“Allora, ragazzi, cosa avete imparato a scuola oggi?” – chiedo facendo sedere i figli a tavola per la cena, entrando rapidamente in modalità madre didattica, con il migliore piglio energico e ottimista che riesco a indossare. In realtà sto più che altro cercando, goffamente, di intavolare una conversazione con i miei quattro giovani commensali, soprattutto per distoglierli dalla sconfortante visione dei bastoncini findus (pessima scelta di argomento, capisco subito, li potrei distrarre parlando di Thor, di gelati, non certo di scuola)
“Elena e Giorgia hanno mangiato la marmellata del tronco, in giardino” mi raccontano le piccole, come testimonianza della mattinata all’asilo. “Forse intendevi la resina” indago mentre cerco di esibire ottimismo, non lasciando trapelare nessuna preoccupazione (si mangiano la resina?).
“E tu?” – passo al grande, sicura che mi parlerà dell’affascinante lezione di storia medievale. “Io ho imparato come si apre una bottiglia di vetro con un piede”. Bene.
L’ultima speranza è Bernardo, che però non concede interviste se non concordate con il suo ufficio stampa, quindi mai, manco fosse Enrico Cuccia.
Occorre rassegnarsi, ci sono giorni in cui non si impara granché. A scuola, ma anche nella vita. Anzi, a dire la verità io certi giorni ho la netta percezione di andare all’indietro. Di rifare sempre gli stessi errori, anche migliorandoli se è per questo, acquisendo una sempre più scientifica precisione nello sbagliare mira.
E comunque Dio non si arrende, e ci parla attraverso qualsiasi cosa. Siamo noi che non sentiamo.
Ieri per esempio sono miracolosamente riuscita, non so come, a infilare una corsetta nella giornata, a causa di una fortunata serie di eventi, e sono certa che Dio mi volesse parlare attraverso i tigli fioriti, le margherite, l’odore di erba fresca intorno alle terme di Caracalla – perché Roma in mezzo allo squallore e allo smog riserva bellezze mozzafiato. Chissà che mi voleva dire. Solo che io avevo messo le cuffiette, e la sua voce non la sentivo.
Nonostante questo, credo che abbia deciso di parlarmi lo stesso, e così la voce di Ben Harper mi ha colpito al cuore mentre vagavo tra pensieri inutili. “I’d rather find out who you are, than who you’re not”, cantava. Vorrei scoprire chi sei, piuttosto che chi non sei. Qualunque cosa volesse dire esattamente quel buon uomo di Ben, quello che mi è arrivato, personalmente, è questo: che se ti voglio bene, cercherò di vedere quello che sei, che puoi fare, che puoi darmi, e non quello che ti manca. Perché tanto qualcosa manca a chiunque; anche, mi spiace dirtelo, caro marito, a Sophie Marceau.
A me sembra che questo atteggiamento nei confronti dell’uomo ce lo abbia solo Gesù Cristo. Lui che oggi lava i piedi ai suoi discepoli, una banda di scalcagnati, pescatori ignoranti, fifoni come Pietro, traditori come Giuda, increduli come Tommaso, vanagloriosi come Giacomo e Giovanni.
A parte i vostri cari, da chi avete ricevuto amore gratuito e disinteressato, chi ve lo ha dato senza neanche conoscervi? Per quanto mi riguarda posso rispondere che l’ho ricevuto solo da chi a sua volta lo aveva ricevuto da Cristo. Suore che sono state ore ad ascoltare le mie lagne in parlatorio, frati che hanno saltato pranzo e sonno per me, sacerdoti che mi hanno lavato i piedi, cristiani che mi hanno aperto le porte di casa.
E questo nonostante io non sia sempre amabile come forse quando scrivo può sembrare, ma una persona normale. E già vogliamo essere ottimisti, perché ci sono giorni in cui il malumore mi fa planare ampiamente sotto la media.
Eppure la Chiesa mi accoglie sempre, anche se brucio i findus, non so rimuovere le cuticole dal bordo dell’unghia e quando è venuto il tecnico e ha chiesto di vedere il contatore credevo si riferisse a quello del blog (ma, marito, dov’è il contatore a casa nostra? E’ quel coso sul quale tengo i nastri e le carte per fare i pacchetti regalo? E non lo possiamo eliminare, il contatore, sostituendolo con un pratico cestino?).
In confessione ricevo sempre parole di misericordia, e sempre un sorriso, anche quando non ci sarebbe tanto da sorridere (“a Costa’, sempre le stesse cose?” mi rimbrotta quella specie di coscienza che mi ritrovo, invece il sacerdote, lui no).
Il fatto è che lo Spirito Santo particolarmente nel ‘900 ha suscitato nella Chiesa, fortissima, la chiamata alla misericordia, con, tra gli altri, Faustina Kowalska, con madre Speranza di Gesù, con padre Kolbe, con il beato Wojtyla, che proprio nella festa della divina misericordia è nato al cielo.
Perché noi siamo suoi anche se siamo nel mondo, come dice il Vangelo di oggi, e Lui ci ama fino alla fine. Lavandoci i piedi mostra il suo vero volto, ci vuole far vedere che cosa significa divinità. Amore gratuito e smisurato. E a Pietro che non vuole che gli lavi i piedi Gesù dice ”se non ti laverai, non avrai parte con me”, vuol dire non conoscerai cos’è l’amore immenso del Padre, e quindi non avrai a tua volta la capacità di amare. Perché di un amore servizievole e senza giudizio solo Dio è capace, non noi.
E questo era solo l’inizio, perché poi ci sarebbe la cena, in cui Gesù si fa pane per noi, ma, lo confesso, qui mi mancano le parole (e, come può testimoniare quel sant’uomo di mio marito, non mi succede quasi mai).
…litanie para-ecclesiastiche, salmodiare dottrinale, teologia(?) di terza mano (e che mani!)..
…la tecnica del racconto procede a questa maniera:
si mostra, all’inizio, la monotona prosaicità della vita quotidiana, (di tutti, perenne)figlioli stramortiti, cucine, findus, nutelle, e poi via in auto, al lavoro! (chiamiamolo)le cuffiette ben piazzate, telefonino carico Per ragioni, soprattutto, professionali, si capisce)Ben Harper, Samantha Jones, Rodney Malone,
e poi, ecco, arriva, la vivificazione di tutto questo
attraverso il senso nella luce di Cristo (risorto, si capisce)nella comunione dei Santi, la Chiesa, i preti così buoni, le suorine caritatevoli, e via, incontro alla città rumorosa, felici!!!
p.s. un altro film di Nanni Moretti: la “Messa è finita” …ma come ha potuto un non credente permettersi anche solo di usare cotesto titolo? Anatema!!!
Scusi l’intrusione ma una domanda mi sorge spontanea….ma ste litanie para-ecclesiastiche etc.etc. lei perché continua a leggerle? Qualcosa daranno pure a lei ?
O lo fa solo per seminare zizzania ? Perché se è così non è mica poi tanto convincente…un saluto Beatrice
La Messa è finita a me è tutto sommato piaciuto però aveva lo stesso limite di cui si parlava ieri: mancava DIO e non poteva essere altrimenti perchè Moretti è così, anche se alla fine c’è una minima speranza però è dettata dal cambiare le circostanze (partire in missione), Costanza porta l’esperienza (e l’esperienza è un fatto non un’idea) di poter essere felice indipendentemente dalle circostanze (croci) della quotidianità.
Oooooh Buongiorno!!!
Vedi che stamattina, che si parla di figli e di gente, di amore gratuito e di Gesù in mezzo alla gente, non ha ancora risposto nessuno?
Invece ieri che si parlava di teorizzazioni, di Dio, di Papi e di Moretti, tutti giù a blaterare…eh! Secondo me bisogna stare attenti a queste cose…se no poi non ci accorgiamo che i nostri figli a scuola mangiano la resina!
Vedete che bella l’immagine della truppa di Gesù, piena di poveracci, imperfetti…Lui sì, raccontato così, mi fa pensare che posso unirmi anche io!!
Devo confessare che stamattina ho tremato quando ho letto che nel titolo c’era la parola Dio : ho pensato, mamma mia , ci risiamo , anche oggi non avrò niente da dire, che per me è un peccato capitale! Eppure io ci credo in Dio, con molta modestia, ma ci credo. Però ieri si parlava solo di un Dio che sta lassù e io a quello ci credo meno che a quello che sta quaggiù.
Io ieri provenivo dai miei controlli periodici di salute; in più (approfittando delle vacanze pasquali) avevo portato con me a fare prelievi e quantaltro la mia seconda figlia, che ha ereditato alcune mie rogne metaboliche. Insomma venivo da più di un’ora di numeretti, file, impiegate stanche che non capiscono manco come ti chiami, che ti prelevano il sanque senza nemmeno guardarti in faccia, e trafficano con le provette della tua plin plin con la stessa grazia di un benzinaio, vecchietti, pancioni, e tanti tanti pensieri “Chissà questa volta come andrà…” e non poterlo dire a nessuno.
Ebbene : quando sono tornata e ho trovato il Blog in quello stato, avrei avuto bisogno di farmaci…niente di più lontano.
Comunque stamattina volevo dire qual’è il mio contributo all’amore gratuito : IO SORRIDO 🙂
Io sorrido, vado in giro e sorrido, cerco di essere cortese ed educata, se qualcuno mi ferma per sapere una via, gli dò anche un po’ di conforto.
E devo dire che ho successo, un discreto successo : al primo posto dei miei sostenitori, che apprezzano il mio atteggiamento, ci sono le cassiere del supermercato. Non tutte , però…alcune continuano a stare con la testa in giù..quelle del supermercato più vicino a casa mia sono le migliori. Loro contano anche gli spicciolini nei borsellini delle vecchiette e con me ci scappa anche qualche commento fugace sull’ultima tinta dal parrucchiere. Dopo Natale, ad esempio, una me la sono ritrovata completamente platinata e un’altra con una frezza fucsia. Ebbene: ancora se ne parla!
Al secondo posto ci sono i bambini. Non tutti però : alcuni acchiappano il mio sguardo e continuano a fissarmi. Una bimba, una volta, ha voluto che le dicessi tutti i nomi dei miei familiari, chiedendomi preoccupata :”Ma dov’è tuo marito? Dove sono i tuoi bambini?”. Ieri ne ho visto uno a cui la mamma ha chiesto di dare una biba di camomilla alla sorellina neonata : lui gliel’ha appoggiata direttamente ma con grazia sulla spalla, creandole una pozzetta di liquido accanto all’orecchia. Eppure io mi sono sdilinguita in complimenti del tipo : tua sorella e tua mamma sono proprio fortunate ad avere te!
Altri bimbi però non mi sorridono e, in piena angoscia da separazione, mi rispondono nascondendosi lievemente dietro le gambe dei genitori. Poi guardo su e vedo loro, la mamma e il papà, e capisco tutto : musi lunghi e dritti per la nostra strada…
Ieri ho anche visto una nonna con tre bimbe dai due ai 4/anni da accompagnare al bagno in un bar : quando è uscita mi guarda e fa “L’è dura, sa?”
🙂
“Eppure io ci credo in Dio, con molta modestia, ma ci credo. Però ieri si parlava solo di un Dio che sta lassù e io a quello ci credo meno che a quello che sta quaggiù”
L’ho già detto ma mi ripeto: come esperienza cristiana sei un “pezzo avanti” rispetto a noi (almeno a me)
Io non oso pensare a tanto. E’ che di tutti gli indottrinamenti riguardanti Gesù (varie esperienze di catechizzazione e le superiori in un istituto di Giuseppine) a me sono rimaste impresse tre cose :
Don Siro, il sacerdote della mia parrocchia che, quando noi tate di elementari ci preparavamo alla prima Confessione, ci prendeva in braccio una per una, ci faceva Vola Vola, e ci portava a confessarci
Suor Maria, della mia scuola superiore, che cantava ogni 3×2 tutto il suo amore per Cristo
Le scritture dove si dice : beati gli umili, gli ultimi, bussate e vi sarà aperto, quando avevo sete mi avete dato da bere… Io penso : e se quello che mi bussa è veramente Gesù e non sono a posto (cioè col sorriso, secondo me), che figura ci faccio?
Io solo una cosa vorrei dire : a parte Dio, siamo tutti Uomini…ma che cosa vi siete messi in testa ? Noi siamo ciascuno esattamente sia come il Papa , sia come Moretti : e vogliamo fucilarci fra di noi?
Cambio argomento :
RAFFAELLA ? NONNA MARISA ?
Oggi inauguro la stagione dell’Insalata di riso !!
I miei ragazzi ne sono dei forti consumatori, versione con uovo sodo.
Io la trovo fantastica : sarà che sono una patita del Carboidrato (anche se il Riso è un Amido 🙂 ) !
La puoi fare in qualsiasi momento, anche di notte, ed è sempre buonissima! Secondo me l’unico trucco è non metterla in frigorifero se no vira sul giallo e poi non è così buona…e non è meglio dei Bastoncini Findus?
😉
@Paola. E utilizzare l’orzo al posto del riso? Magari condendolo con pesto pomodorini e olive oppure trito di menta e verdure miste appena appena fritte. Ottima! Un carissimo saluto di Serena e felice Pasqua a te e alla tua bella famiglia.
“A parte i vostri cari, da chi avete ricevuto amore gratuito e disinteressato, chi ve lo ha dato senza neanche conoscervi? Per quanto mi riguarda posso rispondere che l’ho ricevuto solo da chi a sua volta lo aveva ricevuto da Cristo.”
Personalmente, ho compreso appieno la Grazia di essere cesciuto in una famiglia ove la gratuità era quasi naturale solo dopo essermi sposato.
Mi spiego: nella mia famiglia (compresi nonna, prozia zii e cugini) abbiamo sempre condiviso tutto: ogni domenica si pranzava insieme (14 persone) (anche oggi ed i numeri aumentano ogni anno ma per fortuna ci sono defezioni per visite ai rispettivi suoceri) e se non c’erano i cugini c’erano gli amici; si andava in vacanza tutti insieme per 2 mesi (grazie alla nonna, la prozia e a mia madre che essendo orfana di guerra è andata in pensione molto presto e gli altri geinitori arrivavano il venerdì), si litigava e si litiga (origini toscane figuratevi, solo per parlare a tavola si urla) ma MAI c’è stato del rancore e soprattutto NESSUNO ha mai preteso un grazie o ha rinfacciato qualcosa; la mia famiglia era ed è molto religiosa (mia nonna e mia zia in 182 anni complessivi hanno detto almeno 66.500 rosari).
Dicevo, quando mi sono sposato ho conosciuto i miei suoceri, persone splendide sempre disponibili e con cui vado d’accordo (più io che mia moglie), ma ogni cosa è una MISURA ogni piacere fatto deve essere sempre ben sottolineato o ricordato (usare il termine rinfacciato mi sembrava eccessivo) nel tempo: anche l’invitarci a pranzo è vissuto come un dovere.
Questa differenza di atteggiamento manda in bestia mia moglie ogni volta (non a caso anche lei si è affezionata moltissimo ai miei zii e ai miei cugini).
Alla luce dell’esperienza di Fede che facciamo insieme non abbiamo saputo dare che la stessa risposta che dai tu a questa differenza: “amore gratuito … l’ho ricevuto solo da chi a sua volta lo aveva ricevuto da Cristo”.
Io non so se sia possibile un amore gratuito fuori dall’incontro con Cristo personalmente questa è la mia esperienza ed aggiungo solo che il rapporto che ho con la mia famiglia è molto più libero e semplice di quello che mia moglie ha con i suoi genitori.
…mi permetto di riportare, come altro esempio di visione, tra le tante, un passo del teologo medievale Burgundione da Velletri, dalla sua opera
“Teologia dell’abisso”…”Beati pauperes spiritu:
…io dico perciò, che l’uomo deve stare così libero e vuoto, da non sapere né conoscere che Dio opera in lui,
ed in questo modo può possedere la povertà.I maestri dicono che Dio non è né essere, né essere dotato di intelletto e neppure conosce questo o quello. Perciò Dio è privo di tutte le cose, e perciò è tutte le cose. Chi deve essere povero nello spirito, deve essere povero in ogni sapere proprio, in modo da non sapere niente, né di Dio, né delle creature, né di se stesso.Perciò è necessario che l’uomo desideri di non sapere e non conoscere niente delle opere di Dio: In questo modo l’uomo può essere povero nel proprio sapere…
….se uno sta privo del sapere e del conoscere, allora questa è la più pura povertà….ma l’ultima povertà, di cui ora voglio parlare,è quella estrema:quella dell’uomo che niente ha”.
Guarda Alvise,
c’è una grande differenza tra essere privo del sapere e svuotarsi di ogni superbia e renderti “poveri di spirito”. Gesù, che è il Verbo, si mise a servizio della “banda di scalcagnati”. LUI!!!
Santo Antonio da Padova si unì ai Francescani, il disegno di Dio ha voluto che un Dottore della Chiesa si unisse ai più umili. Lui era povero di spirito nel senso che si era vuotato della superbia e dai desideri di potere che un aristocratico membro del clero a Lisbona poteva nutrire, ma non si è vuotato del suo sapere. E’ stato San Francesco a sceglierlo.
Non dobbiamo attaccarci al proprio sapere, questo sì. Il sapere non salva nessuno, l’amore sì.
Ecco la differenza.
E per Costanza dico un grande GRAZIE, per dire con un linguaggio nuovo cose che sono eterne!
Siamo entrati nel mistero della passione, morte e risurrezione, un invito al silenzio.
Buona meditazione a tutti.
Tu sarai entrato te nel mistero!!!
Sono entrati nel mistero tutti i credenti in Cristo figlio di Dio Padre e Dio Egli stesso, incarnatosi, nato da Maria vergine, morto per la nostra salvezza e gloriosamente risorto, asceso al cielo e assiso alla destra del Padre, donde effonde lo Spirito insieme con il Padre e donde tornerà a giudicare i vivi e morti, unico Salvatore e Giudice degli uomini, della storia, della creazione. Alvise è certo sufficientemente intelligente da capire che la Settimana Santa è per questi credenti il vertice e la sorgente del mistero cristiano, che in questa Settimana i credenti desiderano stare con il loro Signore che patisce, è crocifisso, muore e risorge. Dinnanzi alla imparagonabile grandezza di questo mistero, poco cale ai credenti degli spurghi d’umor nero di chi non condivide la loro fede: hanno cose troppo più importanti cui sono chiamati a dedicarsi. Tra l’altro, se Alvise non crede in questo mistero non si capisce perché interloquisca in continuazione su questo blog con chi ci crede. Se le ritiene frottole per creduloni superstiziosi, non se li fili proprio, questi creduloni. Io credo nella resurrezione di Cristo, ma mica passo il tempo a incrociare le armi sui blog con chi irride chi ci crede. Prendo atto e passo oltre. Rispetto le loro convinzioni, anche se non le condivido e le ritengo dannose anzitutto per loro che le professano. Insomma, come dice Beatrice, caro Alvise, “Scusi l’intrusione ma una domanda mi sorge spontanea….ma ste litanie para-ecclesiastiche etc.etc. lei perché continua a leggerle? Qualcosa daranno pure a lei ? O lo fa solo per seminare zizzania ?”.
Per i cattolici questo è il tempo del silenzio, dello stupore e dell’attesa. Così è, che ad Alvise piaccia o no.
Ho letto solo ora il post di oggi perchè sono iniziate le vacanze di Pasqua e ho un figlio 4enne a casa, quindi si va ai giardinetti, poi si mangia insieme, si chiacchiera un po’ della lezione di nuoto di ieri… tutte cose apparentemente banali ma che messe insieme fanno un rapporto col figlio. Eh lo so, forse qualcuno storcerà il naso ma anche fare cose banali come passeggiare al mercato di paese ha un senso. Certo a volte riuscire a vedere quel banco di cianfrusaglie che ti attira come una calamita è più facile se riesci a far stare fermo tuo figlio con la prima boiata su Ben10 che trovi all’edicola.
L’è dura (ma di che mi lamento poi avendo solo 2 figli???) ma la cosa più dura, davvero difficile è amarli in modo gratuito, senza pensare cosa faranno da grandi, se a scuola finiranno il piatto, se mi “daranno soddisfazioni”. Capisco bene quello che dice Alberto sull’amore in famiglia, ma pensandoci bene è veramente difficile trovare chi ti ama totalmente senza in fondo in fondo avere mai una pretesa su di te. Anche i genitori nel loro cuore nascondono segretamente delle speranze misurabili su di te. Solo Cristo ci ama e ci ha amati senza limite, senza pretendere nulla in cambio, anzi sempre ricevendo i nostri sputi e percosse come nel giorno della Passione. E io vorrei avere sempre l’umiltà di quei pellegrini che ai piedi di Maria vanno tutti sudici, stanchi morti ma a mani giunte.
Ed ora, se permettete, è meglio andare a togliere mio figlio dalla tv.
Io non solo ti dò il permesso , ma la mia autorizzazione !
Concordo con tutto quanto tu dica anche se oggi sono anche molto dalla parte di Alvise
🙂
….allora fate silenzio!!!
Io ho comiciato a partecipare perchè messoci dentro da d parole sforbiciate da un e-mail che evevo scritto, in privato, alla mia amica (sì, amica!)Costanza…
L’argomento, però, mi interessava: la questione del senso, della vita, del non senso, della rivelazione, del credere e del non credere, eccetra, dei film, dei libri, dei pensieri; e come possono non interessare argomenti di di questo genere?Comunque a me mi interessano.
Mi interessano anche altre cose, come a tutti le loro,
ma anche queste. Quibdi mi ero sentito in diritto di entrare in pista con anturalezza e con entusiasmo.
E ora mi sento dire della zizzania, che bisogna tacere per la morte di Cristo, che non devo partecipare a un dibattito dove c’è delle persone (eufemisticamente) credenti)! Ma se credete davvero alla penitenza e al raccoglimento che stiate voi zitti!!!! Mi sbaglio o è uscito lo stesso anche oggi il quotidiano richiamo di
Costanza, come tutti gli altri giorni!!!!
O non sarete, per caso “scribi e farisei ipocriti”, “sepolcri imbiancati”, marci dentro?
Ma di che zizzania parlate?
Hai perfettamente ragione…
Moderare i toni fa bene a tutti. Facile parlare di cose che crediamo con chi pensa lo stesso…
Costanza non parlava di amore gratuito o mi sbaglio?
“Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.
Nessuno ha condannato Alvise, nessuno lo ha giudicato e lui non ha chiesto perdono a nessuno. Sicuramente si è scelto un ruolo comodo qui dentro, quello di sbeffeggiare o di provocare ma per me non ci sono problemi, mi fa lo stesso effetto che fanno i bambini chiassosi in Chiesa. Siamo tutti peccatori, proprio come Alvise e abbiamo bisogno allo stesso modo della Misericordia di Dio.
La “persona (eufemisticamente) credente”,“scriba e fariseo ipocrita”, “sepolcro imbiancato”, “marcio dentro” s’impone il silenzio. Continui Alvise a parlare ad libitum.
Segnalo a chi fosse interessato, e non avesse potuto leggere il testo o ascoltare direttamente il Papa, un passaggio dell’Udienza di Benedetto XVI di ieri sul Triduo pasquale: “L’uomo di per sé è tentato di opporsi alla volontà di Dio, di avere l’intenzione di seguire la propria volontà, di sentirsi libero solo se è autonomo; oppone la propria autonomia contro l’eteronomia di seguire la volontà di Dio. Questo è tutto il dramma dell’umanità. Ma in verità questa autonomia è sbagliata e questo entrare nella volontà di Dio non è un’opposizione a sé, non è una schiavitù che violenta la mia volontà, ma è entrare nella verità e nell’amore, nel bene. E Gesù tira la nostra volontà, che si oppone alla volontà di Dio, che cerca l’autonomia, tira questa nostra volontà in alto, verso la volontà di Dio. Questo è il dramma della nostra redenzione, che Gesù tira in alto la nostra volontà, tutta la nostra avversione contro la volontà di Dio e la nostra avversione contro la morte e il peccato, e la unisce con la volontà del Padre: “Non la mia volontà ma la tua”. In questa trasformazione del “no” in “sì”, in questo inserimento della volontà creaturale nella volontà del Padre, Egli trasforma l’umanità e ci redime. E ci invita a entrare in questo suo movimento: uscire dal nostro “no” ed entrare nel “sì” del Figlio. La mia volontà c’è, ma decisiva è la volontà del Padre, perché questa è la verità e l’amore”
A me quella di Beatrice sembrava una provocazione, non un voler escludere; un modo per dire: parlaci di te, parlaci della tua esperienza non solo dotte citazioni (belle per carità ma meno interessanti dell’umano)
@A’Alvì te stai a incavolà?
Vedi però che la domanda sul senso della vita l’hai anche tu? C’è poco da fare questa domanda è inestirpabile dal cuore dell’uomo,tanto che se ne ritrovano gli echi nell’ arte, nella lettratura,persino nelle canzoni(come Costanza ha ben documentato)di tutto il mondo.
Per questo Leopardi intitola il suo famoso ” dimmi che fai tu Luna in ciel” “Canto notturno di un pastore errante dell’ Asia”,per dire che la domanda sul senso di ciò che ci circonda è uguale per tutti,a qualunque latitudine,altrimenti,come dice una mia amica lo avrebbe intitolato “Canto notturno di uno sfigato poeta marchigiano dell’ottocento”.
E’ questa domanda che ti fa uomo Alvise-amico-di-Costanza,è questa domanda che ti tiene qui,fra gente che forse detesti,che conduce vite piccole e banali(come quelle di tutti)ma che questa domanda ha ben desta.Qui di questa domanda puoi parlare,qui puoi forse segratamente sperare che “la lettera dell’ Imperatore”(kafka,ricordi?)arrivi finalmente al tuo indirizzo.
Su questa domanda io e tanti altri, ne sono sicura,siamo disposti a dialogare e a metterci in gioco con te,su questo,non sui “parameci retroversi” le “amebe striscianti” e i “trifoli vaganti”.
Ciao Alvise-amico- di-Costanza e,spero, di tutti noi.
….amico di tutti!
Le parole del Papa? Punti di vista…
E ora, io, basta, tolgo il disturbo!
Ma se qualcuno mi tira lui dentro, e lo può
fare benissimo, quando vuole (figuriamoci!),
mi riservo il diritto alla parola…
Grazie
alvise scopel
Per come la vedo io, abbiamo sempre tutti il diritto di parola. Ciao Alvise e…. Buona Pasqua!
Yum yum !! Vedo che di pancia ci capiamo proprio!! Già sperimentati i vari cereali ma i miei ragazzi apprezzano molto il riso bianco; anche il grano piace molto.
Tanti ma tanti auguri a tutti tutti di Buona Pasqua!!
Co? Mi raccomando in questi giorni lasciaci qualcosa da leggere e commentare se non non resisto !!!
Baci a tutti
Dato che Costanza nel post di oggi parte da una canzone, anche io ne cito una dal Best film di sempre:
“…ricordatevi, gente, che chiunque siate e qualunque lavoro facciate per tirare avanti a sopravvivere, c’è sempre qualcosa che ci rende tutti simili: voi, me, loro, tutti quanti. Tutti quanti…”
Everybody needs somebody to love
Mitici Jack e Elwood.
..Bentornato Alvise
Nella speranza, temo vana, di non accendere il computer domani, approfitto per fare a tutti gli auguri di una Serena Pasqua di Resurrezione (in particolare ad Alvise)
…tanti auguri a tutti!!!
Tantissimi auguri di una Santa Pasqua!!!!
Io domani parto x Roma. BUONA PASQUA a tutti!!!
ciao!passate da me per un saluto sul blog???
Oggi ero a casa in ferie e sono andata a correre e siccome mi si è scaricato l’Ipod ho proprio pensato che dovevo ascoltare il consiglio di Costanza e ascoltare Gesù che proprio oggi come dice mio figlio Benedetto “dice che sta per morire ma di non avere paura perchè sarà sempre dentro ai nostri cuori”
Buona Pasqua di Resurrezione a tutti anche da parte mia.
A tutti gli amici del blog un carissimo augurio per una Pasqua di Pace e Gioia. A presto