di Andrea Torquato Giovanoli
Ecco.
Sapevo che prima o poi il momento sarebbe arrivato.
Era inevitabile d’altronde, poiché quella è una di quelle domande che prima o poi ineluttabilmente arrivano, e ti lasciano lì, nei panni di genitore, come un ostaggio con la pistola puntata alla tempia davanti a tuo figlio che ti guarda come si guarda ad un oracolo, in attesa della tua sentenza di verità assoluta a cui abbeverarsi per acquietare i moti del suo cuoricino inquieto.
Ed io, forse forse, me l’aspettavo, presentivo che presto sarebbe giunta quella questione a farsi affrontare.
Perché a furia di giocare con i dinosauri, a leggere di ere geologiche e a raccontargli di preistoria, prima o poi uno ci arriva a porsi quella domanda.E poi ha iniziato la scuola, ed anche lì, presto o tardi, l’argomento viene trattato. E poi c’è mio papà, suo nonno, che lui frequenta tanto volentieri e dalle cui labbra pende per quel suo immenso sapere sulle cose di natura e sugli animali. Mio padre il naturalista, mio padre lo scettico, quello che dubita dell’esistenza di Dio, ma che ha certezze incrollabili sulle teorie di Darwin.
Ecco.
Ieri pomeriggio, mentre manco a dirlo stava giocando con i suoi dinosauri, il mio figlio maggiore ad un tratto mi ha sparato a bruciapelo quella domanda: “Papà, ma è vero che prima noi eravamo scimmie?”.
E tu sbianchi, e mentre soffochi una rispostaccia che per lui sarebbe incomprensibile (scimmia sarà tua sorella!), traccheggi in cerca di ordine tra i pensieri: perché è vero che più o meno ci avevi già ragionato su cosa gli avresti detto quando fosse venuto fuori quell’interrogativo, ma ora che ti ci trovi davanti tutti gli schemini che t’eri preparato paiono irrintracciabili.
Così, come al solito, finisci per improvvisare.
E cominci boccheggiando che ci sono due spiegazioni: c’è la spiegazione di Dio, il quale ci dice di essere Lui nostro Padre e Creatore, che ci ha plasmato con le Sue stesse mani, ha infuso in noi il Suo stesso Spirito per farci vivere, e che ci ha creato infinitamente superiori agli animali, ma soprattutto infinitamente liberi, tanto liberi che possiamo scegliere se essere buoni ed amare come Gesù (ed essere davvero felici), oppure comportarci peggio delle bestie, odiando e facendo il male come nemmeno gli animali fanno (e sicuramente non essere felici).
Poi c’è la spiegazione dell’uomo, il quale dice invece che i nostri antenati erano delle scimmie, animali schiavi dell’istinto, privi d’intelligenza ed incapaci di comunicare, proprio come gli scimpanzé che stanno nella foresta.
Ora: Dio ha mandato Gesù, il Suo proprio Figlio, come prova vivente che l’uomo è fatto ad immagine di Dio, mentre gli scienziati pur avendo cercato e cercato per lungo tempo, non hanno mai trovato le ossa di uno degli scimmioni che dicono siano i nostri antenati (non esiste, infatti, il cosiddetto “anello mancante” tra l’uomo e la scimmia).
Si guardi quindi il gorilla, e poi si guardi Gesù: a quale dei due crediamo di assomigliare di più? Ma soprattutto: sull’esempio di quale dei due vogliamo che il nostro modo di vivere somigli?
E menomale che mio figlio ha scelto Gesù.
…splendido…
L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energie rinnovate e rinnovabili.
Bello il finale. Alcuni appunti:
1) gli animali COMUNICANO forse non inodo così complesso come gli umani
2) Non vedo questa grossa antitesi la genesi racconta della creazione del info per spiegare un concetto ( l’uomo a somiglianza di dio e la sua liberta) non rigorosamente come ciò è avvenuto ( mi ricordo a tal proposito un mediocre scritto su di un “coniglio”).
Ai miei figli, e io ne ho, spiego che verosimilmente discendiamo da un progenitore comune con le scimmie e che Dio ha voluto che ci differenziSsimo
Purtroppo la sua spiegazione, pur legittima da un punto di vista filosofico, è destituita di ogni fondamento scientifico. Dovrebbe spiegare anche questo, anzi, soprattutto questo, ai suoi figli.
Non parlare di filosofia, ma di scienza. Tra il non avere tutti i tasselli di un percorso, ben delineato per il resto, e a care completamente, ci passa una bella differenza.
Una cosa che proprio non capisco è questo accanimento. Ritenete tutti che sia indispensabile per essere un buon cristiano credere alla creazione dell’uomo alla lettera come scritto sulla Bibbia? Ho si può accettare che sia avvenuto, sempre con l’intervento di Dio, ma in modo diverso?
Guarda Stefano, si può anche accettare la “teoria dell’evoluzione” rimanendo buoni cristiani. Però occorre sottolineare una cosa importante: l’uomo ha un anima immortale che, essendo spirituale, non può essere frutto dell’evoluzione. Quindi, anche se vogliamo far nostra la teoria dell’evoluzione per spiegare come l’uomo sia comparso sulla terra, dobbiamo comunque accettare un momento di discontinuità, nel processo evolutivo dell’uomo, in cui Dio ha insufflato l’anima in un corpo che deve essere stato generato da animali. Perché vedi, l’uomo è, comunque la si pensi, un essere abissalmente separato dagli animali e nessun “processo evolutivo” potrà cancellare questo abisso.
Io non sono affatto interessato ad una interpretazione letterale della bibbia, però non posso accettare una continuità dall’animale all’uomo: la scienza non può dar conto dell’anima immortale dell’uomo; non sa spiegare l’origine della sua coscienza; non sa spiegare cos’è il bene ed il male, che pure ognuno di noi sa distinguere nella propria coscienza; non sa spiegare la volontà, che gli animali non hanno, di autodeterminarsi anche contro il proprio istinto. L’uomo è persona, e questo non è spiegabile con l’evoluzione. La personalità c’è, come negli uomini, oppure non c’è, come negli animali. Non esiste gradualità nell’essere persona. Non esistono esseri con una personalità meno evoluta della nostra.
Quindi, fatta salva una discontinuità animale-uomo non giustificabile con la teoria dell’evoluzione, potrei anche accettare questa teoria. Il problema, come ho già cercato di spigare, è che LA TEORIA DELL’EVOLUZIONE NON E’ SCIENTIFICA perché manca di falsificabilità, non è mai stata dimostrata e non è predittiva.Consiglio anche a te di farti un giro su http://www.enzopennetta.it/ , dove potrai ampliare notevolmente le tue conoscenze scientifiche in un clima di serenità e grande competenza. Ciao.
Ti ringrazio Giancarlo per avermi fatto vedere la questione da questo punto di vista: non avevo mai considerato in tal modo la questione e ancora una volta ho riconosciuto quanto fortunati e sfortunati siamo.
Tuttavia, devo solo farti un appunto: dire che una teoria non è scientifica perchè non falsificabile è uno sproposito grosso come una casa.
Scusate il doppio post ma, pensandoci e ripensandoci, una scienza che pretende di essere predittiva non è una scienza per definizione. Una scienza, se così si vuole chiamarla, è descrittiva, non predittiva: osserva come il mondo funziona e lo descrive per come noi lo vediamo (e quest’ultima frase non è assolutamente insignificante, anzi – uno dei principi basilari della fisica è che nel momento in cui noi osserviamo qualcosa, in quel momento quel qualcosa, a causa della nostra stessa presenza, si modifica).
Un certo signor Hume l’ha detto con un’immagine molto seria, ma preferisco usare il caro Russell:
«Fin dal primo giorno questo tacchino osservò che, nell’allevamento dove era stato portato, gli veniva dato il cibo alle 9 del mattino. E da buon induttivista non fu precipitoso nel trarre conclusioni dalle sue osservazioni e ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e di giovedì, nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole. Così arricchiva ogni giorno il suo elenco di una proposizione osservativa in condizioni più disparate. Finché la sua coscienza induttivista non fu soddisfatta ed elaborò un’inferenza induttiva come questa: “Mi danno il cibo alle 9 del mattino”. Purtroppo, però, questa concezione si rivelò incontestabilmente falsa alla vigilia di Natale, quando, invece di venir nutrito, fu sgozzato.»
(preso pari pari da Wikipedia, basta che cerchiate “Tacchino induttivista”)
Premetto che io sono solo un ignorante: non sono neanche laureato. Però, che una teoria, per poter essere accolta nell’ambito della scienza, debba fornire un criterio di falsificabilità non me lo sono inventato io. E’ stato Karl Popper che ha formulato il criterio di falsificabilità per distinguere la affermazioni controllabili da quelle non controllabili. E’ chiaro che se un’affermazione non può essere sperimentalmente smentita, anche se verosimile, non può essere ritenuta scientifica. E questo è proprio il caso della sintesi moderna della teoria di Darwin. Cosa dice, in estrema sintesi, questa teoria? Dice: “Ogni genuina innovazione fenotipica (vale a dire, ogni evento macroevolutivo, corrispondente alla comparsa di nuovi organi, funzioni o gruppi tassonomici) è dovuta alle sole mutazioni genetiche casuali, affiancate dagli usuali meccanismi microevolutivi (amplificazione e fissazione tramite la selezione naturale).” Come si vede, il motore dell’evoluzione è costituito, secondo questa teoria, dalle “mutazioni genetiche CASUALI”. Come posso smentire un caso? Il caso, per sua stessa natura, sfugge alle leggi e determina un evento non prevedibile proprio perché non determinato da leggi verificabili. Dunque è impossibile smentire che una mutazione sia stata determinata dal caso.
Oltre a non essere falsificabile, e quindi NON SCIENTIFICA, la sintesi moderna della teoria di Darwin non è neanche riproducibile, o sperimentabile, perché, nonostante infiniti tentativi, nessuno ancora è riuscito a generare né ad osservare un evento macro-evolutivo (comparsa di nuovi organi, funzioni o gruppi tassonomici). Anzi, addirittura, è lo stesso concetto di evoluzione (quindi non solo la teoria di Darwin, ma il fatto evolutivo in sé), cioè la derivazione di nuove e più complesse specie da specie più antiche e più semplici, che, sebbene verosimile, è, in realtà, una semplice congettura, sia pure credibile e ragionevole, perché, di fatto, non è mai stata né osservata, né riprodotta.
Tutti gli esperimenti che vengono citati a supporto della sintesi estesa della teoria di Darwin, in realtà, dimostrano solo la validità della micro-evoluzione, cioè di cambiamenti che avvengono all’interno di una specie. Mai e poi mai è stata dimostrata la macro-evoluzione. Esempio classico sono gli esperimenti di Lenski.
Avevo già scritto un post bello lungo quando mi sono accorto che, in realtà, non ho esattamente capito il punto del tuo post. Cioè, mi pare tu abbia rimarcato che la teoria dell’evoluzionismo è una teoria e che è credibile. Uhm, allora?
L’unico punto cui posso rispondere è che comunque la teoria di Popper ha un buco grande come Betelgeuse – così grande che pertanto pochi lo notano.
Ho spiegato, in ogni modo possibile, che la sintesi moderna della teoria di Darwin NON E’ UNA TEORIA SCIENTIFICA. Il punto è tutto qua.
Tentando di contenere il nietzscheano che c’è in me, ti posso solo dire che il criterio per dire che una teoria è scienfica è ancora, purtroppo, ben lontano da noi. In secondo luogo, anche qualora si fosse certi che non sia scientifica, non vedo come questo mini il suo valore.
Ah bè, mai infatti il fatto di non essere scientifica non mina affatto il suo valore. Solo che, se non è una teoria scientifica, allora è una fede, oppure unìaffermazione filosofica. Una religione.
In definitiva, secondo te, qual’è il criterio per vedere se una teoria è scientifica o di altro genere?
… Scusa sai, ma faccio un po’ fatica a seguirti. Colpa mia eh…. sono un po’ limitato.
C’è una rivelazione privata ad un sacerdote contemporaneo che svelerebbe il mistero del peccato originale e della creazione mediata dell’uomo da una specie preesistente (http://www.euve24544.startvps.com/ar2/gen/index.html)
E’ un libro che ho letto per intero.
Ci sono spunti anche molto interessanti, ma non tutto è condivisibile o da prendere come verità assoluta.
Sempre di rivelazione privata trattasi…
No Bariom, attenzione ma qui ti voglio correggere: una rivelazione privata è tale SOLO se la Chiesa la riconosce come tale. E’ intellettualmente disonesto (e non mi riferisco certo a te, com’è ovvio, ma ai propagandisti delle suddette “rivelazioni”) spacciarla come tale. Fatima, Lourdes, sono rivelazioni private. Non è richiesto al cattolico credervi, ma il fedele può piamente crederci. Questa non è una rivelazione di alcun genere, e francamente (ho dato al link una scorsa, oggi per la prima volta) vi trovo alcuni rilevanti errori (aberranti, direi). La concezione del peccato originale non come un evento specifico, un peccato ben preciso, ma un progressivo indurimento. Errore.
L’accoppiamento di Adamo con una vagheggiata “femmina preumana” con conseguente concepimento di Caino. Aberrante e inventato di sana pianta.
Non si fa alcun cenno ad alcun dono preternaturale dei progenitori: immortalità, impassibilità, scienza infusa e integrità. Doni che NON permettevano ai progenitori di cadere in peccati particolari, ANTE peccato originale. L’immortalità in particolare è “di Fede”.
Il peccato coinvolge sia Adamo che Eva. Concilio di Trento e Tradizione parlano di “peccato di Adamo” in quanto Adamo è il capostipite del genere umano, archetipo del principio maschile tra l’altro. Tanto che San Tommaso sostiene che, una volta caduta Eva nel peccato, se Adamo avesse invece resistito alla seduzione diabolica il peccato originale non si sarebbe trasmesso.
Se esistesse ancora l’indice dei libri proibiti, ho la sensazione che questo testo vi andrebbe inserito subito: a fianco di alcune intuizioni che potrebbero meritare un approfondimento, sono intrecciati errori potenzialmente pericolosi per la Fede.
@Roberto hai fatto bene a correggermi…
In effetti ho usato impropriamente il termine “rivelazione privata”, diciamo l’ho usato in modo laico 😉
ma correttamente le “rivelazioni private” sono appunto rivelazioni dove è riconosciuta la font soprannaturale e specificatamente divina, ma fatte a singoli o a ristretti gruppi di persone.
Quindi concordo e ringrazio.
Concordo complessivamente anche sul giudizio del libro in oggetto, anche se non arriverei sino ad indicarlo come testo da mettere “all’indice”… ma ognuno ha il suo punto di vista e relativo giudizio 🙂
Consiglio quattro passi sul blog del prof. Pennetta… http://www.enzopennetta.it
Poi viene anche il momento in cui ai nostri figli dobbiamo qualche spiegazione in più, anche più “scientifica”, perché i cari libri di testo spaccieranno teoria (sempre quella per altro…) come quasi certezza assoluta e i compiti e i disegni sull’evoluzionismo li avranno da fare (obiezione di coscienza sui compiti? Non é da scartare…).
Quindi qualche “argomento” in più dovremo averlo… Perché se é vero che nelle chiacchiere tra colleghi non é certo l’argomento principe (solitamente omofobia, aborto, pedofilia del clero, ecc.), con i figli che crescono anche nella Fede, una base solida va data e questo ci spinge a fare ricerche e ad approfondire se ci mancano gli argomenti, perché può non essere sufficiente dire che non siamo scimmie e discendiamo tutti da Adamo.
L’annaspare che ben descrive Andrea e di certo comune a molti di noi ed é segno di una domanda che anche per noi resta spesso irrisolta salvo il “fidarsi” perché sappiamo che della Parola di Dio possiamo fidarci.
sul blog del prof. Pennetta, con i suoi validi collaboratori, tra cui il fisico Masiero, e il ricercatore Giuliani, potrai trovare delle risposte molto piu’ “scientifiche” delle “just so stories” che vengono propalate come giustificazione del neo-darwinismo.
Scegliamo Gesù!
Consiglio anch’io “Critica scientifica”, del prof. Enzo Pennetta, a tutti coloro che vogliono farsi un’idea del punto in cui sono arrivate le ricerche.
Per sommi capi, posso dirvi che la teoria di Darwin, o sintesi moderna della teoria di D., è una teoria che manca di falsificabilità e predittività, cioè non è in grado di prevedere un accidente niente (avendo il Caso come motore di tutta la teoria). Inoltre, se è accertato e dimostrato che la selezione naturale è in grado di affinare l’adattamento di una specie a determinate condizioni ambientali, questa evoluzione vale SOLO all’interno della specie. Questo significa che la selezione naturale è in grado di determinare MICRO-EVOLUZIONE, mai e poi mai MACRO-EVOLUZIONE, cioè trasformazione (passaggio) di una specie ad un’altra specie. Mai è stato osservato il passaggio di una specie ad un’altra specie. Mai è stato trovato un solo “anello mancante”.
Per i motivi di cui sopra si può tranquillamente affermare che LA SINTESI MODERNA DELLA TEORIA DI D. E’ UNA TEORIA NON SCIENTIFICA, ma un paradigma pseudo-scientifico utilizzato a fini filosofici (rendere inutile Dio nella creazione). Tanto è vero che sono noti i legami tra i “Darwin day”, istituiti per contrastare le tesi creazioniste, ed ambienti e personaggi di cultura atea (UAAR, Telmo Pievani, Margherita Hack e via discorrendo).
Se l’evoluzione, intesa come lunghissima successione di specie vegetali ed animali in un tempo di centinaia di milioni di anni, è un fatto accertato e documentato, questo non significa che sia chiaro come, questa evoluzione, si sia concretamente realizzata. La sintesi moderna della T. di D. propone una spiegazione, come detto, non dimostrata, non falsificabile, incapace di predire un solo evento.
Per quanto riguarda Homo sapiens, non sappiamo un accidente niente di niente su come sia “comparso” sulla terra. Sappiamo solo che è “apparso” circa duecentomila anni fa, ed era già esattamente uguale a noi. Per quanto riguarda il famoso “cespuglio” da cui si sarebbe evoluto H. sapiens, pare ormai certo che i vari H. heidelbegensis, H. neanderthalensis, H. florensiensis, H. erectus ed H. ergaster siano, in realtà, esseri umani appartenenti alla nostra stessa specie, ma diversi a causa della selezione naturale che, in certe particolari condizioni (ad esempio l’isolamento) opera, attraverso impoverimento genetico, delle specializzazioni a determinati ambienti. Dunque, anche nel caso dell’uomo, non è possibile affermare essere avvenuta alcuna macro-evoluzione (cioè passaggio da una specie all’altra), ma solo micro-evoluzioni, cioè modificazioni adattative che sono capaci di sviluppare razze o varietà, ma sempre all’interno della stessa specie.
Consiglio davvero di cuore, a tutti, di visitare http://www.enzopennetta.it/
(…) ma un paradigma pseudo-scientifico utilizzato a fini filosofici (rendere inutile Dio nella creazione).(…)
NON SOLO! ma anche importanti fini POLITICI ed ECONOMICI: la giustificazione “scientifica” dello sfruttamento del prossimo e dell’ “inferiore”, come nell’ eta’ Vittoriana Inglese. Fare sempre riferimento al sito di Pennetta per maggiori dettagli.
La teoria dell’evoluzione mi ha sempre creato qualche difficoltà per via del suo statuto: é una teoria a cavallo tra scienze diverse, che per ammissione di un valido scienziato ha trovato conferme sufficienti soltanto negli anni ’60/’70. Condivido poi la preoccupazione di spiegare ad un bambino un argomento cosí delicato. Quello che non condivido sono questi toni da “pericolo” per la nostra fede portati da questa teoria. Insomma: la Chiesa cattolica non ci chiede affatto di negare la teoria (scientifica!) dell’evoluzione per rimanere nella sana e santa Fede cattolica, ma al limite di combattere l’evoluzionismo, la sua ideologizzazione. Dio non é il nostro antenato, per cui dire che lo sono state delle scimmie non gli toglie nulla. Dire che l’uomo ora (e da quando é uomo) é come una scimmia sí, e pure che la scimmia é il nostro modello. Ma queste sono derive ideologiche e vere e proprie assurditá. Purtroppo rimangono derive pericolose perché l’assurdo sembra regnare sovrano (l’aborto “diritto fondamentale”!), ma negare la teoria dell’evoluzione non ci é richiesto come credenti, e chi lo fa svolge una propria battaglia personale che giá da Pio XII non ci viene affatto chiesta.
@Tom Mariner
Caro amico, basta intendersi su quello che significa “teoria dell’evoluzione”. Se con questo termine ti riferisci al FATTO che, nel corso di centinaia di milioni di anni, si sono succedute milioni e milioni di specie che, dopo un ciclo più o meno lungo, si sono estinte lasciando il posto a nuove specie… be’, su questo, che è un FATTO ASSOLUTAMENTE ACCERTATO da milioni di resti fossili, noi cattolici non abbiamo proprio niente da recriminare o temere. Purtroppo però con il termine “teoria dell’evoluzione” si cerca, da parte dei darwinisti, di far passare non tanto il fatto in se dell’evoluzione, quanto, piuttosto, la spiegazione darwiniana dell’incontestabile FATTO EVOLUTIVO. E questo è profondamente scorretto, oltre che scientificamente insostenibile.
Vorrei che fosse chiara la mia posizione: Io non discuto che la vita sulla terra si sia differenziata, nel corso di centinaia di milioni di anni, attraverso la comparsa di sempre nuove specie che andavano a sostituire altre in via di estinzione. Io contesto che la sintesi estesa della teoria di Darwin sia una teoria scientifica. Non lo è perché non è falsificabile; perché non è dimostrata; perché non è predittiva.
Al bambino che chiede, ma anche ad un erudito e colto pubblico venuto ad ascoltare una conferenza sull’evoluzione, bisognerebbe avere il coraggio di dire che sappiamo che la vita sulla terra si è evoluta, cioè si è differenziata in milioni di specie differenti nel corso di centinaia di milioni di anni, ma NON SAPPIAMO COME.
@Giancarlo, anche questa ipotesi “che la vita sulla terra si sia differenziata, nel corso di centinaia di milioni di anni, attraverso la comparsa di sempre nuove specie che andavano a sostituire altre in via di estinzione”, per la verità mi pare tutt’altro che dimostrata (mi pare… non sono un scienziato del settore), salvo quella dell’estinzione di parecchie specie.
Beh… mi pare che specie sempre nuove (che prima non c’erano) siano apparse man mano mi sembra pacifico ed assodato, persino dai creazionisti e ID vari.
@Bariom
No, dunque, un momento. Che la vita sulla terra si sia differenziata in milioni di specie, di cui moltissime si sono estinte, mentre altre sono “comparse” successivamente, be’… tutto questo è un fatto inoppugnabile: ci sono i fossili! Quello che , invece, viene fatto passare come un dato acquisito è la spiegazione, che dell’evoluzione, vorrebbe dare la sintesi moderna della teoria di Darwin. Invece, la sintesi moderna della teoria di Darwin, non solo non è affatto un dato acquisito, ma non è neanche una teoria scientifica, perché manca di falsificabilità e di predittività. Inoltre non è mai stato osservato un solo caso di macro-evoluzione che possa confermare il passaggio da una specie ad un’altra per “caso e necessità”.
Quando rispondi a Tom, ancora una volta, bisogna vedere cosa intendi per “teoria evoluzionista”. Se ti riferisci alla “comparsa”, in successione cronologica, di milioni di specie animali e vegetali, che è possibile VERIFICARE osservando i fossili, be’, allora togli pure la “teoria” e parliamo di un FATTO INOPPUGNABILE. Se invece, con le parole “teoria evoluzionista”, ti riferisci alla teoria che vorrebbe spiegare l’evoluzione (che resta un fatto inoppugnabile), sostenuta e sbandierata nei “Darwin day” per scopi puramente ideologici da atei militanti, allora non parliamo più di scienza ma di una teoria che individua nel “Caso” il meccanismo che sarebbe all’origine della comparsa di nuove specie. Solo che il “Caso” è una categoria non scientifica, non è un meccanismo comprensibile e spiegabile scientificamente; non è determinato da leggi conosciute; è imprevedibile e , quindi, non predicibile ed improduttivo da un punto di vista scientifico. Infatti la teoria evoluzionista, contrariamente alle teorie scientifiche, non è mai stata capace di avere ricadute sul piano tecnologico, proprio perché di natura filosofica, non scientifica.
Infine attenzione ad un equivoco. Noi cattolici sappiamo che il mondo è stato creato da Dio. Però facciamo attenzione a distinguerci dai creazionisti, generalmente di matrice protestante, perché sostengono delle cose totalmente ascientifiche, nonché ridicole sul piano razionale. I darwinisti cercano sempre di farci passare per creazionisti; purtroppo per loro però noi sappiamo distinguere affermazioni di natura scientifica da affermazioni di natura filosofica.
Mi riferivo appunto all’evoluzionismo darwiniano, ma in questo campo e corretto ( la scienza non ammette approssimazioni 😉 ) fare i distinguo che hai fatto 😉
… “è” corretto… ecc
@Tom, non si tratta di muovere guerra alla teoria evoluzionista (che potrà definirsi scientifica perché rientra in quel campo dello scibile, ma di teorie “scentifiche” strampalate è pieno lo scibile…), ma di rigettare eventualmente le sue conseguenze e/o possibili applicazioni in una filosofia (scientifica e non solo) che diviene anti-evangelica.
Lo stesso dicasi quando viene messa in contrapposizione a voler provare essa stessa, l’infondatezza di una visione creazionista.
Tutto qui (e non è poco).
Interessantissimo… tempo fa mi pare proprio Padre Maurizio Botta (ma non sono certissima) in un video accennava al fatto che le due cose ‘approccio scientifico e religioso’ potessero convivere tranquillamente. Sarebbe bellissimo poter sentire un intervento specifico e ben snocciolato sul tema 🙂 E’ una questione che prima o poi esce sempre ed è bello avere argomentazioni approfondite anche per cercare di trasmettere ad altri nel migliore dei modi possibili ciò i cui crediamo.
Saluti a tutti,
volevo segnalarvi questo bel documentario: La Teoria dell’Evoluzione è un fatto o una semplice credenza?: http://www.youtube.com/watch?v=2sqDdxCc15o&feature=player_embedded
E anche il libro del giornalista Maurizio Blondet: La Disfatta evoluzionista, uccellosauro e altri animali
Caro ATG, quella pistola alla tempia ce l’ho puntata da 6 anni, cioè da quando insegno religione alla scuola primaria: domanda immancabile che ogni anno si ripresenta puntuale 😉 Comunque, per chi volesse leggere qualcosa di interessante a riguardo segnalo il libro “Il linguaggio di Dio” di Francis S. Collins.
Altro spunto interessante http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/77264
Grazie Stefano 😉
Grazie ad ATG e grazie a tutti coloro che hanno segnalato interessanti contributi! Spero di poter leggere tutto presto, perché quella domanda fatidica mi ha messo molto in difficoltà anche come catechista: mi è sembrato davvero di avere una pistola puntata alla tempia quando, tutti trionfanti, i miei piccoli della seconda elementare mi hanno comunicato: “Lo sai che a scuola la maestra ci ha detto che siamo animali e veniamo dalle scimmie?”. Ed erano così convinti di questa bella verità che i miei imbarazzati tentativi di spiegare (mentre anch’io intanto pensavo che dalla scimmia discenderà piuttosto la sorella di quella maestra!) che, invece, siamo figli di Dio, il quale ci ha creati a Sua immagine e somiglianza, erano seguiti dalle loro proteste: no, no! è proprio così! siamo scimmie! l’ha detto la maestra!
Già: l’ha detto la maestra… Almeno i miei piccoli rionoscono ancora l’autorità!…
E’ la ragione per la quale coloro che detengono le leve del potere sanno che sono i detentori dell’autorità a dover essere corrotti o esautorati, per poter dominare su ogni uomo. I bambini sono davvero indifesi.
Caro Roberto, ho casualmente scoperto un interessantissimo ed impegnativo articolo sull’evoluzionismo, scritto da te, oltre un anno e mezzo fa su questo blog: http://costanzamiriano.com/2012/07/13/il-ricatto-evoluzionista/ . Mi riprometto di leggerlo con calma.
Precisato che la teoria dell’evoluzione (anche se in realtà bisognerebbe parlare di teorie) non sostiene che l’uomo discende dalla scimmia, ma che l’uomo e i primati hanno un antenato comune, io mi affido serenamente al Magistero e alle parole di Giovanni Paolo II, sicuramente più affidabili della mia opinione…
MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II AI PARTECIPANTI ALLA PLENARIA DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE:
3. Prima di proporvi qualche riflessione più specifica sul tema dell’origine della vita e dell’evoluzione, desidero ricordare che il Magistero della Chiesa si è già pronunciato su questi temi, nell’ambito della propria competenza. Citerò qui due interventi. Nella sua Enciclica Humani generis il mio predecessore Pio XII aveva già affermato che non vi era opposizione fra l’evoluzione e la dottrina della fede sull’uomo e sulla sua vocazione, purché non si perdessero di vista alcuni punti fermi (cf. (Pio XII, Humani Generis,1950: AAS 42 [1950] 575-576)
(…)
4. Tenuto conto dello stato delle ricerche scientifiche a quell’epoca e anche delle esigenze proprie della teologia, l’Enciclica Humani generis considerava la dottrina dell’“evoluzionismo” un’ipotesi seria, degna di una ricerca e di una riflessione approfondite al pari dell’ipotesi opposta. Pio XII aggiungeva due condizioni di ordine metodologico: che non si adottasse questa opinione come se si trattasse di una dottrina certa e dimostrata e come se ci si potesse astrarre completamente dalla Rivelazione riguardo alle questioni da essa sollevate. Enunciava anche la condizione necessaria affinché questa opinione fosse compatibile con la fede cristiana, punto sul quale ritornerò.
Oggi, circa mezzo secolo dopo la pubblicazione dell’Enciclica, nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria dell’evoluzione una mera ipotesi.
Vale la pena leggere tutto il messaggio: http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/messages/pont_messages/1996/documents/hf_jp-ii_mes_19961022_evoluzione_it.html
Un messaggio a una Pontificia Accademia non è Magistero. Inoltre l’infallibilità papale non si estende alla scienza: un Papa non può certo stabilire se una tesi scientifica sia un’ipotesi più o meno valida – non con la sua autorità Magisteriale, quanto meno. Può solo stabilirne la minore o maggiore compatibilità con il depositum fidei. Inoltre, come si vede anche sopra, molto dipende anche da cosa si intede per “evoluzione”. Di certo nessuno contesta l’evoluzione intra-specie, come nessun contesta il susseguirsi di specie che appaiono e scompaiono nel cosro si milioni di anni.
L’evoluzionismo extra-specie invece è un’ipotesi scientificamente sia debolissima che indimostrata e indimostrabile.
Ecco che spuntano fuori i Papisti piú cattolici dei Papi!
Quella di Pio XII é un’enciclica, su cui non avrai dubbi, e afferma che la teoria dell’evoluzione é una valida ipotesi. Ricordiamoci che “ipotesi” é pressapoco lo statuto di ogni teoria scientifica, specialmente dal ‘900. Certo é ipotesi perché molto bisognosa di sviluppi, ma é della teoria dell’evoluzione che si sta parlando. Insomma: la teoria dell’evoluzione non va contro la fede cattolica, le derive ideologiche sí. Le disquisizioni sulla teoria non mi interessano, ma ci tengo a ribadire una cosa: se negate la veritá della teoria scientifica dell’evoluzione lo fate su basi vostre e personali, non per difendere la fede cattolica. Chi ha il compito di confermarci nella Fede ci ha giá detto che non c’é contrasto. Quindi chi afferma che la teoria scientifica dell’evoluzione va contro la fede, ci comunica che il tale ha un’altra fede, non quella cattolica. Certi commenti “papisti” sono piú protestanti dei luterani. Stiamocene tranquilli sub Petro, difendiamo la fede dei semplici dai lupi in veste di agnelli (scientifici) e non pretendiamo di avere tutti il carisma di Pietro.
E’ una valida ipotesi SOLO all’interno di ben precisi presupposti. Sono spiacente, ma credo che non ti siano ben chiari i termini della questione e del problema.
Scrissi un intervento lungo e dettagliato tempo fa, di cui Giancarlo sopra ha trovato il link, a cui rimando per ulteriori approfondimenti.
@Tom scusa, non entro nel merito della questione, ma in una normale dialettica aperta (credo anche alla verifica) del proprio pensiero, tu ti confronti partendo qui con la frase “Ecco che spuntano fuori i Papisti piú cattolici dei Papi!”… che è più un giudizio di merito sulle persone. Poi per come porti avanti il discorso verrebbe da dire “ecco il più Cattolico dei Cattolici” che a tutti insegna come ci si pone o non ci si pone. Non so… resto perplesso.
Poi sotto rincari la dose con giudizi velatamente ironici e ipoteticamente arguti…
A me non interessa difendere qui Roberto (che certo non ne ha bisogno) o chichessia, ma devo dire che c’è argomento e modo di argomentare e il tuo modo di argomentare, personalmente, trovo allontani decisamente la voglia di approfondire l’argomento che porti.
Sì Tom quello che scrivi può essere anche interessante ma i tuoi toni non sembrano adatti ad un onesto e leale confronto.
Pur confermando che non sono restato turbato di vedermi appioppata l’etichetta di mezzoprotestante / mezzoSatana, quanto meno perché di certo io per primo non sono affatto esente dai toni polemici, ringrazio Bariom e Admin per i gentili interventi 😉
Prendo atto dell’intervento dell’admin. @Bariom: sebbene duro il giudizio é su atteggiamenti ed argomentazioni. Trovo ozioso e dannoso cercare di interpretare in senso restrittivo interventi che chiaramente sono stati di conciliazione per suffragare i propri sospetti su di una teoria, sospetti che andrebbero mostrati solo scientificamente.
Mi scuso per i toni, buona continuazione!
Ma guarda Tom, che laddove il tuo giudizio duro è sulle argomentazioni, sarebbe bene che, al di là del tono, tu portassi anche alcune argomentazioni, magari facilmente spendibili, per demolire le suddette argomentazioni. Per esempio tu affermi di trovare dannoso cercare di interpretare in senso restrittivo interventi “chiaramente di conciliazione” per “suffragare i proprio sospetti su una teoria”.
Bene, suppongo che tu ti riferisca alla precisazione che ho posto sotto l’intervento di ‘piedozzino’. Se non ti piace quel che ho scritto, ti lascio questo link come spunto:
http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2020
Mi accusi poi di cercare di usare il Magistero per sostenere delle idee mie, e questa è di certo un’accusa grave tra cattolici. Oltretutto, mi fai un processo alle intenzioni, e cioè tu dai per scontato che la mia preoccupazione sia quella di depotenziare (dal tuo punto di vista) alcune frasi di Giovanni Paolo II per… portare acqua al mio mulino? Posso tranquillizzarti su questo punto: non è questo il mio scopo. Ammesso che tu voglia credere a questa specie di versione ridotta di Satana, naturalmente! [sai, il tuo penultimo commento non mi sembrava proprio appuntarsi sui miei argomenti, ma tant’è, avrò frainteso… ]
Per quel che riguarda l’evoluzionismo, a cui di certo ti confermo di non credere affatto, nella sua versione extra-specie ovvio, potrei anche chiederti in quale punto ho affermato che esso sia “impossibile” o “anticattolico”. L’ho definito, e confermo “inverosimile”, e ho affermato che non vale la pena volerlo salvare a tutti i costi.
La domanda da porsi è: ammesso di certo che certe forme di evoluzionismo siano dogmaticamente ammissibili (cioè non in contrasto insanabile con il dogma), il cattolico può ammettere qualsiasi genere di ipotesi evoluzionista? GPII stesso ricordava che l’accordo è possibile SOLO mantenendo alcuni punti fermi. Quali sono tali punti fermi? E attento, non dal punto di vista filosofico, ma proprio dal punto di vista scientifico. Una delle ipotesi inammissibili, per fare un esempio, è quella dell’evoluzionismo poligenista, come la Humani Generis stessa ci insegna. Questo non significa che debba essere la sola, perché ci sono altre implicazioni, che a molti cattolici purtroppo sfuggono.
O per porsi la stessa domanda secondo un altro approccio: l’evoluzionismo è ateista? Oggi come oggi, rispondiamo di sì. Così non fu al suo sorgere. Gli evoluzionisti, in linea di massima, a partire da Voltaire, erano ‘deisti’ e utilizzavano la tesi evoluzionista in chiave anticattolica. Perché questo? Perché, come ricordavo anche con le citazioni che ho lasciato e come affrontavo più diffusamente un anno e mezzo fa circa (intervento che oggi ho voluto correggere in almeno un punto, approfittando di rispondere a Giancarlo), l’evoluzionismo frainteso, come l’evoluzionismo accolto in contraddizione al Magistero passato (che non può contraddire quello attuale, te lo ribadisco) porta alla negazione implicita, non tanto di Dio, quanto del dogma del peccato originale e all’oblio relativamente ai doni preternaturali che accompagnavano lo stato di grazia dei due progenitori. E si da il caso che sia questa la mia preoccupazione. Questo mi costringe ad avanzare precise critiche all’evoluzionismo volgarmente inteso. Salvo che tu creda che tutti gli specifici problemi teorici e teologici che l’evoluzionismo fece sorgere e fa sorgere in seno alla Chiesa Cattolica, si appuntino solo sulla questione Dio sì / Dio no, oppure che tali problemi siano suscitati solo dai “papisti più cattolici del Papa” che non hanno niente di meglio da fare che perder tempo a voler farsi dare ragione dalla Chiesa su un loro capriccio intellettuale (e chissà poi perché?).
Caro Tom, non metto in dubbio che tu abbia una visione diversa su alcune posizioni qui espresse e anche un giudizio in merito, ma il “bollare” talune posizioni come hai fatto o supporre (anche peggio) che chi lo fa lo faccia con fini propri addirittura a danno della stessa Verità ( chi qui possiede la Verità tutta intera mi scagli grazie la prima pietra… 😉 ) è ingeneroso e non corretto (credo).
Uno dei valori di un blog come questo è quello di interventi spesso molto ricchi in argomenti, contenuti e spunti, che se si ritiene importante andrebbero eventualmente nello stesso modo ampliati o anche confutati se necessario e il valore sta nel fatto che molti sono certamente più i lettori che non i commentatori, che possono così farsi un’idea, arricchirsi o essere stimolati ad una ricerca delle fonti – fonti che nel nostro caso si presume e si spera siano sempre quelli della Chiesa nei suoi pronunciamenti.
Ecco perché trovo (come già ti ho detto) io stesso “oziosi e dannosi”, gli interventi del tipo: “Non hai/avete capito nulla” – “Sei/siete così o colà” “Mi sembri/sembrate questo o quello” e via di questo passo, soprattutto quando questo accade in contrasto con persone che nel corso di numerosi interventi non hanno mai dato adito a poter pensare di essere in aperto contrasto con il Magistero della Chiesa e che (personalmente) non fatico certo a considerare Fratelli.
(Per inciso credo che nei limiti del possibile e del giusto lo stesso atteggiamento dovrebbe essere mantenuto anche con chi qui si presenta con argomentazioni che sono in aperto contrasto…)
Poi io stesso non sono stato esente da commenti del tipo di cui sopra… 😐
Ciò detto, spero di leggere ancora tuo interventi, diffusi e argomentati (i tuoi come quelli di tanti altri qui) per farne tesoro 😉
@Giancarlo, ti ringrazio per l’attenzione.
Per fare un po’ di sintesi rispetto a quei lunghi interventi di allora, e anche per aggiungere alcuni elementi che nel frattempo ho raccolto nei miei studi, posto qualche notazione che spero (relativamente) sintetica.
Il Concilio di Colonia (1860), approvato dalla Santa Sede, condannò l’opinione di quanti lasciano il corpo di Adamo alla semplice evoluzione naturale fino al punto adatto per l’infusione dell’anima.
La Commissione Biblica (30 giugno 1909)
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/pcb_documents/rc_con_cfaith_doc_19090630_genesi_it.html
sanciva che non può mettersi in dubbio il senso letterale-storico, nei primi tre capitoli della Genesi, quando si tratta dei fatti che toccano i fondamenti della religione cristiana; tra i quali la particolare creazione dell’uomo, e la formazione della prima donna dal primo uomo, condannando l’evoluzione mitigata che era stata ripresa nel frattempo da alcuni autori cattolici; tesi giudicata già insostenibile dal Sant’Ufficio.
La Chiesa lascia libertà nella ricerca scientifica per determinare il modo in cui il corpo umano si è formato, riservandosi, se sarà il caso, di pronunciarsi; in quanto non si tratta di questione teologicamente libera, ma di fatto connesso con le verità fondamentali della fede. La risposta della Commissione Biblica che ho citato conserva ancora oggi il suo valore, sia per la “creazione particolare dell’uomo”, sia per “la formazione della prima donna, dal primo uomo”.
Tra le tante stranezze, per dir così, di don Bortoluzzi, devo riconoscere che questo autore si dimostra cosciente del fatto che per rendere sostenibile l’ipotesi dello sviluppo evoluzionista del corpo umano, è necessario ipotizzare una mutazione a livello embrionale nei primissimi stadi del nostro ipotetico e immaginario progenitore.
In base a quanto stabilì il Concilio di Colonia, non posso più sostenere l’ipotesi che Dio abbia guidato l’ipotetica “evoluzione” fino a ottenere un corpo adatto a ospitare un’anima umana; perché tale corpo necessariamente sarebbe dovuto essere sostenuto da un’anima passibile (animale) fino al momento adatto. Dio però non può aver né trasformato un’anima passibile per renderla umana, né aver distrutto l’anima di un animale per “far spazio” all’anima umana.
L’unico modo per salvare la tesi evoluzionista consisterebbe perciò nell’ipotizzare una infusione dell’anima nello stato di sviluppo embrionale, e immaginare come fa don Bortoluzzi che la gravidanza che portò alla nascita del nostro progenitore Adamo, già dotato di un’anima in stato di grazia e corredata dai doni preternaturali, sia stata portata avanti da una bestia.
Se riflettiamo sulla dignità dei nostri progenitori, è logico ritenere un’ipotesi del genere del tutto inverosimile. Inoltre resta la questione della venuta all’esistenza di Eva. Leggere le ipotesi sconclusionate di don Bortoluzzi, che si dimostra quantomeno cosciente del problema che deriva dalla sentenza della Commissione Biblica che citavo, dimostra quanto poco senso abbia voler a tutti i costi “salvare”, sotto un aspetto teologico, l’ipotesi dell’evoluzione da forme di vita pregresse dei corpi di Adamo ed Eva.
Roberto, credo che a te non siano chiari né i termini della scienza né quelli della fede cattolica. Usare pronunciamenti del Magistero vecchi per andare contro il Magistero attuale é un’opera parecchio anticattolica. Peraltro ricordo un tizio nei Vangeli che usava le parole della Scrittura per andare contro alLa Parola Vivente di Dio. Non era un tizio affidabile.
Ho letto cose ben piú serie dei tuoi interventi e ribadisco che la teoria scientifica dell’evoluzione, tenuto conto del suo statuto misto, é scientifica a tutti gli effetti. Appunto per questo incompleta e falsificabile. Non-scientifiche sono le affermazioni sul Caso che origina le specie o sull’uomo animale che sono semplicemente ridicole. Ma non sono la teoria come tale: non facciamoci ingannare da quelli che lo vogliono affermare.
Spero, come (credo) tuo fratello cattolico, che non metterai piú in mezzo la fede della Chiesa per tue idee personali.
Caro Tom, il Magistero non può entrare in contraddizione con se stesso, e se tu pensi che questo sia possibile, cosa che devo supporre nel momento in cui scrivi una cosa del tipo: “Usare pronunciamenti del Magistero vecchi per andare contro il Magistero attuale é un’opera parecchio anticattolica.” non credo di avere molto altro da aggiungere.
Io credo che certe risposte debbano essere lasciate libere di essere cercate…noi genitori possiamo indicare le eventuali strade ma saranno loro a dover scegliere la direzione.
Ciao a tutti, questo è il mio post e quindi inizio col salutare gli avventori tutti e la titolare del Blog.
Avrei una domanda da porre, ed è la seguente: ammesso che un’evoluzione del tipo “discendenza con modificazioni” (che comporti una continuità fenotipica) dovesse un giorno risultare la corretta teoria scientifica (cosa di cui dubito, ma “facciamo finta che…”), dando così spiegazione delle varie forme di vita che popolano oggi la Terra, mi si potrebbe indicare ESATTAMENTE come e perchè questo dovrebbe essere in conflitto con Genesi e/o con il fatto che l’Uomo è stato creato ad immagine di Dio? Da parte mia sostengo che questa è un’emerita fesseria messa in giro dai sostenitori di una precisa ideologia, ma sembrerebbe che in molti vi abbiano creduto in effetti… In ogni caso mi farebbe piacere leggere le vostre opinioni al riguardo.
Saluti,
JdM
Onestamente non capisco come tanti cattolici vogliano imitare i protestanti nel polemizzare con una teoria scientifica, l’evoluzione, quasi che la Chiesa debba preferire una teoria scientifica a un’altra. E’ giusto polemizzare con l’evoluzionismo, ovvero l’evoluzione intesa come ideologia atea, che esclude Dio, non con l’evoluzione, intesa come teoria scientifica. Ma la polemica è in sede filosofica, non scientifica, e attacca lo scientismo, ovvero la pretesa abusiva della scienza di entrare nel campo della filosofia/religione. Nessun esperimento scientifico può provare o negare Dio, di più, nessun esperimento scientifico può provare o negare qualunque verità filosofica. In soldoni, dire: “la scienza è superiore alla filosofia/religione” è un’affermazione puramente filosofica/religiosa, dato che nessun esperimento scientifico può provarla.
Se avessi un figlio, e spero di averlo presto, non avrei problemi, anzi gioirei, a spiegargli che Dio, nella sua maestà infinita, non si è accontentato di creare il “minimo indispensabile”, ma ha creato l’intero universo, grandissimo, potentissimo e antichissimo. E non si è fermato qui, ha creato una stella, il sole, e un pianeta, la terra, perfetti per la vita. E di nuovo non si è accontentato del “minimo indispensabile”, ha creato essere viventi innumerevoli, tutti diversi, tutti “pezzi unici”, dato che in tutto il mondo non esistono due fili d’erba uguali. E non si è fermato qui, ha creato degli amici, dei figli, con cui condividere la sua gioia, gli angeli e gli uomini. E ha creato tutto questo in secoli innumerevoli, e ancora crea ogni giorno le anime di tutti i bambini che vengono concepiti, perché l’uomo è sì un animale, che deriva da altri animali (sempre creature di Dio) quanto al corpo, ma quanto all’anima è opera diretta di Dio, da Lui viene e a Lui tornerà. Spiegherei che se l’uomo fosse solo un animale, non ci sarebbe differenza tra uccidere un uomo o una scimmia e nemmeno tra uccidere un uomo o una formica. Invece l’uomo ha l’anima immortale, fatta a immagine e somiglianza di Dio, quindi la vita di un uomo vale più di tutti gli animali, di tutte le piante, di tutto l’universo, perché queste sono solo creature, mentre l’uomo è figlio di Dio. Questo spiegherei a mio figlio e sarei felice di farlo.
Vale per te quello che ho appena scritto a Stefano:
http://costanzamiriano.com/2014/02/27/una-domanda-puntata-alla-tempia/#comment-75237
“…perché l’uomo è sì un animale, che deriva da altri animali” (??)
“…ma quanto all’anima è opera diretta di Dio…”
L’Uomo nella sua interezza è “Opera diretta di Dio” e interamente è fatto ad immagine e somiglianza Sua.
Perché altrimenti dovrebbe il corpo partecipare alla Gloria della Resurrezione? Sarebbero diversamente solo “animali-involucri” di un’essenza spirituale che gli “altri” animali non hanno.
Bisogna fare attenzione con affermazioni che semplicisticamente tendono ad “accordare” tutto, perché prestano il fianco al sorgere di dubbi che vanno a toccare punti non secondari della Fede.
Mi sembrano questioni tipo il “sesso degli angeli”. Non sono e non pretendo di essere un teologo. Non sono e non pretendo di essere un antropologo. Sono solo un aspirante padre di famiglia, cui piacerebbe spiegare al proprio figlio come Dio ha creato l’universo e l’uomo, per quanto ci ho capito io. Ripeto, fatico a capire l’ostilità per una teoria scientifica, finché resta teoria scientifica e spiega “come” sono andate le cose, senza pretendere di spiegare “perché”.
Naturalmente la questione ha tanti livelli di complessità, difficili da sintetizzare in poche righe.
Si può abbozzare una risposta avanzando un’altra domanda. Quando il figlio chiederà spiegazioni sul peccato originale, quali risposte gli si daranno?
A mio figlio dirò quello che ho imparato anche io, cioé che l’uomo ha disobbedito a Dio, perché non si è fidato di Lui, pensando che Dio fosse geloso del suo potere e invidioso della libertà dell’uomo. E gli dirò che il peccato originale è qualcosa che non può essere compreso in pieno, come è scritto nel catechismo, ma che può verificare lui stesso tutti i giorni, quando vede il bene con la luce della coscienza e preferisce invece fare il male. E gli dirò di farsi una risata e di dire una preghierina per il poveretto, quando sentisse qualche professorone dire che, perché c’è l’evoluzione degli animali, allora non c’é Dio, allora l’uomo è solo un animale evoluto, ecc. perché un analfabeta che dice una preghierina al Creatore dell’universo, e Lo ringrazia, sa della vita e dell’uomo più di quel professorone.
D’accordo. Ma per uomo (qua faccio un po’ la parte del bambino, mettiamola così) ma per uomo cosa devo intendere? Devo intendere un uomo in particolare? Cosa vuol dire “l’uomo”? Perché (qualcuno) mi ha detto che c’è stata una persona (anzi due, le prime due) che han fatto questo peccato. Ma ci devo credere?
Che poi il p.o. non possa essere compreso in pieno (qua torno adulto 😉 ) non vuol dire che non si possano dire alcune cose ben precise su di esso.
Un primo uomo c’è stato, questo è chiaro, ed è stato il primo essere vivente a cui Dio ha donato l’anima immortale, cosa che lo rende completamente diverso da tutti gli altri animali. Il peccato originale c’è stato, questo è chiaro, è qualcosa di misterioso e difficile da capire (perché pagare tutti per la colpa di un uomo solo?), ma in compenso è facile da sperimentare tutti i giorni. I serpenti parlanti non sono mai esistiti, questo è chiaro, ma a istigare al peccato è stato il diavolo, cosa che da allora fa con tutti gli uomini, che ora come allora quando credono a lui anziché a Dio perdono la pace e la gioia, e anche questo si sperimenta tutti i giorni. A me piacciono le cose che posso verificare di persona, per questo sono felice di essere cattolico.
Bene. Certo i serpenti parlanti non sono mai esistiti 🙂 , però magari ti lascio un link qua sotto della Pontificia Commissione Biblica (vecchia di un secolo fa) che, almeno personalmente, quando lessi mi lasciò turbato in più punti. Giusto se volessi dargli un’occhiata specie alla domanda numero 3.
Un primo punto sul quale vorrei soffermarmi è questo. Facciamo sempre la parte del bambino (un po’ cresciutello… ). Però la maestra (o chi per essa) mi ha detto che noi ci siamo evoluti un po’ per volta – guarda mi danno anche i disegni da colorare – prima eravamo in un modo, poi in un altro, e anche quando siamo diventati – bho? – uomini, quello che siamo adesso insomma, andavamo in giro con le clave, comunicavamo per grugniti, insomma eravamo diventati “razza umana” ma un bel po’ lenti di comprendonio.
Ecco, quello che non capisco è come hanno potuto le prime due persone, che a quanto mi si dice dovevano essere piuttosto stupide, a fare un peccato, e un peccato così grave!
Poi c’è anche chi mi dice che ci siamo evoluti in esseri umani in tante parti diverse del mondo, e che quindi non ce n’erano solo due. E d’altronde se ci penso mi sembra così strano che così tanta gente così diversa che c’è oggi al mondo venga tutta “fuori” da due persone soltanto!
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/pcb_documents/rc_con_cfaith_doc_19090630_genesi_it.html
Altra domandina che butto lì…
Guardiamo la simpatica vignetta a corollario dell’articolo: in quale degli stadi dell’ “homersapien”
Dio avrebbe deciso che “sì, l’anima qui ci può anche stare…” 😉
Ok Paolo e così siamo arrivati ad un’altra domanda: “perché pagare tutti per la colpa di un uomo solo?”. domanda da adulto ma domanda che potrebbe facilmente porre anche uno dei nostri (o altrui) bambini…
E ancora: paghiamo un colpa con relativa pena accessoria o scontiamo un’eredità che ci rende impossibile la piena Comunione con Dio e una innata inclinazione al male (o debolezza verso il male se si preferisce…)?
Domande direi affascinati per certi versi e che vale assolutamente la pena approfondire, perché in ultima analisi hanno a che fare con il senso della Venuta, Morte e Resurrezione di Cristo 😉
No, caro amico, la questione è di sostanza. Bariom, ed io insieme lui, poniamo l’accento su un fatto molto semplice: l’uomo è radicalmente separato dagli animali. Non è possibile immaginare una continuità animale-uomo, a meno che non si voglia negare che L’UOMO E’ PERSONA! Caspita, ma possibile che non riusciate a capire quale enorme differenza c’è tra un uomo ed un animale? Se non volete fare come i darwinisti ideologici, che in effetti negano che ci sia una sostanziale differenza tra uomo ed animale, allora dovete spiegare come l’uomo sia diventato persona in un processo evolutivo senza soluzione di continuità.
Delle due l’una: o accettate che l’uomo è persona, ma allora dovete anche riconoscere che la teoria dell’evoluzione è incapace di spiegare il salto ontologico; oppure, come fanno i darwinisti senza se e senza ma, negate che l’uomo sia persona, quindi senza anima, ed affermate una sostanziale continuità tra animale ed uomo.
Non so perche’ mi ha messo la mia risposta in fondo, la ripropongo qui e chiedo di cancellare quella in fondo:
Il fatto e’ che NON E’ PROPRIO UNA TEORIA SCIENTIFICA. E la si spaccia per tale per poter negare qualcosa (l’esistenza di Dio) che la scienza NON PUO’ per definizione fare, e per giustificare politiche “economiche” simili all’Imperialismo Inglese dell’800.
Questo e’ il fatto.
Comunque caro Andrea la domandina del tuo bimbo tramite te, ha suscitato un discreto “movimento” (come è giusto che sia…), ma mi domando, è un argomento per soli uomini??
Non è che le donne qualora fosse, sono esentate dalla genesi scimmiesca e ce la dobbiamo vedere solo tra noi “scimmioni” 😉 😀
Bariom, qualche tempo fa via e-mail girava questa barzelletta (perdonami, ma dopo il tuo commento, non ho resistito):
La bambina chiede alla mamma:
“Mamma, come nacque la razza umana?”
La mamma risponde: “Dio creò Adamo ed Eva e loro ebbero dei figli. Così nacque la razza umana.”
Due giorni dopo, la bambina fa la stessa domanda al papà.
Il padre risponde: “Molti secoli fa esistevano le scimmie. Con il passare degli anni si svilupparono e si trasformarono in uomini. E’ così che nacque la razza umana.”
Molto confusa, la piccolina, si rivolge alla mamma e le chiede:
“Mamma, come mai tu mi dici che la razza umana fu creata da Dio e papà mi dice che proveniamo dalla scimmia?”
“Tesoro,” le risponde la mamma, “io ti ho parlato della mia famiglia e papà della sua.”
@Sara, ma allora ci siete…!! 😉
Leggete, osservate e non commentate…
Bella cmq la barzelletta.
Non ha a che fare con la “genesi”, ma aggiungo questa:
Un Tizio muore e sale alle porte del Paradiso. Si trova ultimo di una lunga fila di uomini in attesa di fronte ad una porta.
Di fronte ad un’altra porta porta un uomo solo. Il Tizio chiede a chi gli sta davanti: “Perché queste due file?”
“Questa è quella degli uomini che in vita loro hanno sempre fatto quello che ha detto la moglie…”
Allora Tizio un po’ indispettito inizia ad apostrofare l’uomo solo all’altra porta: “Dai non fare il fenomeno! Vieni qui con noi… è inutile che credi di essere speciale! Dai muoviti…”
L’altro risponde: “Mi dispiace, non ci penso nemmeno! Mia moglie mi ha detto che devo stare qui…” 😉
……………………………….
A consolazione parrebbe che obbedire alla moglie ti assicuri il Paradiso ( io non ci credo 😉 )
Certo che ci siamo! Ed io ho commentato ieri…
Bella anche la tua barzelletta! Dai, come ulteriore consolazione, c’è anche da dire che anche a noi donne è assicurato il Paradiso se ubbidiamo a voi, cari mariti!
E io li leggo tutti i tuoi commenti… la cosa era circoscritta a questo particolare articolo 😉
Giancarlo, posso farti notare che è un errore affermare che è la “teoria dell’evoluzione” tout-court ad essere non scientifica perchè infalsificabile etc? Dovrebbe darti da pensare il fatto che lo stesso prof. Pennetta si definisca un evoluzionista, giacchè non nega che vi sia continuità biologica tra l’uomo e gli altri animali.
Quello contro cui combatte CS dunque, non è la “teoria dell’evoluzione” in sè, anzi, quanto l’evoluzionismo nella sua epifania neo-darwinista: è questa infatti che viene dichiarata deficitaria in termini di falsificabilità, predittività etc, quel neo-darwinismo che fa leva sul caso (puramente metafisico, checchè se ne dica) e la necessità, che tra l’altro sono categorie filosofiche infalsificabili…
Detto questo, vorrei far notare anche che il salto ontologico uomo-animale (che è evidente) non è detto che abbia avuto delle ripercussioni fenotipiche-genotipiche chissà quanto rilevanti: è possibilissimo che il primo uomo sia stato in tutto e per tutto identico (almeno nell’aspetto) ai suoi simili, sebbene con un qualcosa in più: la Ragione, che poi è la differenza specifica di aristotelica memoria che rende l’uomo cio che è, un animale razionale, appunto. Del resto è proprio questo che si intende quando si dice che l’uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio e mi risulta incomprensibile l’affermare che invece sarebbe stato fatto “interamente” a Sua immagine, cosa che rimanda ad un concetto di dio antropomorfo a cui preferisco non pensare.
Certo è che la Ragione di cui è dotato l’uomo deriva proprio dalla sua anima razionale (o intellettiva). Ora c’è da notare che l’anima è una “forma”, (e non una specie di fantasma, spirito, ectoplasma etc, come molti se la immaginano) che unita alla materia rende l’ente ciò che è e lo distingue dagli altri enti. L’anima (vegetativa, sensitiva o razionale che sia) è quindi un caso particolare di forma, che rende la materia che “in-forma” animata e dotata di particolari funzioni, attività e “poteri” disposti in una maniera per così dire gerarchica, dove nella parte più alta troviamo i poteri intellettivi dell’uomo, conferiti proprio dall’anima razionale di cui è dotato.
Va chiarito che le “forme” degli enti concreti e particolari, prese di per sè, sono delle “astrazioni” che esistono in tali enti e negli intelletti che le astraggono, e non sono in grado di sussistere allo corruzione dell’ente di cui sono parte indissolubile, almeno fintanto che questo è. L’anima dell’uomo però è un caso particolare di forma “sussistente” (e quindi in grado di sussistere oltre la corruzione/morte), spiegare il perchè ora sarebbe troppo lungo, mi limiterò a dire che la si può evincere tale (subsistens) in quanto in grado di operare (in una certa misura) in maniera indipendente da ciò che è materiale. A questo aggiungo che ciò che è immateriale (come appunto l’anima dell’uomo) non può sorgere spontaneamente dalle proprietà della materia (anche questo è troppo lungo da spiegare in questa sede, ma online si può trovare qualcosa al riguardo) e deve trovare causa di se stessa direttamente in una Sorgente altrettanto immateriale e siccome ogni anima è “particolare” – e non una specie di idea platonica o “universale” – si da il caso che debba essere creata ex novo da Dio.
In conclusione, se si somma quanto appena detto (in maniera più che succinta e spaccata con l’accetta) sull’anima e la relazione che ha con la materia, si possano sciogliere agevolemente tutti i dubbi e le perplessità che la “teoria dell’evoluzione” sembra sollevare: è infatti nello stesso momento del concepimento che forma e materia potenziali divengono attuali – dando così origine ad un ente particolare, che trae le sue funzioni e caratteristiche specifiche proprio dalla sua forma sostanziale – cosa che dovrebbe chiarire l’inconsistenza (l’assurdità!) dell’immaginare Dio eventualmente obbligato ad aspettare che il caso e la necessità diano origine ad un esserer vivente in grado di “accogliere” l’anima dell’uomo: quell’essere vivente è un uomo proprio perchè la materia di cui si costituisce è “informata” dall’anima!
Termino questo mio (eccessivamente lungo, me ne scuso) intervento suggerendo che, per quanto ne sappiamo e dando l’evoluzione come fatto assodato, potrebbe essere stato proprio un concepimento “speciale”, avvenuto millenni or sono, il momento in cui avvenne il famigerato “salto ontologico” che diede origine all'”Argilla Rossa”, conosciuta poi come Adamo.
Caro JdM, il tuo intervento è molto bello e preciso e, in proporzione ai temi che tratti, di certo non poi così lungo.
Un anno e mezzo fa circa avevo sviluppato alcune osservazioni sull’evoluzionismo su questo blog – Giancalo ne ha lasciato il link più sopra (ed ero stato senz’altro più prolisso di te). Effettivamente tu contempli quella che, in definitiva, anch’io ritengo essere l’unica ipotesi che possa “salvare” una posizione evoluzionista in campo cattolico. Ipotesi a cui io decido comunque di non credere, ma questo è un altro paio di maniche.
Premettiamo certo che, ragionando di evoluzione, a noi interessa l’origine del genere umano. Di certo, che Dio abbia creato mediatamente attraverso evoluzione, o immediatamente, le altre forme di vita, come pure le creature inanimate, nulla ci tocca.
A noi interessa l’uomo. L’ipotesi evoluzionista si può sintetizzare: creazione mediata del corpo umano, immediata dell’anima.
Quando scrissi le osservazioni a cui mi riferisco, avevo vagheggiato, sempre come una ipotesi a cui, pur non credendo, mi sembrava intellettualmente onesto dare voce l’ipotesi di un animale già sviluppato in cui si infondesse o trasfigurasse l’anima. Ora ritengo che senz’altro tale ipotesi non stia in piedi. Non avevo considerato con sufficiente rigore il problema che causa l’ipotesi di un’anima solo sensibile che avrebbe dovuto in-formare il corpo di “Adamo” in attesa di uno sviluppo biologico adeguato. Come citavo sopra, infatti, il Concilio di Colonia condannò l’opinione di quanti “lasciano il corpo di Adamo alla semplice evoluzione naturale fino al punto adatto per l’infusione dell’anima.”
Resta perciò in piedi, seppur a mio parere assai tirata per i capelli, che “l’argilla rossa”, il salto ontologico sia un embrione concepito in un modo speciale.
Questo naturalmente, correggimi se sbaglio nell’interpretare il tuo pensiero, ci porterebbe a sostenere cha Adamo sia nato dopo una gravidanza molto particolare, dal ventre di un animale irrazionale.
Ora, ritengo che ci siano diversi problemi che, pur non contrastando direttamente con delle affermazioni Magisteriali, almeno per quanto ne sappia io sia ben chiaro, non vanno sottovalutati.
Il primo, la ripugnanza di supporre che il primo uomo, Adamo, sia nato da una bestia. Superabile, ma non così irrilevante e in particolare perché:
in quanto cattolici, di certo definiamo filosoficamente l’uomo “animale razionale”, è vero. Ma i primi uomini, cioè proprio a dire Adamo ed Eva, erano corredati non solo da doni di grazia santificante, ma dai doni preternaturali di immortalità, scienza infusa, integrità e impassibilità.
Ora è chiaro che nulla ci vieta di immaginare che Adamo, già in gestazione, godesse di tali doni. Che Adamo emerga dal ventre di una bestia con questi doni straordinari, bhe: diciamo che la mia ragione fa resistenza a contemplare questa ipotesi.
Poi abbiamo il problema di Eva. Com’è affermato dalla sentenza della Commissione Biblica che ho linkato sopra un paio di volte, il cattolico è invitato altresì a credere “alla formazione della prima donna dal primo uomo”.
Risulta chiaro perciò che l’ipotesi evoluzione, pur applicabile con un (notevole, per come la vedo io) sforzo ad Adamo, pare invece inapplicabile a Eva.
Ma soprattutto, e cerco di chiudere per non dilungarmi troppo, da un punto di vista pragmatico vedo notevoli problemi.
Se noi avessimo a che fare con un agnostico, e gli dicessimo che sì in fondo “l’ipotesi dell’evoluzione non è in contrasto con la nostra Fede”, per onestà dovremmo dirgli che certo, questo è vero, ma solo soggiacendo a opportune precisazioni: l’immortalità, scienza infusa, integrità del medesimo, la provenienza di Eva dal corpo di Adamo, la successiva caduta sovrannaturale dei due primi esseri umani nel peccato originale.
Io ricordo di quand’ero agnostico, e mi vien da dire che a udire una risposta del genere mi sarei sentito preso in giro. E avrei risposto all’incirca: “cioè tu cattolico mi stai dicendo che da una specie di scimmia è nato… Superman… che poi è stata creata la donna, poi c’è stato il peccato…”
Anche nel caso dell’evoluzione, insomma, dobbiamo ipotizzare più di un intervento svrannaturale, in aggiunta a quello, usuale, dell’infusione dell’anima razionale
Inoltre! Se immaginiamo Adamo nascere, dobbiamo anche immaginare che egli cresca negli anni. Perciò abbiamo questa creatura immortale, sapiente, in profonda comunione con Dio, che vive sulla Terra per molti anni prima di venire messo alla prova da Dio. Le ipotesi di Tradizione di solito sostengono invece che Adamo ed Eva siano restati in stato di grazia per un periodo relativamente breve.
Nessuno è proprio un problema insormontabile, ma messi assieme, ci pongono diversi ostacoli teologici.
Dal punto di vista cattolico, in tutta onestà vedo il problema ancora più nero: sono tanti i cattolici che possiedono preparazione sufficiente da riuscire ad aggirarsi con cognizione di causa in tutte le questioni accessorie che solleva l’ipotesi evoluzionista?
Io dico purtroppo di no: infatti per molti cattolici il peccato originale è diventato una metafora, la metafora della originaria condizione umana. E neppure si accorgono, così, di dare addio alla Redenzione. E qua si finisce dritti-dritti nel manicheismo. Ma come mai il peccato originale per molti si è fatto metafora? Proprio per cercare di non urtarsi con l’evoluzionismo.
Altri non riescono più a credere nei doni preternaturali: e allora addio alla visione del male che colpisce SEMPRE l’uomo trovando la sua ragione ultima non sul piano della natura, come per tutte le altre forme viventi, ma su un piano sovrannaturale (distinzione tra male della natura, male della pena e male della colpa).
Per queste ragioni, io ritengo che sia altamente preferibile sostenere l’ipotesi della creazione immediata sia dell’anima che del corpo dei due progenitori: essa ipotesi ha ragioni teologiche che la rendono obbiettivamente più solida e più adatta a preservare da tutta una serie di errori rischiosi.
Se a questo aggiungiamo che, come anche tu mi confermi, l’ipotesi evoluzionista è scientificamente niente affatto solida come si vorrebbe far credere, tanto vale che, tendenzialmente, la abbandoniamo. Il che non significa che dobbiamo rinunciare a studiarla!
Se poi un giorno ce la dovessero dimostrare in modo inoppugnabile (ma in riferimento al genere umano, il solo che in fondo ci interessi) ebbene allora ne riparleremo. Ma è ragionevole supporre che questo giorno non arriverà mai. Sbaglio?
Ringrazio Roberto, ma anche JdM per questo inanellarsi di ipotesi – confutazioni – controipotesi nonché affermazioni, molto, molto interessanti.
Condivido in buona sostanza la posizione e la tesi di Roberto, mentre per quanto riguarda la genesi “mediata” (prospettata anche nel libro “Genesi Biblica”, qui citato nei primi commenti) ipotizzata – se ho ben capito – da JdM, ho molte, molte perplessità… ma non aggiungo nulla a quanto già sin qui ben espresso.
Caro JdM, sono perfettamente d’accordo con te in tutto. Anch’io sono evoluzionista se, con il termine evoluzione, ci si riferisce al fatto che la vita sulla terra si è differenziata in milioni di specie animali e vegetali che, attraverso cicli più o meno lunghi, sono poi andate incontro ad estinzione per essere sostituite da nuove specie che, dobbiamo PRESUMERE, si siano evolute da specie pre-esistenti.
L’vevo già spiegato: http://costanzamiriano.com/2014/02/27/una-domanda-puntata-alla-tempia/#comment-75186 .
Scusate l’OT… Mentre allattavo ho divorato in due serate il libro di Andrea Torquato Giovanoli “Nella carne col sangue”. Sono senza parole…
Da qui vi ringrazio tutti, Andrea, tua moglie e i tuoi sei figli per la vostra fede profonda, per il vostro affidamento a Dio, per l’offerta delle vostre vite.
Ringrazio Dio per il dono che siete per tutti noi…
Ringrazio Costanza per avercelo fatto conoscere…
Grazie di cuore, pregherò per voi, che Dio vi benedica…
Dunque, inizierei col dire che il darwinismo è, in un certo senso, la carta che è stata utilizzata in biologia per completare la rivoluzione meccanicista messa in atto dai Moderni con il loro rifiuto dell’aristotelismo/scolastica e conseguente negazione di cause finali e formali. Con il darwinismo quindi si vorrebbe mostrare, in maniera definitiva, che la teleologia/finalismo, non esiste e che l’evoluzione è del tutto guidata da forze cieche, che non conoscono direzione o obiettivo. Il fatto però è che la Scienza moderna nega A PRIORI il finalismo (escludendolo dal proprio metodo di lavoro), anche perchè non avrebbe i mezzi per rilevarlo. E questo porta ad un “cortocircuito”, perchè si vorrebbe dimostrare assenza di finalismo utilizzando un metodo di indagine che appunto lo esclude preventivamente! Quindi quando mi si chiede se un giorno tale teoria potrà essere dimostrata inoppugnaile, io rispondo facendo gli opportuni distinguo e dicendo a chiare lettere che MAI potrà essere dimostrato scientificamente un’assenza di fine: questa assenza può risultare solo da una interpretazione filosofica. Legittima per carità, ma (molto) opinabile.
Venendo all’aspetto dottrinale, capisco che considerare il primo uomo esser parente, nel senso stretto del termine, di una bestia irrazionale possa rappresentare un problema teologico. Infatti faccio notare che quando ho parlato di concepimento “speciale” non avevo in mente la “Genesi Biblica” di Bortoluzzi (che ho letto, ma su cui anche io ho molte riserve sebbene vorrei precisare che non voglio accusare in nessun modo p. Bortoluzzi di malafede). Ho fatto invece riferimento al cosiddetto “trasformismo speciale”, il quale non è condannato dalla Chiesa e che è ciò che doveva avere in mente Pio XII quando scriveva la Humani Generis. Certo, anche questo risolve la questione a metà, perchè comunque si presuppone che la prima donna sia comunque tratta direttamente da Adamo, eppure risolverebbe un altro tipo di problemi. (Nota a margine: la Dottrina richiede che l’umanità discenda da un solo uomo, non si fa in effetti riferimento alla coppia.)
In definitiva, da un punto di vista Cattolico, l’evoluzione rimane possibile, certo con delle restrizioni. Da parte mia credo sia bene comunque tenere tutte le porte aperte e togliersi tranquillamente dalle tempie domande eventualmente puntate!
Ho capito, stavi parlando dell’aspetto filosofico dell’evoluzionismo: ho frainteso quel punto. Ma anche da un punto di vista scientifico, secondo la tua opinione quanto è credibile che l’evoluzionismo (il divenire da una specie animale a un’altra, in particolare) in un futuro si possa dimostrare scientificamente?
Per don Bortoluzzi, di certo neanche io entro nel merito delle sue intenzioni, ci mancherebbe, ma trovo le sue idee cattolicamente incompatibili in più punti.
Potresti chiarirmi cosa intendi per “trasformismo speciale”? O darmi un link in merito. Sono questioni che, come forse si sarà capito, mi interessano.
Molto giusta la tua precisazione. Forse potremmo dire che “il genere umano meno Eva” discende da una coppia. Nel momento in cui teniamo ben fermo che il genere umano discende da un solo uomo, si capisce bene che comunque dell’ipotesi evoluzionista (limitatamente al genere umano), per essere compatibile con la dottrina, resta ben poco.
La preoccupazione perciò è che “dando in pasto” a un cattolico il solo concetto della compatibilità tra evoluzionismo e dottrina, senza fornire gli strumenti adeguati per discernere come tale compatibilità sia in pratica possibile, si lascia il credente indifeso nei confronti di pericolose eresie. E’ chiaro che il cattolico si rivolgerà al mondo per farsi spiegare i concetti dell’evoluzionismo, e anche accogliendo ipotesi che difendono il finalismo, ciò che resta esposto a critica distruttiva sono altri dogmi. Il gravissimo indebolimento dottrinale relativamente al peccato originale, mi sembra un risultato palese di un’accoglienza imprudente delle teorie evoluzioniste, anche quelle che si preoccupano di “salvare” la fede nel Dio creatore.
Pio XII stesso nella Humani Generis non si limita a consentire ricerche, discussioni e speculazioni sulla tesi evoluzionista, ma invita anche a molta cautela, a non trascurare: “come se nelle fonti della divina Rivelazione non vi fosse nulla che esiga in questa materia la più grande moderazione e cautela.”
Metto “sul piatto” un’idea così come mi è venuta, passibile di “cassazione” 😉
Per più di un motivo, non potrebbe essere considerata un “generazione speciale” anche quella dello stesso Gesù Cristo?
La risposta sarebbe ovviamente si, ma la riferisco a questo tema in particolare e considerando Cristo come (anche) Nuovo Adamo.
In questo caso la Matrice (perdonatemi l’uso della parola che non vuol certo essere irrispettosa) o “genitrice”, è stata anch’Ella resa “speciale” per accogliere questa Unica e straordinaria generazione.
Maria poi – Nuova Eva – viene anche chiamata “Figlia del Tuo Figlio” (bellissime le icone dove Maria è tenuta in braccio dallo stesso Gesù Cristo).
Ella è poi anche simbolo della Chiesa, generata “dal costato aperto” di Cristo,
Ovviamente per la nascita di Cristo non parliamo di “creazione” ma di “generazione (generato non creato della stessa Sostanza del Padre).
Tornando all’origine del discorso, se quanto ho scritto ha un senso ed è accettabile nella sequesnza logica più che nelle affermazioni (che non sono certo idee mie), si può trovare un nesso per un ulteriore approfondimento al tema?
Uh Bariom, ammetto di non aver capito che idea hai in mente 🙂
Premesso che la mia opinione scientifica vale come il due di coppe con briscola a denari, quello che mi sento di sostenere è che se mai potessimo dimostrare la macro-evoluzione (che non deve essere provata necessariamente con l’osservazione del passaggio da “un animale all’altro”, basterebbe anche la semplice constatazione della comparsa di un carattere/funzione completamente nuova), questa troverebbe spiegazione in precise leggi di Natura. Certo è che fintanto che non si riuscirà a dare spiegazione della comparsa della vita, comprendendo il meccanismo che abbia presieduto a tale processo (e non è detto che possa essere compreso, potrebbe anche risultare una questione indecidibile), difficilmente riusciremo dire qualcosa di valido sull’evoluzione. Quindi ai posteri l’ardua sentenza…
Sul TS ti rimando a questo link: http://www.staycatholic.com/is_theistic_evolution_truly_plausible.htm
Purtroppo in italiano non trovo nulla, proverà a cercare meglio.
PS. Comunque attenzione a quando diciamo “l’umanità discende da un solo uomo”: ciò non significa che sia esistito SOLO UN UOMO (con le opportune distinzioni su cosa è un uomo) da cui l’umanità attuale avrebbe potuto discendere, almeno non necessariamente da un punto di vista logico. (Tanto che se volessimo adottare un approccio letterale a Genesi, ci accorgeremmo che effettivamente Caino, in seguito all’assassinio del fratello, “protestava” col Signore che quanti (chi?!) l’avessero incontrato avrebbero cercato di ucciderlo. Vabbeh, questo è giusto pour-parler…)
JdM, ti ringrazio davvero per il link! Una lettura edificante e illuminante. Che mi offre quell’elemento che mancava alla mia comprensione: la frase dell’allocuzione pontificia del novembre 1941 citata nell’H. G. e riportata dall’autore Centrella: non conoscendo la quale mi restava il dubbio che non riuscivo a fugare fino in fondo. Ti sono davvero fraternamente molto grato.
Mi sembrava infatti doveroso, dalla lettura dell’Humani Generis, concedere il beneficio del dubbio a ciò che l’autore pone al punto 5), ovvero il “trasformismo naturale”; anche se poi io non ci credevo in ogni caso. Invece l’autore dimostra la sostenibilità del solo punto 6), il trasformismo speciale, che finisce per essere un’ipotesi assai più ristretta, proprio perché esclude qualsiasi genere di filiazione diretta naturale da un animale irrazionale ad Adamo.
“Only from man could there come another man who would then call him father and ancestor”.
Ottimo. Non sai quanto mi faccia piacere leggere che Papa Pio XII si era espresso in questi termini. Ora dovrò solo trovare un link affidabile in italiano con la citazione per poterla utilizzare in future polemiche con chi vorrà eventualmente “manganellarmi” con la H.G. qualora dovessi sostenere la portata molto limitata che un cattolico deve assegnare all’ipotesi dell’evoluzione applicata al sorgere del genere umano 🙂
Sono inoltre d’accordo con l’autore sul punto che l’ipotesi evoluzionista, pur così ristretta, sia solo remotamente possibile, ma davvero poco plausibile alla luce del Magistero e la dottrina cattolica. Come già avevo scritto e come sostiene anche il Centrella, non mi pare proprio che valga la pena fare tutto questo sforzo intellettuale per riconciliare a ogni costo la nostra Fede con questa teoria. Inoltre, credo davvero che un agnostico che si sentisse dire “la Fede non è incompatibile con la tesi evoluzionista” per poi vedersi illustrati tutti i punti necessari affinché questa incompatibilità non si manifesti, avrebbe molte buone ragioni a risponderci: “ma non facevi prima a dire che non ci credi?” 😀
Vengo così rafforzato ancora di più sul fatto che credere alla creazione umana immediata sia di gran lunga la scelta razionalmente più soddisfacente.
Dopo averti ancora una volta ringraziato volevo solo aggiungere un’osservazione sul tuo ‘PS’ che non ho capito fino in fondo.
Se noi diciamo che l’umanità discende da un solo uomo, di certo stiamo dicendo che da quell’unico essere umano discende tutto il genere umano. Mi sfugge la difficoltà logica.
Nel bel link stesso che mi hai lasciato, viene citato il passaggio della H.G. che condanna il poligenismo in ogni forma, e ricorda che il cattolico non può credere che siano esistiti uomini che non provenissero per generazione naturale da Adamo.
La questione di Caino e Abele è certo già diversa (ho capito la battuta eh!, ma voglio prenderla sul serio). E’ chiaro che quando ci approcciamo ai primi capitoli della Bibbia in particolare, la scelta per noi non è certo se dare o meno un’interpretazione letterale, ma al contrario stabilire quali sono i passaggi da interpretare letteralmente e quali no. In questo ci sorregge il Magistero, la dottrina, la Tradizione.
Caino e Abele non furono certo i due unici figli di Adamo ed Eva (sarebbe stato un bel problema anche se Caino non fosse stato un omicida, direi!!). Quando il testo si occupa di eventi così remoti, l’elemento storico e quello enfatico e letterario sono così impastati che solo la buona guida della Chiesa ci può soccorrere nell’opera di discernimento. Come linea guida, io ritengo per vero senz’altro ciò che serve il dogma, e quel che la costante Tradizione ha sempre trasmesso come un vero evento.
Buona domenica!
@JdM e Roberto, sto seguendo con molto interesse il vostro scambio… non intervengo solo perché ho ben poco da aggiungere anche per la mia pochezza “culturale” sull’argomento e per i miei limiti intellettivi, ma vi sarei enormemente grato se qualora trovaste, aveste, una traduzione in italiano (altro mio grosso limite una conoscenza solo scolastica dell’inglese…) del testo linkato, poteste indicarmela.
Se ha tanto illuminato te Roberto, penso sarebbe di grande aiuto anche per il sottoscritto ( sempre che lo comprenda appieno anche qualora fosse in italiano 😉 )
Grazie anche a te, Bariom. Magari un giorno o l’altro potrei divertirmi a tradurlo, ma non prometto niente!
@Roberto,
l’Allocuzione del 30 novembre 1941 di Pio XII è qua:
http://www.casinapioiv.va/content/accademia/it/magisterium/piusxii/30november1941.pdf
cfr. p. 2:
“Dall’uomo soltanto poteva venire un altro uomo che lo chiamasse padre e progenitore”
Interessante anche questo passaggio (sempre a p. 2):
“In cima alla scala dei viventi l’uomo, dotato di un’anima spirituale, fu da Dio collocato principe e sovrano del regno animale.
Le molteplici ricerche sia della paleontologia che della biologia e della morfologia su altri problemi riguardanti
le origini dell’uomo non hanno finora apportato nulla di positivamente chiaro e certo. Non rimane quindi che
lasciare all’avvenire la risposta al quesito, se un giorno la scienza, illuminata e guidata dalla rivelazione, potrà
dare sicuri e definitivi risultati sopra un argomento così importante.”
“In cima alla scala dei viventi l’uomo, dotato di un’anima spirituale, fu da Dio collocato principe e sovrano del regno animale.”
Di fatto in Genesi, simbolicamente, è lasciato all’uomo il compito di dare il nome a tutte le bestie create.
“Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.”
E ancora prima:
“E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra.”
Alessandro, grazie!
Roberto, grazie e te!
Bene, mi fa piacere che la lettura ti sia stata d’aiuto (purtroppo, Bariom, l’articolo di CFentrella non è disponibile in italiano e andrebbe eventualmente tradotto).
In ogni caso, quello che volevo dire nel PS si ricollega fondamentalmente al mio primo intervento. Leggendo bene la HG e l’articolo di Centrella si evince che la Chiesa non sia contraria al poligenismo tout court e lascia invece aperta la porta al poligenismo BIOLOGICO. La questione è sottile, provo a spiegarmi.
Anzitutto notiamo che quando la Chiesa parla di Uomo, non fa riferimento necessariamente ad Homo Sapiens o alla classificazione che viene operata nelle scienza naturali; fa invece riferimento a Uomo in quanto categoria metafisica, quello dell’animale dotato di ragione. Ragione che abbiamo visto da cosa deriva.
Ora immaginiamo questa situazione: ad un certo punto dell’evoluzione abbiamo una popolazione di circa 10mila individui appartenenti al genere Homo (in questo senso “uomini”): costoro, nonostante le loro possibili fattezze umane, sono privi di ragione (e quindi non Uomini) proprio perchè privi di anima razionale. Un bel giorno ne nasce uno, il quale è stato “tratto” da Dio dalla materia pre-esistente (cosa conforme al “trasformismo speciale”) a cui è stata infusa l’anima/forma razionale. Ed ecco che abbiamo il primo Uomo (animale + ragione), che nonostante tutto però è biologicamente identico, o comunque molto simile agli altri “uomini” appartenenti alla sua stessa specie (animali – ragione). Come nota a margine va detto che potrebbe anche essere che la forma sostanziale dell’uomo lo modifichi in una certa misura fisiologicamente: vedi struttura cerebrale etc.
Ecco che allora sarà da quell’unico Uomo a discendere il resto dell’umanità. In quest’ottica si capisce che non c’è nessuna contraddizione tra poligemismo biologico e “monogenismo spirituale”, che poi è quello che interessa alla Dottrina. Spero di aver chiarito l'”equivoco”.
D’accordo, ho capito cosa hai in mente, ma questa ipotesi a mio parere non regge. Scrivo le prime cose che mi vengono in mente, comunque, e che di sicuro andrebbero approfondite.
Partirei dalla definizione di uomo come animale dotato di ragione: pongo una domanda provocatoria. Se avessimo, per esempio, un cane o un gatto dotato di ragione, di un’anima razionale e impassibile invece di quella passibile, potremmo dunque per questo definirlo un “uomo”? Io direi proprio di no.
Ma perché no? Perché l’essere umano è l’unione di un’anima razionale e di uno specifico corpo, un corpo che ha una sua coerenza biologica, materiale. L’anima informa il corpo. L’essere umano non è semplicemente un’addizione, ma una creatura composta – a differenza dell’angelo che è una creatura semplice di solo spirito – in cui sia il corpo che l’anima costituiscono parte integrante e ineliminabile della propria natura.
Non un qualunque corpo biologico, ma proprio quello specifico corpo fatto in un certo modo – che insomma soggiace a precise leggi proprie della sua natura materiale.
Tanto che a nessuno verrebbe in mente di definire “essere umano” un ipotetico differente genere di animale razionale, che comunque non esiste.
La natura umana perciò, come qualsiasi altra natura creata d’altronde, non è semplicemente: “un animale irrazionale”, “un animale razionale”, “un vegetale”, ecc.
Ma quel particolare animale. Questo risulta più evidente osservando gli animali irrazionali, che sono parecchi.
Dio può decidere di creare o non creare un gatto, ma se crea un gatto, questo dev’essere un gatto. Non può creare al suo posto un cane solo perché è anch’esso un animale irrazionale. Perché? Perché la sua natura di gatto, di creatura creata, non si riassume solo nelle peculiarità della sua anima (passibile), ma nella sua anima passibile e nel suo peculiare corpo.
Ogni natura creata ha il suo archetipo da sempre nell’immaginazione divina e si manifesta nel creato al momento opportuno.
Nessuna natura creata condivide il medesimo corpo con un differente genere di natura creata. Sottolineo questo punto, perché mi pare che sia questa la criticità sulla quale la tua ipotesi si infrange. “”Nessuna natura creata condivide il medesimo corpo con un differente genere di natura creata.””
Ora, questa ipotesi poligenista biologica che sottoponi equivale a dire che potrebbero essere esistiti animali irrazionali dotati del medesimo corpo dell’uomo.
Ritengo che tale ipotesi sia da scartare. L’archetipo dell’essere umano in quanto natura creata è unico, come qualsiasi altro.
Inoltre tale archetipo, aggiungerei questo aspetto ulteriore e fondamentale, trova il suo fondamento sulla futuribile natura umana di NSGC. Una natura umana creata e che in quel momento attendeva ancora la propria creazione, s’intende, ma pure prevista nella divina intelligenza.
Adamo è perciò la prima apparizione storica di Cristo (sotto l’aspetto della natura umana) e l’idea che Dio abbia consentito o operato in qualche modo la creazione di nature animali irrazionali ma pure basate, limitatamente al corpo, sul modello di Cristo, non mi pare in alcun modo ammissibile per evidentissime ragioni di dignità.
Supposto poi che per trasformismo speciale Dio avesse tratto Adamo da una parte del corpo dell’animale irrazionale che vagheggi: dopo la caduta nel peccato, cosa avrebbe impedito a Adamo, o un suo postero, di accoppiarsi con questi animali e ottenerne prole? E perché non sono arrivati fino a noi esemplari di questi animali, con i quali in teoria potremmo ancora oggi accoppiarci ricavandone addirittura della prole? E questa prole, cosa sarebbe? Animali irrazionali, poiché solo da un uomo può nascere un altro uomo. Dovremmo essere affiancati ancora oggi da una razza biologicamente identica a noi, ma priva di ragione. Salvo ipotizzarne l’estinzione. Perciò Dio si sarebbe dovuto pure prendere il disturbo di fare estinguere questa ipotetica razza animale.
No, francamente non mi pare un’ipotesi che possa stare in piedi.
Non credere, Roberto, che la tua domanda “provocatoria” non sia già stata sollevata e non abbia avuto risposta.
Senza dilungarmi troppo, il punto è questo: chiedersi se un gatto o cane dotati di ragione possano essere considerati uomini è come chiedersi se è possibile considerare piombo un elemento chimico con numero atomico 79 (ossia l’oro).
Direi di no, ma questo perchè la causa materiale dell’ente è dettata dalla sua causa formale. Da questa scaturiscono necessariamente delle proprietà e non necessariamente degli accidenti. Nel caso dell’oro, lo potrai trovare in diversi formati (pepite, pagliuzze etc), dimensioni, sarà solido ad una certa temperatura e liquido ad un’ altra, lucido o opaco etc. Nondimeno è sempre oro. Stessa cosa per l’uomo: può avere la pelle chiara o scura, essere glabro o ipertricotrico, avere sei dita per mano, quattro o cinque etc. Queste sono tutte qualità accidentali che non ne mutano la sostanza. Allora la domanda è: quanto possono variare queste proprietà accidentali affinchè si possa parlare di uomo? Probabilmente parecchio, certo è che per un ente avere la “forma dell’uomo” comporterà anche avere un substrato biologico “minimo sindacale”. Sì, ma a quanto ammonta questo minimo sindacale? E’ possibile spingersi al punto in cui un uomo possa avere dei tratti scimmieschi? Se sì, come distinguere allora un animale da un Uomo?
La risposta già la sappiamo: dalla ragione, intesa come capacità di astrarre, formulare concetti complessi e ragionare sulla base di questi in accordo con le leggi della logica. Questa è l’essenza dell’uomo.
Alla luce di questo è possibile aggiungere che è inesatto affermare “l’essere umano è l’unione di un’anima razionale e di uno specifico corpo”: no, l’essere umano è, come qualsiasi altra cosa del resto -anche gatti e pepite d’oro- un “composto” inscindibile di forma e materia, ma non di una materia (o corpo) specifici, bensì di materia “prima”, indifferenziata e solo in potenza se non attualizzata nella forma e proprio in virtù di questa avrà, una volta attualizzata, determinati funzioni e caratteristiche. Ma se, come tu dici, l’anima fosse “unita” ad un corpo specifico, in virtù di cosa quel corpo sarebbe “specifico”? Non certo in virtù dell’anima…
Non capisco invece quale sia l’argomento su cui ti basi per sostenere che Dio non possa creare un essere che pur avendo un corpo biologicamente simile a quello di un ominide, sia dotato di ragione. Non c’è contraddizione logica in questo, quindi negare che Dio possa fare una cosa simile equivarrebbe a negarne l’Onnipotenza.
Quando infine chiedi perchè l’uomo, dopo la caduta, non avrebbe potuto accoppiarsi con altri ominidi etc. etc. rispondo che speculare su questa cosa risulterebbe, a mio avviso, un esercizio in futilità. Però una domanda provocatoria a questo punto la faccio io: e se invece quanto hai supposto fosse accaduto veramente? Non ci dicono che gli scimpanzè hanno il 98% (o quel che è) di geni in comune con l’uomo? E dato che i fenomeni di speciazione avvengono tranquillamente, non è impossibile immaginare che ad un certo punto le specie non fossero più interfeconde (mi pare fosse Sermonti ad ipotizzare che le scimmie attuali sono una “devoluzione” dell’uomo…).
Insomma, questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. A me interessava soltanto far notare che, trattando di evoluzione e creazione, da un punto di vista metafisico non ci sono molte difficoltà e che quelle che rileviamo in campo dottrinale non le vedo così insormontabili.
Intanto volevo ringraziarti di nuovo per questo fecondo scambio, JdM.
Ora ho poco tempo, ma volevo esporre alcuni dei concetti che mi frullavano in testa ieri sera in un modo magari più coerente, avendo avuto un po’ più di tempo per ragionarci sopra.
Non ritengo però siano proprio discorsi sterili. Naturalmente non mi turba l’accoppiamento eventuale con animali, ma ipotizzare la fecondità di tali accoppiamenti. Non ho opposizioni da porre al trasformismo speciale, né al fatto di ipotizzare un corpo biologicamente simile a quello dell’ominide, insomma; ma semmai all’ipotesi che tale accoppiamenti possano dare frutto. Medesimo discorso lo applico di certo anche a scimmie antropomorfe con 98 o 99% e rotti di DNA identico al nostro. Mi accontento che l’accoppiamento sia infertile.
Ma la domanda sul gatto o chi per esso nasce da questa ragione – ora mi limito a questo.
La natura creata, l’essenza per così dire, di una creatura, come la definiamo? Il punto è questo, in fondo.
Tu hai stabilito, almeno se non ho frainteso, che basta rilevare la presenza della ragione, almeno in potenza, per stabilire se c’è o meno una natura umana. La mia domanda cosiddetta provocatoria voleva soffermarsi su questo aspetto del problema.
Per stabilire se c’è la natura di un gatto, basta stabilire l’assenza di ragione?
No.
Perciò tutti i gatti sono animali irrazionali, ma non tutti gli animali irrazionali sono gatti.
Per stabilire se c’è un essere umano, basta stabilire se c’è un animale dotato di ragione?
In pratica assolutamente SI’, ma in teoria no.
Tutti gli esseri umani sono animali razionali, ma sul piano teorico non necessariamente tutti gli animali razionali sono esseri umani. Di fatto sì, ma questo aspetto mi trattiene dal poter accettare che la definizione di “animale razionale” sia sufficiente a circoscrivere, a descrivere in maniera soddisfacente, la natura umana creata.
Non so se sono riuscito a spiegarmi.
Quindi il quesito successivo da porsi è proprio quello che poni anche tu: come riconosco la natura umana? Però adesso devo scappare. Ciao!
Dico che sono discorsi che non portano a molto (ma mi riferisco precisamente a quando facciamo ipotesi su come possa essere andata la storia dell’uomo), perchè non avendo dati certi su cui ragionare, la cosa può rimanere tranquillamente nell’ambito dell’opinione personale, senza che la mia idea sia migliore della tua e viceversa. Comunque nessuno ci vieta di farlo, per carità.
Chiedi come definiamo un’essenza ed io, stringatamente, risponderei così: l’essenza o natura di una cosa è ciò che questa cosa è in virtù della “forma” che ha (forma non intesa come “fattezza”, attenzione), la quale a sua volta è tale perchè diretta ad un fine (quando presente). Esempio banale: un cuore ha una data forma (causa formale) che lo porta ad avere una certa struttura (atri, ventricoli etc) e che fa si che la materia che lo costituisce (causa materiale) si componga di particolari cellule che danno luogo ad un preciso tessuto muscolare (striato), un pericardio fibroso etc. Nel complesso avrà quella struttura e sarà composto di una data materia proprio in virtù del suo fine, che è quello di pompare sangue. Se la causa materiale di un cuore fosse -per dire- il cemento, o la sua causa formale fosse quella di un’amanita muscaria (pur composta della stessa identica muscolatura di un cuore) capisci bene che il fine sarebbe difficilmente realizzabile.
Concordo con te comunque quando sostieni che non basta appurare l’assenza di ragione per stabilire la natura di un ente, ad esempio un gatto. Questo però non lo ha mai sostenuto nessuno: per stabilire la natura o essenza di un gatto, bisognerà scoprire, sulla scia di Socrate ed i suoi discepoli, l’essenza che contraddistingue il gatto differenziandolo dagli altri animali. Una (o più d’una) “differenza specifica”, insomma. Nel caso dell’uomo abbiamo visto quale essa sia.
Quando poi affermi “Tutti gli esseri umani sono animali razionali, ma sul piano teorico non necessariamente tutti gli animali razionali sono esseri umani” stai dicendo pressapoco questo “tutto l’oro esistente è un elemento chimico con numero atomico 79, ma sul piano teorico non necessariamente tutti gli elementi chimici con numero atomico 79 sono oro”. Credo (spero) sia abbastanza chiaro il paragone
Poi certo, io non vado affermando che un uomo non possa caratterizzarsi per altri elementi oltre che la ragione, infatti l’ho già detto (magari tra le righe) nel precedente post: io sostengo essere la ragione una condizione necessaria e sufficiente per avere un uomo, poichè proprio dalla sua anima razionale scaturiranno necessariamente determinate proprietà (es.il linguaggio, il senso dell’umorismo etc), ma non necessariamente degli accidenti aventi a che fare, ad esempio, con la sua conformazione fisica.
Spero anche io di essere riuscito a spiegarmi a sufficienza.
Ecco il punto: la condizione necessaria. Io sto ragionando come se la ragione fosse condizione necessaria ma non sufficiente. Mi dà l’idea di una definizione che trascura ogni aspetto della componente materiale della natura umana, accontentarsi dell’osservazione sull’anima razionale. Da questo scaturivano i miei ragionamenti. Va bene, su questo punto non insisto perché non possiedo di certo gli strumenti teorici per entrare nel merito, né voglio appropriarmi del tuo tempo per costringerti a delle spiegazioni che finirei per non riuscire a inquadrare adeguatamente, anche a causa lo spazio limitato proprio di un blog. Casomai, approfondirò per mio conto se mi capiterà l’occasione.
Piuttosto, e con questo credo, almeno per mia parte, di poter concludere questo scambio proficuo e stimolante; quello che alla fin fine mi fa specie (!) dell’ipotesi è il considerare anche solo possibile l’esistenza di un animale irrazionale con il quale l’essere umano avrebbe potuto accoppiarsi potendo generare.
La mia resistenza, dopo averci riflettuto un altro po’, per sommi capi è la seguente: la creazione per intervento sovrannaturale di Eva che, come illustra anche Centrella, rinvia alla nascita sacramentale della Chiesa, così come il matrimonio e l’unione sponsale figurano l’unione tra Cristo e la Chiesa, verrebbero a mio parere gravemente degradati se ipotizzassimo che l’essere umano abbia potuto, in un qualunque tempo per quanto remoto, prolificare anche al di fuori del genere umano. Di fatto, la prole è uno dei fini dell’unione sponsale. Così, il segno che Dio ci ha lasciato per figurare questa unione, ne risulterebbe molto… “sporcato”.
Questo non sarà certo un problema scientifico, né forse uno filosofico, ma credo che sarebbe una bomba dannosissima sotto un aspetto teologico. Dev’esser per questo che l’ipotesi mi suscita un gran senso di allarme.
In ogni caso, di nuovo ti ringrazio, non ti sottraggo altro tempo e ti saluto a reincrociarci qui o altrove nel web. 🙂
Bene, allora giusto un’ultima cosa per concludere: vorrei chiarire che il discorso sulle essenze non è riducibile ad una questione di “condizioni”. Qui il limite del mezzo utilizzato per la comunicazione, come ti sei accorto, è evidente; io ho cercato di condensare il più possibile, sapendo bene che alcune cose non sarebbero “passate” o che ci potessero essere alcuni fraintendimenti, ma è normale che sia così.
Prova ne sia che quando dici “Mi dà l’idea di una definizione che trascura ogni aspetto della componente materiale della natura umana, accontentarsi dell’osservazione sull’anima razionale” è dovuto al fatto che, al fine di ciò che mi prefiggevo di far notare in questi miei interventi (ossia che il credente non ha motivo per “aver paura” dell’evoluzione), ho posto molta enfasi sull’aspetto anima/razionalità. In realtà anche la stessa natura “animale” è essenziale per poter definire ciò che è un uomo! Magari più avanti ci sarà modo di dire qualcosa d’altro.
Termino qui, salutandoti e scusandomi se ho eventualmente tediato con questi discorsi gli altri lettori.
Alla prossima.
Non capisco come mai non venga pubblicato il commento, quando provo a reinserirlo poi mi dice che è un duplicato, boh!
JdM mi dispiace, il tuo commento era finito nello spam (non so per quale motivo). Ora l’ho sbloccato.
Ah ecco, grazie. Se usate akismet come antispam è tutto nella norma: ogni tanto fa le bizze!
PS. è normale che i commenti siano SEMPRE passati in coda di moderazione?!
Non ho capito alcuni commenti e altri li ho caiti di più,sicuramente l’uomo non viene dalla scimmia è scientificamente errato affermarlo e sicuramente genesi non può essere presa lettaralisticamente, è esegeticamente sbagliato affermarlo,la Bibbia non è un testo scientifico quindi non da descrizioni scientifiche,questo è stato detto un’infinita di volte.Un tipico errore è non separarare la teoria dell’evoluzione da l’evoluzionismo,tutte le sovrastrutture ideologiche,spesso e volentieri si confondono vari “darwinismi sociali” o “darwinismi/postivisti con la teoria “dell’evoluzione”.
Ovviamente è impossibile è contraditorio che l’universo si sia formato in 7 giorni anzi diventa un’interpretazione non dissimile all’ateismo che infatti prende letteralisticamente quindi in maniera fondamentalista le parole di genesi.Questo non implica che non ci siano anche parti che esprimono significati letterali,ma che la maggior parte vanno interpretati.
Non è la lettera è lo spirito che vivifica dietro la lettera.
Qualcuno si è per esempio richiamato alla tautologia tollendo tollens di Epicuro inerentemente al problema del male di cui sicuramente esistono svariate risposte o teodicee,che vanno considerate con apertura di cuore all’altro.Per esempio si tende a chiedersi “se Dio esiste prchè il male?” (Problema del Male)La risposta più semplice è: ma il male dipende dalle scelte umane non da Dio,normamente si controbatte allora che Dio non è onnipotente in quanto se può tutto allora poteva non “crearlo” a quel punto si spostano le responsabilità dall’uomo e dalle sue scelte a Dio.Ma pensiamoci seranamente “se Dio non esistesse forse il male non esisterebbe?”Ovviamente il male esisterebbe lo stesso,ma se Dio non esistesse da dove viene il male?Dall’uomo,e quindi SE Dio esiste la colpa delle mie scelte sarebbe sua,mentre se non esistesse sarebbe mia.Ecco che allora si ricava una considerazione importante:
Dio viene usato per fare lo scaribarile delle proprie responsabilità e delle proprie scelte morali se esiste,ma questa considerazione è presa senza mai essere atei sul serio,in quanto se sei ateo non puoi venirmi a dire,che se il male esiste dipende da Dio,in quanto se Dio non esiste dipende logicamente dall’uomo.
Perchè se Dio esiste il male è colpa della divinità mentre se non esiste la colpa dell’uomo?
E quindi è possibilissimo che Dio esista ma che sono solo le nostre scelte sbagliate a condurci al male,e quindi molto Agostinianamente il male è una scelta umana,in entrambi i casi,è inutile dare la colpa a Dio.
Direi però Giorgio che qui spostiamo di parecchio il tema… Tema che tante altre volte è stato anche qui trattato, in specifici articoli…
Non lo so, sono nuovo del blog,in ogni caso,il tema coinvolge il peccato e quindi una forma di male che è scaturito da una scelta umana,allora diventa utile domandarsi cosa si intenda per peccato originale o più profondamente cosa si intenda per male.Qui si afferma che l’evoluzione potrebbe essere immediata o mediata e che ha conseguenze sul peccato originale?Il problema è in che senso Genesi stessa può essere considerata in quanto narrazione non scientifica ugualmente a un fatto scientifico.
1.Se è immediata contradice comunque fatti scientifici che stanno oltre la teoria dell’evoluzione stessa,non è che contradice Darwin,contradice la Fisica stessa.E questo se si vuole prenderla alla lettera,ma questo è un fatto di decisione personale,non si impone e non è imposta.
2.Se è mediata non contradice nulla,in quanto dove sta scritto che va presa letteralmente?
Adamo e Eva sono simboli,è una componente allegorica,che assume un significato oltre le questioni scientifiche,non può essere ridotta a una questione di scienza,anzi la scienza,non lo scientismo o il positivismo,punti che non è che vanno rifiutati a prescindere se sono dimostrati fondati.Ripeto,si sta confondendo quelle parti dell’evoluzione che sono scientifiche,con la sovraideologia che c’è sopra,che di per se stessa non scientifica.
Se c’è evoluzione ci sarebbe il problema del peccato originale,guardate che al di là dell’evoluzione nulla può essere non medisto,poichè ricordo che oltre l’evoluzione,c’è tutta la fisica che ti dice il contrario.Ma questo è ancora voler considerare la Bibbia letteralmente,e cercarla di sostituire alla conoscenza della Natura della Physis,”Dio non parla ai sassi parla agli uomini.”
Si ci deve domandare all’ora cos’è il peccato al livello più profondo e umano e anche interiore.
Per il cattolico, Adamo ed Eva non sono simboli ma sono le due vere persone da cui proviene per filiazione tutto il genere umano.
Certo, il problema è che anche un sacco di cattolici, compresi parecchi che hanno ricevuto il Sacramento dell’Ordine, questa cosa ho non ce l’hanno più molto chiara in mente o preferiscono ignorarla.
Vedere cattolici che in buona fede (devo e voglio supporre) sostengono che Adamo ed Eva sono simboli, dimostra subito quella pericolosità terribile comporti un approccio imprudente all’evoluzionismo.
‘ho’ con l’acca. Vergogna, vergogna, vergogna!!
Concordo…
Su Adamo ed Eva… non tanto sulla “vergognosa” mancanza dell’acca 😉
@Giorgio solo un appunto brevissimamente.
“Se è immediata contradice comunque fatti scientifici…” questo di per sé non sarebbe un problema credo. Quanti miracoli (a meno che non li si voglia metterli tutti in discussione, ma allora mettiamo in discussione la Resurrezione stessa!) paiono “contraddire” le leggi fisiche e scientifiche. Leggi stabilite dal Creatore, ma che il Creatore stesso può piegare al Suo Volere o modificare a Suo Piacere.
Non solo nemmeno gli scienziati seri-non il positivismo ideologico afossatto sia da filosofi che epistemologi della scienza-pensano che la scienza risponderà a tutto o addiritura che abbia già risposto a tutto,o che possa minimamente portare a un processo di conoscenza deffinitiva del reale,esistono un’infinita di domande alle quali la scienza non può rispondere,questo significa evidentemente,che l’essere umano è un fenomeno così complesso che non può essere scientificamente spiegato,senza scadere nell’ideologia marxista darwinista.Ma questo limite è un limite intrinseco all’essere umano,è la presa di coscenza che l’intelligenza umana non può arrivare a tutto,nemmeno al livello puramente scientifico.Anzi è epistemicamente impossibile che la scienza possa spiegare in toto la realtà umana,essa si occupa dell’Immanente ma l’immanente stesso è assolutamente insuificente benchè necessario alla conoscenza umana,e dopo che sò che sono indubbiamente un corpo che funziona questo significa che so anche perchè un’infinita di fatti non posso spiegarli scientificamente?,Pensare già che lo studio della Physis sia la spiegazione di tantà complessità,è ritenuto un dogma di fede del vecchio positivismo e empirismo logico,ovvero è pure questa una questione di fiducia ideologica anzi di dovrebbe parlare di “religioni positiviste meccaniciste” al livello epistemico:ho fede che la scienza spiegherà tutta la realtà umana,non che è logicamente vero che ciò accade o accadrà,al contrario la scienza è un sistema dinamico,non è una certezza assoluta che lo spiegherà mai.
“Sono trascorsi molti anni, ma ricordo come se fosse ieri. Ero giovanissimo, avevo l’illusione che l’intelligenza umana potesse arrivare a tutto. E perciò m’ero ingolfato negli studi oltre misura. Non bastandomi la lettura di molti libri, passavo metà della notte a meditare sulle questioni più astruse. Una fortissima nevrastenia mi obbligò a smettere; anzi a lasciare la città, piena di tentazioni per il mio cervello esaurito, e a rifugiarmi in una remota campagna umbra. Mi ero ridotto a una vita quasi vegetativa: ma non animalesca. Leggicchiavo un poco, pregavo, passeggiavo abbondantemente in mezzo alle floride campagne (era di maggio), contemplavo beato le messi folte e verdi screziate di rossi papaveri, le file di pioppi che si stendevano lungo i canali, i monti azzurri che chiudevano l’orizzonte, le tranquille opere umane per i campi e nei casolari. Una sera, anzi una notte, mentre aspettavo il sonno, tardo a venire, seduto sull’erba di un prato, ascoltavo le placide conversazioni di alcuni contadini lì presso, i quali dicevano cose molto semplici, ma non volgari né frivole, come suole accadere presso altri ceti. Il nostro contadino parla di rado e prende la parola per dire cose opportune, sensate e qualche volta sagge. Infine si tacquero, come se la maestà serena e solenne di quella notte italica, priva di luna ma folta di stelle, avesse versato su quei semplici spiriti un misterioso incanto. Ruppe il silenzio, ma non l’incanto, la voce grave di un grosso contadino, rozzo in apparenza, che stando disteso sul prato con gli occhi volti alle stelle, esclamò, quasi obbedendo ad una ispirazione profonda: «Com’è bello! E pure c’è chi dice che Dio non esiste». Lo ripeto, quella frase del vecchio contadino in quel luogo, in quell’ora: dopo mesi di studi aridissimi, toccò tanto al vivo l’animo mio che ricordo la semplice scena come fosse ieri. Un eccelso profeta ebreo sentenziò, or sono tremil’anni: «I cieli narrano la gloria di Dio». Uno dei più celebri filosofi dei tempi moderni scrisse: «Due cose mi riempiono il cuore di ammirazione e di reverenza: il cielo stellato sul capo e la legge morale nel cuore».[3] Quel contadino umbro non sapeva nemmeno leggere. Ma c’era nell’animo suo, custoditovi da una vita onesta e laboriosa, un breve angolo in cui scendeva la luce di Dio, con una potenza non troppo inferiore a quella dei profeti e forse superiore a quella dei filosofi.[4](ENRICO FERMI)”
Anche se ci fosse l’evoluzione,perchè comunque c’è il male e il bene nel nostro agire e nel nostro pensare?Eppure sono fatti della vita,fatti che benche non siano soggetti al livello del metodo scientifico,sono innegabili.Anzi è illusorio perfino pensare che l’intelligenza umana comprenderà tutto,e solo una sorta di volontà di potenza,che si dimentica di se stessa,scadendo nella non amissione dei propri limiti.
Volevo dare il mio umile contributo al dibattito sulla scentificità delle teoria dell’Evoluzione, innanzitutto, vorrei ricordarvi i tre livelli
di credibilità scentifica:
Il primo livello è quello delle prove riproducibili, dove qualsiasi teoria puo essere provata da chiunque in qualunque luogo.
Il secondo livello di credibilità lo si ha quando non è possibile studiare eventi riproducibili sotto controllo diretto, ma si possono intepretare le osservazioni di un certo fenomeno e formulare dei modelli teorici che spieghino il fenomeno, un esempio di questo livello di credibilita è l’osservazione della nascita evoluzione e morte delle stelle. Dove si può cercare di interpretare i fenomeni ma non è possibile riprodurli.
Infine il terzo livello di credibilità, quando un fenomeno avviene una volta sola, come la nascita dell’universo. L’evoluzione potrebbe sembrare far parte di questo livello, ma l’assenza dei cosiddetti anelli mancanti ne mina la credibilità scientifica, infatti, una teoria per essere credibile (almeno al terzo livello) non DEVE avere anelli mancanti o punti misteriosi.
Se questo non bastasse, la teoria dell’evoluzione oltre a contraddire una serie di leggi della fisica, biochimica, biologia, scienza dell’informazione, come la legge fondamentale della biologia, il 2° principio della termodinamica, la teoria della trasmissione dell’informazione, oltre ad essere impossibile da realizzare dal punto di vista statistico, si scontra in modo frontale con il concetto di “Complessità irriducibile”, introdotto dal biochimico Michael Behe, il quale sostiene che un organismo per quanto semplice, necessita di tutte le sue componenti per svolgere la sua funzione, e se queste mancano, non è che l’organismo funziona in modo meno efficace, esso non funzionerà. Per capire questo concetto Behe prende ad esempio una semplice macchina: la trappola per topi, essa è costituita di sole 5 parti, e non si può rendere più semplice. Basta che manchi una sola delle sue 5 parti ed essa non funzionerà.
Da quanto ho accennato prima credo che l’astrologia sia più scientifica della teoria dell’evoluzione, per lo meno sia allo stesso livello. Ognuno è libero di credere ciò che vuole, ma per me l’evoluzione e solo una credenza, senza fondamento scientifico, sponsorizzata dai materialisti per eliminare Dio dalla creazione.
V
Lungi da me l’affermare che la teoria darwiniana (o meglio, le sue evoluzioni più recenti, dato che la stessa è stata sconfessata più volte dagli stessi darwinisti) sia incontrovertibilmente vera oppure perfetta o inoppugnabile. Non sono però neppure d’accordo col signor Zichichi – al punto che, pur ammettendo di non averlo mai letto, certe volte mi chiedo se veramente abbia capito cosa voglia dire fare Fisica.
Detto questo, oltrepassando i tre “livelli di credibilità”, che, vabbè, lasciano un po’ il tempo che trovano e, sinceramente, mi lasciano pure un po’ perplesso, mi chiedo veramente in che modo l’evoluzionismo contraddicerebbe il secondo principio della termodinamica (variazione di energia interna uguale calore meno lavoro), che cosa sia la legge fondamentale della biologia, che cosa voglia dire “impossibile da realizzare dal punto di vista statistico”. Per quanto riguarda il signor Behe… beh, è stato più criticato lui dalla comunità scientifica che Darwin stesso, per cui…
Senza entrare troppo nello specifico, semplicemente il 2° principio della termodinamica dice che ogni sistema strutturato in natura se lasciato a se (al caso), degrada a un livello più alto di entropia, perde energia, perde struttura perde informazione, e questa è una legge inviolabile dell’universo. Ora l’evoluzionismo pretende, partendo da semplici elementi che, questi si ricombinino a caso creando strutture via via sempre più complesse, che si arricchiscono di informazione ad ogni generazione, fino ad arrivare all’essere umano. Ma nell’esperienza di tutti i giorni le cose si guastano, l’energia tende a disperdersi, i corpi caldi diventano tiepidi, il livello di disordine (entropia) tende a crescere, il degrado e ineluttabile. Chissà perché questo principio non deve valere solo per la teoria dell’evoluzione?
La legge fondamentale della Biologia dice che solo la vita genera la vita (vedere esperimenti di Spallanzani e Pasteur) la teoria dell’evoluzione pretende che per combinazione casuale di alcuni elementi in un ambiente favorevole (cosiddetto brodo primordiale) abbiano generato molecole base per la vita e da qui per combinazioni casuali molecole più complesse fino a generare semplici microorganismi in definitiva che la vita si possa autogenerare per caso.
Dal punto di vista statistico la probabilità che la vita sia nata da materia inerte è stata calcolata in una su 10 alla 40000esima potenza, un numero con 40mila cifre, che, scritto per esteso, occuperebbe quasi 100 pagine di un libro. I matematici dicono che entra in gioco l’inflazione statistica per cui, una probabilità su un milione o una probabilità su centinaia di miliardi di miliari di milioni ai fini pratici non fa differenza, si tratta di probabilità praticamente a zero.
A questa improbabilità occorre aggiungere tutte le altre improbabilità che si siano realizzate tutte le mutazioni che hanno portato alla nascita degli organismi più “complessi” e via dicendo fino all’uomo. Un grandissimo colpo di fortuna ma statisticamente impossibile.
Non so i motivi per cui Behe è stato criticato, non sono biochimico, ma la sua considerazione mi pare di buon senso e difficilmente confutabile.
Infine credo che una teoria che si ritiene scientifica NON può ipotizzare anelli di congiunzione tra le varie specie che non sono mai stati trovati nonostante da Darwin a oggi la paleontologia, ne ha fatti di progressi e molti fossili sono stati scoperti, anzi, quello che ha scoperto la paleontologia nei vari strati rocciosi che corrispondono alle ere geologiche, sono la comparsa e scomparsa di diverse specie senza anelli di congiunzione tra le varie specie.
Senza prove che ne dimostrino la credibilità scientifica della teoria questa non può essere considerata vera, anzi le prove trovate smentiscono la teoria. Se mai un giorno saranno trovate prove inconfutabili ne riparleremo.
Ribadisco il mio pensiero, e non pretendo di convincere nessuno in quanto, per me, ognuno e libero di credere ciò che vuole, ma per me la teoria dell’evoluzione e scientifica tanto quanto l’astrologia e rimane una teoria fortemente sponsorizzata da materialisti per escludere opera di Dio nella creazione.
Tra il 1999 e il 2002, a Dmanisi in Georgia, furono ritrovati vari crani e resti di crani appartenenti a specie ominidi differenti. Questa scoperta sconvolse letteralmente il mondo archeologico e scientifico perché minava alle fondamenta tutta la teoria evoluzionistica, secondo la quale la specie a cui noi apparteniamo, Homo sapiens sapiens, discende da altri ominidi, cronologicamente posti in successione, a partire dall’Australopithecus, risalente a 4,2 milioni di anni fa, fino ai nostri ultimi “avi”, Homo erectus e Homo neanderthaliensis.
…Perché questa scoperta, apparentemente simile a tante altre, fu invece sconvolgente? Secondo la maggior parte degli scienziati evoluzionisti, il cosiddetto “anello mancante” (fino ad ora mai ritrovato!) ha dato origine a vari rami filogenetici, che a loro volta hanno dato origine a numerosi ominidi differenti tra loro.
…Per gli evoluzionisti, ciascuno di questi ominidi è una specie presa a sé, frutto di evoluzioni differenti, spesso endemiche di un solo territorio e quindi non interfecondabili: un homo habilis, per intenderci, non poteva accoppiarsi con homo ergaster e generare una prole feconda
… Ma torniamo al ritrovamento di Dmanisi, che mette in crisi tutto quanto detto finora. Quattro dei crani completi ritrovati appartengono a ominidi differenti, ma appartenenti tutti allo stesso periodo. Questo dimostra:
1) che gli ominidi in questione non sono in successione evolutiva, come fino ad oggi hanno detto gli evoluzionisti, ma risalgono allo stesso periodo storico,
2) che addirittura convivevano nelle stesse tribù, come dimostrano i ritrovamenti in questione, e che quindi erano interfecondabili,
3) se erano interfecondabili, non si tratta di specie ominidi differenti ma di una unica specie umana con caratteristiche fisiche diverse.
Il professor David Lordkipanidze, del Museo Nazionale della Georgia, analizzando i diversi crani ha riscontrato che si tratta di quattro diversi ominidi: homo habilis, homo ergaster, homo rudolphensis, homo erectus. Questi quattro ominidi non sono dunque da porre in successione cronologica. Essi convivevano addirittura nelle stesse tribù… semplicemente perché non si tratta di specie differenti, ma di “razze”,
…Infine, il ritrovamento di Dmanisi ha anche messo in crisi l’idea che la nostra specie derivi dall’Australopiteco. Ebbene sì, perché l’Australopiteco (come dimostra il nome scientifico Australopithecus afarensis) è originario dell’Africa e, secondo le teorie evoluzioniste, dette origine alle specie più antiche di ominidi, ossia l’homo habilis e l’homo rudolphensis. Ma il ritrovamento di ossa degli stessi ominidi, risalenti allo stesso periodo se non più antichi, in una zona totalmente diverse da Afar in Etiopia (ricordiamo che Dminisi è in Georgia!), dimostra che questi ominidi con il genere Australopithecus, endemico dell’Africa centrale ed ormai estintosi, non hanno alcuna parentela evolutiva! L’Australopiteco era, più semplicemente, uno dei tanti generi di scimmie che abitavano il continente africano. E l’origine dell’Homo sapiens, specie a cui noi apparteniamo, è da retrodatare da 200.000 anni ad almeno 2,5 milioni di anni fa!
La domanda dunque dovrebbe riporsi per gli scienziati: se l’uomo non discende dall’Australopiteco, e quindi non discende dai primati, come comparve sulla Terra?
l’articolo completo su: http://radiospada.org/2014/02/i-teschi-di-dmanisi-riscrivono-la-storia-delluomo-ma-le-lobby-scientifiche-tacciono-da-anni/
Parecchi altri interessanti articoli su Dmanisi, che sconfessa clamorosamente la teoria dell’evoluzione, sono su “critica scientifica”, del prof. Enzo Pennetta.
http://www.enzopennetta.it/2013/10/homo-sapiens-luomo-venuto-dal-nulla-2-quel-che-rimane-del-cespuglio/
Sulle conseguenze del darwinismo. Interessante.
http://vanthuanobservatory.org/notizie-dsc/notizia-dsc.php?lang=it&id=1861