“Man mano che si sviluppa, l’uomo pensa, sente e quindi opera secondo lo standard creato dagli strumenti di diffusione sociale. Capite che 2000 anni fa gli strumenti di diffusione sociale erano molto più ridotti, molto meno efficaci e più esterni, perciò la gente poteva essere inibita dall’imperatore e dai soldati dell’imperatore, ma tra di loro pensavano come volevano e facevano in fondo quello che volevano, molto più di ora. Adesso l’imperatore penetra te che sei nel letto, nell’intimità della tua casa e leggi il giornale, oppure accendi la televisione. Adesso gli strumenti che la scienza ha trovato per la comunicazione del pensiero sono gli strumenti del potere e gli uomini diventano schiavi, come pensiero, come sentimenti e come azione, come impostazione della vita del potere. Continua a leggere “Il cristiano deve essere per forza uno Spartaco”
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L’autentico spirito religioso non è nella sola intimità della coscienza
Città del Vaticano, 18 aprile 2015
“lo sviluppo ordinato di una civile società pluralistica postula che non si pretenda di confinare l’autentico spirito religioso nella sola intimità della coscienza, ma che si riconosca anche il suo ruolo significativo nella costruzione della società, legittimando il valido apporto che esso può offrire
La storia dell’Italia mostra chiaramente quanto sia grande il contributo del Cristianesimo alla sua cultura e al carattere della sua popolazione, quanto la fede cristiana abbia permeato l’arte, l’architettura e il costume del Paese.
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Il principio pazienza – parte 2
Chi non ama la vita, non ha pazienza con essa.
(Romano Guardini)
La fatica per vivere
Si arreca un danno incommensurabile alle nuove generazioni evitando di scomodarle con la verità, nota fin dai tempi antichi, che la vita è anche certamen: lotta, contesa, perciò inscindibile dalle nozioni di sforzo e impegno. La fatica è necessaria, rammenta ancora una volta Ortega y Gasset. Continua a leggere “Il principio pazienza – parte 2”
Immaturi e scontenti
di Costanza Miriano
Ho una figlia che ogni tanto proclama cosa farà da grande, e i suoi programmi cambiano con cadenza quasi quotidiana. Giardiniera, “cuciniera”, quella che toglie i pidocchi (che sarebbe la mamma), maestra, dottoressa degli animali, dottoressa delle pance (ginecologa), violinista. In merito all’ultima carriera avrei da puntualizzare che la vedo un po’ dura, fino a che continuerà a esercitarsi col suo violino un massimo di venti secondi a settimana. In fondo ha sei anni, e confido che un po’ di serietà possa anche impararla. Ogni tanto le ricordo i suoi doveri musicali, ma senza esagerare: vista la giovane età, credo che ci siano ampi margini di miglioramento, quanto a disciplina e forza di volontà. Continua a leggere “Immaturi e scontenti”