Il cristiano deve essere per forza uno Spartaco

Spartacus

“Man mano che si sviluppa, l’uomo pensa, sente e quindi opera secondo lo standard creato dagli strumenti di diffusione sociale. Capite che 2000 anni fa gli strumenti di diffusione sociale erano molto più ridotti, molto meno efficaci e più esterni, perciò la gente poteva essere inibita dall’imperatore e dai soldati dell’imperatore, ma tra di loro pensavano come volevano e facevano in fondo quello che volevano, molto più di ora. Adesso l’imperatore penetra te che sei nel letto, nell’intimità della tua casa e leggi il giornale, oppure accendi la televisione. Adesso gli strumenti che la scienza ha trovato per la comunicazione del pensiero sono gli strumenti del potere e gli uomini diventano schiavi, come pensiero, come sentimenti e come azione, come impostazione della vita del potere.
Mai la schiavitù è stata così vasta, imperante e profonda come adesso. Adesso uno Spartaco sarebbe molto più difficile che emergesse. Nel mondo antico gli “Spartachi” sono stati tantissimi: qualunque uomo un po’ geniale e coraggioso poteva essere uno Spartaco. Adesso, su un milione di persone non c’è uno Spartaco, non può esserci, perché è bloccato.
La posizione dell’uomo oggi, se vuol salvare se stesso, è invitata a essere ribelle – ribelle! – ad essere “contro”. Mi ricordo un libro di un esegeta che incominciava così: “Gesù è entrato nel mondo in polemica col mondo”, in polemica vuol dire in guerra, contro, ribelle. Il cristiano deve essere per forza uno Spartaco”.

don Luigi Giussani, Realtà e giovinezza. La sfida (1995)

 

(grazie a Pierre per la segnalazione)

57 pensieri su “Il cristiano deve essere per forza uno Spartaco

  1. «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C’è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!
    Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D’ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre;
    padre contro figlio e figlio contro padre,
    madre contro figlia e figlia contro madre,
    suocera contro nuora e nuora contro suocera».

    Lc 12, 49-53

  2. Meravigliosi strumenti in tutti i campi di aiuto e scienza a noi usarli verso e per il bene. Nel passato, al presente e nel futuro sta sempre a noi Vigilare e Pregare per non cadere in tentazione. Sorgeranno falsi profeti in tutte le forme modi e maniere “non corretegli dietro”. Siamo stati avvisati. Chi si fa in quattro a perseverare nella Fede e chi si lascia sedurre dalle follie del mondo: nulla di nuovo. Paul

  3. Bri

    ” Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”

    Che c’è di più ribelle dell’amore per gli altri? (scritto pensando ai moltissimi che lo mostrano ben più di me)

  4. Pierre

    In don Giussani è costante la messa in guardia dal “potere”, anche sulla scorta di Guardini, Pasolini e Havel. L’uomo è strutturalmente religioso, cioè libero. Il suo desiderio originale, cioè il suo cuore (in senso biblico e non sentimentale: la sua ragione costitutiva) lo porta a riconoscere la dipendenza da un Altro. Ma dipendere da un Altro significa essere liberi dalle circostanze di un determinato contesto e quindi dal potere mondano. Allora il potere cosa fa secondo Giussani? Cerca di atrofizzare e smarrire quel desiderio elementare, con la moda, con la televisione, con surrogati di felicità cioè falsi idoli. Difficile non scorgere la radice profondamente evangelica di tutto ciò: Cristo è venuto a tirarci fuori dalla schiavitù del peccato, dal mondo immerso nella menzogna di cui il demonio è padre, a liberare l’uomo mostrandogli chi è veramente e per cosa è fatto: Infinito. Il potere mondano non è capace di infinità, se non come surrogati ingannevoli. Capite adesso perché questo è il momento dei “diritti” senza limite?

  5. “suocera contro nuora e nuora contro suocera” (come sempre)

    (certo che sono stati un potente esempio di Spartachi i lbravi upetti di Comunione e Liberazione!!!)
    (ma certo, la ribellione la portavano dentro)

    1. Vanni

      Negli anni di piombo i lupetti di Comunione e liberazione hanno affrontato con coraggio e senza armi le bande feroci degli autonomi.
      Tanto per farlo sapere a chi non c’era e per ricordarlo a chi se n’è dimenticato o lo vuole rimuovere.

  6. Pierre

    La liberazione viene dalla nostra comunione con Cristo, non da un progetto politico umano, di sola riforma delle strutture, un progetto “pelagiano” avrebbe detto il Gius…

    Ma il cristiano deve saper anche rinunciare ad un “comodo”. “Ma che cosa fa la famiglia di fronte a tutta la forza di una società che ha in mano tutta l’area della famiglia attraverso la televisione? Che cosa fa di fronte alla scuola, in cui un insegnante può fare tutto ciò che gli pare e piace, manomettendo la coscienza del bambino come gli pare e piace (e questa azione è sistematica)? Che cosa fa di fronte alla pubblicità? Una famiglia non può resistere da sola. Perciò la preoccupazione educativa di una famiglia è intelligente e umana nella misura in cui si rassegna a uscire da un comodo, anche meritato, per stabilire rapporti che creino una trama sociale che si opponga alla trama sociale dominante […] Giovanni XXIII indicava la libertà di associazione come uno dei dieci diritti fondamentali dell’uomo. Scrive ancora Giovanni Paolo II: «Siamo mandati come popolo. L’impegno a servizio della vita grava su tutti e su ciascuno» […] C’è un momento della vita in cui, magari attraverso l’esempio di altri, o mobilitati dal senso di impotenza di fronte al dovere di un certo comportamento, la fede appare come qualcosa di interessante non solo per l’eternità, ma anche per questa vita”. (Luigi Giussani, ottobre 2000, cfr. “Il miracolo dell’ospitalità” Piemme 2012, pp.129-130). “Una cultura della responsabilità deve mantenere vivo quel desiderio originale dell’uomo da cui scaturiscono desideri e valori: il rapporto con l’infinito, che rende la persona soggetto vero e attivo della storia. […] È impossibile che la partenza dal senso religioso non spinga gli uomini a mettersi insieme… così che l’insorgere di movimenti è segno di vivezza, di responsabilità e di cultura, che rendono dinamico tutto l’assetto sociale. Occorre osservare che tali movimenti sono incapaci di rimanere nell’astratto… ma tendono a mostrare la loro verità attraverso l’affronto dei bisogni in cui si incarnano i desideri, immaginando e creando strutture operative capillari e tempestive che chiamiamo «opere»”. (Luigi Giussani ad Assago, 1987, cfr. “L’io, il potere, le opere” Marietti 2000).

    1. …chiacchiere, chiacchiere, chiecchiere, doveva essere un gran chiacchierone il vs. don Giussani!
      (probabilmente avrà persuaso tanti giovani senza humus a sentirsi “in rapporto con l’infinito” e a fuoriuscire da questa nostra società di criceti umani che siamo, ma pur sempre, da quanto visibile, benché, forse, in opposizione a una trama sociale dominante, lo stesso assiduamente intenti agli affari, iaffari, lavori, , guadagni, risparmi, case, uffici, incarichi, professioni, figliolanze eccetra eccetra..).

      SPARTACOZZERO!,

      1. Pierre

        E’ il Mistero, molti aspettavano un messia guerriero che liberasse Israele dal dominio romano, per questo fecero rilasciare Barabba. Ma Cristo ha rivoluzionato la storia più di qualsiasi altro uomo fosse pure un abile condottiero militare. Ci ha liberati dall’appartenenza a questo mondo, dalla schiavitù a qualsiasi potere, perché apparteniamo solo al Mistero che ci fa. Il sangue dei martiri ha innescato processi, molto lunghi. Ci vollero secoli, dopo la lettera di S.Paolo a Filemone, ma alla fine la schiavitù è stata espulsa dalla storia. Grazie al cristianesimo. I ciellini nelle università italiane furono oggetto di pestaggi, minacce, attentati, ma non riuscirono a cancellarli. Non perché fossero fisicamente più forti ma perché erano testimoni che il cuore dell’uomo di ogni tempo anela ad Altro. Nessuna ideologia ha questa forza, nessuna ideologia libera, tutte nascono e scompaiono. Ma non la compagnia di Cristo. E’ la storia del cristianesimo caro filosofiazzero…

      2. Thelonious

        se non hai conosciuto don Giussani, Alvise, fammi il santo piacere di stare zitto.
        Non sei sempre obbligato a parlare sai?

        1. …no, ma leggo quello che ha scritto! Che ha scritto? Che siete nel mondo, ma non del del mondo.
          La quale cosa è possibile solo in interiore homine. In exteriore si può solo (almeno fino a ora) o isolarsi da un mondo di rimbecilliti dalla televisione, in sostanza, o, come altri nella storia hanno cercato di fare, dare vita a dei tipi di società nuovi, o monastici, o teocratici, o tirannici, o democratici, o ancora più democratici, se possibile, o utopici (e cioè non di questo mondo).. Cosa ha detto di nuovo don Giussani?

          1. saras

            niente di nuovo, ma in modo nuovo, adatto ai tempi e alle esigenze della Chiesa e dell’umanità in quel preciso momento storico, come tutti i grandi e umili profeti e santi(che non inventano nulla, dopo Gesù difficile farlo, ma lo sanno ridire in modo convincente)

  7. vale

    quale incommensurabile ed irriducibile differenza tra il cristianesimo e l’islam.
    ho appena letto l’intervista di houria habdelouahed ad Adonis in occasione del libro in uscita in Italia di Adonis “violenza e Islam” ed.guanda. su “il foglio” di oggi a pag.III.

    per fare un esempio,ecco il “senso religioso” che pervade l’islam.secondo Adonis,ovviamente

    …domanda: nel tuo libro al-kitab,ero atterrita da questi supplizi rivoltanti ( fa riferimento al libro dello storico irakeno abbud al-shaliji, “mawsuat al-adhab”( l’enciclopedia dei supplizi) )..mentre traducevo,facevo una fatica immensa a trovare le parole per descrivere..e leggendoti scoprivo che anche le donne venivano torturate.

    risposta: questa violenza non annulla soltanto l’intelligenza,ma la dimensione umana dell’uomo musulmano,il quale è obbligato a credere senza poter sollevare alcuna domanda sul profeta,sia essa di argomento religioso,intellettuale o sociale. è in questo modo che la violenza diventa sacra.anche la storia è creata da dio e dal profeta,non è scritta dai musulmani,e di conseguenza,diventa divina.
    è all’interno di questa storia,il bene è ciù che è ammesso dall’islam,il male ciò che è rifiutato,senza alcun riguardo per ciò che è consentito o proibito presso altri popoli.
    il che equivale a dire che si tratta di una violenza nei loro confronti.

    domanda: questo spiega,forse,l’assenza dell'”altro come struttura”( per usare l’espressione di deleuze) nella visione del monarca che trae la propria autorità dalla visione religiosa.

    risposta: l’altro va annullato proprio in quanto altro.
    di qui la violenza che pervade il jihad.e come tale diventa sacra.apre all’assassinio le porte del paradiso.

  8. Signor Filosofiazzero, non la capiscono perche’ stanno inventando una nuova Catechesi Cattolica sulla apostasia della Dottrina di Cristo sposata al Mondo e ben lontana dalla Parola, Tradizione e Magistero della Chiesa Depositaria per volere di Cristo della Fede. Non si vedono come canne sbattute dal vento o falsi profeti, ma come insegnati a Cristo, e del Gregge, che non aveva la televisione e il computer per fargli capire che il Mondo e’ cambiato. Cordiali saluti, Paul

  9. lele

    “religioso cioe’ libero” ?

    ah pero’…mica male. Del resto in tempi di flessibilita’, la flessibilita’ deve riguardare soprattutto i significati delle parole.

    1. Thelonious

      il soprannome di don Giussani per i milanesi è “il Gius.
      Giusva era Valerio Fioravanti, il terrorista

    1. Velenia

      In effetti su “Il senso religioso “Don Giussani pone un’analogia tra anarchico e autenticamente religioso.Devo ricordarmi di andarlo a rivedere.
      C’ero anch’io in quegli anni gloriosi in Università e prima ancora da GS,iniziai a 14 anni volantinando ai tempi del referendum sull’aborto e si ,mi sentivo veramente una ribelle.Ma la lotta più dura,la vera lotta che non conosce tregua e’ora,nel chiuso della mia casa,nel mio luogo di lavoro,con i miei figli.Ora non ci sono più banchetti e tza tze bao,neanche più grandi compagnie di amici,ora ci sono io,e la mia compagnia più prossima e’mio marito,per questo iniziamo insieme la giornata con l’Angelus,come raccomandava il Gius.Grazie di avere postato questo brano,diventerà spunto di un lavoro,di un lavoro su di me, naturalmente .

      1. Anonimo 69

        Ho appena finito di ascoltare 2 splendidi brani musicali: l’ouverture e la festmarsch, dal Tannnauser di R. Wagner. Non dovrei fare più certe cose, perchè quando mi accorgo che, nella vita ci sono ISTANTI così sublimi, mi sembra ancora più intollerabile l’esistenza quotidiana e la compagnia dei miei simili (esclusi i presenti, naturalmente), e questo, in barba a ciò che pensava don Giussani.

        Riguardo a Spartaco, la sua esperienza dovrebbe essere di grande insegnamento a coloro che, sulla scorta di don Giussani, intendono rifarsi a lui. Infatti, quello che “fregò” quella nobile anima, non furono i romani (i quali vinse più volte) ma la massa di schiavi che aveva liberato.

        Perchè gli schiavi, nati e cresciuti in una società schiavistica, volevano si essere liberi, ma non riuscivano a concepire un mondo senza schiavi e, al limite, pensavano che vincendo e saccheggiando sarebbero diventati LORO proprietari di schiavi.

        Solo Spartaco, che era nato libero ed aveva vissuto nella remota Tracia, dove vi erano ancora, lontano dalle coste, vaste zone semiprimitive in cui la schiavitù non era ancora praticata, poteva pensare a fuggire il mondo schiavistico, e, per questo spingeva i suoi uomini verso le alpi, per raggiungere l’europa centrale (e, in prospettiva la sua Tracia), dove Roma e la schiavitù non erano ancora arrivati.

        Ma i suoi uomini non vollero seguirlo: troppo pericoloso, troppo incerto, troppo faticoso il valico delle alpi per raggiungere terre e genti sconosciute. Per questo lo costrinsero ad andare verso sud dove c’erano tante città e ville da saccheggiare,ma sempre più all’interno del mondo controllato da Roma.

        E fu la loro fine. Nonsi sa bene se Spartaco fu fra gli schiavi crociffissi, sembra invece che sia morto in combattimento nel vano tentativo di raggiungere M.L. Crasso.

        Ecco dunque l’insegnamento che si trae dalla vicenda: non basta uno Spartaco, ma ci vuole che uno come lui, sia attorniato da gente che non solo segue ma lo CAPISCE anche!.

        Ma essere compresi è così difficile!! A69

  10. Spartaco in figura di Mosè. Nato libero, chiamato a liberare il suo popolo che vive in schiavitù. Popolo come i compagni di Spartaco che agogna la libertà, ma una volta libero mormora sino a rimpiangere le “cipolle d’Egitto”.
    Mosè che libera il suo popolo non in virtù delle sue capacità o della sua audacia, ma perché invito e guidato dal Signore. Sarà Dio stesso a porsi a capo del procedere del Popolo d’Israele anche “fisicamente” nella colonna di fuoco, lumino saper gli uni e oscurità per gli inseguitori.

    Mosè poi è figura di Gesù Cristo, l’unico Uomo nato veramente libero, l’Unico capace, in quanto Dio di donare la Vera Libertà all’Uomo, quella che ti affranca dalle catene di una schiavitù che è del cuore e che va oltre quella del tuo reale stato del vivere (così potrai essere libero anche in carcere).
    Cristo nuovo Mosè (come nuovo Adamo) che libera, fuori di una logica di ribellione, con la stoltezza della Croce, lo stesso strumento di morte e condanna usato da chi ti vorrebbe mantenere in schiavitù.

    Perché la schiavitù dell’uomo è il peccato, la sua condanna la morte, il nemico è il maligno che con la paura della morte, tiene l’uomo incatenato al suo peccato.
    Ma la Croce è divenuta gloriosa, la morte è stata vinta, il peccato perdonato, la Libertà consegnata alle mani dell’Uomo.
    Basta seguire Cristo-Mosè (il nostro “Spartaco”), colonna di fuoco ai nostri passi nelle tenebre, Colui che apre ogni volta il mare per noi, che ci dona acqua e quaglie nel deserto, che sconfigge i nemici, che ci conduce con certezza alla Terra Promessa, laddove scorrono latte e miele.

    1. Anonimo 69

      Ma Spartaco, caro Bariom, non aveva, nè poteva avere la fede (era in anticipo di un secolo…..), aveva solo il suo genio e il suo coraggio, e, sicuramente (da un certo punto in poi) ebbe anche la consapevolezza che il “materiale umano” di cui era alla guida, non poteva comprenderlo e non poteva seguirlo fino in fondo, e che ciò avrebbe determinato la disfatta e una morte orribile per tutti.

      Mosè invece, pur con 1000 defezioni e incertezze, concluse il suo operato e morì con la consolazione che altri avrebbero continuato la sua missione.

      Cristo idem: sapeva che gli apostoli avrebbero seguito il suo esempio e proseguito la predicazione.,

      Terre promesse, dove scorrono latte e miele, io, ancora non le viste. A69

      PS: poi, dal latte bisogna che me ne tenga lontano, non perchè non mi piaccia , ma perchè mi provoca disturbi intestinali.

      1. E infatti caro A69, ho scritto “in figura” (leggi metafora se vuoi)…

        Mosé avrà avuto la sua consolazione, ma non gli fu permesso entrare nella terra promessa perché dubitò della Misericordia di Dio (altri dicono mancò di fede per aver percosso la roccia…)

        Non esiste che il “latte” che potresti gustare nella Terra Promessa, ti provochi disturbi intestinali 😛

      1. vale

        pare che fossero dei compagni di viaggio sul freccarossa da roma il 28.
        cmq:
        http://www.luiginegri.it/default.asp?id=401&id_n=1562

        COMUNICATO 25 NOVEMBRE 2015
        25/11/2015
        Carissimi Figli della Chiesa di Ferrara-Comacchio,
        per me, fin dagli anni della prima giovinezza, vivere il legame con il Santo Padre è stato un riferimento ineludibile e fonte di vita nuova. Senza il costante riferimento al Papa non esiste per nessuno, Vescovi compresi, la possibilità di essere veramente cristiani nel mondo.
        Lo dimostra il mio pensiero sulla Chiesa e sul Papa nelle decine di comunicati, negli atti di magistero e nelle numerose opere pubblicate (cfr http://www.luiginegri.it).
        Sento quindi il dovere di coscienza di rinnovare, davanti a voi che siete il mio popolo, la certezza della mia fede in Cristo e della mia totale obbedienza al Papa.
        Anche sollecitato dalle recenti gravi affermazioni attribuitemi sulla stampa, ho chiesto al Santo Padre di potere avere un incontro filiale con lui, in cui poter aprire il mio cuore di pastore al suo cuore di Padre universale perché – nell’incremento della comunione reciproca e rimettendomi al suo consiglio, che per me è l’unico legittimo – possa camminare spedito verso il compimento della fede.
        L’incontro che spero che il Santo Padre vorrà concedermi, lo considero come il gesto di inizio del pellegrinaggio della nostra Chiesa particolare a Pietro, nell’anno straordinario della Misericordia.
        Se a causa di quanto è accaduto, si fosse determinato uno scandalo, soprattutto nei più deboli, ne chiederemo perdono tutti.
        Questa è la mia professione di fede, di obbedienza e di Verità. Tale la sento davanti a voi e al nostro comune Signore e la professo con sicurezza assoluta perché, come diceva Alessandro Manzoni, «Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non prepararne loro una più certa e più grande».
        + Luigi Negri
        Arcivescovo di Ferrara-Comacchio

        1. Pierre

          Ecco questo era quello che mi aspettavo. Mons.Negri è un pastore sorretto da una grande fede, cattolica apostolica, che nulla ha a che vedere con l’infelice antipapismo sensazionalistico che si incontra nel web, seppure è vero che questo pontificato pone molte questioni e spesso è oggetto di continue manipolazioni mediatiche. Preghiamo per mons.Negri e per chi gli ha teso questa trappola.

  11. Giusi

    Una vicenda scandalosa! Qualcuno, non si sa chi, dice di aver sentito una telefonata di Negri in treno e riferisce al Fatto che denigra Negri fatalità a pochi giorni da un attacco allo stesso da parte della massoneria che ha sempre contrastato e la Nuova CL che fa? Si accoda al Fatto! Che si vergognino! Loro e Carron!

    1. vale

      @giusi
      guarda che il problema vero è che ha toccato Dossetti e la cosiddetta scuola di Bologna. quella che ha prodotto i sedicenti priori di bose,tanto per intenderci.

      Monsignor Negri, raggiunto dal direttore della Nuova Ferrara Stefano Scansani dopo la messa del 25 novembre, non ha smentito. L’arcivescovo ha detto che reagirà all’articolo nelle prossime ore e ha aggiunto: “Qualcuno ha registrato? Questo nuovo episodio spiega tutto l’odio teologico contro la Chiesa”.
      http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/25/papa-francesco-vescovo-cl-di-ferrara-bergoglio-deve-fare-la-fine-dellaltro-pontefice/2251753/

      le frasi sarebbero state riportate da testimoni del frecciarossa da roma del 28 ottobre.

      http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2015/25-novembre-2015/frasi-choc-vescovo-ferrara-papa-deve-fare-fine-dell-altro-2302239054216.shtml

      COMUNICATO 25 NOVEMBRE 2015
      25/11/2015
      Carissimi Figli della Chiesa di Ferrara-Comacchio,
      per me, fin dagli anni della prima giovinezza, vivere il legame con il Santo Padre è stato un riferimento ineludibile e fonte di vita nuova. Senza il costante riferimento al Papa non esiste per nessuno, Vescovi compresi, la possibilità di essere veramente cristiani nel mondo.
      Lo dimostra il mio pensiero sulla Chiesa e sul Papa nelle decine di comunicati, negli atti di magistero e nelle numerose opere pubblicate (cfr http://www.luiginegri.it).
      Sento quindi il dovere di coscienza di rinnovare, davanti a voi che siete il mio popolo, la certezza della mia fede in Cristo e della mia totale obbedienza al Papa.
      Anche sollecitato dalle recenti gravi affermazioni attribuitemi sulla stampa, ho chiesto al Santo Padre di potere avere un incontro filiale con lui, in cui poter aprire il mio cuore di pastore al suo cuore di Padre universale perché – nell’incremento della comunione reciproca e rimettendomi al suo consiglio, che per me è l’unico legittimo – possa camminare spedito verso il compimento della fede.
      L’incontro che spero che il Santo Padre vorrà concedermi, lo considero come il gesto di inizio del pellegrinaggio della nostra Chiesa particolare a Pietro, nell’anno straordinario della Misericordia.
      Se a causa di quanto è accaduto, si fosse determinato uno scandalo, soprattutto nei più deboli, ne chiederemo perdono tutti.
      Questa è la mia professione di fede, di obbedienza e di Verità. Tale la sento davanti a voi e al nostro comune Signore e la professo con sicurezza assoluta perché, come diceva Alessandro Manzoni, «Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non prepararne loro una più certa e più grande».
      + Luigi Negri
      Arcivescovo di Ferrara-Comacchio

      http://www.luiginegri.it/default.asp?id=401&id_n=1562

    2. Pierre

      Premesso che spero si tratti di false intercettazioni, perché non si parla in questo modo del Papa. Mons.Luigi Negri ha vissuto con don Giussani una stagione che lo spagnolo Carron non ha vissuto, gli albori di Comunione e Liberazione, quando don Giussani era la ‘bestia nera’ dell’associazionismo cattolico italiano per la sua fede “brandita” e la sua insistenza nel ritornare a comunicare il Fatto cristiano all’uomo moderno senza “mediazioni” bensì nei suoi accenti originali e fondamentali. Detto questo, non vorrei nemmeno che Carron fosse additato di tutti i mali come certo antipapismo senza pudore (e sensus fidei) fa con Francesco. Io credo che Carron, sia pure tentennando nell’esporre il movimento su gender e leggi che vogliono rimuovere la famiglia naturale, lanci comunque una sfida importante in questo momento: noi cristiani siamo avvenimento dei valori o difendiamo ideologicamente certi valori senza renderli vita? Separare esperienza di fede e valori della fede, per trasformare questi ultimi in una morale civile non può funzionare, prescindendo dall’avvenimento cristiano, in un occidente sempre più secolarizzato e paganizzato. Allora ci deve essere prima di tutto una bellezza che attrae, come quella delle prime comunità cristiane, una umanità diversa cambiata da Cristo che susciti qualcosa. Che offra un’ipotesi concreta. Detto ciò, secondo me mettersi in fila con un libro, pacificamente, testimoniando il proprio dissenso allo sfascio È la richiamata bellezza “disarmata”. Che interroga chi si pone ancora delle domande senza imporsi con la violenza. Il movimento, anzi i suoi attuali vertici, sembrano pensarla diversamente. Io ho il timore che si tenga un basso profilo per non entrare in rotta di collisione col governo, cosa che non credo il braccio economico di CL auspichi per ovvie ragioni. Detto ciò mi riservo di pensare che il Gius abbia ancora ragione. Quando ci invitava alla militanza ed ad un giudizio storico anziché disimpegnarci. Quando difendeva l’amico Andreotti anziché correre da Repubblica o dal Fatto a prendere le distanze da persone vittime di una presunzione di colpevolezza. Quando parlava di fede che si fa cultura e di cultura che si fa civiltà cristiana.

      1. Giusi

        E chi è che si imporrebbe con la violenza? Le Sentinelle che vengono biecamente attaccate ogni volta? I manifestanti del 20 giugno dai quali Carron si è dissociato? Io non vedo nessuna bellezza disarmata solo codardia armata! Si sciacquino la bocca prima di parlare di Negri!

        1. Pierre

          Hai letto almeno quello che ho scritto? Leggi meglio…
          Io comunque il 20 giugno ero a san Giovanni.

    3. Anonimo 69

      Che sia CL che mons. Negri, abbiano dei nemici, non lo nego, però vorrei sapere chi lo dice che l’attacco al monsignore è partito. Io conosco molti massoni, fra i quali un 33 del rito scozzese, i quali mi hanno sempre detto: “Ora che la nostra organizzazione è di nuovo in espansione, non abbiamo assolutamente nessuna intenzione di metterci a questionare con la chiesa, in una parola: ci facciamo i fatti nostri”.

      E parlo con cognizione perchè, più volte, mi hanno offerto di entrare nelle loro file. A69

      1. Anonimo 69

        errata corrige: “……………..l’attacco al monsignore è partito DALLA MASSONERIA”. A69

          1. Anonimo 69

            Si ma in quel caso c’era stato un articolo di mons. Negri contro la massoneria ed il gran maestro del GOI, si è legittimamente difeso, peraltro in modo rispettoso (lo ha chiamato “eccellenza reverendissimma”……). Ma non c’è nulla che colleghi l’episodio delle intercettazioni alla massoneria.

            Se tizio ha una discussione con caio, non necessariamente ogni disavventura che succede al predetto caio è imputabile a tizio! Del resto, mons. Negri , nella sua dfesa, si è guardato bene dall’accusare la “libera muratoria” di ciò che gli era capitato. A69

  12. Giusi

    C’è un altro Comunicato più recente. Negri denuncerà quelli del Fatto. E fa bene!

    COMUNICATO DELL’ARCIVESCOVO

    26/11/2015
    La preoccupazione di rivolgere primariamente alla mia chiesa un messaggio di chiarimento riguardo alle affermazioni apparse su “il Fatto Quotidiano” del 25 novembre scorso, non può prescindere da una seconda, doverosa e necessaria azione nei confronti di chi ha così gravemente leso la mia dignità umana ed ecclesiastica e anche quella della chiesa.
    “Il Fatto Quotidiano” ha operato in spregio delle più elementari norme deontologiche del giornalismo, attribuendomi frasi virgolettate che non ho mai detto ed estrapolandone altre dai loro contesti originari per ricavarne contenuti opposti a quanto si stava dicendo, trasformando così l’ipotesi del giornalista in certezza.
    E’ profondamente scorretto sul piano della professione e deontologia del giornalista. La cosa più grave riguarda la prima pagina: “Francesco deve fare la fine di quell’altro Papa”. Il terribile titolo virgolettato, infatti, riporta una frase mai pronunciata da me, e prova ne è che poi tale frase non è più rintracciabile nel corpo dell’articolo.
    Quello che risulta chiaro è che si virgoletta l’interpretazione che “il Fatto” ha voluto dare alla vicenda, crocifiggendomi così ad una frase mai pronunciata. E’ una procedura di gravità inaudita.
    All’interno dell’articolo poi, alla prima frase virgolettata – su cui poggia l’intero testo – arbitrariamente si aggiunge: “Il riferimento a papa Luciani è appena velato”. Questa è un’altrettanto assoluta, arbitraria interpretazione, completamente opposta al mio pensiero, che faceva riferimento a ben altre vicende della chiesa, che esporrò nei luoghi e tempi opportuni.
    E che dire infine dell’utilizzo di frasi sottratte senza il permesso della persona interessata e senza chiedere, al momento in cui sono state pronunciate, il loro reale significato e non riportate nella loro completezza?
    Oltre dunque a riservarmi di far valutare ai miei legali ogni misura a tutela dell’onorabilità della Chiesa e della mia persona, chiedo all’opinione pubblica e all’Ordine dei Giornalisti se questo è il modo di svolgere il lavoro informativo.
    Ma chiedo anche alla comunità ecclesiale e civile di non rendersi complice di tali operazioni.
    + Luigi Negri
    Arcivescovo di Ferrara – Comacchio
    e Abate di Pomposa

    http://www.luiginegri.it/default.asp?id=401&id_n=1563

    1. vale

      @giusi

      così uno impara-anche cl- a dar retta a quel che viene scritto su fogli come il fatto et similia.
      ( campagna pubblicità progresso: leggete bene,leggete meglio) 🙂

    2. Giusi, ecco cosa ho scritto a monsignor Negri:

      Carissimo Monsignore,
      anche io mi unisco alle tante voci di coloro che vogliono esprimerle solidarietà per il volgare attacco subito, nella certezza che presto tutto sarà chiarito. Nelle conversazioni di ognuno di noi ci sono accenti e sfumature che possono essere capiti solo di persona…
      Non si sposti di un centimetro, noi abbiamo bisogno di lei e della sua voce chiara.
      Grazie anche per lo strepitoso libro sulla storia della Chiesa.
      Con stima e affetto filiale, Costanza Miriano

  13. Vedete voi, ma mi sembra che ci sono sempre piu’ cristiani, dicasi cattolici, malati di cancro spirituale. Non andiamo spiritualmente bene per niente: sempre piu’ razionalismo mondano che si infiltra nella vera Fede. Speriamo che la grotta di Betlemme, dove si “annienta” Dio al nostro polvere a polvere porti la gente a meditare e pregare. Buon Natale a tutti, Paul

  14. Signor Anonimo, non so se convenga che l’oggetto tempo/spazio e alter dimensioni se considerate a livello divino non ha passato, presente o futuro: tanto per far tacere la teologia. La Vergine Maria nella sua particolare e unica posizione nel disegno di Dio le e ‘ un mistero di meraviglia dell’onnipotenza di Dio di fare sempre e come Gli pare e piace. La scintilla di Dio e’ sempre nel cuore di ogni essere umano come lui l’ha voluto metterla. Cordiali saluti, Paul.

  15. Rev.Vescovo: “vi odieranno a causa del mio Nome e vi perseguiteranno” ce lo fece notare Cristo. Non si preoccupi diriga il Gregge e lasci le scorie al loro mondo:”le forze dell’Inferno non prevaranno contro di essa”. Cordiali rispettosi saluti e auguri di buon Natale, fedele nella Fede alla nostra Chiesa Cattolica. Paul

  16. Paul e bravo, magari fossero pensieri che possono stare a galla, ma vedili solo come chiacchiere per gente che ha tempo da perdere per pensare che questi “pensieri nuovi” non siano vecchi di 2000 anni a dir poco. Srannellare la corona del Rosario invece e avrebbero piu’ merito se sono Cristiani Cattolici: la vera arma del 2000. Nemesi storica, o superficialita’ dei nostri tempi dove battere tasti e’ diventato un divertimento. Buon Natale, Paul

I commenti sono chiusi.