Chi colma il cuore della donna

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di Costanza Miriano

Quando lessi la prima volta la Mulieris Dignitatem credo proprio che non ne capii praticamente nulla, nella sostanza: avevo diciassette anni, e idee tutte strampalate su come dovessero essere maschi e femmine, sul matrimonio, su una malintesa parità tra i sessi. Mi sembravano belle parole, ma destinate a rimanere su carta.

Dieci anni dopo l’enciclica mi sono sposata, e i successivi anni li ho passati praticamente a cercare di comprenderla. Piano piano, con il tempo, le parole del Santo Padre si stanno traducendo in carne, si sono incarnate nella storia della nostra coppia, hanno dato un nome a ciò che vivevo e anche in parte soffrivo.

Credo che in amore si soffra quando si dimentica che “C’è un paradosso nell’esperienza dell’amore: due bisogni infiniti di essere amati si incontrano con due fragili e limitate capacità di amare”. (R.M:Rilke) “Solo nell’orizzonte di un amore più grande è possibile non consumarsi nella pretesa reciproca e non rassegnarsi, ma camminare insieme verso un Destino di cui l’altro è segno”. (C:S:Lewis) Continua a leggere “Chi colma il cuore della donna”

Abbiamo il desiderio del bene, ma non la capacità di compierlo

Quello che segue è (più o meno) il testo dell’intervento di Costanza al Pontificio Consiglio per i Laici, GIORNATA DI STUDIO VOCAZIONE E MISSIONE DEI LAICI. A CINQUANT’ANNI DAL DECRETO APOSTOLICAM ACTUOSITATEM

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di Costanza Miriano

Innanzitutto, Sua Eminenza, vorrei consegnarle questo biglietto da parte delle mie bambine. Come sa stamane ero qui, ma a pranzo sono andata a casa da loro e dai fratelli. C’è scritto: “Scusa se la mamma non è rimasta a pranzo, ma doveva studiare geografia con noi. Se vuole può venire lei a cena da noi, in via… “ C’è il mio numero di telefono e il disegno di un dolce e di un cucchiaio…

Quanto a me, io vorrei semplicemente raccontare la mia esperienza. Sono una giornalista che ha cominciato a scrivere per caso. Non lo avevo infatti deciso, né mi ero mai posta direttamente o consapevolmente il problema dell’apostolato. Anzi, ormai che non potete più cacciarmi confesso che fino a qualche tempo fa ignoravo anche l’esistenza stessa della Apostolicam Actuositatem. Ero una mamma di quattro bambini piccoli, lavoravo, già mi sembrava sufficiente come carico. Ma vedevo, vedo, tanta infelicità nelle donne intorno a me. C’è anche fra gli uomini ma io, non so perché, ero particolarmente in pena per quella femminile, perché alla donna sta il compito di tenere accesa la luce per tutti quelli che ha intorno. Mi sembra che le donne della mia generazione si siano perse: abbiamo perso la nostra identità e la consapevolezza della grandezza della nostra missione, e il mio grande desiderio è di aiutarle, aiutarci a ritrovarci. Non so se sia perché come molte donne non riesco a farmi i fatti miei, oppure perché la nostra vocazione femminile, come dice Luce Irigaray, è “questo continuo riparare la vita”. Continua a leggere “Abbiamo il desiderio del bene, ma non la capacità di compierlo”

Chi colma il cuore della donna

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Ecco il testo della relazione che avevo preparato per il Seminario per i 25 anni della Mulieris Dignitatem, organizzato dal Pontificio Consiglio per i laici. Purtroppo poi non ho resistito e ho cominciato a raccontare di telefonate alle amiche incaricate di dirmi che sono magra e di mariti divanauri – figure mitologiche metà uomo e metà divano – incontrate in tutta Italia. Mi sono così giocata la possibilità, probabilmente unica in vita mia, di apparire autorevole davanti a donne venute dai cinque continenti. Aggiungo solo che il giorno dopo le partecipanti al seminario sono state ricevute in via eccezionale dal Papa, al quale ho dato “Casate y sé sumisa”, Sposati e sii sottomessa in spagnolo. Il Santo Padre mentre me ne andavo mi ha richiamata per ricordarmi come proseguiva la frase di San Paolo. Così gli ho dato anche “Sposala e muori per lei”. Credo che entrambi i volumi stiano già sostenendo le zampe di un tavolino traballante nella gendarmeria vaticana.

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Se il potere è il servizio

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Mi hanno riferito alcune critiche a me dirette nel libro scritto da Michela Murgia e Loredana Lipperini sulla violenza sulle donne. Non l’ho ancora letto e quindi semplicemente per il momento preferisco non commentare. E’ invece un grande onore, oltre che un conforto, questo articolo che ha scritto per noi don Riccardo Mensuali, del Pontificio Consiglio per la Famiglia – in pratica gli esperti del Vaticano sul tema – che  il libro lo ha letto con attenzione.  

Costanza Miriano.

di Don Riccardo Mensuali

Nel loro interessante pamphlet L’Ho uccisa perché l’amavo: falso!, Loredana Lipperini e Michela Murgia se la prendono un po’ con Costanza Miriano. Lo fanno a pag 47. Siccome il saggio ha come scopo, opportuno e prezioso, quello di “imparare a parlare di femminicidio”, cioè far luce sulla violenza contro le donne della nostra società, Sposati e sii sottomessa è, dalle due autrici, messo all’indice. Mi accorgo adesso che il correttore ortografico non conosce la parola femminicidio. Ragione in più per apprezzare il lavoro delle signore Lipperini e Murgia. Che però, io credo, non hanno letto i libri di Costanza Miriano.

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Una recensione da sogno

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di Mons. Antonio Grappone   – Pontificio Consiglio per i Laici

Dopo la bella sorpresa di “Sposati e sii sottomessa”, Costanza Miriano ci regala un altro frutto delle sue insonni notti letterarie: “Sposala e muori per lei”. Stavolta la copertina del libro è azzurra, non rosa. Il che già delinea un compito più complicato. Il titolo è ancora ispirato a san Paolo, alla Lettera agli Efesini, e nuovamente suona provocatorio: sposarsi per morire, un concetto che contraddice tutte le aspettative sentimentali che resistono abbarbicate al declinante concetto di matrimonio. Continua a leggere “Una recensione da sogno”