di Silvio Roggia*
Carissimi tutti,
sono in viaggio da Doula a Yaoundè sul ‘Garanti’ bus partito stamattina alle sette. Ho un bel cumulo di documenti da tradurre perchè dopodomani iniziamo a uno dei nostri meeting regionali (=Africa e Madagascar) e l’arcobaleno delle lingue è una delle meraviglie con cui fare i conti: bisogna che tutto il materiale sia espresso almeno in inglese, francese e italiano (portoghese se si riesce). Dunque ero immerso nel laptop a tradurre, perchè come al solito sono in ritardo e il tempo stringe.
Ma proprio a mezzo metro da me c’è una bellissima ragazza. Non sono mai stato parte di una giuria per valutrare le miss. Ma senza esitazione posso dire che su questo bus la mia vicina non ha problemi a vincere il primo premio. Adesso vi spiego al tentazione che mi ha fatto smettere di tradurre e inziare il ‘carissimi tutti’.
Ha fatto un bel po’ di ‘lavoro’ col suo telefono ‘pad’ (di che generazione non lo so… ho perso il conto dei cambi tra un modello e il successivo; il mio è preistorico rsipetto al suo): mi ha incuriosito all’inizio per via della abilità che aveva nello scrivere nonostante i due centimetri di unghie smaltate da maneggiare insieme all’interfaccia sensibile dello screen del telefono. A un certo punto la nostra ‘miss Garanti’ ha estratto dalla sua borsetta un oggetto e un foglio di isitruzioni che avrebbe sbalordito probabilmente gli altri passeggeri se il viaggio fosse su un mezzo pubblico in Italy e non in Cameroon. Qui invece non solo non stupisce ma è normale per tutti e non toglie un puntino alla sua qualità di Miss… anzi, son certo che gli altri passeggeri nei sedili vicini hanno aggiunto solidi punti di merito nella loro silenziosa valutazione.
L’oggetto che la miss sta usando in questo momento, leggendo di quando in quando le istruzioni su un panflet che illustra in venti quadretti come funziona, è fatto di cinquanta grani più piccoli, 5 più grandi dopo ogni dieci: è di legno con delle belle decorazioni ‘african style’ tenute insieme da un filo di corda dal sapore francescano. La Miss sta dicendo il rosario e non è affatto disturbata dal farlo, come non lo sono i suoi vicini che come me ne sono sonsapevoli.
Come non essere tentato di raccontarvelo?
Quel che mi titilla il cervello non è tanto questa scena non inusuale sui nostri bus qui (Ghana o Cameroon) ma il contrasto tra i nostri mondi se provo a immaginarmi seduto sul pulman che da Corso Vittorio mi ha portato a Malpensa (l’ultimo che ho preso). Qui la fede è il tesoro nel campo e chi lo trova non ha nessuna paura di far festa, di far vedere agli altri che è proprio contento di essere cristiano. La stessa cosa si può dire dei nostri fratelii e sorelle mussulmani. (Insisto: fratelli e sorelle miei. Ottime persone. Ne conosco tanti e siamo legati da una sincera amicizia). Qui la preghiera non è solo un fatto privato da fare di nascosto. E quando sanno che sei prete e ti chiedono di pregare per loro o benedirli non è una formalità: è un desiderio sincero.
E se, soprattutto nei villaggi, queste benedizioni, a volte distratte, per lo più in una lingua che chi ascolta non capisce, fanno davvero guarire, fanno miracoli, è perchè la fede di quella gente semplice, mamme che non sanno leggere o scrivere, è a 18 carati: ha l’intensità evangelica che sposta le montagne.
Se vi viene la tentazione di scrollarvi di dosso tutte ste fisime europee del ‘politically correct’ e tornare a prendere il rosario e ad usarlo ogni tanto, magari in quel formato ‘digitale’ che si può pregare dappertutto (l’aveva al dito il funzionario dell’immigrazione che mi ha controllato ieri il passaporto ad Accra e gli ho fatto i complimenti) NON CACCIATE LA TENTAZIONE. Lasciatevi trasportare, come è capitato a me stamattina. É un ‘adesso’ che ci fa del bene più di tante altre ricette che riempiono la nostra giornata. Ci fa del bene sempre e dappertutto. Fino all’ora della nostra morte. Amen.
*salesiano, missionario in Ghana
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Non dirmi che credi ancora alla Bibbia…?! |
Nel 2012 la Bibbia è ancora credibile? In che senso è vera? In che senso si può definirla Parola di Dio?
Queste e tante altre domande nel primo dei Cinque Passi 2012-2013
Catechesi a cura di PADRE MAURIZO BOTTA C.O.
– 1/2 ora di risposta alle domande che si potranno fare in modo anonimo (scritte e raccolte in un cestino)
Fine dell’incontro!
– Dopo cinque minuti di pausa, ma solo per chi vuole ancora 1/2 ora per la risposta alle domande restanti.
Inizio alle 21.00 in SALA OVALE con ingresso da Via di Chiesa Nuova 3.
N.B. Ritrovo dalle 20.30 sulla piazza della Chiesa Nuova per chi fosse la prima volta che viene.
Sei invitato/a, il benvenuto/a e puoi invitare chi desideri!
Nel mio breve soggiorno in Camerun ho avuto la possibilità di trovare dei personaggi meravigliosi, tipo l’autista Denis, 6 figli, sorriso aperto, che ascoltava “Cristus Vincit” alla radio. Grazie per riportare alla mente quelle persone meravigliose!
Ottima testimonianza. Speriamo possa succedere presto anche qui. Chissà però se la bellissima ragazza che ha tirato fuori il rosario fosse stata una brutta vecchia sdentata avrebbe suscitato lo stesso interesse da parte sua reverendo.
commento un po’ cattivo ed inutile, se posso permettermi…
Io sono una ragazza (anche se non bellissima 🙂 ) e spesso recito il Rosario in metro, sul bus o camminando, anche perché sennò non so dove recitarlo.
Sull’aereo per Palermo, twempo fa, avevo come vicina una signora sui sessant’anni che lo recitava e le ho chiestos e potevamo dirlo insieme, è stato bello 🙂
Lidia, ti prego di non considerarmi più, abbiamo appurato che c’è idiosincrasia tra noi.
Il mio commento è una provocazione, se è inutile non serviva la tua risposta.
Su ragazzi considerativi ancora per un po’ (ma con affetto). Non cedete… alla tentazione 😉
Lidia è chiaro che quella di exileye era una battuta. In famiglia ogni tanto ci si prende anche un po’ in giro.
io credo che quello che dice exileye sia giusto; a volte per resistere alla tentazione è meglio stare zitti ed evitarsi, perché la carità è una bella virtù, ma le tentazioni vanno fuggite. A me il commentos embrava molto cattivo contro un sacerdote, cosa che mi rattristisce, però exileye ha ragione che commenti inutili non hanno bisogno di risposta – l’ho pensato subito dopo averlo scritto. perlatro, io stessa mi sono spesso lamentata dei commenti “taglienti” e il mio lo era.
Dunque, chiedo scusa a exileye per il commento tagliente e accetto con piacere l’invito a non considerarci – non per mancanza di stima o affetto (da parte mia, almeno), ma per semplice buon senso, direi…
benvenuto nel club
(tra parentesi, adesso che ho riletto con calma il commento e le interpretazioni seguenti, vedo anche io con chiarezza che era una battuta; mi sono lasciata trascinare dal fatto che troppo spesso sento battute simile sui sacerdoti, che però battute non sono; ergo devo chiedere scusa anche per l’interpretazione errata. Ciò non toglie che penso tu abbia ragione: se non ci si capisce, fermo restando la preghiera mutua e la stima, meglio non commentarsi addosso).
Lidia penso fosse una battuta! Non facciamo i bacchettoni! E comunque ci può essere un motivo più serio oltre a quello estetico per il quale si nota di più una ragazza molto bella che dice il rosario. Voglio dire: una brutta vecchia sdentata appare più “normale” con la corona in mano, una ragazza giovane e bella, in questo mondo secolarizzato (si dice così?), è più facile resti vittima di altre suggestioni.
Come ha scritto Oscar Wilde (e qui ci va a pennello…): “So resistere a tutto tranne che alle tentazioni”.
Grazie per questa bella… tentazione!
😀 😀 😀
Tempo fa ho visto in tv un programma dove un francese va in giro con un trespolo sulla spalla dove è fissata una telecamera che lo riprende continuamente.
Lui va in girno nei posti più sperduti del mondo e cerca di farsi invitare a dormire in casa degli sconosciuti che incontra.
Una volta è stato in Madagascar, ha dormito in un posto ameno pure per il Madagascar, si sveglia e vede che il padrone di casa aveva una immaginetta della Madonna e gli chiede:
– Tu sei cattolico?
– Sì
– Cosa vuol dire essere cattolico?
– Tu esisti io ti amo (con il sorriso più bello del mondo)
Che meraviglia di definizione!
Aleudin, è proprio una bella risposta
Sí!! Mi piace un sacco quel programma! si chiama “j’irai dormir chez vous” 🙂
Questo post mi riporta alla mia adolescenza in Camerun… I mitici bus della Garanti!! 🙂
Vero quello che dici. Con la loro semplicità sanno accogliere Gesù Cristo molto meglio di noi! Anche se spesso la fede viene “sporcata” dalle varie credenze di tipo animistiche (stregoneria ecc.) … Che va be’ che anche in Europa oramai…
Ho cominciato la pratica del rosario quotidiano nel 2005.
Quando il nostro amato santo padre Giovanni Paolo II è tornato alla casa del Padre, ho pensato che avrei voluto ricordarlo in un modo più “permanente” che non andare a Roma a vedere la salma (con tutto il dovuto rispetto per quelli che sono andati), e ho deciso di provare a darmi a questa preghiera, che egli amava moltissimo.
Non esito a dire che il rosario quotidiano è il più bel dono che ho ricevuto da Giovanni Paolo II.
Se capitate a Genova, e vi fermate PER qualche tempo nella delegazione di Sestri Ponente, prima o poi vi capiterà di incontrare, per la strada o sull’autobus, un uomo sulla cinquantina che prega con la corona in mano. Quello sono io.
Esco un po’ dal seminato, ma: “E quando sanno che sei prete e ti chiedono di pregare per loro o benedirli non è una formalità: è un desiderio sincero.”
Cari fratelli sacerdoti, fatevi riconoscere tra le gente, se non l’abito almeno il clergyman e relativo collare, altro che un jeans e una maglietta. Chissà quante persone (anche lontane) si potrebbero lasciare andare ad una richiesta, a una preghiera, a una non-bestemmia, o magari anche ad una confessione.
O succede poi come a me, che solo perché ero vestito di nero e con il salterio in mano, mi si avvicina una signora a mi chiede: “Padre potrebbe confessarmi?”. Ho dovuto resistere… alla tentazione 😀
Parole sante! Detesto i sacerdoti (non come persone, come comportamento) che non si vede siano tali! E’ così bella la tonaca!
Bariom: supermegasmackgigante!
Quante testimonianze ho sentito di sacerdoti “riconoscibili dall’abito” che in treno o in bus o in una stazione ferroviaria sono stati aavvicinati da qualcuno che voleva parlare e anche confessarsi!
Personalmente ho un debole spirituale per i preti con la tonaca: ma che belli che sono!!!! Smack alla tonaca, sempre lasciando libero che vuole di indossare quel che vuole.
Angela, eccoti una foto che ho scoperto di recente (don Jerzy Popiełuszko)
http://www.papalepapale.com/develop/wp-content/uploads/2012/05/Pendant-la-greve-des-pretres-ont-assure-prieres-et-confession.jpg
E spero tutti conosciate la sua storia! Un martire dei giorni (quasi) nostri.
Altrimenti leggetevi il libro o guardatevi il film (bellissimi!!)
Popieluszko – Non si può uccidere la speranza (2009)
Bariom: ancora smack anche per te!
http://www.ilgiornale.it/news/cos-i-comunisti-uccisero-popieluszko.html
Viviana: smack! Che grande anima e che grande sacerdote!
Che bella testimonianza!!!!
Io lavoro in un openspace e prendo spesso i mezzi pubblici e mi faccio mille problemi su come ritagliarmi spazi per pregare (nascondermi dietro lo schermo del pc, dietro la colonna della metro).
Porterò con me l’esempio della ragazza africana, magari mi aiuterà a farmi tentare dalla bellezza di pregare senza farsi troppi problemi!!!
L’altro giorno, nella linea A della metro di Roma, c’era un ragazzo che con una certa disinvoltura parlava ad alta voce a telefono delle sue vicende sessuali con altri uomini. Beh… ho pensato che se alla gente non dava fastidio che qualcuno ostentasse la propria vita sessuale, se considerasse questo una cosa normale, allora potevo benissimo prendere il mio rosario (ha solo una decina perché mi viene più comodo portarlo dietro) e pregare. Da quel giorno prego in metro il Rosario. Ammetto che qualche sguardo stranito ogni tanto lo incontro. Qualcuno mi guarda con l’aria di chi volesse dire “Che fai preghi? E il Rosario addirittura che è una delle preghiere più noiose?”. C’è anche chi mi fa un sorrisetto compiaciuto (per lo più vecchiette, preti o suore) ma mi lascio tentare anche io. Mi lascio tentare dal fatto di uscire dalla mia tana e di non aver timore di mostrarmi cristiano anche in una società secolarizzata come in quella in cui viviamo.
Io sono timidissima. Per me il massimo che posso ostentare in autobus è il libro delle Lodi in formato elettronico o sullo smartphone. per fortuna la tecnologia mi viene in aiuto… 🙂 confido che vadano bene anche le preghiere più “nascoste”… 😀
Ma va benissimo! Ognuno ha la sua sensibilità religiosa. Conosco un sacerdote molto bravo che dice che anche l’ostentazione della fede non va bene. Io, per esempio, pure stimando nel complesso il RNS, considero eccessive certe manifestazioni, nel senso che non fanno parte del mio modo di essere.
Anche io sono munito dalla Liturgia delle Ore versione Epub (con le lodi prego la mattina a casa, uso il digitale solo quando faccio tremendamente ritardo) perché quella cartacea è troppo grossa da portare dietro 🙂
A Bariom: Lodo il tuo invito rivolto ai presbiteri: fatevi riconoscere!!!!!!!
Mi sono così rincuorata alle parole di Padre Emidio che mi raccontava che negli anni ’80 in Piazza Rossa, vedendolo con saio e corda bianca con i tre nodi dei voti, i moscoviti che passavano gli baciavano il lembo della veste!
E anche la corda gli baciavano, prostandosi a terra!
Nel 1999 da studente europeo occidentale di fronte alla Trinità di Rublev la guardavo come un’opera d’arte umana..mentre una vecchina russa con foulard di lana a fiori in testa…piccola e magra, la guardava da credente
…poi l’ha baciata piano, senza avvicinarsi.
Senza toccare.
C’è tanto da re-imparare… ma non a caso siamo nell’Anno della Fede, n’est-ce pas? Mi sa che questo post non è casuale 😉
Tra l’altro i presbiteri, sanno (o dovrebbe sapere) che l’abito è per loro anche una difesa e uno scudo, non tanto dal rischio di venir ingiuriati – hanno ingiuriato Cristo… – ma proprio dalle tentazioni o anche da un inopportuno modo di accostarsi di altri, del tutto incolpevole perché inconsapevole.
Non so se ho reso… 😉
Hai reso, hai reso…. C’è un sacerdote (non farò il nome nè dirò il luogo: è una regola che mi sono data quando critico un consacrato) il quale suole abbigliarsi con jeans attillati e maglietta. Tra l’altro è pure un bel ragazzo e ha un bel lato B (gli occhi ce li hanno tutti, pure i sacerdoti e le pie donne…). Quest’estate, tra le altre amenità, ha organizzato (un pellegrinaggio a Lourdes direte voi? Ma No!) un’andata in piscina con giovani fanciulle in fiore, con tanto di bagno, ovviamente in costume, frizzi, lazzi e spruzzi… Riuscirà il nostro eroe a tener fede al voto di castità? Mah!
Giusi: ho una grande paura per quelli giovani e belli… anche per gli altri. Prego tanto per loro. Mai scherzare con il fuoco. San Filippo Neri diceva: “La tentazione si vince fuggendo”. 😉
Vorrei chiarire l’intento provocatorio della mia affermazione. Nessun richiamo al sacerdote, anzi, io avrei rappresentato allo stesso modo questa esperienza. Perché la bellezza della ragazza suscita in noi una piacevole sorpresa rispetto ad una vecchietta? Perché purtroppo viviamo in un mondo secolarizzato dove l’immagine prevale sulla profondità della persona. Certo si può affermare che anche una vecchietta che prega secondo noi è bella, pensiamo alla bellezza di Madre Teresa di Calcutta o a qualsiasi pia donna che conosciamo. Però se noi raccontiamo di una vecchietta con il rosario nessuno si stupirà. Noi che siamo cristiani e viviamo qin questo mondo ci fa particolarmente piacere vedere un testimonial famoso che parla di fede. Ci verrebbe da dire ai nostri fratelli pagani: “Vedete che non siamo deficenti? Anche i vostri idoli pregano, anche una miss truccata può dire il rosario”. E’ un senso di rivalsa, un andare fieri. Non c’è nulla di male. Anche Costanza se non erro sottolinea il fatto che non tutti i cristiani siano contriti nel dolore ma che si può spillare di felicità anche essendo sposate, madri con tanti figli a dispetto della cultura prevalente. Lidia, ti voglio bene, ti scrivo in privato.
e io ti rispondo in privato – con altrettanto affetto e stima 🙂
Da una lettera di Giovanni Paolo II al Card.Poletti sull’abito talare
“La cura dell’amata diocesi di Roma pone al mio animo numerosi problemi, tra i quali appare meritevole di considerazione, per le conseguenze pastorali da esso derivanti, quello relativo alla disciplina dell’abito ecclesiastico.Più volte negli incontri con i sacerdoti ho espresso il mio pensiero al riguardo, rilevando il valore ed il significato di tale segno distintivo, non solo perché esso contribuisce al decoro del sacerdote nel suo comportamento esterno o nell’esercizio del suo ministero, ma soprattutto perché evidenzia in seno alla Comunità ecclesiastica la pubblica testimonianza che ogni sacerdote è tenuto a dare della propria identità e speciale appartenenza a Dio. E poiché questo segno esprime concretamente il nostro “non essere del mondo” (cf. Gv 17,14), nella preghiera composta per il Giovedì Santo di quest’anno, alludendo all’abito ecclesiastico, mi rivolgevo al Signore con questa invocazione: “Fa’ che non rattristiamo il tuo Spirito… con ciò che si manifesta come una volontà di nascondere il proprio sacerdozio davanti agli uomini e di evitarne ogni segno esterno…
…Inviati da Cristo per l’annuncio del Vangelo, abbiamo un messaggio da trasmettere, che si esprime sia con le parole, sia anche con i segni esterni, soprattutto nel mondo odierno che si mostra così sensibile al linguaggio delle immagini. L’abito ecclesiastico, come quello religioso, ha un particolare significato: per il sacerdote diocesano esso ha principalmente il carattere di segno, che lo distingue dall’ambiente secolare nel quale vive; per il religioso e per la religiosa esso esprime anche il carattere di consacrazione e mette in evidenza il fine escatologico della vita religiosa. L’abito, pertanto, giova ai fini dell’evangelizzazione ed induce a riflettere sulle realtà che noi rappresentiamo nel mondo e sul primato dei valori spirituali che noi affermiamo nell’esistenza dell’uomo. Per mezzo di tale segno, è reso agli altri più facile arrivare al Mistero, di cui siamo portatori, a Colui al quale apparteniamo e che con tutto il nostro essere vogliamo annunciare.Non ignoro le motivazioni di ordine storico, ambientale, psicologico e sociale, che possono essere proposte in contrario. Potrei tuttavia dire che motivazioni di eguale natura esistono in suo favore.Devo però soprattutto rilevare che ragioni o pretesti contrari, confrontati oggettivamente e serenamente col senso religioso e con le attese della maggior parte del Popolo di Dio, e con il frutto positivo della coraggiosa testimonianza anche dell’abito, appaiono molto più di carattere puramente umano che ecclesiologico.
Nella moderna città secolare dove si è così paurosamente affievolito il senso del sacro, la gente ha bisogno anche di questi richiami a Dio, che non possono essere trascurati senza un certo impoverimento del nostro servizio sacerdotale.In forza di queste considerazioni, sento il dovere, come Vescovo di Roma, di rivolgermi a lei, signor Cardinale, che più da vicino condivide le mie cure e sollecitudini nel governo della mia diocesi, perché, d’intesa con le Sacre Congregazioni per il Clero, per i Religiosi e gli Istituti Secolari e per l’Educazione Cattolica, voglia studiare opportune iniziative destinate a favorire l’uso dell’abito ecclesiastico e religioso, emanando a tale riguardo le necessarie disposizioni e curandone l’applicazione.”
Dal Vaticano, 8 Settembre 1982.
http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/vaticano-talare-preti-19795/
Brava Angel, il Papa non sbaglia un colpo
Ottimo contributo Angela… direi che più chiaro di così.
Sono certo che chi adotta altre “vesti” lo fa con le migliori intenzioni (stare in mezzo alla gente come uno di loro, una supposta praticità, ecc.), ma come scrive il Beato Giovanni Paolo “…che ragioni o pretesti contrari, confrontati oggettivamente e serenamente col senso religioso e con le attese della maggior parte del Popolo di Dio, e con il frutto positivo della coraggiosa testimonianza anche dell’abito, appaiono molto più di carattere puramente umano che ecclesiologico.”
Tanto per non “strigliare” solo i fratelli e sorelle consacrati, dovremmo meditare su quanto anche ha noi “laici in borghese”, possiamo essere chiamati in abiti e atteggiamenti, ad indossare la veste di creature che sono nel mondo, ma non del mondo.
Vale per noi e per i nostri figli (tanto per cambiare…).
E’ vero. Però è anche vero che, salvo rare eccezioni, i sacerdoti non dicono nulla. Fanno la comunione tranquillamente a ragazze in minigonna, scollate e sposano donne seminude.
Insomma ci “prendono sotto” di nuovo loro… 😉
Saranno figlie di qualcuno le ragazze in minigonna e non so neppure se per questo si possa non dar loro la Comunione (non esser figlie ma essere in minigonna).
Però io non volevo aprire il “baratro” delle “mise” adatte ad un Eucarestia, altrimenti non se ne esce. Pensavo ad una riflessione più profonda e che ci riguardi tutti non per puntare il dito e dire: “quello non va bene”
Si l’ho capito. Ma sono i pastori che devono guidare il gregge. Tre anni fa ho assistito a questa scena:. Caravaggio. Settembre. Raduno annuale dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio del Nord. Una ragazza vestita in modo molto approssimativo si avvicina a Don Nello Castello (un santo sacerdote che fu perseguitato insieme allo scomparso Don Attilio Negrisolo perchè fedeli figli spirituali di Padre Pio) e gli chiede di benedirle degli oggetti. Lui le risponde: “vestita così non ti benedico proprio niente”! Secondo me ha fatto bene. Non si può andare in un luogo di culto vestite come in discoteca!
…ma non mi dicaaaa!!!!
Oh Alvise, ben arrivato…
E’ inutile che ironizzi: il decoro è decoro, ci vuole rispetto.
Luigi e Mario: anche il contributo di Alessandro è ottimo, anzi, visto che è fresco fresco di giornata, allontana la scusa che “Giovanni Paolo II ha scritto queste cose 30 anni fa e adesso i tempi sono molto diversi!!!”. 😉
Angela, SMACK! 😉
Si è fresco di giornata e un buon contributo, peccato che l’articolista insinui (tanto per cambiare), ma non è certo colpa di Alessandro, che l’abbandono dell’abito (non certo da tutti o in massa) si sia avuto dopo il Concilio V II. 😐
Cosa peraltro storicamente destituita di ogni fondamento di verità.
…lo sapevate (io no) che c’è anche una specie di Medjugorje irlandese dove una veggente parla con la Madonna (a proposito del rosario etc.)?
E che dobbiamo fare? Un charter? In tutto il mondo c’è gente che parla o dice di parlare con la Madonna….
Alvise Maria e Guisi: ed è sempre stato così. Quante apparizioni! E quante la Chiesa ne ha smentite. Amo questa Chiesa prudente: meglio aspettare che dare per sante le cose del piano di sotto. 😀
Ma certo. E poi la Madonna c’è sempre. E’ ai piedi dell’altare in ogni messa al momento della consacrazione.
…ai piedi dell’altare? ma chi l’ha mai detto questo? oppure vuoi dire che la Madonna c’è sempre e dunque c’è sempre anche ai piedi dell’altare?
Vuoi che la Madonna non adori suo Figlio?
…vuoi che ti risponda o meglio di no?
Alvise Maria: non hai idea di quanta calca c’è attorno all’altare al momento della celebrazione della Santa Messa e davanti al Santissimo Sacramento (quindi anche davanti ad un tabernacolo “OCCUPATO”.
Se solo potessimo “vederne” una piccolissima parte, non “vedremmo” l’ora di “andare di la’… a godere in pieno delle gioie celesti! 😉
Dove c’è Gesù c’è sempre la Madre: ad Jesum per Mariam
…ovviamente!!!
…quel “non mi dicaaaa!!!!” era per Giusi !
Dimenticato: sarà possibile ascoltare gli audio o vedere i video degli incontri con padre Maurizio? Smack! 😀
…a proposito del sunnominato culo di prete (non voglio usare quell’altra espressione, detta sopra, che mi disgusta)qualcuno di voi lo sa perché il culo del pollo vine chiamato “il boccon del prete”?
Alvise: che c… di commento! Comunque non ne ho idea e per quel che mi riguarda non ho idea nemmeno del sapore… Mi sono sempre rifiutata di mangiarlo! 😉
Vedremo di sopravvivere senza saperlo.
Perchè ti disgusta? Non lo sai che ormai si dice così? Ho usato volutamente quell’espressione perchè l’ho sentita dalle fanciulle che gli gironzolano intorno (se portasse la tonaca non susciterebbe certi commenti).
.Giusi:
..mi disgusta proprio perché “ormai si dice così”
Potrò essere anche io, nel mio piccolo, reazionario, o no?
Ah certo.
La cronaca del viaggio di Padre Silvio mi induce a desiderare il ritorno alla vita semplice e, per molti versi, povera, ma essenziale della mia giovinezza. Allora era facile rilevare le nostre diversità e le nostri opinioni. I sacerdoti erano in mezzo a noi e non si sentivano impacciati dall’abito talare e se ci capitava di stare insieme ed a qualcuno veniva in mente di recitare il rosario vi erano quelli che partecipavano e quelli che si mettevano in disparte, ma in silenzio per rispettare la nostra preghiera. Oggi la confusione, la mancanza di rispetto verso gli altri, la corsa al denaro ed al potere ha reso la nostra vita una lotta senza fine, senza una pausa, senza il diritto di potere ricevere attenzione, considerazione e comprensione. E mi convinco sempre più che questa grave crisi economica che si allarga all’intero pianeta sia un dono per prendere coscienza che il benessere vero non è nel possedere, ma nel condividere i frutti della terra e dell’intelletto senza mirare e restare schiavi del profitto materiale. Mao fece ricorso al libretto rosso per fare una rivoluzione violenta che piegasse i cinesi al suo potere fondato sul potere assoluto. Forse è giunto il momento di prendere in mano il Vangelo e fare una vera rivoluzione senza violenza, ma con amore. E senza stare in difesa, ma attaccando. Non trascuriamo le nuove persecuzioni che si moltiplicano in molti paesi. Anche questi sono il segno che la nostra Fede è ritenuta un avversario temibile ed importante. La Verità fa male a chi vive nella menzogna.