Nessuno è perfetto. Neanche mio marito. Non mi riferisco a piccoli difetti, quali l’incapacità di sostenere conversazioni davvero avvincenti (la cellulite di Kate Moss è o no un segno della giustizia divina?), o di cogliere a prima vista quale sia la vera notizia (non voglio sapere se il Barcellona abbia vinto o perso, ma se Pep Guardiola sia sposato o no).
Mi riferisco al fatto che gli piace Fabrizio De Andrè. In me invece le sue canzoni inducono pensieri suicidi (di solito però preferisco eliminare la musica, non me stessa), e proprio non lo capisco. Comunque lo so, l’esperto di musica è lui, e quindi probabilmente sono io che mi sbaglio.
Ciò non toglie che quando ho visto in una libreria cattolica il libro di Don Andrea Gallo, libro esposto, cioè dico proprio in vendita, e non posto a mo’ di zeppa sotto un tavolino traballante, ho avuto un moto di sgomento. Il libro recava in copertina le parole “Io ho anche un quinto vangelo, quello di De André”. Adesso non ho capito, avendo distolto pudica lo sguardo, se si tratti del titolo o di una frase estratta dal libro, frase che l’editore deve avere ritenuto talmente prestigiosa da sentirsi in obbligo di metterla in copertina. Mi chiedo comunque come si possano confondere due piani tanto sideralmente distanti.
Il vangelo è parola di Dio, il vangelo è logos, che ha preso carne in Gesù Cristo, il vangelo è una parola viva, che ogni volta opera cose diverse in chi la ascolta. La parola di Dio guarisce, rischiara, trasforma il pane in corpo e il vino in sangue.
La parola di una persona invece è una parola e basta, per quanto brava possa essere questa persona. De André, dico (voglio fidarmi di mio marito).
Lo ha capito anche il mio filosofo di casa, che pur essendo piuttosto sveglio è pur sempre un bambino di otto anni: “di fronte alla parola di Dio anche la Divina commedia sembra la storia dell’orsetto” ha sentenziato a tavola mangiando l’immancabile crocchetta. La parola di Dio è potenza, è alito di vita, la parola umana in confronto sembrerà il balbettio di un bambino (e anche Dante secondo me non si offenderebbe).
Uno che paragona le parole di De André a quella di Dio pensa, mi viene il dubbio, che Gesù sia stato solo una brava persona? O non piuttosto il logos fatto carne, venuto per squarciare il velo dell’eternità?
Non è che io non sappia che don Gallo ha fatto sicuramente più di me per aiutare tante persone in difficoltà, e lo penso davvero. Credo che si debba il massimo rispetto, comunque, a chi spende la propria vita per strada a fianco degli ultimi, in direzione “ostinata e contraria”. Rimane il fatto che un sacerdote, anche molto molto attivo nella carità e certo dotato di molti più punti paradiso di me (spero comunque che nel pallottoliere venga computato il fatto che ieri ho fatto a metà del mio panino al salame) ha anche il dovere della verità, che soprattutto in questi tempi bui è la prima forma di carità.
E che il vangelo sia parola di Dio mi è apparso ancora una volta più chiaro ascoltandolo domenica. Stavo pensando, anche dopo avere ascoltato il Papa che ricordava come la resurrezione sia l’unica vera grande notizia, nuova, della storia: come l’avrei data io questa notizia? (Dare notizie in teoria sarebbe il mio lavoro). Quali iperboli mi sarei inventata, quali musiche, immagini, tagli di montaggio avrei fatto?
San Giovanni mette solo in fila dei fatti. Parole secche, la pietra è stata tolta, i teli posati, osservò, vide e credette. Così, semplicemente. Perché non c’è da emozionare, non c’è da commentare, questo è un fatto, una cosa che è successa.
Non è un consiglio di buona condotta, non è una norma di giustizia sociale, non è un manifesto. E’ un fatto, e con questo bisogna confrontarsi.
Non ricordo chi di voi nei giorni scorsi (dovrei andare a controllare ma questo divano non ha le rotelle per raggiungere la postazione internet) ha pubblicato tra i commenti una ricerca: ai sacerdoti era stato chiesto che cosa avrebbero fatto se il corpo di Gesù fosse stato trovato in Palestina. Be’, molti di loro hanno risposto che per loro non cambierebbe niente, continuerebbero a fare quello che fanno. Io personalmente sto con san Paolo, che dice che se Gesù non è risorto è vana la nostra fede (con meno ieraticità il mio parroco di quando ero piccola diceva “e sennò che sto a fa’ qui, il bucciotto?”).
Quando mio figlio aveva paura, da piccolo, gli dicevo: che potrà succedere mai? Dai, proviamo a fare la peggiore delle ipotesi – lo incitavo, certa che questo esercizio lo avrebbe aiutato a capire che a tutto alla fine ci sarebbe stato rimedio. “Tutt’al più muoio” – mi ha risposto una volta, tagliando le gambe a ogni mia rassicurazione, perché veramente alla morte non c’è rimedio, è l’unica cosa che ne è priva, per questo ci fa paura, a me almeno, una paura tremenda e senza speranza.
A meno che.
A meno che ci confrontiamo con quella notizia.
Eh sì, la confusione regna sovrana anche nei sacerdoti, che sia opera dell’ultimo Concilio?
Meno male che esiste Radio Maria a fare un po’ di chiarezza.
luigi, dimmi che scherzi.
il vangelo di fabrizio de andré è il vangelo dell’accoglienza, di chi aveva deciso di sedersi dalla parte degli ultimi dei dimenticati dei pazzi e degli ingiusti. c’è più carità cristiana e comprensione umana nelle canzoni di de andré che era agnostico, o forse ateo, che nelle parole di tanti cattolici che si sentono depositari della parola di dio, prendono la comunione ogni domenica e poi gridano dagli al clandestino.
è davvero così lontano dalla parola di dio il cristianesimo laico di chi prova a “leggere il libro del mondo con parole cangianti e nessuna scrittura”? io non lo credo, ma non ho la tua fede granitica e le tue certezze, purtroppo.
Azzurra, ero venuta giusto a commentare con parole che sarebbero state simili alla tua nella forma, identiche nel contenuto.
E poi, l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio, e spesso nelle sue parole si ravvisano quelle del Padre: molti atei lottano per “il più piccolo dei Suoi fratelli”, laddove molti credenti non lo fanno.
io direi:
“molti atei lottano per “il più piccolo dei Suoi fratelli”, laddove molti che SI DICONO credenti non lo fanno.
@paulbratter: beh, non posso che darti ragione, è chiaro che se uno davvero avesse accolto l’Amore nel cuore lotterebbe per tutti i suoi fratelli, al di là degli stendardi alzati senza una reale convinzione interiore.
Grazie!
Mi pare naturale che per i cattolici la Parola di Dio sia quella scritta nell’Antico e Nuovo Testamento.
Il Cattolico crede che Gesù sia la Via la Verità e la Vita. Non siamo noi i depositari di nulla, semmai
dovremmo essere testimoni di questo.
De André mi piace ascoltarlo e cantarlo ma non sarà mai la mia stella polare.
Non scherzo.
caro luigi, spero non lo sia nemmeno Radio Maria. Te lo auguro con tutto il cuore
Cara Costanza, la chiesa e’ business e anche l’intera querelle Wojtyla-1° maggio non è altro che un problema di poter vendere della paccottiglia ai turisti (di Roma e della fede…). Quello e’ il motivo per cui hai trovato il libro di Don Gallo (sicura che li affianco non ci fosse anche la biografia di Don Lurio?) non certo perché il libraio l’avesse letto;come te del resto, che ora oltre ai film giudichi pure i libri prima di leggerli…
Io l’ho letto e ne ho parlato nel mio blog, casomai ti interessasse un parere…
Per il resto credi che sia davvero così salda una chiesa che si sente addirittura minata da Don Gallo o da De Andre’? Come puo’ cercare le pecorelle sperdute se si sente essa stessa un panda? Come può trovarsi l’accoglienza nell’autoreferenzialità?
Chiudo osservando a malincuore come ultimamente (alcuni) commenti ai tuoi post sono molto migliori dei tuoi stessi post, molto piu’ tolleranti e ricchi di spunti…d’altra parte come dice De Andre’ ” dai diamanti non nasce niente…”
Perché i cristiani se affermano quello in cui credono e pensano sono intolleranti mentre gli altri possono dire qulasiasi cosa?
In Chiesa noi pronunciamo il Credo, quello è, non ce ne devono essere altri. Altrimenti non siamo cattolici.
Non vedo dove sia l’intolleranza nel Cristianesimo visto che la rivelazione è data a tutti, visto che Cristo è morto e risorto per tutti, visto che il peccato viene perdonato a tutti quelli che si pentono. La Chiesa ha il suo da fare a tenere il timone nella direzione
indicata da Gesù e non è facile visto che tutti si sentono in grado di dire la loro, siamo tutti CT della nazionale. A me sembra che l’intolleranza sia verso i cristiani.
Intolleranza sta anche e semplicemente nel sostenere tesi a priori come ad esempio giudicare film o libri senza nemmeno vederli o leggerli: quello, vedi, non è esattamente sinonimo di interesse nelle opinioni altrui…
Sentire di “noi” e di “voi” oppure di “cristiani” e “gli altri” da proprio l’idea (avvalorata anche dalla tua metafora finale) che la discussione sia a livello di tifoserie calcistiche; ripeto: una fede solida non dovrebbe, ovviamente a mio avviso, preoccuparsi di tenere il timone diritto, dovrebbe fare proseliti dando il buon esempio, a quel punto il timone dovrebbe rimanere diritto automaticamente…
Ho capito che credi che siano i cristiani ad essere perseguitati…purtroppo la storia non ti da ragione e se posso consigliarti un libro, prova a leggere il trattato sulla tolleranza di Voltaire…
Stavolta prendo le difese di Costanza, non mi sembra che abbia giudicato il libro di Don Gallo ma solo un’espressione riportata dall’editore per pubblicizzare il libro (sicuramente d’effetto) ma che io, come credo lei, ritengo un paragone di una banalità disarmante.
L’analisi che oltre la metà dei preti rimarrebbe prete anche se venisse trovato il cadavere di Gesù personalmente spaventa: chi può donare la propria vita per un’idea per una bella parola? Qualcuno può donare la propria vita per una canzone di De Andrè?
Io no, io posso donare la vita per un Altro che mi ha amato e salvato e grazie a Lui posso donare la mia vita anche per gli altri, senza no perchè come ho già detto sono un egoista ed ammiro, ma non invidio, chi è in grado di aiutare il prossimo senza quell’Amore.
Ciao Alberto, ben ritrovato sia pur in campo “neutro” 🙂
Il marketing in versione “specchietto per allodole” va certamente biasimato ma occorre andare un po’ oltre, ti pare?
Il tuo commento devo dire che mi apre gli occhi (dico sul serio e senza ironia); capisco il tuo punto di vista però, scusami, seguimi un attimo, lasciamo un attimo da parte la Chiesa e tanto più De André e non poniamoci il problema di a chi bisogna o meno donare la propria vita: non credi che aiutare il prossimo, ognuno come può e come riesce possa essere di per sé un motivo ed una ragione di vita? E ancora, non credi che sentire le opinioni di tutti e quindi farsene una propria non sia il vero motore per il progresso? In questo senso faccio davvero fatica a capire il motivo per cui occorre mettere d’avanti la fede e far passare chi non ce l’ha per un poveraccio… A me sembra che questo sminuisca la fede stessa. Io credo che la fede sia un dono bellissimo e ritengo davvero fortunato chi ce l’ha ma proprio per questo dovrebbe essere motivo di orgoglio averla e cercare di farne cogliere il valore proprio rispondendo e accogliendo chi la pensa diversamente; non biasimandolo…
Grazie.
Personalmente ritengo che la mia unica ragione di vita sia: “Essere felice”.
Ho sperimentato che nelle cose questa felicità non la trovo (“de le umane cose – tanto sperimentar, quanto ti basti – per non curarle” In morte di Carlo Imbonati – A. Manzoni prima della conversione), ne’ tantomeno nelle persone (“Maledetto l’uomo che confida nell’uomo” – Bibbia – AA.VV.), ho quindi indirizzato la mia attenzione su quelle persone che si definivano felici (non solo contente).
Ho incontrato persone che erano felici perchè amavano gratuitamente grazie ad un Amore ricevuto. Questa è la mia esperienza.
“non credi che aiutare il prossimo, ognuno come può e come riesce possa essere di per sé un motivo ed una ragione di vita?” può darsi, ma sinceramente chi agisce così li ho sempre visti o tristi o pieni di rancore (penso a Gino Strada, un’opera infinita ma non lo citerei come esempio di felicità e cfr. ad intervento più sotto).
“non credi che sentire le opinioni di tutti e quindi farsene una propria non sia il vero motore per il progresso?” no, a parte che ritengo il desiderio il vero motore per il progresso, non sono convinto che per farsi un’opinione bisogna leggere tutte quelle degli altri: sarebbe come dire che per giudicare un fatto devo leggere tutti i giornali che ne parlano e, nell’attuale situazione del giornalismo italiano (presenti esclusi), temo che il risultato sia di confusione. Ho fatto mio il metodo riassunto da Alexis Carrel: “Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità; poca osservazione e molto ragionamento portano all’errore” (del resto sono un ingegnere e quindi più affine ad uno scienziato), per formulare un giudizio devo osservare e confrontarlo con il mio Cuore, valutare secondo ciò che più mi corrisponde.
Spero di essere “accogliente” verso chi non ha la Grazia della Fede ma ho la presunzione di ritenerlo meno fortunato di me: anche se ammiro moltissimo chi riesce a vivere (non sopravvivere) senza il sostegno di Cristo risorto.
Spero di essere stato esauriente e chiaro, con affetto.
Pensa, sono un ingegnere anche io… 🙂
Grazie davvero della tua risposta, credo proprio che ci mediterò su e magari un giorno ci scriverò qualcosa…
Non so quanto tu sia veramente “accogliente” ma per me lo sei e tanto mi basta.
A presto.
Cara Azzurra, ti capisco, a volte è difficile vedere la carità cristiana in molti cattolici, soprattutto in molti preti. Costanza però non parlava di confronti tra cattolici e non cattolici, tra chi è più bravo di chi, semplicemente ci ha ricordato che di Vangeli ce ne sono solo 4, e la parola di Dio è ineguagliabile con quella di chiunque altro. Dunque, che un sacerdote affermi certe cose rasenta davvero l’assurdità, e allora anche a me viene da pensare Ma dove siamo finiti? Poi però, penso che Cristo è risorto ieri l’altro, è sono felice, perchè mi sono ricordata che l’unica cosa per cui non c’è rimedio, la morte, sarà vinta, e non dobbiamo più avere paura. La carità, cara Azzurra, non è nelle parole, ma solo nelle azioni e nelle intenzioni. Questo il buon e bravo (a me piace parecchio nella sua tristezza) De Andrè non lo so se l’aveva capito… cerchiamo di non “mitizzare” certe persone, altrimenti il buon Alvise dovrà aggiungere l’ennesimo santo al suo elenco di noiosissime biografie da leggere!
grazie paola.
non costruito altari a de andré, ma amavo molto la sua visione libera del mondo.
laura! scusami 🙁
Purtroppo «della libertà si può fare uso indebito»…
Adamo ed Eva lo hanno provato e paghiamo ancora il prezzo…
Buongiorno a tutti! 🙂
Anche io non ho le certezze granitiche di Luigi. Cioè, ho le mie. La mia più sicura certezza di ogni giorno è: anche oggi dovrò fare uno sforzo. Lo dico per onestà intellettuale, non per altro.
La mia seconda certezza è : mi interessano gli altri.
Poi volevo dire un’altra cosa : stamattina, prima di rispondere al post, ho voluto stirare.
Le ipotesi sono due : o che i post e i commenti che trovo certe mattine sul blog mi inducono alla autoafflizione e alla penitenza; due- che lo stiraggio mi favorisce la riflessione.
Credo di averlo fatto per entrambi i motivi.
Quando mio figlio aveva paura, da piccolo, gli dicevo: che potrà succedere mai? Dai, proviamo a fare la peggiore delle ipotesi – lo incitavo, certa che questo esercizio lo avrebbe aiutato a capire che a tutto alla fine ci sarebbe stato rimedio. “Tutt’al più muoio” – mi ha risposto
Credo che l’essenza della cristianità di Don Gallo sia che lui, come ha fatto anche Gesù, ogni giorno è vicino fattivamente a quelli che hanno paura o rischiano effettivamente di morire, e li aiuta, li conforta, li sprona, li spinge a risorgere.
Credo anche che l’unica nota che mi fa soffrire di questo blog è che ci sia un solo modo di essere cristiani, probabilmente quello cattolico e che così si butta via un sacco di brava gente.
Anche io non adoro Francesco De Andre’; pure a me Moretti un pochetto sulle croste mi sta; però non si potrebbe fare che ognuno fa il suo lavoro. Mi piace l’idea di ammirare quelli che mi colpiscono, di incoraggiarli, di fare il tifo, e di lasciar perdere quelli che invece no.
Non è che io non sappia che don Gallo ha fatto sicuramente più di me per aiutare tante persone in difficoltà, e lo penso davvero. Credo che si debba il massimo rispetto, comunque, a chi spende la propria vita per strada a fianco degli ultimi, in direzione “ostinata e contraria”.
Rimane il fatto che un sacerdote, ha anche il dovere della verità, che soprattutto in questi tempi bui è la prima forma di carità.
Però in questi momenti bui, in tanti si pronunciano sulla verità mentre la carità la fanno ancora in pochi.
Paola, è inutile che mi raffiguri come uno che ha certezze granitiche, forse ciò ti fa comodo per ritagliarti un ruolo bohemienne ma io non ci casco.
Io sono un peccatore come tanti alla ricerca di Dio e che si affida agli insegnamenti della nostra Madre Chiesa che è illuminata dallo Spirito Santo
e non dal sacerdote di turno che ferma uno tsunami e contemporaneamente si oppone agli insegnamenti della Chiesa.
Veramente sull’espressione certezze granitiche ripetevo un’espressione di Azzurra che commentava il tuo primo post..per quanto riguarda il resto, vieni a casa mia a vedere quanto sono bohemienne…anzi, mi faccio anche accompagnare in ospedale da te, così io mi curo le mie rogne e tu la cecità. Attento alle parole, che non sei cristiano per niente.
Bellissimo commento, grazie Paola
Non che questo (che dico io) sia importante, ma:
sono d’accordo te, Paola!
Sono contenta, anzi orgogliosa, che tu sia d’accordo con me, Alvise!
🙂
Vacci piano!!!
😉
la tua fotina alvise è fantastica!
“Se Cristo non è risorto vana è la nostra fede”, personalmente sono un egoista e sinceramente non mi interessa essere buono ma felice: come dice il mio prete: “la Chiesa non è per i buoni, non c’è bisogno di stare nella Chiesa per essere buoni”.
Personalmente guardando Don Gallo non vedo una persona Felice, guardando Madre Teresa, si: eppure fanno (il presente per Madre Teresa è voluto) entrambi grandi opere di carità, qual è la differenza?
Leggendo il post e le risposte mi veniva in mente “E’ mezzanotte Dottor Schweitzer” e la differenza che nell’opera di Gilbert c’è tra la figura del medico svizzere e padre Carlo (De Focault): il primo cercava l’imitazione di Cristo mediante uno sforzo personale, l’altro si appoggiava a Cristo ed era felice.
Mi vengono in mente molti altri paragoni ma la lista sarebbe un po’ lunga, nella storia chi è stato attaccato alla Chiesa (anche umiliandosi come San Francesco attendendo giorni di essere ricevuto dal Papa) ed a Cristo Risorto ha fatto grandi opere ed era felice, chi non è stato umilmente nella Chiesa ha fatto magari grandi opere ma non è felice o, spesso, nutre rancore.
Mi piace De Andrè nel suo desiderio di felicità, così come adoro Leopardì, ma io ho trovato ciò che loro cercavano. Buona Pasqua
Sì, è veramente “lisolto”, è un avvenimento storico e storicamente attestato da testimoni autorevoli!
“La risurrezione di Cristo non è il frutto di una speculazione, di un’esperienza mistica: è un avvenimento, che certamente oltrepassa la storia, ma che avviene in un momento preciso della storia e lascia in essa un’impronta indelebile” (Benedetto XVI, Messaggio di Pasqua, 24 aprile 2011)
“È pertanto fondamentale per la nostra fede e per la nostra testimonianza cristiana proclamare la risurrezione di Gesù di Nazaret come evento reale, storico, attestato da molti e autorevoli testimoni. Lo affermiamo con forza perché, anche in questi nostri tempi, non manca chi cerca di negarne la storicità riducendo il racconto evangelico a un mito, ad una “visione” degli Apostoli, riprendendo e presentando vecchie e già consumate teorie come nuove e scientifiche” (Benedetto XVI, Udienza generale, 15 aprile 2009)
“Da una parte, dobbiamo dire che l’essenza della risurrezione sta proprio nel fatto che essa infrange la storia e inaugura una nuova dimensione […] Bisogna, però, al tempo stesso prendere atto del fatto che essa non sta semplicemente al di fuori o al di sopra della storia […] Solo un avvenimento reale di una qualità radicalmente nuova era in grado di rendere possibile l’annuncio apostolico, che non è spiegabile con speculazioni o esperienze interiori, mistiche. Nella sua audacia e novità, esso prende vita dalla forza impetuosa di un avvenimento che nessuno aveva ideato e che andava al di là di ogni immaginazione” (Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, Gesù di Nazaret. Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, LEV, pp. 304-305)
Bella cosa te!
alvise (lacorsianumerosei)
Se la beatificazione di Giovanni Paolo II fa parte di “business” e “paccottiglia da vendere ai turisti” siamo proprio a posto………..
Per il “business” avrebbe fatto il botto anche il 16 Agosto o al 27 giugno…. o sei arrabbiato perchè toglie i fedeli alla marcia sotto la bandiera rossa?
P.S. La prima Domenica dopo Pasqua è la festa della Divina Misericordia, indovina da chi è stata istituita?
Sulla “paccottiglia”, non mi sembra che l’editore siano le pubblicazioni vaticane o la sei……………Anzi, un altro no global che scrive per Mondadori.
Su Don Gallo cerco di togliermi di dosso le opinioni che ho su di lui, prego e basta, altrimenti mi verrà chiesto nell’altra vita perchè ho parlato male di un consacrato. Quando chiesero a S.Francesco di Assisi di giudicare un prete indegno per lussuria rispose semplicemente: “ha peccato ma le sue mani sono benedette,egli può far diventare del pane e del vino il corpo ed il sangue di Nostro Signore…………”. Inutile dire che il sacerdote divenne irreprensibile………..
Resta il fatto che il suddetto Don Gallo mi ha fatto star male (e di conseguenza pregare) più volte, la peggiore con la sua battuta sui preservativi per i Vescovi a Crozza live….rimasi allibito e boccheggiante per almeno 7-8 minuti.
Va be’, la Chiesa è bella perchè ci sono i preti no global e i preti ( Don Gianni Baget Bozzo) che scrissero il programma di Forza Italia, anche se credo che la Chiesa che vive da 2.000 anni vive non PER questi ma NONOSTANTE questi.
No, Maxwell, ti assicuro che mi importa molto poco di chi va o non va sotto una bandiera rossa…poi credo che saranno tanti quelli che andranno ad assistere alla beatificazione mentre sarebbero andati al concerto quanti quelli che andranno al concerto ma sarebbero andati alla beatificazione: non c’entra davvero nulla con l’apertura dei negozi, ti pare?
Non credo che la beatificazione di Wojtyla sia pretesto per la vendita di “paccottiglia” detto questo il fatto che la chiesa sia anche un grande motivo di business non credo sia una notizia, no? Non sto a disquisire sul motivo per cui non si potesse scegliere un’altra data per la beatificazione di Wojtyla (non ne ho davvero le competenze per farlo) mi sorprende solo un po’ la mancanza di sensibilità da parte della chiesa da un lato (che anche in questo episodio a mio avviso si dimostra poco interessata ai temi sociali) a cui fa da contrappunto la lamentela da parte degli esercenti anche più “coerenti” che pur di rinunciare ad un’occasione commerciale passano sopra ad una ricorrenza che, nelle intenzioni, dovrebbe riconoscere e tutelare il loro stesso lavoro.
Io non sventolo né sventolerò mai bandiere, ricordo solo gli articoli 1 e 7 della costituzione e osservo ahimé come temi ben più profondi (sia sociali sia religiosi) lascino di fatto il posto a questioni commerciali davvero spicciole e povere…
ah…il libro di Don Gallo è edito da Aliberti, non da Mondadori…
GENOVA: IL SACERDOTE E’ DA SEMPRE IMPEGNATO CON GLI EMARGINATI. ” RIMANGONO INCINTE DOPO RAPPORTI SENZA PROTEZIONE ”
” Ho aiutato le prostitute ad abortire ”
Confessione choc di don Gallo: provo a dissuaderle ma se e’ inutile non le abbandono
http://archiviostorico.corriere.it/1998/novembre/23/aiutato_prostitute_abortire__co_0_9811236626.shtml
Buon giorno a tutti!!!
Tornata al lavoro e al Blog…
Uscirei dalla logica mi piace Don Gallo, non mi piace Don Gallo. Mi piace De Andre, non mi piace De Andre.
Non credo che questo sia il cuore della questione. Semplicemente in questo post Costanza cerca di sottolineare l’importanza della Parola di Dio, che non è paragonabile con niente di umano per grande, bello, colto che sia.
E in questo è in perfetta sintonia con il Papa, che recentemente ha scritto la bellissima esortazione apostolica “VERBUM DOMINI”, che inizia con le parole di San Paolo: “La parola del Signore rimane in eterno. E questa è la Parola del Vangelo che vi è stato annunziato.”
“Un concetto chiave per cogliere il testo sacro come Parola di Dio in parole umane è certamente quello dell’ispirazione. Anche qui ci è possibile suggerire un’analogia: come il Verbo di Dio si è fatto carne per opera dello Spirito Santo nel grembo della Vergine Maria, così la sacra Scrittura nasce dal grembo della Chiesa per opera del medesimo Spirito. La sacra Scrittura è «Parola di Dio in quanto scritta per ispirazione dello Spirito di Dio».[66] In tal modo si riconosce tutta l’importanza dell’autore umano che ha scritto i testi ispirati e, al medesimo tempo, Dio stesso come vero autore.”
Vuoi mettere????
Ciao. Se De Andrè e don Gallo si salveranno (e spero che si salvino, lo auguro a tutti) non sarà per i loro meriti (ne hanno? Non ne hanno? Non è questo il punto!), ma per i meriti di Gesù Cristo. Per la Sua Passione, Morte e Resurrezione. Questo deve essere il nocciolo della questione. Nessuno si salva da solo. Ciao a tutti
Credo che non si possa negare che io sia profondamente e visceralmente contro l’aborto ( http://donnaemadre.wordpress.com/2008/09/09/ancora-sullaborto/ ), che considero un infanticidio.
Ciononostante, capisco e appoggio il comportamento di Don Gallo in proposito, e voglio pensare che chi lo condanna semplicemente non si renda conto di cosa stiamo parlando.
C’è qualcuno che ancora pensa che sia sempre possibile scegliere tra un bene e un male? Beato! Siamo spesso chiamati a scegliere tra due mali, e farne una questione di principio significa a volte avallare il male più grande.
Nel corso della mia attività sociale, a vario titolo, mi è capitato di assistere ragazze tolte dalla strada, molte delle quali non si riprenderanno mai dalla vita cui sono state costrette. Una delle cose che più mi colpì fu quando mi fu raccontato dei loro protettori che le mandavano sul marciapiede senza alcuna precauzione “per punizione”: dovevano tremare, avere paura, paura di essere infettate, paura di tutto. Dovevano imparare la lezione, che i soldi al magnaccia vanno portati, a qualsiasi costo: quante volte devono morire queste povere donne?
Che Dio perdoni chi le giudica: mi pare di ricordare che Gesù non lo facesse.
Chi giudica un’altra persona è già in errore. Un’altra questione è condannare l’aborto.
Luigi, io condanno l’aborto, ma non bisogna cadere nell’estremismo e nell’integralismo per cui, per salvare un feto (che è una vita a tutto titolo, per carità), si sacrificano altre vite.
Spesso siamo vittime di altre vittime, e d’accordo che bisogna interrompere la catena ma purtroppo, in questa lotta contro la violenza, bisogna anche mettere in conto che sarà inevitabile perdere qualche battaglia. In questo caso, l’unica cosa che si può fare è limitare i danni della perdita, e un’azione come quella di Don Gallo può essere vista (e io la vedo) esattamente in quest’ottica.
Bel tipo, Voltaire, molto tollerante…
Come sintetizza efficacemente V. Messori (Il Timone, maggio 2009, pp. 64-65), Voltaire era “il ricco “mantenuto” di un despota come Federico II di Prussia e investiva i suoi guadagni letterari nella società che aveva messo in piedi con un ebreo, in Olanda, per il commercio degli schiavi neri dall’Africa all’America. Un tipo, Voltaire, che amava talmente la tolleranza da chiedere con insistenza alle autorità regie che fossero messi a tacere, con ogni mezzo, i Gesuiti che ne contrastavano le idee. E che non ebbe nulla da dire quando l’ufficio di censura del re di Francia proibì l’uscita di una rivista periodica che lo aveva attaccato”.
Come ricorda sempre Messori (Corriere della sera, 28 gennaio 1995), “Consideriamo la virulenza anti ebraica di Voltaire: non e’ un caso se nella Francia di Vichy nelle scuole veniva imposta la lettura di un libretto in cui erano state raccolte tutte le citazioni antisemite del filosofo dei lumi”. Voltaire scriveva queste parole a proposito del popolo ebraico (“Dizionario filosofico”, voce “Ebrei”): “Non troverete in loro che un popolo ignorante e barbaro, che unisce da tempo la più sordida avarizia alla più detestabile superstizione e al più invincibile odio per tutti i popoli che li tollerano e li arricchiscono”. Al riguardo scrive Leon Poliakov, storico dell’antisemitismo: Voltaire è alfiere di “uno spietato esclusivismo occidentale a cui non si saprebbe dare altro nome che quello di razzismo”. Nel Saggio sui costumi leggiamo: “I negri sono, per natura, gli schiavi degli altri uomini. Essi vengono dunque acquistati come bestie sulle coste dell’Africa”.
Sì, molto tollerante, Voltaire.
Quanto a don Gallo, condivido quanto dice Maxwell: “Su Don Gallo cerco di togliermi di dosso le opinioni che ho su di lui, prego e basta, altrimenti mi verrà chiesto nell’altra vita perchè ho parlato male di un consacrato… Resta il fatto che il suddetto Don Gallo mi ha fatto star male (e di conseguenza pregare) più volte”. La notizia evidenziata da Isabella (un prete che fa abortire) fa veramente star male… e pregare molto.
E’ vero, la storia di Voltaire è fatta anche di episodi contraddittori, ciò nonostante credo che gli spunti che da nel suo trattato siano molto interessanti, soprattutto quando, citando alcuni capitoli bui del cristianesimo, mette in guardia dai rischi del fanatismo.
Per il resto non faccio di Voltaire un manifesto né vedo così significativo citare Messori come controparte; a meno che si voglia chiudere gli occhi su crociate, inquisizioni, persecuzioni ecc… nel quel caso poco importa, credo, da chi provenga la denuncia…
Siamo sempre alle solite: invece di entrare nel merito delle cose si punta a screditare chi sostiene delle idee e, guarda caso, sempre citando terzi…
Non cito Messori come “controparte”, cito correttamente la fonte (Messori) da cui attingo le informazioni su Voltaire. Se non si ritiene vero ciò che Messori dice di Voltaire, si mostri (citando le fonti) in cosa Messori sbaglia. Quanto a “crociate, inquisizioni”, sarebbe tempo di smetterla di evocare queste paroline magiche senza gli opportuni distinguo. L’Inquisizione fu una istituzione indispensabile per la Chiesa, in quanto incaricata di vegliare sulla fede cattolica preservandola dalla superstizione e dall’eresia (semplificando un po’: era quella che oggi è la congregazione per la dottrina della fede). Nel far questo assolse a un ufficio prezioso e benefico, anche se commise errori anche molto gravi ed esecrabili; perciò squalificarla in toto e in quanto tale equivale a compiere un’operazione ideologica di denigrazione gratuita. Quanto alle crociate, anche qui occorrerebbe entrare nella complessità di un fenomeno che abbraccia alcuni secoli e che non può – se non ancora una volta indulgendo a una grossolana operazione ideologica – essere condannato in toto come quintessenza della degenerazione bellicistica del cristianesimo. Per fare un esempio: S. Francesco d’Assisi partecipò a una crociata e perorò il diritto dei crociati a prendervi parte, eppure nessuno si sognerebbe di pensare che l’Assisiate fosse un guerrafondaio. La storia (soprattutto la storia dei cuori) è troppo complessa per essere piegata a strumentali semplificazioni polemiche. Quanto al fanatismo, Cristo insegna che ogni uomo è peccatore e che può compiere nefandezze anche con il pretesto di professare la propria fede. Nessuna religione è esente da queste degenerazioni. Cristo continuamente ricordava a chi lo seguiva che erano peccatori… e non ha mai detto che dopo la sua resurrezione gli uomini avrebbero cessato di esserlo. Naturalmente, quando si parla di errori commessi dai cattolici occorre accertare che gli errori siano tali. Molto spesso i presunti errori dei cattolici sono tali per la mentalità mondana, ma non lo sono secondo gli insegnamenti di Cristo. E i cattolici devono rifarsi alla volontà di Cristo, non alle opinioni del mondo (che contano nulla).
Sono d’accordo con Alessandro sul fatto che fatti e istituzioni vadano storicizzati e compresi nel contesto storico in cui nacquero. Spesso poi, il destino di molte manifestazioni storiche è quello di nascere in seguito a istanze ed esigenze molto precise, persino innovative e per l’epoca rivoluzionarie, per poi finire con l’essere codificate e istituzionalizzate e perdere così la loro più profonda vitalità. Le crociate all’inizio furono un movimento quasi “popolare” che la Chiesa fece proprio, organizzandolo e guidandolo. Le degenerazioni successive furono molto di più opera dei sovrani europei che della stessa Chiesa. Naturalmente oggi l’idea stessa di Crociata è per noi inaccettabile ma dobbiamo fare uno sforzo di comprensione storica. Persino la Santità è in un certo senso condizionata storicamente dalla mentalità coeva. Tutto questo però ci porta a dover separare il Messaggio, cioè la Scrittura e la Fede che ne deriva dalla Chiesa istituzione con le sue persone i suoi insegnamenti, i suoi errori, le sue manifestazioni di grandezza.
S. Francesco partecipò alla Crociata e quindi la legittimò ma con l’intento, per l’epoca davvero incredibile, di voler convertire il Saladino con la Parola. Ma lui, oltre che un Santo era un Genio.
Certo Raffaella, bisogna saper leggere la storia con “occhio storico” però occorre anche imparare dalla storia ed essere sufficientemente lucidi da attribuire connotazioni positive o negative ad episodi passati.
Quando sento odore di apologia di episodi come l’inquisizione (non so, vogliamo parlare del processo a Galileo?) mi viene da fare un passo indietro e fermarmi qui.
@Marco: cosa farai ora che i luoghi comuni sulla Chiesa stanno per finire? di cosa scriverai? Li hai usati praticamente tutti, mettendoci tra l’altro in grandissima crisi…
@Marco. Probabilmente non sono riuscita a spiegarmi bene, del resto l’argomento è così complesso da non potersi trattare in un post. Non intendevo assolutamente fare apologia di rovinosi episodi del passato ma cercare di inquadrarli storicamente.(Tu parli di Galileo, a me vengono in mente i tanti papi rinascimentali che nulla hanno avuto a che fare con la missione apostolica): chiaro che il giudizio storico e umano non può venire meno altrimenti potremmo arrivare a giustificare qualunque nefandezza (magari storicizzando il nazismo!!) Tuttavia nel giudicare fatti soprattutto di un passato remoto non possiamo prescindere da una comprensione a tutto tondo.
@Raffaella. Sono d’accordo con te, non credo tu abbia usato parole di giustificazione verso questi episodi.
Vi invito Tutti a riflettere sulle Parole che più di tutte hanno influenzato il Pensiero del ventesimo secolo, un Inno alla Tolleranza, alla Pace alle Fratellanza e a tutti quei Valori che sono alla Base del Pensiero Moderno:
SE IO POSSO CAMBIARE, E VOI POTETE CAMBIARE… TUTTO IL MONDO PUO’ CAMBIARE!
(Rocky Balboa, “Rocky IV”)
paulbratter sei un genio, lo dico senza ironia… Grande!
no Alessandro le tue risposte sono geniali!
Appena ho letto questo post, mi sono detta “Ora rispondo subito” poi una vocina mi ha consigliato di non farlo, per lo meno di non entrare in merito alla questione perché non saprei farlo con quella serenità necessaria quando si entra in casa d’altri. Sottoscrivo in pieno quanto detto da Marco soprattutto in merito all’intolleranza che promana spesso da post e commenti. Per me una fede che si scandalizza se a parlare della Chiesa è un non credente e non coglie l’evidente provocazione di un’espressione che vuole solo evidenziare l’Evangelicità di tante canzoni di De André (e sinceramente solo in mala fede, secondo me, se ne può dare una diversa interpretazione, )una fede così è un po’ bigotta, triste e anche molto paurosa, come dice bene Marco. Per fortuna la Chiesa non è Don Gallo ma nemmeno l’Opus Dei o Cl e nemmeno il Vaticano, inteso come istituzione. La Chiesa è il popolo di Dio con i suoi dubbi, le cue certezze, i suoi modi diversi e tutti fecondi di vivere il Vangelo. Personalmente trovo alcune deviazioni e compromessi verso il Potere molto più pericolosi di una frase, forse non teologicamente corretta, ma che vuole suggerire solo un modo di essere e di fare. Se proprio devo essere sincera, alla faccia della vocina, mi dà molto fastidio quel modo di considerare i pensieri e le idee altrui, diverse dalle proprie, con un certo disprezzo e una malissimo celato senso di superiorità (Il libro di Don Gallo in vendita e non usato come zeppa del tavolo, secondo me è un’immagine di passimo gusto)
Ciao cara Raffaella…vedi : io ho stirato, tu hai riflettuto 🙂
Ribadisco : ognuno fa quello che può. Sono molto d’accordo con te, meno sul paragone finale a proposito del libro di Don Gallo utilizzato come zeppa. Gente trista ce n’è tanta.
Sono un po’ spaventata : dopo la pubblicazione del link sul discorso di Rocky ho avuto paura che dallo schermo cominciassero ad uscire pomodori.
Tu che dici : non è detta l’ultima parola ?
Piccola correzione : tu hai pensato 70 volte 7…
I pomodori io me li immagini scagliati con forza…
condivido ogni parola.
grazie raffaella!
L’obiettivo di molti anche qui dentro è quello di abolire la cieca fede. Secolarizzare: per abbassare alla mediocrità umana, ridurre all’incertezza. Per annullare le coordinate, creare disorientamento, ma, ripeto, io non ci casco, io finisco al Colosseo piuttosto.
Il buonismo non fa per me e neppure le discussioni paciose.
Della cieca fede non so che farmene, il buonismo è il nome che gli intolleranti danno al rispetto per gli altri e se il tuo riferimento teologico è Radio Maria è più facile che due rette parallele si incontrino (non all’infinito) che trovare un punto di convergenza tra me e te.
Tu mi dai dell’intollerante e io sono quello che manca di rispetto? Curioso. Io non ho mai parlato di te. Il mio riferimento teologico non è Radio Maria, non l’ho mai scritto, anche se lì si ascoltano molte voci competenti. Ti chiedo per favore di non attribuirmi cose che non ho detto, è un’operazione di basso profilo.
Mi pare che tu abbia contrapposto, sia pure in forma di domanda retorica, la chiarezza di Radio Maria alla confusione opera del Concilio. Nè mi è parso di essere l’unica ad aver dato questa interpretazione alle tue parole. Prendo comunque atto della tua precisazione.
Per quanto riguarda il tuo ultimo post è vero che non era direttamente rivolto a ma mi sono ritrovata in quei “molti” di cui parlavi e ho quindi ritenuto opportuno commentarlo: non mi pare di averlo fatto in modo irrispettoso benchè energico ma tu stesso dici di non amare le discussioni paciose
Comunque sappi Raffaella che pur non ardendo dal desiderio di trovare un punto di convergenza tra me e te non ho neppure alcuna intenzione di contrappormi tout court a te o a chiunque altro. Io esprimo solo il mio pensiero, tu puoi scrivere e pensare quello che più ti aggrada, io mi limito a commentare se non sono d’accordo o se lo sono. Tante volte cerco di ribadire la posizione ufficiale della Chiesa anche se mi posso sbagliare perché non sono abbastanza competente. Mi sta bene che uno non condivida appieno la dottrina, se poi si tratta di un non credente mi sembra normale, purtroppo ci sono tanti che si professano cattolici pur non essendo d’accordo con la dottrina e questo mi sta meno bene.
Ci sono cattolici che non credono al Paradiso, non credono al diavolo, non credono a questo o quello, e io dico: Ok, ma allora non sei cattolico.
D’accordo sulla libertà di esprimere il proprio pensiero come più aggrada, rispettando quello dell’altro, anche nei toni. (Osservazione di carattere generale).
Personalmente sono credente prima di tutto nella Parola di Dio e poi nella dottrina della Chiesa, così come espressa dal Credo e trasmessa dal Magistero. Come poi tale dottrina sia messa in pratica e tradotta nella vita quotidiana mi pare affare più complicato e ricco di molteplici sfaccettature. Sinceramente non sono affatto convinta che le posizioni di molti frequentatori di questo blog rappresentino la “vera fede” e la posizione ufficiale della Chiesa e non piuttosto una legittima ma parziale visione della fede così come ce ne sono altrettante, diverse ma altrettanto legittime e dignitose
Dov’è la tolleranza se uno parte dal principio che Radio Maria non si può dare ascolto??? Perché due pesi e due misure? In questi commenti a chi grida al “buonismo”, guai chi critica, per carità, leggo anche tantissima intolleranza.
Perché D. Gallo o De André, ma sparare a zero su Radio Maria o Su Messori si può???
Mi dispiace, ma il punto di convergenza deve esserci e si chiama Gesù, che ci ha fatti tanto diversi!!!
Cosa avevo detto? Che arrivavano i pomodori tirati con forza?
Guai a chi fa la pace?
@Alvise-corsianuemerosei:
ho commentato sul tuo blog. Per approvare e rendere visibili i commenti devi andare su “manage comments” e alla fine di ogni commento se ci vai sopra con il mouse appaiono delle opzioni. Non devi fare altro che cliccare “approva” (se vuoi). prima di approvare i commenti appaiono con sfondo giallo, dopo sono con sfondo bianco e visibili sul post. L’approvazione non è del singolo commento ma del commentatore che dopo non avrà più bisogno di essere approvato.
Ciao e in bocca al lupo.
…provando e riprovando!
…ce l’ho fatta!!!
“………..la chiesa sia anche un grande motivo di business non credo sia una notizia, no?………”
Infatti tutti gli albergatori e commercianti sono consacrati……….
AHAHAHAHAAHAHAHAHAAHH!!!
magari Costanza ti piace di più questo logos?
“Non può esserci dubbio che è più consono all’ordine della natura che l’uomo domini sulla donna, piuttosto che la donna sull’uomo. Questo è il principio che emerge quando l’apostolo (Paolo) dice, «La testa della donna è l’uomo» e, «Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti». Anche l’apostolo Pietro scrive: «Sara obbediva ad Abramo, chiamandolo padrone»”
Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica, Sulla Concupiscenza, Libro I, cap. 10.
Non credo che un ipotetico ritrovamento del corpo di Gesu Cristo farebbe cambiare opinione a molti credenti.
Cioe’, e’ anche assodato che Adamo ed Eva e il creazionismo erano solo una favola, che la Bibbia e’ stata scritta da uomini e non da Dio ed e’ a loro che sono da imputare gli errori che li’ si trovano, che i Papi sono assolutamente fallibili etc. etc.
Ma un credente non puo’ fare la conta di queste cose, un credente crede.
“Il racconto della creazione ci dice, dunque, che il mondo è un prodotto della Ragione creatrice. E con ciò esso ci dice che all’origine di tutte le cose non stava ciò che è senza ragione, senza libertà, bensì il principio di tutte le cose è la Ragione creatrice, è l’amore, è la libertà. Qui ci troviamo di fronte all’alternativa ultima che è in gioco nella disputa tra fede ed incredulità: sono l’irrazionalità, l’assenza di libertà e il caso il principio di tutto, oppure sono ragione, libertà, amore il principio dell’essere? Il primato spetta all’irrazionalità o alla ragione?
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2011/4/26/PAPA-La-ragione-di-Benedetto-smaschera-le-bugie-di-Darwin/171156/?sms_ss=facebook&at_xt=4db71f633e1372c7%2C0
Vi lascio una frase in inglese:
God is awesome! The church is something else…
In parte sono d’accordo, solo che Dio ha affidato la Chiesa al Papa e agli uomini ma su di essa soffia il suo Spirito.
ma quante eresie che si leggono, quanto sincretismo…….
Per quanto riguarda l’evoluzione SONO IO CHE ASPETTO LE PROVE DA DARWIN E DAI SUOI DISCEPOLI!!!!!!!!
Per ora è una teoria, forse la più probabile, ma voglio PROVE, NON TEORIE, e fin’ora non ce ne sono. Sono più di 100 anni che stanno cercando l’anello mancante, quando sarà trovato ne parleremo.
Hai ragione!
Basterebbe leggere quello che ha deto il Papa in questi giorni!!!
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-la-ragione-e-la-storia-1674.htm
Il bentornato me lo do da sola… volevo dirvi che un pochino mi siete mancati in questi giorni, tutti compreso Alvise, ma anche Raffaella che ce l’ha con l’Opus Dei e CL… comunque, tornando al post di oggi….
Anche io metterei il libro di don Gallo sotto il tavolo traballante che forse è più utile, ma soprattutto direi che la Chiesa è molto più misericordiosa di me se non gli ha ancora dato la scomunica. Una cosa so di certo: per tirare fuori i drogati dal tunnel, aiutare le prostitute eccetera non è fondamentale avere l’abito talare. Per esempio anche Gino Strada fa benissimo quello che fa. Ma tra loro e madre Teresa non so perchè vedo una certa differenza. Sarà che i primi trovano cristiano o cmq giusto e buono semplicemente aiutare il prossimo (ripeto, lo faranno benissimo, certo meglio di me) e madre Teresa invece vedeva Cristo nel prossimo e voleva glorificare Lui e non la propria bontà. La differenza è la “morale”, mi spiego meglio: il fatto cristiano è un fatto appunto non un bel discorso su quanto dobbiamo essere buoni, chè quello siamo capaci tutti di dirlo!
Per il resto, devo dire che son d’accordo con Guido, anche a me piace De Andrè specie la canzone un po’ napoletana sul caffè del compagno di cella (ma sono di parte visto che mia suocera, napoletana, fa un ottimo caffè che ha del miracoloso: fa una caffettiera da 2 e riesce a far bere 10 persone….). E invito Costanza a riascoltare Il pescatore, non è niente male quel vecchio che ti da’ da bere e da mangiare senza voler sapere chi sei e cosa hai fatto….
cara cos, de andrè è l’unico cantautore la cui voce (la sua musica e le sue parole) mi fa sentire più vicina a Dio. E’ uno dei pochissimi “strumenti” del creatore che mi da la certezza che “Lui” esiste. Sebbene si professasse ateo ha scritto più cose De Andrè sull’Amore di Dio che molti altri teologi o sedicenti tali. La tenerezza con cui scriveva di Gesù e della sua vita, della sua morte è più chiarificatrice di un intero libro di catechismo…
Cos, come penitenza ti consiglierei di ascoltare il disco completo de “La buona novella” per almeno due volte al giorno per sette giorni. Non posso pensare che quelle parole non ti tocchino il cuore.
E non ho più nulla da dire su questo argomento (come diceva il caro Forrest Gump)…bacio
Leggo dal vocabolario della lingua italiana (Treccani):
Cristianesimo:la religione fondata da Gesù Cristo, nel quale i credenti riconoscono, nello stesso tempo,l’iniziatore e profeta meramente umano e il Verbo di Dio incarnato, il rivelatore e il rivelato; storicamente nato in seno al giudaismo, il C. si presenta come una religione fondata, rivelata, dogmatica, proselitistica, universalistica, ed escatologica, la quale estende a tutti gli uomini un rapporto di filiazione divina e di fratellanza reciproca, e sostiene la speranza suprema della beatitudine oltremondana concessa dalla misericordiosa bontà e dalla giustizia di Dio.
Proviamo a levare da tutto questo la Chiesa e tutto quello che venne dopo il cosiddetto Cristianesimo Primitivo,andiamo al nocciolo della Rivelazione Cristiana
(se uno ci crede, a Gesù come Dio, e non solo al suo messaggio di fratellanza che è poi quello in definitiva che ha contato per la nostra cultura, secondo me) non basterebbe così, Cristiano e basta? Perché, anche,inoltre, cattolico? Che aggiungerebbe che manca? Che Cristo non lo approverebbe un Cristiano
essenziale, allo stato puro?
@Marco che scrive: “sento odore di apologia di episodi come l’inquisizione (non so, vogliamo parlare del processo a Galileo?) mi viene da fare un passo indietro e fermarmi qui”. Anzitutto l’Inquisizione non è un episodio, ma un’istituzione multisecolare, che sarebbe ridicolo identificare con l’immagine contrabbandata dalla leggenda nera anticattolica (una cricca di sadici torturatori in saio che godono nell’estorcere confessioni di colpevolezza). Non faccio apologie, mi sforzo di capire le cose come stanno, non presto troppo ascolto alle fole. E da quello che ho letto ho capito che l’Inquisizione ha assolto una funzione a presidio della fede che nel complesso torno a chiamare “preziosa e benefica”, anche se dell’Inquisizione deploro fermamente gli errori. Il discorso sarebbe lungo (come lunga è la storia dell’Inquisizone, o meglio delle Inquisizioni), do la parola ancora a Messori (Corriere della Sera, 22 febbraio 2005): “In realtà, chi frequenta la bibliografia aggiornata sa che sulle Inquisizioni (perfino sulla più diffamata, quella spagnola) il giudizio è oggi assai più articolato. C’è addirittura chi, come Luigi Firpo, insospettabile maestro di laicismo e di anticlericalismo, già
vent’anni fa auspicava l’apertura degli archivi, poi decisa dal cardinale Ratzinger: «L’esame dei dossier gioverebbe molto alla Chiesa. Cadrebbero
molti pezzi della Leggenda Nera, scoprendo che i processi erano contrassegnati da una grande correttezza formale e da una rete di garanzie inimmaginabile per i tribunali laici dell’epoca. Condanne a morte e torture furono l’eccezione: le immagini che abbiamo dei tormenti e che tutti abbiamo visto anche sui libri di scuola sono state incise ad Amsterdam e a Londra su commissione della propaganda protestante, nel
quadro della lotta contro la Spagna per il predominio sull’Atlantico». Non si tratta, naturalmente, di passare dalla esecrazione all’ammirazione: è comunque certo che, al di là del ridimensionamento (pur doveroso) degli orrori, lo storico autentico deve evitare qui, come ovunque altrove, il peccato mortale, quello di anacronismo. II passato, cioè, va valutato
secondo le sue categorie, non secondo le nostre: l’attività di quei tribunali era ispirata dalla necessità di proteggere la vita sociale, la cui tranquillità si basava su una fede comune; ed era mossa dall’ansia sincera di praticare la più alta delle carità, quella spirituale. Così come le autorità odierne considerano loro dovere la tutela della salute
dei cittadini, la Chiesa era convinta di dover rispondere a Dio della salvezza eterna dei suoi figli. Salvezza messa in pericolo dal più tossico
dei veleni: l’eresia”.
Quanto a Galileo, dico con paulbratter che per fare filotto con i luoghi comuni anticattolici manca solo lo IOR e poco altro
Alessandro, mi spiace che tu abbia la sensazione che io abbia voluto essere superficiale o abbia voluto usare luoghi comuni; ti assicuro che era ben oltre le mie intenzioni. Se davvero hai avuto questa percezione ti chiedo sinceramente scusa; sono temi molto seri e so perfettamente come vadano presi con attenzione e prudenza proprio per non suscitare reazioni gratuite; ahimè nella brevità e nella sintesi di un commento ad un post si possono generare malintesi.
Nello specifico non era mia intenzione dare giudizi sommari sull’inquisizione semplicemente non credo (per quanto possa essere considerata storicamente comprensibile) possa essere annoverata tra le istituzioni di cui andare orgogliosi oppure, mettiamola così, vorrei augurarmi che non si ripetesse più.
Per il resto mi sembri essere molto preparato e mi fa piacere discutere apertamente con chi lo è più di me…non sono però molto d’accordo quando definisci Galileo e IOR dei luoghi comuni anticattolici ma magari ne parleremo più approfonditamente in futuro? grazie.
Grazie a te. Mi fa piacere che tu gradisca dialogare. Io sono un ignorante che cerca di informarsi per conoscere un po’ di più e non sempre ci riesce. In particolare mi sforzo di approfondire i temi della mia fede, perché le Scritture (1Pt 3,15) mi dicono che i cristiani devono “essere pronti a rendere ragione della speranza che è” in loro. Penso che ognuno possa imparare qualcosa da ciascun altro. Mi era parso che indulgessi ai soliti luoghi comuni anticattolici, ma se non è così mi scuso. Se non si paga dazio ai luoghi comuni (di qualsiasi conio) è più facile confrontarsi, e anche più utile. Un saluto cordiale
allora mi scuso anch’io
Solo se lo fai con la scena di un film…
Un ultimo pensierino di giornata, pensando a quelle che scrive Marco “non sono però molto d’accordo quando definisci Galileo e IOR dei luoghi comuni anticattolici ma magari ne parleremo più approfonditamente in futuro”. Sono dell’idea che Galileo e IOR possano essere usati (e spesso innegabilemnte lo sono) come dei luoghi comuni anticattolici: dipende da come li si tratta.
ok…allora teniamoci questi argomenti così “tosti” per quando avremo rotto il ghiaccio e saremo convinti nella reciproca buona fede…siamo d’accordo?
Ok. Non te lo so dire per immagini, però. Per questo c’è paulbratter
piegato in due dalle risate. Chapeau!
MERCI
Sono molto frastornata dai post di oggi che spaziano da DeAnrè a Voltaire all’Inquisizione a Teresa di Calcutta a Gino Strada a don Gallo e chi più ne ha….Il mio piccolo cervello fuma.Innanzitutto ciao Raffaella che mi riconciki sempre coi cattolici praticanti , ma oggi anche altri hanno espresso opinioni non talebane ma ,avendo letto il blog a spizzichi al lavoro, non ricordo i nomi.Ho alcune opinioni da esprimere e penso che riceverò oltre ai pomodori anche la fatwa (mi sono montata la testa e penso di scrivere versetti satanici).
Innanzitutto volevo ricordare che Woitjla non molti anni fa chiese perdono per gli errori commessi dalla chiesa cattolica nel passato ad esempio costringendo Galileo all’abiura (visto che è stato citato Calileo). Questo per me, non credente, significa che anche la chiesa come è giusto si evolve e muta le sue opinioni non al passo coi tempi ma in ritardo rispetto ad essi. Ora può darsi che la mia logica non sia ferrea ma non mi risulta che Galileo o Newton o Archimede o Einstein siano stati smentiti e le loro teorie buttate alle ortiche.E’ solo questione di tempo e forse i nostri figli vedranno questi cambiamenti ma vedrete che anche la chiesa muterà la sue opinioni su molte cose. Il problema non mi riguarda ma leggo che le chiese sono sempre più vuote e così i seminari e i conventi: anche la chiesa agirà secondo le leggi della natura e si adeguerà pena l’estinzione come per i dinosauri o i panda (che è più carino).Vengo al tema dell’aborto. Premetto che ritengo che sia una delle esperienze più dolorose per una donna. Ho accompagnato e aiutato amiche a me molto vicine a compiere questo passo sempre molto molto sofferto ma non è di questo che voglio parlare qui ora. Mi domando però come mai la chiesa non si sia mai espressa contro la donazione degli organi e anche molti di voi ,molti post fa,si sono espressi a favore .Eppure ho in mente poche cose più ‘vive ‘di un donatore di organi: tutto deve funzionare alla perfezione tranne il cervello. Ora deduco che anche la chiesa consideri un uomo vivo quando il suo cervello è tale (e non scendo in particolari tecnici).Non è una mia opinione personale ma un feto inizia ad avere qualche cellula somigliante vagamente ad un abbozzo di neurone non prima di 25-28 giorni dal concepimento.Perchè allora usare termini come infanticidio?So che un feto è un progetto di vita ma non è sempre tutto così rosa e non sto a fare esempi di cosa può stare all’origine di un concepimento.La chiesa stessa consente la fine della vita ‘programmata’come è la donazione di organi. Ogni distinguo mi pare artificioso. Mi spiace ma continuo a pensare che tutto sia molto relativo e chissà può darsi che quando l’uomo avrà trovato il modo di dimostrare l’esistenza dell’antimateria anche le leggi fondamentali della fisica verranno ridiscusse.Il fatto di non avere certezze non è per me assolutamente fonte di angoscia : trovo più angoscioso pensare che possa esserci qualcuno o qualcosa che mi imponga ‘certezze’ che non lo sono.So di non avere volato alto come voi teologi ma ..abbiate pazienza.Chiudo con una breve esperienza di vita: oggi ha parlato a lungo con una signora egiziana,cercando di spiegarle perchè il marito era in coma dopo un incidente, Alla fine della mia chiacchierata lei ha appoggiato il corano sul torace del paziente e ha detto qualcosa : mi ha poi spiegato che parlava con Dio. Non mi è sembrato molto diverso da quello che ho visto fare tante volte con immagini di Padre Pio giovane e vecchio,con immagini del beato Pampuri , con la madonnina di Lourdes. ecc. Non ho mai visto nessuno di noi ‘dall’altra parte’essere meno che tolleranti e comprensivi verso queste manifestazioni a volte anche inquietanti.Finisco l’infinito pistolotto anche se vorrei dire ancora qualcosa su Teresa di Calcutta e Gino Strada ma sarà per un’altra volta.
Grande Francesca!!
Porta i miei auguri alla signora egiziana : spero dal profondo del cuore che suo marito guarisca.
Cara Cugina del Genio, la questione di Galileo non è mai stata questione dogmatica, la Chiesa può cambiare opinione al riguardo. Poi Galileo è stato molto usato dalla propaganda anticattolica, come Giordano Bruno.
Sulla donazione degli organi, hai ragione: ma la Chiesa ha un problema di marketing. Poi se vuoi ne riparliamo.
Dividere pane e salame come San Martino il mantello è certamente opera di Vita Eterna …
scusa, non ho potuto leggere tutti i commenti (ma tu come fai a trovare il tempo? io ho cinque figli e alcuni scarafaggi che mi dicono che forse non pulisco abbastanza!) quindi forse qualcuno ti ha già risposto. io l’ho scoperto da poco, Fabrizio de Andrè ha fatto un album bellissimo ispirato dai vangeli apocrifi che si intitola “la buona novella” ed è straordinario! prova ad ascoltare “il sogno di Maria ” e dimmi se non è la cosa più mistica e poetica.. oppure “giovanna d’arco” (questo forse di un altro album). ciao e complimenti!
ps. conosco P.Emidio da quando avevo 14 anni e lui 24..
Guarda, i commenti sono così ricchi di spunti che li leggo al volo e comincio a farli fermentare nel cuore, solo che poi quando arriva sera le cose da dire sono così tante che non riesco mai a rispondere praticamente a nessuno. Stasera che faccio: panni a posto o risposte? A te, compagna di padremiditudine, un abbraccio!
lavori 8 ore al giorno, fai la spesa, cucini, pulisci casa, lavi e stiri per 6 persone tutto da sola?
No, ho una signora che mi aiuta, ma certo non può fare tutto. Abbasso i miei standard, soprattutto. Se vedessi la mia cucina in questo momento… Anzi, scappo a rimuovere incrostazioni di uovo!
ops, Costanza, hai risposto a una mia domanda, grazie! 🙂 e se tu vedessi la mia cucina, ho sempre cose più interessanti e importanti da fare e con la scusa che i piatti sono pochi rimando sempre il lavaggio a “dopo”, per non parlare di stirare, attività che non sopporto proprio.
Parere mio, fai benissimo a farti aiutare, ma se lo fai significa che hai entrare di soldi sufficienti per pagare una donna che ti aiuta, non tutti hanno questa possibilità. Pensa a un caso medio, una donna che lavora e guadagna 800 euro.
Però la tua condotta di vita mi sembra in contraddizione con quello che sostieni:
perché lavori e non stai a casa a fare la sottomessa?
La strada piu’rapida e diretta che Dio ci ha dato per conoscerlo e’ la rivelazione che possiamo trovare nella storia della salvezza raccontata provvidenzialmente nella Bibbia e in particolare nella vita di Gesù che e’ Dio e che si e’ fatto verbo, ma Dio continua a rivelarsi attraverso persone e fatti anche se piu’difficilmente classificabili,a me non piace De Andre’ ne’ i testi ne’ la musica, ma non mi sento di scandalizzarmi se per qualcuno quello che ha detto (e io forse non ho capito) possa aver avuto una funzione di rivelazione anche senza l’imprimatur della chiesa…la nostra conoscenza e’ così limitata e ottusa,io non credo proprio che Dio se la prenda se qualcuno attinge a una fonte diversa della Bibbia ma arriva ugualmente ad avere fede in Lui e a mettere in pratica i suoi comandamenti!!