Bilance e bilanci


di Raffaella Frullone

La mia amica Chanty una volta mi ha detto che nella vita è bene evitare due cose: i bilanci e le bilance. Non so nemmeno se si ricordi di questa sua perla di saggezza, però da quel giorno io ho seguito le sue parole alla lettera. A onor del vero, senza troppa fatica: la bilancia l’ho defenestrata alle scuole medie, quando ho sposato il più clemente concetto di “diversamente magra”, e i bilanci… be’ il mio rapporto con la matematica è sempre stato un deterrente sufficiente.

Eppure ci sono momenti nella vita in cui è necessario sospendere la regola ed affrontare l’improrogabile. Per me il tempo è giunto venerdì scorso, non tanto perché, in vista della prova costume, ho deciso di affrontare la bilancia, ma perché ho compiuto 30 anni e ho sentito il bisogno di fare un bilancio.

Il punto è che, come detto, non avevo la minima idea su come farlo. Secondo Wikipedia, il massimo della fonte cui sono riuscita a giungere, in termini matematico – commerciali, “Il bilancio d’esercizio è l’insieme dei documenti che un’impresa deve redigere periodicamente, allo scopo di rappresentare in modo veritiero, chiaro e corretto il risultato economico dell’esercizio”.

Ma come si fa a rappresentare in modo veritiero, chiaro e corretto il risultato economico dell’esercizio? Divido la mia vita in settori, modello oroscopo di Paolo Fox, e poi li valuto con un punteggio un per uno e poi faccio una media? Oppure lavoro sulle uscite e sulle entrate? O ancora calcolo i punti in base al mio livello di multitasking, ovvero quante cose insieme riesco a fare (scrivere un articolo mentre mi metto lo smalto mentre telefono = 10 punti, guidare mentre mi trucco, dico il Rosario e faccio asciugare lo smalto = 30 punti)? O ancora valuto i titoli ottenuti? Gli amici su facebook? I soldi in banca? I possedimenti? I figli? Insomma come si fa a valutare la produttività di un’impresa quando l’impresa in oggetto è la tua vita?

Ho provato ad orientarmi leggendo i giornali ed ascoltando la tv, e ho capito che la produttività di una donna si misura principalmente dal ruolo che ricopre nel mondo del lavoro e da come se lo sia guadagnato. Insomma se hai un buon lavoro e te lo sei sudata, puoi essere soddisfatta. Non si tratta solo di essere una donna manager, dirigente o l’amministratore delegato di una grande azienda dunque, ma possibilmente di non essere la moglie, l’amante, la figlia o la vicina di casa del presidente.

Un criterio di valutazione, devo ammettere, del tutto condivisibile e anche discretamente nobile.

Ma la vita non è precisa come il bilancio di una società e succede che non tiene conto dei meriti e nemmeno dei sacrifici. Esattamente 30 anni fa una madre perdeva il suo bambino. Si chiama Franca ed è la mamma del piccolo Alfredino Rampi, precipitato in un pozzo artesiano a Vermicino all’età di soli sei anni e morto dopo un’agonia di 3 giorni sotto i riflettori di un’Italia per la prima volta incollata davanti alla tv.

Contemporaneamente una bambina non ancora nata rimaneva orfana del suo papà. Roberta Peci infatti non ha mai conosciuto il padre, Roberto, fratello di Patrizio, pentito dopo una carriera all’interno delle Brigate Rosse. Nel giugno del 1981, proprio a causa del pentimento del fratello, Roberto fu sequestrato, accusato di tradimento, sottoposto al cosiddetto “processo proletario” e ucciso dopo 55 giorni di prigionia.

Franca e Roberta. Due donne per le quali sarebbe ridicolo ragionare per obiettivi e meriti. Dopo la morte di Alfredino, Franca ha fondato il Centro Alfredo Rampi, una Onlus di cittadini impegnati a costruire una cultura del rischio ambientale, mentre Roberta trascorre la sua vita cercando la verità su suo padre.

Sono state le storie di queste donne straordinarie a farmi capire che avevo fatto bene ad evitare i bilanci, perche’ certe cose non si possono misurare. Nella vita non è solo questione di obiettivi raggiunti e meriti, e nemmeno di entrate e uscite. Non è tutta una corsa al multitasking, non basta affannarsi a lavorare, studiare, fare la torta con gli ingredienti genuini ai figli, ricordarsi il compleanno del capo, fare corsi di aggiornamento tutte le sere, imparare il russo, il cinese, il tutto mantenendo una linea perfetta e una messa in piega h24. Non sara’ questo a portare frutto. L’ho capito quando ho realizzato che quello che ricevuto in 30 anni non è frutto di meriti.

Dice Matteo:  Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?

75 pensieri su “Bilance e bilanci

  1. A 24 anni arrivavo in Italia e credevo di avere il mondo nelle mie mani.
    Oggi sono consapevole di essere nelle mani di un Altro e sto molto meglio!
    questa consapevolezza mi arrivó verso i trenta e io non tornerei MAI indietro con gli anni!!!!
    Raffaela: il tuo post è fantastico e tu sei un fiore!
    Chiedo a tutti gli amici del blog una preghiera perché nel prossimo fine settimana si svolgerà un incontro per famiglie che aiuto a organizzare e so che solo con la preghiera posso farcela!
    Notte!

  2. Federica

    Sono le sei e mezza del mattino. Ho appena passato tutta la notte sulla mia amatissima tesi (anche se al momento tutto questo amore vacilla un po’…).
    Sono contenta del lavoro che ho fatto. Mi ha regalato tantissime soddisfazioni anche se gli ho dato in cambio fatica, qualche chilo di peso e un paio di diottrie.
    Eppure a farmi sorridere ora non sono le 140 pagine partorite in 6 mesi di ricerche ma la foto della mia famiglia attaccata sull’armadio, il pacco di patatine che una persona importantissima mi ha comprato perchè “così sgranocchi e il tempo passa meglio”, il primo succhiotto di mio nipote legato ad un nastrino, il mouse rosa regalato dalla mia amica fashion, la faccetta che fa la linguaccia sulla pagina skype del mio amico.
    Tutto questo mi rende felice, si! E non ce l’ho per merito.
    Ben detto Raffaella!

  3. Luigi Swich

    brava raffaella. congratulazioni per avere capito a trent’anni il senso della vita (io ci ho messo un po’ di più di più).
    colgo l’occasione per ricordare di partecipare numerosi alla presentazione del libro di costanza – la circostanza lo richiede (intelligenti pauca) – sabato 18 giugno alle 18 a bagno a ripoli, ostello del bigallo.
    si può anche pernottare lì, e all’indomani corsa per tutti! naturalmente insieme a costanza 🙂

  4. Grande Raffaella!!!
    Finalmente si parla di fatti e di persone, e di Resurrezione possibile, come nel caso della signora Rampi, che da una disgrazia ha creato una risorsa.
    Per quanto riguarda i bilanci personali, oggi è una giornata dura : la tematica che iersera ho lanciato, seppure in chiave umoristica, e a cui pochi, come sempre, hanno risposto, era solo un eufemismo che nasconde una tragedia familiare di avere un figlio che ragiona a cavolo.
    Oggi ha un altro esame e nessuno di noi è preparato, non tanto dai libri, ma dentro, perchè comunque lui la intenderà a modo suo : la sua morosa è un genio, i suoi professori lo aiutano e quelli che non lo aiutano, peste li colga. Ergo : lui non ha nessun valore, nessun merito.
    E io che l’ho chiamato Valerio, dal verbo valère, che ingenua eh? Un nome che gli facesse compagnia e che gli ricordasse sempre e in ogni momento di tutelare il suo valore e di tenerlo ben presente.
    Perdonatemi se parlo di accadimenti e di riflessioni : a me non piacciono le fanfare che nascondono le persone, non sono prepotente, non mi piace essere pesante.

    1. alvise

      Perché “tragedia familiare” ? i giovani ragionano tutti a modo suo è sempre stato e sempre sarà, e con loro può essere anche dura, ma intanto, vedi, lui ha la “morosa” genio, o non è una cosa da poco questa, dài Paola, tutto va…..

    2. Caro Alvise! Come ho detto anche l’altro giorno al suo psicologo, Valerio è Valerio. L’aggravante è che adesso è anche adolescente!
      Il problema è che a lui non è mica fiero della morosa-genio, lui ci sta insieme per rosicare e per non fare niente lui…

    3. He he he : dimenticate che gli psicologi sono i miei colleghi! Alcuni dovrebbero andare a morte ma questo no, l’ho scelto attentamente e ne sono stra ccontenta. E’ mio figlio che è incurabile! E forse pure io!

  5. alvise

    FRULLONA: a parte la grande poeticità del passo evangelico che potrebbe funzionare benissimo anche senza “non contate voi forse più di loro”? è proprio così il cosmo dove siamo tutti dentro anche noi tutto procede e noi anche possibilmete contenti anche solo di essere…

  6. Maria

    A forza di fare fare fare ci si dimentica di essere, chi si è e soprattutto da dove si viene. La maggior parte delle persone mie coetanee credono di essersi autogenerate. Non devono nulla a nessuno, secondo loro. Non è così. Dobbiamo tutto al Signore, innanzitutto. Ma prova a dirglielo e ti ridono in faccia. Poi, è bello far posto nella propria vita alle altre persone, ammettere che da soli non si può fare niente. E io aggiungerei anche: ma perché cavolo si deve tentar di fare tutto da soli quando si ha la benedizione di avere persone accanto? Chi glielo spiega al ragazzo che non vuole definirsi il mio ragazzo perché non vuole una relazione, perché vuol fare tutto da solo, che tutto sommato accettare nella sua vita una pazza imperfetta ma non poi così male creatura pronta ad amare come me non sarebbe poi così male?

    Raffaella, grazie per il post. Mette nella giusta prospettiva da cui guardare le cose.

    @Paola, un caro saluto, e forza Valerio!!!

  7. fefral

    A me viene in mente la famosa scena di Marta e Maria…
    Però anche la sorella che fa alla fine è diventata santa….

    1. Alessandro

      Hai ragione fefral, però Marta non faceva e strafaceva a vanvera (come magari faccio io), s’affaccendava per dare la migliore ospitalità a Gesù. Infatti Gesù la rimprovera bonariamente, come si fa con un’amica: la sua amica Marta di Betania

    2. fefral

      beh, anche noi tante volte ci affanniamo per rendere la vita migliore a quelli che abbiamo accanto, e poi perdiamo la pace perchè non arriviamo a far tutto….
      Gesù non dice a Marta di smettere di fare quello che sta facendo (alla fine qualcuno il piatto a tavola doveva pur metterlo) ma la invita a non perdere di vista quello che conta, il senso del fare.

  8. alvise

    MARIA E FEDERICA: che il mondo vi sorrida sempre, e quando non va…
    ricordatevi che Alvise è con VOI!!!!

    1. Alessandro

      sì, stanno fresche… “quando non va… ricordatevi che il Padreterno è con voi!”.

      E “per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi?”

    2. fefral

      il Padreterno è ben felice che con noi ci sia anche Alvise…. la relazione, l’amicizia, tra le persone è immagine dell’amore di Dio

    3. Alessandro

      certo, stavo scherzando, figurati se voglio sminuire l’amicizia di Alvise, Alvise ha capito che non volevo certo offenderlo

    4. fefral

      certo, non stavo difendendo alvise che non ha certo bisogno di essere difeso 🙂
      Volevo sottolineare che la presenza di Dio tra noi non è qualcosa di astratto, di “invisibile”, ma sta proprio nelle relazioni che viviamo ogni giorno. E’ là che possiamo dire “Dio è con noi”, quando passiamo il tempo con le persone che amiamo, quando ci si da una mano, quando si è amici davvero … in questi rapporti di affetto autentico c’è l’amore di Dio, perchè ogni amore proviene dall’Amore.
      La cosa bella dell’essere cattolici non è che facciamo chissà che cosa di diverso dagli altri, ma che le stesse cose belle che fanno tutti per noi sono fatte in compagnia di Gesù.

    5. Federica

      @Alessandro
      “quando non va… “.Il buon Dio mi ha messo intorno anche voi per le situazioni di emergenza. A ricordarmi quelle due o tre cosette che ogni tanto perdo di vista.
      Mi associo a Miriam.
      Buona giornata a tutti! 🙂

  9. giuliana z.

    Io cerco di non fare mai i bilanci della mia vita, perchè mi sembra di ridurre tutto quello che ho fatto o non ho fatto ai miei meriti o demeriti, e alla fine ci simango schiacciata sotto. Cerco di riconoscere che tutto mi è arrivato da un Altro. Nel bene e nel male, e che se un male c’è stato è come dice Manzoni “per una gioia più certa e più grande”. Certo, se a me fosse toccata una disgrazia come quella di Franca, per esempio, di un figlio caduto assurdamente in un pozzo, che tutti dicevano si sarebbe salvato in poche ore, ed invece rimane incastrato lì e ti muore sotto le telecamere, mica lo so se sarei riuscita a risollevarmi e addirittura a far nascere un’associazione che si occupa di rischio ambientale! prima di tutto mi sarei sentita disfatta, dilaniata nella carne. Quando nella mia vita ho avuto una grande sofferenza (certo non paragonabile a quella di Franca), non mi è venuto altro da fare che attaccarmi agli amici che facevano la mia stessa strada. Ci sono rimasta attaccata con tutte le unghie, il dolore mi faceva piangere giorno e sera, ma io rimanevo lì a guardare i miei amici e ogni momento loro mi rigeneravano. Mentre stavo attaccata mi sentivo come rinascere, più vera ad ogni momento. Non c’è nessun bilancio da fare. C’è solo da stare attaccati e farsi generare in ogni respiro. Non mi so spiegare in altro modo come non si soccombe al dolore, perchè poi tra le lacrime nasce un sorriso, una gioia inaspettata, e per me è stato possibile solo nel grembo di questa amicizia.

  10. giuliana z.

    @ Paola: ti sono vicina, per le difficoltà che stai incontrando con tuo figlio Valerio. Certo che è difficile far capire ad un adolescente che sta mirando troppo basso nella sua vita. Forse la cosa peggiore per gli adolescenti è che non hanno riferimenti alti a cui guardare. C’è bisogno davvero di trovare un’amicizia all’altezza dei nostri desideri! ma vale per tutti questo, credo, e non solo in gioventu’. Anche se la gioventù è l’età migliore perchè è come se fossimo cento volte più recettivi alla felicità. Speriamo di essere per tutta la vita giovani dentro, con quel desiderio sempre acceso. Sennò è come se fossimo già nella tomba. Ti abbraccio.

    1. L’altro giorno ho letto su un biglietto augurale : ci vuole un sacco di tempo per diventare giovani dentro!
      Grazie Giuliana delle tue parole, che condivido pienamente.
      Devo dire che stamattina in preda all’esasperazione, ho preso posizione di autorità : ho requisito il cellulare di lui e ho parlato con entrambi, lui e la morosa. Oggi c’è l’esame, concentratevi su quello, basta di farvi le menate l’un l’altra per invidia o non si sa bene cosa! Domani si vedrà!
      Ahò: ma lo sapete che hanno reagito tutti e due benissimo??? Certe volte hanno proprio bisogno di una strigliata e di un limite 🙂

      Notizie dal Nido : i due picciotti sono soli, ormai grandini, la mamma li lascia di più.
      Farò così anche io
      🙂

    2. giuliana z.

      ottimo! condivido in pieno il sequestro del telefonino, fino a nuovo ordine. Mi sembra che quando poniamo un argine li amiamo di più e loro ameranno noi. I fiumi in piena sono un disastro!

    3. D’accordissimo! Lo consiglio sempre agli altri ma quando tocca a me mi faccio un sacco di remore : adesso sembrano tutti e due molto più sereni, servirà loro per sostenere l’esame Licenza di solfeggio…..brrrrrrrrrrr 🙁

  11. Luigi

    Notizie dal mare: tutto gaudente, moglie bella, bimbi allegri, suocera ottima cuoca, suocero e cognato compari di spritz, camping pieno di tedeschi rilassati e sorridenti nella nostra Italia che nei media sembrano deridere ma che in realtà adorano. Questo è un piccolo bilancio di metà pomeriggio, Dio sembra non c’entrare qui come piace ad Alvise, io invece vorrei stringerlo al collo e dargli un bacio per dirgli: Grazie. Come fanno ogni tanto Giovanni, Lorenzo e Chiara con me. Alviseeeeeeee godi appieno la vita.

    1. giuliana z.

      ma che bei nomi che hanno i tuoi figlioli!!! rilassati anche x noi! un abbraccio!

      ps: mi sa che la prossima stagione si gioca davvero la partita Portogruaro-Piacenza….

  12. Velenia

    Ciao a tutti ho di nuovo l’ADSL! Vi chiedo una preghierina per figlio grande che dopodomani inizia gli esami di 3 media e per me che lo sto aiutando a studiare tra calcinacci e febbre.

    1. Preghiere e auguri garantiti!!!
      Io sono qui in tensione in attesa dell’esito della licenza di solfeggio : i suoi compagni sono andati tutti malino, anche la sua “collega” di canto….:-(

    2. Laura C.

      Ok, una preghiera anche da parte mia per gli esami di terza media di tuo figlio! Toccano pure a mio nipote… Giovedì scorso doveva ancora leggere un libro e fare una tesina… Ma non era nemmeno preoccupato (a differenza di mia sorella…); daltronde studia pochissimo e ha solo nove e dieci… Che dire!

  13. alvise

    FEFRAL: I’ mi son un che quando
    Amor mi spira, noto, e a quel modo
    Ch’ e’ ditta dentro, vo significando….

    1. Se me lo dici tu allora!! Anche se adesso è tornata Velenia e tu non guarderai più nessuno!!!
      🙁
      Comunque manca poco ora provo a mandare un messaggio….

  14. Orare e lavorare non sono entrambe importantíssime, è lá prospectiva che dai, il perché, il centro della tua Vita a cambiare le cose!!! Fare dei bilanci, anche de cammino di fede, è fondamentale per capire da che parte si sta andando e aggiustare il tiro. Tante volta mettere per scritto i propositi presi dopo una pausa di riflessione aiuta. Io raccomando gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola!!!

  15. Rileggendo il mio commento, mi sa che avevo su il correttore ortografico in portoghese!!!!
    Bella mossa!!!
    Ragazzi, io vi seguo, oramai non posso farne a meno, ma sono presissima e quindi i commenti saranno stringati!

  16. Ragazzi, purtroppo non bene la parte cantata : a settembre, ma se non ha imparato fino ad adesso…soprattutto la gran rottura di dovergli urlare tutta l’estate di studiare..perchè probabilmente avrà anche debiti a scuola…sto gran testa di ..

    1. alvise

      PAOLA: va bene così, stai tranquilla, il ragazzo andrà avanti, sempre c’è da patire con i ragazzi, io ero, e sono, un ragazzo tremendo, eppure ce l’ho fatta, tutti ce la facciamo, alle mamme tocca patire più degli altri, mi ricordo la mia , dài, state tutti tranquilli, così fate anche contento alvise!!!

    1. Fefral

      Cioè è che non posso uscire da sola con uno sconosciuto, tutto qua! Poi con chi esco da sola io….non mi sembra il caso di scriverlo qua, su alvi’… un minimo di privacy….
      Senti un po’ , sapere che eri un ragazzo difficile e poi ce l’hai fatta non so se può rassicurare noi mamme alle prese coi figli da crescere…visto come parli di te 🙂

  17. Laura C.

    Grazie Raffaella per il tuo post di oggi… Mi ha molto consolata! A settembre saranno 17 i miei anni di matrimonio; a parte il primo anno in cui ero ancora “innamorata”, i seguenti undici sono stati un disastro. Ho sperimentato la mia completa incapacità ad amare mio marito che, poveretto, non era affatto come volevo io e che si è trasformato nel mio nemico, colui che mi impediva di essere felice… Eppure Dio ci ha davvero amati, ci ha custoditi in tutti questi anni e mi sta donando giorno per giorno di benedirLo per l’uomo che mi ha messo accanto (che peraltro continua a non essere come voglio io…). Sto imparando ad essere una moglie sottomessa, quanta dolcezza e quanta pace quando Dio ti dona di peter amare gratuitamente e di donare la tua vita!!! E’ vero che a volte mi capita di pensare con grande rammarico a quanto tempo ho buttato via sempre arrabbiata, sempre ad accusare e giudicare… in fondo sono stata ingannata dal “mentitore” per eccellenza e gli ho dato ascolto. Ma è all’oggi che io guardo; ogni giorno è un combattimento con il mio “uomo vecchio” che ancora, nonostante tutto, vorrebbe fare da solo… Mi consola però e mi dona una grande pace sapere che Dio mi ama così come sono e provvede a me sempre e con grande fantasia… Coraggio mamme, che Dio provvede anche ai nostri figli che non hanno tanta voglia di “far bene”, e ci aiuta nel compito che ci ha donato, cioè essere genitori!
    @Genoveffa: una preghiera notturna speciale per Filippo, per i suoi esami e naturalmente anche per te!
    @Alberto Conti: i Moscaburro hanno vinto il premio per la categoria Miglior Gruppo Locale: registreranno una demo con 5 pezzi scritti da loro e faranno un minitour di tre date in Italia e una dalle nostre parti oltre confine! Grandi i Moscaburro!!!

  18. In effetti terrore è eccessivo, ci siamo passati tutti!
    Ma crescono così in fretta, oggi ti chiedono di sposarti… domani sei la persona più pesante del mondo.
    Ma c’erto non è facile identificare il confine tra non essere la loro zavorra ed educarli per bene.
    Notte!

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