Proponiamo la lettura di questo post di Monica Ricci Sargentini pubblicato sul blog del Corriere la 27ora, post segnalato dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Raziali) come “omofobo”.
A noi il post della giornalista Monica Ricci Sargentini è sembrata una educata e ragionata riflessione (più o meno condividibile), su le tante critiche che arrivano anche da ambienti femministi alla pratica dell’utero in affitto che , lo ricordiamo, è vietata in Italia.
Dalla Francia all’Italia le femministe contro la maternità surrogata: «La madre non si cancella»
Le prime a lanciare il sasso sono state le femministe francesi di fronte alle crescenti domande di iscrizione allo stato civile dei bambini nati da madre surrogata in California, Russia, India o altrove. Il prossimo 2 febbraio all’Assemblea Nazionale si terrà un convegno per l’Abolizione universale della maternità surrogata («Assises pour l’Abolition universelle de la Gpa») cui parteciperanno ricercatori, parlamentari francesi ed europei, associazioni femministe.
L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
Utero in affitto, pratica aberrante! e psicopolizia, altrettanto!
Faccio presente che il link all’UNAR riportato indirizza all’UNAR “Unione Associazioni Regionali Roma e Lazio” (http://www.associazioniregionaliunar.it) e non al corretto http://www.unar.it/unar/portal/?lang=it
Grazie!
ringraziando per l’articolo, che trova solidali ragione umana e logica cristiana, come medico neuropsichiatra infantile,vorrei sottolineare lo strazio del bambino, vittiima dell’affitto da lui tutt’altro che voluto, che si trova a dover essere strappato da colei con cui ha scambiato sangue, materiale genico (i recenti studi dicono anche questo) ed emozioni (nel cordone ombelicale non passano certo solo nutrimenti ma anche ormoni ecc., e con essi le nostre emozioni..tant’e che ormai e’assodato che gli stress in gravidanza influiscono sul temperamento del bambino, se non addirittura su parti prematuri ecc).
Almeno dalla 19 sett di gestazione e’ dimostrato che il feto si muove con intenzionalita e dal quarto mese di gestazione avverte i suoni..la voce della madre in maniera diversa da tutti (sia per via acustica che ossea) e gli ultimi studi imostrano che e’ in grado di percepire se la madre parlando si rivolge a lui o a altri.
Quando nasce il feto migra in un altro mondo che lo spaventa e destabilizza…a meno di ritrovare una continuita’ col suo mondo precedente e soprattutto colei che puo’ calmarlo con il proprio odore, voce, battito cardiaco.
Quante di noi hanno sentito cessare il nostro piccolo di piangere non appena ce l’hanno restituito tra le braccia?
e non e’forse perche’ riconosce l’odore materno che il neonato s’avventura verso il capezzolo materno da cui inizialmente non esce ancora il latte?
e Elton Jhon non ci ha forse raccontato che il “suo” piccolo si calmava solo col latte della madre, latte che ogni giorno attraversava l’oceano in aereo per lenire la disperazione del lattante?
E quando questo bambino scoprira’ che colui che si dice suo genitore l’ha in realta strappato con violenza da colei di cui sente nostalgia tutta la vita?
che per il piacere di un adulto e l’indigenza di un altra, gli e’ stata inferta la stessa ferita degli orfani?
riflettiamo se puo’ esistere un diritto che per il proprio piacere puo arrecare cosi tanto dolore a un altro essere, che ha solo il limite di non poter difendersi e protestare se non con il pianto..
Barbara v