Avere cura dell’umano per salvare il Creato

di Giacomo Bertoni

Da uno dei ponti sospesi che collegano la torre A e la torre B del Mondino è possibile vedere le grandi sagome della Maugeri e del Dea. Siamo quasi sul tetto della Fondazione Mondino Istituto Neurologico Nazionale di Pavia: immerse nel verde, le due strutture si stagliano nel cielo azzurro di questo giovedì mattina, indifferenti al forte vento che sembra volermi spingere lontano. Tre centri d’eccellenza, centinaia di dipendenti, migliaia di pazienti.

Continua a leggere “Avere cura dell’umano per salvare il Creato”

Sul “fine vita” la Chiesa sia profetica

di Costanza Miriano

I pesci del mare di Seattle sono imbottiti di antidolorifici e antidepressivi. Non so se abbiano fatto le analisi anche ai pesci europei, ma non credo stiano meglio (di certo so che le acque della Senna sono inquinate dai residui organici della pillola anticoncezionale, ma di questo i manifestanti con Greta ovviamente non si occupano, almeno a giudicare da certi cartelli elegantissimi visti in giro, tipo destroy my pussy, not my earth). Comunque, dell’elevato consumo di antidolorifici e antidepressivi non mi preoccupa certo l’aspetto ecologico, che in questo caso è del tutto collaterale. Mi preoccupa che in un mondo che non ha il senso della sofferenza, e per questo, quando la incontra cerca di anestetizzarla, non sempre la Chiesa sia profetica e decisa nell’annunciare la sconvolgente verità che la sofferenza è l’unica cosa che ti possa salvare dalla morte.

Continua a leggere “Sul “fine vita” la Chiesa sia profetica”

Fine vita e le chiavi del mistero

di Costanza Miriano

Non sono abbastanza competente per entrare nel merito della legge sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento. E’ un tema anche molto tecnico, del quale pochissimi di noi secondo me hanno titolo a parlare. Non doveva proprio diventare tema di una legge, non è qualcosa su cui si può legiferare: stiamo parlando di una materia viva e complessa come il corpo, singolo, individuale, particolarissimo, qualcosa su cui anche il nostro personale giudizio può cambiare profondissimamente anche a distanza di poco tempo, talmente tante sono le variabili in gioco, non ultima la malattia che non è un protocollo fisso a tappe programmate, ma un processo anche quello pieno di possibili varianti.

Continua a leggere “Fine vita e le chiavi del mistero”