato perdonato perché molto hanno amato). Nessuno l’ha ascoltata, però, nessuno le ha dato niente. Il CAV è già in forte perdita, i conti sono più che in rosso, e se nessun grande finanziamento arriva chissà che non si muovano tante formichine, ognuna con la sua briciola.

Stranamente non ho visto le donne di “Se non ora quando” scendere in piazza per protestare contro i tagli che hanno più che dimezzato il fondo Nasko, quello che permetteva di aiutare le donne in difficoltà economica che rinunciano ad abortire finanziandole con 250 euro al mese per 18 mesi. Il fondo ora è stato ridotto a 100 euro al mese. Eppure dovrebbero arrabbiarsi anche loro, le femministe, le paladine dell’autodeterminazione femminile. Perché se una donna è non dico costretta – il bisogno non basta a spiegare tutto – ma fortemente condizionata dal suo bisogno economico finendo per  uccidere suo figlio in grembo, certo non è libera. È libera quella che realizza il desiderio profondo di ognuna, dire alla vita, quando bussa, se bussa, io sono qui.

Paola, e le tantissime persone che in tutto il paese lavorano nei centri di aiuto alla vita, eroiche, generose, dicono semplicemente questo: io sono qui, vicino a te.

per informazioni  http://www.cavmangiagalli.it/

***

Questa sera a ROMA alla Parrocchia Gran Madre di Dio (ponte Milvio) incontro con  Gianna Jessen , una donna americana di 35 anni, notissima attivista pro life. La sua splendida umanità e la sua fede appassionata donano luce e gioia alla sua testimonianza di bambina sopravvissuta ad un aborto procurato al sesto mese di gravidanza. Un incontro da non perdere.

Presenta l’incontro Don Fabio Rosini. Gran Madre di Dio, martedì 4 dicembre ore 21, in chiesa

103 pensieri su “Wish you were here

  1. Cosa possiamo fare? Mobilitiamoci e raccogliamo fondi, “se non ora quando”? Non è la soluzione giusta, lo so. dovrebbe esserci un riconoscimento per il lavoro enorme che fanno i CAV che funzionano, perchè la Legge sull’aborto è stata spacciata per una legge da usare con prudenza in casi estremi (violenza, rischio di vita dellla madre ecc…) ma sappiamo tutti che non è così e che le donne abortiscono spesso con facilità, quasi inconsapevoli del gesto, che sembra banalizzato ed invece ferisce nel profondo ogni donna, perchè ogni figlio non venuto al mondo è un figlio che la donna “conta” che manca al suo abbraccio, che lo ammetta o no. (Chi perde per aborto spontaneo dei figli, quando parla dei figli vivi, sempre precisa – ne ho due e uno l’ho perso al terzo mese… fateci caso) Io ci sto, per il poco che posso ci sto e vedrò di sensibilizzare chi mi sta attorno.

  2. Sono sempre più convinto che il governo Monti sia un inviato anonimo del Maligno. Ti uccide, sì, ma sobriamente. Niente spada, niente sangue, niente grida: è sufficiente tagliare a tutti l’ossigeno economico, e chi non ha riserve d’aria in bombole silenziosamente muore. D’altra parte il montismo è solo un sintomo tardo, l’origine della follia suicida dell’Occidente è molto più antica e molto più profonda. E’ il peccato, quella voce suadente in fondo al cervello che ci spinge a ribellarci a ogni norma di natura e di ragione, fra le quali ci sarebbe generare una prole, accudirla e amorevolmente svezzarla. Per molti roba da medioevo…e a questo punto c’è proprio da rimpiangerlo. Reagan, che valeva 10 volte un Obama, l’aveva già detto con feroce ironia: “ho notato che tutti gli abortisti sono già nati”.

      1. Ale

        Ma no, nel Medioevo i gettateli venivano fatti nascere, accolti, curati. Adesso è peggio del Medioevo, molto peggio.

  3. Un altro messaggio di resa, persone che hanno dato tutta la loro vita a difesa della vita soccombono di fronte all’impotenza e alla prepotenza. Preghiamo che questo Avvento ci doni la speranza di una Luce nuova che arriverà per rimanere con noi, per darci forza, speranza e salvezza.

  4. 61Angeloextralarge

    Che tristezza! Tagli economici a cose fondamentali e dall’altra parte stipendi e pensioni da favola, che non si riesce a fare abbassare. D’altra parte sarebbero masochisi ad abbassarselo, no? No! La parola tristezza è poco: schifo!

      1. vale

        come spesso accade l’hai fatta fuori dal vaso, come suol dirsi. che si sia cattolici o meno, il punto sono gli stipendii statali. che da qualsivoglia punto di vista li si consideri sono partite di giro. non creano ricchezza.anzi. spesso la drenano poiché, com’è noto a chi non abbia le fette di culatello( l’ultimo vincitore delle primarie in stile nordcoreano) sugli occhi,la stragrande parte di tali impieghi sono solo posti creati per dare uno stipendio per avere in cambio voti( qual’è il dipendente statale -e la sua famiglia-che voterebbe contro sé stesso per una riduzione della spesa pubblica?) che servono a nulla. non che le persone servano a nulla. il lavoro che fanno,se si può chiamare tale- spessissimo-serve a nulla.carta che crea altra carta,che crea bolli, che crea altri bolli…il nulla,insomma.
        se è vero che debbano esistere “lavori” non produttivi( non in senso sociale) in termini economici ed econometrici ma essenziali per una società(assistenza ai deboli,agli anziani,ai giovani,ecc.), è altrettanto vero che quando questi ultimi sorpassano coloro che generano la ricchezza-almeno nel sistema attuale-si va incontro alla fine.più o meno lunga. ma alla fine.
        ( e basterebbe andarsi a vedere tutto ciò che viene pubblicato sulla denatalità,l’invecchiamento della popolazione in Italia ed Europa ed i costi sociali collegati a tale fenomeno)
        fintanto ché c’è il privato che vuole-qualora non pesi sulla tassazione- strapagare i proprii dirigenti o dipendenti sono fatti suoi.anche se cristiano( e sbagliando, quando esagera) se poi fallisce, anche nostri( per il welfare che è stato creato attorno.appunto: welfare). ma , in genere, chi intraprende( sia azienda che libero professionista, ) crea più ricchezza di quel che consuma.
        non è vero il contrario.
        per cui non c’entra nulla cattolici o meno.c’entra chi campa del suo o dei soldi e della vita degli altri per sedicenti “servizi” che interessano a pochi o nessuno.
        ma “politicamente” rendono…..

  5. “La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno vinta”…sperare contro ogni speranza è di ogni cristiano…per cui…avanti in Domino! Questo tempo d’Avvento ci insegni a farlo.

    1. Dal sito del Centro
      http://www.cavmangiagalli.it/

      ———-
      Puoi sostenere i nostri progetti effettuando una donazione
      – tramite versamento su conto corrente postale n. 36114205
      intestato a Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli
      Via della Commenda 33 20122 MILANO

      – tramite bonifico bancario
      c/c 2956
      Banca Prossima Filiale 05000
      ABI 03359
      CAB 01600
      IBAN IT47C0335901600100000002956

      Ti preghiamo di specificare nella causale il nome del progetto al quale hai scelto di aderire!
      ———

      1. vale

        bel posto. ci sono nato anch’io. mi son fatto ricucire per qualche “incidente” di percorso da discolo qual’ero. e di fronte ci sono pure andato alle elementari….

  6. Intanto conosciamo il nome di questa donna: Paola.
    Conosciamo le sue difficoltà che non sono certo un fatto personale.
    Iniziamo a pregare SERIAMENTE per lei e per il CAV dove opera (gli altri CAV non saranno certo messi meglio).

    Venga il Tuo Regno Signore, venga in questo Natale, venga per Paola e per tutte quelle donne che rivolgendosi anche a lei, potrebbero avere un Natale e una vita senza il peso di un infaticidio sul cuore.

    Io la affiderò ad un’altra Paola speciale, mia cara sorella, salita al Cielo giiusto un anno fa, madre di cinque figli ancora giovani, perché il nostri Santi hanno veramente modo di pregare INCESSANTEMENTE.

    Se poi è possibile su questo blog avere gli estremi o i modi per poter “passare al concreto”, potrebbe essere buono 😉

  7. admin

    Dal sito del Centro
    http://www.cavmangiagalli.it/

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    – tramite versamento su conto corrente postale n. 36114205
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  8. admin

    Questa sera a ROMA alla Parrocchia Gran Madre di Dio (ponte Milvio) incontro con Gianna Jessen , una donna americana di 35 anni, notissima attivista pro life. La sua splendida umanità e la sua fede appassionata donano luce e gioia alla sua testimonianza di bambina sopravvissuta ad un aborto procurato al sesto mese di gravidanza. Un incontro da non perdere.

    Presenta l’incontro Don Fabio Rosini. Gran Madre di Dio, martedì 4 dicembre ore 21, in chiesa

    1. 61Angeloextralarge

      Nel video è già una potenza spirituale e ti trapassa. Dal vivo dev’esselo ancora di più. Che bella testimonianza porta in giro per il mondo! 😀

  9. vale

    ed in compenso, sempre dall’inghilterra( ve l’ho già detto, se avete una certa età o malattie croniche,non andateci. adesso pure se siete neonati…): bambini ammalati,anche in fasce, sono stati dimessi da ospedali del servizio sanitario nazionale inglese-nhs- perché morissero.medico ammette di aver ucciso 10 neonati affamandoli e disidratandoli..
    digitare : Liverpool Care Pathway sul sito del Daily mail e leggersi l’orrore…

  10. Pingback: Wish you were here « Una casa sulla roccia

  11. angelina

    Mi pare di ricordare che Paola Bonzi era tra le candidate nella lista Prolife di G. Ferrara.

      1. Lalla

        Infatti. Dal Foglio mi sarei aspettata anche adesso un movimento di opinioni a favore dell’attività di Paola Bonzi, se la situazione è così grave.

  12. grazie Costanza! Dal nostro piccolo CAV romano penso sempre a Paola Bonzi come a un mito assoluto. Leggerne così non è che mi stupisca, ma mi abbatte. Se annaspa lei…
    Comunque, grazie a tutti quelli che sostengono i Cav. Date quel che potete, c’è sempre un pacco di latte o di pannolini in più che senza i vostri 10 euro non si potrebbe comprare. E non si tratta poi di latte o pannolini, ma della vita di un bambino e dell’anima di una donna.
    E se posso suggerire: cercate i CAV vicino a voi, conosceteli e fateli conoscere. A volte un numero di telefono in tasca al momento giusto salva un bambino.

    1. angelina

      cercate i CAV vicino a voi, conosceteli e fateli conoscere. A volte un numero di telefono in tasca al momento giusto salva un bambino
      Vero! Ottimo suggerimento. Lo sa anche don Fabio….

  13. “perché la legge 194, che pure è una legge profondamente sbagliata, almeno prevede che ci sia un colloquio (che in realtà in molti ospedali non si fa davvero) per verificare se i motivi che spingono una mamma a uccidere il suo bambino possano essere rimossi”

    Non è onesto. l’ho già detto altre volte, definire l’aborto “uccisione di bambini.”
    Come non sarebbe onesto se io dicessi delle chiese cattoliche. “qui celebrano i loro riti i cannibali di Dio”.

    1. JoeTurner

      credo che ai bambini che non nascono importi poco del termine che si usa per la loro soppressione. Soluzione finale ti piace di più?

    2. Pur prendendo per buono il paragone (che in realtà sta poco in piedi…), la prima differenza palese è che Dio si è dato Lui da mangiare a noi!

      Nell’aborto (che E’ uccisione di bambini – anzi di esseri umani) non mi risulta che i nascituri chiedano di essere immolati.

    3. Giusi

      Questo tuo paragone c’azzecca esattamente come un cavolo a merenda. Il cannibale mangia una persona dopo averla uccisa. Gesù, che è Dio, è morto volontariamente per noi, per salvarci e rinnova incruentemente questo sacrificio in ogni messa per amore totale nei nostri confronti affinchè chi mangia di quel pane viva in eterno. Pertanto definire l’Eucarestia un atto di cannibalismo, oltre ad essere un’eresia, è assolutamente falso. E’ legittimo non essere cattolici ma non travisarne la dottrina. Nessuno lo fa con le altre religioni. Pazienza: è il fio che dobbiamo pagare perchè la nostra è quella vera. Se l’aborto non è uccisione di bambini, se ti avessero abortito, che avrebbero fatto? Come avresti intitolato questa pia pratica nei tuoi confronti?

      1. …non pane, ma carne!
        Quanto a me.se non fossi mai nato, per riprendere il titolo di un libro di Oriana Fallaci, se non ricordo male, non mi sarebbe parso il vero!!!
        Ad ogni modo, siccome sull’aborto si arriva sempre al punto di definire se sia omicidio oppure no e non si riesce a trovare un accordo (vedi i post passati), volevo dire che definirlo la mamma “uccide il suo bambino” mi sembra non onesto (in quanto non considerato così da tutti e quindi disonesto definirlo come se lo fosse)

        1. Giusi

          Se hai tanto in uggia la vita perchè non vi poni fine? Non essendo credente non dovresti temere nemmeno il Giudizio. Non credo a questa tua affermazione.

                1. Giusi

                  Del dolore sicuro. Della morte teoricamente no perchè credo nella vita eterna ma son cose che ci si deve passare per dirlo. Quando avevo otto anni ho visto morire mia zia Lina, la sorella di mia nonna. Allora si moriva in casa. Mia zia Lina teneva me e mio fratello quando mia mamma andava a scuola (era insegnante). Era un angelo del Paradiso. Ci raccontava il Vangelo come fosse una favola e ci raccontava delle favole a puntate che inventava. Noi bambini restevamo a bocca aperta. Io la prego ogni giorno perchè di sicuro è in Paradiso. E’ morta di vecchiaia a 80 e passa anni. Ricordo come fosse ieri che era nel suo letto e con un sorriso celestiale vedeva i morti e li chiamava e se n’è andata così con un sorriso, Non ho visto l’agonia della morte, secondo me lei vedeva il Paradiso e ci è andata con tutte le scarpe. Mi ricordo che suscitai l’ilarità generale perchè dissi: mamma ho scoperto che è bello morire! Ecco da allora non ho paura della morte però non so se la mia sarà come quella di zia Lina e poi lei senz’altro era meglio di me. Te lo dico nell’altro mondo.

    1. Giusi

      Chi abortisce dentro di sé lo sa di essere un’assassina e il fio lo paga tutta la vita fidati.

  14. …quello che non mi piace è la logica del “pagare il fìo” che se per voi flagellanti può essere anche gaudium etc. per gli altri è un dolore che potrebbe anche essere meno dolore se non ci fossero sempre le arpie pronte a volere che si venisse pagato il fìo. Per questo di te non mi voglio fidare!

    1. JoeTurner

      non mi hai risposto, ti va bene se definiamo l’aborto “soluzione finale” ?
      d’altro canto molti la considerano una “soluzione ad un problema” e che sia finale non c’è dubbio!

    2. Giusi

      Non sono una flagellante e non amo soffrire. Non ti fidare ma il mio fidati si basa su esperienze vissute. Conosco donne che hanno abortito, care amiche che non ho certo rifiutato e con le quali non faccio certo l’arpia. Magari avessi il potere di non far pagare il fio: lo userei molto volentieri. Non mi sento migliore di loro anche perchè trent’anni fa forse avrei potuto abortire anch’io chi lo sa? Il Signore mi ha fatto grazia. Se ti dicessi che una sogna ancora una bambina morta e un’altra non si è mai perdonata nonostante che il Signore lo abbia fatto? Non è per me che pagano il fio, è che una cosa del genere non te la dimentichi, hai soppresso una vita: come potresti? P.S. Una ha abortito anche perchè era studentessa e l’uomo che era con lei e che diceva di amarla non voleva il bambino. Inutile dire che considero lui responsabile quanto lei. Naturalmente quel rapporto è poi finito.

      1. …quello che io mi auguro, per queste donne (se mi posso permettere) è che possano dimenticare, e che vivano il meglio possibile (per quanto possibile)

        1. Il fatto è caro Alvise che per quanto tu o chiunque altro se lo si possa augurare… non è così.
          NON SI DIMENTICA!

          Chiedilo a loro…

  15. …se, come qualcuno qui ha detto, ogni aborto costa allo Stato 6000 euro, Paola Bonzi avrebbe fatto risparmiare 12000
    per 6000 uguale 72.000.000. Leviamo le spese del CAV, che io non so quali siano e comunque la conclusione è che o Monti non sa fare i conti o non li vuole fare, ergo….

  16. Pingback: Wish you were here

  17. Sono convinta che un mondo senza aborti, senza ingiustizie e senza bambini che muoiono di fame sarebbe un mondo migliore.
    Io nel mio piccolo ho cercato di crearlo, quando sono rimasta incinta della mia seconda figlia (non cercata) non ho abortito e sono diventata vegana, se tutti diventassero vegani i cereali che servono per dar da mangiare agli animali da allevamento potrebbero essere dati ai bambini affamati.
    Ma non siamo nel migliore dei mondi possibili, e la realtà troppo spesso è cruda. Chi sono io per giudicare le donne che abortiscono, o la maggior parte di voi che mangia carne e beve latte? Io non sento di dover giudicare nessuno.
    Per cui sono per la libertà di scelta, anche nel campo dell’aborto.
    Ovviamente bisogna fare di tutto per non dover abortire, per esempio bisogna incentivare l’uso degli anticoncezionali, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
    E consigliare a molti adolescenti la castità, se non sono in grado di prevenire gravidanze indesiderate. Magari dando la preferenza allo studio e non alle discoteche, che ritengo posti inutili e che se fosse per me farei chiudere definitivamente.
    E poi ci sono quei bambini che sono nati e vengono maltrattati dai genitori, soffrendo tantissimo soprattutto dal punto di vista psicologico.
    Ne ho un esempio vicino a me, nella schiera accanto. Un genitore pseudo cattolico che grida, traumatizza e forse picchia i figli (non lo so perché non lo vedo, ovviamente), aggiungendo parolacce e bestemmie.
    Alle mie rimostranze (soprattutto per le bestemmie, che detesto), mi ha spiegato che considera i suoi figli una disgrazia. Sono rimasta basita, e ho risposto: Io invece considero i figli un dono di Dio.
    E pensare che non mi ritengo credente! Eh, si. Questo non è il migliore dei mondi possibili, purtroppo!

    1. Maryon:
      …hai ragione. A parte il fatto che il mondo è così come è. Non è che ci sia mai stato un menù dei mondi possibili tra cui poter scegliere. O creato, o per caso è così come è, a parte quello che uno pensa di potere fare, nel suo piccolo, perchè sia meglio, o peggio.

    2. Giusi

      Maryonn, io non giudico proprio nessuno. Per quella che è la mia esperienza, ho visto che le donne che hanno abortito si giudicano da sole, non riescono mai a superare il trauma. Non mi pare che abortire e mangiare la carne e il latte siano comportamenti equivalenti. In quanto al genitore pseudo cattolico non è che si sia cattolici se ci si autodefinisce tali. Se uno bestemmia e considera i figli una disgrazia penso che di cattolico abbia ben poco!

    3. @ maryonn tu dici “io non giudico nessuno”… hai descritto come hai creduto e come ha visto tu quell’uomo “un genitore pseudo-cattolico”, quasi un mostro a sentire le tue parole “forse picchia i figli”… ipotesi che potrebbe anche essere infondata in quanto tua ipotesi.
      E magari ne parli con un’altra vicina che lo conosce pure e in base a quanto tu gli dici, lei (la vicina) si fa un pre-gudizio e la tua diventa una calunnia (se infondata). Di certo è un GIUDIZIO.
      Vedi come è facile. Tanto quanto difficile chiamarsi fuori.

      A nessuno di noi spetta il giudizio sulle persone, che spetta solo a Dio, ma nessuno è immune dal pronunciarlo, sempre ogni minuto.

        1. Bene, buon per te… era un’ipotesi.

          Ma il giudizio resta. L’hai formulato nel tuo cuore e espresso qui.

          Poi ci mascheriamo dicendo: “no, no, è proprio così, è un fatto, ecc ecc, ma il giudizio resta. Per te non è un buon padre.
          Non è che ti sto accusando, io giudico di continuo… è per dimostrarti che le frasi come “io non giudico nessuno”, che spesso si formulano qui come altrove, per accusare qualcuno, non stanno proprio in piedi. 😉

  18. Ammetto di essere all’angolo, Bariom. Sei bravo nel mettere al tappeto gli avversari, o quelli che tu percepisci come avversari. Uno a zero per te, ma io rimango del mio pensiero.
    E comunque far morire di fame i bambini africani solo per la nostra gola (è un peccato capitale mi sembra), è altrettanto grave che abortire.

    1. Cara maryonn, ma quale avversario 😉
      Quello che ti ho scritto è quello che vedo ogni giorno nella mi vita, prima ancora che in quella degli altri, credimi.

      Non entro nel merito del tuo ultimo paragone (gola – aborto) sennò pensi proprio che ce l’ho con te…
      e poi non si infierisce su un “avversario a tappeto” (scherzo :-))

      1. Anche i bambini africani sono importanti, non solo quelli europei. E’ questo che intendo, i cereali che vengono usati come mangime per gli allevamenti occidentali e non solo (70 per cento di tutti i cereali prodotti) potrebbero salvare dalla denutrizione e dalla morte migliaia di bambini. E’ questo che intendo per gola, e il sacrificio sarebbe modestissimo, mangiare verdura cereali e legumi al posto della carne.
        Magari non tutti i giorni, ma qualche giorno soltanto. Sarebbe già qualcosa.

        1. Giusi

          Io mangio verdura, cereali e legumi. La carne solo due volte la settimana: una volta rossa e una bianca. Poi pesce e uova. Va bene?

  19. Chi sono io per dire se va bene o no? Chiedilo alla tua coscienza. Io non mangio nessun cibo animale, né carne né pesce, né uova né formaggi. E sto bene così.

    1. Giusi

      Ma che c’entra la coscienza? Bisogna mangiare pure le proteine animali. Una mia amica che non ama la carne (a me in verità piace) ha provato a non mangiarla e a sostituirla con le proteine vegetali. E’ solita cibarsi di tutti quei mangimi da galline (miglio etc. che a me in tutta sincerità fanno venire l’angoscia). Ha dovuto reintrodurla per ordine del medico perchè stava male: anemia, perdita di tono muscolare etc. L’hanno persino ricoverata con le flebo!

    2. JoeTurner

      @Maryonn: dal fatto che tu sia intervenuta su questo blog deduco che tu abbia la proprietà o la disponibilità di un computer, forse due. Immagino anche che tu abbia un telefonino, forse un televisore, un impianto hifi, un cordless etc. ebbene per tutte queste apparecchiature elettroniche (per gli schermi per la precisione) è ESSENZIALE un minerale chiamato coltan i cui giacimenti più ricchi (circa l’85%) sono nella zona di confine tra Congo e Rwanda una regione, non a caso, martoriata da quasi vent’anni di guerre che ha fatto quasi 8 milioni di morti, e dove l’accaparramento e lo sfruttamento di questo minerale gioca un ruolo fondamentale. In questa regione infatti vengono alimentati i conflitti etnici proprio per creare una sorta di terra di nessuno dove lo sfruttamento del materiale per 4 soldi (per la popolazione) possa continuare ancora a lungo. Questo per dire che forse ti dovresti sentire molto più in colpa per il tuo computer o il tuo cellulare che per una cotoletta.
      Domani con più tempo a disposizione potremo approfondire l’argomento e parlare anche del petrolio della Nigeria, dell’oro del Botswana e dei diamanti del Sudafrica

      1. Joe in effetti hai colpito nel segno…

        Molti sono pii discorsi del tutto utopici. Non è rinunciando alla singola dieta o andando solo in bicicletta che salveremo il mondo. Che poi, da che dovremmo salvarlo?

        I furti le rapine le ingiustizie vengono dal cuore dell’uomo (qualcuno ce lo ha detto…). Vogliamo salvare il mondo? Il cuore dell’uomo deve convertirsi, a iniziare dal nostro. Poi ci saranno cotolette o cereali per tutti! (a seconda dei gusti :-))

        1. Giusi

          Già. Il discorso è molto più complesso e riguarda lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, la redistribuzione della ricchezza, i ricchi troppo ricchi e i poveri troppo poveri, insomma l’eterna storia dell’uomo.

      2. Siete bravi a girare la frittata, a voi vanno tutti i miei complimenti per la vostra grande capacità. Ma come ho già risposto a Giusi, siamo troppo ot per l’argomento, e sinceramente ho perso la voglia di seguirvi. Ciao a tutti.

      3. vale

        grazie Turner,
        finalmente un po’ di politicamente scorretto. chi si occupa, anche en passant, di politica internazionale e geostrategia sa che la Cina ed altri-non propriamente democrat o obamiani, ha fatto investimenti multimiliararii nell’Africa subsahariana ,ma in particolare, in quella centrale proprio per monopolizzare l’estrazione delle cosiddette”terre rare” e di altri minerali similiari.in cambio di infrastrutture costruite da tecnici specializzati cinesi ecc.-la mano d’opera di basso livello, ovviamente è locale. non ci pensano neppure a “far crescere”il personale “tecnico”.
        di tutti codesti ambientalanimalecologisti da bocciofila che mai si pongono il problema che il 90% di quel che usano costa la vita od un esistenza miserrima a milioni di esseri umani ne ho lo “stufio”.
        grazie per un po’ di sano realismo.

      4. @Joe sono proprio d’accordo. però credo anche che ognuno conduca le proprie battaglie. Io non compro prodotti a marchio considerati “non equi”, tu non mangi carne (anche se da un punto di vista della salute il discorso è ampio e complesso, privarsi delle proteine animali è rischioso se non lo si sa fare molto, ma molto bene, cmq lasciamo stare), egli partecipa a marce per la pace ed ella sostiene le donne che vogliono far nascere il proprio bambino, ecco credo che così NOI, tutti insieme stiamo cercando di miugliorare il mondo, soprattutto se non pensiamo che voi non abbiate fatto le giuste scelte o che esse siano incoerenti perché si battono per obiettivi differenti (ma cmq eticamente leciti, credo si capisca) 😉

  20. Carissimi tutti,
    ringraziando Costanza dello spazio che ha voluto dedicarmi vorrei condividere con tutti voi la grande sofferenza che si prova nel cuore quando si ha davanti una donna che non se la sente di accettare la vita del proprio figlio. Anche questa mattina mi sono trovata Valentina che faceva conti e conti aritmetici per decidere il destino di questo piccolo bimbo. Mi sarebbe bastato offrirle il denaro indispensabile nel caso perdesse il posto di lavoro dove ha un contratto a termine, perché potesse dire sì alla vita. Ma io non l’avevo, e ciò che ho potuto prospettarle è sicuramente insufficiente. Mi ha ringraziato, uscendo dalla mia stanza, perché l’avevo ascoltata affettuosamente anche se a mani vuote.
    Che cosa ne sarà di quel bimbo e della sua mamma?

    1. @ Paola tu m’insegni che non restano che le preghiere, non come la pia consolazione dell’eterno sconfitto, ma come forte mezzo della Fede.

      Affidiamo lei e il suo bambino alle mani e alla Misericordia di Dio… tutto a Lui è possibile, seppure nella tremenda possibilità la libertà che ci ha donato che ci concede.
      Forse tornerà da te con il bimbi in braccio. “sai tornando a casa, mi salito da non so dove un pensiero… ho sentito uno strana forza, uno strano desiderio…”

      Lasciamo fare a Dio.

      Certo avere avuto del denaro avrebbe “comprato” la vita a quel bimbo. Forse si, forse no…
      E fino a quando? Quella vita non è perduta, anche se prematuramente stroncata è una VITA ETERNA.

      Magari le resterà solo un postumo tardivo senso di colpa, ma come dice quella parola: “Beata colpa…” se questa la porterà a non volerla più sperimentare.
      Coraggio, butta tutto in dio (sono certo che lo fai già). Continua la tua opera, come se tutto dipendesse da te, sapendo che tutto dipende la Lui!

      1. Giusi

        Ma secondo te chi aiuta i poveri in questo periodo di crisi? La Caritas, la San Vincenzo, le parrocchie. C’è letteralmente la fila. La mia parrocchia ha adottato 30 famiglie povere alle quali distribuisce generi alimentari e non è la sola. C’è una madia in chiesa per lasciare alimenti non deteriorabili. Se la Chiesa in tutto il mondo incrociasse le braccia per un solo giorno (scuole, missioni, ospedali etc.) quelli come te la smetterebbero di parlare.

          1. Giusi

            Ma perchè l’assegno sociale ti preserva dalla povertà? Per dartelo devi essere già povero e in ogni caso è una miseria. Perchè non vai a dare una mano alla Caritas? Vedrai tanti italiani, mica solo stranieri, che con dignità ti dicono che non hanno da mangiare. E intanto Napolitano si aumenta lo stipendio….

            1. …l’assegno sociale è di circa 500 euro, per già poveri, è vero.
              I due Stati europei più cattolici, Italia e Spagna, sono anche i più pezzenti.
              Invece i protestanti, che Iddio li fulmini, vanno un po’ meglio.
              Forse perchè sono meno spirituali?

              1. Giusi

                Forse perchè i governanti sono meno ladri. Dio c’entra ben poco. Abbiamo fatto tutto noi.

    2. Paola, approfitto del tuo intervento per dirti grazie di quello che fai, è preziosa la tua opera, un abbraccio. Sii serena.
      Un sorriso, una parola buona, sono semi di speranza, sono segni positivi, sono segni della nostra figliolanza di Dio, sono segni di vita. Penso anche a Madre Teresa che in molti casi non poteva far nulla di fronte alla morte dei suoi assistiti, forse con i soldi avrebbe potuto salvarne di più ma la sua mano calda che trasmetteva l’amore che proveniva da Cristo era tanto.

  21. …ma perché allora (la Curia)non finanzia anche la cessazione degli infanticidi?
    Paola Bonzi ci potrebbe dire, per esempio, quante vite avrebbe salvato in più se ne avesse avuto i mezzi.

    1. Giusi

      Ma certo che la Curia finanzia i CAV, mette a disposizione locali e quant’altro. Ma cosa credi che i fondi della Chiesa siano inesauribili?

  22. ” In un’intervista rilasciata ieri al quotidiano Le Parisien, la Duflot ha ricordato che la Chiesa possiede edifici lasciati “quasi vuoti”, a Parigi e altrove nel Paese. E così anche quest’istituzione sarà oggetto delle requisizioni di edifici a vantaggio dei senzatetto, previste entro la fine dell’anno: “Spero che non dovremo intervenire con loro in maniera autoritaria – ha precisato – Non riuscirei a capire se la Chiesa non condividesse i nostri stessi obiettivi di solidarietà”. Il ministro ha ricordato che metterà le mani su diversi palazzi che sono proprietà di organismi, classificati come enti morali. Non ha perso l’occasione per sottolineare che “la Chiesa fa parte degli enti morali… in tutti i sensi del termine”. Ha anche ammesso di avere da poco scritto una lettera, chiedendo la sua collaborazione, all’arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois.”

    da “il fatto”

    1. Alessandro

      Forse una miscela di «incompetenza e ambizione», accanto a «un’ignoranza della realtà concreta» e a una «visibile volontà di provocazione» verso un’istituzione, la Chiesa francese, che non è rimasta in silenzio, negli ultimi mesi, davanti a certi progetti governativi «contrari al bene comune» come quello sulle nozze gay. In Francia tanti cattolici e non cattolici, politici e semplici cittadini, così come i principali giornali, continuano ad interrogarsi sulle ragioni e il movente dietro le larvate minacce di espropri contro l’Arcidiocesi di Parigi lanciate lunedì su “Le Parisien” da Cécile Duflot, 37 anni, con lontani trascorsi giovanili nella Gioventù operaia cristiana, prima divenuta segretaria dei Verdi e poi entrata nel governo socialista, in primavera, come ministro dell’Uguaglianza dei territori e della Casa….
      Accusata d’ambizione smodata dagli stessi Verdi per le sue mire sulla poltrona di sindaco di Parigi, la Duflot ha dovuto arrendersi all’evidenza di un «colpo mediatico» anticlericale non proprio ben calibrato, correggendo poi il tiro in una nuova intervista al settimanale cristiano La Vie. Nelle sue parole, ha assicurato, non c’era «nessuno spirito polemico».

      http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/francia-governo-sfida-la-chiesa.aspx

      1. Alessandro

        A proposito di sana laicità, l’arcivescovo di MIlano card. Scola nel discorso per i primi vespri della solennità di Sant’Ambrogio ha detto:

        ” il classico problema del giudizio morale sulle leggi si è andato sempre più trasformando in un problema di libertà religiosa. Di ferita alla libertà religiosa parla in modo esplicito la Conferenza episcopale degli Stati Uniti a proposito dell’HHS Mandate, cioè alla riforma sanitaria di Obama che IMPONE a vari tipi di istituzioni religiose (specialmente ospedali e scuole) di offrire ai propri impiegati polizze di assicurazione sanitaria che includano contraccettivi, abortivi e procedure di sterilizzazione”

        http://vaticaninsider.lastampa.it/fileadmin/user_upload/File_Versione_originale/Santambrogio_-_discorso_6_12_12__SCOLA.pdf

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  24. Giusi

    Ieri ho letto un articolo che mi ha fatto venire in mente questo post a proposito dell’embrione. “Helen Pearson, una scienziata peraltro non cattolica, ha compiuto degli studi sull’embrione, al termine dei quali ha scritto un lavoro dal titolo: “il tuo destino dal giorno uno”. Si tratta di un lavoro che ci fa comprendere il protagonismo dell’embrione, cosa fa, come si muove, come dialoga con la madre. Allo stato embrionale, ci allochiamo nella tuba ed è lì che fisseremo il nostro primo domicilio per otto giorni circa. Qui avviene una sorta di miracolo perchè in questi otto giorni restiamo senza ossigeno. Sopravviviamo grazie alla nostra autonomia, cioè alla nostra capacità di utilizzare i liquidi che sono nella tuba e trasformarli in energia, in modo da poterci sviluppare. La capacità di comunicare con nostra madre fa di noi dei minuscoli protagonisti. Si chiama cross-talk, linguaggio incrociato. E’ come se messaggiassimo con nostra madre che a sua volta, riceve, decifra e risponde al messaggio. Nel grande laboratorio del grembo materno, greppia che accoglie la vita, avviene uno scambio di informazioni grazie alle quali ci annidiamo nell’utero; non in una parte qualsiasi, bensì in quella più adatta per continuare il nostro dialogo con la mamma fino a quando verremo alla luce. Ciò vuol dire che grazie a quello scambio di messaggi eviteremo le zone dove c’è un’infezione o un fibroma e così ci collocheremo a destra, piuttosto che a sinistra, in alto, piuttosto che in basso. La maggior parte del lavoro di ricerca, il posto migliore dove decidere di mettere su casa, non lo fa l’agenzia immobiliare, la mamma, lo svolgiamo noi, decifrando i messaggi che nostra madre ci invia, quando ci risponde. Quanto avviene potrebbe far comprendere a tutti come la nostra individualità, la nostra autonomia e comunicatività, sia presente fin da subito, eppure questo processo meraviglioso che avviene sotto i nostri occhi è sottaciuto per malizia o superficialità da parte di chi avrebbe la responsabilità di educare l’opinione pubblica, affinchè possa conoscere la verità, per poi formarsi veramente una propria opinione ed esercitare liberamente le proprie decisioni. Purtroppo siamo feriti nella libertà. Sembrerebbe un paradosso: proprio mentre l’umanità rivendica una libertà esasperata e senza limiti, vive una condizione di sudditanza culturale, soggiogata da una rete informativa che fa da filtro ed impedisce di conoscere come stanno le cose, al grande pubblico. Se lo scambio fosse solo questo, sarebbe già tanto ma non finisce qui. Noi, nel grembo in cui siamo allocati, inviamo cellule staminali a nostra madre in grado di guarirla. Studi scientifici dimostrano che le cellule staminali del figlio, vanno verso la madre e vi restano per 35/40 anni dopo la nascita, svolgendo un’azione terapeutica. Ad esempio, se la madre ha un tumore al fegato, le cellule staminali lo circoscrivono e ne impediscono la propagazione. Se una donna ha l’endometriosi e resta incinta, l’endometriosi scompare, le lesioni da papilloma virus, che possono portare o al tumore al collo dell’utero o progredire verso una malattia sistemica, regrediscono”. Ecco ho riportato in gran parte l’articolo riassumendolo un po’. Non è su internet e quindi non c’è il link. Mi pare ne valesse la pena. E pensare che gli abortisti definiscono l’embrione: un grumo di cellule!

    1. Grazie Giusi dell’interessante contributo…

      Ma all’inizio hai usato il termine “miracolo”… occhio adesso arriva Alvise !! 😀

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