Fine vita e le chiavi del mistero

di Costanza Miriano

Non sono abbastanza competente per entrare nel merito della legge sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento. E’ un tema anche molto tecnico, del quale pochissimi di noi secondo me hanno titolo a parlare. Non doveva proprio diventare tema di una legge, non è qualcosa su cui si può legiferare: stiamo parlando di una materia viva e complessa come il corpo, singolo, individuale, particolarissimo, qualcosa su cui anche il nostro personale giudizio può cambiare profondissimamente anche a distanza di poco tempo, talmente tante sono le variabili in gioco, non ultima la malattia che non è un protocollo fisso a tappe programmate, ma un processo anche quello pieno di possibili varianti.

Comunque, come dicevo, io non sono competente, ma neppure riconosco allo Stato l’autorità di permettere un giudizio sulla vita di nessuno. Riconosco invece benissimo come il governo metta le priorità per obbedire alle agende dettate da qualcun altro (esiste qualcuno, a parte quei due o tre casi su milioni di malati, su cui i Radicali si sono buttati come falchi, per cui questa sia una priorità veramente, ideologia a parte?), sia per pagare, chissà, delle cambiali contratte non so dove, sia per fingere di fare delle riforme, ma a costo zero, anzi per risparmiare sulla sanità incoraggiando la morte: ovviamente costa molto di più curare fino alla fine che fare secco qualcuno con un’iniezione da pochi euro, per non parlare di riparare le strade, ricostruire le case, pagare assistenza ai disabili (d’altra parte lo Stato è coerente, ce l’aveva detto che bisognava ammazzarli, magari anche prima che nascessero, e se una famiglia ostinata vuole tenersi un figlio disabile e non ucciderlo nonostante le diagnosi prenatali, bene, se la veda da sola).

Ma che il Governo voglia risparmiare riesco persino a capirlo, seppure non a scusarlo. Che voglia chiamare questi tagli sulla vita delle persone “riforme” lo tollero di meno. Ma non mi scandalizza. Quello che invece desidero da mia madre, la Chiesa, maestra di umanità, è che non scenda a parlare di queste cose al livello di simili interlocutori. Non si metta a discettare di terapie o accanimento, o almeno non solo. Che la Chiesa continui ad annunciare, prima di tutto, con forza, fino a sgolarsi, che il mistero di ogni vita sofferente è una grazia, un aiuto per continuare a tenere gli occhi fissi sul Mistero. Perché il dolore esiste, la morte ci aspetta tutti, ed è il vero nemico di tutti (non credo a chi dice di non temerla: semplicemente la sta rimuovendo), ma è un nemico che Cristo ha sconfitto. E chi vive con questa speranza sa che la sconfitta è avvenuta proprio grazie alla croce: da allora ogni sofferenza, se accolta, può unirsi a quella sofferenza che, misteriosamente, continua a salvare il mondo. E’ vero, il dolore è un mistero, soprattutto quello innocente. Ma appunto ci permette di guardare il Mistero. E’ lì che si incontra, è nel deserto, è nella ferita, è nella sconfitta. E’ lì che Dio viene e ti fa entrare nella risurrezione già da adesso, da questa vita, se uno prende il giogo soave con lui. Perché esistano la croce, il dolore, la malattia, e poi la morte questo è un mistero. Ma sappiamo che la sofferenza accolta e non maledetta, la sofferenza offerta, salva. Non capiamo perché ma ci fidiamo, è un mistero di bene. Certo, non si pretende che lo capisca Marco Cappato, questo no, ma si pretende che la Chiesa lo annunci, e continui a farlo senza paura.

E se vogliamo dialogare con il mondo che non vuol sentire parlare di paradiso e inferno, di croce e redenzione, continuiamo ad annunciare almeno quello che ogni essere umano veramente umano può capire, cioè che il bene di ogni vita è dato dalla relazione con l’altro (è per questo che non c’è bisogno di essere cattolici per capire che l’aborto è terribile, e un inganno in cui troppe donne inconsapevoli sono cadute). Nessuno – come sta facendo l’ospedale inglese con Alfie – può permettersi di dire che c’è una vita che non abbia senso. Anche per chi non crede, c’è un valore di ogni vita dato dalla relazione. Mi domando: le persone che chiedono di morire, sono state circondate di persone vitali e gioiose, di persone amanti e ben certe del senso di ogni respiro? So di persone intubate e apparentemente incoscienti a cui, quando nella loro stanza entra qualcuno che amano, spuntano delle lacrime dall’angolo dell’occhio, persone il cui battito del cuore accelera quando sentono discorsi che stanno loro a cuore, anche se magari non parlano più da molto tempo… Per non parlare dei disabili, anche di quei cerebrolesi gravissimi la cui vita agli occhi del mondo è una sfortuna, che invece ridono al solo sentire le voci dei familiari, e che sono certamente molto più felici della maggior parte della gente che crede di essere normodotata e ha sempre il muso stampato in faccia, la fronte aggrottata e la testa incapace di vedere l’essenziale, invisibile agli occhi, chiarissimo a loro. Benedetti segnaposto dell’Altro, preziose chiavi del Mistero.

 

 

62 pensieri su “Fine vita e le chiavi del mistero

  1. vale

    p.s. ecco, in Italia ci manca un Padre Aldo Trento ( nella foto del post.) altro che la legge che stanno votando.

  2. Pingback: Sopra La Notizia

  3. Mari

    Articolo bellissimo e che sottoscrivo .
    L’uomo non si ama più ..”ama il prossimo tuo come te stesso”dice il comandamento …ma non è così altrimenti non si sentirebbe il bisogno di una legge come questa ..fatta da chi manco è stato eletto in maniera regolare

  4. Grazie Costanza di cuore…..La sofferenza non piace a nessuno, ….per mia esperienza prima della dipartita della mia carissima figlia che aveva solo 23 anni….una parola era sempre la mia forza…non succede nulla che Dio non voglia, sono andata avanti anni con questa parola di forza e coraggio.
    Grazie Costanza per quanto scrivi, ti leggo…..

  5. blaspas59

    Ma se la cura della salute l´abbiamo delegata allo Stato, lo Stato ha il diritto di decidere cosa curerá e cosa no. Non si puó avere tutto, non si puó avere libertá e sicurezza. La libertá é sempre rischio.

    1. Luigi

      “Ma se la cura della salute l´abbiamo delegata allo Stato, lo Stato ha il diritto di decidere cosa curerá e cosa no”

      E in effetti qualche anno fa c’è stata una variazione di denominazione passata alquanto inosservata: il ministero della sanità è divenuto “della salute”.
      Il prossimo passo? Ministero della salute pubblica. Come qualche comitato d’antan… e come accaduto nel passato, anche recente, le vite indegne saranno soppresse.

      Ciao.
      Luigi

  6. falchi
    Diciamo meglio: avvoltoi. Che poi mi dispiace, perché quelli veri sono animali bellissimi.

    che non scenda a parlare di queste cose al livello di simili interlocutori.
    Ah, Costanza, ti diranno che non dialoghi abbastanza.

  7. Da Roit Silvano

    Da Roit Silvano
    il processo di robottizzazione dell’essere umano sta’ procedendo incontrastato all’insegna della scienza e della tecnica asservita alla politica che fa il gioco di chi si impone con i soldi.
    Il grande mistero della vita esige amore come e’ l’unica cosa che desiderano le persone.
    Brava signora Costanza, Dio la benedica e aiuti la sua mano a scrivere sempre di piu’ su questo tipo di argomenti
    Grazie

  8. Benedetta Frigerio su La Bussola:

    […] Oggi la legge sulle Dat, che per ora prevede la sospensione eutanasica di alimentazione e idratazione e l’assenza dell’obiezione di coscienza e che creerà una cultura che relativizzata la vita trascinandola in tribunale, viene votata nel silenzio generale, così come è stata discussa. La paura della Chiesa di apparire sovversiva, incapace di dialogo e divisiva (quindi vergognandosi di Gesù “segno di contraddizione”), ha probabilmente contribuito a spegnere del tutto i riflettori su un testo normativo di portata epocale, che apre all’omicidio di Stato. Una paura mondana, appunto, che l’ha portata a fallire nella sua missione primaria: annunciare al mondo Gesù Cristo e il suo sguardo sull’uomo e sulla malattia. Quel che è più grave, però, è che l’assenza del giudizio cristiano dei fatti, non manca solo di missionarietà ma viene meno nell’educare i cattolici stessi che, pertanto, non si rendono conto della gravità della situazione.

    Le uniche parole udite in questi giorni sono quelle del papa, che ha detto “no all’accanimento terapeutico”, e di qualche prelato sulla differenza tra “accanimento terapeutico” ed eutanasia da calibrare bene nella legge. Preoccupandosi più di fare politica (piuttosto ingenua, dato che sappiamo bene che la scusa dell’ “accanimento terapeutico” serve solo a far passare l’eutanasia) che di proclamare la verità cristiana sul valore della sofferenza e del limite.

    Così, in nome dell’accoglienza e dell’apertura al mondo, sono sempre meno coloro che parlano ai fedeli di come Cristo intenda la sofferenza, del mistero di un’anima anche in un corpo incosciente, delle tentazioni della ribellione nel dolore, del come superarle e del valore di tutto questo per la salvezza dell’anima. Solo di questo i fedeli (e anche il mondo) avrebbero bisogno, non di pastori impegnati in una politica di bassa leva del compromesso, che assicuri al gregge uno spazzietto che presto verrà eroso del tutto, ma di essere educati alla fede. Sì, è solo questo il pane di cui è affamato il popolo cristiano tenuto da anni in astinenza forzata, non di scranni di potere, non di riconoscimenti, non di escamotage per cavarsela, ma della comunicazione della Verità di Gesù Cristo, l’unica che sazia la sua brama di vita eterna ridonandogli il vigore necessario ad infiiammare il mondo.

    1. “Preoccupandosi più di fare politica (piuttosto ingenua, dato che sappiamo bene che la scusa dell’ “accanimento terapeutico” serve solo a far passare l’eutanasia) che di proclamare la verità cristiana sul valore della sofferenza e del limite.”

      Naturalmente questa è la chiave di lettura della Frigerio e di coloro che a quanto pare si sentono rimasti i soli a proclamare le Verità Cristiane…

  9. La legge è passata. Una dopo l’altra, cadono tutte le linee di resistenza del nostro Paese, che viene trasformato sempre di più in un luogo orribile, seguendo i programmi dei padroni del vapore mondiali; con la Chiesa gerarchica che – tolto di mezzo Benedetto XVI – non sa altro che bofonchiare parole ambigue, se non incomprensibili (leggetevi le ultime esternazioni di Galantino riportate sul blog di Marco Tosatti), chiaramente finalizzate ad anestetizzare le coscienze dei cattolici confusi, che ormai confondono la testimonianza con le seghe mentali, mentre i nemici concludono l’assalto. Ricordiamoci di tutte queste persone quando pagheremo le conseguenze di queste scelte scellerate.

    Rimane un manipolo di cattolici coraggiosi, che rende testimonianza alla Verità senza mezzi termini, ma che per come sono messi i rapporti di forza non ha la possibilità di farsi sentire ovunque.

    PS Più nell’immediato, ricordate, quando andremo a votare tra qualche mese, che la “destra” di Berlusconi ha lasciato “libertà di coscienza”.

    1. exdemocristianononpentito

      Eh…Berlusconi ha agito da politico (io li conosco bene i politici) e, sapendo che la maggior parte dei suoi elettori sono o cattolici modernisti o cattolici tiepidi e non praticanti o a-cattolici, ha preferito contentare questa parte maggioritaria dle suo elettorato (che è favorevole o possibilista nei confronti del testamento biologico) piuttosto che la minoranza cattolica-cattolica (ossia antimodernista ossia tradizionalista ossia conservatrice).
      Non sto difendendo la scelta dell’ex cavaliere (in conseguenza delle sue condanne è decaduto dall’ordine al merito del lavoro): voglio soltanto SPIEGARLA.
      in quanto a me, personalmente NOn so nemmeno se ci vado la prossima volta a votare.

    2. Kosmo

      @Fabrizio Giudici
      Questo è vero, ma è solo una PARTE della storia.
      Ricordiamo allora, per dovere di cronaca, l’abbandono del “mondo politico cattolico” nel 2011, a Todi.
      Ricordiamo allora, caso unico nella storia d’Italia, del vero e proprio endorsement di Bagnasco per “Il Distruttore” Monti.
      Ricordiamo allora, TUTTE le innumerevoli TRAPPOLE del mondo politico cosiddetto “cattolico”, primo tra tutti il “cattolico” Casini.
      Ricordiamo il fuggi-fuggi del “centro” per riposizionarsi ai piedi del più forte, in spasmodica attesa di qualche poltrona del sottobosco governativo.
      Ricordiamo uno sconosciutissimo Follini, passato dall’anonimato più oscuro a simbolo dell’antiberlusconismo con i suoi tatticismi, trappole e imboscate. Spergiurando di rimanere “convintamente nel centrodestra” per poi finiore a fondare il PD (e ripiombare nell’anonimato).
      Ricordiamo Fini, passato da “fascista da fogna” a salvatore della Patria, con relativa “immunità” annessa (caduta non appena non servisse più allo scopo).
      Ricordiamo le trappole democristiane per fare “dispetto” e l’infinita melina per ogni inezia, allo scopo di fargli le scarpe e prenderne il posto ed ereditarne i voti. Le tattiche democristiane per ostacolarne la riforma della Giustizia per farlo ingabbiare? Ecco che il primo magistrato rosso che si sveglia “approva” l’adozione per le coppie omosessuali.
      Le imboscate democristiane per fargli fare sempre una pessima figura in televisione, aizzando i conduttori di sinistra in RAI e invitando 5 ospiti di sinistra ed uno solo di destra? E adesso fanno lo stesso contro i cattolici.
      I tatticismi democristiani per impedire che i candidati deputati firmassero e si impegnassero PRIMA DELLE ELEZIONI per un programma comune ben definito? Ed ecco che un Lupi da perfetto democristianone passa da cattolico ad alleato della sinistra e del PD, votando pure le unioni civili.
      Resta l’interrogativo. Chi votare? Il “Popolo della Famiglia”? E perchè mai se, fatti salvi i temi che non sono più cari neppure ai Vertici della Chiesa (perciò Adinolfi non contasse sull’aiuto delle parrocchie, che anzi, continuano e continueranno sempre a votare PD), Adinolfi stesso sui temi economici per esempio non si discosta dal suo partito di origine, il PD, così come sui temi europei ed un sacco di altre cose?
      Resto in attesa di un suggerimento, perchè VERAMENTE non so cosa fare…

      1. Kosmo

        Dimenticavo: siamo dovuti stare persino alla mercè degli starnuti e gli umori mattinieri di Pisanu, novello salvatore della Patria (eletto tale si sa bene all’ambiente sinistro), uno che era in politica dai tempi di Moro…

        1. Buon riassunto… deprimente. Tanto per ricordarco che i vescovi hanno rinunciato a dare una guida morale (il loro mestiere), d’altronde vogliono entrare direttamente nel campo sindacale e politico… senza capirci una mazza (d’altronde non è quello il loro mestiere).

          Personalmente non ho neanche ancora approfondito come funziona la nuova legge elettorale. Aspetto la fine della legislatura, tanto per esser certo che non ci siano ripensamenti e ritocchi, e solo dopo farò qualche valutazione.

      2. Luigi

        “Ricordiamo allora, caso unico nella storia d’Italia, del vero e proprio endorsement di Bagnasco per “Il Distruttore” Monti.”

        Forse intendevi dire che il caso fu unico nella storia dell’Italia repubblicana.
        Perché, salvo problemi di memoria, a suo tempo mi pare di ricordare un Segretario di Stato vaticano che parlò dell’uomo della Provvidenza che aveva ridato Dio all’Italia e l’Italia a Dio… 😀

        Quanto al “che fare”, parafrasando Blondet ricordiamo che la Madonna è cattolica, ma non ecumenica:
        https://www.maurizioblondet.it/empel-1585-la-vergine-aiuto-tercios-assediato-dai-luterani

        (Oggi mi sono svegliato di buonumore…)

        Ciao.
        Luigi

        1. Kosmo

          Certo, repubblicana… Ma ricordi male, perche la frase corretta era “l’uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare

  10. ok su tutto. Però ti assicuro che la morte si può non temere. Ti può dispiacere lasciare qualcosa di incompiuto sulla terra, puoi temere il dolore (ed è per questo che molti da sani preferiscono pensare di farsi ammazzare) ma sorella morte, per chi sa che ci attende una vita nuova non può far paura. Almeno io la penso così. Amo la vita, la vivo, la bevo, la strapazzo di coccole, passati i 50 anni ho realizzato che non ce ne saranno altrettanti ad attendermi e io ho sprecato molto tempo. Non ho imparato a suonare il sax, non ho pubblicato il mio primo libro, non ho amato abbastanza, non ho pregato abbastanza, non ho imparato a ballare il tango e a modellare la creta, il tempo non mi basterà per fare quello che ancora ho da fare ma non temo la morte e quando l’ho capito ho capito che è per fede, piccola fragile, incoerente ma certa. Un abbraccio.

    1. MenteLibera65

      Grazie nerella di questa voce ottimistica. Accanto ai giusti timori che questa legge vada verso la deriva della eutanasia, leggo infatti un eccessivo pessimismo sulle persone e sui medici.
      La vita del cristiano, quando è vissuta da cristiano, è una palestra che ti prepara ad amare Dio ed a lasciarti amare da Dio anche nei momenti duri, nelle croci forti , fino ai momenti finali dove la sofferenza può essere il letto dove incontrare Gesù Cristo.
      Ma chi questa palestra non l’ha fatta ? Chi nella vita non è stato travolto dalla luce di Dio, da tenere come memoriale nel momento del dolore ? A costui è giusto imporre una sofferenza senza cielo , una sofferenza senza una speranza consapevole, una sofferenza che senza Dio è senza senso ? Queste domande forse non avranno mai risposta, ma questo non significa che non siano domande lecite.
      Di fronte a tutto questo altra soluzione non c’è che la conversione quotidiana, e la testimonianza concreta nei fatti quotidiani che è possibile portare la croce senza maledire Dio, senza mai giudicare chi non ha avuto la grazia di questo incontro e cerca, nel suo piccolo, di limitare le inevitabili tribolazioni della vita.

    2. @nerella sono con te. Leggi come questa infatti dimostrano che la paura più grande non è la morte, ma la sofferenza, la croce, che diviene supplizio quotidiano insostenibile, tanto da arrivare ad invocarla la morte, a desiderarla… come fosse un diritto e al contempo una liberazione. Il grosso problema e che ci sarà chi cercherà di trovare vantaggi e piegare ad altri scopi la paura della sofferenza e l’inganno della “dolce morte”.

      1. MenteLibera65

        Grazie Bariom di aver dato una rappresentazione reale del problema. Personalmente sono pieno di dubbi su questa legge , ma spero che serva almeno ad arginare le derive verso l’eutanasia, depotenziando le ragioni di chi ci vuole arrivare.
        Dire no su tutto signfica spesso convogliare solo da una parte le simpatie di chi non ha le idee chiare, col rischio che per vincere su tutto si finisca col perdere su tutto.
        Come dice il Signore , quando non sei certo di vincere su una questione , mettiti d’accordo col tuo avversario per limitare i danni. (cfr. Mt, 5,25)

        1. Alessandro

          “Personalmente sono pieno di dubbi su questa legge , ma spero che serva almeno ad arginare le derive verso l’eutanasia, depotenziando le ragioni di chi ci vuole arrivare.”

          Allora non hai capito niente. La legge introduce senza dubbio l’eutanasia, sia per omissione sia commissiva. E’ una legge che legalizza l’eutanasia, sia passiva sia attiva.

          Leggiti almeno qua:

          http://www.lanuovabq.it/it/14-12-2017-litalia-sancisce-il-diritto-di-farsi-uccidere

          “Quali sono i trattamenti che si possono rifiutare? Tutti, sia le terapie, anche salvavita, che idratazione e nutrizione, le quali non sono terapie e ad oggi, di per se stesse, non potrebbero essere fatte oggetto di rifiuto. La ventilazione non viene nominata, ma implicitamente farà parte del novero di trattamenti che si potranno rifiutare. Il paziente potrà rifiutare non solo l’attivazione di terapie anche salvavita (oggi già consentito) e presidi vitali quali idratazione e alimentazione, ma anche l’interruzione di terapie e presidi vitali già in essere (ad oggi vietati).

          Ergo non solo si legittima l’eutanasia omissiva – io medico voglio lasciarti morire non dandoti le terapie utili a vivere (legittimazione già consentita oggi) – ma anche l’eutanasia commissiva, ossia attiva: io medico, ad esempio, ti stacco la Peg che ti alimentava ed idratava e così tu potrai morire.
          Non solo quindi il paziente potrà sottrarsi alle cure non sottoponendosi ad esse e così chiudere gli occhi per sempre, ma potrà chiedere al medico che lo aiuti a morire.
          Nel testo di legge è esclusa solo una doppia modalità per dare la morte: la cosiddetta iniezione letale e la preparazione di un preparato altrettanto letale da consegnare al paziente il quale poi lo assumerà da sé (aiuto al suicidio). Se si fossero inserite queste due metodiche anche il più stupido degli stupidi avrebbe capito che questa non è una legge contro l’accanimento terapeutico – così come vogliono vendercela – bensì una legge a favore dell’eutanasia.”

          1. Luigi

            “Allora non hai capito niente.”

            😀

            “Quali sono i trattamenti che si possono rifiutare? Tutti, sia le terapie, anche salvavita, che idratazione e nutrizione”

            Ecco.
            Come facevo già notare, si parte oggi dal caso pietoso, eclatante, sentimentale. Quello che smuove tutti, insomma; tutti eccetto i teocratici fondamentalisti, imperterriti nel guardare la luna e non il dito.
            Ma cosa succede domani?
            Quanto penserete ci metteranno, i tanti che si trovano sulle spalle un malato grave, un anziano demente, un famigliare disabile, a far uscire le DAT “spintanee” del congiunto?

            Come già per l’aborto, del resto.
            Si partì dall’eccezione per arrivare poi all’attricetta famosa che ammazza due figli perché, in quel momento, di ostacolo alla carriera, per giungere infine al “tana libera tutti” delle varie pillole del giorno dopo (“the day after”, per intenderci).

            Questi, a Mengele, gli fanno un baffo.

            Ciao.
            Luigi

          2. non è una legge contro l’accanimento terapeutico bensì una legge a favore dell’eutanasia.

            E infatti, l’Associazione Coscioni ha subito rilanciato e ora chiede anche l’eutanasia attiva. Il Male non si accontenta mai di compromessi.

  11. fra' Centanni

    Anche l’eutanasia è legge in Italia. Un paese dove si uccidono i figli nel grembo materno (aborto), si permette alle persone di distruggere la propria famiglia (divorzio), si dà pubblico riconoscimento a relazioni disumane e perverse (matrimonio gay), si termina vecchi e bambini la cui vita non è degna di essere vissuta (eutanasia)… questa non è l’Italia, questo è l’inferno.

  12. Sabino

    Mentelibera@
    Ma possibile che non ci si accorga che la legge è stata fatta per favorire l’induzione di che non più autonomia di vita a togliersi di mezzo? Il che è reso più facile dalla condizione di solitudine e quindi di infelilicita di tali persone, incrementata da un egoismo che la legge promuove ie diffonde. Pessimismo da profeti di sventura? Basta vedere quel che cosa succede dove la legge è stata introdotta. Basta vedere le conseguenze delle leggi sul divorzio e sll’aborto, inizialmente presentate come rimedi a situazioni gravi e poi diventate sempre di più occasione per scelte irresponsabili e senza limiti. Anche il riconoscimento delle unioni omosessuali doveva evitare l’utero in affitto e poi ce lo siamo ritrovato riconosciuto nei suoi effetti per via giudiziaria. Capisco che aprire gli occhi di fronte alla realtà comporti uno strappo netto con una mentalità assi diffusa che ci mette in una situazione scomoda e che si sia tentati di farsi illusioni, ma solo di illusioni si tratta. Sarei poi grato a chi la pensa diversamente di non fare cenno al dovere di non giudicare. Le persone che sbagliano non le giudico, perche, tra l’altro, le considero prima di tutto vittime di una mentalità in cui si trovano, spesso senza anticorpi per difendersi. Giudico una legge e basta. Che poi essa risponda ad un comune sentire non lo nego, ma ciò non ci esime di dare una testimonianza, come facevano i primi cristiani in una società che non poteva non essere loro ostile.

    1. Chi non crede e si suicida, commette peccato mortale lo stesso, perché il peccato non è soggettivo, ma sta nell’oggettività dell’azione. Può solo sperare di avere attenuanti, che a volte ci saranno, ma non sempre.

      Inoltre ormai nei paesi dove l’eutanasia è stata approvata si stanno uccidendo persone in massa, senza regole, anche senza la loro volontà. Ma questo mentelibera lo sa benissimo, perché è stato ripetuto più volte qui: va quindi considerato come un troll.

      Sul “non giudicare”, come non si ripeterà mai abbastanza, bisogna piantarla a diffondere fake news. “Non giudicare” vuol dire “non condannare”, perché il giudizio di condanna spetta solo a Dio. Ma abbiamo il DOVERE di giudicare, come spiega p.es. Aldo Maria Valli:

      http://www.aldomariavalli.it/2017/04/10/giudicare-ecco-perche-il-cattolico-non-solo-puo-ma-deve-farlo/

      E infatti oltre allo stra-inflazionato “non giudicare” delle Scritture, ci sono altri passaggi:

      “Non giudicate secondo le apparenze, ma giudicate con giusto giudizio!” (Giov. 7, 24)

      “L’uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. L’uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo dirigere? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.” (1 Cor 2, 14-16)

      “V’è tra voi chi, avendo una questione con un altro, osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché dai santi? O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se è da voi che verrà giudicato il mondo, siete dunque indegni di giudizi di minima importanza? Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita!” (1 Cor 6, 1-3)

      1. exdemocristianononpentito

        “Chi non crede e si suicida, commette peccato mortale lo stesso, perché il peccato non è soggettivo, ma sta nell’oggettività dell’azione”

        Al tempo, Fabrizio! Questo vale per chi ha conosciuto il messaggio cristiano e l’ha rifiutato per qualche ragione (e da quella ragione dipenderanno le attenuanti), ma non vale per chi NON ha conosciuto, senza colpa, tale messaggio. Perchè Dio, “passa sopra” i periodi di ignoranza (atti 17, 30).
        Salviano sempre l’ignoranza incolpevole.

        1. MenteLibera65

          Permettetemi un commento a largo raggio.
          Alcuni mettono molta energia nel difendere, contro la loro stessa volontà, la vita residuale di chi invece vorrebbe lasciarsi andare non sopportando più le proprie sofferenze.
          E’ una energia spesa con zelo, nella convinzione che la ogni vita abbia una sua dignità indipendente dalla volontà della singola persona.
          Quanto sarebbe bello se , con coerenza, la stessa energia fosse posta nel difendere la vita di chi invece vorrebbe a tutti i costi vivere, ma è costretto a morire. Ancora oggi, mentre parliamo, 24.000 persone ogni giorno muoiono per cause connesse alla denutrizione. Eppure questo argomento è raramente o mai discusso, quasi come se non riguardasse il cristiano.

          1. Kosmo

            Ancora oggi, mentre parliamo, 24.000 persone ogni giorno muoiono per cause connesse alla denutrizione. Eppure questo argomento è raramente o mai discusso, quasi come se non riguardasse il cristiano
            E infatti i Padri Comboniani e i Missionari in genere lì vanno ad aprire discoteche, “centri per il fine vita” e stanze del buco.
            Invece i seguaci dell’UAAR ci vanno a fare la carità…

          2. Luigi

            “Quanto sarebbe bello se , con coerenza, la stessa energia fosse posta nel difendere la vita di chi invece vorrebbe a tutti i costi vivere, ma è costretto a morire”

            Cadi male, col tuo benaltrismo.
            Più di una volta si sono infatti ricordati, nei commenti, i milioni di italiani in stato di povertà assoluta; compresi quelli che lo sono diventati grazie alla legge sul divorzio.
            Hai ragione, il silenzio e l’indifferenza circondano spesso le loro vite.
            Ma anche in questo caso, non sono il silenzio e l’indifferenza dei cattolici.

            Ciao.
            Luigi

            1. Cadi male, col tuo benaltrismo.

              Oltretutto, ripeto: lo disse già a suo tempo, e gli rispondemmo. Trolleggia sempre anche su questo aspetto.

              Bisogna uscire dal monopolio statale della salute.

              Concordo… ma alla fine il problema è sempre lo stesso. Lo Stato può benissimo aprire alla privatizzazione, ma è anche legittimo pensare che imporrebbe “minimi livelli di prestazioni”. È logico per ogni servizio di natura pubblica che può essere realizzato in modo privato. Se le “prestazioni” legittime includono aborto ed eutanasia, siamo allo stesso punto.

              Comunque c’è un fatto più grave. Cercheranno di inculcare nella gente che l’idea di eutanasizzarsi è buona e giusta: cosa c’è di meglio dell’autodafé? E cercheranno di insinuarsi anche nell’insegnamento della Chiesa, perché non ci sia più nessuna voce autorevole che si oppone.

              1. blaspas59

                È logico per ogni servizio di natura pubblica che può essere realizzato in modo privato

                Dipende fino a dove permetti allo stato mettersi tra privati. Ed é sempre una posizione meno perdente che quella dell´obbligo di coscienza di impiegati statali.

                Cercheranno di inculcare nella gente che l’idea di eutanasizzarsi è buona e giusta

                Su questo siamo noi cattolici che dobbiamo avere le idee ben chiare per poter spiegarle. Usare le scuole per contrarrestare i media governativi.

      2. Sabino

        Certo che bisogna giudicare, ma solo le azioni, i fatti e gli eventi, non le persone, perche’ solo Dio conosce il cuore degli uomini. I brani delle scritture che lei riporta vogliono dire questo. Sottoporre le proprie liti a dei fratelli ( Paolo conosceva i giudici pagani, spesso non dissimili da quelli odierni) significa solo attribuire al loro arbitrato la decisione su un preteso torto. Poi bisogna anche capire che il giudizio finale è molto diverso da quello umano, perche questo è sempre un giudizio ab extrinseco, mentre il giudizio divino non è che la presa d’atto, comune a Dio stesso e al dannato, dell’incompatibilita tra il Sommo Bene e il male.

    2. Le persone che sbagliano non mi permetto di giudicare ….ma come ha scritto tu , giudico la legge, che è una distruzione per la donna riguarda l’aborto, certo negli anni 80 l’informazione era scarsa per molte donne, anche dovuto a l’educazione,di ignoranza,e la paura di parlare,le paure,il credere che non c’è la poi fare, il fatto anche di sentirti sola, sono vittime di ignoranza a caro prezzo per tutta la vita.
      Grazie.

  13. exdemocristianononpentito

    E, come avvenne per il referendum per il divorzio, la legge è passata con una maggioranza schiacciante. Quando una norma passa con una maggioranza schiacciante, ciò vuol dire che la sconfitta non si sarebbe potuto evitare con qualche accorta manovra parlamentare o anche se Berluscono non avesse dato libertà di voto.
    Inoltre c’è un altro aspetto della questione che è destinato ad emergere: l’obiezione di coscienza relativamente alla nuova legge in parola, non è agevole. Infatti, mentre per l’aborto o per le unioni civili , l’obiettore deve semplicemente “non fare” qualcosa, qua l’obiettoreper obiettare deve “fare” qualcosa, ossia il medico obiettore deve imporsi e praticare, con procedimenti spessp invasivi, idratazione e alimentazione forzata a gente che la rifiuta………………….voglio vedere cosa succede!

    1. vale

      @exdc

      forse perché dare da bere e da mangiare non è una terapia ma la base della vita ( che il medico, in scienza e coscienza dovrebbe tutelare).

      ricorda nulla dar da bere agli assetati e da mangiare a coloro che patiscono la fame? ( anche spiritualmente,se possibile. o sopratutto).

      invece,al di là delle varie questioni sulle terapie inutili o accanimento terapeutico,il punto è aver equiparato ciò che è alla base del sostentamento di qualsiasi vita ad una terapia.

      ed alla fine,tra dat, fiduciarii,genitori di minori ,ecc. sarà un tribunale a decidere.

      e come deciderà lo abbiamo visto col caso Englaro.

      certo,il medico può fare obiezione di coscienza. ma anche negli ospedali “cattolici” si dovranno avere dei sostituti.

    1. E le cose gravi sono due: ovviamente prima di tutto l’omicidio contravvenendo al comandamento “Non uccidere” (*), in secondo luogo l’assenza dell’obiezione di coscienza che mette ogni medico e struttura cattolica dinnanzi alla scelta estrema se rischiare conseguenze amministrative o giuridiche non obbedendo alla legge, oppure violare la Legge di Dio. Questi sono i “liberali”, eh… C’è da scommettere che la prossima mossa sarà notare che è necessario adeguare al principio della mancanza di obiezione di coscienza anche la 194.

      (*) Se a qualcuno capita di leggere un articolo di stampa clericale che, invece di tortuosi discorsi, magari in fondo pure corretti (se si riesce a leggerli fino in fondo), apre con questo semplice riferimento ai Comandamenti, mi faccia un fischio, così festeggio l’incredibile avvenimento aprendo una bottiglia di quello buono.

      1. Luigi

        “C’è da scommettere che la prossima mossa sarà notare che è necessario adeguare al principio della mancanza di obiezione di coscienza anche la 194.”

        Ovvio: “Ce lo chiede l’Europa!” (cit.)…

        1. blaspas59

          L´obbiezione di coscienza é unicamente un paliativo che prima o poi, inuna maniera o in un´altra cade. Sopratutto perché se la societá, che delega nello stato la salute per legge obbliga a questo a provvedere ad aborti é eutanasie passive finirá per assumere un numero sufficiente (se non solo) medici non obbiettori. Bisogna uscire dal monopolio statale della salute. Che lo stato resituisca le tasse e ognuno si procuri il servizio sanitario che vuole. Cosi si potrebbero avere istituzioni sanitarie cattoliche é chi si serve di queste non si aspetti quei servizi.

  14. Francesco Paolo Vatti

    Tristissima giornata ieri: ora si può ammazzare un figlio scomodo, facendolo crepare di fame, alla faccia di tante svenevolezze per gli animali! Purtroppo, la CEI galantiniana, sui temi della vita, è afasica totalmente, salvo arrivare ieri a protestare (un po’ tardi, no?). Si rimane inorriditi davanti alla fiala di cianuro dell’imputato slavo al tribunale internazionale, ma non si considera che a questi malati, spesso incapaci di parlare, non sarà data una morte così rapida e indolore….
    Temo il medico che venga a patti con la morte: come faccio a sperare che mi curi quando sto realmente male, cioè quando ne ho più bisogno?
    Un ultimo pensiero: davanti alla sofferenza e alle difficoltà, questi super liberali-liberisti-libertini non sanno che offrire la morte (degli altri, peraltro…)!

    1. Kosmo

      questi super liberali-liberisti-libertini
      Col cavolo che sono “liberali”!!!
      Per spostare una finestra o riparare a proprie spese un marciapiede rotto pretendono sempre tre chili di carte bollate e il parere vincolante dell’Uffico Comunale Complicazioni Affari Semplici

      1. Francesco Paolo Vatti

        Verissimo, Kosmo! Anche i carnefici del Terzo Reich erano molto burocratici… Chissà che non ci sia una qualche correlazione fra dare morte e burocrazia estrema?

  15. Fabrizio Giudici

    ma non vale per chi NON ha conosciuto, senza colpa, tale messaggio. Perchè Dio, “passa sopra” i periodi di ignoranza (atti 17, 30).
    Salviano sempre l’ignoranza incolpevole.

    Che è quello che ho scritto prima, che è perfettamente ortodosso: una cosa la sussistenza del peccato, altra l’imputabilità. Essere atei è peccato mortale sempre e comunque, quantunque possa non essere imputabile (parzialmente o totalmente) in certe situazioni.

    Quando una norma passa con una maggioranza schiacciante, ciò vuol dire che la sconfitta non si sarebbe potuto evitare con qualche accorta manovra parlamentare o anche se Berluscono non avesse dato libertà di voto.

    Non è un’osservazione molto significativa, per vari motivi. Primo, le leggi umane non sono eterne: quindi, invece di prendere democristianamente atto dello status quo, si deve lavorare perché la legge sia abrogata. Ora, è del tutto evidente che – pur non avendo certezze ed in linea di massima – mi fido più di Lega o Fdi, a questo scopo, che non di Berlusconi che si è dimostrato ambiguo. È ambiguo per ovvi motivi: stranamente è passato dallo status di lebbroso (anche all’interno del Partito Popolare europeo) a quello di vincente in pectore. Tutto questo mentre attende dalle corti europee “l’agibilità” e la santissima azienda di famiglia, esposta a scalate di gruppi stranieri, ha bisogno di protezione politica. In altre parole, è diventato una pedina nelle mani dei pupari, visto che quella precedente, Renzi, ha fatto flop. I cattolici non devono cadere nella trappola di votare Forza Italia credendo che sia un partito conservatore (peraltro è abbastanza evidente che ora è concreta la possibilità di un “partito della nazione” a guida Renzusconi).

    Secondo, come è arrivata quella maggioranza, che non è piovuta dal cielo? A parte le questioni istituzionali (una legge elettorale criticabilissima), è arrivata perché qualcuno li ha eletti: Pd/L&U e M5S. E molti cattolici certamente hanno votato per loro. E i vertici di Comunione e Liberazione dicono tranquillamente – sotto input vaticano – che il PD “non è più invotabile”. È notevolmente chiara la responsabilità della gerarchia (che d’altronde amoreggia con il PD da parecchio).

    La situazione è perferttamente descritta da questo pezzo di Fontana:

    http://www.lanuovabq.it/it/i-5-anni-terribili-di-unitalia-verso-un-non-domani


    Le gerarchie della Chiesa italiana hanno lasciato fare, hanno dialogato, hanno sostenuto, hanno confortato, hanno invitato i rappresentanti del governo a parlare nelle istituzioni ecclesiali, si sono trovate con loro a cena, hanno pattuito, hanno premuto con grande determinazione per avere da questo governo amico la legge sullo jus soli, il quotidiano Avvenire ha dedicato uno spazio mille volte maggiore al tema immigrati che a quello della famiglia o dell’eutanasia, sono andati in tv ma per parlare dei centri di accoglienza o del clima, hanno intimidito chi era sceso in piazza, si sono dissociati da comportamenti sbagliati nel metodo perché non dialoganti, non hanno pubblicato nemmeno uno straccio di documento ufficiale e collegiale, non hanno chiamato a raccolta, non hanno gridato al pericolo, non si sono messi alla guida di nulla. Non ricordatemi che nel Catechismo c’è scritto quello che c’è scritto e che talvolta il Papa o il cardinale Bassetti hanno detto una parola … questo lo so.

    Ma la leadership dei pastori non c’è stata, la chiarezza degli educatori nemmeno, e men che meno la forza dei profeti. Non c’è stato appello alle coscienze né mobilitazione di popolo. Nessuna supercopertina su Avvenire, nessun presidio davanti al Parlamento. Abbiamo l’eutanasia e non ce ne siamo nemmeno accorti. Abbiamo l’eutanasia e chi doveva tenerci svegli si è addormentato. E ci consoleremo presto perché tanto alla prossima omelia ci ricorderanno che Dio ci ama così come siamo.

    In questi cinque anni la Chiesa italiana sembra aver messo da parte la legge morale naturale. Come se Dio avesse messo il mondo da Lui creato nelle nostre mani a tal punto da volere che lo costruiamo contro di Lui che lo ha creato. Il “come” del dialogo, del rispetto umano e del discernimento in coscienza ha avuto il sopravvento sul “cosa” della verità e del bene. Tutte le prassi politiche dei cattolici sono state accettate e convalidate. Non solo nessuna indicazione ex ante di fronte alle grandi sfide, ma anche nessun richiamo ex post. Il quarto, il quinto, i sesto, il nono comandamento esistono ancora in politica? Nessuno ce lo dice più. Con l’eutanasia tuttalpiù si pecca contro la solidarietà, non contro l’uomo e la legge divina.

    D’altronde c’è stato il passaggio chiave di Charlie Gard, con uno striminzito tweet del Papa (oltretutto non mirato) dopo giorni di indignazione cattolica, discorsi fumogeni di Paglia, e l’evidente tentativo di condizionamento ideologico, che abbiamo sperimentato anche nei commenti qui, come in interi articoli pubblicati da riviste sedicenti cattoliche, per sdoganare quel fatto come assolutamente normale e legittimo.

  16. “Io che, paralizzato nel mio letto, lotto contro l’eutanasia” – Lettera di Salvatore Crisafulli.

    “Dal mio letto di quasi resuscitato alla vita cerco anch’io di dare un piccolo contributo al dibattito sull’eutanasia.
    Il mio è il pensiero semplice di chi ha sperimentato indicibili sofferenze fisiche e psicologiche, di chi è arrivato a sfiorare il baratro oltre la vita ma era ancora vivo, di chi è stato lungamente giudicato dalla scienza di mezza Europa un vegetale senza possibile ritorno tra gli uomini e invece sentiva irresistibile il desiderio di comunicare a tutti la propria voglia di vivere.
    Durante quegli interminabili due anni di prigionia nel mio corpo intubato e senza nervi, ero io il muto o eravate voi, uomini troppo sapienti e sani, i sordi? Ringrazio i miei cari che, soli contro tutti, non si sono mai stancati di tenere accesa la fiammella della comunicazione con questo mio corpo martoriato e con questo mio cuore affranto, ma soprattutto con questa mia anima rimasta leggera, intatta e vitale come me la diede Iddio.
    Ringrazio chi, anche durante la mia “vita vegetale”, mi parlava come uomo, mi confortava come amico, mi amava come figlio, come fratello, come padre. Ma cos’è l’eutanasia, questa morte brutta, terribile, cattiva e innaturale mascherata di bontà e imbellettata col cerone di una falsa bellezza?
    Dove sarebbe finita l’umana solidarietà se coloro che mi stavano attorno durante la mia sofferenza avessero tenuto d’occhio solo la spina da sfilare del respiratore meccanico, pronti a cedermi come trofeo di morte, col pretesto che alla mia vita non restava più dignità?
    E invece tu, caro Pietro (suo fratello), sfidavi la scienza e la statistica dei grandi numeri e ti svenavi nel girovagare con me in camper per ospedali e ambulatori lontani. E urlavi in TV minacce e improperi contro la generale indifferenza per il mio stato d’abbandono. E mi sussurravi con dolcezza di mamma la ninna-nanna di “Caro fratello mio”, per me composta, suonata, cantata e implorata come straziante inno d’amore, ma non d’addio.
    Vi ricordate di quel piccolo neonato anencefalico di Torino, fatto nascere per dare inutilmente e anzitempo gli organi e poi morire? Vi ricordate che dalla sua fredda culla d’ospedale un giorno strinse il dito della sua mamma, mentre i medici quasi sprezzanti spacciavano quel gesto affettuoso per un riflesso meccanico, da avvizzita foglia d’insalata?
    Ebbene, Mamma, quando mi coprivi di baci e di preghiere, anch’io avrei voluto stringerti quella mano rugosa e tremante, ma non ce la facevo a muovermi né a parlare, mi limitavo a regalarti lacrime anziché suoni. Erano lacrime disprezzate da celebri rianimatori e neurologi, grandi “esperti” di qualità della vita, ma era l’unico modo possibile di balbettare come un neonato il mio più autentico inno all’esistenza avuta in dono da te e da lui.
    Sì, la vita, quel dono originale, irripetibile e divino che non basta la legge o un camice bianco a togliercela, addirittura, chissà come, a fin di bene, con empietà travestita di finta dolcezza.
    Credetemi, la vita è degna d’essere vissuta sempre, anche da paralizzato, anche da intubato, anche da febbricitante e piagato. Intorno a me, sul mio personale monte Calvario, è sempre riunita la mia piccola chiesa domestica. Mamma Angela, Marcello, Pietro, Santa, Francesca, Rita, Mariarita, Angela, Antonio, Rosalba, Jonathan, Agatino, Domenico, Marcellino, si trasfigurano ai miei occhi sbarrati nella Madonna, nella Maddalena, nella Veronica, in san Giovanni, nel Cireneo. Mi bastano loro per sentirmi sicuro che nessun centurione pagano oserà mai darmi la cicuta e la morte”.

    Salvatore Crisafulli

  17. Sabino

    Concordo pienamente con chi ha messo in evidenza l’assente da questa battaglia per la vita, l’assente che aveva il dovere di condurla qualunque fosse la previsione del suo esito, perché la protezione della vita, specialmente di quella debole e indifesa, era il suo dovere indefettibile. Si può perdere e la Chiesa deve anche essere pronta a subire la sconfitta (temporanea), ma quel che non si può ammettere che si perda rifiutandosi di combattere o limitandosi a qualche considerazione inutile e timorosa. Anche Nostro Signore, in una situazione ben altrimenti drammatica e dolorosa, non poteva non provare disgusto di fronte ad una prova in cui la sofferenza indicibile si univa all’obbrobbrio e all’abbandono dei suoi amici, ma non si tirò indietro. Una Chiesa che non sa mettersi sulle diN.S. può solo esporsi ai più duri castighi.

  18. Alessandro

    L’arcivescovo di Trieste, mons. Crepaldi, parla chiaro:

    “l’Italia va incontro ad un futuro buio fondato su una libertà estenuata e priva di speranza. Questa legge si aggiunge ad altre approvate in questa triste legislatura che hanno allontanato la nostra legislazione sulla vita e sulla famiglia dalla norma oggettiva della legge morale naturale che è inscritta nei nostri cuori, ma che spesso i piccoli o grandi interessi di parte e le deformazioni dell’intelligenza nascondono agli uomini…

    Preoccupa molto che in questa legislatura leggi così negative siano state approvate in un contesto di notevole indifferenza. Esprimo il mio compiacimento e sostegno per tutti coloro che si sono mobilitati, con la parola, gli scritti ed anche con le manifestazioni esterne, per condurre questa lotta per il bene dell’uomo. Devo però anche constatare che molti altri avrebbero dovuto e potuto farlo.
    Questa mia osservazione vale anche per il mondo cattolico. Ampie sue componenti si sono sottratte all’impegno a difesa di valori così fondamentali per la dignità della persona, timorose, forse, di creare in questo modo muri piuttosto che ponti. Ma i ponti non fondati sulla verità non reggono.”

    http://www.vanthuanobservatory.org/ita/approvata-la-legge-che-apre-alleutanasia-dichiarazione-dellarcivescovo-giampaolo-crepaldi/

  19. Fabio

    Questa legge, legge di morte, e’ stupida. Un chirurgo o un medico, se si dovesse presentare un paziente che ha firmato un DAT, si pone subito in modo difensivo, cioe’ non lo cura con la massima attenzione ed energia. Secondo, un paziente puo’ cambiare idea dopo mezz’ora passando da desideri negativi di abbandono ad altri positivi di collaborazione alle cure e viceversa. Per questo e’ una legge stupida, non legata alla realta’ ma solo ideologica.

  20. Da:
    https://www.breviarium.eu/2017/12/16/biotestamento-bonino-welby-coscioni/2/

    Da cui riporto:

    Dopo il voto di oggi alla Camera dei Deputati dispongo la mia DAT Dichiarazione Anticipata Trattamento:

    «Ai miei parenti, ai signori medici e a coloro che mi assisteranno nel periodo finale della mia vita:

    1. Se mi trovo in pericolo di vita, per incidente o per malattia, chiedo di chiamare al più presto un sacerdote cattolico che mi possa dare i sacramenti (Unzione degli infermi e, se è possibile, Confessione e Comunione).

    2. Non si abbia timore di spaventarmi chiamando un prete, perché riceva l’unzione degli infermi; so di che cosa si tratta.

    3. Non voglio nessun accanimento terapeutico, ma solo la normale assistenza, compresa l’alimentazione e l’idratazione, perché anche Gesù ha voluto un sorso d’acqua prima di morire.

    4. In caso di forti sofferenze, chiedo che mi siano somministrate tutte le cure palliative e sedative, ma non la “sedazione profonda”, perché questa viene data sapendo e volendo che il paziente non si risvegli più.

    5. Nel momento dell’agonia, chiedo che siano accanto a me persone credenti, la mia famiglia, mio marito, i miei figli, i miei parenti, i miei amici che mi aiutino a sopportare la sofferenza col loro affetto, mi accompagnino con la loro preghiera, e mi raccomandino a san Giuseppe e alla Madonna. Ma anche i miei amici non credenti che mi vogliono bene e a cui voglio bene.

    6. Chiedo fin d’ora a Dio la grazia di una santa morte, e che Dio stesso venga glorificato nella mia morte.
    Queste sono le mie volontà, quelle di una cristiana del terzo millennio. Amen».

    1. Fabio

      Grazie Bariom. Questo scritto dovrebbe diventare un manifesto e divulgato con tutti i mezzi di comunicazione perche’ anche chi non crede o chi crede nel nulla sappia. Sappia che il modo Cristiano per prepararsi al fine vita e’ controcorrente rispetto alle proposte tristi di questi giorni, cioe’ pieno di amore, di consolazione e di speranza. Grazie ancora per queste parole.

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