per informazioni http://www.cavmangiagalli.it/
L’incanto dell’Attesa
di Paola Bonzi 17-12-2011
Grazia, Francesca, Mariella, Maria, Antonia, Carmela, Carla, Stella, Bruna, Gemma, Roberta, Patrizia,
Lucia, Gianna, Laura, Anna: sedici nomi, ciascuno per una donna incontrata cinque-sei mesi fa.
Ogni mattina, infatti, di giorno feriale, arrivo con una certa trepidazione nella sede del Centro di Aiuto alla
Vita salendo al terzo piano della scala B all’interno della Mangiagalli, la famosa clinica
ostetrico-ginecologica, dove tanti milanesi sono nati.
Saluto velocemente chi di noi è già arrivato per rispondere al telefono, sistemare le cartelle … e mi
infilo nella mia stanza da sempre denominata “la stanza dei colloqui”. Faccio partire una musica leggera e
rilassante, un diffusore di profumo di ambra, il computer e aspetto.
Chi aspetto? Non lo so, perché da me si arriva senza appuntamento, per essere ascoltati da una
perfetta sconosciuta a cui dire le proprie pene. Sono pene davvero, pene che c’entrano con la vita e con la morte.
Anche, infatti, secondo quanto si sentirà aiutata, la donna che arriverà deciderà se continuare la gestazione della vita di quel bambino
piccolissimo, nel cui organismo si stanno moltiplicando milioni e milioni di cellule inconsapevoli del loro destino.
Ricordo la frase di una vecchia signora che ebbe a dire in dialetto milanese: “Mi el su no cosa a l’è quel che sta denter ‘na dona incinta; quel che su l’è che s’el lassen sta, dopo el nass un fiulin!”.
Dopo qualche minuto, quasi sempre, dalla segreteria mi avvisano che è arrivata una donna del primo trimestre, (noi, nel nostro gergo, chiamiamo così le persone che non hanno ancora deciso che cosa fare della loro gravidanza, e i giorni fatidici sono i primi novanta) e io spalanco la porta per poterle dire “BENVENUTA!”
Anche per Grazia, Francesca, Mariella, Maria, Antonia, Carmela, Carla, Stella, Bruna, Gemma, Roberta, Patrizia, Lucia, Gianna, Laura e Anna è stato così: sono arrivate, sono state accolte, ascoltate, e hanno detto “sì” alla vita.
Ma, diversamente dalle altre, invece di ricevere l’indicazione di proseguire i colloqui che le accompagnano durante la gravidanza accettata, con un operatore che attivi un percorso individuale, le ho invitate a dare vita a un gruppo,, che si sarebbe ritrovato ogni mese con me e Tiziana, per diventare esperte nel mestiere di mamma.
Così, ieri, 13 dicembre, ci siamo ritrovate, sedute in circolo, per il nostro appuntamento mensile.
All’ordine del giorno del nostro incontro c’erano tanti problemi pratici: come ritirare il corredino, come contattare l’ostetrica, come rifornirsi dei pannolini, …
Tiziana parlava con la puntualità di sempre, le nostre mamme prendevano nota sulla loro “scheda verde” degli appuntamenti e dei luoghi dove recarsi, e io sentivo salirmi dentro una grande commozione.
Pensavo che stavo partecipando a qualcosa di speciale: sedici donne sedute in cerchio, tutte con un bel pancione che avrebbero partorito tra il 29 dicembre e il 30 gennaio, visto che tutte erano state incontrate nello stesso periodo di gravidanza.
Pensavo alle vie affollate di Milano con i negozi illuminati, le strenne esposte, le cene ricche di ogni leccornia per farsi gli auguri, e tutto ciò per festeggiare un Natale che, forse, non ha più molto del suo significato originario. Il cuore mi diceva, però, che il Natale, quello vero, quello che porta un bambino tra noi, quello, era lì e lo stavamo festeggiando noi.
Molte sono le donne che vengono da altri paesi e, quindi, con anche altre tradizioni religiose; ma la percezione di quelle pance e di quelle future nascite era così forte che non ho saputo resistere, e, cogliendo al volo un momento di silenzio, mi sono ritrovata a dire: “Mi sento in mezzo a tante Marie! Maria di Nazareth, la donna che ha fatto nascere un bambino come quello che forse state sentendo
scalciare in questo momento e che tra qualche giorno farete nascere voi.”
Il silenzio è diventato denso e, così, mi sono fatta coraggio e ho raccontato il viaggio di Maria e Giuseppe per raggiungere Betlemme, dove anche loro non hanno trovato casa e si sono rifugiati in una caverna nella montagna.
E che Giuseppe si sarà dato da fare all’intorno per avere a disposizione un po’ di erba secca per poter adagiare la sua Maria che, come loro, ha provato le doglie del parto.
Probabilmente erano stupite da questo mio dire, ma io ho continuato parlando del censimento, che anche noi abbiamo vissuto da poco, per dare una cornice temporale e ho aggiunto che di Gesù parlano anche i libri di storia antica.
Ho raccontato che questa nascita ha diviso la storia in un tempo prima e un tempo dopo, inserendosi nella vicenda degli uomini. Non sapevano collocare Betlemme a livello geografico, e così abbiamo parlato del Medio Oriente e di Israele che, per esempio si trova vicino all’Egitto, di cui qualcuna sapeva.
Capivo che molte di loro si stavano toccando la pancia, forse pensando al piccolo Gesù e a Maria, donna come loro. Ho sollecitato le domande e, allora, abbiamo saputo che qualcuna era musulmana e una induista.
A quel punto sono stata io a fare delle domande e diverse hanno raccontato delle tradizioni del proprio
paese. Finalmente erano davvero le protagoniste!
Non c’era l’albero di Natale in quella stanza, né festoni colorati ma avevamo lì tanti presepi e, nel mio
cuore, la gioia traboccava; sentivo di aver ricevuto il mio regalo più bello.
Bellissima e importante testimonianza di amore concreto e tangibile per la vita! Purtroppo esempio troppo ancora poco seguito e diffuso proprio tra operatori stessi del settore. Una piccola precisazione che sento di fare senza voler rovinare la poesia che traspare dalla bella testimonianza…la Madonna ha provato si le doglie e di certo molto superiori a quelle di noi mamme, ma non dando alla luce nostro Signore, bensì partorendo l’ umanita’ intera alla Sua morte in croce. Credo sia importante sottolineare che Maria e’ nata senza peccato e che il dolore che affrontiamo nel parto sia invece conseguenza dello stesso … l’ attesa è stata ed oggi ancora di piu’ un tempo di grazia in cui più che mai mi sento vicina alla Nostra Madre Celeste e grazie alla Quale la parola solitudine è scomparsa dal mio vocabolario….
Non credo che Maria sia stata esente dal dolore del parto per via dell’Immacolata Concezione… pero’ potrebbe essere stata fortunata ed avere avuto uno di quei parti orgasmici 🙂
Consiglio questa lettura (un po’ lunga…), tanto per non lanciarsi in supposizioni senza un fondamento 😉
LA VERGINITÀ DI MARIA “NEL PARTO”
http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=article&sid=155
Devo ammettere che sono un po’ scettica, tra l’altro perche’ non capisco perche’ dovrebbe essere cosi’ importante che Maria non abbia provato dolore o altro? Non si e’ mai ammalata Maria? non ha mai sofferto fisicamente? che differenza c’e’ fra sofferenza fisica e spirituale?
E poi, cosa significa “integrita’ fisica”?
Bariom: grazie. Smack! 😀
Bariom, se è facile, mi puoi dire come fai ad inserire un file (si chiama così?) nel tuo commento? Grazie
@Giusi, cercando di essere breve.. si tratta di inserire un “link” non un file.
Cmq, sei sulla pagina dove c’è l’articolo che ti interessa, nel browser che usi per navigare in internet (explorer – firefox – ecc.) in alto deve esserci uno spazio dove puoi digitare gli indirizzi (www… ecc).
Selezioni (come in word) tutto l’indirizzo intero che compare (sempre della pag che ti interessa) tasto destro>copia (o da tastiera Ctrl+tasto c) poi vai per esempio nel tuo commento e tasto destro>incolla (o Ctrl + tasto v).
Se tutto va bene, comparirà l’indirizzo (il link) alla pagina che volevi segnalare. FATTO
Grazie. Provo. Non so che combino.
Scusa questo è blasfemo. Certo che ha partorito senza dolore, il dolore deriva dal Peccato Originale.
Infatti, Gesu’ che e’ senza peccato non ha mai sofferto?
Scusa ma sei cattolica? Mi sembra che ti manchi l’abc.
Si, sono cattolica e non mi manca l’abc.
Francamente non si direbbe altrimenti non faresti delle domande così assurde.
Per me non sono assurde. Prima domanda: Maria non ha mai sofferto fisicamente? o questa cosa dell’esenzione del dolore perche’ Immacolata e’ relativa solo al parto? e alla gravidanza?
Ripeto: ti manca l’abc. Vai al catechismo, comincia da quello dei bambini.
Direi buona la seconda, direi… (vedi sopra)
Allora se vale la seconda, non stiamo parlando dell’Immacolata Concezione ma della Verginita’ (che poi posso anche essere d’accordo che i due concetti possano essere correlati). Quindi lasciamo da parte l’argomentazione che il dolore deriva dal peccato originale.
Ora sarei curiosa di capire, che l’articolo posto non lo dice, cosa s’intende esattamente per integrita’ fisica – immagino intenda l’imene, che pero’ sappiamo che una donna puo’ nascere anche senza….. quindi d’accordissimo sulla verginita’ di Maria, ma mi sa che le disquisizioni teologiche sul significato preciso di verginita’ “fisica” sono state fatte da uomini che di fisiologia del parto non sanno molto… 😉
@bariom, sei sicuro? per logica se il dolore, le malattie e quant’altro di negativo derivano dal peccato ne consegue che chi nasce senza peccato ne è esente. io direi che l’esenzione dalla sofferenza “fisica” (spero si capisca cosa intendo) si applica a tutta la sua vita. ora mi direte che mi manca l’abc… 😉
@xsara dire che sono sicuro non mi azzardo 😉 non sono certo un fine teologo e vado a ricordo di letture fatte…
Come giustamente dici in qualche modo tutto il dolore è entrato nel mondo con l’uscita dei nostri progenitori dalla comunione con Dio (Paradiso Terrestre) e come conseguenza del peccato originale, ma possiamo pensare che Maria non ha mai provato fatica (è un forma seppur minima di dolore)? O altro? Cristo l’unico Giusto, assolutamente senza peccato, ha patito, eccome se ha patito! Per la nostra Redenzione. E se Maria e Corredentrice come lo è, da questo punto di vista? Certo i dolori “morali” non le sono stati risparmiati. O che Maria non abbia sofferto per il Figlio Suo?
Cmq quello che so è che è dogma di fede la verginità di Maria – prima – durante – dopo – il parto (questo per rispondere anche a g.maria che chiede di integrità fisica, imene o quel che sia…). A questa verginità e legata l’assenza di dolore? Le doglie sono un fatto necessario alla nascita di un bimbo? E cmq possiamo assoggettare tutte le leggi naturali che conosciamo a questa particolare gravidanza? (Direi no… Dio non è vincolato alle leggi naturali da Lui stesso create).
Quindi, rilancio… certamente tra chi legge c’è chi ci può illuminare o citare fonti illuminanti 😉
Perfetto. Allora non ti dovrebbe essere così difficile capire la questione che non è: Maria non ha mai sofferto (non sta scritto da nessuna parte) e cmq parliamo del solo aspetto fisico, ma della relazione spirituale-fisica che deriva da quel “Alla donna disse:
Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli.” conseguenza del Peccato Originale di cui Maria per Divina Grazia (e per Logica Divina – poteva la Madre di Dio essere portatrice del Peccato Originale?) è stata esentata.
La logica della pedagogia Divina ha un senso ben preciso e non si può “togliere e mettere” in ordine alla cose come vogliamo, ma come la Chiesa ci insegna.
Cosa significa “integrità fisica” penso si spieghi da sé… o no?
Penso che l’interpretazione di quel pezzo di Bibbia sia piu’ complesso di quello che sembra. E come dicevo prima, ci sono donne che hanno splendidi parti, come donne che hanno splendide gravidanze e altre purtroppo soffrono molto.
E comunque, anche tra le comuni mortali, c’e’ chi partorisce con piu’ o meno dolore…
E comunque è una vecchia diatriba in cui si dilettavano le femministe qualche decennio fa. Assai riduttiva, a mio modesto parere, per non dire lievemente assurda, un po’ come l’idea di sostituire la parola “history” con “herstory” (http://en.wikipedia.org/wiki/Herstory)
Quello che un po’ mi rattrista in questa bellissima esperienza é che Maria aveva accanto il suo Giuseppe… Dov’è il Giuseppe di tutte queste donne?
Mi sembrano lasciate tanto sole…
“la donna che arriverà deciderà se continuare la gestazione della vita di quel bambino
piccolissimo, nel cui organismo si stanno moltiplicando milioni e milioni di cellule inconsapevoli del loro destino.”
Ma abbiate pazienza….
qualche cosa in più di te allora, la pazienza… usque tandem… ma ti ha obbligato il medico di venire qui a rompere o è una scelta tua? solo crudeltà o anche gusto sadico? perché guarda non è che se non leggiamo le tue imbecillità a noi ci si rovina la giornata sai?
….ma a me che seguo il blog non mi fa certo piacere leggere sempre i soliti discorsi retoricissimi o insensati
(che senso ha infatti introdurre la litania di Maria senza peccato e noi invece che si patrisce per il peccato?)
Il discorso di Paola Bonzi e il suo lavoro sono una cosa molto seria (mi sembra) (a parte i milioni di cellule in attesa di sapere se si potranno ancora moltiplicare o no)allora perché sciuparlo con intrusioni pietistiche?
ALLELUIA! almeno questo è un discorso articolato…
Cmq se non ti piace quel che leggi puoi sempre “cambiare canale”.. te la ordinato il dottore? (vedi Paolo sopra)
…siete voi che dovreste cambiare non argomenti, ma le infarciture mariane, il centuplo in terra, eccetra…
Che Paola Bonzi credete che alle donne che vanno a trovrala (che lei non conosce) si permetta di fare questi discorsi sulla Immacolata Concezione e il resto?
Quella che trovo giusta (e a cui Paola bonzi potrebbe dare chiarimenti) è che non appaiano mai nel racconto gli uomini di queste donne in difficoltà.
Che mi pare sia la prima cosa che è stata detta…
Siete “voi”, sempre questo plurale come se tutti dicessero le stesse cose. Se ti va di contestare contesta puntuale a chi dice cosa. Sii più lineare.
Che ne sai di quel che dice Paola alle donne? Qui mi pare che cmq la Navità l’abbia raccontata, o no?
Pardon, non la prima, la seconda…
già gli uomini dove sono?
Delle volte non ci sono, delle volte non lo sanno e magari non sarebbero d’accordo, delle volte ci sono e sono d’accordo, delle volte le donne non sanno nemmeno chi è il padre…. La realtà è variegata. Esperienze vissute di recente. Ho accompagnato mia mamma dal dentista. Sul pianerottolo c’era una ragazza dall’età apparente di 15 o 16 anni tutta agitata in cerca del medico del piano di sotto che non c’era. Mi sono preoccupata e le ho chiesto se avesse bisogno di qualcosa. Ho parenti stretti medici e se fosse stato grave li avrei disturbati. Risposta: “C…..! Ho bisogno della pillola del giorno dopo”! Le ho spiegato che non era una caramella, che era una botta inaudita di ormoni che avrebbero potuto nuocere alla sua salute e che aveva una funzione abortiva nel caso il concepimento fosse già avvenuto. Mi ha guardata come fossi una marziana e secondo me non mi ha mandata a quel paese perchè c’era mia mamma anziana. L’assistente del dentista di mia mamma che è anche un’amica ci ha poi detto che non era la prima volta che quella ragazza era lì e sempre per lo stesso motivo. Dopo il week-end era solita passare dal medico per evitare spiacevoli conseguenze…. Ancora: la settimana scorsa passo a prendere mia cognata pediatra alla fine del lavoro per andare a mangiare qualcosa insieme. Esce stravolta. Si era spesa inutilmente per un’ora per convincere una mamma a non fare abortire la figlia minore (in età ancora da pediatra). Cioè la mamma, non povera, accompagnerà la figlia ad abortire solo perchè troppo giovane e deve studiare. Il fidanzatino non lo sa nemmeno.
Intervenire “dopo” è sempre la strada più semplice (se “semplice” vogliamo chiamarla) 😐
solo che anche questa scelta comporta un “dopo”…
sai tempo fa volevo scrivere un soggetto-sceneggiatura per cercare di capire l’aborto da un punto di vista maschile (poi ho lasciato perdere): il protagonista era un uomo felice, credente, praticante, con le idee molto chiare, sposato con figli, attivista pro-life. Un giorno incontra una sua ex di tanti anni prima, erano stati insieme pochi mesi poi si erano persi di vista. Questa donna ad un certo punto tira fuori una storia, così quasi per condire la rimpatriata di un curioso aneddoto, e cioè che lei aveva scoperto di essere rimasta incinta di lui poco dopo essersi lasciati e che aveva abortito. A quel punto all’uomo gli si rovescia il mondo, vacillano le sue certezze e si chiede: io non sapevo ma questo vuol dire che sono innocente per quella morte?
Se qualcuno vuole può andare avanti….
Io penso sia innocente.
mmm…troppo semplice anche per un film
Alvise Maria: attento che ti scrivo qualche messaggio medjugorjano, ovviamente non odierno, ma sempre efficace! 😉
Ne abbiamo tanta con te Alvise!
Cosa significa “Ma abbiate pazienza…”? COSA SIGNIFICA!!!???
“Credo sia importante sottolineare che Maria e’ nata senza peccato e che il dolore che affrontiamo nel parto sia invece conseguenza dello stesso …”
…ancora!
Ancora e sempre purtroppo questa è la vita. Beato te che non soffri mai. Facci una grazia: almeno sotto Natale, non aggiungere alla sofferenza connaturata alla condizione umana le tue sciocchezze. Magari aspetta la Quaresima così facciamo un fioretto.
Eh, sì, che ci vuol fare? Siamo asini che credono alle novelle della nonna, se ne faccia una ragione.
Del resto lei crede al Fatto Quotidiano, no?
E a proposito del Fatto Quotidiano, l’altro giorno lei dava fiato alle trombe citando quella testata giornalistica a proposito della notizia che il ministro delle Abitazioni francese, Mme Cécile Duflot, minaccia una «dimostrazione d’autorità» e un’azione «senza mollezza» per requisire gli immobili della Chiesa Cattolica e usarli per ospitare i senzatetto. Credo di farle cosa gradita segnalandole la risposta della Chiesa. Chissà perché, ma sospetto che nel Fatto Quotidiano potrebbe non trovarcela…
«Peccato che sia tutta una bufala. Perché la Chiesa Cattolica non ha aspettato i colpi di genio della signora ministra per essere, già da anni, la maggiore organizzazione che ospita senza tetto in Francia. Cifre alla mano, in questo settore la sua carità privata è molto più efficiente dell’assistenza pubblica dello Stato. Ogni notte a Parigi ventisei parrocchie aprono i loro locali ai senzatetto, cui offrono anche la cena e la colazione. Non si contano gli istituti religiosi che si sono specializzati nel soccorso notturno a chi dorme in strada. Forse la ministra potrebbe visitare i mille metri quadrati messi a disposizione dalle suore benedettine di Notre-Dame de Jouarre (Seine-et-Marne), dove i senzatetto non sono solo alloggiati e nutriti, ma amorevolmente accolti dalle religiose.
+Come un comunicato dell’arcivescovo di Parigi, del Secours Catholique e della Conferenza dei religiosi e religiose di Francia ha fatto puntualmente notare, la Chiesa potrebbe fare ancora di più se non si trovasse di fronte a ostacoli burocratici che qualche volta derivano da una sorda ostilità anticlericale diffusa in settori dell’amministrazione francese. Ma soprattutto – lo hanno spiegato ancora i vescovi in un comunicato – i senzatetto non muoiono tanto per mancanza di spazi dove dormire, ma per mancanza di personale competente che li convinca a usufruire degli spazi, li accompagni e li aiuti. Migliaia di volontari cattolici sono sulle strade per questo tutte le notti. Molto di meno fa, appunto, lo Stato.» (http://www.lanuovabq.it/it/articoli-francia-chiesasotto-assedio-5359.htm)
Come sempre e dovunque… nonostante quel che raccontino “lorsignori”!
Viviana: siamo asini… sono contenta di essere un asino… Ma ci pensi? L’asino ha portato Maria e il Bambino che aveva nel grembo, fino a Betlemme. E poi, chi ha portato Gesù a Gerusalemme mentre la folla lo osannava? Un asino… 😉
Hai ragione da vendere 😀
Io personalmente mi propongo come membro onorario della genìa dei ciuchi amiatini, caratterizzati dalla c.d. “croce scapolare” (hanno proprio una croce sulla schiena)
http://www.arsial.regione.lazio.it/portalearsial/RegistroVolontarioRegionale/AN/Schede/55.htm
A proposito, mi sovvien che l’anno scorso di questi tempi Cyrano aveva scritto qualcosa di molto interessante a proposito del ciuco e del bove (vulgo: asino e bue) del presepio. Tornerebbe utile quest’anno, per rasserenare tutti quei giornalisti in subbuglio per le sconvolgenti rivelazioni del Papa in materia di presepio.
ottima idea! magari lo ripubblichiamo e chissà che così al vecchio Cyrano non venga anche voglia di scrivere qualcosa di nuovo.
Ma si può chiedere dov’è/quando torna/che fa/perché non scrive/se gli manca il blog? …..o almeno una sola di queste….. 😉
Vivana: Croce? Ok… guarda(te) questo video:
😀
Alvise, forse è la parola peccato che ti infastidisce? diciamo che il dolore del parto è conseguenza della nostra natura umana “ferita”…. però vorrei aggiungere che il travaglio può essere un’esperienza bellissima anche senza essere immacolate. mi dispiace vedere che alla parola parto sia sempre associata la parola dolore, come se fosse uno scotto che bisogna pagare. spero che le mamme in attesa che leggono non si spaventino, un parto può e “dovrebbe” essere un’esperienza di gioia piena. e non solo perché “dopo” si scorda tutto, ma perché in quel momento sei vicinissima a Dio e non perché provi dolore (che poi questo dolore sia amplificato dalle condizioni in cui si partorisce è un’altra storia) ma perché contribuisci a generare la vita. “Forse che io, che apro il seno, non farò partorire?” (Is. 66) Se ci fosse un po’ più di umanità durante il travaglio ci sarebbe anche meno sofferenza ma finché si continua a creder che ci sia uno scotto da pagare sarà anche difficile far valere il proprio diritto di essere trattate con tutta la delicatezza e umanità che il momento richiede. Scusate se intervengo con un argomento un po’ OT ma dire sempre alle donne che partoriranno con dolore non mi sembra.. come dire.. di buon augurio 😉
oltretutto, sui siti francesi,qualcuno incomincia a porsi la domanda del perché non utilizzino quelli statali vuoti e semivuoti( chissà perché è sempre più comodo iniziare con le cose degli altri invece che con le proprie…ed anche qualche seconda o terza casa/villa di qualche ministro del governo hollande….)
era la risposta che volevo scrivere ad Alvise, poi ho rinunciato.per non rinfocolare polemiche. ed Alvise sembra che stia cercando proprio questo.
siccome a Natale-in particolare-dovremmo essere tutti più buoni, ho deciso di non polemizzare con Alvise ed altri anche quando provocato( non personalmente,eh, ma da battute o risposte “cattivelle” ai post o ai commenti.)gli manderò una bottiglia di grappa per consolarsi.forse….
Sano esempio. Imiterollo. 🙂
Per Joe. Allora bisogna cominciare ad inventarsi qualche trauma che lui le aveva procurato…..
non saprei, vedrei invece una figura di lei che ha completamente rimosso e vive quel ricordo senza sensi di colpa che nel film arriva e se ne va esattamente come tanti uomini che nelle maggior parte delle storie di aborto sono inesistenti o sono latitanti. Lui invece scopre una colpa e un senso di colpa che non immaginava neanche e che fino a poco prima pensava appartenesse ad altri. Il film secondo me dovrebbe essere in divenire, una nuova nascita quando si pensava di essere già nati, e non uno scavare nel passato e nei ricordi (tipico dei filmetti italiani tendenzialmente “retrospettivisti” 😉 ).
Interessante. Ma se lei è così cinica e lui non lo sapeva allora la sua è una colpa oggettiva? Oppure forse prima era ateo e sciupafemmine e non si poneva il problema. Potrebbe allora essere un film sulle conseguenze inconsapevoli del nostro agire quando non viviamo secondo Verità. Una sorta di Sliding Doors
sì esatto pensavo proprio questo, un uomo che scopre che il suo agire (e il vivere in maniera superficiale il sesso lo considerava tutto sommato un inevitabile e veniale errore di gioventù) ha prodotto un peccato ben più grande di quello che credeva.
Bello, anche originale. Scrivilo!
Come corollario non trascurabile del personaggio maschile potresti mettere in risalto, nela sua figura di padre attuale, responsabile pertanto dell’educazione dei suoi figli, il dilemma che può nascere in lui nel momento in cui si trova a dover insegnare autorevolmente (e in questo caso sulla negazione della propria base esperienziale) il valore della castità prematrimoniale.
E magari accelerando anche il processo emotivo inserendo nella storia un altro trauma, come ad esempio una gravidanza inaspettata (causa tarda età della moglie) ed una evoluzione della stessa in aborto spontaneo.
Non ci posso credere! Volevo postare questo sul parto della Madonna
http://www.mediatrice.net/modules.php?name=News&file=article&sid=2687
E direi che ce l’hai fatta! Complimenti… 🙂
Bariom, grazie! Ti ricorderò nelle preghiere diuturne!
Adesso conservo le tue istruzioni come una reliquia! 🙂
Ecco quello si è un bel ringraziamento !! 😀
Per gli appassionati di iconografia: quando in un’icona bizantino-greco-ortodossa o comunque in un dipinto medievale vedete una o tre stelle sul manto della Madonna (in genere se ne vedono due perché la terza si intende nascosta dal Bambino) trattasi di simbologia allusiva alla verginità della Vergine, prima durante e dopo il parto
http://www.indire.it/immagini/immag/aayeanty/duc.jpg
“Simbologia allusiva” è un po’ ridondante, scusate 🙁
Per Sara. Il dolore di Gesù è redentivo, Maria è corredentrice (“Anche a te una spada trafiggerà l’anima”). Come potremmo salvarci noi se no?
per le implicazioni teologiche di questa”corredenzione” ci dovrebbe soccorrere il nasone alias Cyrano….
@giusi, ci imbarchiamo in una disputa teologica che non mi sento di sostenere… cmq credo ci sia differenza tra un “dolore fisico” causato da una malattia (di cui sono abbastanza sicura che la Chiesa sostenga che Gesù non abbia provato perché mi ricordo che in una lezione di teologia ci spiegarono appunto che Gesù non si era mai ammalato perché la malattia è segno di un’umanità ferita) e il dolore “scelto” o “offerto” per amore liberamente (intendo la Croce). cmq sarebbe interessante approfondire… su Maria non ho nozioni aggiuntive, ma la logica mi pare la stessa, quindi direi che anche lei non abbia avuto tracce di umanità ferita.
Penso sia proprio come dici tu. 🙂
@xsara davvero la Chiesa sostiene che Gesu’ non si e’ mai ammalato? sono scettica sulla cosa…
A rigor di logica, non vedo come Colui che aveva il potere di guarire i malati semplicemente se questi sfioravano la sua veste (vedi emorroissa) poteva ammalarsi di alcunché…
La malattia poi, per gli ebrei del tempo (e Cristo era ebreo) era considerata segno del proprio peccato.
Dici anche tu: ha salvato gli altri perche’ non salva se’ stesso? 😉
Invece io penso che nella sua umanita’ Gesu’ possa aver sperimentato anche il dolore fisico, anche prima della passione, e che l’abbia offerto fin d’allora al Padre suo… come ha sperimentato il dolore per la perdita del suo amico. Gesu’ si e’ fatto uomo, ha condiviso la natura umana tranne il peccato, e peccato non e’ sinonimo di malattia/dolore…. e poi non vedo differenza tra “dolore fisico” e “dolore scelto” che diceva xsara, nel senso che uno puo’ sempre scegliere di offrire il proprio dolore fisico, quindi qualsiasi dolore puo’ diventare “scelto e offerto”
@g.maria “Dici anche tu…” non mi metter in bocca parole che non ho detto.
Credo tu abbia ben capito il mio che era provare un ragionamento secondo logica.
Sul nocciolo della questione per il momento passo (per questioni di impegni e tempo ;-))
@Bariom non te la prendere… volevo solo dire che non mi sembrava logico il ragionamento…
passo anch’io 🙂
Non me la sono presa… tranquillo/a.
A me sembrava una logica ci fosse 😉 ciao
Beh, per me un po’ dolore e peccato sono sinonimi o comunque strettamente correlati. Non nel senso che se ti ammali è perché hai peccato ma perché comunque la tua natura umana è imperfetta. In Paradiso mi auguro che essendo finalmente liberati dal peccato lo saremo anche dalle malattie 😉
Scusate ma Gesù sulla croce non c’è salito da solo, la morte gli è stata inflitta, non se l’è cercata. La malattia è invece una debolezza del corpo che Gesù non poteva avere. io continuo a vederci una differenza ma non riesco a spiegarmi.
Ti spieghi benissimo, infatti è la stessa differenza che vedo anch’io 😉
…anche da Milano: il cardinale Scola Ha “tuonato” contro lo Stato laico, o la laicità dello Stato (non si capisce in pratica cosa chiede)
Infatti non hai capito proprio niente. Non ha tuonato contro lo stato laico. Ti consiglio di riascoltarlo attentamente togliendoti le bende dalle….. orecchie!
completamente fuori tema:
stamattina sul calendario che ho in cucina mi cade l’occhio sul 24 dicembre e leggo :”ss Adamo e Eva”. Vi risulta???
@Joe secondo la tradizione Cattolica Ortodossa sicuramente.
Scusate lo svarione.. volevo dire Cristiano Ortodossa 😉
Non è sbagliato dire Cattolica Ortodossa: nella Divina Liturgia ortodossa si recita il simbolo di Nicea/Costantinopoli, (senza “Filioque”), dove si dice Credo la Chiesa Una, Santa Cattolica e Apostolica =)
Si, ma è per gli Ortodossi “ortodossi” che noi non siamo in comunione, anzi siamo eretici (vedi Filioque) e certo non vogliono sentirsi chiamare cattolici.
E’ un fatto, lo dico senza alcuna nota polemica.
Il nostro progenitore, in realtà non gode di un culto liturgico proprio, ma sia in Occidente che in Oriente, egli è venerato insieme a tutti gli antenati di Gesù Cristo ed i giusti del Vecchio Testamento, in un’unica celebrazione collettiva.
Il ‘Martirologio Romano’ al 24 dicembre, vigilia della Natività del Signore, commemora gli avi di Gesù, figli di Davide, figli di Abramo, figli di Adamo, che placarono l’ira di Dio e vissero come giusti e morirono in pace nella fede.
E verso la stessa data, in Oriente, più precisamente nella prima domenica dell’Avvento orientale, si commemorano gli stessi antenati; nel Canone della Messa è scritto: “Onoriamo per primo Adamo che, onorato dalla mano del Creatore e costituito primo nostro padre, gode del beato riposo, con tutti gli eletti nei tabernacoli celesti”.
http://www.santiebeati.it/dettaglio/82925
Mi è venuto in mente questo meraviglioso affresco visto due anni fa nella Chiesa di San Salvatore in Chora a Istanbul: Gesù che scende agli Inferi e prende per mano Adamo ed Eva
http://www.gliscritti.it/gallery3/index.php/album_055/parekklesion-anastasis
Adesso Giusi non ti ferma più nessuno !! 😉
Cmq è interessante notare che sul molte icone ortodosse, le mani di Adamo ed Eva siano coperte dalle loro stesse vesti, non tocchino quindi direttamente quelle di Cristo.
Avete presente l’Evangelario introdotto processionalmente dal diacono, che porta le mani coperte?
Non mi sembra neanche vero! Merito tuo che sai spiegare con semplicità: di solito, quando si tratta di cose tecniche, dopo le prime due sillabe, fondo!
Eva ha una mano coperta…..in genere
Si vero, è sempre la mano di Eva ad essere coperta. 😉
Che meraviglia! È ciò che mi è rimasto più impresso di Istanbul! Con che forza, anche fisica, li tira su, loro invece pesanti e inerti. È diventata la mia perdonale icona di Cristo: forte, agile, potente e determinato a risollevarci con tutte le sue forze!
Ooops…”personale” scusate il refuso
Un felice refuso, però … 🙂
Non mi basterebbero mille vite per ringraziarvi di quello che fate. Impedite che la paura o l’indifferenza causino un crimine orribile, la morte di un bambino, e vi rendete voi stesse partecipi di quella piccola vita che sta venendo alla luce. Diventate quasi mamme, perché quei bimbi nasceranno anche per merito vostro. GRAZIE.