Beato fai da te

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di Costanza Miriano

A parte il fatto che io vengo periodicamente beatificata in casa, ogni qualvolta propongo una cena a base di colesterolo e divano libero, mentre ricevo una damnatio memoriae in occasione di ogni minestrone servito in tavola, a parte questo, dicevo, anche in casi in cui non ci sia un interesse privato così evidente è bene ricordare quanto siano inaffidabili i nostri giudizi sui fratelli (e le mamme e i babbi…). E non solo i giudizi negativi, che quello si sa, anche perché tra l’altro siamo sempre più inclini a vedere il male che non il bene nei fratelli. Io però vorrei invitare alla prudenza anche nell’esaltare le persone.

Abbiamo tutti bisogno di maestri, di figure di riferimento, di esempi luminosi, e quando incontriamo qualcuno che “funziona” ci viene voglia di seguirlo, di fare come lui. Credo che sia un bene, e infatti Gesù ha mandato i discepoli a evangelizzare, sennò avrebbe fatto dei volantini in tutte le lingue. La fede si trasmette con la carne, gomito a gomito, viene dall’ascolto e il desiderio di imitare è nella nostra natura. Ma non dimentichiamo che gli uomini, tutti, sono limitati, piccoli. E non dimentichiamo neppure quello che dice il Signore al profeta Isaia: i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie. E la distanza è siderale: come il cielo è alto sopra la terra…

Piano dunque anche con le beatificazioni fai da te. La Chiesa è qui per questo, a garanzia del giudizio. Chissà poi quanti altri santi sconosciuti già ora stanno brillando in cielo, santi che Dio ha voluto lasciare nascosti: nonne pazienti, vedovi forti, genitori saldi e capaci di speranza anche durante la ribellione dei figli, sposi fedeli anche dopo un tradimento, persone che sanno rinunciare ai loro progetti pur di non peccare. Non a tutti è chiesto l’eroismo, non a tutti una via luminosa e sotto gli occhi di tutti. A molti, ai più, è chiesto un morire poco per giorno, senza complimenti pubblici. Ma un giorno le cose saranno messe in chiaro. Chissà che sorprese, allora.

fonte: Credere

64 pensieri su “Beato fai da te

  1. carmen

    Bravissima Costanza hai detto cose verissime, conosco persone che nel silenzio, nel nascondimento hanno perseguito una via di santità e sicuramente brilleranno in cielo anche senza i nostri plausi. Sei sempre forte

  2. “Ma non dimentichiamo che gli uomini, tutti, sono limitati, piccoli.”

    “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo…” si potrebbe dire citando la Scrittura 😉

    1. Credo… credo, che Costanza si riferisse soprattutto ad una sfera molto personale, non nel senso della -sua- sfera personale, ma di quella di ognuno di noi e delle nostre conoscenze più dirette.

      Con tutta la stima che ho per Costanza, penso si potrebbe applicare il discorso anche a certe dichiarazioni “osannanti” a lei rivolte anche su questo blog… 😉 (da prendersi presumo, solo come simpatiche dimostrazioni di affetto…)

  3. “Abbiamo tutti bisogno di maestri, di figure di riferimento, di esempi luminosi”

    …io direi ,anche, e soprattutto, dei tanti piccoli modesti buoni esempi che ci vengono tutti i giorni, specialmente dalle genti più umili.

      1. Quelle a cui si riferisce Costanza a conclusione del suo pensiero.
        N perla come di Santi che brillano già in Cielo, ma che pur da questa terra devono essere passati… 😉 🙂

          1. Giusi

            Io ho una particolare predilezione per i santi più “umili” quelli che non hanno fatto grandi cose, che erano persino disprezzati in vita come la piccola Germana Cousin

            http://www.santiebeati.it/dettaglio/57350

            Qui in Veneto mi è capitato di andare a visitare la casa natale di Santa Bertilla Boscardin: lei diceva che la sua era la “via dei carri”, la più comune

            http://users.libero.it/luigi.scrosoppi/santi/bertilla.htm

            E poi c’è quel gigante del curato d’Ars che ha fatto fatica a diventare prete, considerato un “asino”, mandato in una parrocchia infima diventata poi meta di pellegrinaggi, tipica pietra scartata dai costruttori che è diventata testata d’angolo e San Gerardo Maiella e tanti altri e…… mia mamma, non l’ho mai vista triste, non ha mai chiesto niente: ha solo dato, non ha mai creato contrasti, non ha mai litigato con nessuno, ha sempre pregato senza mai imporre la preghiera, non mi ricordo si sia mai lamentata, mia mamma che le mie amiche che l’hanno persa l’hanno eletta loro mamma adottiva, mia mamma che vede (e non dovrebbe vedere) perchè prega ogni giorno Santa Lucia, mia mamma che mai nessuno le ha voluto male, che non ha mai fatto un pettegolezzo, che tutti l’adorano, mia mamma che, se mi salverò, sarà solo grazie a lei.

  4. fortebraccio

    Casomai qualcuno di voi non l’avesse mia visto, Brian di Nazareth (da cui è stata colta l’immagine, giusto?) è un film che val la pena.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Brian_di_Nazareth
    considerate che: è inglese, è del 1979, è dei Monty Python.
    (Si tratta essenzialmente di una commedia che ruota intorno a Brian, persona “normale” erroneamente scambiata per messia. Il ridicolo cade sulle azioni umane, deride i comportamenti dannosi per la società, e in questo senso il film invita a chiedersi “sono anch’io così?” piuttosto che proporsi come ritratto fedele della cristianità)

  5. maria elena

    ah la gloria terrena…io conosco tante di persone insopportabili che però sono un esempio di vita! e non escono sui giornali. Penso a Chaira Corbello Petrillo, non credo che lei ambisse alla gloria terrena, non credo proprio e credo anche che non fosse insopportabile!!!! Comunque leggo con paicere tutto l’articolo e lo trovo molto saggio e sapiente e educativo per me.

  6. Lalla

    Unica eccezione: con la foto di oggi non possiamo non beatificare il/la responsabile delle scelte iconografiche di questo blog! 😀 😀 😀

    1. “Da tutti” mi pare eccessivo…

      Poi potrebbe essere lui che si avvicina a noi, non necessariamente il contrario 😉 🙂
      Mi ha colpito il suo apprezzare il mio recente commento sul Battesimo… certo lo avrà fatto unicamente mettendosi (per quanto ammesso questo sia possibile…) nei “miei/nostri panni” 😉

  7. 61Angeloextralarge

    Eh sì! Avremo tante sorprese… cosiderato che le prostitute ci passeranno davanti… ma non solo… 😉

    1. Giancarlo.

      Le prostitute ci passeranno davanti… si… alcune forse…. mica tutte: non credo che essere prostituta o, peggio, prostituto, sia un titolo di merito per andare in paradiso. Diciamo che qualche prostituta, essendosi pentita della sua vita di peccato prima di morire, ci passerà davanti in paradiso.

      1. Giusi

        Giancarlo mi sa che ti preoccupi troppo dei peccati degli altri, preoccupati dei peccati tuoi. Non ci sono solo le escort di lusso (che poi non dobbiamo giudicare neanche quelle), ci sono prostitute schiave che per uscire dal giro rischiano la vita. Hai mai fatto la fame? Che ne sai, che ne sappiamo a qual punto si può giungere? Lasciamo la giustizia e la misericordia nelle mani di chi le sa utilizzare: Dio. Noi non dobbiamo giudicare i fratelli (lo dico in primis a me stessa e non è detto che ci riesca sempre) dobbiamo cercare di migliorare noi stessi, certo non tacendo la nostra fede, dimostrandola soprattutto con le opere ma anche non imponendola quando non serve a niente, quando anzi si rischia di sortire l’effetto contrario. La fede non è una clava. La mia più cara amica era atea, non andava a messa nemmeno il giorno di Natale fino a quattro anni fa. Io non l’ho mai stressata, mi mostravo per quello che ero e così anche lei sempre con un gran rispetto reciproco. Poi ha letto un libro sul miracolo di Padre Pio (quello della santificazione) e si è convertita. Adesso è cattolica praticante e avanza sempre più nel suo percorso spirituale. Ogni tanto mi chiede: ma come facevi a sopportarmi? Ma io non l’ho mai sopportata perchè era sempre lei, era sempre generosa, altruista, non erano gli altri a stare male vicino a lei era lei ad essere perennemente insoddisfatta, ad aver un gran travaglio interiore. Da quando ha incontrato Gesù, oltre a far star bene gli altri, sta bene pure lei: è questa la grande differenza! Per coloro che non hanno ancora conosciuto l’amore di Dio (che invece Dio li conosce e li ama lo stesso) possiamo solo pregare senza mai stancarci. Quanto è andata avanti S.Elena prima che Agostino si convertisse? Però poi è diventato Sant’Agostino!

        1. Giancarlo.

          Si, quello che dici io lo condivido. Sai cosa? Ho sempre la sensazione che tanti cattolici siano talmente ansiosi di non offendere, o contrariare, o anche solo innervosire coloro che si dichiarano non cattolici (atei o appartenenti ad altre religioni, o comunque persone lontane dalla chiesa) da dimenticare di dire che, per andare in paradiso, occorre la conversione. Una prostituta, come anche un ladro, un assassino o il più sanguinario e ripugnante dittatore della storia, può certamente andare in paradiso: certo, anche il più immondo peccatore della storia dell’umanità può varcare le soglie del paradiso. Per tutti c’è speranza. Ma deve essere ben chiaro che, per andare in paradiso, occorre convertirsi.

          Ci saranno certamente prostitute che mi precederanno in paradiso; ma se mi precederanno, non è per il fatto che sono state prostitute, ma perché hanno smesso di esserlo e, soprattutto, perché si sono convertite.

          Trovo, francamente, un po’ stucchevole questo continuo blandire Alvise. E forse è proprio questo quello che lui viene a cercare in questo blog: blandizie. Credo che sarebbe assai più utile, per la sua salute, trovare qui uno sguardo severo ed un invito fermo alla conversione. I convenevoli, la bonomia, la chiacchiera arrendevole e paciosa, preferisco riservarli alle persone con cui condivido l’essenziale, cioè la fede in Cristo Gesù. Alvise si mostra fiero del suo ateismo, né si dimentica mai di sottolineare la distanza che ci separa. Io, questo, non lo dimentico.

          1. 61Angeloextralarge

            Giancarlo: ma chi è che tratta Alvise come descrivi tu? Non so da quando segui questo blog, ma Alvise ha avuto anche risposte degne dei sui vecchi commenti. Adesso lui è meno rompiscatole dei primi tempi, ma con qualcuno non ha avuto “commenti” facili.
            “per andare in Paradisi occorre convertirsi”: giusto, ma siccome saremo convertiti, nel vero senso della parola, quando saremo di fronte a Dio, perché fino ad un istante prima siamo passibili di cadere nel peccato… forse è bene guardare alla propria conversione e poi a quella degli altri. Chi non vive per primo da figlio di Dio, difficilmente riesce a far convertire gli altri. Il giusto pecca 7 volte al giorno: pensa quelli che non sono giusti! Brrrr! 😦

          2. …la distanza che ci separa, sì, forse, ma non il mio essere meglio e voi peggio. Più giusto dire, semmai, che siamo differenti, per quanto riguarda il credere e il non credere, distanti no, siamo tutti appiccicati, quasi, in senso proprio e metaforico!

          3. Il problema caro Giancarlo è che per andare in Paradiso anche i “convertiti” devono essere… convertiti!

            E se guardiamo cosa è chiesto ad un convertito (non giudicare, non dire stupido a tuo fratello, non commettere adulterio – occhio che bastano gli occhi, ecc, ecc) non è difficile pensare che molti ci passeranno avanti.

            L’affermazione poi che in Paradiso ci vanno solo i “convertiti” (come i battezzati, ecc, ecc) è da sottoporre ad una attenta analisi di tutto il Magistero (che qui non mi sogno neppure di fare) per non cadere in troppo facili distinguo o ad una salvezza da “cichita bollino blu” ;-).
            Ciò che lascia perplessi alcuni di noi (mi permetto di parlare al plurale) è il continuo voler delineare una sottile (o neppure tanto sottile) “linea rossa”, o nera se preferisci, del tipo “altolà chi è di qui o chi è di qua!”…
            Non so se è vera preoccupazione per l’anima altrui o l’esigenza (un po’ spasmodica per la verità) di trovarsi “dalla parte giusta”.

            Anche lo stare a vivisezionare Alvise i suoi commenti, la sua dietrologia, il suo essere fermo e ostile, quel che ti pare, a che giova? A lui? Se è come lo dipingi, se ne fa un baffo!
            Io su Alvise non mi pronuncio… non posso neppure dire conoscerlo (anche se domenica scorsa a corso seriamente il rischio che gli bussassi alla porta… ma tieniti pronto Alvise, perché quando meno te lo aspetti ;-)). Se la spara grossa, gli rispondo picche, e anche dure (molti qui mi possono essere testimoni…), se dice cose che hanno senso – perché non è un deficiente – gli rispondo diversamente.

            La supposta ammirazione che ti pare scorgere in “tanti” (hai fatto un censimento?) cattolici, forse è solo una stortura del tuo vedere… personalmente guardo con compassione i peccatori (che poi tutti siamo ecc, ecc…), a volte anche con sofferenza e sai perché? Perché serio peccatore sono stato e agnostico e contro la Chiesa… e con il salario del peccato sono stato ripagato. Salario che come ben sai è la morte! (Non solo quella eterna…)
            Forse a te manca (non saprei se augurartelo…) un’esperienza di peccato tanto profonda e seria, risollevato dalla quale – per pura Misericordia Divina – non ti passa più nemmeno dall’anticamera del cervello di giudicare nessuno o di far “graduatorie” – tanto ti sei sentito una m…. o di trovarti, improvvisamente, nel buio più totale della tua granitica fede (succede…)

            Non che io sia così avanti nel cammino di umiltà, ma una bella m… mi ci sono sentito e lo sono stato e benedico Dio per averlo permesso e ogni tanto ricordarmelo 😉

            1. Sara

              Non conosci Alvise, ma neanche Giancarlo: magari un’esperienza simile l’ha vissuta ed è proprio per questo che adesso proclama con tanta passione ciò in cui crede…
              Io trovo sia chiarissimo quanto Giancarlo dice e la decisione con cui lo dice non è incompatibile né con l’umiltà né con la misericordia. E poi avere una fede granitica non è certo un male.

              1. Infatti Sara, non conosco Alvise, non conosco Giancarlo e quindi ipotizzo, come fa Giancarlo. Difatto il mio commento è pieno di “forse” o “mi pare”…(certo nella foga a volte scappa qualche affermazione perentoria), ma più che altro si discute il “punto di vista” o l’attegiamento che riporta ad una sostanza.
                La passione con cui si affermano le cose non fa di dette cose delle verità… io con passione affermavo un tempo cose esattamente contrarie. (Questo in senso generale – non riferito a Giancarlo in particolare)
                Che quel che dice sia chiarissimo, è chiaro, altrimenti avrei chiesto spiegazioni… poi sai un blog è un blog e anche la “fede granitica” la lascerei da parte in questo contesto.

                La fede è provata con il fuoco e si vede dalle opere. Se si valuta dalle “dichiarazioni d’intenti” stiamo freschi… vale prima di tutto per il sottoscritto 😉

                1. Sara

                  “La fede è provata con il fuoco e si vede dalle opere. Se si valuta dalle “dichiarazioni d’intenti” stiamo freschi…”

                  Giusto, sono d’accordo; ma sei stato tu ad aver ipotizzato per Giancarlo “un’esperienza di peccato tanto profonda e seria” da farlo trovare improvvisamente nel buio della sua “granitica fede”…

                  Non ricordo poi di aver affermato che la passione con cui si affermano le cose fa di dette cose delle verità.

                  E’ chiaro che comunicare in un blog non è sempre facile, ma tra fratelli nella fede potremmo cercare di comprenderci al di là delle inevitabili differenze di sensibilità e di stile espositivo.

          4. Sara

            “Ho sempre la sensazione che tanti cattolici siano talmente ansiosi di non offendere, o contrariare, o anche solo innervosire coloro che si dichiarano non cattolici (atei o appartenenti ad altre religioni, o comunque persone lontane dalla chiesa) da dimenticare di dire”… chiaramente la verità, che è poi la forma più grande di carità.

            Condivido in pieno e mi sono permessa di concludere diversamente e con parole mie la tua frase, perché ritengo che questo atteggiamento tanto degenere quanto diffuso non riguardi solo il tema giudizio/conversione, ma davvero ogni altro possibile argomento. Bravo Giancarlo!

      2. 61Angeloextralarge

        Giancarlo: visto che la frase non è mia ma di Qualcuno moooolto più in Alto… dillo direttamente a Lui.

        1. Giancarlo.

          Non contesto la frase, anzi ho detto che ” Ci saranno certamente prostitute che mi precederanno in paradiso; …”. Ma occorre precisare, perchè ho la sensazione che questa citazione venga usata, sempre più spesso, a sproposito. Non credo che Gesù intendesse sostenere che le prostitute entreranno in paradiso… perchè sennò, ve lo giuro, mi faccio ricoverare… non scherziamo per favore. Invece ho la sensazione che tanti cattolici guardino ai peccatori con uno sguardo di ammirazione, quasi che i peccatori, proprio perchè peccatori, sono migliori, preferiti da Dio.

          Non mi stancherò mai di ripeterlo: è vero che Dio ama i peccatori, ma la miseri-cordia di Dio non è sufficiente per la salvezza dei peccatori. OCCORRE LA CONVERSIONE!

          1. Lalla

            Quello che i convertiti possono fare è: fare di tutto, ma proprio di tutto, perché i peccatori arrivino a Cristo, innanzitutto con la preghiera, l’esempio di vita e la professione serena della propria fede. Niente altro serve, men che meno parole (a parte quelle per professare la propria fede e per pregare). Se si sforzano di fare questo con almeno un infinitesimo di briciola dell’amore che Gesù ha per quei peccatori, allora hanno forse anche loro (i convertiti) una qualche speranza di approdare in Paradiso. Quando si è conosciuto Cristo ci viene chiesto molto in termini di amore. È roba dura.

            1. Lalla

              Correggo quanto detto, se no sembra che ci sia la “linea rossa”, come giustamente dice Bariom. Allora:
              “…fare di tutto perché TUTTI arrivino a Cristo” e aggiungo: considerare se stessi sempre e solo come peccatori bisognosi di conversione.

              1. Sara

                “Correggo quanto detto, se no sembra che ci sia la “linea rossa””

                E’ proprio quella preoccupazione di cui parlava Giancarlo, credo.
                Il parroco che mi ha accompagnato alla fede diceva che la Chiesa è una comunità che si apre sempre agli altri ma che può farlo proprio perché è chiusa! Cioè: avendo dei confini netti, delle pareti solide (che sono la Verità che professa), non teme di aprirsi ed accogliere, forte della sua identità. Non c’è niente di male a dire “fare di tutto, ma proprio di tutto, perché i PECCATORI arrivino a Cristo”, anche perché dirlo non significa automaticamente che ci si sente personalmente esclusi dall’essere peccatori. Io mi sento peccatrice, eppure so che il Signore può anche attraverso di me chiamare qualche altro peccatore alla fede e quindi cerco di fare di tutto, etc., etc.

                1. Lalla

                  Hai perfettamente ragione, Sara. Ci stavo ripensando su proprio oggi e pensavo proprio quello che hai scritto tu. Nella preoccupazione di Giancarlo dobbiamo forse vedere il timore di veder disconoscere la verità proprio da parte di coloro che la professano. Sorridevo pensando che tanti se ne sono andati dal blog sbattendo la porta e accusando molti di noi di essere dei “Giancarli”…

                  1. O dei “buonisti”…

                    Beh, con questa tua affermazione Lalla, Giancarlo può vantarsi di essere assurto a archetipo di una “linea di pensiero” 😉
                    (Giancarlo, capiamo, la mia è solo una battuta… :-))

                    1. Non possiamo poi esimerci dal quardare al nostro solo ed unico modello. Gesù Cristo.

                      Forse può essere interessante notare come non compare mai sulle Sue labbra la parola peccatore e altrettanto interessanti sono gli incontri e i dialoghi che Egli ebbe con chi peccatore era certamente – spesso per propria ammissione nel trovarsi al cospettto del Signore.
                      Da questa “analisi” possiamo comprendere quale sia lo “stile” e l’atteggiamento e come Cristo, che certamente mai nascose ad alcuno la Verità, si rapportava ai peccatori.

                      Se proprio volessimo trovare parole dure – decisamente dure – dovremmo cercare nei Suoi incontri e scontri, con chi ipocritamente si ammantava di verità e purezza, grandi campioni della Legge e della fede.

                      E’ solo un invito alla rilessione, s’intende… 😉

                    2. Roberto

                      La Chiesa ha sempre usato la parola ‘peccatore’, però 😉

                      Tranquillo Giancarlo che ho capito anch’io – e poi questo archetipo, qua dentro, io lo sono stato spessissimo; e insomma, non mi si può spodestare così a cuor leggero, uffi… 😦 … poi ci rimango male!

                      Diciamo che è il ‘casus belli’ di oggi (ieri/oggi) a essere fuori bersaglio. Giancarlo, ti garantisco che qua Alvise non è mai stato blandito un granché, ma anzi preso a virtuali mazzate sul muso spesso e volentieri; ma non c’è modo di sbarazzarsene purtroppo!! Peggio di una zecca.
                      Dopo un po’ o lo ignori quasi del tutto (molti lo fanno, tra cui sia io che Angela) oppure se decidi di rispondergli, non puoi sempre farlo a muso duro. La familiarità smussa sempre gli angoli, nel bene e nel male.

                      Ma c’è da dire che Alvise non vuole né pietà né giustificazioni né baciotti. E almeno in questo gli riconosco, seppur riluttante, un certo “onore delle armi”. Non è di quegli atei (o agnostici che sia) che da noi vuole il “lasciapassare”, come Scalfari. Sono anni che sta qua e questo te lo posso garantire.

                2. Giancarlo

                  Trovo che Sara abbia perfettamente fotografato la mia posizione: una chiesa chiusa nella sua verità (rivelata, non scordiamolo) può permettersi di aprirsi a tutti perché tutti possano abbeverarsi alla sua fonte. Grazie Sara, è bello sentirsi in sintonia con qualcuno.

                  Sintesi della giornata trascorsa a Montalcino: bellissima, luminosa giornata; ottimo pranzo con gli amici; ottimo anche il vino (ne vogliamo parlare?). Gloria a Dio.

          2. Giusi

            Occorre la conversione nostra: a chi è stato dato molto, sarà chiesto di più. La conversione non è un’etichetta. Tu non sei in grado di stabilire chi si è convertito. Dio legge nei cuori, Dio può dire: oggi sarai con me in Paradiso non tu. Tu sei ossessionato dai peccati degli altri, pensa ai peccati tuoi, fai il tuo mestiere di uomo lascia a Dio il suo. Con Alvise sia io che altri ci siamo scontrati verbalmente e anche duramente un sacco di volte ma io non ho nessun intenzione di trattare nè Alvise nè nessun altro come un appestato solo perchè non crede.

          3. 61Angeloextralarge

            Giancarlo: il ladrone è andato dritto in Paradiso. Se c’è andato lui significa che Dio ha una sua visione molto particolare che noi, piccoli di sapienza rispetto a Lui, non riusciremo mai a capire. Ma almeno l’accogliessimo saremmo a un buon punto. Che importa a noi se Dio ha voglia di dare il Paradiso anche alle prostitute, agli operai dell’ultima ora?
            Comunque stavolta chiudo davvero i miei commenti ai tuoi… Ho sbagliato a ricominciare. Mi sembra di girare sempre sullo stesso disco e, senza offesa, questo non mi pare che porti molto frutto., perlomeno a me stessa. Per un certo aspetto mi ricordi Alvise quando inizia a girare… girare… girare e poi sempre sulle stesse cose. Ormai ho capito che non digerisci i “non convertiti” come li chiami tu. Io, invece li digerisco, soprattutto perchè non ho la sicurezza di esserlo io, una convertita. Quindi per me l’argomento è chiuso.

            1. Giusi

              Padre Pietro dice che il ladrone è andato in Paradiso perchè ha fatto un atto di dolore perfetto. Ma chi può sfabilire se è perfetto? Dio perchè legge nei cuori.

                  1. @Vale, infatti. Entrambi hanno avuto difronte Cristo e hanno fatto una scelta… una libera scelta, ma prima di quell’attimo per tutti erano solo dei reietti punibili, come furono di fatto, di morte.
                    Guardacaso Cristo condivideva la stessa loro condanna.

          4. Giancarlo

            Scusate, solo una cosa. Siamo d’accordo sul fatto che le prostitute, cioè tutti i peccatori, andranno in paradiso solo se si convertiranno? Siamo d’accordo sul fatto che Alvise, come chiunque altro, entrerà in paradiso, se ci entrerà, da convertito e non da ateo? Siamo d’accordo che ricordargli questa semplice verità è il più importante gesto di carità che si può avere per lui (ma anche verso noi stessi!)?

            Ci tengo a ricordare queste cose perché, spesso ho la sensazione che alcuni tendano a dimenticare queste semplici ma fondamentali verità, preferendo battere e ribattere sempre sull’infinita misericordia di Dio. La misericordia di Dio, per poter salvare l’uomo, ha bisogno della conversione dell’uomo. E questo, naturalmente, vale per tutti, cominciando da me.

            Spero che possiamo sottoscrivere tutti insieme queste cose.

            Saluti a tutti. Oggi vado a Montalcino. Ci risentiamo stasera.

                1. OT: o piuttosto, e infinitamente minore «Gloria a te, Montalcino, onde un senese / superstite drappello, ancor quattr’anni, / oppose alla mitraglia dei tiranni / la Repubblica sua percossa a morte» (Purtroppo i senesi danno il meglio di sé quando sono con le spalle al muro in un vicolo cieco, dopo aver fatto di tutto e di più per infilarcisi dentro. Ieri come oggi, la storia insegna 😦 ).

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