COMUNICATO STAMPA – 10/03/2016
Il Comitato Difendiamo i Nostri Figli ribadisce la propria unità di intenti, la comunione e l’amicizia tra tutti i suoi membri. Il CDNF proseguirà la sua azione di rappresentanza del popolo che crede nei valori della famiglia naturale e del diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà. Il movimento del “Popolo della Famiglia”, che si riconosce nei valori espressi dal Family Day, non va considerato come espressione politica diretta del CDNF.
Per la serie “facciamo sempre riconoscere!”
https://youtu.be/r-kvBwmxU-I
Giusi ci si divide per l’ennesima volta!
C’era pure un post di Costanza qualche tempo fa sull’argomento.
Vado a memoria, ma c’era
Io, egoisticamente, son contenta che da me non ci siano amministrative a breve così posso vedere di nascosto l’effetto che fa come diceva Jannaci. Continuo a capirci poco. Ricordo quel bel post di Costanza dal quale capii che lei è una persona pura. Ma non tutti lo sono……
Eccolo: http://costanzamiriano.com/2015/01/27/perche-ci-si-divide/
Scusate forse sono un po farlocco io, ma avete delle altre fonti da cui ricavate tutta questa divisione? Perché io avendo a disposizione solo il comunicato sopra ne ricavo solo che si voglia solo tenere distinto il movimento dal partito politico ( ” tanti sono i carismi ” … ).
Sono d’accordo con ola… forse siamo ingenui e certamente non conosciamo i retroscena; ma che sia stata ufficialmente proclamata una separazione tra il Comitato ed il PdF mi sembra una cosa normale: in questo modo, possiamo permetterci di “sperimentare” il partito contenendo i danni d’immagine in caso di flop. Quello che leggo nel comunicato è proprio quello che personalmente auspicavo.
Ola e Fabrizio, il problema non son i danni di immagine: è il fango.
La Bussola ha già dimostrato che il partito era già nato
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-sorpresa-il-partito-della-famiglia-era-gia-pronto-prima-della-cirinna-15491.htm
Quindi le interpretazioni possibili sono:
1-poverini li han tutti fregati per altri scopi (intendo chi era in piazza) Tizio voleva tornare in parlamento e si è fatto il proprio partito Caio …..;
2-se Comitato si riunisce così come è nella foto cos’è un organo di partito qnd quel che dice è apri al partito X che vuol dare la cittadinanza ai marziani o al partito Y che vuole l’atomica libera. Non sono e non possono esser idee di parte
3-le sentinelle poi saran solo una delle tante manifestazioni politiche
Ok non son stata chirissima, qnd siate gentili e cercate di capirmi
Ps non era meglio un altro Family Day (ok lo ammetto è una scusa per chiamare qualcuno che chiama pochissimo)
Ho letto l’altro giorno l’articolo della Bussola. Per la verità non prova molto: io in passato più volte ebbi giusto più di una mezza idea di aprire un sito (non per un partito politico) e, visto che costa pochissimo, generalmente registravo il dominio – per evitare che qualcuno me lo portasse via – anche prima di avere le idee chiare. Poi la maggior parte sono morti lì.
Questo non esclude che ci sia stato un comportamento non trasparente. Pazienza, l’uomo cade e si rialza. L’importante è che, almeno per quanto possiamo capire, si siano ricomposti i cocci.
Comunque è perfettamente ragionevole che il Comitato sia separato da un partito. Così come il WWF non è il partito dei Verdi. È il normale meccanismo di rappresentanza a due livelli: associazionismo e partiti. In passato fui socio fondatore di un’associazione con scopi ben precisi; si cercavano sponde nei partiti, perché chiedevamo che certe richieste fossero tradotte in leggi, ma si mantenevano bene chiare le distanze. Non c’entra che ci siano “idee di parte”: il Comitato rappresenta le idee, il partito uno dei modi di implementarle. Il Comitato ha un consenso ampio, il partito ne avrà uno limitato al sottoinsieme di persone che condividono quel modo di implementarle.
Quelli che sono scesi in piazza non sono stati “fregati” e non capisco cosa c’entrano le Sentinelle, che per loro chiarissima costituzione, spiegata sul sito, non sono niente al di fuori del momento in cui scendono in piazza.
La divisione è tra i cattolici e non tra cattolici e cattocomunisti anche tra quelli che potrebbero e dovrebbero stare dalla stessa parte. Io non ho nulla contro Adinolfi né tanto meno contro Amato è che mi viene l’orticaria quando sento la parola partito. C’è una cosa che invidio profondamente all’America: il fatto che abbiano due soli partiti. Si scannano durante le primarie ma poi alla fine tutti convergono sul candidato che emerge. Poi ci sono i gruppi di pressione: io ti porto 4.000.000 di voti ma poi tu perori le mie istanze. Ecco sognerei una cosa così. La prima cosa che ho pensato quando ho sentito partito è stata: un altro? Non ce ne sono già troppi? Poi mi fa paura la politica, la corruzione che essa porta negli animi. Comunque stiamo a vedere….
@giusi
Concordo totalmente sulle ultime quattro righe
Già è qualcosa!
Vi vogliamo un gran sacco di bene!
FORZA RAGAZZI!
Grazie di tutto quello che state facendo,il Signore vi benedica,vi illumini e vi protegga sempre.Prego per voi!
…beati voi!
L’ha ribloggato su GESU' è il Signore.
E’ una scelta opportuna in questa fase della politica italiana, incapace di difendere e proporre valori essenziali per la difesa della persona. Penso sia nostro compito, come laici, DARE RAGIONE DELLA NOSTRA FEDE nel mondo in cui siamo inseriti.
Sarebbe già molto se si avesse chiaro a cosa devono credere i cattolici, per poi andare a difendere e rappresentare qualcuno. Magari rivedersi i 10 comandamenti, sapere quali sono i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, cosa sia il peccato mortale, cosa siano i sacramenti ed i precetti della Chiesa. Perchè se deve nascere un partito di cattolici, che almeno sia fatto da cattolici, che pensano e vivono da cattolici. Altrimenti sarà solo fumo, perchè se saremo di Cristo, lo ameremo e serviremo nonostante le fatiche, il nostro lavoro avrà frutto, se non in questa vita, per l’altra, se invece faremo inciuci con il mondo, saremo a combattere dalla parte dell’Avversario di Cristo e faremo danni sia per la vita sulla terra che per quella futura nell’eternità. Ci vogliono dei veri cavallieri disposti a patire ogni cosa per difendere la Verità, sempre e tutta intera.
Cara Costanza, ammiro molto la tua determinazione, così come quella degli altri membri del Comitato, a voler mantenere l’unità e l’amicizia. Tuttavia rimane il fatto reale che la nascita del PDF sia stata annunciata senza che il Comitato ne fosse a conoscenza.
Devo dire che questo ha generato in me mio marito una grande delusione:
avranno cmq il nostro voto, ma ci aspettavamo un modo di fare più onesto da parte di Mario e Gianfranco, verso coloro che fino a qualche giorno prima definivano come i loro compagni di viaggio, nonchè fratelli. Non lo meritavate.
Avrebbero potuto informarvi prima, e iniziare il loro percorso in modo più sereno. Avrebbe giovato a loro, al Comitato e tutte le persone che, come noi, ci sono rimaste male.
Questa è la mia personalissima opinione.
Beh ma un bel complimento per le gambe di Costanza? Fantastica!
Grazie per gli aggiornamenti, saremo sempre un gruppo meraviglioso con l’ obiettivo sempre ben presente: difendiamo i nostri figli!
Sulle gambe mi associo in pieno: onestamente è la prima cosa che ho pensato …speriamo che Guido non sia geloso!
Ho partecipato al Family Day del 30 gennaio con la mia famiglia, cosa che ci è costata qualche sacrificio visto che abitiamo a Milano e non siamo ricchi, ma ne è davvero valsa la pena perché è stato molto bello vivere tutta quella esperienza e sentirsi parte di qualcosa di più grande, provare la sensazione di stare facendo la cosa giusta. Ed è stato bello vedere tanti volti di persone buone e allegre, di certo non piene di odio o di paura nei confronti del diverso, come invece vengono solitamente dipinte dal “Giornalista Collettivo”, per usare un’espressione di Giuliano Ferrara. Ma è stata anche dura lottare con chi nella mia famiglia la pensa in modo diverso, percepire l’ostilità dei signori da cui abbiamo pernottato, sentirci insultati praticamente su tutti i giornali e in tutti i programmi televisivi. Proprio per questo ammiro tantissimo il coraggio di Costanza che si è messa in gioco senza temere di rischiare la carriera per questa sua scelta controcorrente. Quello che voglio dire è che tutti gli insulti ricevuti sui mass media, a casa, sul posto di lavoro, etc. uno li può anche mettere in conto e accettare, perché a questo ci ha preparato Cristo stesso (ha ragione Jenkins quando dice che quello anti-cattolico è l’ultimo pregiudizio socialmente accettabile), ma quello che proprio è difficile da sopportare è di trovare schiaffi là dove ti aspetteresti di ricevere delle meritate carezze. Insomma dopo aver lottato duramente contro praticamente tutto il mondo una battaglia ìmpari già persa in partenza, ti aspetteresti di trovare il giusto riposo dopo le tante fatiche almeno tra le mura materne e amorevoli della Chiesa, e invece no! Anche lì tante altre mazzate sulla testa da parte di chi ti dice che non sei buono e misericordioso come Gesù ti ha insegnato, dimenticando tutti quei passi in cui invece il Signore ci invita a fare la differenza nel mondo, a essere il sale della terra e non lo zucchero, in cui ci spinge ad annunciare con coraggio la Verità anche davanti a chi non la vuole sentire, in cui dice di non essere venuto ad abolire la Legge ma a portarla a compimento, in cui afferma che chi insegna a trasgredire la Legge di Dio sarà considerato minimo nel Regno dei Cieli mentre chi insegna a rispettarla sarà considerato grande, in cui incita a battersi in nome di Dio anche se questo può portare divisione nel mondo, perché Cristo è un segno di contraddizione, dopo la sua venuta si può essere o con Lui o contro di Lui, tertium non datur. Sappiamo benissimo tutti che se le cose stanno degenerando in questo modo nel mondo occidentale è anche colpa del fatto che qualcuno nella nostra amata Chiesa ha smesso di fare opposizione sui cosiddetti “principi non negoziabili”, è anche colpa dei vari Giuda e Pilato che sembrano prosperare oggi come non mai tra i religiosi, per non parlare dei tanti don Abbondio che chiamano “amore” e “misericordia” quella che è semplice e meschina “codardia” e “indifferenza”, quando non vero e proprio “opportunismo politico”. Sentendo un prete dire in un’omelia che non bisogna impuntarsi a difendere certi valori quando si hanno tutti i mass media contro e la partita è già persa in partenza, ma bisogna solo portare la propria testimonianza di bravi cristiani, io dentro di me ho pensato alla Germania nazista e a quanto le cose sarebbero andate diversamente se tante persone, pur avendo tutto il potere contro, si fossero ribellate alla dittatura del pensiero unico battendosi per valori come la difesa della dignità umana e del diritto di ogni individuo alla vita e alla libertà. È proprio quando tutti tacciono su verità importanti o addirittura le ribaltano che bisogna urlarle più forte per arrivare a risvegliare le tante coscienze addormentate, che non vengono più “ben formate” da nessuno, avendo la Chiesa abdicato al suo ruolo di “magistra”. E quello stesso prete durante una confessione mi disse esattamente il contrario, cioè che dovevo solo cercare di piacere a Dio e non agli uomini, cosa condivisibilissima ma che evidentemente vale solo per i laici e non per i religiosi, i quali cercano continuamente il consenso del mondo che conta, dagli intellettuali radical chic più alla moda ai politici più politically correct in circolazione, come se Gesù avesse mai cercato il consenso dei vari Erode o Pilato o di chi come loro aveva posizioni di potere. Quando Cristo andava in mezzo ai peccatori, lo faceva per un unico scopo: convertirli! Non gli interessava affatto di aumentare il suo prestigio nella società ammiccando alle persone giuste per questo scopo. Penso che tutto quanto fa il “Comitato Difendiamo i Nostri Figli” sia importante e coraggioso in questi tempi bui, ma penso anche che avremmo tanto bisogno di un “Comitato Difendiamo la Chiesa dagli eretici”, perché mai come oggi le porte degli inferi stanno cercando di prevalere contro di essa.
@beatrice. Condivido perfettamente. Comunque…
“Comitato Difendiamo la Chiesa dagli eretici”, perché mai come oggi le porte degli inferi stanno cercando di prevalere contro di essa.
… il comitato c’è: Padre, Figlio e Spirito Santo; con Maria Santissima e la Comunione dei Santi. Tutta gente tosta e di cui ci si può fidare. Dobbiamo solo resistere: quest’anno toccheremo il fondo. Ma non durerà a lungo.
tanto per dire che aria tira…
http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2016/03/10/adinolfi-pubblicita-fake-grave-affissione-col-mio-volto-mio-corpo-nudo_0DQ5LEPm0vJaWB5YtZ5l6N.html
Mario Adinolfi all’attacco sui falsi manifesti apparsi a Torino quest’oggi che lo ritraggono nudo per la campagna pubblicitaria di un immaginario profumo, l”Eau Di Nolfi’ …grave perché utilizza il mio volto e il mio corpo nudo. Il sindaco di Torino, Piero Fassino, ha qualcosa da dire?”, scrive infatti in una nota direttore de La Croce.
“Ormai – continua Adinolfi – l’assalto è a raffica, evidentemente il Popolo della Famiglia ha toccato nervi scoperti: ieri l’annuncio di un esposto alla procura della Repubblica di Genova da parte del compagno di Sergio Lo Giudice per immaginarie frasi “omofobe” evidentemente non citate nell’esposto stesso (non ne esistono), pochi giorni prima la richiesta del Gay Center di impedire addirittura la presentazione delle liste del Popolo della Famiglia perché il simbolo anch’esso “omofobo”, ora l’affissione irridente mai vista nei confronti di un esponente politico
“Io – spiega ancora il direttore de La Croce – vorrei parlare dei problemi concreti della città che mi sono candidato a governare, della decisione annunciata oggi dal movimento Romani Per Bene di confluire nelle liste del Popolo della Famiglia, dell’assemblea nazionale del Pdf che terremo domani dalle 15 al Palazzetto delle Carte Geografiche di via Napoli 36 a Roma. Invece devo passare le giornate a difendermi dagli assalti violenti di un segmento dell’associazionismo Lgbt. Si tratta di una intollerabile lesione della democrazia”, conclude.
Grazie Beatrice tutto condivisibile. La martellante propaganda della lobby omosessualista ha manipolato tante coscienze anche di cattolici, che in verita’ cattolici non lo sono piu’ .Quanto al nuovo partito mi chiedo in coscienza dopo tutto sto schifo visto in questi decenni chi altro dovrei votare?
La prima cosa che ho pensato quando ho sentito partito è stata: un altro? Non ce ne sono già troppi? Poi mi fa paura la politica, la corruzione che essa porta negli animi. Comunque stiamo a vedere….
Ce ne sono già troppi, senza dubbio. Ma non ce n’è neanche uno cattolico. La politica ed il potere portano corruzione, non c’è dubbio. Questo vuol dire che dobbiamo starne fuori per evitare il rischio? Lasciando fare tutto agli altri?
Detto questo, beninteso che non sono un sostenitore del partito cattolico unico. La DC, che si è accreditata come tale, ha fatto danni immensi, prima di auto-distruggersi.
Scusate ma qua volano gli stracci……
UNA RISPOSTA A MASSIMO INTROVIGNE
di Mario Adinolfi
La mia premessa non è rituale, ho molta stima del professor Massimo Introvigne e ho ascoltato sempre volentieri le sue riflessioni. Qualche volta ho avuto l’opportunità di goderne anche in privato, è venuto a trovarmi con la sua gentilissima signora e davanti a un caffè ha distillato la sua sapienza. Quando qualche giorno fa ho letto un suo articolo sulla necessità di muoversi verso la nascita di un Partito della Famiglia, a seguito del disastroso esito della votazione della legge sulle unioni civili al Senato, ho ritenuto che quel che con Gianfranco Amato avevamo in animo di far nascere, cioè il movimento del Popolo della Famiglia che si appresta a vivere la sua giornata costituente al Palazzetto delle Carte Geografiche di Roma, potesse contare sul sostegno di una mente lucida e di un intellettuale di riferimento mai banale.
Mi è capitato invece di leggere poche ore fa sui social network una presa di posizione di quello che ho pensato essere un altro Massimo Introvigne e purtroppo mi sono dovuto ricredere: è proprio lui che ha inteso smentire se stesso. L’articolo che avevo letto non era più un invito a costituire il Partito della Famiglia, ma una rimembranza di un articolo del 2014 anno in cui il professor Introvigne registrò il marchio del Partito delle Famiglie, motivando questo attivismo con le ragioni descritte nella dichiarazione che mi era capitata sotto gli occhi e che voglio riportare a voi integralmente di modo che possiate valutarne la portata e il significato. Dichiara Introvigne a poche ore dalla costituente del Popolo della Famiglia, nuovo movimento politico: “L’articolo del 2014 poneva tre condizioni ben precise perché potesse nascere un nuovo movimento politico con possibilità di aspirare al governo del Paese e non a uno zero virgola o a un due per cento che non risolverebbero i problemi di rappresentanza politica di un’area ampiamente orfana. Prima condizione: non essere un partito di scopo ma avere un programma dettagliato, non limitato ai soli riferimenti ai grandi principi o alla dottrina sociale della Chiesa, su tutto quanto un governo deve fare in campi come la politica estera, l’immigrazione, il lavoro, le banche, la giustizia, la corruzione, e così via; e per i comuni e le regioni su tutti i temi pratici che rientrano nelle loro competenze. Avrebbe dunque dovuto essere promosso da una squadra con persone di competenza riconosciuta nei vari settori, dall’economia alla sicurezza e al diritto. Seconda condizione: non essere un partito confessionale, e contare su significative presenze anche di non cattolici e non credenti. Terza condizione: avere come azionisti, non unici ma significativi, i grandi movimenti cattolici che si riconoscono nella dottrina sociale della Chiesa, perché ogni movimento politico che nasce deve potersi avvalere di strutture in qualche modo già organizzate e presenti sul territorio, a meno di partire con disponibilità immense di denaro. È evidente che, ferma la stima e l’amicizia per alcune delle persone coinvolte, il Popolo della famiglia non nasce con alcuna di queste tre caratteristiche, e sembra piuttosto la risposta sbagliata e destinata all’insuccesso a un problema reale. La risposta vera va costruita con pazienza e nel rispetto delle tre condizioni che indicavamo già nel 2014. Bene ha fatto dunque il comitato Difendiamo i nostri figli a prendere le distanze dal nuovo movimento e bene farebbero i suoi promotori ad autosospendersi dal comitato per evitare equivoci”.
Partiamo dal fondo. Caro professor Introvigne il comitato Difendiamo i nostri figli, come evidenziato dal comunicato conclusivo e da tutte le prese di posizione pubbliche dei suoi membri, ha sottolineato il clima di unità, amicizia e comunanza di intenti in cui si sono prese decisioni importanti. So che lei aveva dato mandato di ottenere le teste mia e di Amato, ma i compagni d’avventura ne hanno passate molte con noi, questo ha cementato la comunione tra caratteri che saranno pure diversi, ma hanno risposto picche ai diktat esterni. La distinzione tra Cdnf e Pdf è nei fatti ed è ribadita nel comunicato, così come è ribadita la matrice valoriale comune. Non semini zizzania, professore, davvero questo piccolo gregge ha bisogno della più salda unità, anche nelle idee e strategie differenti, perché c’è un nemico assai più grande da battere ed è tutto esterno a noi. Proprio per dimostrarle di non avere però alcuna acrimonia nei suoi confronti, se lei vorrà ingentilire il tratto della critica nei confronti del Popolo della Famiglia e provare ad approfondire l’elaborazione attorno a ciò che siamo e rappresentiamo, io le offro la contropartita di una riflessione sull’ultimo punto del suo articolo e ragionerò sulla possibilità di autosospendermi dal Cdnf al momento in cui firmerò nelle mani di un pubblico ufficiale la mia accettazione di candidatura a sindaco di Roma per il Pdf.
Ora veniamo però alla questione centrale delle sue tre osservazioni, semplificative in una: se il Partito delle Famiglie lo faceva lei, con il programma scritto da lei e i suoi amici, i candidati scelti da lei “anche non cattolici e non credenti”, sotto il cappello di Alleanza cattolica, allora il Partito era cosa buona e giusta. Poiché lo fanno altri, allora “è una risposta sbagliata destinata all’insuccesso”. Tipico, nessuna nuova sotto il sole. Il ceto intellettuale italiano ha questo vizio, quando poi da ceto si trasforma in piccola élite detenente un qualche potere in un’area ristretta, quella che si chiama rendita di posizione paralizza e accende puzze al naso. Per fortuna il giorno del giudizio, in questa piccolissima querelle tutta terrena, non è lontano. Tra novanta giorni sapremo che risposta è stata il Popolo della Famiglia. I numeri diranno se il primo passo compiuto incoraggia a compierne di successivi. E poiché dovremo fronteggiare le offensive violentissime del nemico che scassa l’automobile di Gianfranco Amato, ne minaccia i familiari, presenta esposti al tribunale di Genova per una immaginaria “omofobia” del sottoscritto accompagnato quotidianamente dagli insulti più biechi perché visto come un pericolo reale per i sostenitori dei falsi miti di progresso e della visione antropologica che vuole trasformare le persone in cose, avremmo sperato di non dover fronteggiare anche il fuoco amico. E invece tanto ce n’è e ancora di più ce ne sarà ed è un peccato, caro professore, perché dovremmo innescare meccanismi centripeti e non centrifughi: stare il più possibile vicini e compatti, non considerare il più vicino come un pericolo per il mantenimento dello status quo e i conseguenti equilibri da vecchia camarilla.
Caro professore Introvigne, caro Massimo, lo status quo è il male, lo status quo è l’approvazione del ddl Cirinnà con la fiducia su un maxiemendamento votato da 173 senatori la stragrande maggioranza dei quali sedicenti “cattolici”. Lo status quo è il divorzio breve approvato con 398 voti favorevoli e 28 contrari. Glielo ripeto professore, 398 a 28, con tutti i deputati cattolici allineati con i 398. Lo status quo è il divorzio breve che non basta e già è incardinato alla Camera il divorzio lampo, lo status quo è la legge sull’eutanasia in discussione in commissione Affari Sociali e Giustizia a Montecitorio. La prossima legislatura repubblicana sarà letale, se i cattolici continueranno per ignavia e piccoli egotismi a scegliere la strada del mantenimento dello status quo. Occorre fracassarlo, lo status quo. E il Popolo della Famiglia, con i suoi uomini e i suoi programmi, è in campo alle prossime elezioni per assestare il primo colpo di piccone, esattamente secondo il suo insegnamento del 2014 e del febbraio 2016: costruire un soggetto politico.
Tempo per parlarne ancora non ce n’era. Ora è il tempo del fare, del mettere in pratica riflessioni che necessitano di inverarsi. Caro Massimo Introvigne, alle prossime elezioni amministrative vota Popolo della Famiglia, a Torino abbiamo una bravissima candidata a sindaco. Sai che ci sono associazioni Lgbt che hanno già chiesto che il nostro simbolo non venga ammesso sulle schede elettorali perché “chiaramente omofobo”? Eh ma il Pdf è tosto e nel caso so che potrà contare su un team di legali guidato da te. Guarda Massimo le nostre donne e i nostri uomini che stanno mettendo il loro corpo in questa battaglia, guardali e votali, te lo chiedo io: sono persone sincere che credono con nettezza in principi che non ritengono negoziabili. Tutti gli altri candidati nelle grandi città sono a favore, ad esempio, delle unioni civili: Fassino e i grillini a Torino; Parisi e Sala a Milano; Giachetti, Bertolaso, Fassina e Marchini a Roma; De Magistris e la Valente a Napoli; Merola e i sette nani che lo sfidano a Bologna. Tutti uniti su un solo punto: lo sfascio del diritto di famiglia e dell’istituto del matrimonio come declinato dall’articolo 79 della Costituzione. Sono sicuro che nel segreto dell’urna sceglierai l’unico candidato sindaco e l’unica lista che su questo punto hanno dimostrato combattendo la propria identità e i propri impegni programmatici. Altri rispetto agli altri.
Se poi scriverai un articolo dicendolo che voterai per noi, magari a qualche giorno dalle elezioni, aiuterai quello spirito di unità di intenti e consonanza sui valori che ha caratterizzato proprio l’ultima riunione del comitato Difendiamo i nostri figli. Uno spirito unitario di cui ha bisogno il nostro popolo e beneficerà alla fine il nostro Paese.
http://comunitambrosiana.org/2016/03/10/no-alla-trasformazione-del-family-day-un-partito/
avevo letto l’articolo di Introvigne. Tutto sommato dice cose sensate ma avrei una domanda: ma Introvigne che dal 2014 ha pronto e depositato marchio, nome e relazione d’intenti di un partito cosa ha fatto in questi due anni? Li ha tenuti nel cassetto, mentre in Italia passava la legge sulle unioni civili e il divorzio breve.
Continuo ad avere anch’io qualche riserva sull’operazione Pdf, ma senza dubbio c’era bisogno di un panzer come Adinolfi per partire.
Indubbiamente se c’è uno che può riuscirci è lui.
@PaulBratte, a mio modestissimo avviso hai completamente centrato il punto.
@ola, @paulbratter Sono d’accordo. Mi sono stufato dei diplomatici, visto che i fatti hanno dimostrato il loro fallimento. Picconatori, ci vogliono.
Tornando al pezzo della Bussola:
Così il giorno stesso pensai [Introvigne] di depositare il marchio “Partito delle Famiglie”, ma lo feci per evitare che qualche mal intenzionato si appropriasse di un’idea che avevo lanciato sulla Bussola.
Per me fu facile dato che sono socio di una delle principali società di registrazione marchi e brevetti. L’operazione non mi costò praticamente nulla. Dal novembre 2014 ad oggi di quel marchio mi sono completamente dimenticato, la registrazione fece il suo iter burocratico».
Il che – se prendiamo le parole di Introvigne letteralmente – dimostra quello che scrivevo ieri: che registrare un dominio internet non prova niente, qui addirittura parliamo di una registrazione di un marchi, anche se la posizione di Introvigne ha di fatto reso l’operazione semplice come registrare un dominio. Dunque, nei giorni scorsi, la Bussola poteva andarci un po’ più cauta prima di lanciare lo “scoop” sulla data di registrazione del partito di Adinolfi.
Detto da uno che legge e sostiene la Bussola e la apprezza molto.
Detta papale-papale: mi pare abbastanza probabile che Adinolfi non sia l’unico che aveva in mente di fondare un partito. E qualcuno di quelli che ora pare contestare l’idea in sé probabilmente è solo scontento di essere stato bruciato sul tempo.
@fabriziogiudici
“… bruciato sul tempo”
eh già, stessa mia convinzione
@ola su Paul Bratter: mi accodo.
Sorrisi e foto opportunity: tregua al Family Day. Reggerà? Chi rappresenta ora i cattolici?
di Andrea Zambrano
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-sorrisi-e-foto-opportunity-tregua-al-family-day-reggera-chi-rappresenta-ora-i-cattolici-15525.htm
Pdf… Pdf…
http://www.esynctraining.com/media/1074/adobe_pdf_icon.png
mandami un pdf – stampami un pdf — convertilo in pdf (ci starebbe anche) – scarica il pdf (speriamo no) – come faremmo oggi senza pdf? 😉
MI TI CO 🙂
…beati voi, che non ci avete altro da pensare! O ce l’avete? E quindi avreste altro da pensare, come tutti gli umani, e in più l’ultraspazio mentale per il tormento di un nuovo partito sì o no o come? Beati voi!
Beato te che hai da pensare a quello che abbiamo da pensare!
…beata te che ci hai da pensare a quello che penso io che voi pensiate (o non pensiate) eccetra.
(invece che pensare a non temere la mortre, nel caso vi fosse già addosso,
mettiamo)
Io temo la morte Alvise. Proprio stamattina ho letto (se lo recupero lo posto) il racconto di un sacerdote esorcista che ha avuto la visione di sua mamma la quale ha condotto una vita santa e che dopo tanti suffragi gli diceva di fare celebrare altre messe perché era ancora in Purgatorio. Pensa io dove vado a finire! Mi consola il fatto che il Purgatorio ha vari livelli (magari nell’ultimo anfratto) e che nulla è impossibile a Dio. Al tempo stesso la morte mi affascina perché la identifico con la Sapienza. Se fossero davvero gli ultimi tempi (non lo so perché non sappiamo il giorno e l’ora e perché i nostri pensieri non sono i Suoi e non so nemmeno se si tratterà di ultimi tempi o di grande purificazione prima del Trionfo del Cuore Immacolato di Maria) la bramerei. Egoisticamente vorrei morire per prima per non vedere il dolore o la morte delle persone care.
Se ti riferisci alla testimonianza di don Giuseppe Tomaselli l’ho letta anch’io. Diffido però di questo genere di testimonianze. Non metto in dubbio che sia vera, però l’intento è quello (moralistico) di dire: se una persona che ha condotto una vita santa ha dovuto fare (che so) tre anni di purgatorio, che ne sarà di quelli che santi non sono?
Con questo si dimentica che quello che conta è la santità agli occhi di Dio, che solo può valutare i cuori e le intenzioni di ciascuno. Perciò: una sana “inquietudine” circa il giudizio è giusta, perchè spinge ad una maggiore santità, ma una quantificazione (in anni, poi…) di quando debba essere il purgatorio di un’anima basandosi sulla nostra conoscenza è assai fallace e può condurre a prendere grosse cantonate.
Si è quella. Vabbè allora mi consolo!
@Thelonius Di base sarei d’accordo con te, in particolare per quella faccenda della durata temporale… eppure c’è un episodio della vita di Padre Pio, raccontato da lui stesso, che riporto sotto, che va nella stessa linea. Mi crea molti dubbi e ne approfitto per chiedere a qualcuno che ne sa più di me se questo testo è originale o apocrifo (lo sospetto: è riportato in molti siti internet – anche su due libri di Google Books ma non ho mai trovato un riferimento bibliografico). Se è originale, se ne dovrebbero trarre alcune considerazioni.
Una sera, mentre, solo, ero in coro a pregare, sentii il fruscìo di un abito e vidi un giovane frate trafficare all’altare maggiore, come se spolverasse i candelabri e sistemasse i portafiori. Convinto che a riordinare l’altare fosse fra Leone, poiché era l’ora della cena, mi accosto alla balaustra e gli dico: «Fra Leone, vai a cenare, non è tempo di aggiustare e spolverare l’altare». Ma una voce, che non era quella di fra Leone, mi risponde: «Non sono fra Leone». «E chi sei?» – chiedo io. «Sono un vostro confratello che qui feci il noviziato. L’ubbidienza mi dette l’incarico di tenere pulito e ordinato l’altare maggiore durante l’anno di prova. Purtroppo più volte mancai di rispetto a Gesù sacramentato passando davanti all’altare senza riverire il Santissimo conservato nel tabernacolo. Per questa grave mancanza sono ancora in Purgatorio. Ora il Signore, nella sua infinita bontà, mi manda da voi perché sarete voi a stabilire fino a quando dovrò soffrire in quelle fiamme di amore. Mi raccomando…»
Io -(è sempre padre Pio che racconta)- credendo di essere generoso verso quell’anima sofferente, esclamo: vi starai fino a domattina alla Messa conventuale (la Messa della comunità che si celebrava al mattino).
Quell’anima urlò: «Crudele!» Poi cacciò un grido e sparì. Quel grido-lamento mi produsse una ferita al cuore che ho sentito e sentirò per tutta la vita. Io, che per delega divina avrei potuto mandare quell’anima immediatamente in Paradiso, la condannai a rimanere un’altra notte nelle fiamme del Purgatorio.
@Fabrizio: Si avevo letto anche questo. Dubito che sulla questione del tempo riusciremo mai ad avere risposte soddisfacenti finché siamo sulla terra. Di base sono convinto che parlare del purgatorio in termini di tempo serva più che altro per noi che nel tempo ci siamo, e dunque non siamo in grado di concepire nulla che sia al di là o al di fuori del tempo (e dello spazio). Comunque sia nel racconto di Tomaselli ci sono due cose che non mi piacciono e non mi convincono: il primo è il tono di esasperato moralismo (che ricorre spesso in altri suoi scritti) e nel secondo nel puntare l’attenzione, nel purgatorio, nell’aspetto della pena (che pur c’è) senza puntare sul fatto che le fiamme del purgatorio sono fiamme d’amore. Dolorose, ma fiamme d’amore. I suoi scritti sono sempre molto “tetri” e per questo mi creano ripugnanza. E guarda che io non sono una “boccuccia di rosa”, per capirci.
“serva più che altro per noi che nel tempo ci siamo”
Sono d’accordo. Siccome è uno stato non permanente, ma ha una fine, l’unico modo che abbiamo per poterlo rappresentare è fare ricorso alla nozione del tempo terrestre. Comunque è un argomento su cui vorrei leggere qualche spiegazione solida…
Non conosco Tomaselli, tranne che per il brano che state commentando, ma capisco benissimo la tua osservazione.
Le anime del Purgatorio fanno parte della cosiddetta “Chiesa Purgante” se non erro (noi siamo quella Militante), ma sempre della Chiesa in Cristo fanno parte ed infatti sono a noi profondamente unite e beneficiano delle nostre preghiere, come anche possono “contraccambiarci” anche se dopo aver raggiunto la visione beatifica di Dio.
Al di la delle questioni “temporali” che mi pare del tutto inutile indagare, l’abissale differenza con i supplizi dell’Inferno, é data proprio dalla speranza e credo consapevolezza di poter, a tempo debito, essere ammesse in Paradiso.
In questo potremmo dire che la pena, per quanto dolorosa é mitigata da questa speranza/consapevolezza. Come a noi accade quando siamo nella sofferenza che non annulla la certezza dell’amore di Dio e la Speranza del Suo intervento.
Per questo credo che per quanto il Purgatorio sia stato (o luogo?) di pena, non lo si debba immaginare a tinte troppo fosche o tristi, non più di quanto possa essere un luogo di pena in cui il “detenuto” ha già la certezza di avere ottenuto la grazia, avere per così dire, già il documento di scarcerazione “in tasca”…
Testimonianza di San Pio vera o meno, quello che può essere letta in due modi diversi é l’esclamazione di quell’anima del Purgatorio, quel “crudele!”
Da una parte può far pensare che una “nostra” notte può essere ancora terribile supplizio, dall’altra il dolore potrebbe essere quello di un’anima che vede rimandata di ancora una “nostra” notte il tempo di attesa della visione beatifica di Dio.
Personalmente mi lascia perplesso il fatto che un’anima comunque ormai così prossima alla sua completa purificazione, si scagli contro chi sia sia, accusandolo di crudeltà, piuttosto che ringraziare per aver trovato chi desse un termine alla sua pena.
@bariom
Stessa mia perplessità
Cui aggiungo: sei in purgatorio, insomma hai vinto la tua battaglia con la morte, inferno scampato, porta per il Paradiso spalancata dopo giusto e onesto viaggio di completa purificazione. Come fai a non accettare che il tempo giusto sia quello che sarà?
Credo sian narrazioni che voglion suggerire qualcosa a noi quaggiù, più che visioni reali della Vita.
Nel merito questa viene a imporre una riconsiderazione di tutte le volte che ci si può essere sentiti misericordiosi quando avremmo potuto far di più
@bariom, @bri
Stessa mia perplessità. Però sono perplesso anche sulla spiegazione della narrazione semplicemente pedagogica, nel caso di Padre Pio. È una spiegazione ragionevole, in realtà, ma non mi soddisfa…
@Fabrizio: sono d’accordo con il card. Biffi sul fatto che l’indagine sulla natura del tempo debba diventare uno dei punti di ricerca della teologia. Ti suggerisco, benché sembri un’idea forse bizzarra, la lettura di “Flatlandia” di Abbott. Racconto stranissimo e di natura divulgativa scientifica sugli spazi multidimensionali, contiene suggerimenti preziosi sul tempo, secondo me
Grazie a vale per il link con l’intervista a Biffi.
@Thelonius Grazie. “Flatlandia” l’ho messo nella lista del libri da comprare… ma con la pila che c’è davanti e la mia proverbiale lentezza con i libri… chissà quanto tempo ci vorrà.
Ho ascoltato il video del Papa per il mese di marzo. Sono contentissima che preghi e inviti a pregare per la famiglia. Però nomina solo i problemi economici e di salute (gravi problemi chi può negarlo?) ma sono questi gli attacchi che sta subendo la famiglia oggi? Allora basta essere ricchi e sani e tutto va bene? Questo lo pensa il mondo. Viene messa in discussione la famiglia come Dio l’ha creata, passano leggi che legittimano il matrimonio gay, nelle scuole, anche cattoliche, si insegna il gender, i bambini continuano ad essere uccisi a milioni con l’aborto, di contro si confezionano giocattoli per ricchi gay con ovuli di donne bianche e belle scelti da un catalogo e uteri di donne povere, ci si sposa sempre meno, con sempre minore consapevolezza e si divorzia sempre di più e più in fretta col divorzio breve, si fanno sempre meno figli…. Con tutto il rispetto Santità, pregando per la famiglia, non sarebbe stato il caso di ricordare queste cose e di dire che la prima cosa che manca è Dio e che quando c’è Lui tutto il resto viene dato in aggiunta come dimostrano quelle famiglie cristiane che, pur non navigando nell’oro e pur avendo magari un figlio disabile, possono insegnarci a vivere?
https://youtu.be/mw_b4QD4Oag
Per completare il quadro: Mons D’Ercole
Don Giovanni D’Ercole
Non vorrei turbare la vostra pace, ma siccome non tutte queste notizie arrivano a tutti mi permetto segnalare, per opportuna documentazione, che l’Associazione degli psichiatri americani, una delle più importanti associazioni scientifiche del mondo, ha modificato nel suo ultimo manuale la linea sulla pedofilia: non più “disordine” ma “orientamento” come gli altri. In sostanza, le “attenzioni” degli adulti nei confronti dei bambini non sono più considerate un “disturbo”. Questa associazione dichiarò negli anni Settanta che l’omosessualità era più un “disturbo” bensì un orientamento sotto la forte pressione degli attivisti omosessuali, così ora sotto la pressione degli attivisti pedofili ha dichiarato che il desiderio sessuale verso i bambini è un orientamento. La pedofilia viene definita “amore intergenerazionale”. Alfred Kinsey, il guru della rivoluzione sessuale occidentale che ha ispirato molti studi psichiatrici in campo sessuale, nel suo secondo “Rapporto” dedica un paragrafo intitolato “Contatti nell’età prepubere con maschi adulti”, nel quale vengono descritti rapporti sessuali tra adulti e bambini: “E’ difficile capire per quale ragione una bambina, a meno che non sia condizionata dall’educazione, dovrebbe turbarsi quando le vengono toccati i genitali, oppure turbarsi vedendo i genitali di altre persone, o nell’avere contatti sessuali ancora più specifici”.
In uno studio di tre professori (Bruce Rand della Temple University, Philip Tromovitch della Università della Pennsylvania e Robert Bauserman della Università del Michigan) che per la prima volta, nel 1998 ridefinivano l’espressione e il significato di “abuso sessuale sui bambini”, si legge che “questi studi dimostrano che le esperienze sofferte da bambini, sia maschi che femmine, che hanno avuto abusi sessuali sembrano abbastanza moderate. Essi asseriscono inoltre che l’abuso sessuale su un bambino non necessariamente produce conseguenze negative di lunga durata”.
Dopo le accuse questa settimana di aver normalizzato la pedofilia, l’Associazione degli psichiatri ha detto che rettificherà il nuovo manuale, distinguendo stavolta fra “pedofilia e disordine pedofiliaco”. Se la seconda resta una patologia psichiatrica, la prima diventerà “un orientamento normale della sessualità umana”. E non si può escludere che, dopo il matrimonio omosessuale, anche il rapporto pedefiliaco potrebbe diventare un giorno…un diritto. Un diritto “civile”. Del resto intrapresa la strada del rendere diritto ogni desiderio per quale logica ragione lo si dovrebbe impedire? Buona notte
La pedofilia viene definita “amore intergenerazionale” (!!). Alfred Kinsey, il guru della rivoluzione sessuale occidentale che ha ispirato molti studi psichiatrici in campo sessuale, nel suo secondo “Rapporto” dedica un paragrafo intitolato “Contatti nell’età prepubere con maschi adulti”, nel quale vengono descritti rapporti sessuali tra adulti e bambini: “E’ difficile capire per quale ragione una bambina, a meno che non sia condizionata dall’educazione (!!!), dovrebbe turbarsi quando le vengono toccati i genitali, oppure turbarsi vedendo i genitali di altre persone, o nell’avere contatti sessuali ancora più specifici”.
Altro che “buonanotte”… 😐 🙁
Per dire Bariom come siamo messi: l’ho postato pure dove si parla di scuole parentali:
Genderismo nelle scuole dell’infanzia cattoliche !
I Vescovi, da cui la Fism dipende, non hanno nulla da dire? Inaudito e gravissimo!
ecco un passaggio:
Sessualità, amore, maschile e femminile: parole tabù per la scuola dell’infanzia? Roma, 27 febbraio 2016 Su questo tema si aprirà sabato 27 febbraio a Roma il Seminario di studio del Settore pedagogico della FISM nazionale; un appuntamento che quest’anno affronterà la complessa tematica dell’educazione affettiva, emotiva e sessuale all’interno della progettualità pedagogica della scuola dell’infanzia. Le ragioni di questa scelta vanno ricercate nel convincimento per cui l’educazione affettiva e sessuale è una risorsa di fondamentale importanza in età evolutiva, la via più corretta, più naturale per prevenire la “diseducazione sessuale” in cui spesso, invece, vivono bambini e ragazzi; perché attraverso una buona educazione affettiva e sessuale la scuola dell’infanzia realizza una buona educazione di genere e contribuisce a costruire una “cultura di genere”
Ed è proprio grazie a questo approccio, a queste opportunità, a queste esperienze educative e formative che si mettono in grado le persone di fare scelte autonome per diventare gli uomini e le donne che desiderano essere.
COMUNICATO STAMPA 23.2.2016
http://www.fism.net/wp-content/uploads/2016/02/COMUNICATO-STAMPA-23.2.2016.pdf
http://www.fism.net/
Per fortuna puoi stare tranquilla (ma è vero che ci si può sempre aspettare di tutto): questi hanno parlato (27 febbraio) di genere (maschile, femminile) non di gender. Coi continui colpi di mano (hai sentito in Toscana: studenti obbligati ad assistere alla registrazione in Comune di un ‘matrimonio’ gay) che ci sono, bisogna anticipare: prima che i bambini siano vittime delle teorie diseducative ‘più moderne’ è bene che si parli loro in maniera corretta e serena di maschi e femmine.
Qui in streaming il Popolo della Famiglia: l’entusiasmo c’è!
https://www.streamago.tv/stream/show/10153630509034568-56e2d98d9ebe65c465dcb4ab.html?fb_action_ids=10153985245654568&fb_action_types=streamago%3Abroadcast&fb_source=other_multiline&action_object_map=%5B1005764519494094%5D&action_type_map=%5B%22streamago%3Abroadcast%22%5D&action_ref_map=%5B%5D
Sta parlando un giovane professore di filosofia: noi guardiamo a Fatima! Questi mi vogliono fare passare tutti i dubbi in un secondo!
Giusi, mi piace!
La candidata sindaco di Torino ha chiesto allo Spirito Santo la forza che Dio ha messo quando ha creato l’Universo: vabbè e allora ditelo!
La campagna elettorale a Bologna verrà aperta con un pellegrinaggio alla Madonna di San Luca!
Che la Madonna li protegga: l’avv. Amato ha attaccato la massoneria. Gli ultimi che l’hanno fatto in un convegno a Firenze sono stati distrutti…….
Credo ci voglia chi stia tra la gente per diffondere idee, specie in quest’epoca in cui tutti siamo presi dalla frenesia della vita materiale, e chi la guidi. Non sono contrario al PDF, saremo (saranno) pochi? Un pizzico di lievito alla lunga può far crescere chili di farina. I valori sono gli stessi? E allora perchè dividersi? Dividiamoci i compiti ma non la finalità dell’azione: far riscoprire a questa Italia corrotta i valori della nostra fede che sono l’ottimo per l’uomo. Con la scusa della laicità dello Stato si sono fatte passare leggi nefande ed il bello (?!) è che l’Italia è un Paese a maggioranza cattolica (ma quali cattolici?).
Sulle cose ultime, Biffi.
http://www.internetsv.info/ULife6.html
@vanni
Grazie.
Molto bello
“Ma se andrò a finire nel niente, io vivo già adesso per niente; cioè, se l’approdo dell’esistenza è il niente, anche la sostanza dell’esistenza è il niente, e questa è una assurdità”, dice Biffi. Ma, a parte il fatto che noi siamo terra e torneremo alla terra, non è forse così per tutti gli esseri viventi? Perché noi dovremmo essere meno “assurdi” di un fagiano o di una lepre, per esempio. O forse, agli omini, fa più paura (chi ne ha paura) il nulla che la vita eterna, sia pure tra le fiamme dello Inferno?
@filosofiazzero
Ti dicon nulla le parole “a Sua immagine e somiglianza”?
Non ti dice niente il fatto che tu, a differenza di un fagiano o di una lepre, te lo puoi chiedere?