Pace e guerra

di Robert Hugh Benson

Ai nostri giorni il Cattolicesimo non è più ritenuto tanto assurdo, da parte degli uomini intelligenti, da non poterne discutere. Coloro che restano fuori dai confini della Chiesa giustificano la loro scelta con motivazioni ben argomentate, e fanno accuse precise che è nostro dovere confutare se non vogliamo riconoscerle fondate.

Non c’è dubbio che chi vive al di fuori delle mura della Città della Pace non può saper nulla della vita che vi si conduce, nulla dell’armonia e della consolazione che solo il Cattolicesimo può dare. Tuttavia ad un certo punto può darsi benissimo che questi osservatori esterni possano conoscere, di questa città che guarda verso il cielo, del posto che occupa nel mondo, della sua grande influenza sulla vita umana in genere, possano conoscere qualcosa di più dei credenti che vivono in pace al suo interno. Partiamo allora dalla considerazione che non necessariamente le loro valutazioni siano del tutto errate. Può darsi che essi abbiano colto degli indizi che a noi siano sfuggiti e delle relazioni che, o troppo facilmente diamo per scontate, oppure non riusciamo a vederle per niente. Ed è possibile che questi atti d’accusa vengano usati come prova della nostra falsità.

1 – Bisogna dire che l’obiettivo principale di tutte le religioni del mondo degne di questo nome è sempre stato quello di promuovere e stabilire la pace tra gli uomini. In modo superiore alle altre è stato fin dai primi tempi anche l’obiettivo del Cristianesimo. Il maggiore fra i suoi Profeti, nel preannunziare l’opera del Divino Fondatore descrisse un quadro della Natura che, all’apparire del Principe della Pace, avrebbe riacquistata la perduta armonia: i contrasti fra gli uomini sarebbero cessati; il leone e l’agnello, il leopardo e il capretto, tutti gli animali avrebbero vissuto insieme in amicizia. Successivamente ci fu il Messaggio della Pace che gli angeli proclamarono sulla grotta di Betlemme; ci fu il Dono della Pace che Cristo promise ai Suoi discepoli; ci fu la Pace di Dio che supera ogni conoscenza, che il maggiore degli Apostoli raccomandò ai nuovi convertiti. Possiamo allora dire che la pace fa parte della stessa essenza del Cristianesimo, e la suprema benedizione discende sugli operatori di pace che saranno chiamati figli di Dio.

Eppure, se ci rivolgiamo al Cattolicesimo, siamo costretti a vedere in esso non un elemento di aggregazione, ma di disgregazione, non la figlia della pace, ma la madre delle discordie:

«Vi è forse oggi – ci vien fatto osservare con enfasi retorica – una sola fra le tormentate regioni d’Europa le cui miserie non dipendano almeno in parte dalle rivendicazioni del Cattolicesimo? Cosa se non il Cattolicesimo è alla base dei contrasti che dividono la Francia, delle miserie che affliggono il Portogallo, dei dissensi che turbano l’Italia?

«Guardate indietro nella storia e scoprirete che fu sempre così. Che cosa perturbò tanto spesso la vita politica dell’Inghilterra dal dodicesimo al quindicesimo secolo e la divise poi nettamente in due parti nel sedicesimo, se non la resistenza deliberata di una nazione adolescente contro la tirannia di Roma? Che cosa determinò il periodo delle guerre religiose in Europa, l’incendio di Smithfield, gli strumenti di tortura di Elisabetta, lo spargimento di sangue della Notte di S. Bartolomeo, se non questa intollerabile ed intollerante religione che sempre rifiutò di venire a patti anche con i più ragionevoli dei suoi avversari? Se consideriamo bene le cose per definire con precisione le responsabilità, possiamo anche ammettere che, naturalmente, in questi esempi descritti non sia stata la Chiesa Cattolica ad aggredire; ma infine è giusto dire che fu lei l’infelice causa di questo inarrestabile diluvio di sofferenze umane. Quanto stranamente dissimile dalla religione di Gesù Cristo, dobbiamo allora dire, è questa religione della discordia, benché tutti questi diritti e opposizioni di natura dogmatica e morale poggino sulla mansuetudine del Pover’Uomo di Nazareth! Se oggi il vero Cristianesimo nel suo nascondimento è ancora presente da qualche parte, non è certo nella Chiesa Cattolica che lo troviamo; possiamo invece trovarlo nel nostro stesso paese, o in ogni altro, tra le persone miti e misericordiose, tra uomini cioè che lottano per la pace ad ogni costo, uomini in cui rifulgono le virtù della tolleranza e della carità e che, ben più di altri, meritano di essere chiamati figli Dio come in una delle beatitudini».

2 – Se dalla Vita della Chiesa Cattolica passiamo a considerare quella di Gesù Cristo, in un primo momento abbiamo l’impressione, in verità, che l’accusa che ci viene rivolta sia giustificata. Non possiamo smentire le accuse dei nostri critici: ognuna di quelle testimonianze storiche è vera; è certamente vero che il Cattolicesimo è stato occasione di spargimento di sangue ben più di quanto non lo siano state l’ambizione e la gelosia umane. Ed è vero anche che Gesù Cristo pronunciò quella benedizione sugli operatori di pace; che ingiunse ai suoi seguaci di aspirare alla pace; e che, nel momento più alto della sua glorificazione, diede loro quella Pace che solo Lui poteva concedere.

Però, se guardiamo più da vicino, troviamo che il caso non è così semplice. Perché, innanzi tutto, quale fu l’effetto diretto e immediato della Vita e della Personalità di Gesù Cristo sulla società nella quale visse, se non la produzione degli stessi dissensi, dello stesso spargimento di sangue, delle stesse miserie di cui si fa colpa alla Sua Chiesa? Fu proprio per questo che fu consegnato nelle mani di Pilato: «Egli eccita il popolo. Egli pretende di essere Re. Egli è un demagogo polemico, un cittadino sleale, un pericolo per la Pace Romana».

Né in verità mancano i pretesti a sostegno di queste accuse. Non era certo il linguaggio di un pacifista moderno, del moderno “Cristiano” tollerante, che veniva fuori dalle Divine labbra di Gesù Cristo: “Andate a dire a quella volpe”, esclamava riferendosi al governatore del Suo popolo. “Voi sepolcri imbiancati, pieni di ossa di morti! Voi, vipere! Voi, ipocriti!”: questo era il linguaggio che usava rivolgendosi ai rappresentanti della religione d’Israele. È per caso lo stesso linguaggio che viene usato oggi tra i maggiori esponenti del pensiero religioso? Sarebbe tollerato oggi un linguaggio come questo dai pulpiti dei pacifisti Cristiani, anche solo per un istante? È possibile immaginare discorsi più infiammabili, sentimenti più “anticristiani” (come verrebbero definiti oggi) di questi che furono espressi dallo stesso Divino Fondatore del Cristianesimo? E che dire della scena stupefacente nella corte del tempio, quando Egli rovesciò i banchi dei cambiavalute? Il significato, poi, di queste parole e di questi sistemi, è piuttosto esplicito: “Non prendete abbagli” grida ai pacifisti moderni che pretendono di essere i soli a rappresentarlo, “Non prendete abbagli. Io non son venuto a portare pace ad ogni costo: vi sono cose assai peggiori della guerra e dello spargimento di sangue. Io sono venuto non a portare la pace ma la spada, sono venuto a dividere le famiglie, non ad unirle, a frantumare i regni, non a consolidarli; sono venuto a mettere la madre contro la figlia e la figlia contro la madre; non sono venuto a stabilire la tolleranza universale, ma la Verità universale”.

Come possiamo risolvere, allora, questo Paradosso? In che senso è possibile che il significato della Personalità del Principe della Pace, e conseguentemente il significato della Sua Chiesa, a dispetto della loro pretesa di essere amici della pace sarebbe invece non la pace ma la spada?

3 – Rispondiamo a queste domande.

3.1 –La Chiesa Cattolica è una Società Umana formata da esseri umani, che dipende, sotto l’aspetto umano, da circostanze umane; che può essere assalita, indebolita, disarmata da nemici umani. È situata all’interno della società umana ed è con questa che ha a che fare ogni giorno.

Se essa non fosse umana; cioè, se fosse una società puramente Divina, una città situata nell’alto dei cieli, un ideale distante nel tempo e nello spazio verso il quale tenda l’umanità, non ci sarebbe alcun motivo di scontro. Essa non verrebbe mai a contatto diretto con le passioni e i contrasti degli uomini. Potrebbe anche sospendere, in certe occasioni, le sue Norme di Perfezione e la chiamata ad una vita più elevata, se non fosse che questi sono i princìpi vitali e concreti per i quali essa è nata e si è diffusa tra gli uomini.

Così come non ci sarebbero conflitti se essa fosse una società puramente umana. Se fosse semplicemente il prodotto di un processo di elevazione morale avviato dal basso, la risultante della più squisita concezione religiosa del mondo, la più eminente rappresentante del massimo livello di preparazione spirituale, potrebbe ugualmente venire a compromessi, sospendere quelle Norme e restarsene in silenzio.

Ma essa è al tempo stesso Umana e Divina, e la sua conflittualità è indubbia e inevitabile in quanto la Chiesa risiede fra i regni di questa terra che sono, almeno ai nostri giorni, costituiti su basi esclusivamente umane. Gli uomini di Stato e i re, ai nostri giorni, non fondano la loro politica su concetti soprannaturali. Il loro obbiettivo è di governare i popoli, promuovere la pace e la solidarietà al loro interno e di scendere in guerra se fosse necessario per la sicurezza dello Stato; tutto ciò in base a criteri esclusivamente naturali. Il commercio, la finanza, l’agricoltura, l’istruzione orientata alla conoscenza delle cose di questo mondo, le scienze, le arti, l’esplorazione: tutte le attività umane in genere, nei loro aspetti esclusivamente naturali, sono i settori d’interesse di quasi tutti i moderni uomini di Stato. Quando sono nelle loro vesti ufficiali essi si dichiarano né a favore né contro la religione: “La religione è una faccenda privata e il governo ne resta al di fuori”, essi dicono; o in ogni caso devono esprimersi in questi termini, anche quando non lo pensano.

Ed è per abitare in questo tipo di mondo, in questo modello di società umana che la Chiesa Cattolica è stata costituita. Anch’essa è un regno che, anche se non di questo mondo, risiede tuttavia in esso.

3.2 – La Chiesa Cattolica è anche Divina. Il suo messaggio contiene, occorre dirlo, verità soprannaturali rivelate direttamente da Dio; la sua costituzione è soprannaturale e soprannaturali sono le basi su cui poggia. Essa non è organizzata come se la realtà fosse racchiusa tutta in questo mondo. Al contrario: essa mette il regno di Dio indiscutibilmente al primo posto e il regno terreno al secondo; la Pace di Dio al primo e la concordia umana al secondo.

Perciò, ogni qualvolta i suoi princìpi soprannaturali vengono in conflitto con i princìpi naturali, essa è costretta a divenire motivo di discordia. La sua legge sul matrimonio – per limitarci ad un esempio – è in conflitto con quelle vigenti nella maggior parte degli Stati moderni, ed è di nessuna utilità cercare di convincerla a modificare i suoi princìpi: sarebbe come chiederle di cessare di essere soprannaturale, di cessare di essere se stessa. Come potrebbe modificare quello che ritiene essere il suo Messaggio Divino?

Ancora, poiché la Chiesa Cattolica è organizzata su basi soprannaturali, vi sono elementi soprannaturali nella sua stessa costituzione che, al pari dei dogmi, non possono assolutamente essere modificati. Recentemente in Francia avrebbe potuto ottenere, se solo avesse voluto, il regno di questo mondo. Le fu offerto infatti di conservare le sue stesse proprietà, le sue chiese e i suoi edifici, se avesse rinunciato al principio che la lega spiritualmente al Vicario di Cristo. Con quale facilità se fosse stata solo umana avrebbe potuto conservare i suoi beni! Come inevitabilmente avrebbe modificato – secondo i princìpi umani – la propria costituzione al fine di conservare intatte le sue stesse proprietà! Ma come del tutto impossibile, fu invece, che una tale Società, la quale oltre ad essere umana è anche divina, accettasse un tale mercanteggiamento!

Coraggio dunque! Noi desideriamo la pace sopra ogni cosa, ma – dobbiamo specificare – la Pace di Dio, non quella pace che il mondo, dal momento che può dare, può anche ritogliere; non la pace che dipende dall’armonia della natura con la natura, ma quella della natura con la grazia.

Pertanto, fino a quando il mondo sarà diviso nella sua fede; e il mondo, o una contrada, una famiglia o anche una singola persona, agirà in questa discordanza dei princìpi naturali e divini, la religione Cattolica, che è soprannaturale, porterà non la pace ma la spada. E questo avverrà fino alla fine del mondo, fino alla catastrofe di Armageddon che lo distruggerà definitivamente.

“Io vengo” grida il Cavaliere dal Bianco Cavallo, “vengo a portare veramente la Pace, ma una pace che il mondo non può neppure immaginare; una pace costruita sulle eterne fondamenta di Dio stesso, non sulle sabbie mobili del consenso umano”. E finché non sarà apparsa questa Visione, ci saranno le guerre; fino a che non scenderà veramente la Pace di Dio e non sarà accettata, fino a quel momento, “i Miei Abiti saranno chiazzati di Sangue e dalla Mia Bocca verrà fuori non la pace, ma una spada a due tagli”.

tratto da Paradossi del Cattolicesimo di Robert Hugh Benson

Versione ritradotta dall’inglese e rifatta sulla prima versione italiana (Valeria Bellati, 1923) da Lucio Fontana, dei forum di www.totustuus.biz

78 pensieri su “Pace e guerra

    1. admin

      se clicchi alla fine del post sul link dove sta scritto “da Paradossi del Cattolicesimo” lo puoi scaricare (tutto legale )

  1. angie

    Mitica! Mentre mi chiedevo RHB, chi era costui? Zac! Eccola qui, a farmi vergognare della mia ignoranza 😉
    Sei troppo forte mia cara! Non solo lo conosci, no, hai appena ordinato ben due suoi libri.
    Quanto al post, complimenti per la ponderosa scelta, ma credo proprio che “ci penserò domani”. Buonanotte

    1. admin

      sì lo so è un po’ pesante ma domani non pubblichiamo niente per cui si può leggere con calma anche a puntate 😉

    2. Vabbe’ Angie, ti racconto: tutto cominciò in un’estate lontana, davanti alla vetrina di una libreria San Paolo oggi non più esistente, con un libro dalla copertina a tinte forti e dal titolo melodrammatico: «Tamigi insanguinato». La sventurata ci fece all’amore da lontano per diversi giorni e alla fine entrò e spese parte del settimanale. Era un bel romanzone storico con un finale originale: l’eroe moriva senza essere riuscito a sposare la sua bella. Circa 40 anni dopo ecco che mi sono comprata la versione inglese, il cui titolo è tutto diverso e molto più rispettabile di quello italiano. Ma siccome ormai sto praticamente dormendo ritta, non mi riesce di farmi tornare in mente qual è l’altro libro di Benson che ho ordinato. Siamo messi benino 🙂

      Buonanotte a tutti.

    1. Diamine, ero più rimbambita del solito (l’età del resto c’è 😉 …).
      Ho ordinato DUE, dicasi due, C.S. Lewis e UN Benson. E nemmeno l’originale di «Tamigi insanguinato» bensì il suo “seguito”, che a sua volta precede «Con quale autorità?», il quale del resto è in lista di attesa da un pezzo. Il Padrone del mondo ce l’ho già.
      Credo sia superfluo dire che il mio vizio capitale più tenace è il dongiovannismo librario («Madamina, il catalogo è questo…»)

      1. ti capisco pienamente!
        ma ti volevo chiedere… “Tamigi insanguinato” lo pubblicano ancora? e se sì con un altro titolo? ora che lo hai nominato devo assolutamente averlo….

        1. 😉
          In inglese «The King’s achievement» si trova facilmente su amazon.
          In italiano è roba da biblioteca o da siti come maremagnum e abebooks. Ce ne sono due edizioni:
          1) Roberto Ugo Benson, Tamigi insanguinato: romanzo storico, Roma : Società Apostolato Stampa, 1948,
          494 p.
          2) Robert Hugh Benson, Tamigi insanguinato: romanzo storico, Vicenza: Ed. Paoline, 1970 [quello che lessi io ai bei tempi; se stai a Casale Monferrato, Latiano, Atina, Pavullo nel Frignano, Palermo, Padova o Voghera lo puoi prendere in prestito in biblioteca]

          Il contesto storico è quello descritto da Elisabetta Sala in «L’ira del re è morte». Tra i personaggi c’è anche san Tommaso Moro.

    2. me stesso

      @Giuliana: la prossima volta che ci vediamo ti restituisco “Padrone del mondo”. Grazie e scusa il ritardo 😉

  2. nonpuoiessereserio

    Bisogna dire anche che in questi passaggi non c’ è accenno al diablo tanto caro ad Alvise che secondo me lotta contro la Chiesa e Dio.
    P.s. Non potrò seguire i commenti da ora perché sto scappando. Buona discussione.
    @Admin, tutto bene a Padova?

    1. Alessandro

      Già, il diablo, il Principe di questo mondo, colui che toglie la pace vera, perché lesto deruba della parola di Dio chi si distrae; della parola di Dio apportatrice della pace vera.

      “Il seminatore semina la parola.
      Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma quando l’ascoltano, subito viene satana, e porta via la parola seminata in loro.” (Mc 4, 14s)

  3. Ritardi nei voli. Sono ancora qui.
    In ogni caso, visti gli abonimi cui si assiste in questa società bisogna dire che i cattolici dovrebbero usare la spada anche per difendere gli umani. Siamo una delle ultime roccaforti in questo campo.

  4. admin

    Per chi si trovasse Roma e dintorni:

    La tradizionale Visita delle Sette Chiese nell’arco di una notte ci porta a un incontro profondo con noi stessi e con Dio pregando secondo lo schema delle antiche orazioni composte da San Filippo Neri.
    Questo pellegrinaggio ci aiuta inoltre a scoprire Roma e in un certo senso ad appropriarci della città in cui ci muoviamo convulsamente tutti i giorni.

    Il ritrovo è alle 19.30,
    alla Chiesa Nuova O Santa Maria In Vallicella
    Via Del Governo Vecchio 134, 00186 Rome, Italy

    ma arrivando alle 19.00 si può iniziare con la Santa Messa. Sono richiesti 5€ per il libretto della Visita e per il noleggio delle cuffiette per agevolare l’ascolto delle catechesi.

    Le catechesi saranno proposte da Padre Maurizio Botta. Si consigliano scarpe comode. Il percorso è di circa 25 km.

    L’arrivo è “indicativamente” previsto tra le 7 e le 8 a Santa Maria Maggiore. Ci sarà in una tappa la possibilità di fare una BREVE sosta per la cena da portare con sè o da acquistare. Se qualcuno non ce la facesse può tranquillamente e in qualsiasi momento tornare a casa.

  5. vale

    “Perciò, ogni qualvolta i suoi princìpi soprannaturali vengono in conflitto con i princìpi naturali, essa è costretta a divenire motivo di discordia”
    “Il loro obbiettivo è di governare i popoli, promuovere la pace e la solidarietà al loro interno e di scendere in guerra se fosse necessario per la sicurezza dello Stato; tutto ciò in base a criteri esclusivamente naturali. Il commercio, la finanza, l’agricoltura, l’istruzione orientata alla conoscenza delle cose di questo mondo, le scienze, le arti, l’esplorazione: tutte le attività umane in genere, nei loro aspetti esclusivamente naturali”

    non concordo ( ma forse è dovuto ad una concomitanza di significati tra legge naturale,della natura animale,e legge naturale-ossia originaria di Dio per l’uomo).se Il Cristo è venuto a rendere perfetta la rivelazione e la legge naturale iscritta nel cuore di ogni uomo, non ne entra in conflitto.
    casomai entra in conflitto con quella che “gli uomini intendono” come legge naturale-animale.ovvero la legge del più forte, assimilando,già allora,all’inizio dei tempi, l’uomo all’animale.con un cervello un po’ più agile.
    ma non è la legge di Dio.
    altra è la legge…

    dalla “Passione del Signore rivelata a Maria Valtorta”(vol .10°” L’Evangelo come mi è stato rivelato”)

    Giovanni torna da Maria. «Non mi hanno voluto…», dice piano. «Non te ne mortificare. Esse da Gesù. Tu da me. Giovanni, preghiamo un poco insieme. Dove è Pietro?». «Non so. Per la casa. Ma non lo vedo. É… Lo credevo più forte… Anche io ho pena, ma lui…». «Lui ha due dolori. Tu uno solo. Vieni. Preghiamo anche per lui». E Maria dice lentamente il Pater noster. Poi carezza Giovanni: «Va’ da Pietro. Non lo lasciare solo. È stato tanto nelle tenebre, in queste ore, che non sopporta neppure la lieve luce del mondo. Sii l’apostolo del tuo fratello smarrito. Inizia da lui la tua predicazione. Sulla tua via, e lunga sarà, troverai sempre dei simili a lui. Col compagno comincia il lavoro…». «Ma che devo dire?… Io non so… Tutto lo fa piangere…». «Digli il Suo precetto d’amore. Digli che chi solamente teme non conosce ancora a sufficienza Dio, perché Dio è Amore. E se ti dice: “Io ho peccato”, rispondigli che Dio ha tanto amato i peccatori che per essi ha mandato il suo Unigenito. Digli che a tanto amore va con amore risposto. E l’amore dà fiducia nel buonissimo Signore. Questa fiducia non ci fa temere il suo giudizio, perché con essa riconosciamo la Sapienza e Bontà divina, e diciamo: “Io sono una povera creatura. Ma Egli lo sa. E mi dà il Cristo come garanzia di perdono e colonna di sostegno. La mia miseria viene vinta dalla mia unione col Cristo”. É nel nome di Gesù che tutto viene perdonato… Vai, Giovanni. Digli questo ….

    (Maria a Pietro,ndr)

    Sei un povero uomo. Lo eri, anzi. Finché presumesti di te. Ora sei un uomo. Domani sarai un santo. Ma, anche non fossi qual sei, io ti avrei perdonato lo stesso. Avrei perdonato a Giuda, pure di salvargli lo spirito. Perché il valore di uno spirito, anche di uno solo, merita ogni sforzo per superare ripugnanze e risentimenti, sino ad esserne spezzati. Ricòrdatelo, Pietro. Te lo ripeto: Il valore di un ‘anima e tale che, a costo di morirne per lo sforzo di subirla vicino, bisogna tenerla così, fra le braccia, come io tengo la tua testa canuta, se si capisce che, tenendola così, la si può salvare. Così. Come una madre che, dopo il castigo paterno, prende sul cuore il capo del figlio colpevole, e più colle parole del suo cuore straziato che batte, che batte d’amore e dolore, che con le percosse paterne, ravvede ed ottiene. Pietro del mio Figlio, povero Pietro che sei stato, come tutti, in mano di Satana in quest’ora di tenebre, e non te ne sei accorto, e credi di avere fatto tutto da te, vieni, vieni qui, sul cuore della Madre dei figli del mio Figlio. Qui non può Satana farti più male ….

  6. Roberto

    Vedo una sapiente disposizione dei post di questi ultimi giorni da parte del buon Admin 🙂

    @vale: Benson qui allude al governo del mondo a-prescindere da Dio; per questo insiste su “criteri esclusivamente naturali” – criteri naturali che prescindono da Dio, appunto. Mentre l’animale può vivere una vita solo “naturale” in quanto è fatto per essa ed è l’unica che conosce, non così l’uomo che è fatto per sviluppare una vita sovrannaturale e portarne i frutti in ogni aspetto della sua vita.
    Ma se l’uomo rifiuta tale chiamata, che è l’unica a poterlo rendere ciò che deve essere, e vuole essere “il padrone del mondo” senza riferire questo dominio alla sua sottomissione a Dio, e vuole perciò esercitare le sue opere ‘naturali’ chiudendo l’orizzonte al Signore, come se, non tanto Lui non ci fosse, ma il suo esserci o meno fosse irrilevante (che è l’unico modo in cui il mondo vorrebbe poterci permettere di esercitare la nostra Fede) ecco allora che, inevitabilmente, a causa della forza di gravità che su di noi esercita il peccato, qualsiasi sforzo di creare, pur in perfetta buona fede, un mondo più giusto bello solidale ecc. sarà inevitabilmente un fallimento. Tale fallimento sarà in opposizione alla Legge di Dio; ma nella sua superbia l’uomo “naturale” (nel contesto da intendersi come ‘mondano’) rivolgerà la sua ira in varie forme e modalità alla Chiesa di Cristo che costantemente gli ricorda quale strada dovrebbe invece seguire.

    Per questo è così importante il desiderio e lo sforzo di adeguare la legge e le opere umane a quella Divina. Poiché anche noi siamo feriti dal peccato e venire privati di tale aiuto, o addirittura restare esposti a leggi umani gravemente contrarie a quelle Divine può avere un effetto attossicante sulla nostra anima se non vi badiamo con prudenza e soprattutto non chiediamo continuamante la grazia che ci protegga (bhe, cosa che è da farsi in ogni caso, ovvio… ).

  7. Coraggio dunque! Noi desideriamo la pace sopra ogni cosa, ma – dobbiamo specificare – la Pace di Dio, non quella pace che il mondo, dal momento che può dare, può anche ritogliere; non la pace che dipende dall’armonia della natura con la natura, ma quella della natura con la grazia.

    Pertanto, fino a quando il mondo sarà diviso nella sua fede; e il mondo, o una contrada, una famiglia o anche una singola persona, agirà in questa discordanza dei princìpi naturali e divini, la religione Cattolica, che è soprannaturale, porterà non la pace ma la spada. E questo avverrà fino alla fine del mondo, fino alla catastrofe di Armageddon che lo distruggerà definitivamente.

    Per me dovrebbe esistere solo la Pace. La guerra e’ qualcosa che trovo inaccettabile,disumana.

    Albert Camus
    Da tanto tempo ho vergogna, vergogna da morirne, di essere stato, sebbene da lontano, sebbene in buona fede, anch’io un assassino. Per questo ho deciso di riufiutare tutto quello che, da vicino o da lontano, per buone e cattive ragioni, faccia morire o giustifichi chi faccia morire.

    Albert Einstein
    Disprezzo profondamente chi è felice di marciare nei ranghi e nelle formazioni militari al seguito di una musica: costui solo per errore ha ricevuto un cervello; un midollo spinale gli sarebbe più che sufficiente.

    Albert Einstein
    Frase pronunciata all’indomani della Grande Guerra
    La guerra non può essere modificata, deve essere abolita

    Albert Schweitzer
    Dal discorso pronunciato in occasione del conferimento del Premio Nobel per la Pace nel 1954
    L’orrore di questa esperienza (le due guerre mondiali) dovrebbe scuoterci dal torpore e orientare la nostra volontà e le nostre speranze verso un’era in cui non ci sia più guerra. Volontà e speranza avranno un solo esito: il conseguimento, grazie a un nuovo spirito, di una coscienza più elevata, che ci impedisca l’uso mortale del potere in nostro possesso.

    Bertrand Russel
    “Guerra come istituzione”, La ricostruzione Sociale, Saggi, ed. Fabbri, Milano, 1967
    Sarebbe cento volte meglio rinunciare agli agi materiali, al potere, al fasto e alla gloria esteriore che uccidere ed essere uccisi, odiare ed essere odiati, gettare via in un momento di pazza esaltazione lo splendido patrimonio dei secoli.

    Baruch Spinoza
    La pace non è assenza di guerra: è una virtù, uno stato d’animo, una disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia

    (pensieri e aforismi di pace)

      1. Non si può essere pacifisti senza essere stalinisti,comunisti o altro? vi lamentate di essere etichettati come clericali, bigotti,oscurantisti ma vedo che non siete diversi dai vostri critici. Etichettate anche voi.

        1. Alessandro

          Giulio, il fatto è che un cattolico diffida del pacifismo.

          Giovanni Paolo II disse: “Giusta pace, certamente! Noi non siamo pacifisti, non vogliamo la pace ad ogni costo. Una pace giusta. Pace e giustizia. La pace è sempre opera della giustizia. “Opus iustitiae, pax”. Ma d’altra parte è anche frutto della carità, dell’amore. Non si arriva alla pace se non attraverso l’amore.” (Visita pastorale alla parrocchia romana di S. Dorotea in Trastevere, 17 febbraio 1991)

          1. Chiaro. Ma e’ giusto diffidare del pacifismo ideologico. E certo Stalin non era un pacifista (considerando che l’ex Unione Sovietica era una superpotenza militare con armamenti nucleari quasi al livello degli americani..). E’ esistito il pacifismo di stampo comunista. Ma io non credo di essere un pacifista di quel tipo li. Giovanni Paolo II da quello che mi ricordo condannò sempre gli interventi militari ed era apprezzato da molti pacifisti (tra cui ci sono molti cattolici..diciamolo).
            Da ricordare Pax Christi, Tavola della pace,ect. un esempio e’ la lettera inviata al presidente della repubblica per la parata del 2 giugno.
            http://lucakocci.wordpress.com/2012/05/11/cattolici-e-pacifisti-la-parata-militare-del-2-giugno-ripudia-la-costituzione/

            Associazioni cattoliche pacifiste :

            http://www.paxchristi.it/

            http://www.perlapace.it/

            http://www.cipax-roma.it/

            La marcia Perugia Assisi?

            « Aver mostrato che il pacifismo, che la nonviolenza, non sono inerte e passiva accettazione dei mali esistenti, ma sono attivi e in lotta, con un proprio metodo che non lascia un momento di sosta nelle solidarieta’ che suscita e nelle noncollaborazioni, nelle proteste, nelle denunce aperte, è un grande risultato della Marcia » Aldo Capitini 1961
            In questa occasione venne per la prima volta utilizzata la Bandiera della pace, simbolo dell’opposizione nonviolenta a tutte le guerre. All’indomani della prima Marcia Aldo Capitini fondò il Movimento Nonviolento.

            Certo ci sta chi disse che i cattolici pacifisti erano eretici perchè nella dottrina della chiesa esisterebbe il concetto di guerra giusta .

            http://qn.quotidiano.net/2001/09/20/2555297–quotI-pacifisti-cattolici-Sono-degli-eretici-quot.shtml

            Io apprezzo molto i cattolici pacifisti. Non lo ritengo un pacifismo ideologico. E certo non credevano in Stalin. Poi se li volete demonizzare ( come roberto che per lui i cattolici democratici sono il cavallo di troia del comunismo… stendiamo un velo pietoso…come dire che i cattolici di destra sono l’anticamera del fascismo…sarebbe una sciocchezza equivalente.).

            1. Alessandro

              Io non “demonizzo” nessuno.
              Dico che la legittima difesa anche armata è considerata giusta dalla dottrina cattolica.
              Così il Catechismo:

              “2309 Si devono considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima difesa con la forza militare. Tale decisione, per la sua gravità, è sottomessa a rigorose condizioni di legittimità morale. Occorre contemporaneamente:

              — che il danno causato dall’aggressore alla nazione o alla comunità delle nazioni sia durevole, grave e certo;

              — che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci;

              — che ci siano fondate condizioni di successo;

              — che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione.

              Questi sono gli elementi tradizionali elencati nella dottrina detta della « guerra giusta ».

              La valutazione di tali condizioni di legittimità morale spetta al giudizio prudente di coloro che hanno la responsabilità del bene comune.

              2310 I pubblici poteri, in questo caso, hanno il diritto e il dovere di imporre ai cittadini gli obblighi necessari alla difesa nazionale.

              Coloro che si dedicano al servizio della patria nella vita militare sono servitori della sicurezza e della libertà dei popoli. Se rettamente adempiono il loro dovere, concorrono veramente al bene comune della nazione e al mantenimento della pace.

              2311 I pubblici poteri provvederanno equamente al caso di coloro che, per motivi di coscienza, ricusano l’uso delle armi; essi sono nondimeno tenuti a prestare qualche altra forma di servizio alla comunità umana.”

            2. lidia

              Giulio…io non so come dirtelo, ma forse hai già notato che è inutile che tu continui a discutere, almeno così.
              A volte tu obiettivamente sei provocatore senza alcuna ragione di esserlo, e usi toni aggressivi. A volte però chi ti risponde non capisce cosa tu voglia dire sul serio
              Io ho elaborato una mia teoria. Io mi sento molto in sintonia con te, semplicemente perché mi pare tu ti fai sempre la stessa domanda, che a me piace molto, che è, più o meno, “ma Dio…ci ama davvero o se ne frega? E i cristiani, MI amano davvero o se ne fregano altamente di me purché io dia le rispostine giuste alle domande del catechismo? E se mi amano, perché non amano e accettano anche i gay, i pacifisti etc.?”.
              Posso sbagliare alla grande, ma mi pare che, in fondo in fondo, questa sia la tua domanda costante. Che è anche la mia. Io e te ci diamo risposte diverse, ma la domanda è la stessa.
              Però ti dico: io non credo sinceramente che troverai risposte continuando a polemizzare così. Troverai ampi trattati di catechesi e le rispostine giuste del catechismo, sì. Ma la risposta alla domanda “Ma il cristianesimo cos’è?” non la troverai. E ti dico…io ammiro profondamente la chiarezza dottrinale delle risposte di Alessandro, Roberto e Andreas, e le condivido in toto ovviamente (tranne i giudizi sui cattolici senza kappa). Ma ho come l’impressione che non siano manco per niente le risposte che tu in realtà cerchi. E per questo polemizzi; perché non te ne frega niente di sapere la dottrina cattolica sul pacifismo qua e il pacifismo là, tu vorresti sapere “ma i cristiani sono gente capace di amare o ammazzano il primo venuto che non dia le rispostine giuste?”. E questa domanda – bellissima – ha purtroppo un vizio di fondo, e cioè che è la causa di infinite polemiche che non approdano a nulla. Perché in realtà è la domanda ad essere sbagliata, cioè, sono i termini che sono sbagliati.
              Allora forse sono le domande a dover essere rimodulate…
              Ora magari ho toppato alla grandissima! Nel qual caso perdonami se ti ho attribuito intenzioni o domande che tu non hai!
              Un caro saluto!

              1. “ma i cristiani sono gente capace di amare o ammazzano il primo venuto che non dia le rispostine giuste?..” ” “ma Dio…ci ama davvero o se ne frega? E i cristiani, MI amano davvero o se ne fregano altamente di me purché io dia le rispostine giuste alle domande del catechismo? E se mi amano, perché non amano e accettano anche i gay, i pacifisti etc” ..

                mah ..non lo so. Forse vedi cose di cui non me ne sono accorto. Io dalle risposte sulla questione pacifista ho capito che non esistono cattolici (o cristiani) che la pensano in un modo. Voglio dire che anche pax christi e’ cristiana, anche mons. don bello fondatore della tavola della pace (credo) era cristiano, Aldo Capitini (e tutte queste persone non ritengono il pacifismo incompatibile con la dottrina sociale della chiesa). Se diamo per scontato che essere cristiani vuol dire essere come Alessandro, Roberto e Andreas avresti ragione te. Forse loro sono gli ortodossi… quelli che rispettano la dottrina alla lettera. Sono come quei comunisti che si sentono veri comunisti perche imparano a memoria marx,lenin e stalin (come quelli del pmli) e chi non segue la linea o magari ha idee diverse e’ un traditore e un revisionista. Insomma io li vedo come quelli del pmli (partito marxista leninista italiano). Ma ci sono comunisti che non si riconoscono nel pmli.. (tutto questo era un esempio).

                Su quello che ha detto Alessandro obietterei che nelle righe che lui ha citato non leggo guerra giusta ma difesa giusta…difendere non e’ attaccare. Un pacifista riconosce la legittima difesa. Mica e’ pazzo.

                Io esprimo solo idee personali. Non ci sono secondi fini. Ne scopi occulti. Non sto trollando. Io ho un blog con 500 post (ho condiviso 500 articoli in 2 anni). Per quello sto spesso su wordpress. Condivido un blog con un amico. Se te li vuoi guardare. E tutti possono scrivere su quel blog. Ho censurato solo gli insulti (e a volte nemmeno quelli). Non mi piace censurare.

                http://ilmalpaese.wordpress.com/

                1. Io trovo veramente offensive queste insinuazioni e ispirate al farisaismo più gretto, quello di chi punta il dito e ringrazia Dio per essere così “giusto”, com’è tipico di chi è imbevuto di ideologia fino al midollo. Qualsiasi dialogo esige il rispetto dell’interlocutore. Chiunque legga le righe soprastanti con onestà intellettuale – righe che si aggiungono a una pletora di altri commenti aggressivi e insultanti – saprà giudicare da che parte stia l’atteggiamento sentenzioso e giudicante che si rimprovera al sottoscritto e ad altri. Visto che Giulio non ha li minimo rispetto – come penso ormai sia evidente a tutti – per quel che mi riguarda mancano le condizioni minime per un confronto onesto, dunque non gli replicherò più.

                  1. Che esagerato. Ti devo elencare tutte le cose che hai scritto contro di me? ho solo detto che sei un cattolico ortodosso.
                    Come dice media-e-midia
                    18 maggio 2012 alle 23:01
                    Eh sì: “Vi chiameranno papisti, retrogradi, intransigenti, clericali: siatene fieri” (san Pio X)

                    Le mie “insinuazioni” non sono insinuazioni. Ho espresso solo un punto di vista. Sarà sbagliato (forse) ma perche prendersela cosi.

                    1. Tutte le cose che ho scritto di te sono rigorosamente rispondenti al vero. Del punto di vista di un propiziatore di flame wars (sarai mica il Darth Sidious dell’anticattolicesimo?) francamente mi interessa poco. Se devo rifornirmi di una manciata di luoghi comuni conosco posti e fonti migliori. Au revoir.

                    2. In post precedenti ho detto che apprezzavo i discorsi del Cardinale Martini. In questo ho elogiato il cattolicesimo pacifista. Ma te mi vuoi invece per forza etichettare come anticattolico ,nemico della Chiesa. Se ti e’ comodo fare questo per rafforzare le tue elucubrazioni fallo. Ma sei tui che vuoi etichettarmi e che insinui…

                    3. Obiezione risibile. Guarda caso condividi unicamente quelle posizioni dottrinali – di alcuni cattolici, beninteso, non del magistero ecclesiale – che confermano l’ideologia relativista e politicamente corretta di cui sei imbevuto. Per il resto fin qui ti sei limitato ad affastellare calunnie anticattoliche di natura puramente ideologica. Qualche anno fa Franco Cardini puntò l’attenzione sull’esistenza di almeno due tipologie di calunnie anticattoliche. In primo luogo le calunnie di natura storica: la solita litanua delle “leggende nere” (inquisizione, crociate, caso Galileo, conquista delle Americhe, caccia alle strghe, ecc).
                      Ma esistono, e sono quelle più insidiose, le calunnie di natura ideologica, derivanti dall’odio nei confronti della Chiesa stessa: per quello che è, per la missione di cui è portatrice, per il suo insegnamento. Sono quelle calunnie, scrive Cardini, che «nel nome di un modello etico-antropologico per definizione ritenuto l’unico valido possibile, attaccano la realtà ecclesiale o il suo magistero: come può la Chiesa cattolica essere sessuofobica? e combattere l’aborto? e sostenere l’infallibilità del pontefice di Roma? e difendere il celibato del clero? e sostenere il progetto religioso che per sua natura è alienante? e combattere il progresso, la modernità, la laicizzazione? Insomma, la Chiesa sarebbe «retriva» e «intollerante» in quanto non accetterebbe o comunque ostacolerebbe scelte e modi di pensare maggioritari o diffusi nel mondo occidentale moderno: e in ciò andrebbe contro il «vento» e il «senso» della storia».
                      Questo, dalla prima all’ultima riga, è il ritratto della tua presenza su questo blog, condita di tonnellate di “virtuosa indignazione” per le “sparate perbeniste e squallide” dei cattolici, i quali evidentemente hanno bisogno della tua opera di “rieducazione” anche per imparare quale sia l’autentico insegnamento della Chiesa. Ma ci mancherebbe, la tua non è intolleranza ideologica! Sono solo “idee personali”! Non sia mai!
                      Calunnie di questo tipo, proprio perché fondate su un’avversione preconcetta, rendono impossibile qualsiasi tipo di dialogo. Non è possibile alcun confronto su queste basi, perché, come avvertiva sempre Cardini, «contro questa incapacità davvero dogmatica e intollerante di concepire orizzonti etici diversi da quelli che sono i propri e chi si ritengono quindi naturaliter quelli giusti, v’è davvero ben poco da obiettare. Non è possibile discutere con chi rifiuta di sottoporre acritica i propri parametri e li considera metri obiettivi e universali di giudizio. Dinanzi ad atteggiamenti del genere, resta solo la testimonianza. Non è possibile far altro se non spiegare quel che la Chiesa è, ribadire quel che non può in alcun caso e in alcun modo diventare. E questo è tutto».
                      E anche per me questo è tutto.

                2. Alessandro

                  Non piglio lezioni di cattolicesimo da Giulio, che non è titolato a dire quale cattolicesimo vada bene e quale no.

                  “Su quello che ha detto Alessandro obietterei che nelle righe che lui ha citato non leggo guerra giusta ma difesa giusta”.

                  E allora leggi più attentamente: “2309… Questi sono gli elementi tradizionali elencati nella dottrina detta della « GUERRA GIUSTA ».”

                  1. Ma io non do lezioni di cattolicesimo. Ho solo detto che dovendo scegliere preferico il cattolicesimo che crede nel pacifismo. Io difendo il diritto di un cattolico ad essere pacifista. Mi sembra che sei te e qualcun altro a voler dare lezioni, a dire cosa e’ giusto e cosa no mi pare. Io avevo iniziato dicendo solo di condividere pensieri pacifisti e qualcuno mi ha tirato addosso Stalin e te mi dici che il cattolicesimo diffida del pacifismo. Che non corrisponde totalmente alla verità visto l’alto numero di cattolici nel movimento della pace, la presenza di associazioni cristiane pacifiste. Addirittura un appello al presidente della repubblica per la parata del 2 giugno da parte dei cattolici pacifisti ( smentisce clamorosamente la tua affermazione). Allora mi chiedo a nome di chi parli…certo non di tutti i cattolici. Poi si puo anche non essere d’accordo al 100% con i dettami della chiesa. Posso essere cattolico e non credere alla guerra giusta.

                    1. Alessandro

                      Ma in totale tu che sei: un ateo, un cattolico, un ateo che difende “il diritto di un cattolico ad essere pacifista” (ma se sei ateo non puoi farti gli affari tuoi, ed evitare di difendere il reale o presunto diritto di un cattolico ad essere pacifista o non pacifista?), un ateo che stabilisce quanto e come si possa essere in dissenso dai “dettami della Chiesa” (con la c MAIUSCOLA, per cortesia) rimanendo cattolici?

              2. lidia

                evidentemente ho sbagliato!
                Non posso che dirti che, dal punto di vista dottrinale hanno ragione Ale, Andreas e Roberto, concordo con loro, ovviamente.
                Però mi chiedo quale sia la vera ragione della tua polemica…cioè…a te in fondo non importa quale sia la dottrina cattolica sulla guerra giusta, o sì?
                Il pacifismo in quanto totale negazione della guerra qualsiasi guerra non è accettato dalla dottrina in quanto ci possono essere guerre giuste (tipo la guerra contro i Nazisti…mentre Hitler gasava gli ebrei forse non era il caso di stare a gettargli fiori di campo), ma il pacifismo in quanto atteggiamento di chi dice “ahò, comunque meglio la pace alla guerra, se si può scegliere” è giustissimo, ed è l’atteggiamento di Giovanni Paolo II, per es., che indisse non so quante giornate di preghiera per la pace ad Assisi con i leader delle religioni mondiali (persino gli sciamani siberiani! Grandissimo), ha condannato fermamente la guerra in Iraq etc etc.
                Quanto ai movimenti pacifisti cattolici, pure la Comunità di Sant’Egidio si oppone alla guerra come rimedio per le controversie internazionali etc. (e pure la Costituzione italiana)…chiaro che tutte le persone normali preferiscono la pace alla guerra, e finché si può evitare si evita. La nonviolenza è u concetto meraviglioso perché fra la lotta armata dell’ETA e la non violenza di gandhi la seconda è di gran lunga migliore (e più efficace). Ma se ti attaccano ti difendi, punto.
                Cioè a me sembra cristallino tutto ciò, e pure facile da capire per tutti…perciò mi chiedo se la polemica non derivi da un motivo di fondo diverso (cioè capire l’essenza del cristianesimo)…ma forse sono troppo psicologista!
                Io non credo tu sia un troll, ma mi chiedo – e ti chiedo – che senso ha polemizzare così…cioè, cosa cerchi davvero? E lo chiedo in tutta sincerità.

                Comunque io direi di pregare per coloro che evidentemente se ne fregano della vita altrui, a proposito di guerra, e hanno piazzato la bomba oggi a Brindisi…preghiamo per le famiglie! Ecco, per esempio in questo caso è giusto che la polizia sia armata…

  8. “In sostanza Stalin, usando la terminologia adottata al processo di Norimberga contro i gerarchi nazisti, intendeva assimilare al Terzo Reich gli Stati Uniti, indiziati numero uno per l’ uso delle armi nucleari.”
    Erano gli anni della cosiddetta guerra fredda. Gli Stati Uniti sono stati gli unici, per ora, a aver sganciato bombe atomiche su città nemiche.

  9. Alessandro

    La pace compiuta vige solo in Cielo, sulla terra anche l’uomo più santo è reso inquieto dall’anelito al riposo in Cielo ed è immerso in una landa in cui imperversano discordie feroci, soprusi infami, invidie maceranti, e nella quale occorre impegnare una lotta senza quartiere e senza pause contro le seduzioni che Satana senza posa procura di spargere a perdizione delle anime.
    Quando si è in grazia di Dio, tuttavia, si assapora una soave caparra di quella pace divina che signoreggia il Cielo.

  10. Erika

    Molto bello, questo post, peccato avere poco tempo.
    La dottrina della Chiesa cattolica sulla guerra e’ giusta ed esaustiva, peccato che le condizioni elencate, a mio parere, non si verifichino praticamente mai.
    Mio marito e’ un ex incursore della Marina e in quanto tale non può essere tacciato di antimilitarismo, ma le sue missioni in Somalia l’hanno lasciato talmente esausto e disperato da arrivare a pensare che la guerra giusta, forse, non esiste. Che, nella migliore delle ipotesi, e’ un rimedio peggiore del male. E nella peggiore un pretesto per affaristi senza scrupoli.

    1. Io ho la massima stima per tuo marito se la pensa cosi. Per me la guerra e’ come lui l’ha definito. Un rimedio peggiore del male e un pretesto per affaristi senza scrupoli.

    2. Anch’io penso come tuo marito che non esistano guerre giuste e anch’io ho un amico parà che dopo la missione in Somalia cambiò vita, uscendo – con ovvio disonore- anche dai parà, ma io lo considero un atto coraggioso e molto dignitoso!

    1. Erika

      Alvise: le tue mogli si sino dovute “accontentare” di te?
      Credo sinceramente che vivere con te sia un’esperienza moolto particolare…
      Lo dimostra il fatto che più di una donna e’ stata indotta a provarla..,;-).

    2. vale

      non confondiamo i lagunari con il comsubin(incursori o commandos della marina),con i marò(rgt.S.Marco) ed i commandos(dell’esercito) del Col Moschin…

  11. Perche taxi driver in inglese? lo potevi almeno postare con il doppiaggio di Amendola..che cavolo. Non ci sta gusto joe 🙂

  12. Alessandro

    Ancora sulla legittima difesa:

    “La Comunità internazionale nel suo complesso ha l’obbligo morale di intervenire in favore di quei gruppi la cui stessa sopravvivenza è minacciata o di cui siano massicciamente violati i fondamentali diritti. Gli Stati, in quanto parte di una Comunità internazionale, non possono restare indifferenti: al contrario, se tutti gli altri mezzi a disposizione si dovessero rivelare inefficaci, è « legittimo e persino doveroso impegnarsi con iniziative concrete per disarmare l’aggressore ».[Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2000, 11].
    Il principio della sovranità nazionale non può essere addotto come motivo per impedire l’intervento in difesa delle vittime. Le misure adottate devono essere attuate nel pieno rispetto del diritto internazionale e del fondamentale principio dell’uguaglianza tra gli Stati.”

    (Pontificio Consiglio Iustitia et Pax, Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, n. 506)

    1. Che e’ piu o meno quello che dice l’articolo 11 della Costituzione.
      Art. 11

      L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

  13. Volevo dire a tutti che evitero di postare su questo blog per parecchio tempo. Oggi sono anche sconvolto per la morte di una ragazza in un vile attentato a Brindisi e non riesco ad essere lucido. Un saluto a tutti.

    1. admin

      @GiulioL
      Un saluto anche a te. E’ il giusto riposo per chi in pochi giorni ha inviato freneticamente oltre 100 commenti

  14. Alessandro

    Meditazione tenuta il 27 febbraio 2007 dell’arcivescovo emerito di Bologna Card. Giacomo Biffi durante gli Esercizi Spirituali quaresimali alla Curia romana e a Papa Benedetto XVI e pubblicata sul quotidiano “Il Foglio” del 15 marzo 2007.

    “Alla fine del secolo XIX la mentalità più diffusa prevedeva per il secolo che stava per iniziare un avvenire di progresso, di prosperità, di pace. Già Victor Hugo, sul finire dell’Ottocento, aveva profetizzato: “Questo secolo è stato grande, il prossimo secolo sarà felice”.

    1. Solov’ëv non si lascia contagiare da tanto laicistico candore e, nella sua ultima opera, “I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo”, datata alla Pasqua del 1900, pochi mesi prima di morire, prevede che il secolo XX sarà contrassegnato da grandi guerre, da grandi rivoluzioni cruente, da grandi lotte civili. Sul finire del secolo, i popoli europei – persuasi dei gravi danni derivati dalle loro rivalità – daranno origine, egli dice, agli Stati Uniti d’Europa “Ma… i problemi della vita e della morte, del destino finale del mondo e dell’uomo, resi più complicati e intricati da una valanga di ricerche e di scoperte nuove nel campo fisiologico e psicologico, rimangono come per l’addietro senza soluzione. Viene in luce soltanto un unico risultato importante, ma di carattere negativo: il completo fallimento del materialismo teoretico”. Ciò non comporterà però l’estendersi e l’irrobustirsi della fede. Al contrario, l’incredulità sarà dilagante. Sicché, alla fine si profila per la civiltà europea una situazione che potremmo definire di vuoto. In questo vuoto appunto emerge e si afferma la presenza e l’azione dell’Anticristo.
    2. Più che la vicenda immaginata da Solov’ëv – nella quale l’Anticristo prima viene eletto presidente degli Stati Uniti d’Europa, poi è acclamato imperatore romano, si impadronisce del mondo intero, e alla fine si impone anche alla vita e all’organizzazione delle Chiese – mette conto di richiamare le caratteristiche che sono qui attribuite a questo personaggio. Era – dice Solov’ëv – “un convinto spiritualista”…

    3. Ma dove l’esposizione di Solov’ëv si dimostra particolarmente originale e sorprendente – e merita la più approfondita riflessione – è nell’attribuzione all’Anticristo delle qualifiche di pacifista, di ecologista, di ecumenista.

    I. Già s’è visto che la pace e la prosperità sono gli argomenti del capolavoro letterario del nostro eroe. Ma sono idee che egli riuscirà anche ad attuare. Nel secondo anno di regno, come imperatore romano e universale, potrà emettere il proclama: “Popoli della terra! Io vi ho promesso la pace e io ve l’ho data”. E proprio a questo proposito matura in lui la coscienza della sua superiorità sul Figlio di Dio: “Il Cristo ha portato la spada, io porterò la pace”. A ben capire il pensiero di Solov’ëv su questo punto, gioverà citare quanto egli dice nel terzo dialogo per bocca del Signor Z., l’interlocutore che rappresenta l’autore: “Cristo è venuto a portare sulla terra la verità, ed essa, come il bene, innanzitutto divide”. “C’è dunque – dice Solov’ëv – la pace buona, la pace cristiana, basata su quella divisione che Cristo è venuto a portare sulla terra precisamente con la separazione tra il bene e il male, tra la verità e la menzogna; e c’è la pace cattiva, la pace del mondo, fondata sulla mescolanza o unione esteriore di ciò che interiormente è in guerra con se stesso”. Quanto al pensiero sulla guerra nel senso più comune e ovvio del termine, ricordiamo che il primo dei tre dialoghi solovëviani è tutto dedicato alla critica del pacifismo tolstojano e della dottrina della non-violenza. La guerra – vi si afferma – è certamente un male, ma bisogna riconoscere che, sia nella vita dei singoli sia in quella delle nazioni, si danno situazioni in cui alla violenza malvagia non basta rispondere con gli ammonimenti e le buone parole. Possiamo dire che, secondo Solov’ëv, mentre gli ideali di pace e di fraternità sono valori cristiani indiscutibili e vincolanti, tali non possono essere ritenuti il pacifismo e la teoria della non-violenza che finiscono col risolversi troppo spesso in una resa sociale alla prevaricazione e in un abbandono senza difesa dei piccoli e dei deboli alla mercé degli iniqui e dei prepotenti.”

    Si veda anche qua

    http://costanzamiriano.wordpress.com/2012/01/26/verranno-giorni-e-anzi-sono-gia-venuti/

  15. Alessandro

    Ancora sulla legittima difesa:

    Tratto dal Catechismo Maggiore di San Pio X, PARTE TERZA. Dei Comandamenti di Dio e della Chiesa. Capo III. Dei comandamenti che riguardano il prossimo. § 2. – Del quinto comandamento.

    “413 D. Vi sono dei casi nei quali sia lecito uccidere il prossimo?

    R. È lecito uccidere il prossimo quando si combatte una guerra giusta, quando si eseguisce per ordine dell’autorità suprema la condanna a morte in pena di qualche delitto; e finalmente quando trattasi di necessaria e legittima difesa della vita contro un ingiusto aggressore.”

    CCC

    “2263 La legittima difesa delle persone e delle società non costituisce un’eccezione alla proibizione di uccidere l’innocente, uccisione in cui consiste l’omicidio volontario. « Dalla difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la conservazione della propria vita; mentre l’altro è l’uccisione dell’attentatore »: San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, II-II, q. 64, a. 7, c; « Nulla impedisce che vi siano due effetti di uno stesso atto, dei quali uno sia intenzionale e l’altro preterintenzionale » San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, II-II, q. 64, a. 7, c

    2264 L’amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. È quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale:

    « Se uno nel difendere la propria vita usa maggior violenza del necessario, il suo atto è illecito. Se invece reagisce con moderazione, allora la difesa è lecita […]. E non è necessario per la salvezza dell’anima che uno rinunzi alla legittima difesa per evitare l’uccisione di altri: poiché un uomo è tenuto di più a provvedere alla propria vita che alla vita altrui »: San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, II-II, q. 64, a. 7, c

    2265 La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l’ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell’autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità.”

  16. Avrai notato, spero, che io non metto mai in copia né regolamenti né proclami né ammonizioni preconfezionate da altri.
    Quello che metti te (che non sia il tuo pensiero, tuo, non la ipertrofica CCC, per esempio) lo tengo in conto di spazzatura. Siamo seri.

    1. Alessandro

      Tu sei libero di ritenere spazzatura ciò che ti pare.

      Quando presento l’insegnamento della Chiesa su un determinato tema, non posso che citare tra virgolette i documenti attraverso i quali il Magistero impartisce quell’insegnamento.
      Che ti piaccia o no, così è e così sarà.

    2. ma guarda: adesso dimmi perché dovremmo prendere lezioni di serietà da te e perché dovremmo evitare di dire che ogni singola frase, virgole comprese, che tu scrivi, non siano spazzatura.
      Ergo, te lo dico: ma vai a quel paese!

    3. FilippoMaria

      Alvise: A voler essere seri per davvero bisognerebbe chiedersi, come di fatto mi chiedo: chi te lo fa fare di restare qua dentro? Stai espiando un passato torbido per cui ti condanni a frequentare blog cattolici? Qua dentro ci piacciono “i regolamenti, i proclami, le ammonizioni preconfezionate”, e allora? Ho visto che anche tu hai un blog… non mi sogno minimamente di venirti a dire quello che ci devi scrivere…
      A proposito, ieri sera ti ho chiamato al cellulare (di facile reperibilità), ma non mi ha risposto nessuno… esisti per davvero?

      1. FilippoMaria

        Ho appena appurato che Alvise esiste per davvero… ed è anche un gran simpaticone 🙂

    4. me stesso

      @Alvise:
      ha letto cosa scrive GiulioL?

      “Io esprimo solo idee personali. Non ci sono secondi fini. Ne scopi occulti. Non sto trollando. Io ho un blog con 500 post (ho condiviso 500 articoli in 2 anni). Per quello sto spesso su wordpress. Condivido un blog con un amico. Se te li vuoi guardare. E tutti possono scrivere su quel blog. Ho censurato solo gli insulti (e a volte nemmeno quelli). Non mi piace censurare.

      http://ilmalpaese.wordpress.com/

      sono certo che quello è il posto per VOI!

  17. Ma abbiate pazienza: si sta discitendo dei vari argomenti e voi mi tirate fuori le lenzuolate di “così è che stanno le cose secondo la Chiesa e dunque è così” e lo fate sempre, sempre, ma cosa c’entra la Chiesa nelle nostre discussioni? Io mica tiro fuori editti dogmatici, a volte ho citato il vangelo, a volte la Weil a volte scrittori filosofi giornalisti, ma mai mai con il tono di dire, ecco è così che è, casomai per portare altre voci, altri punti di vista, ma che è questo stare inamidati dentro ai proclami e ai discorsi papali?

  18. Andreas Hofer:
    “contro questa incapacità davvero dogmatica e intollerante di concepire orizzonti etici diversi da quelli che sono i propri e chi si ritengono quindi naturaliter quelli giusti, v’è davvero ben poco da obiettare.”
    Se non si è capito il mio orizzonte etico è: libertà, giustizia, fratellanza.

  19. nonpuoiessereserio

    @Lidia
    Ho letto velocemente ma tra i vari passaggi ho evidenziato questo tuo:
    -E i cristiani,… MI amano davvero o se ne fregano altamente di me purché io dia le rispostine giuste alle domande del catechismo? E se mi amano, perché non amano e accettano anche i gay, i pacifisti etc.?”.-
    Penso di esprimere l’opinione anche di altri cristiani ma personalmente amo il gay o il pacifista come qualsiasi altra persona in quanto nostro fratello.
    Amare non significa accettare o appoggiare ogni comportamento, significa piuttosto dire la verità, come si fa con un figlio, un amico, questo soprattutto per i gay, per i pacifisti in genere si tratta di un richiamo alla coerenza e alle priorità. Non mi dilungo ma penso che tu abbia capito cosa intendo.
    Il vittimismo e i luoghi comuni stancano.

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