Lo tsunami antropologico e il verduraio

2013-06-28_202107

Come diceva una mia amica qualche giorno fa: “Da noi la legge sui matrimoni gay ancora non c’è, ma è come se ci fosse”. Ed è vero: la pressione mediatica è fortissima: siamo circondati.

Peggio. Siamo letteralmente sovrastati da un battage mediatico che vorrebbe convincerci tutti che in Italia, buoni ultimi, siamo tanto arretrati ma comunque è solo questione di tempo: fra poco, finalmente, l’amore trionferà. Nel senso che anche noi avremo i matrimoni gay.

E poco importa che la Corte Costituzionale abbia stabilito che in Italia per una legge di questo genere è necessario cambiare prima la costituzione. La soluzione è già pronta, ed è la via tedesca: si mette su un’altra cosa, un’altra istituzione – per esempio si fa una legge sulle unioni di fatto – e poi si dice che tutto quello che vale per il matrimonio – diritti, doveri e prerogative – vale anche per questa nuova istituzione.

Semplice, no?

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11 pensieri su “Lo tsunami antropologico e il verduraio

  1. stefano

    Ho letto con attenzione, sono profondamente tradizionalista ma non è questo il punto. La famiglia è per noi cristiani, per i musulmani, gli ebrei, gli induisti e,senza far torto a nessuno se non annoverato, includendo anche gli atei (rispettosi della legge della natura), l’unione di una copia eterogenea :
    – mamma (MAMMA).
    – papà. (PAPÀ )
    – se Dio vuole figli

    Ora la farsa dell’ amore, per ridurre questa follia ad una bella storia hollywoodiana, deve essere ignorata.

    Per follia che sia, accontentiamoli con una mera transazione giuridica finalizzata ad una equità fiscale, non riconoscendo loro il diritto a:

    – Adozione

    – Inseminazione. (che deve essere regolata anche per le coppie di fatto o regolarmente sposate! lo sperma deve essere. solo del marito, se Dio o la natura ha voluto che uno dei due non possa diventare padre o madre ci sono le adozioni.
    (altro capitolo della ns. Vita che merita un suo spazio)

    – Affitto di utero ( nuovo schiavismo e sfruttamento della donna).

    Non vogliono essere considerati discriminati, bene riconosciamo loro diritti materiali e fiscali, ma null’ altro che la natura che così gli ha creati gli debba!

    Si eviteranno prese di posizioni di politici decadenti che x una manciata di voti venda l’anima, in nome dei diritti delle minoranze, in questo mondo di pazzia, la minoranza presto saremo NOI!

  2. SilviaB

    La mia rabbia è che questa protesta è scandalosamente ignorata da tv e stampa (almeno in Italia).
    Alla faccia della libertà di pensiero e informazione!

      1. Aggiungerei purtroppo.

        Non può certo cambiare la linea editoriale, però.

        Ancora ho nelle orecchie quelle parole “fondamentalisti cattolici, e fascisti” per il servizio che descriveva le allegre famigliole che partecipavano alla marcia per la vita!

  3. Alessandro

    “All’origine del liberalismo anglo-americano – spiega Schindler – si trova un’antropologia androgina. La persona è un agente astratto e individuale capace di scelta, mentre il sesso, la distinzione sessuale, è soltanto un accidente biologico. La comunità e le relazioni, secondo questa visione antropologica, sono contrattuali e non naturali. O meglio: sono naturali nel senso del mero dato biologico e della sua intrinseca disponibilità alla manipolazione attraverso la tecnica.
    La natura – continua il teologo americano – chiede innanzitutto di essere ascoltata, non creata o ricreata ad libitum. Ogni tema morale che si dibatte in America è sconfitto dalla primazia della scelta e dall’idea della natura come luogo della manipolazione tecno-razionale. Anche il corpo non è più un simbolo del significato, il che contraddice l’evidenza che s’impone nella differenza sessuale, simbolo della natura referenziale dell’uomo: l’essere umano è un essere-con destinato a portare frutto”.

    http://www.ilfoglio.it/soloqui/18939

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