di Jane
Posso capire lo scendere in piazza per urlare contro l’approvazione di una legge che lede i diritti dell’uomo. Posso capire una manifestazione per opporsi ad una riforma universitaria a sfavore degli studenti che studiano. Posso capire un raduno di protesta per i diritti dei lavoratori che lavorano (le tautologie sono d’obbligo). Insomma, posso capire una protesta che abbia un contenuto forte e un fine concreto, che rappresenti l’unica possibilità per esprimere il proprio disagio verso delle iniziative (politiche) che sembrano non tener conto dei diretti interessati.
Quello che davvero non posso e non riesco a capire, sono le manifestazioni inutili e ridicole, senza contenuto e senza fine. Mi riferisco al grido trionfale delle quasi 200 cameriere che a New York si sono radunate davanti al tribunale il giorno della prima udienza a Strauss-Kahn. “Shame on you” è stato il ritornello (in realtà apparentemente l’unica cosa che dicevano) che ha accompagnato le manifestanti, indignate per le violenze subite da una loro collega. Sarà vero poi? Nessuno lo saprà mai, è la parola dell’una contro la parola dell’altro.
Ora, non voglio fare retorica anti-femminista, ci mancherebbe altro, la tengo per un altro post. La solidarietà femminile poi è un istinto naturale in noi donne, oltre alla necessità di comprarsi qualcosa (anche solo uno smalto rosso) quando si è un po’ depresse, e la capacità di parlare per un tempo considerevole con un’amica di cose assolutamente essenziali, come di quanto fosse perfetto l’abito da sposa di Kate Middleton e di quanto fosse cafona la sorella Pippa. Però, sinceramente, con quelle 200 cameriere, un po’ racchie, col grembiule e i capelli raccolti da orrende mollettone da parrucchiere, non avrei solidarizzato, al costo di addossarmi il grido diretto a DSK. Ora vi spiego il perché.
Innanzitutto, un battaglia in difesa di qualcosa combattuta a suon di manifestazioni e grida, ottiene l’effetto contrario, cioè di non essere ascoltato. Invece, quando una battaglia è fondata su un valore forte non ha bisogno di gridarlo. Ci vuole una certa pacatezza nell’affermare le idee forti, una certa ragionevolezza,una certa continuità, che crei consenso e appoggio generale. Non so voi, ma io più una cosa è gridata meno la ascolto, perché nasconde un’insicurezza di fondo e non è affatto persuasiva. E dà sui nervi. Nel caso delle 200 “indignados” newyorkesi l’idea forte c’era, la dignità della donna, ma la manifestazione era ridicola.
Se quelle donne volevano rivendicare la loro dignità di cameriere, protestando contro il riccone pervertito e approfittatore e quindi contro tutta quella categoria (come se i pervertiti sesso-dipendenti fossero solo i ricchi), direi che è stata una battaglia inutile. Infatti, se capita che un uomo in preda a bollori primaverili perda il senso della misura non appena vede una donna in grembiule che gli rassetta la stanza, i casi sono due: o questo signore è malato al punto da non controllarsi, il che significa che non è stata la prima volta e non sarà l’ultima, in questo caso il suo arresto al massimo ritarderà la prossima performance. Il consiglio per le cameriere degli hotel di lusso dunque sarebbe quello di premunirsi con spray al peperoncino e con mosse di kung-fu. Oppure la cameriera in questione era consenziente o perlomeno provocante (cosa non si fa per aggirare un riccone, farlo cascare nella trappola e poi spillargli un po’ di grana, noi donne siamo mica sceme). Insomma, non deve essere difficile accusare di violenza qualcuno, si sa che le donne sono la parte debole e hanno sempre ragione.
Se però quelle donne hanno colto l’occasione per difendere la dignità in quanto donne, trovo comunque che sia una battaglia espressa un po’ male, e il pretesto per cui si è scatenata era sbagliato. La dignità è qualcosa di connaturato sia nell’uomo che nella donna, in tutti. E’ un valore, e in quanto tale va difeso. Nel caso della donna, la dignità non va difesa solo quando riteniamo che sia l’uomo ad averla calpestata, come in questo caso. Il più delle volte, infatti, sono le donne stesse che si mettono su un piatto d’argento, e non mi venite a dire che ciascuno ha la libertà di fare quello che vuole senza che nessuno se ne approfitti. Mi vengono in mente gli slogan “Non siamo donne a sua disposizione”, “Il corpo è mio e me lo gestisco io”, “Evviva la libertà sessuale”.
Ora, non voglio parlare di veline e soubrette, né riferirmi in specifico alla cameriera newyorkese che è stata apparentemente violata. Voglio solo ricordare che non ci si può comportare spudoratamente in un modo e poi pretendere che tutto il mondo stia al suo posto. Se vogliamo non essere lese nella dignità, dobbiamo comportarci dignitosamente, rispettando e assecondando la nostra natura di donne. Dobbiamo ricordarci che l’emancipazione della donna, il riconoscimento della sua dignità e della sua uguaglianza con l’uomo, non si fonda sulla rivendicazione dei diritti di autodeterminazione (a cosa poi?) e di libertà sessuale. No, perché l’uomo sul piano vitale prevarrà sempre sulla donna, è più forte per natura. Ma c’è qualcosa di più autenticamente umano che ci rende uguali, uomini e donne: lo spirito. Quindi, care donne, al di là del caso Strauss-Kahn e delle proteste in grembiule, ricordiamoci che non c’è bisogno di rivendicare in piazza ciò che si può affermare ogni giorno. Il rispetto e il riconoscimento come persone lo otteniamo con la nostra (sotto) missione quotidiana, agguerrite e pronte alla lotta in caso di tentativi molesti (senza mollettone nei capelli), ma sempre, fieramente, dolcemente, donne. Ritorniamo quindi alla postazione di comando, da dove siamo molto più efficaci e brave che non se scendessimo in campo. Quella è roba da uomini. Noi siamo più silenziose e più furbe.
Questo post mi lascia molto, molto perplesso e non solo perchè la descrizione delle cameriere racchie e col mollettone mi sembra un po’ classista, ma anche perchè non sono riuscito a capire (o forse non voglio capire) il “cuore”, il centro dell’articolo. Penso che se si vuole affrontare il tema Strauss-Khan bisognerebbe farlo con meno superficialità e pretestuosità. Ho anch’io molti dubbi sulla vicenda ma non credo proprio alla cameriera scaltra che vuole spillare soldi al riccone (non si mobiliterebbe in quel modo la polizia di New York fino ad andare a prelevare il “porcellone” sulla pista dell’aereoporto sulla parola di una cameriera contro quella di uno degli uomini più potenti del pianeta), quanto posso credere si tratti della più classica delle honey trap (con un soggetto forse particolarmente disposto a cadere in questo genere di trappole). Perché? Difficile dirlo con certezza posso proporre qualche ipotesi:
1) Dominique Strauss-Kahn stava lavorando all’adozione di una nuova divisa mondiale che avrebbe sfidato il dominio del dollaro per proteggere le economie dalle future instabilità,DSK sosteneva che era necessario abbandonare il dollaro e aprire ad un paniere di diverse monete (SDRs) come alternativa per le riserve delle stesse Banche Centrali. Un colpo mortale per il dollaro già agonizzante
2) Obama ha finalmente trovato in Sarkozy il suo ideale compagno di bombardamenti (in Libia per ora), e togliergli di mezzo il più temibile avversario nella corsa alle presidenziali può essere un bel segno di amicizia (Sarkozy aveva già inaugurato la passata campagna elettorale con una denuncia rivelatasi poi infondata contro DSK per una vicenda di documenti falsi).
3) Il famoso vertice con la Merkel che avrebbe dovuto aver luogo il giorno dopo l’arresto per pianificare il salvataggio della Grecia (a proposito occhi aperti, ne stiamo per vedere delle belle forse già oggi!), e forse il piattino che stanno cucinando alla Grecia è diverso da quello che stava preparando il cuoco Strauss Kahn
Quindi io non so se DSK abbia veramente violentato la cameriera, se sia stata una trappola e se alcune di queste spiegazioni siano valide certo è che questi temi mi sembrano un po’ più solidi di quelli del post…
pensavo che che la pessima retorica della donna provocante o libera che, in quanto tale, se le cerca, fosse appannaggio di vecchi maschilisti o di zitelle senza speranze. a quanto pare non è così.
forse le cameriere avrebbero dovuto diramare un comunicato stampa di solidarietà/indignazione di genere (camerieresco, s’intende)?
quanto alla furbizia, lasciamola a chi manca di fantasia, e soprattutto di intelligenza.
Solo due osservazioni :
meno male che non sono perplessa solo io.
Questo post, mi dispiace, è un vero flop e una grande caduta di stile rispetto ai toni generali.
E lo dico io che parlo di piccioni.
Buona giornata a tutti
Su una cosa sono d’accordo, ovvero che la dignità e l’identità le donne l’hanno svenduta per un piatto di lenticchie e continuano a svenderla ogni volta che usano il proprio corpo per abbreviare una strada, ma soprattutto quando chiamano l’aborto un diritto ed una conquista di libertà, quando a tre giorni dal parto le rivedi in tailleur pronte a rigettarsi nell’arena chè la carriera non può aspettare quando per necessità e debolezza accettano ed iniziano a percepire come “normale” il sottile mobbing dei datori di lavoro del tipo: “tra 18 mesi ti faremo il contratto a tempo indeterminato, ma OVVIAMENTE vedi di non rimanere incinta, altrimenti…” ecc ecc…
su tutto il resto, cara Laura, anche io sono molto perplessa ed in particolare sul fatto che il dissenso e la rivendicazione non debbano passare anche, non solo, certo, altrimenti è demagogia, attraverso la contestazione aperta, anche di piazza e che anzi in un mondo dominato dai media dominati a loro volta da lobbies di potere a volte l’unico modo per farsi vedere o sentire è rompere gli schemi, fare quel che non ci si aspetta da te, gridare più forte degli altri o in modo tanto diverso e sorprendente da attirare l’attenzione…se si rimane in forndo con la manina alzata difficilmente ti verrà data la parola, soprattutto se quel che hai da dire è scomodo, controcorrente e soprattutto Vero!
Personalmente che per chi non l’avesse ancora capito ho un’anima un tantino militante, su certe cose, come la bioetica, il diritto delle donne a riprendersi i lproprio diritto alla maternità, sul diritto dovere dei cattolici di fare e dire la loro in ogni ambito “politico” ecc credo che occorra davvero usare tutti i mezzi a disposizione, dai libri al moschetto ( metafora!! ) ovvero dall’operazione culturale e mediatica di educazione, informazione e divulgazione fino alle aperte manifestaziioni di piazza ,alle contestazioni, agli scioperi ecc ecc!
Lasciamo stare il caso particolare di cui non ho nemmeno sentito parlare prima di stamattina, vorrei però passare alla generalizzazione che fa Laura su uno dei meccanismi che provocano gli abusi alle donne.
Sono come lei convinta che certe ragazze si vestano in modo molto provocante, perché è di moda così. Non sempre sono un bel vedere, avvolti da magliette o minigonne che ci vuole coraggio a definire tali, sarebbe più appropriata la definizione “francobolli”, spuntano rotolini di ciccia, forme non proprio perfette (non che si debba essere magri per forza, ma davvero mettere in mostra certi corpi ha del grottesco). Belle o non belle secondo me sono comunque provocanti, scatenano nei maschi delle reazioni che devono sforzarsi di tenere a bada, chi più chi meno.
Questo non vuol dire che le donne non debbano vestirsi così o debbano usare il burka solo perché i maschietti sono sensibili.
Ritengo che ognuno possa fare come vuole, anche se io, se avessi una figlia, le impedirei di indossare certe cose, e alle mie alunne di seconda elementare dico che almeno a scuola si viene con le maniche corte (non con le spalline) e con la pancia coperta, perché credo che il sesto comandamento significhi anche non usare il proprio corpo come strumento di provocazione sessuale.
D’altra parte i maschi devono sapersi contenere.
Sono daccordo con Laura quando dice che il tipo in questione, se non vittima di un complotto, doveva essere malato, perché l’uomo, l’essere umano, deve avere la capacità di controllarsi. Arrivare alla violenza è inaudito e inconcepibile, se la donna, anche dopo un’esplicita provocazione, dice no, è no.
Il punto a cui volevo arrivare è che la gran parte delle ragazze veste in modo provocante, ma non tutte sanno gestirne le conseguenze.
Mi viene in mente la scena di Pretty woman, in cui Richard Geere porta lei alla partita di polo e racconta al suo amico che l’ha raccattata dal marciapiede. L’amico si sente in diritto di umiliarla, e lei si arrabbia e dice “perché mi hai fatto mettere tutta elegante se volevi dire a tutti che sono una puttana? Potevo venire con i miei vestiti, così avrei saputo tener testa a quelli come il tuo amico” (non so caricare il filmato, ma sono sicura che su youtube si trova lo spezzone a cui mi riferisco).
Vivien avrebbe voluto i suoi vestiti perché con quelli addosso si sarebbe sentita in grado di affrontare le conseguenze del suo essere una puttana.
Le ragazze di oggi si vestono come se lo fossero, pretandono di essere comunque trattate come se fossero la Madonna e soprattutto molte di loro non sanno gestire le conseguenze delle reazioni che il loro abbigliamento scatena nei maschietti.
Ripeto che non parlo della cameriera e del suo caso in particolare, che ignoro, e credo che Laura abbia preso solo spunto da quello per fare delle riflessioni più generali.
genoveffa sono d’accordo con il tuo intervento
Bravissima Laura, ottimo post!Temo che la donna d’oggi sia protesa a fornire un’immagine di sè sempre più distorta e “snaturata”, pretendendo, peraltro, rispetto e comprensione.
LAURA: 1tu scrivi, tra l’altro: “La solidarietà femminile poi è un istinto naturale in noi donne, oltre alla necessità di comprarsi qualcosa (anche solo uno smalto rosso) quando si è un po’ depresse, e la capacità di parlare per un tempo considerevole con un’amica di cose assolutamente essenziali, come di quanto fosse perfetto l’abito da sposa di Kate Middleton e di quanto fosse cafona la sorella Pippa.
2Però, sinceramente, con quelle 200 cameriere, un po’ racchie, col grembiule e i capelli raccolti da orrende mollettone da parrucchiere, non avrei solidarizzato, al costo di addossarmi il grido diretto a DSK. Ora vi spiego il perché…
osservo: prima parte, stile costanziano allo stao puro essenziale…seconda parte, fino in fondo, parole acide (come ho detto altre volte) parole da: neo-clerico-borbonico-integral-papista, con l’aggravante del mollettone…
Alvise, mi pare che tu con le “parole acide” ci vai giù pesante “neo-clerico-borbonico-integral-papista”. Più che acide, mi sembrano un po’ parole in libertà…
Sì, ritengo che il difetto dell’articolo sia di non essere riuscito a spersonalizzare il caso concreto e aprire al discorso più generale che intressava alla nostra Laura. Lo dimostra il fatto che l’unica ad aver colto il cuore del problema che si voleva sollevare sia Sorellastragenoveffa, ovvero l’unica persona che, non conoscendo il caso di cui si parla, è riuscita a prescindere da esso!
Ed è vero, e al “diritto di andarsene in giro vestite come si vuole” io affiancherei il “diritto al mio senso del pudore di non essere violato”, e che tra il burqua e certi spettacoli che si vedono per strada tra noi deve esserci una via di mezzo; perché la nostra (maschile e femminile) è una natura ferita dal peccato. Ce ne sarebbero di cose da dire, ma il caso specifico da cui si è partiti è probabilmente troppo ingombrante! E adesso torno a lavorare 😉
benedetta ignoranza!!
🙂
Io, per come sono io, non mi fanno effetto le cosce le poppe il pelo etc. quello che mi affascina, (se mi affascina) di una donna sono due cose, anzi tre, la mente, gli occhi, la voce…
E credo che per tanti sia lo stesso, poi c’è uomini e uomini, come donne e donne, donne che gli piace corpi nerboruti, sportivi, flessuosi, nudi, glutei sodi muscolosi bombati, pettorali, dorsali, anali, sensoriali,criminali, anche, a alcune, malandrini, canaglieschi, violenti, tatuati, sfregiati, rinnegati…
Faccio qualche considerazione. Non esito a credere che DSK sia un – chiamiamolo così – predatore sessuale, che abbia una volta di più cercato di predare. Mi pare evidente che la tempestiva solerzia con cui è stato arrestato indichi che, in questa circostanza, qualcuno assai altolocato gradisse togliersi dai piedi DSK (le ipotesi di paulbratter non mi sembrano inverosimili, anzi…). Quindi non mi pare improbabile che, conoscendone il vizietto, sia stato teso il trappolone a DSK (può essere pure che la cameriera sia stata strumento ignaro del trappolone stesso). Come che sia, quello che mi lascia perplesso
1) che DSK abbia dovuto subire il “perp walk”, la passeggiata di chi è accusato di aver perpetrato un crimine (quei trenta secondi circa di “sfilata” sotto i riflettori guardoni di tutto il mondo, lui davanti, ammanettato, con due poliziotti alle braccia e due dietro). Il pubblico ludibrio di un condannato sarebbe già disdicevole, ma che un sospettato (innocente fino a prova contraria) debba subirsi la sfilata-gogna lo trovo francamente ripugnante (nessuno, nemmeno il più tanghero della terra, merita un trattamento così): Ripeto: quand’anche DSK fosse colpevole
2) posso capire l’indignazione delle cameriere, ma considerato quanto dico il punto 1, cioè non sopportando io lo “shame on you” fatto su alcun sospettato, inviterei le cameriere a essere un po’ garantiste e a non prestarsi al gioco del “dagli al mostro”. Ripeto: capisco l’indignazione e magari la paura, ma un essere umano (fosse pure antipaticissimo, potentissimo e magari colpevole dei reati contestatigli) merita più rispetto (quand’anche quel rispetto egli non sia aduso a praticarlo: ma non voglio la società del taglione, del “tu non rispetti me e io non rispetto te”), un essere umano non è il suo (eventuale) errore. Se ha sbagliato paghi, ma la sua dignità non è annientata dall’errore compiuto e gli va sempre riconosciuta. Anche dalle cameriere. Se esiste un problema crescente di molestie alle cameriere, non è con il ludibrio di un presunto molestatore che si risolve il problema. Con un’ingiustizia non si risolve un’ingiustizia
Devo dire che il post non mi è piaciuto un granchè, ma ho temporeggiato un po’ a commentarlo, e mi è piaciuto l’intervento di sorellastra perchè va al cuore di un post che credo sia stato strutturato male, forse perchè, come dice roberto, il caso specifico riportato è troppo ingombrante.
Alla luce di questi due commenti ho riletto il post e mi è piaciuta molto la conclusione
“Ritorniamo quindi alla postazione di comando, da dove siamo molto più efficaci e brave che non se scendessimo in campo. Quella è roba da uomini. Noi siamo più silenziose e più furbe.”
Mi viene in mente Maria, modello per tutte noi. Spesso dico di lei che a pensarci bene era quella che comandava nella famiglia di Nazareth. Ma l’ha sempre fatto con poche parole, in maniera discreta, direi decisamente femminile. Le poche parole e azioni della Madonna raccontate nel vangelo sono assolutamente determinanti nella vita del suo sposo Giuseppe e in quella di sui figlio.
Altro che rivendicazione dei propri diritti quando ha accettato le conseguenze di quel sì mettendosi a rischio di un ripudio e di essere considerata dalla società del tempo un’adultera
ps non credo che Maria raccogliesse i capelli col mollettone, però quando si lavora in casa è decisamente comodo 🙂
Mi viene in mente un’altra cosa: come noi siamo abituati da tanti anni a vedere ala tele le dimostrazioni in America, anche di non tante persone, che girano in tondo con i loro cartelli, fuori della Casa Bianca, dei tribunali etc. e come sempre ci hanno fatto un effetto di democrazia simpatica del popolo americano.
Forse, ora, qui da noi, dopo anni e anni di dimostrazioni di tutti i generi, continue, ce ne siamo , diciamolo, anche, rotti le palle, il che non toglie che chi volesse dimostrare lo potesse, anche in forme carnascialesche (vi siete in molti avventati sulla sfilata Gay) carnevale semi-nudo di Rio de Janeiro, le orge pagane di altri riti in tutto il mondo, cameriere con gli spilloni o senza, e che sarà mai!!!
Che cosa c’entra il gaypride con la protesta delle cameriere e il carnevale di Rio? Come si fa a metterli nello stesso mazzo?
ALESSANDRO:FENOMENI ETNO-SOCIALI UMANI!!!
Tutto è fenomeno “etno-sociale-umano”, è come dire niente
Sì, certo, per me è Niente, cioè è gil grande tutto indifferenziato della invenzione umana entro cui (compreso le regole del codice civile e penale quando questa follia travalica) voi mettete dei “questo va bene e questo non va bene” Gay Pride no, Via Crucis sì, Spilloni no, Beatificazioni sì, Processioni sì, e, naturalmente, ivi incluso c’è chi prende per il culo Voi, e c’è chi di voi prende per il culo le cameriere con gli spilloni i Gay Pride, etc….
io non prendo per i fondelli né le cameriere né i partecipanti al gaypride, se dissento lo faccio con degli argomenti (che possono piacere o non piacere, essere giusti o sbagliati; questa è un’altra questione)
Queste osservazioni sul fatto che non ci sia bisogno di urlare per attirare l’attenzione dei media sulla difesa della dignità della donna sarebbero state molto opportune se fossero state correlate alla recente manifestazione “Slutwalk” (la marcia delle zoc**le).
Nel caso di specie invece, alcune cameriere hanno giustamente rimarcato che in un paese civile la dignità delle donne (anche di quelle povere, brutte e con un lavoro umile) non puo’ essere sottomessa alla lussuria di nessun uomo, anche se quest’ultimo fosse il più potente della terra.
Se poi DSK sia colpevole o innocente questo verrà stabilito in via giudiziale. E non cambierebbe il mio giudizio (positivo) sulle quelle 200 cameriere che si sono prese un giorno di ferie non per andare dal parrucchiere a farsi belle, ma per affermare che una donna andrebbe trattata con rispetto.
Se mi dovesse capitare di subire uno stupro, sapro’ di poter contare sull’ elegante appoggio morale dell’autrice di questo post, che prima di mettere mano alla tastiera per scrivere qualcosa in mia difesa (magari con un tono di paternale…perchè non avevo messo in borsetta lo spray al peperoncino), addirittura si prenderà la briga di farsi una messa in piega. Mica come quella cafona di mia sorella, che verrebbe pure in pigiama a gridare “Vergonati” al maniaco davanti al tribunale!
non “si sono prese un giorno di ferie per affermare che una donna andrebbe trattata con rispetto”, sono andate a gridare “Vergogna” a uno che, come sostieni tu, non si sa nemmeno se sia colpevole (“Se poi DSK sia colpevole o innocente questo verrà stabilito in via giudiziale”). Se volevano rivendicare rispetto nel trattare le donne, mi sembra che abbiano sbagliato forme e modalità (ma, come scrivevo prima, capisco la loro indignazione, non sottovaluto la componente emotiva, cioè non cado nella tentazione di gridare loro “vergogna” perché non sono state garantiste, non hanno onorato la presunzione d’innocenza, non hanno considerato che un essere umano, per quanto colpevole, non merita di essere vituperato, sottoposto al ludibrio). Giustizia sia fatta, parlino le sentenze; spero comunque che in caso di condanna di DSK ci vengano risparmiate manifestazioni di giubilo. Se un reo viene condannato non stappo lo spumante, mi compiaccio che gli sia stata irrogata la giusta condanna ma mi spiace che abbia errato e spero che possa riabilitarsi. E’ pur sempre un fratello (o una sorella)
Sposo in pieno Genni, ma anche Paul. Beata ignoranza del fatto di cronaca, ma quand’anche lo conoscessi bene, e ne ho afferrato qualcosa, di sicuro è stata colta l’opportunità di togliere di mezzo un personaggio scomodo.
Quanto alla dignità della donna, c’è poco da dire. La dignità certo prescinde dall’abito o dal mollettone, ma se vogliamo la dignità riconosciuta facciamo che sia anche riconoscibile. E comunque il maschio….anche lui riveda la sua dignità e non diventi un animale da caccia.
Tra un dsk (il cui pedigree non è proprio immacolato) e le cameriere in mollettone che per pochi dollari puliscono le stanze di lussuosi alberghi dalle schifezze degli spesso maleducati ospiti, parteggio decisamente per queste ultime. Avranno anche sbagliato per difetto di profondità d’analisi, ma per una volta hanno semplicemente voluto mostrare di esserci, con le ciabatte, il mollettone e Lo scopettone dei cessi. Perché loro sì che sono sottomesse, anche quando si vendono per denaro o per assaporare un attimo il falso gusto di un potere seduttivo che in realtà le condanna. Sono sottomesse e povere. Sono comunque vittime. Per questo tengo per loro.
Vorrei aggiungere qualcosa sulle cameriere: penso che molte delle “racchie con i mollettoni” siano andate ad urlare contro DSK ma soprattutto contro le ingiustizie e le umiliazioni che sono certo hanno subìto più o meno tutte, avances, battute volgari, ricatti, prepotenze, chissà quante volte messe a tacere da direttori d’albergo che non vogliono noie con i clienti soprattutto se importanti. Credo che ognuna urlasse uno propria piccola o grande ingiustizia, e che quindi abbiano diritto ad un po’ di comprensione se la protesta è stata (secondo Laura e secondo alcuni di voi) scomposta e poco elegante (forse si potrebbero dire due paroline sui media che hanno strumentalizzato la proteste, questo sì…)
Esattamente quello che volevo dire. Grazie. Questa storia in realtà non mi fa pensare tanto al sesso quanto al potere. Il potere di chi si ritiene autorizzato a schiacciare l’altro manipolandolo in vario modo; il potere, momentaneo e strumentalizzato, di chi per una volta ha avuto l’opportunità di parlare.
Anche in questo caso il vangelo propone un modello di rapporto che vale sia per gli uomini che per le donne, che è quello di morire a se stessi per far spazio all’altro, fino ad acquistare la vera e piena realizzazione di sé, che è l’esatto opposto della concezione dominante, che fa troppo spesso della sopraffazione e cancellazione dell’altro l’unica forma di autorealizzazione.
Magari riconducendo tutto a questa idea di rapporti anche la questione dell’abbigliamento e degli istinti sessuali (anche Lo smalto rosso è un richiamo erotico, in fondo) sarebbe automaticamente ridimensionata
“Ma c’è qualcosa di più autenticamente umano che ci rende uguali, uomini e donne: lo spirito”.
Lo spirito??????
“Femminilità e mascolinità sono tra loro complementari non solo dal punto di vista fisico e psichico, ma ontologico. È soltanto grazie alla dualità del « maschile » e del « femminile » che l’« umano » si realizza appieno”. Giovanni Paolo II, Lettera alle donne.
P.S. Finalmente dei commenti attinenti al post!!!!
Caro Giuda Maccabeo, quando ci renderemo conto della dualità e non appiattiremo più l’umano sull’ambiguo tema dello “spirito”, allora davvero ci sarà l’armonia tra maschi e femmine, quando finalmente ci si renderà conto di questa complementarietà. Allora l’uomo non violenterà più la donna perchè violenterà se stesso; e la donna non rivendicherà più una posizione di comando perchè troverà che la diversità di ruoli è la vera ricchezza! Per quanto mi riguarda è già difficilissimo ricordarmi di questo nel mio matrimonio, figurati con altri esseri umani! la mentalità dominante mi sembra che ci vuole contrapposti gli uni alle altre proprio perchè parla di questo “spirito” comune. E infatti è assolutamente in voga il “transgender”, la volontà di scegliere al momento opportuno se essere maschi o femmine…..
questo articolo non mi è piaciuto.
Lo trovo snob e classista.
A quanto pare fa caldo sopra le teste di tanti, unica giustificazione al post. Non sarebbe stato neppure un’idea insana trovare il tempo per argomentare o rispondere a qualche commento. Cyrano, non dici niente? Scrivete qualcosa.
Caro Luigi (per primo perché sei l’ultimo che ha commentato), caro Paulbratter, cara Costanza, cara Laura, Cyrano, Rafdaella, Fefral, Paola, Giuliana, Daniela, Francesca, Alberto Conti, Antonio, Alessandro, Roberto, CARO ALVISE, Alessio Pesaro, Velenia, Laura C., Maria, Miriam, Federica… lo so che sto dimenticando qualcuno, ma volevo mettere i nomi di tutti….
…. stamattina Filippo ha fatto il prelievo di midollo e ci hanno appena chiamato dall’ospedale per dirci che è tutto ok, che è pulito, non ci sono tracce di malattia, che è un bel midollo ricco e produce bene….
Grazie a Dio, grazie a voi che vi siete uniti alle mie preghiere, chi più chi meno, anche un semplice pensiero che si è unicto al coro gli ha dato potenza, e questo è stato possibile.
GRAZIE.
Questa sì che è una bella ragione per intervenire! Grazie Genny, a dire il vero stavamo aspettando questa notizia in non pochi… Speriamo bene, e stringiamoci in preghiera.
queste sono notizie! Ho le lacrime agli occhi, da mamma a mamma ti mando un abbraccio!
fantastico! un abbraccione, a te e Filippo!
Che meraviglia!!!!! Sono davvero felice per voi!
Forza Genny!!! Forza Filippo!!!
Siete un esempio che lascia senza parole.
Un abbraccio di cuore a tutti e due!
😀
Yeeeeeeeeeeeeee
Anch’io mi limito ad un caloroso e sentito abbraccio a te e Filippo!
Che non abbiate mai più motivo di smettere di sorridere!
Ho letto soltanto adesso la bellissimissimissima notizia! Sono commossa e felice! Ringraziamo Dio che nella Sua grande misericordia ha ascoltato le nostre preghiere!!! Vi abbraccio forte 🙂
Che meraviglia!!!!
Solo ora leggo i commenti e questa notizia mi lascia veramente felice e supera ogni cosa!!!!
Ci sono due Filippo per i quali prego ultimamente, il tuo e il figlio di una amica che è nato qualche mese fa e già patisce un calvario da pochi insiemi ai suoi genitori.
Che Dio sia benedetto!
Qui pure è tutto un piangere di gioia.
Vi voglio bene!
sono felice della notizia. Deo gratias!
Non riesco a smettere di saltare dalla gioia!!!!! Saltare e piangere. Viva Filippo!!!!!! Grazie, grazie a Dio, che quando chiediamo le cose davvero, con tutto il cuore, ci ricolma di grazie.
Dio sia lodato Genny, stasera triplo spritz. Sono molto felice.
Un triplo evviva per Filippo!!! e tante grazie a Gesù.
Io sono assolutamente neo-integralista-papista -borbonica(e perchè non dovrei? I Savoia ci hanno depredato),come dice Alvise, ma questo post non mi piace,sottoscrivo quello che hanno detto paul bratter e genny,passo,vado a studiare Ungaretti che domani abbiamo lo scritto d’italiano,e chiudo.
SORELLASTRA: BENISSIMO!!!
si sta come d’autunno sugli alberi le foglie….
m’illumino d’immenso
direi che oggi quest’ordine poetico è perfetto!
non c’avevo pensato, è vero, grande Giuliana…
Allora in bocca al lupo per domani! E naturalmente una preghiera… Domani qui ultimo giorno di scuola e consegna schede; esami di terza media incominciano venerdì…
Devo ammettere che il livello basso dei commenti di cui sopra mi lascia esterrefatta. Quasi trovo inutile rispondere a ciascuno di essi e spero venga fatta più selezione degli stessi.
VELENIA: hai visto, verrai espulsa dai commenti!!!
capirai,sai quante voltemi hanno espulsa da scuola?
aspettiamo da tess un commento degno di questo nome.
ma insomma, a parte alvise e (forse) io, a bagno a ripoli a incontrare le miriano cousins chi ci viene? ::)
Come molti di voi non mi sento di quotare questo post, ma andiamoci piano sul giudicare le intenzioni più profonde che hanno spinto l’autore a scrivere quanto sopra. Credo/spero che LGT si sia solo espressa male e che sia inciampata, un pò ingenuamente, su un argomento spinoso che non era opportuno prendere a pretesto per alcune considerazioni sul femminismo etc.
Non ho purtroppo molto tempo per esprimere integralmente il mio parere, ma ci provo in sintesi. Scrivo da Parigi e qui in Francia, quanto all’affare DSK, si respira aria di bruciato. Non é per nulla da escludere l’ipotesi del complotto ai danni del potente ex n.1 del Fondo Monetario Internazionale. Interessante, a tale riguardo, l’intervento di Paul. L’ipotesi complottista che vede protagonista Sarkozy è convincente. Non dimentichiamo che lo stesso DSK è arrivato ai piani alti dell’FMI grazie proprio ad un coup de pouce del presidente francese, che voleva bene (si dice) togliere il rivale socialista dalla scena politica. È plausibile pensare, allora, che non sia un caso che il sexgate in questione accada all’alba delle elezioni presidenziali francesi…
Quanto al giudizio morale sull’accaduto DSK-cameriera ci vado piano, molto piano. Se non altro perché pende ancora sulla testa di Dominique la presunzione di innocenza. Non mi sento quindi di puntare il dito contro nessuno. Tuttavia l’ultima delle tentazioni che potrei avere ora è di difendere lo stesso Strauss-Kanh il quale ha già avuto un mezzo precendente nel 2002 (dico mezzo perche non mi risulta ci sia stato un giudizio di tribunale) ed è un risaputo malato di sesso.
Quindi ,vediamo, il possibile complotto da una parte e un “malade de sex” dall’altra. È un affare che scotta, meglio non sparare sentenze. Tuttavia, su un principio sento di potermi esprimere con sicurezza. DSK è responsabile delle sue azioni: ha avuto una relazione sessuale extraconiugale con una cameriera; lui che ha responsabilità di enorme rilevanza ha calato le braghe di fronte alla prima cameriera di turno. I casi sono due: o è uno stolto oppure è un schifoso stupratore.
Shame on him.
LAURA: ma di tutte le critiche che tu potevi fare sullo stato vergognoso della nostra società feudale prima ancora che sulle manifestazioni anche a volte grottesche che si vedono nelle piazze, proprio con queste povere diavole delle cameriere tu te la dovevi pigliare? O forse c’è un “arcano” dietro, che in questo caso (non mi viene in mente altro)sarebbe di volere essere a tutti i costi essere originale e controccorrente, se tu lo fossi, controccorerente Le cameriere, sostieni, in realtà sarebbero plagiate dal pensiero globale politicamente corretto che vuole che le donne (e più ancora se cameriere) non lo siano mai sfiorate nemmeno dal pensiero di potersi approfittare di loro o ancora peggio fare maialate e passarla liscia?
Invece che del maiale non si butta via nulla, che diceva Costanza (di me), in questo caso, delle cameriere, vade retro maiale, ante litteram, semper, di questo apriori universale di ora sarebbero
succubi le poveracce? Invece che stare in famiglia a fare il suo dovere di donne davvero forti?
FEFRAL: mandaci un’altra “romanticheria” musicale per favore!!!
Come piace a te va bene!!!
http://www.youtube.com/watch?v=pnFq69t8EDs
ciao alvì
FEFRAL: …se non hai capito già!!!
questa è del ’47, Alvise sbrodolamiele, se sei vecchio come dici dovresti ricordartela…
Tu sei molto, anche se non sei abbastanza…
e se anche fosse tutto, sarebbe ancora poco
…Ma non perdo la speranza
O l’ho perduta giààààà…..
ALESSANDRO: Ma abbiate almeno pietàààà!!!!!
Alvi’, buona serata, ci sentiamo domani. Ti lascio con fefral, leggi che cosa stuzzicante t’ha scritto…
alv’i’
Cerca dentro per capir quello che sento,
Bhe, ma a me piace fare l’avvocato del diavolo, è più forte di me, non ci resisto. Credo che sia una malattia che mi ha trasmesso il mio (ateo? agnostico? non lo so bene neanch’io!) padre.
Perciò: fuochino, Alvise, fuochino.
Penso che tu sia andato vicino al bersaglio. Il “pensiero politicamente corretto” di cui questo post vorrebbe occuparsi, ritengo sia il postulato, inespresso ma potentissimo, che stabilisce: uomo potente/donna indigente —> colpevole imminente 😉
Non solo nessuno (o ben pochi) si sono inquietati davanti alla barbara dimostrazione della giustizia com’è intesa negli USA (il perp walk di cui parlava Alessandro più sopra) ma nessuno si è inquietato davanti alla dimostrazione di piazza, vogliamo dirlo?, grottesca delle cameriere.
Perché grottesca? Non solo perché la presunzione d’innocenza è saltata immediatamente per aria, il che è inevitabile, dato che le immagini hanno una presa poderosa sulla psiche umana, ben più delle parole e dei pensieri: e aver spogliato della dignità un (presunto) innocente, e per di più un presunto innocente potente, lo ha trasformato, nell’immaginario collettivo, immediatamente in un colpevole, ma anche perché, più in generale, tale episodio è diventato un… “evento catartico”? Definiamolo così. Leggevo in qualche commento qua sopra che infatti le cameriere “protestavano per i piccoli e grandi soprusi di cui sono vittime ogni giorno”.
Allora non stiamo più parlando del caso in sé, il che è ovvio: stiamo veramente osservando l’espressione di rivolta di una categoria doppiamente “vittima”: vittima perché donna e vittima perché cameriera (perciò, pure povera). Antropologicamente vittima?
E allora ecco che anche la sciatteria con la quale, oggettivamente, le cameriere si sono presentate a “manifestare” diventa anch’essa un piccolo tassello di non secondaria importanza: papa Pio XII diceva che “da come uno si veste si capisce cosa sogna”. Davvero, che sogno (o incubo?) c’era dietro quel modo di presentarsi? Non era forse il sogno (incubo) del tallone dell’uomo potente che schiaccia la plebe (femminile) indifesa?
Il giudizio e la giustizia della piazza sono sempre sommari, sempre barbarici, e in questo caso manifestano, al di là del DSK che, purtroppo, ha finito per “mangiarsi” la questione vera, una piaga su cui LGT ha voluto mettere il dito. Ce l’ha messo male? Diciamo pure di sì.
Ma la questione qual è?
La questione è la visione che si sta sempre più infiltrando nelle coscienze: uomo predatore / donna vittima. Conseguente al degrado sempre più profondo nel rapporto tra i sessi.
Facciamoci caso: un tempo la società era maschilista perché alle donne erano imposti costumi morigerati. Benissimo, voltiamo pagina. Oggi che la morigeratezza femminile non si sa neanche dove sta di casa, si stabilisce che la società è sempre maschilista perché l’uomo non è capace di autogovernarsi, e questo a prescindere dal modo in cui sempre più donne decidono di porsi e proporsi.
Ma noi siamo tutti “nature ferite dal peccato” (e questo è un fattore che davvero ci accomuna tutti) e l’aggressione all’identità maschile, che viene da lontano, passa anche attraverso questo luogo comune: ovvero che il mio (dico mio tanto per dire) senso del pudore non sia suscettibile di essere ferito e, infine, “destabilizzato” dal continuo martellio di vedermi proposte donne “mercificate” in tutte le salse.
La responsabilità del degrado del rapporto fra i sessi diventa è perciò, sempre, tutta maschile, specie se l’uomo è potente, mentre il genere femminile è innocente per definizione, specie se doppiamente “debole”. Anche questa visione è ormai data per scontata: io sto comunque dalla parte della cameriera, ecco un’altra frase che mi ha colpito mentre scorrevo i commenti.
Questa è una visione evidentemente falsa, dalla quale ecco allora scaturire la catartica “rivolta di piazza” contro il capro espiatorio (che, come tutti i capri espiatori, è anche dotato di un perfetto “phisique du role”) sul quale è possibile scaricare tutto l’odio e rimuovere le ragioni del gigantesco problema che sta al di sotto. D’altronde, anche odiare è un’attività molto umana.
Piuttosto che DSK, per discutere di questo tema fondamentale (tema che mi sta a cuore e che è in fondo IL tema sollevato dal libro della nostra padrona di casa & Genio Cosmico e che ha subito attirato la mia attenzione), io avrei piuttosto parlato di una notizia modesta, umile?, passata pressoché sotto silenzio in quanto, apparentemente, notizia insignificante, e che avrebbe forse aiutato a riflettere sulla questione sollevata da LGT in modo più pacato:
una giovane donna in topless si spalma lungamente e in modo provocante crema solare sul seno. Una donna, moglie e madre, pretende che questa giovane la smetta e si copra, per rispetto degli altri, ma soprattutto dopo essersi accorta che i suoi due figli maschi e adolescenti sono turbati alla vista della procace bagnante.
Totale rifiuto da parte della giovane. Denuncia da parte della madre, CONTROdenuncia della bagnante in topless.
Risultato? La madre perde la causa, viene condannata nella contro denuncia, è costretta a pagare un risarcimento per danni e TUTTE le spese processuali.
Perché? Il perché l’ho già spiegato sopra, e ben lo spiegava, con molti meno paroloni e molta più saggezza pratica di me, Sorellastragenoveffa stamattina (un bacione a Filippo!!! Ecco una notizia che non ha bisogno di interpretazioni!!).
Ma aggredire in questo (e tanti altri modi) l’identità maschile è un grave pericolo, LGT lo sa e l’ha scritto a chiare lettere: l’uomo sul piano vitale prevarrà sempre.
Auff!!! *pant pant*
Comunque, se un anonimo contabile come me ha dovuto scrivere così tanto, vuol dire che l’articolo (pardon, post) non è di facile digeribilità, eh!! Non che sia convinto che adesso sia più digeribile, ma pazienza. Adesso devo metter giù un bilancio, quindi scannatevi senza di me e buonanotte 😉
Molto molto bravo Roberto. mi piacciono parecchi i tuoi commenti. Non vai mai fuori tema, e scrivi in maniera molto lucida e ben argomentata.
Non smettere mai di fare commenti, sono preziosi.
Roberto, questa rilettura che ci hai proposto effettivamente ha una certa logica e mi sta convincendo ma non si tratta di una difesa degna di un buon avvocato indipendente dalle intenzioni dell’autore?
Tutto è possibile 🙂
Una certa vocazione avvocatesca, mi sa che ce l’ho… ma non penso di aver dato un’interpretazione distante dalle intenzioni dell’autrice. Credo però di aver capito al volo il post perché ho l’orecchio sintonizzato su certe lunghezze d’onda. Aggiungo che, sicuramente, se avessi letto qualcosa di simile anni fa, anch’io avrei fatto un salto di tre o quattro spanne sulla sedia e mi sarei sentito a disagio e con dei grossi punti di domanda sopra il testone.
Solo per mandare un grosso bacio a Filippo e Genevieve.Sono felicissima,e’ fatta!
a rendere questo articolo disgustoso non è tanto il maschilismo vetero-cattolico di cui è intriso, ma il fatto che probabilmente la donna che l’ha scritto è del tipo che si scandalizza davanti ad una scena di sesso un po’ spinta in un film o inorridisce se un rapper dice troppe parolacce…però davanti ad un caso di stupro alza le spalle e fa “che volete che sia, forse l’ha provocato la cameriera, voleva incastrarlo”..e poi scusi cara signora: mi par di capire che le cameriere racchie col mollettone non le piacciono (mi pare molto classista, ma contenta lei) però a lei non va bene neanche la libera espressione della sensualità..perchè sennò l’uomo,( poverino!) è provocato e non è colpa sua se “ne approfitta”..allora col mollettone no, in minigonna no, ma cosa vuole lei? Un mondo diviso tra geishe e suore con tutto il rispetto per chi sceglie quella vita? mi dispiace ma non l’avrà mai! Solgan come “il corpo è mio e lo gestisco io” e “evviva la libertà sessuale” sono sacrosanti e pensare che giustifchino lo stupro è semplicemente infame.
Un’ultima cosa, signora Gotti Tedeschi: sappia che non tutte le donne sono interessate al vestito di kate Middleton o alla cafonaggine di Pippa quantunque una persona si possa interessare pure a cose frivole senza per questo essere etichettata come “oca”. le comunico inoltre che io sono uomo, sono etero e il matrimonio di William & kate l’ho guadato lo stesso. Le ricordo inoltre che una ragazza, una donna ha il sacrosanto diritto di vestirsi come vuole e nessuno deve mancarle di rispetto o giudicarla in base ai centimetri di pelle che mostra. che nel 2011 ci sia ancora bisogno di ricordare queste cose è grottesco.
Un giorno poi qualcuno mi spiegherà cos’è la natura di donna e quella di uomo dato che siamo animali culturali e sociali e di “naturale” abbiamo poco.
certo ci possono essere casi di false denunce di stupro, ma ipotizzare senza prove che questo sia uno di quei casi mi pare disgustoso così come è rivoltante l’affermazione “il suo arresto al massimo ritarderà la prossima performance”..ora a parte il fatto che un atto sessuale estorto con la forza non è una performance..secondo la signora non avrebbero dovuto neanche arrestarlo? Certo al massimo una tirata d’orecchie e magari regaliamo uno spray al pepe alla cameriera..ma signora lei cosa ha in teesta mentre scrivi simili corbellerie?
Mi pare che si faccia confusione: Strauss-khan non è sotto processo perchè è un porco, ma perchè è accusato di aver obbligato una persona non consenziente ad un atto sessuale..il porco non è uno stupratore, il porco è un uomo che approccia l’altro sesso in maniera rozza e volgare ma non stupra! Non è un pericolo sociale mentre lo stupratore sì..capisce la differenza, cara signora?
@PAOLO1984:
quando dici “articolo disgustoso” volevi dire invece “articolo discutibile”.
VERO?
Caro Paolo1984,
grazie per aver espresso la tua opinione. Rifletterò su quanto hai scritto.
Comunque guarda che il matrimonio Will&Kate me lo sono visto tutto anch’io!!
Un’ultima cosa: non darmi della signora, ho 23 anni!!
Ciao
Una bella dimostrazione di onestà intellettuale. Brava Laura.
Spero che Laura Gotti Tedeschi si sia espressa male, ma da quel che ho capito io sostiene che se un uomo salta addosso a una donna non consenziente o è malato “poverino” o è stato provocato.
Al di là del caso specifico (sul quale mantengo ragionevoli dubbi, in attesa che polizia, magistratura e avvocati finiscano il loro lavoro), accade che una persona (di solito di sesso maschile) salti addosso a un’altra, non consenziente, semplicemente perché sceglie di infischiarsene della dignità dell’altra persona e della legge. Si chiama “stupro” e in più o meno tutto il mondo è severamente punito. Un motivo ci sarà.
In questo periodo ho letto parecchi commenti da cui sembra che aggredire una cameriera d’albergo sia, grossomodo, grave quanto infilarsi l’accappatoio in valigia. Forse è questo tipo di mentalità che le cameriere di New York (le perdoni, signorina Gotti Tedeschi, se non sono top model e non hanno un doppio cognome) contestano, ancora più del caso Strauss Kahn in sé. Il garantismo è doveroso verso tutti: come non possiamo dare per scontata la colpevolezza del banchiere, così non possiamo dare per scontato che la cameriera sia una poco di buono o l’agente di qualche potenza interessata a incastrare un uomo scomodo. Di fronte alla denuncia di un crimine così grave è normale, in un paese civile, che la polizia si attivi, rintracci il sospettato e, visto che degli indizi a suo carico ci sono, la magistratura lo processi. Non è necessario pensare a un complotto internazionale.
A una signorina con il doppio cognome probabilmente non capiterà mai di trovarsi davanti a un porco che si ritiene autorizzato a farle quello che vuole, pensando che resterà impunito. Ma mi auguro che, maturando, capisca che non tutte sono così fortunate.
“A una signorina con il doppio cognome probabilmente non capiterà mai di trovarsi davanti a un porco che si ritiene autorizzato a farle quello che vuole, pensando che resterà impunito. Ma mi auguro che, maturando, capisca che non tutte sono così fortunate”
Quanta spocchia, signora Elena Porcarelli con-un-cognome-solo, che sguaiato e triviale quel riferirsi al “doppio cognome” di Laura! Auguro a Laura che, maturando, non pareggi la sua supponenza, egregia signora con-un-solo-cognome.
Alessando,c’è chi è insofferente alle cameriere che vanno in piazza a gridare la propria dignità personale e professionale, c’è chi non regge le signorine cresciute nella bambagia che per questo scrivono sciocchezze su un mondi di cui dimostrano di sapere ben poco. Forse siamo tutti un po’ classisti, in modo diverso. Come attenuante, adduco l’aver lavorato in un albergo, molti anni fa. Chi minimizza la gravità delle accuse a Strauss Kahn mi fa venire un attacco di orticaria.
Probabilmente, alcune di quelle cameriere credono alla presunta vittima perché la conoscono di persona e si fidano. L’ambiente di chi lavora negli alberghi, a causa degli orari strani, è abbastanza autoreferenziale: tutti conoscono tutti.
Permane il dissenso, dott.sa Porcelli, tuttavia mi corre l’obbligo di scusarmi per averla chiamata “Elena Porcarelli”: debbo precisare che – mi creda – non ho deformato deliberatamente il suo cognome (magari a scopo polemico); è stata solo una mia svista, chiedo venia.
Cara Elena, grazie per il tuo commento, certamente con una sua profondità, forse più del mio post. In effetti, qui nella bambagia faccio un pò fatica ad adeguarmi al popolo e a mettermi nei loro panni, non vorrei spezzarmi un’unghia o rovinarmi lo smalto. Se avessi avuto il cognome triplo, che facevi, mi mandavi un’email minatoria?? Dai, su.
Spero che tu abbia la pazienza di comprendere che il caso SK era solo un PRETESTO per esprimere un’opinione, non l’ho affatto analizzato anche perchè NESSUNO sa come sono andate le cose. La mia opinione riguardava la MANIFESTAZIONE a mio parere inutile. E’ un’opinione e, in quanto tale, può essere condivisa o no. Perciò, Elena, se non la condividi spiega pacatamente il perchè, e non alzare i toni su chi l’ha scritto che, con tutta la lungimiranza che puoi avere, non conosci e non sai chi è. Se ti dicessi che sono una cameriera? Avrei più diritto di parlare? Non credo. Questo è uno spazio pubblico, a te la parola in libertà e moderazione.
Dottoressa Porcelli,
vorrei con garbo farle notare l’inconsistenza dei suoi due interventi sopra.
La classista é lei e non l’autrice sopra. Lei non ha letto il post altrimenti avrebbe capito la provocazione insita nel post, volta a far riflettere (in maniera se vuole politicamente scoretta, ma legittima) su certo femminismo di discutibile efficacia e legittimità. Il post sopra non è un apologia di DSK né una sprezzante presa di distanza dalle cameriere. Se lo rilegga, per cortesia. Ripeto: la classista è lei. Classista nei confronti di una ragazza “con il doppio cognome” che lei presume cresciuta nella bambagia. Considerazioni molto superficiali e infelici le sue, Dottoressa Porcelli. Mi sorprende molto saperla giornalista professionista.
Se Elena Porcelli è stata superficiale non si può certo dire che il post di Laura Gotti Tedeschi sia stato un capolavoro di profondità filosofica.
Tutto è legittimo, c’è libertà di parola ci mancherebbe! ma dato che amo la comicità e il linguaggio politicamente scorretto mi secca che lo si usi per giustificare qualunque cosa e mi corre l’obbligo di ricordare che il politicamente scorretto va maneggiato con cura da chi lo sa maneggiare e Laura Gotti Tedeschi non mi sembra nè Borat, nè Luciana Littizzetto nè Sarah Silverman e non mi pare che scriva le sceneggiature di South Park o I griffin o The Boondocks.
Diciamo che se l’obiettivo della blogger era quello di esprimere perplessità (legittime!) su un certo tipo di femminismo, l’obiettivo non è stato raggiunto, di grandi “riflessioni” io in questo post non ne vedo, e se ci sono sono del tipo che possono farsi al bar dello sport o su Libero.
leggendo questo post si ha l’impressione che in un’altra epoca Laura se la sarebbe presa con quelle donne che in Inghilterra e negli USA invece di rimanere “silenziose e furbe” nel loro “posto di comando” dentro casa scendevano in strada per rivendicare una cosa così “maschile” come il diritto di voto e non era insolito che si scontrassero con la polizia..non avevano il mollettone, ma erano così poco “dolcemente donne” agli occhi di molti loro contemporanei e contemporanee.
un’impressione sicuramente sbagliata, sono sicuro che Laura Gotti Tedeschi (a cui ho già avuto modo di rispondere via mail) è grata a quelle donne..ma è l’impressione che si potrebbe avere da questo post.
“amo la comicità”? A uno che ama la comicità piacciono “Borat, Luciana Littizzetto, Sarah Silverman, South Park, I griffin, The Boondocks”? Sarebbe comicità questa? Questa è comicità di tolla. La grande comicità, quella aurea, quella vera, non è della Littizzetto e paccottiglia varia; è di Franca Valeri, Bice Valori, Totò, Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Alberto Sordi, Groucho Marx…
@Paolo1984
fiiuuu, meno male che hai citato le tue icone di comicità stavo quasi per perder tempo a risponderti….
e tra le mie icone di comicità c’è pure Groucho Marx, ci sono Totò e Peppino, Chaplin, Petrolini, i Monty Python, Mel Brooks, Paolo Villaggio, il primo Woody Allen (via via è passato alla commedia brillante con incursioni nel drammatico e nel thriller). La comicità è in tante fogge, ha sfumature molteplici, può essere sottile o più diretta, satirica o surreale fino al demenziale o al nonsense, raffinata o rozza..quanto ai Boondocks e South Park, nonchè per certi aspetti anche Silverman, I Griffin, Littizzetto, Lenny Bruce e l’immenso Bill Hicks si tratta di comicità satirica “politicamente scorretta” che non si fa scrupolo di affrontare temi controversi con un linguaggio forte che non disdegna la volgarità se serve a smascherare la vera volgarità che è quella dei fenomeni che la satira denuncia.
comunque ho capito: il politicamente scorretto va bene solo quando può essere (a)busato per giustificare i vostri amici
@Paolo1984
sì ok tutto bene, solo una cosa: la Littizzetto non è politicamente scorretta è semplicemente patetica!
E scrive pure libri, la Littizzetto, e glieli comprano!!
A me sembra che l’articolo, se visto nella sua interezza sia perfettamente chiaro e coerente. Mi corregga l’autrice se sbaglio…
Dobbiamo prescindere dagli esempi, da episodi particolari, perchè altrimenti ognuno guarda il dito e non guarda la luna. Lasciamo stare l’episodio SK perchè credo Laura voleva prendere solo alcuni aspetti di esso, invece finisce che ognuno lo vede nella sua interezza e il caso SK è diventato l’oggetto di discussione e non credo fosse quello l’oggetto.
Credo che il post di Laura (oggetto di tutte queste discussioni, molte interessanti, altre semplicemente astiose e arroganti) dicesse “semplicemente” (ma il concetto nei fatti è tutt’altro che scontato) che la “dignità” si deve difendere ogni singolo giorno e con ogni gesto quotidiano, talvolta anche a costo di sacrifici notevoli. Sì perchè anche la dignità ha un suo prezzo purtroppo, visto che tanti per difenderla rinunciano a benefici materiali e talvolta a cose a cui avrebbero diritto, ma che spesso non ottengono (può essere un posto di lavoro, una promozione, un esame, persino un posto da Consigliere regionale della Lombardia, o di Parlamentare della Repubblica… e mi fermo qui con gli esempi…). Mi sorprende come questi ultimi fatti di cronaca non siano stati portati ad esempio anche nei post sopra, che comunque hanno commentato il post sotto tantisismi punti di vista interessanti.
Credo che l’oggetto sia proprio questo.
Ognuno di noi decide “come” ottenere ciò che vuole, come fare strada, cosa si è disposti a fare, ogni giorno della nostra vita.
Quindi credo che Laura non voleva dire che è sbagliata la manifestazione delle cameriere in quanto tale, nè tantomeno che il manifestare per difendere i propri diritti sia sbagliato. Credo contestasse il modo in cui è stato fatto, in modo “goffo” e credo anche io in termini sbagliati… Non è un problema del tipo : “Cameriere” contro “Ricconi pervertiti”, ma è un problema che riguarda tutti noi… Uomini o donne… Lo stupro è il massimo della violenza che si può subire, e credo che solo chi ha avuto la tragedia di vivere può avere una idea di cosa significhi… Però a diverse intensità, ognuno di noi fa e subisce, vede fare, violenze di vario tipo, sopraffazioni, ingiustizie… e spesso si tace, spesso si dice “E’ normale” “Eh, sì, ma poi tanto il mondo va così”. Invece no!!! Dobbiamo combatterle ogni giorno, ma nel nostro piccolo.
Per quel poco che conosco Laura solo pensare che intendesse dire che la cameriera e ogni donna che indossi abiti succinti “se la sia cercata” è ridicolo. E leggendo il post con un minimo di attenzione non è certo questo ciò che emerge.
Penso che l’idea che si voleva dare era proprio opposta, cioè di dire che questo tipo di cose vanno combattute in modo diverso dalla manifestazione delle cameriere, che invece rischia di isolare il problema e renderlo quasi una questione di parti, di classi (per citare l’intervento rovente sopra che invece sembra proprio ispirarsi a questa idea di ricchi e poveri). Il post non esclude ovviamente che ogni donna si dovrebbe sentire in diritto di indignarsi sentendo queste cose… Anzi ogni essere umano degno di questo titolo dovrebbe indignarsi ogni volta che vi è questo tipo di prepotenza, di sopraffazione, di ingiustizia… Ma questo (credo sia il tema del post) va fatto sempre, ogni giorno, dimostrato con i fatti, con le scelte che ognuno di noi fa…
Io non sono bravo ad esprimermi e a trasmettere il mio ragionamento ad altri, poi ognuno di voi ha delle idee, una propria cultura, un proprio modo di pensare e quindi ognuno di voi interpreterà ciò che ho scritto in modo diverso… Un pò come il post di Laura…
Perciò lascio il compito ad uno spezzone, che rappresenta esattamente ciò che intendo. E’ preso dal film di Fantozzi, tutt’altro che commedie, ma anzi film che se ci si riflette, insegnano molto…
L’antefatto è questo: il direttore della società di Fantozzi è appassionato di biliardo e si sa che è particolarmente ben disposto con i “sottoposti” che perdono con lui a biliardo (facendolo così sentire bravo). Li umilia e li deride, però poi quelli che hanno questa fortuna vengono promossi. Fantozzi è bravissimo a biliardo, ma all’inzio decide di fare come gli altri e perdere… Poi però, durante la partita, decide che la sua DIGNITA’ e l’amore per sua moglie valgono di più. Ecco cosa intendevo dicendo che la dignità di ognuno di noi ha un prezzo che siamo noi a dargli… E soprattutto che decidiamo noi se vendere…
http://www.youtube.com/watch?v=WRtgUQmQKu0
Ma quello che dice Laura non prescinde assolutamente dall’accettare queste sopraffazioni e violenze… Tutti noi dobbiamo combattere contro tutte le sopraffazioni di questo mondo.
La mia domanda, tornando allo spezzone è questa: quanti di noi avrebbero fatto quello che ha fatto Fantozzi… Quanti di noi, che a parole giustamente di indigniamo, poi però sono disposti a pagar e un prezzo per la dignità non solo nostra ma anche di altri… Come chi paga 30€ per andare con una prostituta e poi torna a casa da moglie e figli…
Dovremmo parlare meno e fare di più per difendere i diritti. Credo questo fosse il senso del post, che ripeto, criticava l’inappropriatezza di quel tipo di protesta, non certo le sua ragioni…
Mi corregga Laura se sbaglio! 🙂
che vuol dire tutt’altro che commedia? pure le commedie 8grottesche come nel caso di Fantozzi) aiutano a riflettere
Ah certo! Per molti purtroppo le commedie servono solo per far ridere, per divagare… Invece proprio sotto questa veste si riescono a trasmettere i temi più scomodi, è sempre stato così anche in passato, sotto censure (con teatro comico, burattini, vignette solo per fare alcuni esempi). Tutto sta infatti nella sensibilità del pubblico, nello sforzarsi di vedere le cose da più angolazioni sempre, di pensare “Cosa vuole dire?!?” Magari per molti la scena sopra è solo buffa, ma non ci si sforza di comprenderne il significato, quando sentono “Prendo la vecchia!” si fanno una risata e finisce tutto là…