Desaparecidos

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di Salvatrice Mancuso

Spariti, desaparecidos. Un termine giornalistico tristemente venuto alla ribalta negli anni ’70, che si riferisce ad una straziante pagina scritta con il sangue di inermi cittadini in Argentina, sotto la dittatura militare. La particolarità della scomparsa di decine di migliaia di oppositori politici -o presunti tali – è stata la segretezza, la sottrazione di individui senza che rimanesse traccia alcuna del sequestro prima, e dell’uccisione poi. Un silenzio rotto solo dal pianto e dalle proteste delle madri e delle nonne. Continua a leggere “Desaparecidos”

L’uomo non è un fungo

di Costanza Miriano

Siamo stati qualche giorno al mare nel basso Lazio. Alla fine della giornata andavo a correre: avevo fortunosamente trovato una chiesa a tre chilometri dalla casa, e andavo a messa correndo (facendo un giro largo): in pantaloncini corti, con una gonna di chiffon avvoltolata nel pugno, per non entrare in chiesa con le cosce nude. Nel tragitto tutte le sere ho incontrato lavoratori che spuntavano alla spicciolata dai campi coltivati. Andavano in bici, sudati, scuri di pelle e nello sguardo, stanchi. Avevo anche un po’ paura di loro, come peraltro di ogni altro uomo che avessi incontrato da sola mezza nuda nella campagna deserta, per cui evitavo di incrociarne lo sguardo, ma quando mi è capitato non ho visto sorrisi amichevoli. Alcuni di loro erano certamente musulmani, molti avevano lunghe barbe nere. Ho provato riconoscenza per loro, e timore e disappunto e tenerezza, e l’ho scritto in un post su facebook che ha scatenato fiumi di stupidaggini e cattiverie e anche insulti. Ecco il post. Continua a leggere “L’uomo non è un fungo”

Gli adulti desiderano, gli adulti decidono

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di Costanza Miriano

Conosco purtroppo sempre più persone che soffrono per un doloroso desiderio di figli che non arrivano. Una mancanza, uno strazio persino, che a volte, immagino, toglie il fiato, soprattutto alle donne. La sensazione del tempo che passa, che rende mese dopo mese un po’ più lontana la speranza di un compimento, diventa una cappa. A volte accanto a queste donne ci sono uomini che riescono a convivere meglio con l’assenza, e hanno meno voglia di imbarcarsi nell’interminabile impresa dell’adozione (quando ci si occuperà seriamente di renderla più possibile?). Così gli anni passano, e ognuna di queste amiche, di questi miei amici ha dato la sua risposta al dolore e al vuoto. C’è chi diventa fecondo in altro modo, aiutando chi incontra ed è nel bisogno, chi invece investe sul lavoro, chi converte l’attesa in creatività, chi semplicemente non ci pensa più e convive abbastanza in pace con una zona buia nella sua vita, chi è nel lutto. Continua a leggere “Gli adulti desiderano, gli adulti decidono”

Il nulla e la fecondazione eterologa

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di Sergio Mandelli

Quando è morto mio padre avevo dodici anni, ed stato un fatto tragico che ha condizionato pesantemente la mia vita.
Ciò che mi è mancata è stata soprattutto la possibilità di avere qualcuno che mi guidasse con sicurezza nel mondo. Avevo mia madre, per carità, che mi ha voluto bene, e altre donne sue amiche mi sono state vicine. Ma a me mancava mio padre.
Ho cercato a lungo di colmare questo vuoto nella ricerca delle mie radici. Continua a leggere “Il nulla e la fecondazione eterologa”

Fuochi d’Autunno

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Di Francesco Natale

Ok: in apparenza siamo fuori tempo massimo. Ci troviamo nel cuore dell’Inverno, come termometro e igrometro denunciano con implacabile severità. Ma, consentitemi, le stagioni, ciascuna presa singolarmente e tutte quattro percepite nel loro insieme, possiedono qualità e suscitano stimoli che vanno ben oltre il loro cronologico susseguirsi.

Per questo oggi, dopo adeguata decantazione, ho voglia di distillare e di dare forma più o meno compiuta a qualche trascorsa reverie autunnale. Continua a leggere “Fuochi d’Autunno”

Quella musica nel cuore

di Costanza Miriano

Se abbiamo una speranza di convincere qualcuno delle cose in cui crediamo, è solo facendogli vedere la bellezza e la ragionevolezza, la convenienza, alla fine, di seguire quella via. Un tempo a sentir parlare di legge 40 e di corte europea (il minuscolo è voluto) che la mette in discussione avrei volentieri indossato un’armatura e sarei partita per la crociata. Ma sarei stata ridicola. L’uomo moderno vive in un mondo senza le guglie delle cattedrali a indicare l’altezza, e l’unico modo di portarlo via dalla strada che sembra avere intrapreso con decisione è di fargliene vedere una più bella. Continua a leggere “Quella musica nel cuore”