Da uno dei ponti sospesi che collegano la torre A e la torre B del Mondino è possibile vedere le grandi sagome della Maugeri e del Dea. Siamo quasi sul tetto della Fondazione Mondino Istituto Neurologico Nazionale di Pavia: immerse nel verde, le due strutture si stagliano nel cielo azzurro di questo giovedì mattina, indifferenti al forte vento che sembra volermi spingere lontano. Tre centri d’eccellenza, centinaia di dipendenti, migliaia di pazienti.
Sono qui: guidando sulla tangenziale si passa a pochi metri in linea d’aria da queste finestre, passando da viale Brambilla la sera si vedono le luci rosse sul tetto del Dea, recandosi alla Nave si passa proprio accanto ai loro giardini. Sono qui: ce ne ricordiamo? Con il recente pronunciamento della Consulta siamo tornati a parlare di fine vita, ma è stato un bagliore in un dibattito pubblico ormai grigio e prevedibile. In queste strutture si tocca con mano il mistero della sofferenza. Anche per chi, come noi, vi entra per lavoro. Per seguire una conferenza stampa e fare alcune interviste. Eppure è impossibile non fare i conti con la realtà, una realtà che ti aggredisce subito, già nel parcheggio. Due persone appena uscite dalle porte scorrevoli si abbracciano, lasciano uscire quelle lacrime che forse hanno voluto trattenere pochi metri più in alto, nella stanza della persona a loro cara.
Nei corridoi qualcuno aspetta il suo turno per una visita, qualcun altro si confronta con il medico curante, qualcun altro ancora muove i primi passi incerti dopo la malattia. Finite le interviste noi usciamo, corriamo verso un altro servizio, ma la lotta per la vita lì continua. E alla fine è proprio questa sofferenza quotidiana che rimane esclusa da un dibattito pubblico nel quale sembra fondamentale fingere l’assenza del dolore, della morte, della malattia, della vecchiaia. Ma così perdiamo l’umano.
Anestetizziamo la nostra naturale tensione verso la relazione, verso la cura, verso il farci prossimi del più debole. Fingiamo di bastare a noi stessi, ci illudiamo di fermare il tempo che passa, speriamo disperatamente di dimenticare il dolore. La paura? È tantissima. Salire quei gradini, attraversare quei corridoi, ogni gesto lì richiede un surplus di energia. Ma non è arrivato il momento di dirci la verità? Di raccontarla anche ai giovani? Il dolore esiste, il dolore ci toccherà tutti prima o poi, anche se non sappiamo con quale forma. E sarà molto peggio del dolore che proviamo per un ghiacciaio che, a mille chilometri da noi, si scioglie per sempre. Allora oggi stiamo creando legami veri di solidarietà per sostenere l’altro davanti alla sofferenza? Allora domani saremo capaci di dire no a un mondo che guarda solo al profitto? Avremo il coraggio di difendere la vita umana, sempre, anche e soprattutto se segnata dalla malattia? Non potremo salvare il mondo se non difenderemo l’uomo, per il quale il mondo è stato creato.
Concordo, ma sono preoccupato per il punto che oggi viene stravolto: il mondo e’ stato creato per l’uomo?” E’ bastato sconfessare questo per far sì che la vita umana non abbia più alcun valore
beh, se il mondo non è stato creato per l’uomo, noi siamo tra le tante specie che lo popolano.
ed in natura vige la legge del più forte.
pensa che bel mondo.
OT:
Card.Robert Sarah ” Si fa sera e il giorno ormai volge al declino” ed: cantagalli
https://www.vietatoparlare.it/card-sarah-sintesi-del-suo-libro-si-fa-sera-e-il-giorno-gia-volge-al-declino/
Grazie mille! Cardinal Sarah adamantino.
A proposito, il libro è disponibile da qualche giorno.
un ghiacciaio che, a mille chilometri da noi, si scioglie per sempre
Che poi, oltretutto, non si scioglie affatto per sempre.
Nel gg dell’avvio del sinodo sull’Amazzonia, come punto di studio, riflessione e un po di pace comprensiva del pensiero buono di papa francesco invio questo contributo di Papa Benedetto sull”Perche un papa si deve occupare di ecologia” .
Appunto inedito di Ratzingher
https://m.huffingtonpost.it/entry/perche-un-papa-si-deve-occupare-di-ecologia-lappunto-inedito-di-ratzinger_it_5d970da4e4b0da7f6624b7e4?utm_hp_ref=it-homepage&ncid=other_homepage_tiwdkz83gze&utm_campaign=mw_entry_recirc
C osa significa “pensiero buono di papa Francesco”? Esiste forse un pen s iero non buono di papa Francesco? Se cosi si pensa allora si ritiene che l’uomo che oggi ricopre la carica piu’alta nella Chiesa abbia un pensiero duplice,una doppia personalita’.pensieri buoni e pensieri cattivi. Amm e ttere questo e’gia’non aver piu’fiducia nell’integrita del magistero petrino.
@alessandra
mi pare che tra ecologia e clima vi sia un po’ di differenza.
quindi non comprendo il nesso tra amazzonia ed ecologia,visto che se ne parla a “sproposito” del clima.
e, comunque,il presidente brasiliano,ammesso che c’entri qualcosa, è in buona compagnia.
e gli altri due c’entrano di sicuro.
ma per qualcuno, anche dalle parti vaticane,un po’ meno
http://www.lanuovabq.it/it/maduro-e-morales-i-distruttori-dellamazzonia-di-cui-non-si-parla
Aggiungo: premesso che la vicenda Viganò-quello-di-tv2000 ha mostrato ampiamente che questi prendono pezzi di quel che ha detto Ratzinger (e non solo) e lo usano per sostenere l’esatto contrario, e quindi come regola generale è meglio non commentare certe esternazioni “a caldo”…
In realtà quello che ha scritto BXVI in Caritas in Veritate, che tra le altre cose ribadisce che tutto deve sempre essere cristocentrico, piomba come una bomba atomica su tutto il Sinodo Amazzonico, di cui il card. Mueller ha appena ribadito lo spirito che mira a sbarazzarsi di Cristo.
Per non parlare poi dell’invito a non usare linguaggio apodittico sulle questioni empiriche, mentre qui si sta bollando come “negazionista”, nemico dell’umanità e chi ne ha più ne metta chi osa far presente che non c’è nessuna scienza consolidata dietro al riscaldamento globale antropogenico. Direi un bell’autogol, o meglio, l’ennesimo tentativo di ribaltare la realtà da parte dell’ennesima giornalista bergogliana.
Ogni scusa è buona! :))
In italia i diritti soggettivi sono la nostra rovina.Anche il suicidio è un diritto soggettivo:perché ostacolarlo.Come non si ostacola il fine vita,l’aborto con tutte le sue declinazioni:tre mesi ,sei mesi ,nove mesi qualcuno sostiene anche dopo la nascita e l’eutanasia.Senza calcolare le devianze.Infatti le devianze non vengono sanate ma esaltate.Tutto contro natura e contro Dio.Basta parole bisogna diventare combattenti di Cristo Gesù.