Grazie a Dio non sono adolescente

 

Da adolescenti essere maschi e femmine significa vivere non su due pianeti, come da adulti, ma su due universi mai in nessun momento collidenti. Ne ho avuta l’ennesima conferma vedendo ieri in anteprima europea il film Il diario di una schiappa, tratto dall’omonimo libro di Jeff Kinney. Anzi dal primo dei quattro (più due) volumi che in casa mia si leggono, si rileggono e si venerano con devozione religiosa. Il signor Kinney fra parentesi ha venduto una quarantina di milioni di copie con i suoi esilaranti volumi (ma nonostante sia miliardario si è tenuto la mia penna da tre euro, ieri mattina, adesso che ci penso), mantenendo la sua aria da bambinone, quella che caratterizza quasi tutti gli americani che conosco.

Comunque, il protagonista del diario, davvero molto molto divertente – della stirpe di Charlie Brown e di Calvin – è un ragazzetto delle medie alle prese con il dramma di diventare grande, essere popolare e tenersi alla larga dalle femmine.

Per essere precisi c’è anche un coprotagonista, una fetta di groviera spiaccicata a terra, al centro del piazzale esterno, il colore che vira dal giallo al verde e poi sempre più ammuffita: nessuno osa toccarla, per paura di prendere la temuta formaggite, malattia misteriosa e molto contagiosa.

Non so se devo preoccuparmi del fatto che di tutta la sala io sono stata quella che ha riso più rumorosamente e senza ritegno: mi interrogo sul fatto che questo è un film per ragazzi, un dato che mi deve far riflettere sul grado di sviluppo da me raggiunto.

Ma comunque, siccome sono una femmina e per di più una mamma, pertanto fissata con l’insegnamento da trarre da ogni cosa, anche da una fila alla cassa del supermercato, ecco le cose che ho imparato dalla pellicola.

Intanto che ringrazio Dio di non essere più adolescente, porca miseria come si stava male alle prese con problemi di accettazione, e non so cosa possa avermi indotta a pensare che mi sarei resa attraente per qualche essere umano sano di mente con quella borsa verde fluorescente, quel taglio dei capelli a spazzola, quegli anfibi che avrebbero trasformato in ciocchi anche le gambe di Gisele Bundchen. La mia deschiappizzazione, perché anche io sono stata una schiappa come tutti, ovviamente, e come tutti ho atteso sfiduciata alla mia festa delle medie col tavolo pieno di panini e la certezza rocciosa che non sarebbe venuto nessuno, è stata lenta e graduale, ed è passata attraverso i capi di abbigliamento più inammissibili della storia, la giacca di topo riccio verde, il cappotto orsetto maculato celeste e le scarpe a forma di ferro da stiro.

Comunque, dal film ho imparato anche che ringrazio ancora Dio di non essere americana, ciò che mi ha risparmiato varie disgrazie, come la tragedia di essere sottoposta alla visione di demenziali documentari sull’autostima come It’s awesome to be me (E’ meraviglioso essere me). Alla schiappa invece tocca, e la morale del documentario scolastico è:”se sei ciccione per te non ci sono speranze, ma se impari a ballare la break dance non sarai uno sfigato”. E sinceramente non stento a credere che qualcosa di simile circoli davvero nelle scuole medie americane.

Ho imparato, infine, che una femmina adolescente può essere infinitamente più insopportabile di un suo coetaneo, perfida, falsa e prepotente. Il coetaneo al suo cospetto sembrerà il nipote, tanta è la differenza nello sviluppo, e potrà faticare a capire il senso delle sue parole. “Che vuol dire è un bel sedere? – si chiederà attonito sentendo la compagna ammirare un compagno – “un sedere è un sedere. Ma perché queste non parlano normale?”

L’incolmabilità del solco mi ha fatto tornare alla mente le parole di Chesterton che ovviamente io conoscevo, ma che mi ha segnalato il mio amico Carlo, dal blog dell’ Uomo vivo.

“Mi viene spesso chiesto in tono solenne cosa penso delle nuove idee sull’educazione femminile. Ma non esistono idee nuove sull’educazione femminile. Non c’è, né c’è mai stata, neppure l’ombra di una nuova idea. Tutto ciò che hanno fatto i riformatori dell’educazione è consistito nel chiedersi come ci si fosse comportati nel caso dei ragazzi e poi nell’applicare la medesima cosa alle ragazze; esattamente come si sono chiesti cosa veniva insegnato ai giovani signorotti e poi l’hanno applicato anche ai figli degli spazzacamini. Ciò che loro chiamano idee nuove sono in realtà idee molto vecchie applicate in luoghi sbagliati. I ragazzi giocano a pallone, perché non dovrebbero giocarci anche le ragazze; i ragazzi indossano uniformi con i colori della scuola, perché non dovrebbero averle anche le ragazze; i ragazzi vanno a centinaia nelle scuole diurne, perché non dovrebbero andarci a centinaia anche le ragazze; i ragazzi frequentano Oxford, perché non dovrebbero andarci anche le ragazze – in breve, ai ragazzi crescono i baffi, perché non dovrebbero crescere anche alle ragazze – questa è la sintesi del loro concetto di nuove idee”.

 Come sia arrivata da Chesterton alla schiappa senza assumere acidi, rimane un mistero. Ma, si sa, le vie del Signore sono infinite.

41 pensieri su “Grazie a Dio non sono adolescente

  1. giovanni dm

    Mi inviti a nozze e ti chiedo: che ne pensi dell’educazione single-sex? O, meglio, la conosci? Ormai la applicano, in Italia, quasi solo le scuole dei miei figli, quelle del FAES. Avendole io frequentate con soddisfazione, e frequentandole ora i miei figli con altrettanta soddisfazione, le reputo un’ottima idea per sfruttare al meglio le differenze di genere.
    Tanto più che ho scoperto che nel mondo anglosassone stanno tornando prepotentemente in auge!
    Ma in Italia, parlarne è tabú…

    Altra cosa: però in alcuni ambiti gli americani ci azzeccano: penso a libri come I cinque linguaggi dell’amore, Intelligenza emotiva e Strong fathers strong daughters: che ne dici?

  2. Buongiooooornooooooo!!
    Forse questo è il post che io sottoscrivo più in pieno : evviva Kinney e soprattutto la sua schiappa, venerata e riletta dai miei figli (Dalila per i suoi 13 anni ha chiesto l’intera serie) e utilizzata da me negli incontri coi genitori quando tento di spiegare la fatica dei preadolescenti. Non sapevo che sarebbe uscito il film : qui a Trento danno i biglietti del cinema coi punti del supermercato, ma per la Schiappa vale la pena di pagare!!
    Per inciso, i miei figli sono stati cresciuti da me anche a colpi di Linus e del grande, grandissimo Calvin….altro che quella poveretta di Ruby, come dico spesso io!
    Dopo di ciò, voglio dire qualcosa sulla mia adolescenza : che non era tanto male…e solo oggi, leggendo il post di Cost, ho avuto la rivelazione sul perchè…IO NON MI SONO ANCORA DESCHIAPPIZZATA!!
    L’ho capito anche perchè il mio caro amico (non l’ho ancora perdonato, che ci posso fare?) nel tempo si è evoluto, è diventato un figo, l’eroe del libro e di questo blog (tipo : Uomo che non deve chiedere mai…ma io l’ho visto cercare disperatamente gli antiscivolo delle ragazzine!Hi Hi Hi!!!), ma ORSO, e io no…pappappero!
    Io sono ancora ingenua, speranzosa, sempre sovrappeso, alla ricerca di conferme e bisognosa di amiche…e,ancora, nessuno mi si fila!
    Sì, sicuramente brontolo parecchio, mi incavolo, all’epoca ste cose non le facevo, ma gli anni sono passati…e poi nel frattempo mi sono sposata e ho messo al mondo due pargoli, ho provato, e sto ancora provando, a fare una professione seria eccetera.
    Ed è anche per questo motivo che non mi sono cresciuti i baffi : perchè purtroppo ho cercato sempre di rimanere quella che sono, irrisolta e casinara, ma autentica e vera.
    Parrà poco, ma oggi in molti casi è un valore : la mia griffe, il mio marchio ce l’ho sempre io ..meglio così che la paccottiglia citata ieri.

    Gli adolescenti oggi?
    Tutta un’altra roba : bombardati, malcontenti, lontani dai valori veri e attaccati al soddisfacimento immediato, dalla voglia di gelato al voto a scuola : interrogazioni programmate, guidate, sorrette, delimitate e dopo quel giorno, zero! Più niente!
    Mio figlio ha scodellato due 4 in scienze ben distanziati fra loro e, quando gli ho chiesto le sue intenzioni (sperando in un intento riparatorio), mi ha risposto placidamente : ho una verifica alla fine del prossimo mese!
    Mia figlia invece, che librescamente, è pre adolescente, stamattina era alla fase del pre grugnito (sarà l’influenza del padrino???) : i pantaloni erano stretti, l’orologio scorreva troppo veloce per i suoi gusti, io non capivo al volo che felpa voleva, eccetera eccetera.
    Che dite : devo controllare se le stanno crescendo i baffi??
    😉 🙂 a tutti, tranne che a Guido (tiè)

    1. Da una rapida ricerca sono venuta a sapere che il film esce il 5 agosto..ho visto il trailer : troppo forte!!!!

    2. isabella

      Ma questo Guido sarebbe il marito del Genio? Porello, non trattatelo così male, dai

  3. giuliana zimucci

    Grazie della segnalazione, non conoscevo la serie di libri. Ma se posso dire la mia, anche io non ripmpiango affatto l’adolescenza schiappesca. I miei amici si ricorderranno la mai fase-Masini quando mi sparavo in cuffia la musica triste e piangevo a dirotto senza motivo… terrificante… Ma ora che ci penso bene, è stato quello il momento in cui poi ho incontrato la vera Amicizia, e forse quelle turbe hanno trovato un senso, in fondo era (solo?) un carico di domande che mi portavo dietro e che non andrebbero mai spente.

    Certo non rimpiango le spalline imbottite, le scarpe puzzose, eccetera…

    Ma come dice Costanza mi sforzo di vedere un positivo in ogni cosa…

  4. Alberto Conti

    Grazie a Dio non ho, ancora, figli adolescenti: la più grande infatti pur avendo quasi 10 anni è sufficientemente ingenua dall’esser lungi dalla preadolescenza, per contro sua sorella di 6,5 anni è già più avanti, ma il confronto con le amiche di scuola è impietoso.
    La sua indole si è infatti scontrata con quella emancipata delle sue compagne e delle divisioni e dei gruppi che hanno caratterizzato questo anno scolastico, per lei infatti è inaccettabile non essere amica di tutti (maschi compresi!!!).
    Ho notato, o meglio mia moglie ha notato perchè da lei non si sa nulla perchè si dimentica tutto ciò che accade e i pettegolezzi della classe li sappiamo dalla compagna cuginetta, però che adesso, probabilmente a seguito dei vari litigi inevitabili, le compagne vanno a cercare lei perchè comunque è incapace di tenere alcun rancore.
    Non crescere figlia mia! Non crescere!

    1. Ciao Alberto ! Se posso permettermi : queste bambine hanno bisogno di attenzione, sono in una fase delicata. Ne parliamo quando vuoi!

      1. Alberto Conti

        Sull’infanzia penso di riuscire a cavarmela senza troppi disastri; temo, invece, l’avvento dell’adolescenza e preadolescenza(anche perchè ammazzerei ogni adolescente che vedo in giro oggi) per cui ogni consiglio è ben accetto.
        Oltre quindici anni fa (sigh) tenevamo i gruppi dei ragazzi delle superiori in parrocchia ma, a prima vista, ho l’impressione che le cose siano cambiate parecchio e penso che il rapporto educatore-adolescente sia un po’ diverso da quello genitore-adolescente.

      2. Già lavorare bene e con agio sull’infanzia è un gran pregio e un grande vantaggio.
        Gli adolescenti di oggi sembrano da sparare ma sono anche molto in autodifesa : hanno paura che qualcuno gli entri dentro e li scombussoli ancora di più.
        In realtà, se avvicinati con grazia e simpatia, si rivelano creature delicate, splendide e ancora tanto bambine!
        La tua esperienza di Educatore ti sarà sicuramente molto utile; l’importante è sempre riuscire a fare un mix fra genitore (coinvolto)-educatore (autorevole) e mai amico (confusivo e che non pone dei limiti ma anzi, sconfina).
        I consigli sono buoni se individualizzati.
        Io sono qui!

  5. isabella

    le scuole FAES sono le scuole dell’Opus Dei. Giovanni dm: ieri l’Ares, oggi le FAES: e la discrezione?

    1. giovanni dm

      non ho capito: ieri chiedevo il titolo di un libro (non ho fatto in tempo a trovare la risposta: c’era?). Oggi parlo delle mie scuole

      1. Cara Costanza,

        allora anche tu hai aspettato alle medie che qualcuno venisse alla tua festa??? questo mi consola … io non lo avevo mai confessato. Ma in compenso ho spesso detto che alle feste mi presentavo con la maglietta di Jovanotti (eh eh, ma come ha fatto mia madre a sopportarlo?)

        solo una cosa, riguardo alle scuole FAES: le mie nipotine le frequentano a Milano, e si trovano benissimo.

      2. caro gianni dm, io invece me le sono lette tutte le risposte, troppo curiosa. pensavo citassero quello della migliarese, invece l’unico libro citato è “i mostri della ragione”.

      3. isabella

        mi riferivo al libro della melotti boltri: i compiti non sono una punizione, ma servono per diventare bravi, perciò bisogna farne moltissimi. Una mamma vuole far imparare a suonare la chitarra alla sua bambina: che spreco di tempo, la bambina dovrebbe solo pensare a studiare, etc. Indendiamoci: tutte cose che condivido al mille per cento.

      1. Per >Isabella : mi ha incuriosito il tuo riferimento ad Ares e Faes e poi alla discrezione? In che senso intendevi ?

      2. isabella

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        Quanto è fecondo il silenzio! —Tutte le energie che mi perdi, con le tue mancanze di discrezione, sono energie che sottrai all’efficacia del tuo lavoro.

        —Sii discreto.

  6. Siccome oggi miracolosamente ho trovato poco traffico e sono arrivata in anticipo, posso permettermi, sbrigata la prima parte del lavoro, di rispondere ai commenti, almeno in parte. Giovanni, non conosco le scuole FAES, mi informerò, ma purtroppo le scuole private per tutti e quattro non ce le possiamo permettere, e questo ha fatto sì che non indagassi più di tanto su quelle di Roma, sarebbe stato inutile… L’idea di educare diversamente in base al sesso la condivido, comunque, e cerco di applicarla rudimentalmente a casa. Perché gli americani ci azzeccano, in certi campi? Secondo me perché sono meno cinici di noi (vedi i cinque linguaggi…).
    Uomo vivo/uomo nuovo: ieri avevo troppo sonno, chissà che ho scritto. Abbiamo visto The social Network, il film con i dialoghi più belli che mi ricordi!
    Paola, non è vero che nessuno ti fila. Io sì, per quanto può valere: ti ho telefonato ieri!
    Isabella: mi fai crepare dalle risate quando mi chiami Genio. Dovresti vedere il mio volto attonito e lo sguardo espressivo col quale osservo il libretto di istruzioni di qualsiasi oggetto più tecnologico di uno spazzolino da denti con setole di tasso.
    Isabella

    1. …non mi filano, non mi filano, te lo dico io!:-(
      Anche tu chissà quando mi richiamerai 🙁
      In compenso una delle tue gemelle mi ha fatto ripetere 3/4 volte il mio nome, al telefono : un grosso imput per la mia autostima !
      🙂

      1. Ahi ahi..a noi lo stesso problema ha comportato ben due interventi…ma non ho detto!!
        Comunque io ho apprezzato molto il suo interessamento al mio nome : inoltre ero in consultorio quando ho chiamato e anche io non potevo alzare troppo la voce per problemi di privacy, altrimenti i miei colleghi , che di solito non mi filano, mi avrebbero filato di botto!
        Per essere precisi : diciamo che mi faccio filare io, più che loro spontaneamente, a parte alcuni con cui ho un assoluta affinità elettiva!
        🙂

    2. isabella

      “le scuole private per tutti e quattro non ce le possiamo permettere”
      Ma come, qua ce crolla un mito: e gli stipendi paperonici della Rai?

  7. Gianni

    Ciao Costanza,
    giovanni dm mi aveva segnalato il tuo libro e seguivo il tuo blog. visto che si parla di figli, di roma, di scuola e di scuola faes…. io ho 4 figlie, lavoro a roma, e sono il direttore della scuola faes: sei ufficialmente invitata persso la scuola Iunior!
    gianni

      1. Velenia

        WWWW le scuole FAES,in qualunque città si trovino.Io ho iscritto il figlio n.1 quasi per caso e ho trovato un ambiente così bello,accogliente,familiare attento alla persona ,oltre che all’istruzione, che ben presto anche gli altri 3 hanno seguito il 1.
        Un ultima nota:non so a Roma, ma nella mia città non sono affatto “le scuole dei ricchi”,grazie ad un sistema di borse di studio, sono frequentate da ragazzi di tutti i ceti sociali e da moltissimi extracomunitari.

  8. Luigi

    Il maggiore dei miei compirà 12 anni quest’estate e io penso che avrò delle difficoltà come padre perché assomiglia a me e io ho vissuto la mia adolescenza senza un confronto diretto coi miei genitori. E’ un ragazzo molto responsabile ma insicuro, intelligente ma facilmente vulnerabile, è portato al dialogo ma non sulle cose personali sulle quali erge uno scudo o ti liquida con un sì sì, no no.
    Credo che saranno molto importanti gli ambienti e gli amici che frequenterà e qui posso seguirlo e inoltre so che sarà molto importante il mio esempio perché anche se i ragazzi sembrano rivoltarsi contro gli adulti in realtà si cibano e assimilano molto dei loro comportamenti.

    1. Velenia

      ..E Spugna,Capitan Uncino e Peter Pan non li chiami?
      Oggi c’ è il sole Alvise, fossi al tuo posto farei una bella passeggiata, possibilmente sulla riva del mare.
      Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino.
      Buona domenica.

    1. sposatiesiisottomessaadmin

      Era un’anteprima per la stampa alla casa del cinema a Roma. Costanza mi ha detto che l’ha trovato molto divertente

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