di Costanza Miriano
Quando la bugia da far passare è molto grossa è bene attrezzarsi subito, sin dalla scelta del nome. E così si chiama dipartimento all’educazione la struttura che ha deciso di distribuire gratuitamente nelle scuole superiori di New York la pillola del giorno dopo alle ragazze che ne facciano richiesta. Poi non ci sarà neanche più bisogno del consenso dei genitori, se hanno preventivamente aderito al programma di contraccezione preventiva, e qui è la bugia più grossa di tutte.
La pillola del giorno dopo, poiché appunto si prende il giorno dopo (anzi, entro 72 ore), non è affatto preventiva, e può o ritardare l’ovulazione, oppure, se il concepimento è avvenuto, impedire l’impianto di una nuova vita che già è cominciata, e quindi si tratta di un vero e proprio aborto in piena regola. C’è di mezzo insomma la vita di un bambino che viene interrotta.
Non sembra di sentirne traccia nel soddisfatto annuncio della diffusione del programma educativo al quale hanno aderito ben 13 scuole newyorkesi, preoccupate perché ogni anno settemila ragazzine rimangono incinte, e circa la metà di loro finiscono per abortire.
Un progetto educativo dovrebbe avere grosso modo queste caratteristiche: c’è un grande che sa il fatto suo. Sa perché sta al mondo e dove è diretto. Solo allora prova a condurre – questo dice l’etimologia – uno un po’ più giovane di lui sulla stessa strada che a lui pare buona. Cosa ci sia di educativo nell’affrontare il fatto che migliaia di ragazzine rimangano incinte facilitando loro la strada per l’aborto è davvero un mistero. A me risulta piuttosto che uno dei passi principali della crescita sia imparare a prendersi responsabilità, smettere di dire “non è colpa mia, l’ho fatto per sbaglio”, cominciare a dire “ho fatto un errore, me ne prendo le conseguenze”. Ho visto tante vite rifiorire, quando una mamma si è fatta carico di quello che all’inizio sembrava un incidente di percorso, e invece è diventata occasione di conversione, e poi gioia infinita, cioè un bambino.
E tra l’altro qui non si vede quale sia il progresso tra abortire in ospedale, sapendo che lo si sta facendo, e abortire senza neanche esserne certe. Io penso che queste adolescenti, crescendo, potrebbero anche tormentarsi tutta la vita, nel dubbio che la bomba preventiva che hanno fatto esplodere nel loro utero abbia ucciso una vita, quella del loro bambino. Sarà ancora più difficile fare i conti con il lutto, se neanche si è certe di cosa si è fatto davvero. C’era mio figlio, lì dentro? L’ho ucciso?
In Italia almeno il Movimento per la Vita ha ottenuto, con un ricorso parzialmente accolto dal Tar, che il bugiardino delle pillole del giorno dopo (Norlevo, Levonelle) chiarisse che il farmaco può anche distruggere l’embrione, e non solo impedire che venga concepito. Insomma un pesticida umano come lo definì Lejeune. Ci si chiede perché la sensibilità ecologista – spiccatissima a New York, piena di mercatini biologici che vendono le ciliegie a carati e a lingotti gli stracchini non contaminati dalla chimica – non insorga contro la diffusione dei veleni contro l’uomo, che danneggiano tante ragazze e uccidono i loro figli senza che neanche se ne rendano conto.
Queste ragazze poi, dopo avere preso il farmaco che risolve il problema, potranno anche uscire a cuor leggero a prendere una centrifuga di carote eque e solidali, ma chissà se un giorno, quando finiranno per tirare le somme della propria vita, quando finiranno per rimpiangere un figlio che non è venuto, o guarderanno negli occhi il loro bambino pensando che forse hanno ucciso il suo fratellino, chissà che non trovino da ridire su questo programma educativo che è stato offerto con tanta leggerezza dalla scuola che le doveva aiutare a crescere.
fonte: Avvenire del 27 settembre 2012
Costanza sabato 29 settembre, alle 18, presenterà “Sposala e muori per lei” alla Feltrinelli di Corso Vannucci a PERUGIA.
La cosa più tragica di questi tentativi educativi (mi spaice ma non trovo altro termine), è che si rivelano sempre un totale fallimento: nel Regno Unito, cito a memoria un articolo della Bussola che non trovo (HAL mi aiuti?) alla fine degli anni 90 ci fu un incremento di malattie veneree e di gravidanze tra i quindicenni, che pur seguivano corsi di educazione sessuale. Per porre rimedio a questo scandalo, si decise di iniziare l’educazione sessuale a 11 anni. Dopo dieci anni si è appurato che tutti i problemi che capitavano ai 15enni, ora capitano agli 11enni. Nessuno sa spiegarsi questo fallimento: per rimedaire, si ipotizza, imitando la Svezia, di iniziare prima.
Eppure, la spiegazione di tali fallimenti è sè facilmente prevedibile se si ricorre all’econometria che ha formulato il concetto di moral hazzard: se sei sicuro di esser protetto (p.es. da una polizza, cdo etc) tieni un comportamento più rischioso che finisce per annullare la protezione acquistata con la sottoscrizione di una polizza.
In altre parole, se gli ormoni iniziano a tirare e i neuroni convinti di sapere cosa è giusto fare gli assecondano….
ps in Italia dove non c’è educazione sessuale (fino a quando?) e c’è la minore diffusione di mezzi contrccettivi d’Europa, naturalmente questi problemi capitano in percentauli ridicole.
Mi dispiace dirtelo, ma purtroppo educazione sessuale è arrivata nei licei, una o due ore a settimana… E se i genitori non danno l’autorizzazione per seguire questa materia, li guardano come se fossero extra-terrestri bigotti e moralisti…
Se anche la Chiesa, noi tutti, cominciassimo a considerare il corpo e soprattutto il corpo della donna come dono di Dio, prezioso nella sua fragilità, ma divino, fatto a Sua immagine dalle sue viscere d’amore, ecco, anche la maternità sarebbe valorizzata….qui in Italia, che c’è il Vaticano…..a New York non so come pensino di guarire l’emergenza educativa…sta di fatto che il mondo occidentale e la sua bella origine giudaico cristiana si sta suicidando. Largo all’Asia e alla Cina (da evangelizzare, però)
Chiara: la Chiesa considera i corpi maschile e femminile come dono di Dio. Tutta la sessualità è intesa dalla Chiesa come dono di Dio da non sprecare, sciupare e profanare. Basterebbe leggere i Documenti della Chiesa. O alcuni libri di Padre Andrea Gasparino e di Padre Amedeo Cencini, due grandi maestri per i giovani del nostro tempo.
Sul “noi” devo darti ragione, ma non generalizzerei avvicinandoci il termine “tutti”. Ci sono tantissimi giovani che provano a vivere il loro rapporto di coppia in una maniera “pulita”, per arrivare al “dono” più grande, attraverso il sacramento del matrimonio. Ne conosco tantissimi e sono santamente fieri di portare avanti il loro cammino. Ed io? Io sono santamente fiera di conoscerli.
La vera educazione sarebbe quella che riesce a far fiorire una morale cristiana e matura in queste ragazzine. Certo. E queste definizioni sono probabilmente disoneste, sono d’accordo. Però le 7,000 ragazzine incinte però sono un fatto. Non un fenomeno che si può cambiare con le parole o con libri. Il loro bambino, in assenza di nonni che si possono prendere la conseguenze sulle spalle, impedirà loro di vivere la loro adolescenza come le loro amiche, molto probabilmente il padre se la darà a gambe, e una loro carriera di studio sarà tarpata in partenza. Quindi cosa si fa? 1) Niente, perchè molte di loro “rifioriranno” una volta accettata la gravidanza a 14 anni; 2) Si aumenta l’educazione sessuale e si rendono i ragazzi più consci delle conseguenze (tutti sanno già tutto a 13 anni). 3) Si prende atto della realtà e si cerca di non essere troppo rigidi nel classificare l’aborto. Perchè di rigidità ed estremismo si tratta. Visto che ci siamo, lasciatemi estendere il discorso: adoro gli scritti e i discorsi di Benedetto XVI, però la sua posizione contro i gay è assolutamente incondivisibile per chiunque abbia amici omosessuali che si sono ritrovati – fin da piccolissimi – ad essere come sono per volontà di Dio. E non per una perversione. Sono sicuro che la Chiesa si evolverà e supererà anche questo scoglio. Opporsi al morbo del relativismo etico con l’estremo opposto (rigidità granitica) mi sembra una posizione di difesa eccessiva.
“…non essere troppo rigidi nel classificare l’aborto”
certo il problema è la “classificazione” non che si sopprime un essere umano.
Allora chiamiamolo “pulizia dell’utero” e stiamo a posto.
1) Che cosa diamine vuol dire “non essere troppo rigidi nel classificare l’aborto”? Un atto è abortivo o no, c’è poco da girarci intorno, da essere rigidi o lassisti
2) il Papa non è “contro i gay” (come ci si può esprimere in modo così grossolano e abborracciato?). Il Papa non è “contro” le persone, ma insegna – con il catechismo – che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati”.
3) La valutazione morale della Chiesa sugli atti di omosessualità discende da una visione antropologica che non è suscettiva di mutamento, quindi pronosticare che la Chiesa cambi valutazione al riguardo significa sbagliare pronostico
4) Che un omosessuale sia tale per volontà di Dio è un’affermazione che necessiterebbe di un minimo di dimostrazione. Se si vuol dire che l’inclinazione omosessuale sorge in taluni esseri umani in modo inevitabile, allora anche questa affermazione richiederebbe uno straccio di dimostrazione. Per semplificare; che l’omosessualità sia un’inclinazione per così dire “innata” è ipotesi tutta da provare, non è un pacifico dato di fatto. Il fatto che talune persone sostengano di avere sempre provato inclinazioni omosessuali non basta certo a mostrare che queste inclinazioni siano “innate”.
Alessandro come ti permetti! non sai che il commento di Tom “spicca per lucidità ed equilibrio”? al contrario dei nostri che sono confusi e squilibrati…
AUGH!
😉
Alessandro: grazie! Smack! 😀
Se il tronco di un albero è marcio lo saranno anche i suoi rami per cui tutti i metodi “educativi” e tutte le leggi che provengono da questa pianta sono malate all’origine.
L’ipocrisia dell’attenzione al biologico poi è fastidiosissima.
Io sto tutta la vita con i bambini non lasciati nascere altrimenti io e il mondo non andremo mai d’accordo, è importante sì porre l’accento sui rimorsi della madre per il figlio, l’elaborazione del lutto ecc. ma a me interessa soprattutto la vittima innocente cui non è stato permesso di venire alla luce.
L’aborto, di per se, è una cosa oscena. Lo stesso termine non si può applicare a chi lo subisce (per prima è la madre). Oltre all’educazione, credo che accompagnare e sostenere in tutto il percorso futura madre e nascituro, sia da parte delle istituzioni che da parte della comunità (le persone, io, te, noi, voi …), costituisca l’unica vera soluzione per far crescere una coscienza personale e “salvare capra e cavoli” …
Qualcuno di voi conosce la storia di Gianna Jessen?……..
http://sursumcorda-dominum.blogspot.it/2010/09/io-gianna-jessen-sopravvissuta.html
si, davvero bello!
Silvia: grazie per avermela ricordata! 😉
Questo articolo mi fa pensare che sia la stessa identica storia dell’ AIDS. Sento sempre che e’ colpa di quel brutto cattivo Vaticano che non vuole far usare il preservativo in Africa. Beh nelle Filippine, come in Africa, il problema era ormai fuori controllo e hanno provato a risolvere il problema col preservativo ma si e’ rivelato un fallimento totale. In seguito hanno provato con l’evangelizzazione, con l’educazione alla castita’ e alla sessualita’ e, come per magia, il problema e’ stato estirpato.
Quella newyorchese e’ educazione all’irresponsabilita’: non preoccuparti che a tutto c’e’ rimedio, segui l’attimo e stai tranquillo.
Io abito in Germania e qui l’aborto e’ vietato. Se vai a letto col tuo ragazzo e rimani incinta te lo tieni. Il padre e’ tenuto per legge a versare un minimo di 300 euro al mese per suo figlio anche se non sono sposati; se non lo fa rischia la galera. Io ho due amiche che hanno vissuto questa situazione. Vi posso dire che entrambe hanno scoperto una maternita’ non pensata ed entrambe hanno provveduto presto ad una sorellina (con un altro uomo che e’ diventato suo marito). Le mie amiche non sono cristiane ma a fargli questo regalo e’ stata una legge dello Stato contro l’aborto.
Mi sembra che di soluzioni ce ne siano e non siano cosi’ impossibili. Forse c’e’ qualcuno che vuole guadagnarci sopra? Forse le aziende farmaceutiche a volte prendono il posto dello Stato?
GERMANIA:
Interruptions de grossesse en Allemagne
Année Nombre pour 1’000 femmes
15 à 44 ans
1980 179’800 10,5 enregistrement
incomplet
1990 145’267 8,7
1995 97’937 –
1996 * 130’899 7,6 enregistrement
plus précis
1997 130’890 7,6
1998 131’795 7,7
1999 130’471 7,7
2000 134’600 8
2001 134’960 8
2002 130’400 7,8
2003 128’030 7,6
2004 129’650 7,8
2005 124’023 7,5
2006 119’710 7,3
2007 116’871 7,3
2008 114’484 7,2
2009 110’694 7,1
2010 110’431 7,2
2011 108’900
* Nouvelle loi en vigueur depuis le 1er janvier
Alessandra:
forse te volevi solo dire che in Germania la legge sull’aborto non è la stessa che quella italiana?
Signor Tom, sottoscrivo sin nelle virgole il Suo commento. Spero che non si dispiaccia se l’ho riportato sulla mia bacheca di Facebook. Grazie.
….somministrazione generale obbligatoria a scuola e in casa di abbondanti badilate di religione e morale cattolica e il problema sarebbe bell’e risolto!!!
“o guarderanno negli occhi il loro bambino pensando che forse hanno ucciso il suo fratellino….” (SIC!!!)
Non mi addentro nel merito dell’articolo e dei commenti, di cui non condivido una virgola (fatta eccezione per quello di Tom, che spicca per lucidità ed equilibrio), ma mi preme correggere quanto affermato da Alessandra: in Germania l’aborto – regolato, come è giusto, da una rigida normativa – è assolutamente legale. Non occorre mentire per sostenere le proprie idee.
Da Piacenza fresco fresco, come direbbe qualcuno:
“Prima di formarti, nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato”. Dio consacra le creature già nel grembo materno e per questo il codice di diritto canonico scomunica i responsabili di aborto, per questo il Concilio nella “Gaudium et spes” definisce l’aborto “abominevole delitto”.
Tralascio di notare l’accordo completo tra voi e Langone (almeno su questo argomento) (ma mi sembra anche logico essendo tutti voi, Langone compreso, cattolici)quello che per me è molto poetico e che avvicina questa frase alle grandi religioni di tutti i tempi è il punto “prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo” che però estenderebbe l’aborto anche oltre i limiti (anteriori) della gravidanza, a meno che la frase non voglia parlare altro che dell’onniscienza divina.
Interessante far notare anche come nella Bibbia sia considerato aberrante spargere il seme maschile fuori del grembo della donna, come già quasi un aborto in potenza (e in atto?)
@Alessandra
Mi stupisce come una persona residente In Germania affermi che lì l’aborto sia vietato.
Non lo è affatto. Sussistono delle indicazioni per abortire non dissimili da quelle previste per la legge 194, ma il vaglio di tali motivazioni è ben più rigoroso che non qui.
Fra l’altro, a differenza che non in Italia, l’aborto “terapeutico” può teoricamente essere praticato sino al termine della gravidanza.
Se Le interessa approfondire, Le fornisco un link:
http://www.familienplanung.de/beratung/schwangerschaftsabbruch/schwangerschaftsabbruch/
Mi scuso per l’intrusione in questo blog.
Buona giornata.
Non è necessario essere religiosi per accorgersi che il problema delle gravidanze tra le ragazzine adolescenti esiste.
Purtroppo se ne fa una sorta di battaglia politica tra cattolici e non cattolici, senza una reale volontà di affrontare il problema.
Io, come sapete, sono favorevole alla contraccezione, ciononostante non metterei in mano una confezione di anticoncezionali a una bambina di 14 anni.
Perché credo che le cose vadano fatte a suo tempo, quando si è in grado (almeno un minimo) di affrontarne le conseguenze. E 15 anni sono davvero pochi per prendere decisioni così drastiche che possono stravolgere la vita, la salute, il futuro. Dobbiamo tornare a spiegare che le cose più belle della vita richiedono tempo, che non è un fatto di bigotteria, ma di semplice raziocinio.
Erika, io capisco che tu possa essere a favore della contaccezione ma esprimendoti in questo modo tu ti dissoci da quello che dice il papa. In questi casi io credo che sarebbe opportuno se non altro per umiltà e modestia non dirlo, non scriverlo. Non per ipocrisia ma appunto per rispetto, sempre che tu sia cattolica ovviamente. Forse sbaglio ma la penso così. (Erika, nulla di personale, ti considero migliore di me).
@ Erika quando dice “Dobbiamo tornare a spiegare che le cose più belle della vita richiedono tempo, che non è un fatto di bigotteria, ma di semplice raziocinio.”
Però la Chiesa, nel suo magistero, dice proprio questo, che le cose più belle della vita richiedono tempo. E che vale la pena di aspettare per avere il meglio, per avere tutto. Secondo te lo dice per “bigotteria” o per “semplice raziocinio”? Benedetto XVI ti fa l’impressione di un ottuso bigotto che attizza roghi per le adultere o di un mite gentiluomo abituato a ragionare e a discutere e che non farebbe male a una mosca?
Mi sembri una persona di mente aperta, quindi mi permetterei di suggerirti magari – quando hai tempo – un tema di riflessione tra te e te. Non è una domanda che ti faccio io, è qualcosa che forse potresti chiederti tu. La domanda che potresti farti sarebbe: quando mi riferisco alla “morale sessuale della Chiesa cattolica” (quella che non condivido e che è in parte la ragione del mio non riconoscermi cattolica), sono proprio sicura di riferirmi al magistero della Chiesa o non è che magari l’etichetta “morale della Chiesa” è quella che uso per riassumere tutto un ammasso di opinioni, pregiudizi, discorsi fatti tanto per fare, usanze antiquate, grettezze spicciole e modi di dire andanti di singoli cattolici che ho conosciuto nel corso della mia vita ?
Grazie Cpstanza per questo post! Non dovremmo mai smettere di parlare dell’aborto, soprattutto se si continua subdolamente a far passare la pillola del giorno dopo come un contraccettivo, magari persino inoquo, quando invece ha effetti collaterali pericolosi. Tragica è la mancanza di assistenza alle donne che la usano “in casa”, come se fosse un’aspirina o un antidolorifico.
Exileye: non sono affatto migliore di te, credimi. Mi sono espressa così sulla contraccezione perché non sono cattolica. Ho dato per scontata questa informazione, che invece è nota solo ai frequentatori “più vecchi” del blog.
Uno dei motivi per cui non posso dirmi cattolica (ma non il principale, che ha a che fare con il dono della fede), è anche la mia non condivisione della morale sessuale della Chiesa cattolica.
Allora fai bene a dire ciò credi, scusami.
Oggi Costanza ha parlato a Radio Monte Carlo intervistata da Alfonso Signorini (che è stato anche particolarmente gentile!) riuscendo a citare san Paolo e san Filippo Neri; QUI trovate il link della replica di oggi, venerdì al minuto 26:35
Va a pennello anche per oggi questo link che avevo proposto ieri. E’ in inglese ma il traduttore simultaneo di google tratta l’inglese meno peggio di altre lingue. Si parla anche della ‘pillola del giorno dopo’
http://www.catholicworldreport.com/Item/1601/industry_of_death_vs_culture_of_life.aspx
La netta sensazione è che voler risolvere i problemi delle gravidanze precoci con la pillola del giorno dopo sia una buona intenzione sorella gemella di quell’altra che affronta le dipendenze da stupefacenti offrendo “luoghi sicuri” in cui mangiare, annusare o iniettarsi la sostanza preferita. Lo scopo non è aiutare una persona in difficoltà ma levarsi di sotto gli occhi una situazione imbarazzante. Carità pelosa, insomma.
Con l’aborto non si vuole aiutare le donne, abortire non è un gesto di liberazione ma è un atto che lascia in eredità un rimorso così profondo da spegnere la voglia di vivere, e uccide la profonda natura della donna.
Le conseguenze psichiche dell’aborto sono spesso devastanti…e di questo chi ne ha cura, chi ne parla, chi lo pubblicizza? Non si può risolvere un problema educativo distribuendo pillole abortive!!!! E’ una vera pazzia!!!!
Floriana
“Benedetto XVI ti fa l’impressione di un ottuso bigotto che attizza roghi per le adultere o di un mite gentiluomo abituato a ragionare e a discutere e che non farebbe male a una mosca?”
“La domanda è tendenziosa”, direbbero nei film americani, oppure, “si vuol suggerire al teste la risposta” etc.
…e poi cosa c’entra se il Papa è un vecchietto buono o cattivo?
…..e poi, ancora, per correttezza vostra:
1) come sta questa cosa che in Germania chi aspetta un figlio se lo deve tenere
2) come sta quest’altra cosa che il referendum significativofu quello del movimento per la vita
e non quello promosso dai radicali che fu sonoramente bocciato?
…e allora se fu sonoramente bocciato che succede delle vecchiette che avrebbero confuso il no col sì, o viceversa?
Ti riferisci al mio appunto?
Continuo a non seguire il filo logico.
Cambiamo metodo.
La prima volta che la vecchina vede il Water Closet, lo chiama vater e non closet e poi resta così per sempre?
Il filo logico è che qualcuno dice che il referendum dei radicali fu “sonoramente bocciato”
e qualcun altro sostine che però le vecchine avevano confuso il sì col no.
Allora se non si fossero confuse non sarebbe stato “sonoramente bocciato”?
O non è stato “sonoramente bocciato”?
Il filo logico è questo.
Cosa c’entra il water closet?
Dato che ce l’hai con me per le vecchine…
C’entra per farti capire quanto dà noia quando ti saltano di palo in frasca continuando ad aggiungere argomenti più o meno inerenti senza rispondere alle domande o chiarire.
Io cerco sempre di rispondere e chiarire quando ho tempo e se mi riesce.
Ovviamente!
senm_webmistress: dove avrei dato al Papa del bigotto?
Per me la bigotteria non ha molto a che fare con la religione. Non condivido la morale sessuale della Chiesa cattolica su contraccezione e omosessualità, ma la mia “accusa” di bigottismo non era rivolta alla Chiesa o al Papa. Mi riferivo a un certo senso comune, assolutamente trasversale.
@ Erika. Scusami, mi accorgo di averti un po’ confuso le idee citando cose che hai detto in due messaggi diversi:
uno delle 11:17 (“Dobbiamo tornare a spiegare che le cose più belle della vita richiedono tempo, che non è un fatto di bigotteria, ma di semplice raziocinio.”) e uno delle 12:03 (“Uno dei motivi per cui non posso dirmi cattolica … è anche la mia non condivisione della morale sessuale della Chiesa cattolica)
Quello che volevo farti notare (alle 13:56 🙂 ) era
1) che ciò che tu dici (“le cose più belle della vita richiedono tempo etc…”) è ciò che anche la Chiesa cattolica dice, a livello di magistero, per bocca del Papa, all’insegna di fede e ragione, in altre parole “non come un fatto di bigotteria ma di semplice raziocinio”;
2) che, considerata la sostanziale concordanza d’opinione tra te e il Magistero, in materia di educazione sessuale, mi pareva imprecisa la tua affermazione delle 12.03 (v. sopra “Uno dei motivi per cui non posso dirmi cattolica … è anche la mia non condivisione della morale sessuale della Chiesa cattolica).
No Erica, ti facevo notare in modo contorto e paolopugnico 🙂 non può essere la morale sessuale della Chiesa (con la C maiuscola) quella che ti tiene lontana dal cattolicesimo. Al massimo (vista la sostanziale concordanza etc., v. sopra) mi dirai che è il moralismo di certi cattolici (laici o ecclesiastici) a tenerti lontano dal cattolicesimo. Ovvero, come dici tu stessa ” un certo senso comune, assolutamente trasversale”.
Quindi lo vedi che siamo d’accordo? Stiamo dicendo la stessa cosa 😀
La cosiddetta “pillola del giorno dopo” è un contraccettivo di emergenza ossia si può assumere entro 72 ore dal rapporto sessuale al fine di bloccare l’ovulazione; se l’ovulazione è già avvenuta, questa pillola non ha effetti, perciò NON è una pillola abortiva, come la RU486, bensì un tipo di contraccettivo detto di emergenza appunto perché prima viene assunto, maggiori sono le possibilità che abbia effetto.
Quali soluzioni propone questa cultura riguardo l’aborto ?
Principalmente ne ho sentito nominare spesso due: l’introdurre dell’educazione sessuale fin dall’infanzia e l’incentivo all’uso dei preservativi da parte dei giovani.
Dunque, anziché educare i ragazzi a comportarsi da adulti insegnando loro:
– a sapere scegliere (vera forma di sapienza),
– a saper dire dei no (vera forma di libertà),
– a sapersi governare e gestire (vera forma di maturità),
– a sapere ricercare ciò che li faccia migliorare nel bene (vera forma di intelligenza),
– a saper discernere e decidere costruttivamente (vera forma di conoscenza)
– a sapersi assumere le responsabilità delle proprie azioni (questo significa essere adulti),
gli si affidano delle opzioni sessuali e gli si lanciano dei preservativi come strumenti di prevenzione. (mentre la vera prevenzione si può fare soltanto con i sani comportamenti)
E’ come dare una pistola ad un bambino di due anni dicendogli: ”Ricordati di mettere la sicura altrimenti potrebbe sparare e potresti uccidere qualcuno”.
(tratto da LA CULTURA DELLA VITA)
http://chihaorecchieperintendereintenda.wordpress.com/2012/05/17/la-cultura-della-vita/
altri articoli a tema aborto…
CHI SONO IO ? (per abortire ?)
http://chihaorecchieperintendereintenda.wordpress.com/2012/05/18/chi-sono-io-per-abortire/
NON AVRO’ ALTRO DIO ALL’INFUORI DI ME (l’egoismo dell’aborto):
http://chihaorecchieperintendereintenda.wordpress.com/2012/05/18/non-avro-altro-dio-allinfuori-di-me-legoismo-dellaborto/
Aldo Li Volsi:
ma non è, quello che dici te, lo stesso che si cerca di insegnare ai ragazzi in tutte le famiglie?
O te conosci delle famiglie, o scuole, o oratori, dove ai bambini si insegna il contario?
Non si insegna in tutte le famiglie, altrimenti i numeri del “disastro” sarebbero a mio avviso decisamente più bassi, io conosco famiglie dove i figli sono lasciati crescere senza punti di riferimento, senza regole, specialmente a livello di relazioni affettive, conosco mamme che pensano che i figli (di 13 anni) debbano crescere provando tutto e facendo esperienza.
Fortunatamente conosco anche tante famiglie in cui quello che ho scritto viene insegnato (poi uno può sbagliare lo stesso, si intende) ma la musica è decisamente tutt’altra in queste ultime.
La Chiesa Cattolica e i tanti sacerdoti, preti, missionari che ho incontrato nella mia vita, insegna tutte quelle cose molto bene con grande sapienza e i tantissimi giovani che hanno incontrato esperienze buone (tanto per dirne un paio, gli ottimi corsi che si tengono ad Assisi ad opera dei francescani o il corso sulle Dieci Parole di Don Fabio Rosini che è partito da Roma ed ora si fa in tutta italia) hanno cambiato in meglio la propria vita e continuano ad attirare tanti giovani e meno giovani che sono alla ricerca di ciò che rende felice questa vita oggi.
…io no, conosco solo famiglie che CERCANO di fare il loro meglio.
Tutti cerchiamo di fare del nostro meglio e con tutte le buone intenzioni, ma le buone intenzioni non bastano perchè magari ignoriamo (perchè non l’abbiamo incontrato, perchè nessuno ce ne ha parlato, perchè vogliamo ignorarlo) cosa sia il bene reale.
Esempio, tantissima gente parla e sparla di “amore” usando l’espressione “ti amo”, tutti hanno certamente buone intenzioni quando dicono TI AMO ma purtroppo tanti non sanno cosa sia l’amore, confondendolo col mero sentimento e vivendolo in quanto tale si lasciano trasportare dal vento delle emozioni e delle sensazioni, mentre l’Amore vero è tutt’altro e coinvolge tutta la persona, compresa la sua volontà, il suo cuore, le sue emozioni, la sua fede, il suo corpo. L’amore è un atto, è la scelta del donarsi. Eppure molti lo vivono come una forza irrefrenabile e irresistibile… citando uno dei tanti film che si sbagliano su questo:
“Ma l’amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi, io ti dico buttati a capofitto trova qualcuno da amare alla follia e che ti ami alla stessa maniera…come trovarlo?? beh.. dimentica il cervello e ascolta il cuore, io non sento il tuo cuore, perchè la verità tesoro è che non ha senso vivere se manca questo, fare il viaggio e non innamorarsi profondamente, beh, equivale a non vivere, ma devi tentare, perchè se non hai tentato non hai mai vissuto” (dal film “vi presento Joe Black”)
dimentica il cervello e ascolta il cuore , dice Anthony Hopckins…
e il libro: “Và dove ti porta il cuore” ? stessa cosa…
ecco…. le buone intenzioni non bastano, serve conoscere la verità delle cose, cosa è VERAMENTE l’amore, cosa è VERAMENTE EDUCARE un figlio…. ecc
…cosa che voi, ovviamente, conoscete benissimo!
Grande Anthony Hopkins!!!
Naturalmente, noi conosciamo il Maestro Gesù… 🙂
che poi talvolta non facciamo quello che sappiamo, inciampiamo o cadiamo,
è abbastanza umano e comprensibile. (la vita è una lotta e un cammino da fare, non si è santi dall’oggi al domani)
Ma il maestro ha un grande amore, una grande misericordia e ci perdona sempre,
dandoci la forza di rialzarci perchè ciò che conta non è RIUSCIRE ma provarci.
Gesù infatti ha detto: “Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime” (Lc 21,19)
non ha detto con la RIUSCITA, ha detto con la perseveranza.
E’ proprio un grande il Signore Dio e Padre nostro. 🙂
Una grande IDEA, sì! A ogni modo è uguale, o che sia un’idea o una “realtà”, se uno ci crede…
Io non ci credo. Parto svantaggiato(ovviamente credo che non ci credo e quindi credo?ai filosofi l’ardua sentenza!)
Ma è normale che uno non creda… per credere bisogna sperimentare, conoscere, incontrare.
Il Cristianesimo non è una religione, è una persona.
Pertanto, a differenza delle altre religioni, non c’è da avere fede come se fosse un’adesione a una dottrina o a una idea carina, c’è da incontrare Gesù Cristo che è Risorto, è vivo ed è presente.
Non parti svantaggiato, parti bene perchè c’è nelle tua vita chi ti sta parlando di Gesù (a partire da Costanza).
é normale, ripeto, non credere.
ANCHE IO SAREI ATEO, SE NON FOSSE PER DIO.
🙂
Ma una volta conosciuto Gesù che è Dio, allora stai ben certo che non avrai alcun dubbio
e capirai che la fede cristiana non è questione di dottrina o precetti (quella è religiosità),
la fede cristiana è avere una relazione con Dio attraverso Gesù Cristo nello Spirito Santo,
e sperimentare concretamente la Trinità nella propria vita.
Ora, anche tu puoi conoscere Gesù se lo vuoi,
il Signore infatti “è vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con cuore sincero”. (Sal 144, 18)
Se Gli chiedi col cuore sincero di volerlo incontrare, di volerlo conoscere,
Lui si farà trovare, anzi ti sta già aspettando, come fa con ogni Suo figlio. 🙂
Un caro saluto !
Un caro saluto anche a te!
Semplificando all’inverosimile, c’è chi afferma che il credente CREDE che Dio esista, l’ateo CREDE che Dio non esista… ma nessuno dei due lo SA…
Proprio così!
“La posizione di Tommaso, anche se formalmente e decisamente negativa nei confronti dell’aborto come il resto della tradizione patristica cristiana, difendeva una teoria dell’animazione sucessiva, non simultanea cioè all’atto del concepimento dell’embrione.
In questo Tommaso dipendeva dai principi erronei della biologia aristotelica che supponeva che l’embrione umano passasse per successivi stadi di vita animale e vegetale, prima di giungere al livello di vita propriamente umana ( cf. Aristotele, De Gentile. An., II, 3 ).”
Il G(enio) C(osmico) si sottovaluta! Acquistato il nuovo libro, alla solita Feltrinelli di Via Chiaia, anche questo era nella sezione “scienze sociali”……esattamente come il primo. Ok HAL è una cavolata, ma il serio lo ho fatto su.
In circa 25 anni le interruzioni volontarie della gravidanza in Italia si sono quasi dimezzate. Nel 2008 infatti gli aborti sono stati 121.406 (di cui circa 80 mila da parte di donne italiane), con una diminuzione del 48,2% rispetto al 1982 (234.801 casi), e un calo del 4,1% in un solo anno rispetto al 2007. I l dati sono contenuti nella relazione al Parlamento sull’attuazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, illustrata dal sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella.
permettimi di dubitare di certi numeri, in passato ne hanno sparati come manco Berlusconi sulla disoccupazione…
http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=1929
Cissà quali saranno i numeri VERI, ammesso che esistano….
I dati del Ministero non tengono conto di ciò di cui ci parla oggi Costanza, cioè degli aborti causati dalla “pillola del giorno dopo”. Quanti sono ogni anno?
Nel 2009 sono state vendute circa 370 mila confezioni della “pillola del giorno dopo”. Si sa che ciascuna di queste pillola può diventare un abortivo. Quindi il computo degli aborti procurati si complica molto. Quante migliaia di “pillole del giorno dopo” hanno causato un aborto?
Tommaso Scandroglio ipotizza 70.000 circa:
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-diminuiscono-gli-abortino-aumenta-lignoranza-2678.htm
Inoltre (cito dall’articolo di Scandroglio): “A questi dobbiamo sommare anche quelli della cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo, la Ellaone (reperibile agevolmente sebbene nel 2010 fosse ancora fuori legge), del Cytotec, che non è un preparato abortivo ma nel mercato nero viene venduto con tale funzione, della pillola anticoncezionale, perché anch’essa in alcuni casi può provocare aborti, della spirale e dei cerotti ormonali”.
Quindi il numero effettivo di aborti procurati ogni anno è molto ma molto superiore a quello fornito dal Ministero.
Rispetto all’articolo di Scandroglio, datato 2011, occorre segnalare che dal 2 aprile 2012 lo smercio di Ellaone (pillola dei cinque giorni dopo) nelle farmacie italiane è legale, e che da allora ne sono state vendute circa 5mila confezioni:
http://www.avvenire.it/Vita/Pagine/ellaone-non-convince-i-ginecologi.aspx
Io avevo citato dati del 2008 dove si può misurare la differenza tra dati omogenei con il 1982.
Interessante notare la diminuzione, nonostante la cultura (cosiddetta da voi)della morte.
Sì, ma se agli aborti che può computare il Ministero aggiungi gli aborti che nel 1982 non ci potevano essere, cioè quelli causati da pillola del giorno dopo (e dei cinque giorni dopo), quanto siamo lontani dai 234mila?
La cultura di morte mi sembra alacremente all’opera
Non merita risposta….
E te non hai precisato il discorso sul referendum……
Vorrei precisare che non merita risposta perché io, come già detto, avevo comparato due dati comparabili, dai quali si può osservare, nonostante la “cultura di morte”, la diminuzione degli aborti da 1982 al 2008.
Per quanto riguarda la pretesa sonora bocciatura del referendum (Alessandro) e il preteso divieto dell’aborto in Germania (Alessandra)?
Senti, mi stai scocciando. Non ho mai negato “la diminuzione degli aborti dal 1982 al 2008”, perché quelli sono dati del Ministero che annualmente redige una relazione con la contabilità degli aborti praticati in strutture abilitate a praticarli secondo i crismi della 194.
Ho cercato di approfondire un minimo il discorso perché credo che sia interessante sapere qual è EFFETTIVAMENTE il numero di aborti procurati legali all’anno in Italia. Se a te non interessa, continua a stare con i dati del Ministero, ma sappi che il Ministero è il primo a non dire affatto: “Questo che notifico è il numero di aborti procurati legali consumatisi in Italia quest’anno”.
Quanto alla sonora bocciatura del referendum radicale, non devo chiarire niente, appunto perché il referendum parzialmente abrogativo della 194 promosso dai radicali fu appunto sonoramente bocciato nel 1981: 88,4% di NO.
E’ chiaro adesso? Se una richiesta viene respinta dall’88,4%, a casa mia si dice che la richiesta ha ricevuto una sonora bocciatura.
Aggiungo che, se il tuo argomento è che nel 2008 la pillola del giorno dopo non era legale, allora sappi che gli aborti procurati legali potevano avvenire nel 2008 a causa di:
– pillola anticoncezionale, perché anch’essa in alcuni casi può provocare aborti
– spirale
– cerotti ormonali
– tecniche di fecondazione artificiale, che notoriamente, nonostante i paletti posti dalla legge 40/2004, portano alla morte di embrioni
Alessandro:
hai perfettamente ragione per il quanto riguarda il referendum. Ignoranza mia!
Quanto al resto ….sei in mala fede!
E perché mai sarei in mala fede?
Alessandro:
….perché rimescoli le carte in tavola, metti insieme cose che che non c’entrano con altre cose rispetto a quello che io volevo far notare:
Io volevo far notare che i dati del ministero che (ovviamente)sono solo quelli relativi agli interventi di aborto volontario ospedaliero dal 1982 al 2008, nonostante la “cultura della morte” etc., questi numeri ufficiali omogenei di anno in anno sono diminuiti. Il che vuole dire che non è come dite voi (almeno relativamente a questo periodo) che la cultura della morte ha dominato perché sennò i numeri (del ministero) non sarebbero diminuiti, numeri sempre, in questo periodo, omogeneamente al netto di ogni altro numero che te potresti provare a aggiungere. Il che vuole, secondo me, dire che la “cultura di morte” almeno limitataqmente a quegli anni, si è rimpicciolita.Per merito vostro?
Non certo per merito dei radicali, immagino
Alessandro:
Appunto. Però vi lamentate sempre mentre intanto la gente migliora, nonostante il vostro “malocchio”, nel senso etimologico, o, si potrebbe dire, il vostro “gufare!
Come fai a sostenere che la “gente migliora” se è vero come è vero che, per considerare quanti sono EFFETTIVAMENTE gli aborti OGGI, devi considerare quanto ho già scritto e non ripeto?
http://costanzamiriano.com/2012/09/28/laborto-del-giorno-dopo/#comment-43596
Da’ un’occhiata a questi
http://www.associazione-vogliovivere.it/notizie/1221-leggi-restrittive-e-aborto-il-dott-puccetti-smonta-la-ricerca-di-planned-parenthood
Concordo con l’articolo perché mi piace chiamare le cose con il loro nome.
A parte ciò un saluto da Vongole & Merluzzi e un invito a vedere un altro lato della realtà…
http://vongolemerluzzi.wordpress.com/2012/09/28/palomar-2012-odissea-nellitalia-del-caffe-espresso/
😉
Non sono un medico ma in quanto al mio commento sulla rigidità nel classificare l’aborto mi rifaccio al commento alquanto pertinente di Emma, che dice che la pillola del giorno dopo non è effettivamente abortiva perchè funziona solo se l’ovulazione non è avvenuta.
Alessandro – c’è sempre qualcuno in questi blog su internet che per difendere le proprie posizioni ritiene necessario metterla sul personale. In questo caso purtroppo sei tu quando mi accusi di esprimermi in modo “grossolano e abborracciato”, e lo fai addirittura citando le mie parole in maniera scorretta. Ho detto che la posizione del Papa è contro i gay, e lo ribadisco. “Contro” nel senso di “disapprovazione”, non che Benedetto sia “contro” i gay e li voglia bruciare, ovviamente. Per la Chiesa gli atti omosessuali sono “atti intrisecamente disordinati” come dice il catechismo. “Disordinati” perchè non rientrano nell’ordine voluto a Dio? Quindi, nel nome di un ordine che nessuno riesce a provare, un omosessuale non potrà mai diventare santo. La maniera in cui il catechsimo (2357, 8, 9) tratta gli omosessuali, come se fossero poveri malati di mente che devono indurre a compassione e devono restare casti, è irrispettosa e inammissibile. Questa è una posizione inconciliabile con il – più profondo e importante – sentimento di amore che i cristiani vogliono mantenere verso tutti gli uomini. E’ molto più semplice di cosí: aprirsi verso una persona omosessuale, e ascoltare veramente, col cuore, come avrebbe fatto Gesù Cristo, significa anche capire che queste persone si ritrovano con la loro sessualità data dal Signore. Ciò è profondamente diverso da chi, invece, etero o omo, fa del sesso un vero e proprio vizio, un gioco vuoto senza significato di amore. Quello è un discorso totalmente diverso.
Infine, in quanto alla capacità evolutiva della Chiesa, chi vivrà, vedrà. Il catechismo continuerà ad essere smussato, corretto e adattato nei secoli a venire (secoli, non decenni). L’unico messaggio immanente e immutabile al di sopra di tutto è quello di Gesù e del Vangelo. Tutto il resto è suscettibile di rivisitazioni e reinterpretazioni. E ciò non toglie nulla alla bellezza della Chiesa, un organismo vivo e perciò adattabile.
1) “la pillola del giorno dopo non è effettivamente abortiva perchè funziona solo se l’ovulazione non è avvenuta.”
Non è così.
“La pillola del giorno dopo è un preparato a base di ormoni (essa può contenere estrogeni, estroprogestinici, oppure solo progestinici) che, assunta entro e non oltre le 72 ore dopo un rapporto sessuale presumibilmente fecondante, esplica un meccanismo prevalentemente di tipo “antinidatorio”, cioè impedisce che l’eventuale ovulo fecondato (che è un embrione umano), ormai giunto nel suo sviluppo allo stadio di blastocisti (5°-6° giorno dalla fecondazione), si impianti nella parete uterina, mediante un meccanismo di alterazione della parete stessa.
Il risultato finale sarà quindi l’espulsione e la perdita di questo embrione.
Soltanto qualora l’assunzione di tale pillola dovesse precedere di qualche giorno l’evento dell’ovulazione, essa potrebbe talvolta agire con un meccanismo di blocco di quest’ultima (in questo caso, si tratterebbe di un’azione tipicamente “contraccettiva”).
Pertanto, risulta chiaramente che l’acclarata azione “antinidatoria” della pillola del giorno dopo, in realtà, nient’altro è se non un aborto realizzato con mezzi chimici. Non è coerente intellettualmente, né giustificabile scientificamente, affermare che non si tratti della stessa cosa.”
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_academies/acdlife/documents/rc_pa_acdlife_doc_20001031_pillola-giorno-dopo_it.html
Non menare il can per l’aia! Io citavo dati di quando ancora la pillola del giorno dopo non era in uso!
Sto rispondendo a Tom, non a te.
2) “un omosessuale non potrà mai diventare santo”
Certo che un omosessuale può diventare santo. La via di santificazione di un omosessuale è quella di ogni essere umano: “Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita”, dice il Catechismo, e che cosa significa realizzare la volontà di Dio nella propria vita se non santificarsi?
In particolare, con riferimento alle inclinazioni omosessuali, la via di santificazione che la persona omosessuale deve percorrere passa – per dirla col Catechismo – attraverso l’astinenza dagli “atti di omosessualità”. “Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova”, e che cos’è la santificazione se non il superare, con l’aiuto di Dio, le prove di cui è costellato il cammino della vita terrena?
3) “La maniera in cui il catechismo (2357, 8, 9) tratta gli omosessuali, come se fossero poveri malati di mente che devono indurre a compassione e devono restare casti, è irrispettosa e inammissibile”
Non sono per niente d’accordo. Io la trovo piena di rispetto e misericordia
4) “queste persone si ritrovano con la loro sessualità data dal Signore”
Riporto quanto ho già obiettato al riguardo: se si vuol dire che l’inclinazione omosessuale sorge in taluni esseri umani in modo inevitabile, allora anche questa affermazione richiederebbe uno straccio di dimostrazione. Per semplificare: che l’omosessualità sia un’inclinazione per così dire “innata” è ipotesi tutta da provare, non è un pacifico dato di fatto. Il fatto che talune persone sostengano di avere sempre provato inclinazioni omosessuali non basta certo a mostrare che queste inclinazioni siano “innate”.
Così come ribadisco che la riprovazione degli atti di omosessualità dipende, nell’insegnamento della Chiesa, da una antropologia che non può mutare, e quindi la riprovazione rimarrà tra dieci anni come tra dieci secoli.
Grazie Alessandro per la risposta. Non siamo un granchè d’accordo ma ci siamo chiariti!
Grazie a te
a firma Renato Pierri, su affariitaliani.it del 29 settembre 2012
“La pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo. E’ uno dei punti chiave del documento congiunto messo a punto dalla Società italiana della contraccezione (Sic) e dalla Società medica italiana per la contraccezione (Smic) e rivolto ai medici proprio per fare chiarezza sulla contraccezione di emergenza. Cominciando dal meccanismo d’azione della pillola del giorno dopo. “E’ ampiamente dimostrato che il levonorgestrel (Lng), la molecola contenuta nel farmaco presente in Italia, quando somministrato in fase preovulatoria, interferisce con il processo ovulatorio, per inibizione o disfunzione dello stesso, e previene quindi la fertilizzazione. Inoltre – precisa il documento – è stato evidenziato che nelle donne che assumono Lng quando i parametri clinici, ecografici e ormonali sono diagnostici di ovulazione già avvenuta, il farmaco non ha alcun effetto. E’ evidente quindi che Lng non interferisce con l’impianto dell’embrione, una volta avvenuta la fertilizzazione; cioè, non causa aborto, né è in grado di danneggiare una gravidanza in atto” (Adnkronos, 7 giugno 2011)
“La pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo”.
Colossale fandonia.
“Il Norlevo è un progestinico, quindi in teoria dovrebbe aiutare la gravidanza. Ma in realtà, oltre ad avere effetti contraccettivi, ne ha anche di anti-nidatori, quindi abortivi. Tanto che il bugiardino dice: «I contraccettivi d’emergenza hanno anche lo scopo (…) di impedire l’impianto dell’ovulo fecondato». Se assunta entro tre giorni dal rapporto, la pillola del giorno dopo ha un’efficacia contraccettiva dell’85 per cento, se assunta entro le prime 24 ore sale al 95. In realtà, questa efficacia non è mai stata dimostrata da nessuno studio con placebo. Mentre un’analisi empirica, fatta su donne con le tube legate, ha dimostrato che il Norlevo inibisce l’ovulazione solo nel 20-40 per cento dei casi. Se la sua efficacia è però del 95, significa che ha anche un 40 per cento di efficacia abortiva.”
http://www.tempi.it/sulla-pillola-abortiva-ellaone-la-sigo-mente-i-dati-scientifici-no#.UGb_Dk2pBLk
Purtroppo il bugiardino del Norlevo e Levonelle, nomi commerciali della pillola del giorno dopo, parlano chiaro. Il primo usando l’espressione “bloccando l’ovulazione o impedendo l’impianto dell’ovulo eventualmente fecondato” ci informa che l’azione del preparato è duplice: contraccettiva e abortiva.
Non dissimile il Levonelle che illustra l’efficacia della pillola “prevenendo l’ovulazione e la fecondazione e modificando la mucosa dell’utero rendendola inadatta all’impianto dell’ovulo fecondato”. L’ “ovulo fecondato” è un’accoppiata di termini escogitata – è proprio il caso di dire – per indorare la pillola. Infatti l’ “ovulo fecondato” non è altro che l’embrione, cioè quella minuscola persona nata dall’incontro del gamete maschile con quello femminile. Gli effetti abortivi descritti dai foglietti illustrativi trovano poi conferma in molti studi scientifici che non escludono una possibile efficacia abortiva di questa pillola.
A margine, ma non troppo, appuntiamo poi il fatto che l’efficacia contraccettiva è bassissima: la pillola del giorno dopo è in grado di ridurre la probabilità di rimanere incinta in termini assoluti solamente del 2-3% (Renzo Puccetti, Specialista in Medicina Interna, Membro della European Medical Association – Research Unit, referente per l’area Bioetica della Società Medico-Scientifica Promed Galileo.).
http://www.farmaciadellastazione.com/rassegna-stampa-medico-farmaceutico/bioetica/il-giorno-dopo-la-pillola-e-amara.html
http://www.medicinaepersona.org/resources/articolo/N11aee2582d58c5e44ae/N11aee2582d58c5e44ae/18_-_avvenire_norlevo.pdf
«Il meccanismo d’azione di Norlevo – spiega Renzo Puccetti – non è conosciuto con precisione, come ammette la ditta produttrice nel bugiardino. Ciò che si sa con precisione è che con l’uso di questa pillola a ovulazione avvenuta – quindi a zigote già formato nel caso sia avvenuta una fecondazione – l’embrione potrebbe non riuscire a impiantarsi nella mucosa uterina. E l’azione antiannidatoria del farmaco pone problemi etici a un gran numero di medici».
Del resto il Comitato nazionale per la bioetica ha stabilito il diritto del medico ad appellarsi alla clausola di coscienza. Che – ha stabilito la Federazione nazionale degli ordini dei medici – è assimilabile al diritto all’obiezione di coscienza stabilita dalla 194.
http://uomovivo.blogspot.it/2008/04/pillola-del-giorno-dopo-obiettori-sotto.html
“Da ultimo due parole sulla contraccezione d’emergenza con Levonorgestrel (Norlevo o Levonelle) e sulle modalità attraverso le quali le Società Scientifiche più rappresentative divulgano l’informazione circa il suo meccanismo d’azione, attraverso Posizioni ufficiali che inevitabilmente vengono recepite come Verità.
La Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia (FIGO), in una sua Posizione Ufficiale del 2011 che conferma i contenuti già espressi nel 2008, sostiene che il meccanismo d’azione principale del Levonorgestrel è quello di impedire o ritardare l’ovulazione.
Studi recenti invece iniziano ad ammettere, in contrasto con quanto finora preteso e riportato ufficialmente nella Posizione (9) della FIGO, che il Norlevo non è in grado di interferire con l’ovulazione, se non quando venga somministrato prima che i livelli dell’LH inizino a salire, e cioè soltanto all’inizio del periodo fertile.
Questo dato rimanda anche il meccanismo d’azione del Norlevo a effetti prevalentemente post-concezionali e anti-annidamento, anche quando venga assunto prima dell’ovulazione.
E’ evidente la necessità di rivalutare con cura anche questi dati scientifici, al fine di poter discernere se l’uso del Levonorgestrel sia realmente compatibile con la tutela della vita umana dal suo inizio, come ribadito e preteso nella legislazione vigente.
Concludo con una nota polemica: la ESC (European Society for Contraception and Reproductive Health), nella pagina web (http://www.escrh.eu/about-esc/news/how-do-levonorgestrel) di cui riporto l’immagine in coda alla bibliografia, ringrazia esplicitamente i quattro estensori dello Statement “per la loro incredibile attenzione ai dettagli e per la costante preoccupazione di essere sicuri che questo Statement fosse accurato e riflettesse pienamente gli studi più recenti”.
La prima a essere ringraziata è Vivian Brache, la prima Autrice di uno studio del 2010, in cui essa conclude (terz’ultimo paragrafo della discussione) che “dall’analisi combinata di diversi studi, il Levonorgestrel somministrato nel periodo fertile avanzato inibisce l’ovulazione soltanto in 7 donne su 48, e cioè nel 14,6% dei casi”. Basandosi sui medesimi dati bibliografici la stessa Brache, insieme agli altri Esperti della FIGO, sosterrà con estrema enfasi esattamente il contrario nello Statement del 2011 in cui si afferma, in modo ufficiale e definitivo, che il meccanismo d’azione principale del Levonorgestrel è quello di impedire o ritardare l’ovulazione.
Questo Statement apparirà come la Verità ufficiale condivisa unanimemente da tutto il mondo della Ginecologia internazionale.
In base ad essa i medici effettueranno le proprie scelte etiche e professionali. Ad essa gli Stati e i Governi faranno riferimento quando si troveranno a legiferare su questi temi vitali.”
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2011/07/considerazioni-su-ellaone-ulipristal-acetato-2614/
Allora potrebbe anche essere battezzato, un embrione, prima che qualcuno ne eviti l’annidamento?
No, gli embrioni non si possono battezzare
Alvise, t’hanno fatto nero (finalmente)?
Alessandro: lì per lì avevo pensato che fosse caduto un fulmine dal Cielo su di lui… 😉
Hai centrato un punto sul quale io, col mio cervello deformato da agronomo, batto spesso. Il “principio di precauzione”, invocato per ogni quisquilia ritenuta poco ecologica (pensa agli OGM per i quali non c’è niente che effettivamente ne provi la pericolosità per l’uomo, perché l’uomo non diventa automaticamente ciò che mangia…), bene, quello stesso “principio di precauzione” non vale più di fronte alla cosa più importante e sacra che esista, la vita umana. Talmente sacra che, voglio spingermi oltre, basterebbe invocarlo (il principio di precauzione) anche di fronte ad una semplice “possibilità” di vita umana!